Disclaimer: Soggetto originale creato e ideato da Schuschu (amy) nato in una giornata nebbiosa con sottofondo le canzoni di Loreena McKennith. Attendo commenti anche se so che non è un granchè. DEDICATA A MICHO E ARMAND.




Racconto della notte

di Amy


Tra le lunga ciglia di una notte battuta dal vento sei venuto a me come un pallido fantasma della notte. I fili neri dei tuoi capelli intrecciati con candidi fiocchi screziati di sangue e nelle mani il cuore che sanguinava. La tempesta intorno a noi si estendeva fino al cielo in quella brughiera resa cremisi.
Mio piccolo demone dalle mani che sanno di latte e di pane e gli occhi che sognano lande senza dolori.
Così tu ti presentasti da me, mendicando un boccone di pane e un po' di spazio davanti al focolare e io ti diedi tutto ciò che possedevo.
Il tuo profilo argenteo contro le fiamme, lo sguardo vacuo perso per paesi sconfinati di ricordi belli in cui tu ti rinchiudevi per poi riaffiorare solo per fissarmi come se non mi avessi mai visto. 
Stavi crescendo e neppure te ne accorgevi, perso in pensieri senza tempo né dove, le mani leggere come fiocchi di neve stringevano ancora il tuo cuore pieno di punti di sutura e ferite che sanguinavano in silenzio. Solo io ti vedevo quando in chiesa, da lontano giungeva il tuo gemito acuto e stridente come il canto di un uccello morente. E tu appassivi come una edera mentre ti attaccavi al tuo sopravvivere con la stessa inconscia tenacia. 
E anche quella notte in cui corsi da te, scuotendoti e urlandoti che non eri solo al mondo che possedevi il mio cuore tu non facesti altro che fissarmi come se non mi vedessi. Io non c'ero in quel tuo sogno autistico. Toccavi la mia barba ma non la sentivi neppure Ti immaginavi fosse la dura scorza di un albero tetro e quando baciavi la mia pelle ti dissetavi a una fonte.
Baciavo le tue labbra ebbro di te seppure sapessi che io non c'ero. E mille farfalle mi volavano nello stomaco quando ti toccavo e tu fremevi sotto il mio tocco, quando ti sentivo sotto di me agitarti per spingerti verso di me come un pazzo, con lo sguardo vitreo e velato da lunghe ciglia nere.. 
Mi ero ripromesso di svegliarti, mio addormentato nel bosco della tua anima ma ogni mio bacio fu perso nel vento.
Eri cresciuto da solo da quando i tuoi genitori vennero uccisi. Eri fuggito dall'abbraccio rigido di tua madre che ti stringeva sul suo petto immoto e cadaverico. Eri fuggito da quella smorfia di terrore, dalla violenza dei soldati che ti strapparono l'ultimo brandello di anima eri fuggito solo per cadere in quel burrone senza fine creato da te stesso.
E in quel burrone ci caddi anche io quella notte quando ti strinsi a me, quando caddi esausto sul tuo corpo come ogni uomo aveva fatto.
Il vento gelido soffiò la sua lingua umida sul mio collo quando la porta si aprì di colpo nell'ora dei fantasmi.
MI alzai terrorizzato da ciò che non potevo vedere, terrorizzato da te scappai e corsi. Corsi vedendo vallate e pianure e gialli fiumi di grano bagnati dalla pioggia, corsi in quella coltrina di acqua e caddi in una pozzanghera col fiato corto e il cuore che impazziva solo per specchiarmici dentro e capire.
Capire ciò che tu vedevi, ciò che avevi creato per non avere più paura.
E io ti avevo lasciato dei soldi sul comodino come tutti gli altri.

E io non ti volevo più svegliare mio addormentato.

---------fine---------





 
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