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Disclaimers: i personaggi non sono miei ma di chi voi ben sapete...

 


Rabbia

capitolo 5

di Kuso Baba

 

L'orgasmo del suo assalitore sopraggiunse dopo un tempo che a Sanzo sembrò essere lunghissimo. Poteva sentire il suo sperma viscido e caldo colargli tra le gambe, mescolato insieme al suo sangue. Si sentiva dilaniato, sicuramente c'era una lacerazione interna, una ferita che l'avrebbe marcato indelebilmente nel corpo e nello spirito. Si sentì svenire, ma decise di farsi forza. Gli avevano lasciato gli arti, forse il peggio doveva ancora arrivare.

-Sei stata brava, piccola geisha! Magari dovrei prenderti con me! Che ne dici? Mi vuoi come maritino?-

L'unica sua risposta furono due fili di lacrime che presero a solcargli le guance

-Povero tesoro! Che gli hai fatto? Non vedi che ti sta guardando storto?-
-Jenki ha ragione! Guarda come s'è offeso! L'hai lasciato a metà... e proprio sul più bello!-
-Già, capo! Sei proprio senza cuore!-
-Sedurre così una bella fanciulla e poi abbandonarla in questa maniera! Non è proprio da te!-
-Avete ragione! Come dice il detto: ogni promessa è debito! Avevo promesso a questo angioletto che l'avrei fatto venire nella mia bocca e poi l'ho deluso... sono davvero una creatura ignobile! E lui che soffriva in silenzio! Non ti preoccupare, piccola geisha, ora rimedio subito! E voi non sghignazzate troppo, so che siete eccitati come maiali! E dire che neanche mi volevate dare retta... quasi quasi dovrei ammazzarlo adesso senza darvi un minimo di soddisfazione...-

Gli occhi di Sanzo si dilatarono per il terrore

-... ma oggi mi sento generoso.-

Il resto fu peggio di quanto si aspettasse. Il bastardo e i suoi compari approfittarono del suo corpo per ore, usandolo come se fosse una bambola o, più semplicemente, come se fosse un animale da macello... ognuno prendeva la parte di lui che più trovava di suo gradimento: chi la bocca, chi il sesso, chi i capezzoli... e poi quegli stupri, sempre più dolorosi e violenti. Sopportò tutto in silenzio, lasciandosi denudare e facendo in modo che, nel farlo, non scoprissero il Sutra e, soprattutto, la pistola. Ma la sua fedele shoreiju era là, sotto il cumulo dei vestiti, e presto l'avrebbe aiutato a gridare vendetta...

-La migior scopata della mia vita! Grazie di cuore, dolcezza! Ti sei proprio guadagnato il privilegio di essere risparmiato... ammesso che poi, nelle tue condizioni, possa servire a qualcosa...-

Forse era vero. Sopravvivere ad un'esperienza simile era impossibile. Ma una cosa era certa: loro lo avrebbero seguito tutti quanti all'inferno, a costo di trascinarceli per le caviglie come avevano fatto poco prima con lui. Nudo, sporco, ferito, tremante, in lacrime il piccolo bonzo si diresse verso il cumulo dei suoi vestiti, stando bene attento a dare le spalle ai suoi aggressori. Vi frugò attentamente in cerca di qualcosa. Tovò il Sutra del Cielo Demoniaco. Un'ondata di forte rabbia lo invase.

E' per colpa di questo dannato rotolo che mi è successo tutto questo...

Lo strinse con forza digrignando i denti, e fu come assorbirne l'arcano potere. Lo ricacciò sotto il mucchio. Non aveva bisogno di quell'inutile oggetto sacro per fare ciò che doveva fare! Cercò di riprendere, per quanto possibile, il controllo sui suoi nervi scossi. Ci riuscì appena quel tanto che fu sufficiente per rivestirsi. Poi, la sua piccola mano scivolò lungo un oggetto freddo e scuro. Le sue sottili dita si serrarono con forza intorno al suo delizioso gingillo di morte. Un ghigno satanico squarciò la sua espressione, fino a quel momento catatonica. Sì avvicinò lentamente al gruppo dei maiali, a testa bassa, come un toro furioso che sta per caricare. Stavano ancora ridendo tra loro, gloriandosi della loro "impresa". Che c'era di straordinario nell'aver stuprato un ragazzino? In cinque, oltretutto.

-Che c'è, piccola geisha? Sei venuto a chiederci il bis?-
-Guarda che per noi non c'è alcun problema!-

Ancora grasse risate. Ancora lacrime sul suo piccolo viso. Ancora rabbia.
 


fine cap 5. continua...