SPOILER: fino al quinto libro
DISCLAIMER: quasi tutti i personaggi non sono miei e bla...bla...bla....
NOTA: i personaggi della Rowling continuano ad essere suoi. Gli altri sono completamente miei, in tutto e per tutto. Ma tanto di entrambi faccio ciò che voglio...^^

Nota 2: Come al solito l'intera ff è dedicata a Carol, mentre il cap è per tutte coloro che mi commentano o che anche solo leggono ciò che scrivo. Grazie!!

E adesso, cali il sipario: si inizia!! Un kiss a tutte, ashlynx

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Rebel

parte IV

di Ash(lynx)


Guardo senza interesse fuori dalla finestra della cucina.

Il sole è alto in cielo e un lieve venticello scuote le foglie appese ai rami degli alberi. La gente passeggia per strada con la solita fretta, senza fare caso ad una casa incantata come questa.

Sorseggio il mio tè mangiucchiando qualcosa, perso nei miei pensieri, finalmente a mente completamente lucida dopo tanto tempo di rabbia. Nonostante ciò, però, mi sento più nero di prima. Il risentimento che da anni covo nel mio cuore non mi ha lasciato, continuando a vivere in me.

Sono arrivato ad un punto di svolta nella mia vita, ma non sono sicuro che le cose cambieranno di molto. Di certo non mi venderò né mi farò più usare come prima, ma in cuor mio sono sempre l'Harry scappato di casa, l'Harry che vuole essere libero, al quale non gliene frega nulla di quello che gli altri ritengono giusto o sbagliato. Ho solo trovato qualcuno che finalmente riesce a capirmi, che sa di cosa ho bisogno, ma una volta che l'avrò lasciato sarò nuovamente solo e amaro, esattamente come l'anno scorso.

Adam è di certo la persona migliore che potessi incontrare. É un amico, esattamente quello di cui ho bisogno adesso. Posso solo essergli grato per quello che ha fatto per me ieri sera, di come mi ha aperto il cuore svelandomi sentimenti che nemmeno sapevo di provare. Riesce a farmi sentire bene, in una sorta di pace interiore, ma tanto lo so che è solo temporanea. Niente di tutto ciò durerà in eterno. Peter invece...siamo stati l'uno il passatempo dell'altro, c'è poco da dire. Forse, se lo conoscessi meglio, potrei scoprire in lui qualcosa di migliore, qualcosa di inaspettato, sotto l'aria da duro che ostenta. Se, come ha detto Adam, siamo così simili, allora sicuramente anche lui possiede dei sentimenti profondi, però ne dubito. 

Ora più che mai, inoltre, comprendo appieno la stupidità delle mie azioni. Sono un irresponsabile! Insomma, anche tralasciando le sveltine con i vicini di casa...come mi è saltato in mente d'andare da Lucius Malfoy!!?? Sono vivo per grazia divina! Insomma, avrebbe potuto uccidermi in qualsiasi momento ed io, per nulla preoccupato, mi sono fatto scopare con una bottiglia!!

<<Buongiorno Harry>>

Alzo lo sguardo dalla fetta biscottata ricoperta di marmellata e incontro il volto allegro di Adam sulla porta della cucina.

<<Giorno>> saluto di rimando.

Entra e si siede accanto a me addentando una fetta.

<<Allora, mi sembra che tu stia meglio oggi, vero?>>

Annuisco.

<<Merito tuo, però il dolore...quello è rimasto>>

<<Sì, quello non se ne andrà mai, temo. Puoi solo farci l'abitudine>>

Rimaniamo un secondo in silenzio, senza sapere bene cosa dirci. É lui, infine, a parlare di nuovo.

<<L'hai già letto il giornale?>>

<<Avrei dovuto? Con tutte le cazzate che stampano?>>

<<Bè, ammetto che la Gazzetta del Profeta è ormai spazzatura, ma ogni tanto dà delle notizie interessanti, come questa>>

Con fare quasi soddisfatto poggia sul tavolo il giornale di oggi, rivolgendolo verso di me, aperto a pagina nove. Vengo subito attratto dalla grande foto sotto il titolo: un bellissimo primo piano del quindicenne Draco Malfoy mentre guarda verso l'obbiettivo con la sua solita espressione glaciale.

<<Foto vecchia>> commento solo, dando un altro morso alla fetta <<deve essere di circa due anni fa>>

<<Senti, ammetto che è un bel ragazzo, ma lascia stare la foto. Leggi l'articolo!>>

<<Scomparso l'erede dei Malfoy>> leggo il titolo <<il figlio di Lucius Malfoy viene diseredato dalla famiglia>>

<<Continua, continua>> mi incita.

<<Non ho voglia di leggermi tutta questa roba. Non mi interessa nemmeno!>>

Sospira, rassegnato.

<<C'è scritto che Draco Malfoy è scappato di casa e che nessuno sa con certezza dove sia finito. Come se non bastasse, pare che un certo Blaise Zabini sia andato con lui>>

<<Hm...questa deve essere l'estate delle fughe! A proposito, dicono qualcosa di me?>>

<<No, da nessuna parte, non sei nemmeno citato di sfuggita. Credo che abbiamo preferito tenere segreta la tua sparizione, non a torto dopotutto>>

<<Meglio>>

<<Sai, si vocifera che Malfoy e Zabini abbiano tradito il Signore Oscuro>>

<<Ah...e allora?>>

<<E allora!? Non ti interessa??>>

<<Non molto: non siamo amici, sai>>

<<Ma non vuol dire niente! Questa potrebbe essere una svolta decisiva nella guerra contro Voldemort! Tu e Malfoy che combattete dalla stessa parte! Sareste invincibili! Ma ci pensi??>>

<<Dubito che io e il furetto saremo mai alleati: il fatto che abbia tradito non lo rende più simpatico>>

<<Più desiderabile sì, però>>

Lo guardo malissimo, senza prendermi la briga di ribattere.

<<Avanti! Non dirmi che secondo te non è un bel ragazzo!>>

<<é un idiota>>

<<Può anche essere, ma ciò non toglie che sia da mozzare il fiato!>>

<<é un pallone gonfiato, così dannatamente pieno di sé da riuscire a rendersi ridicolo! Quando lo guardo provo solo repulsione e, perché no, un certo quantitativo di rabbia>>

<<Mi vuoi far credere che non hai mai fatto caso alla sua quasi eccessiva bellezza!? Cos'è, sei cieco?>>

Sbuffo.

<<E va bene! Lo ammetto: è un bel ragazzo! Sei contento adesso?>>

Annuisce convinto.

<<Adoro gonfiare il mio ego!>>

Si spalma su una seconda fetta biscottata un chilo di marmellata e poi l'addenta, tutto gongolante.  

Scuoto il capo: Adam è fin troppo insistente e, decisamente, ha troppe volte ragione. Malfoy è sicuramente il ragazzo più bello di Hogwarts, soprattutto da quando ha abbandonato quell'aria la bambino lagnoso che aveva i primi anni, e devo ammettere che molte volte mi è capitato di sognarlo, ma da qui a pensare di combattere assieme contro Voldemort...insomma, sarebbe più facile che il Vecchiaccio Oscuro morisse di infarto prima dello scontro finale!!  

I miei pensieri vengono interrotti dalla voce ancora assonnata di Peter. Canticchia allegramente una canzoncina, avvicinandosi velocemente alla cucina:

<<Eravamo sei milioni...dun dun dun...

dormivano nei coglioni...dun dun dun...

e poi c'hanno sballottati...dun dun dun...

e di colpo un settebello c'ha fermati...dun dun dun!

Lui voleva diventare un terribile cattivo...e invece è morto in un preservativo!!!

Lui voleva diventare un bravissimo stratega...è invece è morto in una sega!!!

Teste di rapa, fate come dice il papa!!

Sporcaccioni d'ogni età, non toccatevi più là!

Non toccatevi più là!>> finisce con una nota più bassa delle altre comparendo sulla soglia.

Gli occhi allucinati di Adam e miei si posano immediatamente su di lui, entrambi chiedendoci se non abbia fumato qualcosa di troppo forte per essersi ridotto a cantare le canzoncine dei cellulari babbani.

Senza fare caso a noi, mi passa accanto camminando con disinvoltura verso il frigorifero.

<<Si può sapere che era quella roba che hai appena cantato?>> domanda il biondo.

<<Niente, una cosa che ho in testa da un po' di giorni>> dice solamente.

Lo osservo in silenzio bere il latte direttamente dal cartone mezzo vuoto, ancora in canottiera e mutande, tutto arruffato. Sicuramente è appena uscito da sotto le coperte.

Con un movimento lento, chiude il frigorifero e, sempre tenendo in mano il cartone, si siede su un mobile lì accanto. Si passa un mano tra i capelli disordinati e, finalmente, parla:

<<Ieri sera vi ho sentiti discutere. So che tu, Harry, vuoi rompere con me>>

Mi gela sul posto: e io che pensavo di dovergliene parlare! Non so se sentirmi sollevato o triste!

Però...il suo sguardo non mi sembra triste...più che altro indifferente. Bè, non che il mio sia eccessivamente dispiaciuto.

<<E, sentiamo, che ne pensi?>> domanda Adam.

Scuote le spalle, come se non gli importasse.

<<Tu mi conosci, sai come prendo questo genere di cose, perché vado con così tanti ragazzi...>> risponde solamente, come se bastasse a spiegare la situazione <<se non l'avesse fatto lui, l'avrei fatto io entro un paio di giorni. Non mi fraintendete: sono state davvero due scopate da urlo, ma io non ho mai cercato un ragazzo fisso>>

<<Allora ammetti d'avermi usato!>> esclamo.

<<Perché, tu non hai forse usato me per dimenticare?>> ribatte pronto.

Non riesco a rispondergli: ha perfettamente ragione.

<<Non vedo dove stia il problema: abbiamo fatto del sano sesso perché ne avevamo voglia, senza provare chissà quali sdolcinati sentimenti, e adesso è tutto finito. Tu vuoi cambiare, posso capirlo, non serve farne una tragedia>> aggiunge.  

<<Che squallido>> mormoro.

<<Già, lo è, ma ormai è successo e, per quanto se ne possa dire, non mi dispiace affatto>>

<<Hm...>>

<<Vuoi forse farmi credere che ti aspettavi qualcosa di più?>>

<<All'inizio>> ammetto <<ma poi ho capito che tipo eri e ho lasciato perdere ogni tipo di sentimento. Tanto mi riesce facile>> rispondo sprezzante.

<<Allora adesso è tutto ok, no?>>

Annuisco, ma, come molte altre volte prima d'oggi, le parole mi escono di bocca senza che le abbia prima pensate:

<<La prima volta che sono venuto con te ho sentito la presenza di Voldemort>> dico.

Finalmente vedo nel volto di Peter un'espressione preoccupata, mista a sorpresa. La cosa, devo ammetterlo, non mi dispiace affatto.

<<Non so cosa significhi, magari è stato solo un caso, anche se alquanto singolare, ma volevo sapere che rapporti hai con lui>>

Già, che rapporti? Ammetto che è una domanda che formulo solo ora, almeno coscientemente.

<<Che rapporti ho con Voldemort?>> ripete stupito

<<Già, soprattutto perché non ho mai sentito qualcuno chiamarlo Tu-Sai-Chi o via dicendo, qui>>

I due ragazzi si scambiano una veloce ed eloquente occhiata, come per concordarsi, poi, dopo aver preso fiato, è Peter a parlare.

<<Bè, è presto detto: come Adam ti ha raccontato ieri sera, le nostre famiglie sono state uccise dai Mangiamorte, come è successo a tutti gli altri Black Wizard. Noi non viviamo nascosti per paura, ma per preparaci alla vendetta. Non te l'ho mai detto prima e, sinceramente, pensavo che mai lo saresti venuto a sapere proprio da me, ma tutti noi abbiamo studiato la magia oscura, quella che nelle scuole normali non insegnano ai giovani maghi, con il puro scopo di vendicare le nostre famiglie. E lo facciamo, puoi starne certo>>

<<Avete intenzione di combattere contro Voldemort?>>

Il suo volto si contrae in un sorriso tirato.

<<No. Che ti piaccia o meno, la profezia parla chiaro: sei tu l'unico che può sconfiggerlo. Noi attacchiamo i Mangiamorte, uccidendoli. É già da un po' di tempo che cerchiamo di scoprire l'identità di alcuni Servitori, mentre quelli che ci erano già noti...diciamo che adesso non possono più fare di male alle altre persone. Quello che ha ucciso i miei genitori, ad esempio, l'ho fatto fuori l'anno scorso>>

Mi volto verso Adam, in cerca di una conferma. Il suo sguardo parla chiaro: Peter non mi sta prendendo in giro.

Quindi Peter e Adam, in verità, non sono altro che degli assassini!

No, non devo pensarla così!

Anche loro, in un modo personale, combattono contro Voldemort. Dovrei essergli grato. 

<<E tutto l'interessamento di poco fa per Malfoy?>> chiedo al biondo.

<<Volevo solo sapere ciò che ne pensavi, in fondo lo conosci meglio di me. Il fatto è che noi tutti ci aspettavamo che, finita la scuola, lui sarebbe diventato un Mangiamorte e questa notizia ci ha lasciati spiazzati>>

<<Capisco...>> 

Su di noi cala il silenzio. Dura poco, ma abbastanza perché il mio cervello vaghi alla ricerca di un compromesso accettabile per giustificare l'assassinio dei Mangiamorte, e lo trova: nessun posto è abbastanza sicuro per imprigionarli, perciò l'unica strada da percorrere è quella dell'omicidio. Dopotutto loro hanno ucciso Sirius! E poi, in ogni caso, è destino che la mia vita passi attraverso, o si concluda con, un assassinio, che problema c'è se entro fin da ora nell'ottica della cosa? É chiaro che, se ciò non fosse, non riuscirei mai a vincere Voldemort, come non sono stato capace di uccidere l'assassina di Sirius!

<<Sai, penso che tu abbia sentito Voldemort per riflesso>> dice Peter, catalizzando la mia attenzione su di lui.

<<Che vuoi dire?>>

<<Bè, che magari non eri tu a sentire lui, ma lui a sentire te. È possibile, no?>>

Annuisco, attento alle sue parole.

<<Insomma, penso che, nel tentativo di scoprire dove fossi, abbia avvertito la tua eccitazione e, quando sei venuto, non è più  riuscito a nascondere la propria presenza>>

<<Vuoi dire che...>>

<<Esatto: potrebbe essersi eccitato anche lui! Se sentiva ciò che sentivi tu, è possibile>>

<<O-mio-dio>> dico solo.

<<Che schifo!>> è la reazione di Adam.

<<Bè, un cattivo guardone ci sta bene in questa storia, no?>> scherza Peter.

<<DEFICENTE!!!!>> gli urlo contro.

Scoppia a ridere.

<<Avanti...è impossibile...>> dico, ma alla fine non è che creda molto alle mie stesse parole.

Un peso mi si è formato nel cuore, assieme ad un dubbio atroce: possibile che Voldemort si sia eccitato mentre io venivo? Che abbia violato in questo modo la mia privacy? 

<<Bè, mi pare che adesso tra voi due sia tutto chiarito, no?>> comincia Adam, con uno strano luccichio negli occhi. 

<<Si...>> rispondo, riprendendomi appena e cercando di lasciare perdere quello che mi è appena stato detto.

<<Quindi... non c'è motivo che ci impedisca...d'essere tutti e tre amici>> conclude con un candido sorriso.

Diversi secondi di silenzio.

Amici?

Noi tre?

Con Adam può anche essere, ma con Peter?

Dopo quello che è successo?

Dopo quello che ha detto?

<<Per me non c'è problema>> risponde il moro.

<<E tu, Harry? Che ne pensi?>>

Li guardo entrambi.

Sorridono angelicamente.

Mi ritrovo a pensare che, dopotutto, non sarebbe poi tanto male. Basta che mi lasci alle spalle il fatto d'aver fatto del sesso con Peter.

Insomma, loro due ci riescono, perché io non dovrei farcela?

<<Perché no?>> acconsento.

<<Lo sapevo che avresti detto di sì!>> esclama il biondo dandomi una pacca sulla spalla.

<<Dopotutto sei come noi due, non poteva essere altrimenti!>>

<<Harry Potter, Peter Alamish e Adam Golding! Questa sarà un'estate memorabile!>> continua il mio coetaneo sempre più felice.

Sorrido loro mentre addento nuovamente la fetta biscottata. Non vorrei smorzare il suo entusiasmo, ma dubito che quest'estate sarà così magnifica. Certo, sono libero di fare ciò che voglio, ma ho sempre l'intero mondo magico intento a cercarmi: devo mantenere una certa prudenza!

<<Propongo di festeggiare!>> esclama Adam totalmente al settimo cielo.

<<Calmati, o ti verrà un colpo>> lo frena Peter <<festeggiare è un bella idea, ma non oggi>>

<<Come? Perché?>> domanda incredulo.

<<Non lo sai? Domani è il compleanno di una "certa" persona e penso che si meriti una festa coi fiocchi! Perciò la rimandiamo, semplice no?>>

Passo lo sguardo sul sorridente Peter. Come diavolo fa a saperlo?

Adam ci mette alcuni secondi a connettere.

<<DOMANI è IL TUO COMPLEANNO!!??>> esclama saltandomi addosso come una cavalletta.

<<Ehm...sì>>

<<Che bello! Sei più piccolo di me di ben quattro mesi! Ah...che gioia immensa!>>

Si stacca, risedendosi a tavola.

<<In ogni caso non penso che potremmo fare baldoria tutti i giorni fino a settembre>> continua il più grande.

Il biondo lo guarda senza capire.

<<Uff...devo sempre spiegarti tutto! Se non si tratta di sentimenti sei talmente tardo...>>

<<EHI!>>

<<Bè, il fatto è che molti maghi stanno cercano Harry e, sebbene sia protetto dall'incantesimo, non è detto che basti. Penso che sarebbe molto meglio se, Harry, ti insegnassimo degli incantesimi. Potrebbero esserti molto d'aiuto se venissi attaccato. Sai, purtroppo quelli insegnati a scuola non bastano contro dei potenti maghi oscuri>>

Lo guardo esterrefatto.

Allora non ragiona solo con il cazzo!! Era proprio ciò che mi serviva!

<<Sì, ammetto che sarebbe meglio>> acconsente Adam, evidentemente dispiaciuto.

<<Lo penso anche io>> affermo.

Peter mi sorride.

<<Allora è deciso: io e Adam saremo i tuoi maestri! Puoi anche cominciare a chiamarci "Illustrissime Signorie"!>>

<<Il giorno che vi chiamerò in un modo così assurdo Piton si sarà rifatto il naso>>

<<Piton?>> domanda Peter non capendo.

<<Ah, già: voi non lo conoscete! É quello che mi fa pozioni a scuola! Il suo naso è talmente lungo che potrebbe usarlo per mescolare i suoi intrugli!>>

<<Vorrei proprio vederlo, prima o poi!>> dice Adam sorridendo.

<<Oh, non è un bello spettacolo. Tranquillo, finora non ti sei perso nulla>> 

<<Meglio, così non ho rimpianti!>>

Mi alzo da tavola, ormai del tutto sazio e tranquillo.

<<Allora, me le date sul serio quelle lezioni o è stato solo un lapsus momentaneo di pura follia?>> domando.

<<Cominceremo dopodomani, così potremmo festeggiare degnamente il tuo compleanno>> mi risponde Peter.

Annuisco.

<<Bene. Adesso esco, voglio farmi un giretto in centro. Chissà, magari mi trovo pure un lavoro decente>>

<<Non penso che avrai tempo per lavorare: con tutto quello che ti farò studiare sarà una grazia se potrai mangiare e dormire!>>

<<Dici che il tempo per una doccia ogni tanto lo troverò?>> domando divertito.

<<Lo sperò: non voglio certo morire asfissiato dai dolci odori!>>

Peter e Adam ricominciano a ridere, forse esageratamente, alla battuta. Esco dalla cucina salutandoli con la mano e lasciando loro uno sbrigativo "ci vediamo dopo". 

Mi chiudo la porta di casa alle spalle e mi avvio verso la via dei negozi, non che senta il bisogno di fare acquisti, ma voglio immergermi nella folla londinese per un paio d'ore e provare, per la prima volta nella mia vita, ad esse un ragazzo normale.

*

Cammino per le vie del centro senza fretta, immerso nella caoticità di Londra. Attorno a me la gente cammina frettolosa, troppo indaffarata a fare compere per godersi questa soleggiata giornata di fine luglio.  Persone d'ogni tipo entrano ed escono da ogni genere di negozio, dalle vecchiette rachitiche, a ragazzi con i rasta, a giovani donne, rigorosamente in gruppo, con la classica febbre da shopping. Ai lati delle strade dei vagabondi chiedono l'elemosina, mentre vicino a loro uomini vendono la loro merce dalle bancarelle. Nell'aria si sente odore di smog, di pizza, di brioches e di caffè, mentre gli unici suoni udibili sono le chiacchiere omogenee dei cittadini.

Mi sento totalmente a mio agio. 

Evito agilmente una grassa signora che cammina verso di me spingendo una carrozzina con un bambino molto piccolo e tenendo per mano una bambina sui dieci anni, ma vado a sbattere contro un uomo sulla trentina vestito da imprenditore.

Inconvenienti dell'essere in una megalopoli.

A volte, però, inconvenienti del genere, portano a delle scoperte inaspettate, come nel mio caso.

A causa dell'urto contro l'uomo, mi volto indietro un attimo per scusarmi, un attimo che basta a farmi scorgere in lontananza una testa conosciuta tra le mille e passa presenti.

L'uomo prosegue nella sua direzione senza degnarmi d'uno sguardo, mentre io mi blocco in mezzo al fiume di gente che, poco a poco, comincia ad evitarmi. Seguo con gli occhi la testa di quel ragazzo che ben conosco, chiedendomi che diavolo ci faccia proprio qua.

Mai che io possa avere una giornata normale! 

Immobile, lo seguo entrare con un amico in un bar del corso. La porta si chiude alle sue spalle interrompendo il contatto.

Mi riprendo, sbattendo ancora incredulo gli occhi. Non è che me lo sono solo immaginato? Insomma, non è possibile che lui, proprio lui fra tutti, si trovi così vicino a me, in una città babbana!

Che diavolo ci fa Draco Malfoy qua??

Mi muovo, ripercorrendo la strada nel senso inverso rispetto a prima, andando contro il senso della folla, completamente dimentico del mondo che mi circonda. Sono solo curioso, dannatamente curioso. Voglio sapere se davvero la mia nemesi è scappata di casa come dicono i giornali. Voglio sapere come stanno le realmente cose.

Appoggio la mano sulla maniglia fredda dell'entrata del bar e, con un colpo veloce e deciso, apro la porta.

Mi guardo attentamente attorno. É un locale carino, frequentato per lo più da donne e uomini di una certa età e da ragazzini dall'aria innocente. Le pareti arancioni danno un'aria accogliente al posto, assieme alla musica delle classifiche di MTV che danno per SKI. Dietro al bancone una donna sta sistemando dei bicchieri pieni in un vassoio, vestita con un normalissimo grembiule rosso. Oltre a lei ci sono un cameriere biondo che sta servendo una coppietta e una ragazza che prende le ordinazioni.

Entro senza smettere di cercare quella testa bionda. Sembra sparito. Possibile che mi sia sbagliato?

<<Allora, cosa c'è, Blaise?>> 

Mi volto di scatto in direzione della voce ben conosciuta.

Draco Malfoy e Blaise Zabini sono seduti in un tavolino in un angolo nascosto del bar, rilassati e assolutamente ignari della mia presenza.

Prima che possano vedermi vado a sedermi in un tavolo vicino a loro e, ben nascosto da una pianta, li osservo, ascoltando attentamente la loro conversazione.

<<Per quanto pensi che dovremmo vivere come babbani?>> gli domanda Zabini.

<<Non ne ho idea, forse fino a quando Tu-sai-chi non verrà eliminato>>

L'altro sospira e io colgo quest'attimo di silenzio per osservare i lineamenti di Draco. É indubbiamente il ragazzo più bello che abbia mai visto, il più seducente. Il suo volto sottile è reso maturo da un filo di barba e dallo sguardo decisamente più serio di qualche mese fa. I suoi movimenti sono rimasti sinuosi, mentre la sua voce tocca tonalità così basse da far venire i brividi. Vestito in jeans e maglietta, poi, che esaltano la perfezione del suo corpo, appare più bello di quanto già non sia.

Attira l'attenzione di chiunque, è poco ma sicuro.

<<Probabilmente non potremmo tornare ad Hogwarts>> continua il biondo.

<<Sì, avevo già pensato a questa eventualità: sarebbe il primo posto dove farci trovare dai nostri genitori>>

<<Già e, se ci trovano, siamo finiti>>

<<Dici che i professori...>>

<<é escluso che possano aiutarci>>

<<Quindi la nostra unica possibilità è che Potter uccida Tu-sai-chi>>

<<Hmp>> annuisce Malfoy.

<<Dio, quanto siamo caduti in basso!>>

<<Oppure...>>

Si blocca, come se fosse riluttante a terminare la frase.

<<Oppure cosa?>>

Sbuffa.

<<Potremmo uccidere i nostri genitori>>

<<Senti...so bene che odi tuo padre, ma pensi di avere abbastanza fegato per fare una cosa del genere?>>

Lui non risponde.

<<E se anche lo avessi, saresti abbastanza potente da riuscirci? Tuo padre è uno dei Mangiamorte più potenti in assoluto!>>

<<Lo so, maledizione, ma non ho certo intenzione di stare nascosto per tutta la mia vita!>> sbotta perdendo la sua innata calma apparente.

Rimangono ancora una volta in silenzio, presi dai loro pensieri.

Io, ormai, pendo dalle loro parole.

<<E che mi dici di te?>> chiede Malfoy dopo un po' <<Riusciresti a far fuori tuo padre?>>

Zabini sembra pensarci su per un attimo.

<<No>> dice infine <<attualmente sono troppo debole per potermi misurare con lui>>

<<E allora che facciamo, me lo sai dire? Io non ci sto a mettere la mia vita nelle mani dello sfregiato!>>

Reprimo l'istinto omicida che mi ha assalito solo in virtù del fatto che siamo in un locale babbano ed è meglio non usare la magia.

Malfoy si alza lentamente dalla sua sedia.

<<Dove stai andando?>>

<<Al bagno>> risponde come se fosse la cose più ovvia, dirigendosi verso una porta dall'altro lato del locale.

Lo guardo camminare, rapito dalla sua bellezza quasi innaturale, fino a che non sparisce dietro la porta dei servizi.

Lancio un'occhiata a veloce a Zabini e, appurato che è troppo preso dal menù per vedermi, mi alzo e gli vado dietro. Ho voglia di scambiare quattro chiacchiere con il serpeverde, di offenderci un po' a vicenda. Ormai, infatti, a forza di mandarci a quel paese ogni giorno durante il periodo scolastico, non riesco a resistere alla tentazione di provocarlo. Sono in astinenza da giugno dai suoi insulti...non so proprio resistere! Inoltre, chi non vorrebbe stare un po' da solo con un ragazzo così bello?

Entro nel locale esternando lo sguardo più sicuro e fulminante che ho in repertorio.

Draco non c'è.

Mi guardo attorno. É un bagno piccolo, con uno specchio appeso alla parete e solo due lavandini sotto di esso. Dalla parte opposta ad essi ci sono tre gabinetti, di cui solo uno è occupato. Lui deve essere là dentro.   

Mi appoggio cautamente ad un lavello e aspetto che esca. Non vedo l'ora di vedere la sua faccia non appena mi vedrà! Pregusto già adesso la sua sorpresa!

Passo così alcuni minuti, fissando come incantato la porta del bagno, aspettando che mi compaia davanti.

Sento il rumore dell'acqua non appena tira lo sciacquone e della chiave che viene girata nella toppa. Pochi attimi e la porta si apre, rivelando la splendida figura del mio coetaneo.

<<Potter!?>> esclama esterrefatto.

Sorrido soddisfatto alla vista della sua faccia non più impassibile.

<<Malfoy>> lo saluto senza muovermi.

<<Che diavolo ci fai qui?>>

Ignoro la sua domanda.

<<é vero quello che dicono i giornali?>> chiedo.

<<Altrimenti perché sarei qui, sfregiato? Fai lavorare i cricetini che hai in testa, ogni tanto!>>

Si avvicina al lavandino e inserisce le mani sotto il getto caldo dell'acqua.

<<Devo pensare che sei scappato di casa?>> domando istigandolo.

Mi guarda negli occhi irritato dalla mia affermazione.

<<Cos'è, ho urtato il tuo orgoglio da serpeverde?>>

<<No>> risponde tornando imperturbabile <<mi hai solo dimostrato che sei ancora affetto dalla classica stupidità grifondoro>>

Stranamente, ma neanche tanto, l'offesa che ha appena rivolto alla mia casa non mi infastidisce affatto.

<<Sai>> continuo mettendomi dritto in piedi <<mi aspettavo di meglio da te>>

<<Di che stai parlando?>>

<<Del fatto che preferisci scappare piuttosto che affrontare tuo padre. Ti ho sentito parlarne con Zabini poco fa>>

<<Devo intendere che mi stavi spiando, San Potter?>>

<<Intendi ciò che ti pare, fatto sta che hai paura di tuo padre>> ribatto.

Si drizza in piedi davanti a me e mi risponde, scandendo accuratamente le parole:

<<Non ho paura di mio padre>>

<<Allora uccidilo, no?>>

<<Non farmi ridere...>> dice girandosi verso la porta per uscire.

<<Non sto scherzando. Lo conosco: non esiterà a toglierti di mezza non appena ti rincontrerà>>

Non volevo dire ciò che ho appena detto! Le parole mi escono di bocca da sole!

Maledizione! Dove ci porterà questa conversazione?

<<E a te che importa?>> domanda voltandosi verso di me.

Già, a me che importa?

<<Sai com'è: a me tocca l'ingrato compito di far tirare le cuoia a Voldemort, tu potresti almeno renderti utile eliminando tuo padre, tanto per non far fare tutto il lavoro sporco al sottoscritto>>

<<E perché dovrei aiutarti, Potterino?>>

<<Se non lo farai sarà come mettere la tua vita nelle mie mani, no? Dovresti aspettare che sia io ad uccidere Malfoy senior. Potrei anche decidere di non farlo, o non riuscirci>>

Rimane in silenzio dando l'impressione di riflettere sulle mie parole.

Dal canto mio, continuo a domandarmi da dove mi sia sbucato fuori un discorso simile, senza riuscire a trovare una risposta. L'unica cosa che so è che lui è fin troppo bello e che, nonostante tutto, se avessi deciso di non fare più il marchettaro, adesso non staremmo di certo solo parlando. 

<<Di' un po', Potter. Il tuo compleanno è in questo periodo, no?>> domanda a sorpresa dopo un po'.

<<E a te che te ne frega?>> rispondo d'impulso, sorpreso dalla sua domanda.

<<Affari miei, tu rispondi>>

<<é domani>>

<<Bene>>

Si dirige per l'ennesima volta verso la porta e appoggia una mano sulla maniglia.

<<Allora, tanti auguri, sfregiato>>

Tanti auguri??

Apre la porta ed esce.

<<Ehi! Porta sfortuna farli in anticipo, demente!>> gli urlo dietro.

Si gira, guardandomi sorridendo.

<<Appunto, intelligentone>>

Si chiude la porta alle spalle lasciandomi solo. Sorrido al vuoto, parzialmente soddisfatto dalla conversazione.

<<Un giorno o l'altro giuro che l'ammazzo>> commento.

Dopodiché, solitario, lo seguo fuori dal locale e ritorno in strada, non senza notare il suo sguardo costantemente fisso su di me. Non posso negare che la cosa non mi dispiaccia affatto. 

 

Continua...