SERIE: harry potter
PARTE: 10/?
PAIRING: eh eh eh…chissà…
RATING: PG17
NOTE: i personaggi della Rowling continuano ad essere suoi, ma tanto ci faccio lo stesso ciò che voglio...^^



 


 

Rebel

parte X

di Ashlynx

 


Quattro giorni. È il tempo che è passato da quando Ace è partito. Gli altri dicono che ormai dovrebbe essere sulla via del ritorno e che dovrebbe aver raccolto abbastanza informazioni da permetterci d’entrare e di muoverci nel castello senza troppi problemi, naturalmente sommato a ciò che abbiamo scoperto dalle nostre ricerche. Lo spero per lui, perché se avessimo aspettato così tanto per nulla e Adam nel frattempo fosse morto lo ucciderei con le mie stesse mani. Se va tutto bene, comunque, lo aspettiamo per il tardo pomeriggio di oggi, quindi la partenza è prevista per domani. Se non ci sono intoppi, ovviamente.

Intanto ci alleniamo. Ho imparato più incantesimi in questi quattro giorni che in tutta la mia carriere scolastica, ma non ho raggiunto il livello di Ezra. Lui è un genio. C’è un abisso tra il suo livello ed il mio. È talmente bravo che gli basta leggere una sola volta un incantesimo per impararlo correttamente e ci impiega solo pochi minuti d’esercizio a perfezionarlo. Ne conosce così tanti- e così tanto articolati e, spesso, pericolosi- da incutere timore e rispetto in tutti. Non mi stupisce che sia considerato il capo del suo gruppetto. Solo del suo, per, non dei Black Wizard. Quello è e rimane Peter. Non conosco il motivo…in fondo Ezra mi sembra molto più forte e capace.

Bè…non è poi così importante, soprattutto dato il fatto che in questi giorni anche Peter ha dimostrato una padronanza di maledizioni e incantesimi invidiabile.

Poi c’è lui, Draco. Draco che si allena con Blaise. Draco arrogante e superbo. Draco ironico e malizioso. La stessa persona che mi aspetta alla fine dell’allenamento- e io finisco sempre molto tardi- e che si assicura che non mi dimentichi di mangiare. La stessa che alla timida domanda “ma noi due cosa siamo?” risponde “non lo so. È difficile capirlo in tutto questo”. Così non stiamo insieme, ma non siamo neppure semplici amici. Lui ha ragione: è complicato. Soprattutto ora che di tempo per noi due non ce n’è, anche se ci riserviamo sempre alcuni minuti per baci e coccole. Non è tanto- anzi, è solo il minimo- ma ci dobbiamo accontentare.

Ripongo la bacchetta nella tasca dei pantaloni. Sono solo nella stanza che solitamente uso per fare pratica con la magia. Gli altri sono andati a pranzare senza aspettarmi, tanto ormai si sono abituati al fatto che per me orari e pasti hanno un’importanza relativa. Mi asciugo con una manica il sudore dalla fronte, stanco, e afferro la bottiglietta d’acqua sopra il mobile alla mia destra. Bevo che se non vedessi acqua da mesi.

<<We>> mi chiama qualcuno dalla soglia della porta.

Mi volta. Ezra è appoggiato alla stipite e tiene le mani in tasca. Come al solito, è vestito completamente di nero, ma, per la prima volta da quando lo conosco, l’espressione del suo volto sembra rilassata. Sembra. Ho imparato che con lui raramente è ciò che appare.

<<Per caso è successo qualcosa?>> domando.

Scuote la testa.

<<Non ancora, ma penso sia il caso di parlare, io e te>>

Lo guardo stupito. Parlare lui ed io?

<<Di che?>>

<<Di ciò che accadrà>> risponde amletico.

Lo raggiungo. Sapevo che non era venuto qui per niente.

<<Che vuoi dire?>>

<<Niente di particolare, non preoccuparti. Vieni con me: andiamo a parlare in un posto più comodo, ok?>>

Lo seguo senza fare ulteriori domande. Da quando Ace è partito, Ezra è sempre stato assieme ai suoi amici, chiuso nel suo gruppo, sempre sicuro e autoritario. Non era mai successo che dovesse parlate di qualcosa- qualsiasi cosa- con qualcuno diverso da Jesse e Moses. Quei ragazzi sono veramente uniti. Devono averne passate di tutti i colori assieme. È molto strano, quindi, che mi abbia invitato a parlare con lui. Deve avere qualcosa di veramente importante da dirmi. La cosa un po’ mi preoccupa.

Lo seguo fin dentro la sua stanza. Ci sono tre letti sfatti, un divano dall’aria vissuta e vestiti sparsi un po’ ovunque. Sembra troppo disordinata per essere la sua camera.

<<Non sembra, ma né io né i ragazzi siamo molto portati all’ordine e alla pulizia>> dice, quasi come se mi avesse letto nella mente.

Si siede su quello che penso sia il suo letto e mi invita a mettermi comodo sul divano.

<<Allora?>> domando.

<<Sei proprio impaziente, eh?>>

<<Curioso, direi. E anche piuttosto stupito: pensavo che parlassi solamente con i tuoi amici>>

Sorride.

<<In effetti è raro che faccia cose come questa, ma il tuo è un caso particolare>>

<<Che indenti dire?>> domando scettico.

<<Che, per quanto tu non voglia accettarlo, sei diverso dagli altri ragazzi e non puoi cambiare le cose>>

Ammutolisco per un attimo. La frase mi irrita.

Pensa forse d’avermi capito che si permettere di affermare una cosa del genere?

<<Ho parlato con Peter e mi ha raccontato di quando vi siete incontrati, oltre ad avermi fatto una veloce panoramica delle tue abitudini passate ed attuali>>

Ciò mi irrita ancora di più. Chi si crede d’essere? Insomma, io non vado certo in cerca di informazioni su di lui, perché lui può indagare su di me come e quando gli pare?

<<E allora?>> faccio, cercando di dimostrarmi il più calmo possibile.

<<Allora, ti stai comportando come un povero idiota!>>

Sgrano gli occhi. Un povero idiota!? Offende pure? Questo è veramente troppo!

Prima che possa parlare mi precede, spiegandosi:

<<Non capisci? Eppure è semplice: sei scappato e, così facendo, hai buttato il mondo magico nel caos. Non lo sai che ti stanno cercando tutti come dei disperati?>>

<<Certo che lo so!>> sbotto.

Lo scruto. Sembra calmissimo, come se mi stesse raccontando una sciocchezza qualsiasi. Non ha l’aria di uno che vuole colpevolizzare. Respiro profondamente. È il caso che lo imiti e mi calmi.

<<Ammetto che è piuttosto divertente vedere quegli inutili magucci del Ministero farsela sotto al solo pensiero d’aver perso il loro prezioso futuro Salvatore, ma la cosa ha i suoi lati negativi>>

<<Cioè?>>

<<Hanno intensificato i controlli. Qualsiasi cosa accada, gli Auror ci sono. Non siamo più in grado d’agire nell’ombra e in libertà. Con l’attacco alla partita, poi, la faccenda si è aggravata ulteriormente e Silente non si fa sfuggire nulla. Ti cercano disperatamente e sono disposti a tutti per trovarti. Certo, c’è anche chi ti crede morto o in combutta con Voldemort, ma loro creano ancora più confusione con il loro assurdo panico. Penso che tu riesca ad immaginare bene la situazione>>

Sospiro.

<<Sì…>> i suoi argomenti sono molto validi.

<<Fortunatamente, in tutto questo marasma gli Auror non si sono ancora accorti del nostro coinvolgimento e men che meno hanno trovato Voldemort, ma non sono poi così idioti: prima o poi faranno funzionare il cervello e per noi sarà impossibile muoverci. L’incantesimo che ci protegge ha i suoi limiti, purtroppo>>

<<Ho capito…e cosa hai intenzione di fare?>>

Sono sicuro al cento per cento che abbia già qualcosa di preciso in mente.

<<Bè, è logico: voglio farti tornare da Silente>>

<<COSA!!??>>

Balzo in piedi, sconvolto.

<<Assolutamente no! Non ora che Adam è in pericolo, poi!>>

<<Calmati. È l‘unico modo perché gli Auror e i loro simpatizzanti mollino un po’ la presa e ci tolgano il fiato dal collo. E poi non intendevo certo nell’immediato. Tu verrai con noi a liberare Adam e solo quando lui sarà libero tornerai a Hogwarts. Non prima, ma nemmeno dopo. Non possiamo far passare troppo tempo>>

Mi risiedo, più calmo ma per nulla contento della cosa.

<<In ogni caso, torno ad essere lo stupido burattino nelle mani del Ministero>> dico, sconsolato.

Sorride.

<<Non esattamente. Tu sarai la nostra spia. Controllerai per noi cosa combina Silente. E anche Piton. Sei abbastanza potente e conosci un buon numero di incantesimi oscuri da riuscirci senza farti scoprire. Certo, sono da perfezionare, ma farai pratica a scuola: puoi prendere in prestito i libri che vuoi da qui, senza dimenticare che lì c’è un’intera sezione della biblioteca proibita agli studenti. Potrebbe essere interessante, non credi?>>

Annuisco.

<<Farò la spia…>> ripeto le sue parole, nient’affatto convinto.

<<E non è tutto: sarai con noi quando saremo pronti per attaccare definitivamente Voldemort ed i Mangiamorte>>

Lo fisso.

<<Vuoi che combatta per voi?>>

Scuote le spalle.

<<La mia è una semplice offerta. Se non vuoi farlo, liberissimo. L’importante è che non riveli ad anima viva che ci conosci, ma per questo conosco un’ottima soluzione>>

Si alza in piedi.

<<Non ho intenzioni di usarti come una marionetta, se è quello che pensi. Sei forte, è vero. Ed è anche vero che la Profezia ti indica, in un modo o nell’altro, come il diretto avversario di Voldemort, ma io sono sempre stato dell’opinione che tutti sono necessari e nessuno indispensabile. Che tu ci sia o meno è relativo. Nessuno qua vuole usarti, ma non ti nascondo che combattere con te contro Voldemort mi piacerebbe molto>>

Sorrido a mia volta. L’idea di tornare mi piace quanto una purga, ma ha ragione su tutta la linea, devo riconoscerlo. Inoltre, la sua loquela mi ha colpito. Magari sono tutte cazzate, ma vale la pena di crederci.

Lo raggiungo in piedi e gli porgo la mano. La guarda.

<<Prima di decidere, sappi che Draco e Blaise rimarranno qua: i loro genitori li vogliono morti a tutti i costi e non ha senso rischiare anche le loro vite>>

Deglutisco. È un duro colpo, ma non ho intenzione di cambiare idea. E poi prima finirà questa storia, prima io e Draco potremmo stare insieme come due ragazzi normali.

<<Capisco e mi dispiace molto, ma non cambio idea. Farò la spia e combatterò al vostro fianco>>

Mi stringe la mano, soddisfatto.

<<Lo prometto>>

**************

Le ultime luci del sole si stanno lentamente spegnendo all’orizzonte, lasciando che le tenebre amiche arrivino ad avvolgerci e a nasconderci. Abbiamo viaggiato tutto il giorno sulle nostre scope, cauti ed invisibili agli occhi di maghi e babbani ed ora, davanti al castello di Kearvaig, aspettiamo pazienti il momento adatto per passare all’azione, quando le tenebre saranno più fitte. Intanto recuperiamo le energie perse, nascosti tra la vegetazione, silenziosi ed immobili. Nessuno di noi ha ancora proferito una parola.

Sento il cuore battermi in gola. Stiamo per addentrarci nel covo del nemico, come stupide bestie dirette al massacro. Eppure nessuno degli altri sembra essere impaurito, nemmeno Draco.

Guardo Ezra. Con la sua sicurezza ha influenzato tutti. È un capo e tutti lo rispettano e si fidano ciecamente di lui, anche chi, come me, lo conosce solo da pochi giorni. È incredibile.

Mi accovaccio meglio a terra, in cerca di una posizione più comoda. Chiudo gli occhi. La cicatrice brucia, segno che Voldemort è vicino- molto vicino- ma sto bene. Voglio liberare Adam ad ogni costo. Ce la dobbiamo fare.

Una mano mi scuote all’altezza di una spalla. Riapro gli occhi. Il tramonto è finito. Peter al mio fianco mi fa segno di muovermi. L’operazione sta iniziando in questo momento.   

 

 

Continua…