Rating: PG angst
Rabbia capitolo 2 di Kuso Baba
Sanzo si alzò di scatto. Doveva assolutamente riuscire a togliersi dalla
testa certi pensieri inutili. La vita doveva continuare, lui aveva una
missione da compiere. E un moccioso da crescere. Sì, Goku, così puro, così
innocente, poteva farcela. Poteva diventare l'uomo che lui non era mai
riuscito ad essere. Doveva "semplicemente" sforzarsi di non fallire. Non
questa volta. A qualunque costo. Attraversò con passo deciso la stanza in
direzione del bagno, gli ci voleva una bella doccia bollente. Sì, l'acqua,
da sempre sua amica, lo avrebbe certamente aiutato a riprendersi da quell'innaturale
ed inspiegabile momento di debolezza. Si sfilò con un elegante gesto il
Sutra dalle spalle, deponendolo con cura nel cassetto del comodino, si tolse
il pettorale di scaglie d'oro che lo fermava e lasciò scivolare lungo i
fianchi la parte superiore della sacra veste sacerdotale. Poi, prese in mano
la pistola. Per un secondo, per un impercettibile secondo, trattenne il
fiato. Lo stomaco gli si contrasse con un doloroso spasmo. Era sempre così,
sempre. Ogni maledettissima volta. Possibile che nessuno se ne fosse mai
accorto prima? Eppure era così evidente! Tenere tra le mani quel piccolo,
gelido, efficientissimo strumento di morte gli procurava un dolore quasi
fisico, nonostante fosse così facile da usare. Non doveva fare altro che
premere un grilletto con un dito e la vita di chi lo importunava cessava di
colpo! Fantastico, vero? E come aveva imparato a farlo bene in tutti quegli
anni! Dieci anni. Dieci dannatissimi
anni di sofferenza in cui era diventato, suo malgrado, il bersaglio mobile
preferito di tutti i demoni del Togenkyo. E non solo di quelli. Alzò ancora
una volta lo sguardo su Goku... stava finalmente gustando le sue pesche.
Sorrise di quel suo impercettibile ghigno beffardo. Quel moccioso ignorava
tutto ciò che gli stava passando per la testa, come pure ciò di cui si era
macchiato in passato. Oh, certo, neanche lui era un santo, altrimenti non si
spiegherebbe come un dio avrebbe potuto desiderare di vederlo rinchiuso in
una grotta per cinquecento anni... tuttavia non doveva mai essere un dio
tanto malvagio, se gli aveva almeno concesso il sollievo dell'oblio...
Dimenticare tutto. La colpa, il rimorso, il rimpianto, davanti a sè soltanto
il vuoto di un eterno presente... quanto avrebbe dato lui per un regalo
simile? Tutto. Avrebbe dato tutto. Il titolo, il Sutra, persino la vita
stessa
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