Ecco l’ultimo capitolo della mia storia.. sinceramente mi rattrista questo momento! Credo mi mancherà….

 

… a coloro che con un solo sorriso mi hanno portata via dall’inferno…

 

Rainy day

Michiru

 

Parte 6

Begin…

 

Ciò che divide l’amore dall’odio non è che un filo sottilissimo…

come il filo di una ragnatela pronta a imprigionare i cuori di due persone e fargli provare quei due strani sentimenti.

Perché si può odiare chi si ama.

Perché l’amore può farti provare una tristezza così grande da farti credere di poterne morire.

Hanamichi si è appena separato da Hiroaki, convinto più che mai a mettere finalmente in chiaro le cose, e si sta dirigendo a grandi falcate nel posto dove sicuramente potrà trovare Kaede.

E intanto il cielo assume le stesse sfumature dei suoi capelli, quasi a infondergli coraggio.

 

 

“Kae?” Sendo sbucò con la testa da dietro lo stipite della porta che divideva il salotto dalla cucina “l’acqua della vasca è pronta, puoi andare così dopo ceniamo” continuò “mia madre ci ha lasciato tutto pronto!”

“hn.. grazie” il volpino ancora mezzo addormentato e rintronato dall’antibiotico posò nelle mani di Akira il telecomando e si avviò verso la stanza da bagno barcollando un poco ad ogni passo.

Appena fu immerso nell’acqua calda chiuse gli occhi, la stanchezza scomparve, e nei suoi occhi si materializzarono un paio di occhi nocciola..

< a quest’ora gli allenamenti sono finiti… sicuramente quel do’ aho starà tornando a casa con l’oca…> “MALEDIZIONE!” disse tirando una manata all’acqua che lo circondava.

< Do’aho.. sei un stupido imbecille! Come fai a non accorgerti che quella sta con te solo perché sei popolare? Ti sei lasciato abbindolare! Nessuna tra tutte quelle stupide che ora ti fanno il filo ti merita! Tu devi essere solo mio..

perché non riesco mai a dirti quello che vorrei…>

 

 

“caspita, ti sono spuntate le branchie?” chiese un Akira impaziente con un asciugamano per il bagno appoggiato sulla spalla.

“non si discute con i malati” rispose secco Kaede bloccando sul nascere qualsiasi discorso.

“si, appunto! Và a vestirti che con solo quell’accappatoio ti pigli di nuovo la febbre… e addio torneo invernale!” concluse solennemente chiudendo la porta del bagno alle sue spalle.

<Tzè, anche con una gamba sola lo faccio quel torneo!!>

tornò a sedersi sul divano asciugandosi piano i capelli con un asciugamano bianco.

            Dlin Dlon.

<Il campanello…>

            Dlin Dlon.

<Che palle, chi è che rompe?>

            Dlin Dlon.

<Uffa, insiste!! Se non risponde nessuno vorrà dire qualcosa, no?>

            Dlin Dlon.

< Basta! Ora vado e gli spacco il muso, chiunque sia!>

Kaede spalancò la porta dimentico di essere in accappatoio, commettendo il più grosso errore della sua vita.

 

§§§§§§§§§§§§§§§

 

            Dlin Dlon.

È la terza volta che suono e non è ancora venuto ad aprire… eppure Koshino ha detto che era qui e che era malato.. quindi…

            Dlin Dlon.

Insomma Kitsune, non ti sarai addormentato!

            Clack

Finalm….

 

“d…Do’aho…”

 

Sbarro gli occhi. “K..Kitsune… cosa…”
Kami! È in accappatoio!

IN ACCAPPATOIO! Questo vuol dire….

 

I nostri sguardi continuano ad essere incatenati.. poi.. una voce…

“Hey Kaede, chi diavolo era che scocciava così tant..”

… e dinnanzi a me si materializza l’odioso porcospino.

“ciao Sakuragi ^__^!” mi saluta col suo solito sorriso stampato in faccia.

E io lo guardo.

Lo fisso.

È solo con un asciugamano legato in vita.

Connetto.

Guardo Kaede

Riguardo Sendo.

E poi…..

            Pam! Il mio pugno sul suo viso viscido e sorridente.

“Andate a farvi fottere!” urlo voltandogli le spalle e correndo via, senza più voltarmi.

 

lo sapevo. Lo sapevo! Non mi sarei dovuto fidare di lui… Mi ha preso in giro.. ora starà ridendo di me. Le sue erano tutte bugie! Mi ha solo preso per il culo…

Basta…

Basta…

Perché devo soffrire così tanto? Perché le fiabe raccontano liete fini se nella realtà tutto questo non succede? Perché anche lui si è preso gioco di me… io… io lo amavo sul serio.. non era come le altre…

alcune lacrime rigano il mio volto, mentre continuo a correre.

E tanto più penso a lui più queste stupide lacrime continuano a uscire, e nel mio cuore sento freddo..

Kaede ti odio…

 

 

“D…Do’aho…”

sbarro gli occhi.. no.. non è possibile.. cosa ci fa LUI qui?

“K..Kitsune.. cosa…”

Oh Kami-Sama.. sono in accappatoio! A casa di Sendo! Ti prego, non pensare male…

I nostri sguardi continuano ad essere incatenati.. poi.. una voce alle mie spalle.

“Hey Kaede, chi diavolo era che scocciava così tant..” Akira si materializza dietro di me.

“ciao Sakuragi” lo sento salutare. E intanto un brivido percorre la mia schiena.

Ho un brutto presentimento.. da come lo sta guardando Hanamichi, questo stupido sarà sicuramente con solo un asciugamano legato in vita…

Ora Hana sta guardando me. Sto per parlargli ma lui si lancia su Akira colpendolo in pieno con un pugno.

“andate a farvi fottere!” urla nero di rabbia correndo via.

“Hanamichi!” urlo cercando di rincorrerlo. Ma mi fermo davanti al cancello.. sono a piedi nudi.

Rientro in casa e mi guardo attorno alla ricerca di Akira..

“Akira? Dove sei?” dico a voce alta una volta chiusa la porta alle mie spalle.

“in cucina…” lo sento rispondere.

Così lo raggiungo e lo trovo con la testa e le mani infilate nel congelatore.

“guarda che se vuoi ucciderti devi metterti nel forno, non nel freezer..” lo prendo in giro.

Lui sbuca un secondo e mi guarda sorridendo.

 

Solo ora mi accorgo che ha un labbro spaccato.

 

“cazzarola..” commento. Intanto lui è riuscito a trovare del ghiaccio.

“c’è andato pesante, eh?” cerco di sdrammatizzare porgendogli un fazzoletto.

“diciamo che è il prezzo per il bacio dell’altro giorno” risponde facendomi arrossire.

“io..”

“dai Kaede, è stato uno sbaglio..un piccolo stupido sbaglio..”

“….. avrei dovuto corrergli dietro..”

“ti avrebbe solo trattato male, e oltretutto sei mezzo nudo.. vuoi che ti arrestino per atti osceni in luogo pubblico?” risponde ridendo “ascoltami… sicuramente ora sta andando da quel suo amico.. il moretto. E si sfogherà con lui. Se non vuoi rischiare un pugno in faccia anche tu, stattene buono qui e pensa a cosa vorresti dirgli quando domani andrai a parlargli”

“questo tuo consiglio sembra più un ordine, sai Sendo?” rispondo incrociando le braccia al petto.

“I know…” risponde ridendo.

“chissà perché poi non ha picchiato me…” mi chiedo ad alta voce.

“si vede perché è così innamorato di te da non volerti far del male.. è un gran bravo ragazzo stà scimmia rossa…”

“se è una scimmia come fa ad essere un ragazzo?” ribatto immediatamente.

“fatto sta che ti vuole un bene dell’anima Ka-chan! E tu.. sei pronto a ricevere tutto questo amore?”

 

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Un pallone arancione.

Un canestro

Una mano abile

Un corpo forte e agile

Una mente fredda e lucida

 

In fondo è questo che serve a un giocatore di basket.. vero Sakuragi?

 

Ma il corpo è solo un involucro freddo se dentro non batte un cuore.

 

Non è vero Hanamichi?

 

STONK. Il pallone rimbalzò a terra.

Due. Tre volte.

Poi il rossino si lanciò a canestro.

Un balzo.

Slam Dunk.

 

Atterrò leggero.. sul suo volto non si poteva leggere alcuna emozione. Così come nei suoi occhi, resi freddi dall’unica persona dalla quale non avrebbe mai voluto essere ferito.

Ma quel giorno, no, non avrebbe pianto.

Tutte le sue lacrime si erano esaurite la sera prima, quando dopo essere corso via dallo sguardo di Rukawa, si era rifugiato dalla persona che meglio lo avrebbe consolato. Yohei.

 

Quel mattino, svegliandosi, si era ripromesso di non caderci più.

Di non innamorarsi più.

Di non piangere più per lui.

 

O almeno.. ci avrebbe provato.

 

Ma lo sapeva che era impossibile.

 

Attorno a lui aleggiava un malinconico silenzio, rotto solamente dal rumore del pallone che rimbalzava a terra e dal vento che si insinuava dolcemente tra i suoi capelli.

Quella mattina non era andato a scuola. Non se l’era sentita. Con la fortuna che si ritrovava in quei giorni, sicuramente avrebbe incrociato Rukawa per i corridoi. E il suo cuore ancora non ce l’avrebbe fatta a sopportare la sua vista.

Per questo era in quel campetto. Solo, come lo era spesso.

….

ma poi…

“Hanamichi?”

una voce.

Quella voce. E il suo cuore parve fermarsi.

Si voltò lentamente, con sguardo freddo, per incrociare quello di Rukawa.

Si guardarono per qualche secondo.. poi…

 

“Che diavolo vuoi?” chiese il rosso con il tono più acido che conoscesse.

Il moro rimase in silenzio – come sempre – ma per la prima volta di fronte ad Hanamichi, il suo sguardo si abbassò e i suoi occhi divennero tristi.

 

“Beh, visto che sei venuto per niente puoi anche andartene. La tua presenza qui è superflua.

Ah.. se speri che ti ceda il campetto.. beh.. SCORDATELO!” e detto questo riprese a palleggiare.

Tenendo sempre e comunque le spalle a Rukawa.

 

§§§§§§§§§§§§§§§

 

Certo che questa poteva anche risparmiarmela! Tsè.. pure la scenata da compagno tradito m’ ha fatto fare!!

Perché cavolo è venuto qui?

E perché cavolo se ne sta ancora li?

Lo sento. Sento la sua presenza, il suo sguardo sulla mia schiena.

Tsè.. e io che mi ero promesso che da oggi non l’avrei più degnato della mia attenzione..

.. ma avevo fatto i conti troppo presto!

Perché stupido come sono, è bastato posare i miei occhi sui suoi per far risvegliare queste stupide emozioni.

È inutile. Lui mi piace. Da morire.

Ma per il mio bene non devo più caderci…

Ecco, pensiamo al Basket, va! Ora piazzo un tiro da tre…

… canest…..

….

….

Due lacrime gemelle rigano le mie guance. Piego la testa in avanti. I miei occhi guardano le mani diafane che si posano sul mio petto, stringendomi contro un corpo caldo.

 

            Perché Kaede….

 

 

Lo avvolgo completamente in un abbraccio. Poso le mie mani sul suo petto facendo aderire il mio corpo alla sua schiena così ampia e forte.

Appoggio la testa su una sua spalla, mentre lui piega la sua in avanti… e sento due lacrime bagnarmi le mani.

 

.. sta piangendo..

 

E intanto sento il suo cuore chiedermi: Perché.

Così, senza rendermene conto, inizio a parlare.

 

“Non sono mai stato bravo con le parole, e tu lo sai meglio di tutti. Il più delle volte, con i miei silenzi, ho ferito le persone che mi circondavano ancora di più di come avrei potuto con le parole.

Come ho fatto anche con te.

La mia non era paura, te lo posso assicurare, e neanche diffidenza.

Era indifferenza, e questo era ancora più terribile.

Avevi ragione quando dicevi che un ghiacciolo umano come me non poteva provare emozioni.

Io, che da bambino non ho mai pianto se cadevo e mi sbucciavo un ginocchio, che non ho battuto ciglio nonostante fossi cresciuto senza una madre, che non ho mai perso la testa per una ragazza…

Il mio cuore era ricoperto di ghiaccio.

Ma poi, nella mia vita, sei arrivato tu. Una stupida testa rossa nei cui occhi si potevano leggere tutte quelle belle cose che fanno di te la splendida persona che sei.

Allegria, vivacità, stupidità, voglia di fare e strafare… malinconia.

Questo per dirti che mi piace tutto di te.

Che la mia non è una stupida attrazione.. no, non mi fermo al tuo aspetto come ha fatto quella, che si è accollata a te solo quando si è accorta del tuo fascino.

Mi piaci quando dici cazzate, e la tua testa pare deformarsi come nei manga.

Mi piaci quando sorridi.

Quando cerchi di essere serio.

Quando ti butti a capofitto nel fare una cosa.

Quando ridi con i tuoi amici…

… quando mi guardi…

..

.. mi chiedevo perché mi sono innamorato proprio di te.

 

Ora lo so.

 

È perché tu, con un solo sorriso, sei riuscito a rubare il mio cuore e i miei pensieri.

Perché con il tuo calore, sei riuscito a sciogliere ciò che rinchiudeva il mio cuore, ridandomi la voglia di vivere… e di amare.

 

Ai shiteru Hanamichi.”

 

************************

 

silenzio.

Alcune gocce di pioggia caddero dal cielo.

 

Poi, Hanamichi si girò nell’abbraccio di Kaede e lo guardò dritto negli occhi.

 

“dimostramelo. Aiutami a crederti” sussurrò.

Il volto di Kaede si addolcì, mostrandosi per la prima volta al rosso in tutta la sua bellezza.

“ti amo idiota!” sussurrò sulle sue labbra, prima di cancellare ogni distanza, e appoggiare le sue su di esse.

 

Quando Kaede dischiuse le labbra per approfondire quel bacio, Hanamichi si scostò prendendolo per le spalle.

“idiota a chi, Baka Kitsune?” disse con finta irritazione.

“ a te… scemo!” rispose l’altro incrociando le braccia al petto e fissandolo divertito.

Hanamichi si lanciò sul moro, ma la sua mano partita a pugno non lo colpì, e si posò dietro il collo di Kaede. Lo tirò a se e lo baciò con slancio.

“anche io ti amo”. Poi sorrise.

“one-o-one?”

… “ e me lo chiedi?”

 

 

^ Owari ^

 

E ADESSO CHI GLIELO DICE ALLA BABBUINA?? PRENOTAZIONI PRESSO “ Michiru_nekoi@yahoo.it ” … SCRIVETE NUMEROSI!!!!