<< Questa fic è molto particolare  e il titolo stesso dice tutto... il motivo principale di queste due righe consiste nello spiegare attentamente uno dei luoghi dove si svolgeranno le azioni dei nostri eroi, il cielo...e leggendo capirete il perché:
                                           Dio
Arcangelo Michele         Arcangelo Raffaele    Arcangelo Gabriele                
(forza,                            speranza, guarigione     messaggero di
 combatte contro il male       dei poveri                  Dio, saggezza.
 
Legione degli angeli       Legione degli angeli      Legione degli angeli
Di Michele                      di Raffaele                    di Gabriele

                        Angeli Superiori (ognuno con le loro qualità)

Legioni degli angeli superiori.

                          Angeli  minori.

Un'ultima nota: Non c'entra niente con Angel Sanctuary... nel modo più assoluto , diciamo che la mia fonte di informazione è mooooooooolto attendibile, ve lo assicuro ... di più non posso dire.
Buona lettura.>>



 

 


E' questione di ali

parte IV

di Parsifal



<Mi hai chiamato Michele? >
come sempre la figura maestosa dell'arcangelo avvolge l'intero luogo lasciando una sensazione di calore indescrivibile.
Roby non si sarebbe mai staccato da li, da quel luogo, da quell'angelo.
Michele si volta e la luce che sprigiona ha qualcosa di maestoso... è pura, quanto di più puro ci sia nell'universo, e Roby si sente così in pace e tranquillo come non mai in quell'ultimo periodo.
La sua voce sembra provenire dal centro di se stesso, la sua forza non è messa in discussione anche se, guardandolo, non è certo  quello che viene in mente.
Lui è Michele, l'arcangelo della forza, colui che combatte contro le tenebre... eppure, guardandolo, quello che prova è soltanto una grande pace.
Per un attimo il suo pensiero va ad un altro angelo, alle sensazioni indescrivibili che prova quando è con lui sulla terra... ma poi Michele attira completamente la sua attenzione:
<Roby... le forze del male sono  in movimento attorno a Sakuragi...> l'angelo si fa attento...che ci provino, lui è pronto...
< Fra breve proveranno a fargli perdere il controllo toccando qualcuno che lui ama molto...qualcuno della sua famiglia, il resto dipende da lui ma... tu lo conosci bene, sai quanto è impulsivo, non perderlo mai di vista;>
Roby non dice nulla, guarda con attenzione l'arcangelo, sa che, al momento opportuno, potrà contare anche su di lui... ma questo non deve accadere altrimenti...
< vai adesso ma...mi raccomando Roby, veglia costantemente su di lui senza sottovalutare nessun pericolo, nemmeno il più piccolo ed insignificante... >
<E' proprio quello che farò Michele, nel bene e nel male... è proprio quello che farò.>
Sa che questo è il congedo, si avvolge nelle ali candide ma... la voce di Michele lo ferma un'altra volta:
< come vanno le cose con En-Soph?>
Sorride tra se... come vanno le cose con quell'angelo intrigante, bellissimo, impiccione, serafico, che sfiora la pigrizia... da cui si sente attratto come non mai?
Senza aprire le ali risponde mentre la luce lo porta via, da Sakuragi... da En-Soph < fammi un favore... non chiedermi cose di cui sai già la risposta... arcangelo Michele>.
Lascia dietro di sé il sorriso dell'arcangelo e la convinzione che lui e Gabriele hanno visto giusto... un'altra volta.

 Qualche cielo più giù...

"Resta qui stanotte..." tre semplici parole che continuano a martellare la mente di Sakuragi,  molto più del mal di testa dovuto alle botte prese dai deficienti che ha sistemato prima.
Che "hanno" sistemato prima.
"Oh accidenti, ma perché devo sempre cacciarmi nei guai?"
pensa guardando il telefono con aria truce mentre sente Rukawa che, dietro di se, sta apparecchiando la tavola per una cena "leggera", viste le condizioni del suo stomaco.
"Non farò nulla che tu non voglia..."
< e sai che consolazione...> borbotta a bassa voce
<Hai detto qualche cosa. Hana?> la sua voce ha l'effetto di una scarica elettrica sul povero Sakuragi che scuote la testa senza rispondere, non del tutto convinto di fare la cosa giusta con quella maledetta telefonata, almeno fino a quando la voce calda di Rukawa non lo "sblocca" immediatamente dal suo torpore:
< hn...forse no...forse hai solo paura di restare ... > come prevedeva il rossino parte in quarta con la tirata del "tensai":
< paura io? ma che accidenti dici? Io non ho paura di nulla, devi finirla con questa storia...>
in un attimo Rukawa gli è di fronte e lo fissa con quegli occhi incredibili, sfidandolo con lo sguardo:
<e allora fammi vedere quello che sei capace di fare...>
tempo un secondo, la mano è già sulla cornetta e le dita formulano, nervose ma veloci, il suo numero di casa.
Risponde sua madre al primo squillo e questa la dice lunga sull'ansia che aveva:
<Mamma non torno a casa stanotte...>
con una smorfia allontana la cornetta dall'orecchio per non farlo saltare in aria, "sente" dietro di se Rukawa che si allontana di nuovo mentre sua mamma continua ad indagare, come suo solito:
< no, non sono da Yohei... no mamma...sono da Rukawa... si, quello che è rimasto bloccato con  me in palestra ieri... è un mio compagno di squadra... oh insomma ma per chi mi prendi?
Senti, devo anda... chi Sakuya? E che ne so io dov'è mia sorella?
Ma se non la vedo da ieri... si si... si va bene... >
Quando mette giù è sudato e stanco come se avesse fatto un intero pomeriggio di allenamento con il gori ... ehm, con Akagi , mentre la volpaccia probabilmente se la ride di gusto, si volta pronto a sbranarlo ed invece... quello che vede lo inchioda lì, con la sua rabbia, la sua paura... la sua attrazione.
Lo sta guardando in effetti, quelle iridi blu non perdono un suo singolo movimento ma non stanno ridendo ironiche o sarcastiche, non lo prendono in giro, non sono nemmeno fredde e irraggiungibili...
C'è una passione tale in quello sguardo, un calore che lo raggiunge fin li, scaldandolo lentamente.
Sembra che lo divori con lo sguardo e lui, confusamente, pensa che dovrebbe chiedergli che cosa vuole... si muove lentamente verso quel ragazzo che ha su di lui un potere simile, un'attrazione quasi fatale.
Forse dovrebbe andarsene, forse dovrebbe scappare a gambe levate e non sarebbe una fuga...oh no, non sarebbe affatto una fuga... ma una ritirata strategica, una forma di difesa insomma... perché qui c'è in gioco la sua vita... vita che sa che perderà se non darà retta al suo istinto che gli dice di allontanarsi da quella volpaccia immediatamente, in questo preciso istante.
Peccato che lui non è una persona ragionevole.
Mai dato retta a nessuno.
In tutta la sua vita.
Se non a quella vocina che gli suggerisce di... restare?
Come? Restare?
E da quando gli suggerisce di fare qualcosa che vuole anche lui?
Rimane impietrito a quest'ultimo pensiero... "che voglio anch'io..."
E' vero, anche lui lo vuole... e lo vuole come non ha mai voluto nessun altro.
E' Rukawa che annulla la distanza tra loro.
Afferra le sue mani ed intreccia le dita per portarsele alla bocca e baciarle lentamente, una ad una.
<Kaede...>
i suoi occhi non lasciano un solo istante quelli nocciola di Sakuragi, sgranati come quelli di un bambino davanti ad un tesoro...il suo tesoro.
<Non te ne pentirai, farò in modo  che questa sia la notte più bella di tutta la tua vita...>
chiaro, preciso...deletereo.
<E' questo  quello di cui ho paura...>
le labbra fresche di Rukawa si posano per un attimo sulle sue, si muovono piano per poi allontanarsi di nuovo e, dopo un ultimo sguardo bruciante, scioglie le loro mani per tornare alla loro cena.
Sakuragi lo guarda, stordito... la voglia di baciarlo è così forte da annullare qualsiasi altra cosa...ma perché dovrebbe limitarsi?
Perché dovrebbe accontentarsi di assaggiare soltanto qualcosa che invece vorrebbe divorare?
Annulla la distanza che c'è tra loro e si ferma accanto a quel ragazzo che ha stravolto, con tutta tranquillità, la sua vita e le sue convinzioni.
E quando lui si volta finalmente tutto va al posto giusto... è solo questo quello che vuole, stare lì, davanti a lui, tra le sue braccia... e perdersi nel mare di emozioni e sensazioni che Kaede gli sta regalando.
Non sa chi è stato a fare il primo passo, sinceramente non saprebbe dire se sono state le sue braccia a cingergli il collo per prime o quelle di Kaede ad infilarsi sotto la sua maglia per accarezzargli la pelle nuda, non è importante.
La cosa più importante ce l'ha li, tra le sue braccia e tutto il resto non conta, non conta più.
La sua lingua è dolce ed esigente allo stesso tempo, le sue mani si muovono sulla sua schiena incessantemente accendendolo sempre di più.
Quando si staccano per esigenze respiratorie quella bocca umida scende ad accarezzare la gola che lui offre, inconsapevolmente sensuale, alle carezze di quella lingua che lo farà impazzire, lo sa... lo sente.
Con un gesto improvviso lo fa voltare verso il tavolo facendolo sedere sopra, dopo aver spazzato via, con un solo gesto, tutto quello che vi aveva messo solo pochi attimi prima.
Si sistema in mezzo alle sue gambe e continua la sua esplorazione mentre Hanamichi si ritrova a "subire" quelle attenzioni che non avrebbe mai immaginato di scambiare proprio con lui, Kaede Rukawa, l'asso nascente dello Shohoku...dopo di lui chiaramente.
Non si ribella, non se lo sogna nemmeno... si abbandona a quelle carezze che sono le prime della sua vita e mentre la lingua di Kaede accarezza lentamente i contorni del suo viso lui incomincia ad abbassare la cerniera della sua tuta, non ha mai fatto prima d'ora una cosa del genere eppure non ha titubanze ne incertezze, non sente nulla se non il bisogno impellente di sentirlo contro la sua pelle.
In breve si ritrovano senza tuta ne maglia, mentre Kaede scivola con la lingua sul collo, lambendo, succhiando più carne possibile, incurante di eventuali segni che può lasciargli, desideroso soltanto di assaggiare il suo sapore, il suo incredibile sapore che lo inebria, lo ubriaca e, invece di saziarlo, lo lascia ancora più affamato.
< Kae...de...>
< mm... dillo ancora... >
ma Hanamichi non è in grado di ragionare, non è in grado di dire più nulla, afferra la testa di Kaede che è giunto sul suo torace e incomincia a lambire i capezzoli, e vi affonda le mani, facendole passare tra i capelli di seta, sentendo tutte quelle sensazione come se fossero amplificate.
Vede quella testa mora che si muove alternativamente tra i suoi capezzoli, succhiandoli, mordicchiandoli e vorrebbe che non smettesse più, vorrebbe che quegli attimi si fermassero per sempre, perfetti ed indimenticabili.
La bocca rifà il suo percorso di nuovo e si ferma sulle labbra, baciandole ancora, mai sazie mentre le mani avanzano tra loro intrufolandosi nell'elastico dei suoi pantaloni... e qui si fermano, per la prima volta.
Si stacca per un attimo e lo guarda, gli occhi chiusi e la bocca gonfia e umida, ancora aperta... non sa neanche lui come fa a trattenersi, se dovesse dar retta al suo istinto lo prenderebbe lì, su quel tavolo entrando in lui con tutta la sua forza ma... non è questo quello che vuole per loro.
Adesso ha le idee chiare, adesso come non mai in tutta la sua vita sa perfettamente quello che vuole... e non è un'avventura da  poco sul tavolo di casa sua... oh no... lui vuole tutto e lo vuole da adesso.
Per tutto il tempo che durerà.
Vuole il suo calore sempre, in ogni attimo della sua giornata.
Vuole svegliarsi con lui accanto e allungare un braccio sapendo di trovarlo li, con lui, e specchiarsi nei suoi occhi, perdersi tra le sue braccia, sciogliersi nel suo corpo.
E per fare questo Hanamichi deve essere pienamente consapevole, deve volerlo così come lo vuole lui, con la stessa intensità.
< Hana... apri gli occhi per favore...guardami...>
il rossino lo guarda in silenzio, stordito dall'intensità delle emozioni che sta provando,
< Sei sicuro Hana? Completamente e perfettamente sicuro?>
e questa volta è il turno di Hanamichi di afferrare la mano di Kaede, intrecciare le loro dita e baciarle lentamente, una ad una.
E' la sua risposta.
E Kaede non ha bisogno di altro.
Lo afferra per un braccio portandolo in camera sua mentre sente il cuore che batte ad un ritmo selvaggio, come se quella fosse la sua partita più importante, quella che vale l'intero campionato.
Ed è proprio così.

La luce della luna entra dalla grande finestra che occupa gran parte della parete.
E' luna piena e la sua luce argentata bagna i corpi nudi dei due ragazzi addormentati sul piccolo letto.
Kaede è ancora sopra il corpo di Hanamichi e la sua guancia appoggiata su quella dorata e calda del rossino che riposa, dolcemente indolenzito.
Il primo a svegliarsi è proprio Kaede, stranamente sono i suoi occhi che si aprono per primi e si posano su quelli ancora chiusi di Hanamichi.
Gli sfiora le labbra con un bacio leggero e cerca di spostarsi per non pesargli troppo ma le braccia del suo amante si stringono possessive attorno a lui impedendogli di muoversi, tutto questo mentre continua tranquillamente a dormire, come se non avesse un ragazzo grande come lui disteso sopra... e allora Kaede ne approfitta per riempire di piccoli baci quella pelle perfetta, gli occhi chiusi, le ciglia delicate, il sapore inebriante del suo corpo, quel sapore che non riuscirà più a dimenticare.
" che incantesimo mi ha fatto questo sbruffone dai capelli rossi per legarmi così a lui?" forza con la lingua quelle labbra già dischiuse e la infila al suo interno.
Ritrova intatta la sua dolcezza, quel sapore di miele dolcissimo che ti scivola sensualmente lungo la gola e ti lascia con la voglia di volerne ancora... di più.
Sente le mani del suo ragazzo che aumentano la stretta e si muove lento su di lui, si è svegliato...e adesso sarà di nuovo suo.
Entrerà ancora una volta in quel corpo di seta e si scioglierà al suo interno, perdendosi di nuovo con lui.
Finalmente anche lui appartiene a qualcuno... non è più solo, con la certezza di poter contare soltanto sulle sue forze.
Continua la sua lenta carezza sul mento e poi più giù, sul collo, il petto largo e caldo, pulsante di vita... mentre le mani raggiungono il suo membro eccitato e cominciano a masturbarlo.
I gemiti che escono dalla gola di Hanamichi gli fanno perdere la testa, torna a baciarlo sulla bocca mentre accelera i movimenti, strusciandosi contemporaneamente per cercare un po' di sollievo alla sua eccitazione, non ce la fa più, lo vuole così tanto da non essere più in grado di ragionare, alza la testa e lo guarda negli occhi... lo sguardo offuscato dal piacere e quanto di più bello abbia mai visto in tutta la sua vita, così come la sua voce roca,
< Kaede... non... non fermarti... ti prego...>
e lui non lo farà, scende velocemente con la testa e lo accoglie in bocca appena in tempo, viene con un grido, invocando il suo nome e lui si sente assurdamente felice... forte ed invincibile.
E questo forse dovrebbe preoccuparlo... è pericoloso che la sua felicità dipenda da quel ragazzo che fino a pochi giorni fa gridava  di odiarlo a tutto il mondo..." lo ami..."
No, forse non è amore ma.. "è così... prima lo ammetti prima sarai felice..." cancella ogni considerazione e vocine varie quando il ragazzo steso sotto di lui alza convulsamente il bacino allargando le gambe e allacciandole alla sua vita, in un invito fin troppo eloquente.
<Adesso Kaede... ti prego, fallo ora...> e lui affonda dentro quel corpo perfetto, che si offre con l' innocenza e la purezza di un bambino... con una sensualità paragonabile al più raffinato degli amanti.
Sente le sue unghie graffiarlo a sangue mentre comincia a muoversi lentamente, assaporando ogni attimo per sentirlo con ogni cellula, per respirarlo con ogni poro della sua pelle... è suo, soltanto suo e nessuno riuscirà a separarli, costi quel che costi... lotterà per lui e farà a pezzi chiunque si azzarderà a dividerli.
<Più forte Kaede, ancora di più... ti prego...> mentre le sue grida raggiungono livelli mai sentiti prima... urla, urla il suo piacere, urla con tutta la sua voce mentre viene tra di loro, il corpo madido di sudore e le mani che stringono la sua carne fino a fargli male.
E finalmente si scioglie anche lui gridando quel nome che è diventato il centro del suo universo...un universo che si è frantumato sotto di loro per poi ricomporsi lentamente, sempre uguale e sempre diverso... così intenso e sconvolgente da farli piangere.
Esce lentamente dal suo corpo e si stende accanto a lui che rotola sul suo torace, respirando ancora affannosamente ma rifiutandosi di lasciarlo andare.
Kaede lo bacia sui capelli umidi di sudore mentre glieli scosta dal viso per poterlo guardare direttamente negli occhi.
E' Hanamichi il primo a parlare e la sua voce roca penetra nel cuore e nell'anima curando cicatrici che credeva non si sarebbero più rimarginate:
< Kae... adesso so che cosa provo per te... adesso mi è tutto chiaro... finalmente, per la prima volta nella mia vita...io amo.
Veramente e con tutto me stesso.>
Kaede non riesce a rispondergli, lui non è bravo con le parole e poi avrebbe paura di sentire la sua voce incrinarsi e spezzarsi pericolosamente... gli afferra il viso tra le mani e appoggia le labbra sulle sue ancora gonfie, sperando che Hanamichi legga la
 risposta nei suoi occhi... e il bacio che riceve in cambio gli dice che ha capito.

Mentre i respiri si mescolano di nuovo c'è chi non riesce a gioire completamente.
Le parole dell'arcangelo Michele risuonano ancora dentro Roby, Hanamichi sarà tentato in ciò che ha di più caro... che cosa succederà se lui non sarà in grado di fermarlo?
La notte continua dolcemente ad avanzare mentre i due ragazzi scivolano finalmente nel sonno.
Fine 4° cap.





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