Ciao
a tutti!! Questa volta sono qui per proporvi una mia song fic, è la prima che
scrivo e spero vi piaccia!
Vi
ricordo che i personaggi non sono miei ma di INOUE (grande genio) e io li uso
solo per saziare la mia voglia sadica (poveri noi nd. Tutti) anche se poi va a
finire quasi sempre con un lieto fine (meno male nd. Tutti guardate che ho detto
QUASI nd MIYO).
Per
quanto riguarda la canzone è di Biagio Antonacci e si intitola appunto
“quanto tempo e ancora” le parole scritte in stampatello riguardanti il
testo della canzone sono quelle che ho dovuto cambiare per questione di copione.
Le
parti scritte normali sono i pensieri di Hanamichi mentre le parti in corsivo
sono i pensieri di Rukawa.
BUONA
LETTURA!!!
Quanto
tempo e ancora di
Miyo
Non
ci credevo
Ho
detto è LUI o no?
Tra
tanti amici
Non
ti aspettavo qui
E’
la festa dell’istituto, tutti sono impegnati a sistemare le bancarelle
delle proprie classi e ad assicurarsi che sia tutto a posto,
c’è molto fermento in giro. Tra poco inizieranno le recite
preparate dal club di teatro per questa occasione. Noi del club di Basket
abbiamo allestito un mini campo da basket dove chi vuole può sfidare uno
della nostra squadra, se riesce a fare canestro vince un pupazzetto. Mi
annoiavo e ho deciso di fare un giro. Sono rimasto pietrificato quando ti
ho visto camminare tra le bancarelle. In un primo momento ho creduto di
aver avuto un miraggio, non potevi essere tu. Tu sei partito, hai lasciato
lo Shohoku, mi hai lasciato, hai deciso che non ero più importante per te
e non ti sei fatto più vedere in giro. Avrei voluto chiederti perché ma
ero terrorizzato dalla possibilità che tu avresti potuto rispondermi che
non mi amavi più. Nell’ignoranza dei motivi che ti hanno spinto a
lasciarmi, il mio cuore riesce a sperare ancora. Ti sei accorto di me.
Vorrei venirti incontro, ma ho paura che mi respingeresti così rimango a
fissarti mentre vedo tutte le tue fan venirti intorno. Mi sento felice.
Sei tornato, non so per quale motivo, anche se il mio cuore desidera che
il motivo sia io, ma sei tornato. Non avrei mai creduto di poterti
rivedere ancora.
Non
sarei dovuto venire. Ma volevo rivederti. Non mi sento a mio agio. Questo
non è più il mio posto, ho deciso di andarmene. Ma perché non riesco a
stare lontano da questo luogo? Da quando ho lasciato l’istituto non c’è
stato giorno che non sono passato qui davanti. Ma so che in realtà non è
il posto ad essermi caro ma una persona che lo frequenta. HANAMICHI. Il
giorno in cui l’ho lasciato non ha fatto domande, come se fosse convinto
che prima o poi sarebbe successo. Ci sono rimasto male. Era davvero così
poca la fiducia che lui aveva nei confronti del mio amore? Ma
preferisco così. Meglio che non sappia la verità. Soffrirebbe e
basta e io voglio ricordarlo sempre sorridente. Mi fermo, il cuore mi
salta nel petto. Più avanti, in mezzo alla folla di ragazzi superagitati,
ci sei tu. Mi stai fissando con occhi increduli, il mio istinto mi dice di
andarmene per non soffrire, il mio cuore di restare perché la mia felicità
è con te, ma non riesco a prendere una decisione perché vengo circondato
da quelle oche delle mie fan che incominciano a riempirmi di domande sul
motivo per il quale ho lasciato la scuola. Io intanto continuo a fissarti.
Ma
quanto tempo e ancora
Ti
fai sentire dentro
Quanto
tempo e ancora
Rimbalzi
tra i miei sensi
Quanto
tempo e ancora
Mi
viene da star male
Sento
che se te ne vai adesso
Io
potrei morire
Che
se te ne vai adesso
Ancora
tu l’amore
Sono
passati due mesi da quando te ne sei andato. Sei sempre uguale, forse un
po’ sciupato. Tieni lo sguardo fisso su di me, non badando a quelle
oche. Averti rivisto ha scatenato in me tutte le emozioni che ho vissuto
con te. Il nostro primo bacio che più che un bacio sembrava una delle
nostre solite risse. La prima volta che ti ho visto sorridere veramente e
mi è mancato i respiro. La prima volta che abbiamo fatto l’amore e mi
sentivo paralizzato dalla paura ma è bastato specchiarmi nei tuoi occhi
per non temere più niente. La prima volta che mi sono svegliato con te al
mio fianco e ho avuto la certezza che quella fosse la vera felicità. Le
mie crisi di gelosia, i tuoi silenzi che dicevano tantissimo. E tutti
questi sentimenti mi fanno star male perché so che non mi è concesso di
riviverli. Ti prego non andare via nuovamente, non mettere veramente fine
alla nostra storia. Non posso vivere senza te, questi due mesi sono stati
un inferno. Io ti amo da morire Kaede.
Continui
a fissarmi e anche io non riesco a toglierti gli occhi di dosso. Sei
stupendo, ancora più bello di quanto riuscissi a ricordare. Però sembri
spento. Ho sempre amato la tua vitalità e sembri averla persa. So che è
colpa mia ma se sapessi la verità perderesti anche gli ultimi sorrisi che
ti sono rimasti. Nella mia testa sento l’eco dei nostri discorsi, anche
se erano più monologhi da parte tua. Mi ritorna alla mente la prima volta
che mi hai detto TI AMO e io mi sono messo a piangere come un cretino, era
una vita che non piangevo e in quel momento lo stavo facendo per la grande
gioia che mi avevi dato. Tu sei riuscito a far riemergere i miei
sentimenti, a farmi esprimere. Sei stato l’unico che ha cercato di
capirmi e mi ha accettato per quello che ero. Mi torna in mente quella
volta che siamo andati al mare e tu pretendevi che io non mi mettessi in
costume perché un gruppo di ragazzine mi stava guardando. Mi hanno sempre
fatto sorridere le tue scenate di gelosia e in parte mi dimostravano
quanto tu tenessi a me. Come in un flash mi tornano alla mente tutte le
volte che abbiamo riso insieme e mi sento mancare il respiro. In questi
due mesi ho cercato di dimenticare, perché i ricordi mi fanno soffrire,
ma ora che ti ho davanti non riesco a non pensare a quanto eravamo felici.
Mi sento male. So che senza di te non posso vivere, me lo hanno dimostrato
questi due mesi lontano da te, ma so anche che ormai non posso offrirti più
niente. Ti amo Hanamichi e per questo ti lascio.
Poi
prendi e te ne vai
Si
forse è meglio
Così
non mi vedrai piangere poi ridere
E
poi prenderti un po’ in giro
Fingere
davanti a tutti
Di
aver dimenticato
Ti
volti e scappi. Nel vero senso della parola. Incominci a correre senza
voltarti indietro, lasciando imbambolate quelle oche a fissarti. Ti
allontani da me, sempre di più. Forse è meglio, se ti avessi parlato tu
avresti potuto infrangere del tutto il mio cuore, invece adesso posso
ancora vivere nell’illusione che tu mi ami ancora. Così non sarai
costretto a vedermi piangere. So che hai sempre odiato vedermi piangere,
mi hai sempre detto che sul mio viso ci stava bene solo il sorriso.
Andandotene via non mi costringi neanche a dover recitare. A doverti
prendere in giro come tutti si aspettano, a parlarti come se avessi
dimenticato. Ma non potrò mai dimenticarti. Sento ancora sulla pelle il
tocco delle tue carezze, nella bocca il tuo sapore dolciastro, nella mia
mente è scolpita un’immagine che ti ritrae perfettamente. Ma non posso
continuare così. Non posso rimanere in equilibrio tra la realtà e il
sogno. Devo sapere. Anche se mi spezzerà il cuore devo sapere. Ho deciso.
Sono
un codardo. Sto fuggendo. So che se fossi rimasto e ti avessi parlato
avrei finito col dirti tutta la verità per farti rimanere con me,
per averti per me. Ma non è
giusto così. Tu non meriti questo. Tu devi vivere la tua vita. Magari
adesso soffrirai ma prima o poi mi dimenticherai. Io non ti dimenticherò
mai. Sto correndo a perdifiato, sento i polmoni bruciare e fare male.
Entro in quel parco dove andavamo sempre ad allenaci insieme, dopo questo
nuovo pensiero sento le
lacrime scendermi lungo il viso. Mi fermo di colpo e do pieno sfogo al mio
pianto, incominciando a singhiozzare sempre più rumorosamente. Non riesco
a capire se piango per te, per noi o per quello che mi ha riservato il
destino. Forse per tutto e il mio è un pianto liberatorio.
Il
mio momento di indecisione ha fatto sì che ti perdessi di vista. Ora sto
correndo come un pazzo senza una meta. Corro e non mi importa della gente
che investo o dei loro sguardi impauriti. Corro fino a quando non
raggiungo il parco in cui ci allenavamo insieme. Sento le lacrime salirmi
agli occhi quando mi sembra di sentire dei singhiozzi. Mi avvicino e ti
vedo. Non mi sei sembrato mai tanto fragile. Sei qui e sei scosso dai
singhiozzi. Ora capisco che anche tu stai soffrendo. Ma perché allora hai
preso questa decisione? Devo saperlo. Mi avvicino e ti poggio una mano
sulla spalla.
Sei
tu, non c’è bisogno che io mi giri. So che sei tu. Il tuo odore mi
riempie le narici. Non riesco a trattenermi, mi volto e mi getto tra le
tue braccia continuando a piangere. Ho deciso ti dirò tutto. Ho capito
che è giusto così, la decisione di lasciarmi o meno spetta e te. La
decisione di dimenticarmi o di soffrire al mio fianco finché ti è
concesso. So che mi ami, l’ho sempre saputo, ma il fatto che tu mi abbia
seguito me ne ha dato ulteriore certezza. Mi stringo più forte contro il
tuo petto.
“Ti
amo”
L’hai
detto, ne sono sicuro. Hai detto che mi ami. Vorrei baciarti, esprimerti
la mia felicità dopo questa rivelazione, ma prima voglio capire.
“Allora
perché?…….. Perché mi hai lasciato?”
“…………”
Non
rispondi. Me lo aspettavo. Sto per richiedertelo quando sento le tue mani
stringere con forza la stoffa della mia maglietta.
“Perché
ti amo”
E’
tutto quello che riesco a dirti in questo momento. Sono troppo preso dalle
mille sensazioni che mi stanno assalendo ora che ti ho di nuovo tra le mie
braccia. Ti prego Hanamichi non lasciarmi mai.
“Che
cosa significa?? Ma sei
impazzito?? Proprio perché mi ami dovresti voler stare con me!”
Mi
sono un po’ alterato. Ma che ragionamenti fa?! Sto per continuare quando
ti sento tremare tra le mie braccia poi ti allontani da me e mi guardi
dritto in faccia. Hai gli occhi rossi e vedendoti così da vicino mi rendo
conto che sei molto più sciupato di quanto sembrassi in lontananza. Sarai
dimagrito almeno 5 Kg e la tua pelle e più pallida del solito
“Andiamo
a parlarne a casa mia, non è luogo qui per certi discorsi!”
Ti
afferro per il braccio e mi ti trascino praticamente dietro. Ti tengo
stretto. Ho paura di perderti. Ma ho deciso ti dirò tutto. Arriviamo a
casa e ti faccio accomodare in salone sul divano e io mi siedo davanti a
te. Mi guardi. So che ora dovrei parlare ma ho un nodo in gola. E’
difficile. Per me è sempre stato difficile parlare. Solo tu sei riuscito
a rendermelo meno difficile. Ti guardo. Mi stai guardando. Stai
aspettando, non mi forzerai, hai capito che è qualcosa di importante. Ti
alzi e ti avvicini a me. Ti inginocchi davanti a me e mentre continui a
guardarmi negli occhi mi prendi le mani tra le tue. Con questo gesto sei
riuscito a sciogliermi. Ora sono pronto a parlare e per timore di
bloccarmi nuovamente lo dico subito, senza arrivarci gradualmente, so che
così è più brusco, ma non riesco a fare che questo.
“Sono
malato!”
Strabuzzi
gli occhi e vedo che incominciano a riempirtisi di lacrime
Il
mio Kaede malato! Non ci credo, non ci voglio credere. Ma devo sapere,
voglio sapere tutto.
“Di
cosa?”
In
un primo momento ti vedo tendere i muscoli, come se dicendolo a me lo
confermassi anche a se stesso.
“Cancro”
Le
lacrime che sono riuscito a trattenere fino ad adesso ora scivolano lungo
il mio viso fino a cadere ed infrangersi sulle nostre mani ancore legate.
Ora capisco e sono disperato.
“Io
non voglio che tu soffra vedendomi morire lentamente”
“Neanche
io voglio vederti morire, ma come puoi pensare che io non voglia starti
accanto, che avrei preferito non sapere, invece di avere la possibilità
di vivere al meglio il tempo che ci è concesso?! Ti amo Kaede e rimarrò
accanto a te anche se tu non lo vorrai!”
Era
quello che desideravo sentirti dire. Sciolgo le nostre mani e ti accarezzo
una guancia. Poi ti abbraccio.
“Anche
io ti amo Hanamichi. Ti prego non lasciarmi mai”
“Mai”
Ma
quanto tempo e ancora
Ti
fai sentire dentro
Quanto
tempo e ancora
Rimbalzi
tra i miei sensi
…..
…..
Quanto
tempo e ancora mi viene da star male
Sono
qui davanti alla tua tomba. Oggi è un anno che sei morto, ma a me sembra
ieri che ridevamo rincorrendoci sulla spiaggia. Io non ti ho lasciato, sei
tu che hai lasciato me. Ma una parte di te vive ancora dentro di me. La
sento ogni giorno, nelle piccole cose che solitamente facevamo insieme. Ti
sento accanto a me quando preparo il caffè e mi ricordo di come ti
arrabbiava quando facevo cadere la polvere sul tavolo. Ti sento vicino
quando faccio la doccia, ora uso il tuo stesso bagno schiuma, in modo da
non dimenticare mai il profumo della tua pelle. Il mio primo pensiero al
mattino quando suona la sveglia sei tu e a volte mi viene da sorridere
ripensando alla tua abitudine di spegnerla e di rimetterti a dormire. Ti
sento vicino a me quando gioco a basket e ripenso al tuo sguardo luminoso
quando eri impegnato in una sfida interessante e risento la tua voce che
mi sfotte ogni volta che faccio degli errori cretini. Tu sei presente in
tutto quello che faccio perché ormai sei parte di me. E il fatto che tu
sia radicato così profondamente dentro di me non fa che farmi stare
peggio ora che non sei qui con me. Ora che non posso più toccarti, ora
che non posso più sentire il tuo profumo, ora che non posso più
parlarti, ora che non posso più guardarti, ora che non posso più amarti.
No, non è vero! Io continuerò ad amarti per sempre.
Ti
Amo Kaede.
Fine
By
Miyo
Non
mi piace (Hana)
Neanche
a me (Kaede)
Peggio
per voi (Miyo)
Cattiva
(Hana+Kaede)
Non
è vero che sono cattiva e poi di tutte le fic che ho scritto questa è
l’unica che non ha un lieto fine (Miyo)
Appunto
non potevi farci anche questa? (Hana)
No
(Miyo)
Comunque
prometto che nella prossima non ci saranno drammi, anche perché per
scrivere l’ultimo pezzo di questa mi sono quasi disidratata per quanto
ho pianto (Miyo)
Va
bene ma per rifarti del tutto devi fare una lemon (Kaede)
E
ti pareva!!!!! Va bene la prossima sarà una lemon! (Miyo)
Brava
ora ci capiamo! Hana andiamo a fare le prove per la prossima fic di Miyo (Kaede)
Blush
(Hana)
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