Rei di
Nanto di
Molly-chan
Questa è la storia di un
eroe.
Ma non è la solita
storia delle sue grandi imprese, no, quelle sono entrate nella leggenda e
nessuno potrà mai cambiare la sua immane grandezza e il suo coraggio, così
come nemmeno mio fratello Ken potrà mai raggiungere il suo livello, non
tanto per quanto riguarda la forza, ma per quanto riguarda l'intensità
con cui ha voluto continuare a soffrire pur di restarmi accanto, quando
avrebbe potuto morire tranquillamente e senza dolore.
Vi chiederete chi sono, bè
non è molto difficile capirlo, vi ho già detto che sono uno dei fratelli
di Ken, no? Bè di sicuro non sono Raul, altrimenti non avrei mai
provocato la sua morte e non sono nemmeno quel bastardo che aveva rapito
sua sorella Airi, no, il mio nome è Toki, l'uomo dal cuore calmo come
l'acqua immota, colui che ha avuto l'arroganza di voler prolungare la sua
sofferenza, mentre avrei potuto farlo morire dolcemente... dopotutto non
sono stato di sicuro migliore di Raul... ho fatto continuare a soffrire
l'unico uomo che sia mai riuscito a farmi innamorare veramente, Rei di
Nanto.
La nostra storia iniziò
un anno prima del suo incontro con KenShiro, durante uno dei suoi
disperati pellegrinaggi per cercare la sorella Airi. Avevo sentito che uno
stava cercando l'uomo dalle sette stelle, la stessa persona che stavo
cercando io.
Non era certo il primo
che sentivo che stava cercando mio fratello, ma una specie di sesto senso
mi fece comprendere che avrei dovuto interessarmi a lui. Non appena lo
vidi me ne innamorai. Non mi ero presentato davanti a lui, per
fortuna,altrimenti mi avrebbe visto arrossire sotto il suo sguardo come
una ragazzina inesperta. Ci rimasi molto male scoprendo dentro di me un
sentimento tanto intenso per una persona del mio stesso sesso,
all'improvviso capii che tutto l'amore che pensavo di provare per Julia
non era altro che un immenso affetto fraterno, ma quello che provavo per
quell'uomo così tormentato dentro, così forte e duro, con una corazza infrangibile,
con tutto l'animo riempito dall'odio per quello che lui credeva essere il
carceriere della sua amata sorella, era vero amore. Certo, io da quando lo
conobbi non feci mai nulla per fargli capire che non era KenShiro a tenere
reclusa Airi, non mi interessavano queste cose, a me interessava solo lui.
Detta così sembro molto egoista, ma forse è vero, e chi non lo sarebbe
stato avendo a sua disposizione un uomo come il mio Rei?
Come lo conobbi ? Oh, bè,
una notte mi avvicinai di nascosto al fuoco vicino al quale stava
dormendo, mi sedetti accanto a lui, godendo solo della reciproca
vicinanza. Sapevo che era a conoscenza della mia presenza al suo fianco,
infatti meno di cinque minuti dopo che mi fui seduto sentii la sua voce
così profonda e calda che mi chiedeva - Chi sei? -
- Il mio nome è Toki,
della scuola di Nanto - risposi io.
- Sento che non sei
pericoloso, non per me, almeno, anzi, forse se tu fossi nella tua forma
migliore mi supereresti come forza - mi disse.
Io non risposi, mi
limitai a continuare a guardarlo con intensità.
- Perchè sei venuto qua?
- mi chiese ancora.
- Non lo so - mentii io.
Lo sapevo benissimo, invece. Io volevo solo lui.
- In questi giorni ho
sentito spesso il tuo sguardo puntato su di me - disse lui.
Non risposi.
Lui si girò sul fianco
dalla mia parte e mi guardò negli occhi facendomi rimanere senza fiato...
i suoi occhi... così belli, caldi, rossi come il fuoco che ardeva dentro
di loro.
Era così bello, così
perfetto, un corpo bellissimo, un viso stupendo... accarezzai tutto il suo
corpo con lo sguardo.
Per la prima volta parlai
di mia iniziativa.
- Sai, forse ti sembrerà
strano, ma sento di avere un'affinità molto profonda con te - non ero mai
stato così esplicito con nessuno al mondo, nemmeno coi miei due fratelli.
- No, non mi sembra
strano, dal primo momento in cui i miei occhi si sono incrociati con i
tuoi, anche se solo per un millesimo di secondo, ho provato anch' io la
strana sensazione di avere moltissimo in comune con te - Successe tutto
così in fretta. Ci avvicinammo l'uno all'altro senza nemmeno accorgercene
e le nostre labbra si toccarono dolcemente, assaporammo l'uno il sapore
dell'altro, alla fine però io volevo qualcosa di più, quindi iniziai a
spingere dolcemente sulle sue labbra con la mia lingua, per fargliele
dischiudere e iniziare a lottare per decidere di chi dovesse essere la
supremazia in quel bacio.
Fu l'inizio di una notte
in cui consumai l'amore più vero e soddisfacente di tutta la mia vita, a
pari merito solo con le altre volte in cui lo feci con lui.
Partimmo insieme dal
luogo che conobbe l'inizio del nostro amore e vagammo per tutta la Terra,
sostenuti dall'amore reciproco, tanto che la gravità della mia malattia
non si fece più sentire, almeno fino al giorno in cui lui decise di
lasciarmi.
- Toki, amore, ci
dobbiamo separare. - mi disse un giorno.
- Che? E perchè? - gli
chiesi allarmato.
- Ho sentito che l'uomo
dalle sette stelle è molto vicino. Troppo per poter essere ignorato - mi
spiegò.
- Embè? Che bisogno c'è
di dividerci? Verrò con te - gli dissi.
- No - il suo tono non ammetteva
repliche - Toki, devo andare da solo. Senti, amore, ti prometto che se ne
uscirò vivo tornerò immediatamente da te - dopo mi diede un tenerissimo
bacio sulle labbra.
Quella fu l'ultima notte
che passammo assieme.
La mattina dopo lui partì
e mi lasciò solo nel deserto. Lo guardai andarsene fino a che la sua
figura non scomparve all'orizzonte.
La mia malattia si fece
risentire nei mesi seguenti. Le radiazioni che avevo preso anni prima
continuarono a farmi diventare sempre più debole e smunto, senza alcuna
voglia di vivere.
Io volevo solo rivedere
il mio amore, il mio Rei, l'unico che fosse mai riuscito a farmi stare
veramente bene, che mi avesse veramente accettato anche dopo la mia
malattia.
Incontrai KenShiro poco
più di un anno dopo da quando avevo conosciuto Rei. Quando mi disse che
Rei era diventato il suo migliore amico, il suo compagno di lotta, mi
sentii immensamente felice.
Poi seppi che lui e una
donna, una certa Mamiya sembravano essere innamorati e il mio cuore si
ruppe in mille pezzi. Non era possibile che Rei si fosse dimenticato di
me... era assolutamente impossibile che si fosse scordato del nostro
amore.
La depressione si era
impossessata di me, ma quando seppi che Raul si stava avvicinando alla
città dove stava Rei un terribile presentimento si impossessò di me e
cercai di trovare le forza necessarie per cercare di arrivare da lui il
prima possibile.
Purtroppo le forze mi
abbandonarono molto presto e dovetti supplicare Ken di correre a salvare
Rei, ma non ebbi il coraggio di dirgli - Ti prego, fallo per me, non lasciare
che muoia. -
Nemmeno Ken riuscì a
salvarlo dalla tremenda fine che lo aspettava. Quando arrivai alla città
trovai Rei moribondo, con tre soli giorni di vita davanti, ma sapevo già
che nessuno di quei giorni l'avrebbe passato con me. Per due giorni se ne
andò in cerca di Juda, un bastardo che aveva violentato Mamiya molto
tempo prima, ma poi tornò e mi rivolse la parola per la prima volta.
- Fammi vivere ancora -
mi disse.
Io annuii. Ne avevo il
potere. Potevo prolungare la sua sofferenza ancora per qualche tempo. Per
molto tempo ho cercato di autoconvincermi che era stato lui a volere
soffrire ancora, ma in realtà io non avrei mai dovuto permetterglielo,
avrei dovuto fingere di non avere abbastanza potere, qualunque cosa
piuttosto che vederlo soffrire per mano mia come fece invece.
La sua ultima notte di
vita la passammo insieme per l'ultima volta. Quella volta ci amammo con
urgenza e passione, nella maniera più vera con cui ci fossimo mai amati,
con la forza della disperazione e del dolore... quella notte potei rispecchiarmi
per l'ultima volta nei suoi grandi occhi rossi, per l'ultima volta potei
veder rispecchiato il suo amore nei miei confronti nei suoi occhi.
Il mio cuore fu felice
per l'ultima volta.
La mattina dopo si scontrò
con Juda e vinse, ma morì subito dopo, non volle nessuno con lui, nè
Mamiya, nè me... io provai ad avvicinarmi, ma quando mi guardò capii
subito che non mi voleva attorno. Nei suoi ultimi istanti di vita mi disse
solo poche parole, poche, ma cariche di significato
- Toki, non venire, ti
prego. Lasciami morire da solo - io annuii - Amore, sappi che ti ho amato
più della mia stessa vita... ho capito di aver fatto uno sbaglio a
lasciarti... spero che tu non abbia mai pensato che avrei potuto amare
Mamiya come amo te... ti amo... addio -
Dopo entrò nella
casupola che diventò la sua tomba e morì atrocemente.
Le lacrime sgorgavano sul
mio viso, lacrime di dolore per aver perso la cosa che più amavo, l'unica
ragione della mia vita... quelle lacrime furono le prime e le ultime che
solcarono il mio viso, le spesi solo per lui.
Ora sono felice, perchè
Ryoga (nn sono sicurissima che si chiami così ), senza alcuna ragione
tranne quella di far arrabbiare a morte mio fratello KenShiro, mi stà
uccidendo... ora ti raggiungerò, Rei, amore mio...
OWARI.
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