^_^ premessa…a me non piacciono molto le PWP e davanti all’ NC-17 solitamente mi appioppano sempre una bella S (sdolcinato pulcini… ^_- è il mio marchio di fabbrica!) qui non so se sarà altrettanto!!! ^o^ hehehehe…spero di non essere stata troppo OOC con questi dolci bimbetti, ^_^ in ogni caso… spero vi piaccia! *_* Ehi… ma lo avete notato anche voi che più invecchio più divento porcell…-_- no via. Non posso ammetterlo così spudoratamente. Buona lettura!! ^O^ hahahhaahah!!! La vostra affezionata Yunie
di Yuna
So che non dovrei ma è più forte di me, lo guardo, lui è silenzioso e immoto seduto su quella maledetta seggiola già da un’ora. Non ci guarda, non partecipa ai nostri scherzi, chissà come, più si comporta da essere superiore e più mi sembra che lo sia sul serio.
Mi chiedo… sarebbe Sanzo, in uno scontro corpo a corpo capace di battere un kappa mezzosangue? Un impuro come me? Non che io abbia nessuna intenzione di provarci, ma fantasticare su di lui e su quello che potrei fare con lui è la mia specialità ultimamente.
Chi l’avrebbe mai detto, io, sempre circondato dalle donne più belle che questi occhi rossi sembrano attirare come una calamita insanguinata, ossessionato da un bonzo corrotto che sembra non amare altro che se stesso e colui che ha ceduto la sua vita in cambio della sua salvezza. E’ così immorale forse provare desiderio per un altro uomo o è soltanto strano? Devo ancora decidermi ma tanto non mi sembra così fondamentale saperlo.
Mi accendo una sigaretta, ignorando la stupida scimmia che inizia a berciare con quella sua vocetta infantile e fastidiosa su quanto il fumo passivo sia nocivo… più nocivo di quelle schifezze che riesce a ingurgitare certe volte, comunque, non credo proprio. Lo lascio strillare senza ribattere perché la giornata è stata dura più di quanto le mie ossa demoniache possano sopportare e quasi non mi accorgo quando Sanzo lascia la sua postazione e con un movimento fluido si avvicina al letto su cui sono steso e mi sfila dalle labbra la sigaretta da cui ancora non ho ancora aspirato.
Fa un tiro, nascondendo con le palpebre quelle preziose ametiste di ghiaccio, soffia nell’aria una piccola nuvoletta chiara di fumo reggendo la sigaretta fra pollice e indice come se fosse un pennello, dopodiché, dandomi uno dei suoi sguardi torvi, mi riposa con cura la sigaretta fra le labbra.
Quasi me la lascio sfuggire, nascondo la mia sorpresa volgendo lo sguardo al soffitto bianco e sperando che non si sia accorto di avermi provocato una notevole tachicardia. Ma lui se ne accorge, è solo un essere umano ma evidentemente essere anche un bonzo corrotto gli conferisce poteri empatici non indifferenti.
Sento i suoi occhi su di me e so che non dirà nulla finché non abbasserò lo sguardo per incontrarli. Per un po’ lotto contro la voglia di farlo subito, mi distraggo con pensierini osceni di donne che bramano solo la mia compagnia e un grande letto… non funziona per tanto o almeno non per quanto desidero. Imperterrito lui continua quel suo silenzioso invito a dargli la parola e alla fine mi sento sciogliere e lo guardo.
“Problemi?” mi chiede con voce pacata, so che non gli basterà un no e una scusa quindi mi preparo a fornirgli qualche spiegazione plausibile per quel mio nervosismo. Ed ecco il miracolo, per una volta Goku apre la sua bocca da bipede a proposito.
“Il signor. Kappa pervertito ha fatto un sacco di conquiste e adesso almeno cinque donne hanno voglia di farlo fuori!! Dovresti proprio vergognarti Gojyo!”
Gli faccio una smorfia, sorrido beffardo e finalmente posso ritenermi libero dall’inquisizione divina.
“Silenzio. Non l’ ho chiesto a te scimmia! Allora Gojyo cos’è che ti innervosisce?” Mi innervosisce Gengjo Sanzo senza l’informe veste sacra, con addosso solo quella maglietta aderente e quei pantaloni attillati, che gli dei mi fulmini se non mi ritrovo a guardarli il culo tutte le volte che si sposta da una parte all’altra della stanza. Ho talmente tanta voglia di mettergli le mani addosso, (non per picchiarlo ovviamente) che sento le dita perdere la sensibilità.
“Niente Sanzo… sono stanco, ho rischiato la pelle almeno dieci volte oggi, non ti pare abbastanza?” mi levo a sedere esagerando lo sforzo nel mettermi in piedi, Sanzo socchiude le palpebre stringendo le labbra in quello che so è silenzioso rimprovero. Lui sa che mento. Vuole la verità e io non gliela posso dare.
“Cerca di non metterti nei guai, non ho voglia di venirti a salvare, capito?” non ho nemmeno tempo di sdrammatizzare con una battuta ironica l’atmosfera tesa che si è venuta a creare, che Sanzo mi volta le spalle e mi ritrovo a guardargli il culo pensando a quanto sarebbe bello affondarci la faccia come se fosse una bella torta alla panna e fragole… lui si gira di scatto e mi fulmina quasi mi avesse letto nel pensiero.
Mi infilo le mani in tasca e faccio la faccia innocente più innocente del mondo, Sanzo si volta e mi sembra piuttosto indignato, direi che tutto è a posto ora. Hakkai mi viene a posare una mano sulla spalla con un sorriso gentile e preoccupato stampato sul suo viso, gli trattengo per un secondo la mano con la mia poi la lascio, sospirando profondamente.
“Vorrei tanto farmi un bel bagno, bere fino a svenire e farmi una bella…”
Il mondo si frammenta in tanti colori, mi ritrovo chinato in avanti con le mani premute forti sullo scalpo… Il maledetto ventaglio del bonzo mi ha colpito! “Parli troppo.” Ribatte secco ergendo ancora con aria minacciosa l’arma del delitto, Goku si mette a ridere di fronte alla mia espressione dolorante e non passa un secondo, che riceve lo stesso trattamento che io ho appena sperimentato.
“Però non sembra una cattiva idea.” Tutti ci giriamo verso Hakkai quasi con gli occhi fuori dalla testa, perfino Goku non seguita i suoi piagnistei. Hakkai vuole scopare? E da quando?
“…Hai mangiato quei funghi che aveva raccolto Goku?” indaga Sanzo alzando una sopracciglia con un insolito tremolio alle mani. Deve davvero essere stressato, viaggiare con tre tipi insoliti come noi, ammetto che non deve essere cosa facile per chi non vi è abituato.
Hakkai sorride e inizia a lisciarsi i capelli corti sulla nuca con aria imbarazzata, ridacchia e scuote la testa. “Non mi riferivo all’ultima parte del discorso. Parlavo del bagno. Un bel bagno caldo potrebbe rinvigorirci tutti quanti in più abbiamo ancora addosso il sangue di quei demoni… non siamo molto profumati.”
Mi annuso le ascelle e subito mi ritraggo arricciando il naso. So di sudore vecchio e di sangue, un’ accoppiata che di certo non farà impazzire le donne ma di sicuro scaccia le zanzare. “Sono con te Hakkai.”
“Sìììì!!! Sìììì dai Saaa ~ aaaaanzooooo! Ti pregoooo! Un baaagno! Ho fameee! Ho seeeeeeete!!! Il bagnoooo! La dooooooocciaaa…” Sanzo stringe i pugni, Hakkai inizia a trascinare via Goku prima che venga picchiato e un po’ me ne dispaccio, avrei aiutato volentieri il bonzo se solo lo avesse fatto, ma pazienza.
“Ci vediamo al bagno termale qui sotto ragazzi! Vedrete che bello… ci sono sorgenti calde naturali, un vero toccasana per i viaggiatori come noi! Con permesso.” Hakkai se ne va chiudendosi la porta alle spalle, faccio subito per seguirlo, restare solo con Sanzo, con tutti i pensieri che ho per la testa non è consigliabile, ma Sanzo veloce come un gatto si frappone fra me e la porta, gli sfioro perfino il ventre piatto e muscoloso con la punta delle dita e mi tocca inghiottire convulsamente per non soffocare. Mi ritraggo in fretta e arretro di qualche passo.
“Sei strano Sha Gojyo.”
“Vedrai che dopo il bagnetto sarò bello rilassato, come nuovo!” schiocco le dita in aria e lui solleva un sopracciglio. “… ehi Sanzo andiamo o vuoi rimanere un altro po’ qui da solo con me? Mh, Occhi Suadenti?” Occhi Suadenti è il secondo nome e secondo cognome di Sanzo. Solo che chiunque li pronunci di solito rimane ucciso in modo alquanto spiacevole. Mi chino verso di lui prendendogli il mento fra pollice e indice mentre gli sorrido.
Sanzo si sposta di scatto con una strana espressione folgorata e mi segue quando io sono già a metà corridoio e ho quasi raggiunto le scale per scendere al piano sottostante, mi si affianca ed è la prima volta che sento irradiarsi da lui qualcosa di diverso dalla sua solita aura omicida. Non sono bravo quanto lui a comprendere le sensazione altrui e così tutto quello che posso fare è voltarmi in fretta una volta raggiunta la porta che conduce alle terme e sorprenderlo con gli occhi puntati dritti su di me, c’è una strana espressione interrogativa e confusa sul suo viso affilato. So che è per colpa mia e me ne compiaccio.
Hakkai e Goku sono seduti su una bassa panca e ci stanno aspettando. Hakkai tranquillo e sereno come sempre, intento a coccolare il suo piccolo drago che dovrà aspettarci fino a bagno terminato, Goku sta mangiando un tramezzino delle dimensioni di un neonato con una voracità animalesca quasi spaventosa. Mi chiedo come fa a mangiare in quel modo e non diventare un bidone più largo che lungo, ma non ho molto tempo per pormi domande su di lui, Sanzo si sta spogliando e sembra indifferente della nostra presenza.
In realtà sono l’unico ancora vestito e inizio a sentirmi a disagio, mi spoglio in pochi secondi, l’arte del togliersi in fretta i vestiti è per me qualcosa che non ha segreti, non mi imbarazza il corpo nudo, così non infilo nemmeno l’accappatoio e mi incammino verso la vasca più vicina.
“Gojyo hai dimenticato l’asciugamano!” Hakkai mi rincorre e mi mette in mano un asciugamano azzurrino sorridendo innocentemente come solo un puro di cuore come lui può fare, certe volte non posso credere che ancora sia convinto che in me non ci sia davvero una certa vena perversa. La scimmia ci sorpassa facendo un gran baccano e si tuffa scompostamente nell’acqua.
“Stupida scimmia! Stupida stupida stupida scimmia!” Sanzo inveisce stringendo i pugni, bagnato ancor prima di entrare nella vasca grazie al tuffo esplosivo di Goku… sembra un pulcino fradicio, ed ecco che gli dei ancora una volta sembrano volermi fare un regalo di quelli che non si dimenticano in una vita: l’asciugamano stretto intorno alla sua vita cade improvvisamente a terra con un rumore flaccido rivelando il perfetto oggetto dei miei desideri… Adoro constatare che il mio bonzo è un biondo naturale.
“Suvvia Sanzo, siamo in un bagno termale, bagnarsi fa parte dell’esperienza.”
Lui brontola qualcosa poi dando un calcio all’asciugamano si avvia verso le docce, si ferma solo per gridare a Goku di uscire subito e lavarsi… come è buona regola fare.
“Saaaaanzo… ma ora mi fa freee~eeeeddoooo…”
“Peggio per te macaco maleducato!”
Ancora una volta, Hakkai, magnanimo, interviene e strappa Goku dalle grinfie di Sanzo spingendolo per le spalle verso uno sgabello. “Ci penso io a te… stai buono e presto potrai tornare a nuotare d’accordo?”
“Posso portarmi anche il panino?”
Hakkai sospira, Sanzo afferra una saponetta e la lancia sulla testa di Goku con una mira micidiale che mi provoca una risata nervosa, lui non se ne accorge e penso sia un bene, non voglio trovarmi in bocca un pezzo di sapone.
Mi strofino la pelle con lenti pigri movimenti, quasi sbadiglio poi do un’occhiata a quello che stanno facendo gli altri. Hakkai è ancora alle prese con Goku, gli sta strofinando il petto con svelti e meticolosi colpi di spugna, sembra una mamma che si occupa del suo cucciolo… chissà se anche io sono stato il cucciolo di qualcuno? Non riesco a ricordarmelo bene, il mio passato è troppo doloroso e anche se non ho dimenticato, il mio cervello mi grazia dal ricordarne tutti i particolari.
Improvvisamente sento un rumore alle mie spalle e un piccolo flacone di sapone rotola fino ad un mio piede. “Buttamelo, Gojyo.” Il secco ordine non può che provenire dalla deliziosa bocca del bonzo. Anziché lanciargli il sapone mi alzo e mi avvicino a lui.
Mi dà un occhiata aggrottando le sopracciglia chiare e si sposta sul suo sgabello stringendo con le mani l’asciugamano con cui si copre pudicamente l’inguine. Lentamente lo aggiro e mi inginocchio dietro di lui, mi verso un po’ di sapone liquido fra le mani e inizio a lavarlo.
Le spalle, la schiena… risalgo e ridiscendo lentamente i muscoli tesi che guizzano sotto le mie mani, la pelle è più liscia di quella di una donna, quando arrivo ad una brutta cicatrice ancora scura vi passo sopra un dito e Sanzo ha uno spasmo, geme dal profondo della gola poi si volta e mi afferra i polsi tirandomi in avanti verso di lui con una forza inaspettata che nessuno mai potrebbe attribuire a braccia tanto sottili.
Non mi illudo che sia per baciarmi nemmeno per un secondo e infatti ho ragione. “Non mi piace che gli altri mi tocchino!” mi sibila ostilmente in faccia sottolineando il concetto con una strizzata brutale ai miei polsi.
“Cercavo solo di darti una mano visto che le tue sembrano tremare…” Già. le sue mani tremano e so perché. Ha sparato come un pazzo per tutto il giorno, probabilmente ancora gli ronzano le orecchie, è normalissimo avere un po’ di tremore. Non cerco di liberarmi e lascio che sia lui a farlo con lentezza. Si guarda le mani leggermente sorpreso, poi il suo sguardo si fa vacuo e le braccia gli ricadono lungi i fianchi.
“Dovresti farti solo gli affari tuoi, kappa!” se vuole essere offensivo ci riesce, ma io non me ne curo e con un sospiro profondo mando giù il boccone amaro che mi è salito in bocca e ritorno al mio sgabello, promettendomi di fare davvero solo gli affari miei. “Adesso dove vai? Hai iniziato il lavoro… finiscilo!”
Questa sì che è una novità! Quasi improvviso una danza della felicità al suono di quelle parole e sento l’audacia scorrermi con rinnovata fierezza nelle vene. Tutta quella pelle nuda mi intossica, sono dipendente della sua incurante sensualità dopo pochi secondi e già sento la mia virilità reclamare il premio che le spetta. Stringo i denti e le prometto che sarà per la prossima volta, combatto e sudo profusamente… Sanzo non sarebbe contento di avere un’erezione piantata nella schiena vero? “… allora… pensi che queste mani eccezionali sappiano fare bene il loro lavoro?”
Sanzo mi risponde con un grugnito che un po’ mi smonta un po’ mi fa venire da ridere, non ha detto di no, perciò quello trattasi decisamente di un sì! Esulto silenziosamente e oso… lascio andare le mani al di sotto dei suoi fianchi, premo con decisione la carne tondeggiante e morbida delle sue natiche e subito mi sposto facendo finta di niente, ma le mie orecchie captano chiaramente un certo piccolo gemito di piacere.
Diciamocelo, so dove mettere le mani, so sciogliere anche i bonzi testardi ed egocentrici come Sanzo… sono il dio dell’amore!
“Basta così. Non voglio finire stuprato da un demone perverso… non sei capace di trattenerti nemmeno con gli uomini adesso?” Ha… Sanzo, che straordinari poteri. Sogghigno e lo lascio andare via con la morte nel cuore e un certo non so che fra le gambe, l’acqua calda di certo non gioverà alle mie attuali condizioni a meno che non si trattino di terme miste.
Fisso il mio proibito capriccio che stavolta non sembra accorgersi della mia libidine scatenata, se ne sta immobile con la testa posata al bordo della vasca, la punta dei capelli è bagnata e sembra diventare più scura… chissà se anche fra le gambe una volta bagnato cambia colore? Vorrei tanto saperlo ma l’acqua è torbida e il vapore confonde la vista, non colgo che un riflesso distorto e comunque sublime del suo corpo… non fosse per la stupidissima scimmia che non fa che smuovere l’acqua nuotando avanti e indietro potrei vedere di più.
“Se non stai fermo t’affogo primate che non sei altro!” cerco di afferrare un piede che solleva uno spruzzo d’acqua dritto sulla mia faccia ma lo manco, i miei movimenti sono pigri, l’acqua calda ha rilassato tutti i miei muscoli, tutti tranne uno.
Chiunque abbia creato l’uomo, o demone che dir si voglia, deve essersi dimenticato di un elemento fondamentale per la sopravvivenza e la sanità mentale: un pulsante per spegnere quel secondo cervello che ragione tutto da sé, situato fra le gambe.
“Ha~haaaaaaaa Gojyo mi hai mancatoooo! Mi hai mancato! Mncatooo mancatooo mancat…” sanzo scatta, come una vipera, e in meno di un attimo Goku è sotto un metro d’acqua per tutta la lunghezza del braccio del bonzo che stavolta pare voler ridurre sul serio il nostro quartetto in un terzetto.
“Vediamo se impari a respirare sott’acqua!” quante energie sprecate… vieni un po’ a stringere forte me, se sei davvero un santo abbi pietà di questo peccatore.
“Sanzo… Sanzo, forse Goku morirà davvero se… se non lo lasci.” Hakkai cerca di salvare la piccola scimmia impudente, lanciandomi occhiatine che vorrebbero chiaramente incitarmi ad appoggiarlo almeno moralmente.
“Scommettiamo qualcosa?”
“Hakkai porterà Goku nell’altra vasca… non è vero Hakkai?” Suggerisco pacatamente, mi avvicino a Sanzo e inizio a sollevargli il braccio, stranamente non fa resistenza e la scimmia riemerge immediatamente con gli occhi fuori dalla testa sputando e ansimando, come al solito piagnucolando in modo tedioso ed esagerato.
“Quasi affogavo! Lo sai? Lo sai? Stavo morendo là sotto? Lo sai? He? He? Lo sai? Lo sai?”
Quasi quasi lo rimetto sotto io, se Hakkai non se lo porta subito via. E in effetti è ciò che succede, Hakkai ci saluta e si trascina via il suo cucciolo non badando alle incessanti valanghe di domande che gli si riversano rovinosamente addosso.
Non appena il chiacchiericcio di Goku è abbastanza lontano e soffocato dal rimescolio rilassante dell’acqua Sanzo tira un gran sospiro e si rimette in posizione strategica, le braccia fuori dalla vasca spalancate, la testa abbandonata all’indietro… fisso per un po’ il suo collo candido pensando a cosa potrei scriverci con la punta della mia lingua e questo riaccende con una scossa dolorosa la zona della passione, o più precisamente il mio pisello.
Che fare in una situazione del genere? Mi lascio cadere anche io con la testa sul bordo della vasca e chiudo gli occhi, allungando le gambe verso Sanzo facendo finta di niente, fingo anche di non accorgermi della mia caviglia che gli sfiora un punto imprecisato della gamba e rimango fermo aspettando che si ritragga. Non lo fa.
Con una mano cerco il mio inguine, afferro in una mossa precisa il mio sesso, duro come una roccia che sembra voler indicare accusatorio il cielo confessando tutti i miei crimini, e inizio l’antico triste rituale del via vai, niente carezze e stupidaggini simili per me. Pompo vigorosamente l’asta che pare ingrossarsi ancora di più, mi dondolo un po’ con il bacino incoraggiando i miei stessi lombi ad affrontare il sollievo della stretta della mia mano… socchiudo gli occhi quando sento arrivare la fine, fisso il corpo abbandonato di fronte a me, i suoi occhi viola mi fissano in risposta e c’è una luce strana dentro di loro. Lui sa cosa sto facendo.
Vengo in modo esplosivo, sento addirittura male, ma è un sollievo troppo grande e forse mi tradisco mordendomi le labbra, do la conferma ai suoi sospetti. Vuoi un bel gemito da film porno caro il mio monaco? Eccotelo. Ed ora vai pure a prendere la tua pistola e sparami perché tanto non m’importa.
Mi abbandono quasi scivolando sotto il pelo dell’acqua, le braccia non le sento più e le gambe sono inutili appendici di piombo che mi trascinano in basso. Sarebbe disonorevole morire affogato dopo la masturbata più soddisfacente del secolo? E’ un rischio che non corro solo grazie a Sanzo. Mi sta tenendo a galla con un braccio intorno alla vita.
Dovrei esultare ma sono troppo stanco e disfatto, l’unica cosa che posso fare e socchiudere gli occhi per vedere a che grado sia arrivata la collera del mio compagno di viaggio, colui cioè che mi ucciderà dopo l’affronto subito.
Sorpresa. Non c’è niente che possa paragonarsi alla collera sul suo viso. C’è una strana luce che anziché illuminarlo lo incupisce, c’è fame nel suo sguardo, lussuria nei suoi occhi e lascivia nel suo viso. Sono cose che mai in tutta la vita avrei creduto di vedere in lui, almeno, non rivolte a me. Invece è tutto lì, pronto a risucchiarmi per sempre nel suo vortice nero, mi stai salvando o mi stai condannando per sempre Angelo? Cosa ci trovi mai in questo demone di tanto appetitoso da far commettere un atto tanto impuro a te? Perché non posso fingere di non essermi accorto della mano stretta sulle mie natiche, il suo inguine premuto contro al mio tanto da regalarmi l’esaltante ebbrezza di sentire il suo membro ergersi rigido contro al mio che già pare riaversi dal suo svenimento.
“Te lo sei cercato tu Sha Goyjo. Sei d’accordo con me?” la sua voce profonda mi scuote profondamente, tanto da farmi tornare un po’ di forze. Non lo do a vedere, anche se ho il sospetto che così vicini, lui possa capire il singolo funzionamento di ogni mia cellula.
“Sì, sì è colpa mia.” Sussurro, la lingua mi si incastra fra i denti, poi si incastra dentro la sua bocca che mi cattura, mi sottomette, non ho nessuna tregua per potermi rinvigorire completamente, il modo in cui mi tiene intrappolato mi fa capire che tanto di forze lui ne ha abbastanza per entrambi. Dove mai ha imparato un bonzo a baciare così? Deve per forza essere un talento naturale.
“Mi lascerai fare ciò che voglio senza protestare?” rabbrividisco nonostante il calore che provo, è eccitazione.
“Sì… quello che vuoi. Tutto quanto.” Mi struscio su di lui, le nostre erezioni si incrociano e Sanzo geme, stringe i denti e poi me li affonda in un spalla, schiacciandomi fra lui e la parete liscia della vasca. Stringo le gambe intorno alla sua vita, l’acqua lo aiuta a sostenermi senza nessuno sforzo, gli sussurro in un orecchio che forse sarebbe meglio salire in camera e chiudere bene la porta a chiave.
“No, qui. Subito.” La sua voce è ancora più profonda adesso che è eccitato. Non ci saranno coccole, non ci saranno preliminari, è questo che leggo nella sua anima adesso, mentre si sposta nell’acqua trascinandomi con sé, verso la parte più bassa della vasca.
“Potrebbero scoprirci…” è l’unica obiezione che pongo quando mi volta verso il bordo e mi solleva per i fianchi facendomi stendere a pancia basso sul pavimento umido e tiepido. Non mi risponde, sa che tanto non può importarmi di meno essere visto in quella posizione incriminante, nessuno ci rimarrebbe troppo male no?
Devo tapparmi la bocca con una mano per non gridare quando le sue mani mi afferrano le natiche, spalancandole, sento il suo viso affondarvi in mezzo e la sua lingua traccia un breve bagnato tragitto fino alla piccola fessura che mai nessuno ha osato dissacrare. Nessuna delle mie ancelle ha mai avuto il permesso di giocare con quella parte di me, né a me è mai interessato sperimentare certi tipi di performance… la sensazione della sua lingua che entra dentro di me è più che sconvolgente e quasi vengo. Cerco di stringere le gambe per allontanarmi, per rendere quella sensazione meno intensa, ma lui non me lo permette, mi trattiene con decisione e affonda di più in me, muovendo la lingua con una maestria degna di un Dio Hentai.
Mi contorco, mi mordo le labbra fino a farle sanguinare e resisto al bisogno impellente di svuotarmi per allentare quella tensione devastante al mio basso ventre, resisto, lui smette quel paradisiaco giochetto e mi morde una natica… un'altra sensazione elettrizzante, diversa ma comunque eccitante. Sento che sto per pregarlo, sento implorazioni salirmi alle labbra e le soffoco a stento… se lo faccio so che si divertirà a tenermi sulle spine per più tempo così aspetto la sua prossima mossa, mentre la mia asta pulsa furiosamente fra le gambe.
Lo sento aderire al mio corpo, sopra di me, la sua bocca mi sfiora l’orecchio e io gemo ancora forte. “So cosa fare… quei tuoi film sono molto istruttivi dopo tutto.”
Non capisco bene cosa sta dicendo, sono totalmente rapito da ciò che si accinge a fare la sua mano… un dito mi penetra con prepotenza e questo fa male, dico grazie. Sento le dita dei piedi arricciarsi, sbatto la fronte sul pavimento mentre tento di abituarmi a quella presenza invasiva, sento tutto il mio corpo rigido e stretto intorno al dito di Sanzo che inizia a muoverlo dentro e fuori piuttosto goffamente. E va bè, non si può essere perfetti in tutto. “Più piano Sanzo…”
“Non parlare come una verginella.” Ribatte subito acido lui, ma comunque sembra ingentilirsi, quelle carezze profonde diventano più lente e più penetranti, finalmente succede qualcosa, immagino sia lo stupefacente mondo del massaggio prostatico. Sorpresa delle sorprese! Godo in modo così improvviso che dopo un sonoro grido vengo per la seconda volta, sento il mio seme schizzare dentro l’acqua e di nuovo una nebbiolina simile a cotone idrofilo scende sui miei sensi.
“… non credere che ti lasci riposare. Non sono ancora soddisfatto.”
Cerco di voltare la testa verso di lui ma prima di poterlo fare un dolore forte mi costringe a inarcare indietro il collo quando il bonzo mi afferra per i capelli. “Uhn… Sanzo…”
“Sei pronto?”
Ci sarebbe da discuterne. Tutto quello che mi esce dalle labbra è un rantolo eccitato quando sento la punta bollente del suo sesso farsi strada fra le mie natiche e premere con forza contro al mio inviolato orifizio. Che sia.
Non me l’ero immaginata esattamente così la nostra prima volta, di solito nelle mie fantasie era Sanzo, quello sdraiato sulla pancia a gridare e ansimare mentre io me lo faccio come se fosse l’ultima scopata della mia vita.
Vedo le stelle, il sole, la luna, le montagne e anche il mare quando in un unico colpo entra dentro di me con tutta la lunghezza del suo membro, lo sento bruciare fino nei polmoni, per fortuna sento troppo male per gridare e la mia bocca si spalanca in muta sorpresa, sento gli occhi schizzare dalla testa e per qualche secondo credo di morire… ma le braccia di Sanzo mi abbracciano, mi circondano in quello che può sembrare conforto e sento le sue labbra premute sulla mia nuca.
Il dolore pulsa, va e viene in folli vampate rosse… e improvvisamente passa. Sento i miei muscoli rilassarsi e ciò che prima sembrava l’albero maestro di una caravella conficcato nel mio corpo prende le giuste dimensioni, perfino il mio amico inizia a stiracchiarsi e riprendere coraggio. “… muoviti… muoviti…”
Sanzo ansima, si solleva da me e si puntella con le braccia sul pavimento, lo sento ritrarsi appena e riaffondare, stranamente non sento quasi male, mi concentro attentamente sul piacere che inizio a provare e mi sposto all’indietro incoraggiandolo a muoversi di più. Mi asseconda subito, di nuovo si ritrae e di nuovo entra fino in fondo… quel punto scovato in precedenza dal suo indice (indice? Medio? Non l’ ho capito sul serio) si riattiva e il pene scatta in alto come un pupazzetto a molla fuori dalla sua scatola a sorpresa. Dio di tutti gli dei.
Sanzo lo trova, lo trova ancora e ancora e ogni volta sembrano scatenarsi i fuochi artificiali, il dolore provato prima l’ho già dimenticato e sono pronto a riprovarlo mille volte per rifare quello che sto facendo adesso. Mi accorgo che sto gridando come un disperato (ma non si tratta di disperazione) quando Sanzo mi tappa la bocca con una mano senza smettere di scoparmi (volgare sì, ma è quello che stiamo facendo).
“Posso venire dentro di te?” la voce di Sanzo è talmente profonda… così dannatamente sexy. Annuisco, certo tesoro, puoi venire dove ti pare, ho un sacco di posticini interessanti oltre a quello da proporti ma se è quello che ti piace di più accomodati!
Non appena sento sprigionarsi dentro me il suo liquido caldo, in lunghi abbondanti fiotti che mi riempiono, mi inarco, mi spingo per avere fino all’ultimo millimetro di lui e ho il mio terzo orgasmo, più intenso e accecante dei precedenti.
Questo sì che è sesso ragazzi. Un po’ mi dispaccio quando sento Sanzo uscire completamente da me, con un lungo sospiro… continua a giacere sulla mia schiena in stanco abbandono mentre affonda la dita fra le lunghe ciocche umide dei miei capelli. E’ un gesto più che affettuoso fatto da uno come lui, quasi quasi spero nel risvolto romantico ma non c’è tempo per le speranze perché Hakkai è a pochi metri da noi e ci fissa a bocca aperta, con la faccia di uno che sta per svenire, o che sta per tirare gli ultimi.
“Io… stavo tornando in camera e quindi… fate pure con comodo! Tolgo subito il disturbo.”
Non sapevo che Hakkai potesse correre così veloce! Una saetta! Mi volto verso Sanzo, non sembra per nulla sconvolto di essere stato scoperto, anzi, ha un’espressione soddisfatta e pacifica, si posa una mano sul fianco e mi guarda. “Sigaretta?”
“Ottimo.”
Mi ripulisco dal pasticcio che mi sta colando fra le gambe, mi dispiace un po’ per i poveretti che si faranno il bagno dopo di noi ma che posso farci? Sono cose che capitano. Sanzo mi porge una mano per aiutarmi ad uscire dalla vasca… in effetti cammino in modo parecchio strano. Lui sogghigna e mi gira le spalle infilando una vestaglia bianca, la stessa che porge anche a me.
Non so bene se ringraziarlo della bella serata o far finta di nulla. Come ci si comporta fra uomini? Basta una sigaretta in compagnia, una bella bevuta dopo o…
“Ora sei in debito con me Sha Gojyo. Domani sera credo che ti chiederò di fare qualcosa per me.”
Ho sempre sognato di poter dare e di poter ricevere in ugual misura.
Mi incammino un po’ barcollante alle sue spalle, non mi è passato il vizio di guardargli il sedere… non mi è nemmeno passata la voglia di affondarci la faccia come in una bella torta di panna e fragole. Domani… basta avere un po’ di pazienza. Sono un uomo che paga sempre i suoi debiti.
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*O* L’ ho finita ragazzi!!!! ^_^ E per di più in un paio di giorni… -_- vabbè, direte voi, non è che per queste quattro pagine in croce mi sia sprecata troppo vero? è_é Ecchecavolo, secondo voi mi limiterò a questo? ^_^ Tempo permettendo, quando avrò terminato qualche altra Fic (NB: capito Quis??? ^o^’’’ dopo le fic che sto già facendo… he?? Non ti arrabbi vero??? hehehehehe) magari mi cimenterò in un seguito! ^_^ Ok basta chiacchiere che ho un saaaaaaacco di lavoro da fare! Baci e bacioni a tutti, x insulti o complimenti sono a vostra disposizione
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