Rating: PG angst
Disclaimers: i personaggi non sono miei ma di chi voi ben sapete...

 


Rabbia

capitolo 7

di Kuso Baba

 

Il braccio teso in avanti lentamente si distende. Lo sguardo torna ad essere assente. Le lacrime solcano nuovamente il piccolo viso di porcellana, segnato dalle macchie violacee dei lividi e dal sangue rappreso. Sanzo ha le gambe pesanti e le orecchie che ronzano. Nonostante questo, però, trova la forza per fare un passo in avanti. Due. Tre. E' circondato di cadaveri, ha appena messo il piede in una pozza di sangue. Il piccolo sandalo di rafia lo sta assorbendo come una spugna per portarlo dritto alla sua anima. Questa volta è libero di vomitare. Non mangia da cinque giorni, quindi ciò che butta fuori è soltanto lo sperma dei suoi stupratori. Torna a fissare imbambolato uno dei cadaveri che ha di fronte. E' quello del bastardo che l'ha umiliato per primo. Ma umiliato di cosa? Che fosse un buono a nulla glielo avevano sempre detto ripetuto e lui, a volte, ci aveva quasi creduto. Poi, però, il suo Maestro arrivava sempre a convincerlo del contrario, disarmandolo con uno dei suoi splendidi sorrisi. Perché? Perché lo aveva illuso in quella maniera? Perché lo aveva convinto di essere una persona forte? Il suo successore... bell'acquisto! Buono al massimo da far prostituire in qualche bordello! Se solo avesse potuto vederlo così com'era in quel momento... altro che conferirgli il titolo di Sanzo! Lo avrebbe certamente schiaffeggiato e cacciato! Neanche Shuei lo avrebbe voluto più al suo fianco... Shuei... perchè non vieni a prendermi Shuei? Voglio tornare al Kinzan-Ji! Voglio vedere ancora una volta il mio Maestro... sai che non ho potuto assistere al suo funerale? Volevo tanto fare in tempo a tornare con il Sutra che gli avevano rubato, così la sua anima sarebbe potuta ascendere al cielo in pace... perché lui non si reincarnerà più, vero? Lui è un Bodhisattva, gli dei lo prenderanno con loro. Vivrà in un immenso palazzo dorato e potrà bere tutto il sakè che vuole, e non invecchierà come tanto si rammaricava. No, lui rimarrà eternamente bello così com'era, con i suoi lunghi capelli biondi e quel dolcissimo sorriso... e nessuno potrà più fargli del male. No, lì lo proteggeranno. Non ci sono mocciosi frignanti ed incapaci nel Regno Celeste. Quelli restano sulla terra a farsi violentare dai primi banditi che incontrano, non assistono ai funerali delle persone che amano, fanno finta di essere adulti e forti... ma non lo sono!

Io non sono forte!

Lo aveva detto al suo Venerabile Maestro! Ma lui non gli aveva creduto! Aveva sorriso. Si era fidato. Ed era morto. E lui era rimasto solo, a combattere contro il peggiore dei nemici: l'essere umano. Come aveva ragione l'anziano Sojyo... per questo gli aveva chiesto di scegliere un'arma, e lui aveva scelto la shoreijyu. Ma non l'aveva usata! Aveva avuto paura!

Un bonzo non può uccidere!

Oh, ma può farsi stuprare, e deridere, e sporcare.

Io sono sporco

Prese nuovamente in mano il Sutra del Cielo Demoniaco: no, non poteva più tenerlo con sè. Non ne era più degno. Anzi, a voler essere sinceri, non ne era mai stato degno. Lui non era degno di nulla... per questo era stato abbandonato alla corrente di un fiume... sì, il suo destino era morire. Perchè Komyo Sanzo si era messo in mezzo?

Eri così rumoroso!

Mi dispiace, Maestro, l'ho disturbata. Non volevo. Ma ora porrò rimedio, non tema... pagherò. Pagherò tutto. L'arroganza, la delusione, la debolezza, l'omicidio... ah, sì, anche la rabbia. Lei non mi aspetti, non credo che potrò raggiungerla. Mi sbateranno certamente all'inferno. Ma, in fondo, cosa pretendevo? Io sono un demone. Mi limiterò semplicemente a tornare a casa. Ma il Kinzan-Ji era la mia casa...

Il cerchio di metallo che preme contro la tempia è ancora caldo e manda uno stano odore che rischia di farlo starnutire. La mano trema, ma non importa. Sbagliare il bersaglio è impossibile. Basta solo il coraggio per premere il grilletto... uno... due...

-Sanzo? Stai bene? Sanzo? Sanzo!-

 


fine cap 7. continua...