<<Grazie, è questo che devo dire, vero?>>
Yue accarezzò il viso di Touya. Il ragazzo non aveva più un briciolo di forza magica in sé; tutta quella che aveva era adesso nel corpo di Yue.
Yue...
Yukito...
Yukito non era umano e questo Touya lo sapeva da sempre. Lo sapeva da quando l’aveva incontrato la prima volta in prima liceo; aveva già percepito che in lui c’era qualcosa di diverso, di speciale; quel ragazzo con gli occhiali lo attraeva in modo particolare, e non era solo la sua fame smisurata che lo incuriosiva! Già, il suo appetito... ora sapeva perché Yuki mangiava tanto.
E così forse a causa del potere magico, o forse no, Yukito e Touya erano stati attratti l’uno dall’altro ed erano divenuti subito amici.
Il giorno stesso in cui si erano conosciuti, Yuki era andato a casa Kinomoto a conoscere tutta la famiglia: Fujitaka, il papà, e Sakura, la sorellina minore. Che strano, quelle persone lo facevano sentire particolarmente bene. E ancora di più si sentiva bene con Touya....
* * *
Touya era ancora privo di conoscenza riverso sul pavimento dell’infermeria, con la testa appoggiata sulle ginocchia di Yue.
"Vederlo di persona è un’altra cosa" pensò Yue, "Potergli parlare, sentire la sua voce con le mie orecchie, sapere che si sta rivolgendo proprio a me.... è diverso."
Sollevò il corpo di Touya e lo sistemò sul letto che poco prima aveva occupato Yukito.
"Già, è diverso. Questo ragazzo l’ho sempre visto attraverso gli occhi della mia forma provvisoria... ma non è la stessa cosa che vederlo coi miei di occhi...." scostò i capelli dalla fronte di Touya, "... o toccarlo con le mie mani."
Non riusciva a staccarsi da lui, era come incantato; lo guardava dormire in quel letto e non riusciva a reagire in alcun modo. Fece scivolare la mano lungo il viso del ragazzo e con le dita ne disegnò i lineamenti; accarezzò le guance, il mento, le labbra...
Quelle labbra... Ne era attratto.
<<Assurdo!>> Yue ritrasse la mano. Cosa stava facendo? Non aveva capito perché guardando Touya aveva provato.... Cosa?
Cosa aveva provato? Non riusciva a capire. Yue come Cerberus era stato creato da Clow per proteggere le carte ed il loro padrone, e per riuscire meglio in questo compito aveva la capacità di provare sentimenti umani; infatti aveva voluto bene a Clow ed ora ne voleva a Sakura.
Doveva voler bene solo al suo padrone, no? Allora perché? Cos’era quel pensiero che per un attimo gli aveva attraversato la mente?
Un rumore fuori dalla finestra attirò la sua attenzione. Avvertì subito una grande forza magica; sapeva a chi apparteneva. Come poteva essere il contrario? Era la sua padrona, era Sakura.
<<Yue!>> Sakura entrò dalla finestra; la stanza era al pian terreno, quindi non fu molto difficile per lei scavalcarla.
<<Yue, cosa è successo qui? Cosa hai fatto a mio fratello? Cosa...?>> Sakura aveva le lacrime agli occhi.
<<Sakura stai tranquilla. Tuo fratello sta bene, ma devo spiegarti alcune cose...>>
* * *
Nakuru era agitatissimo; invece Suppy era tranquillo come sempre.
<<Calmati per favore! Camminare avanti e indietro in quel modo non serve a risolvere il problema; semmai serve a scavare un buco!>>
Nakuru lo fulminò con uno sguardo. <<Guarda che ormai non esiste più nessun problema!>> sbottò, <<Quel tipo ora ha tutta la forza magica di Touya, la stessa forza che desideravo io!! Uffa!!! La volevo io... ed anche chi la possedeva!!>>
Nakuru era tutto rosso. Poi, piagnucolando aggiunse: <<Touya era mio! È troppo figo, non va bene per quello là!>>
Suppy osservò Nakuru agitarsi sempre di più.
<<Non mi sembra conveniente che tu lasci che queste emozioni si impadroniscano di te in questo modo. Non sarai per caso innamorato di quell’umano?>>
Nakuru si irrigidì a sentire quelle parole.
"Ecco, adesso mi sbraita contro!" pensò Suppy.
<<Innamorato? Non so neppure che cosa voglia dire. A me piace solo Eriol perché mi ha creato; gli altri esseri umani non mi interessano.>>
<<Ma se fino ad un attimo fa urlavi: "Touya sei mio, .....Touya ti voglio, .....È troppo figo per quello là!" Ti contraddici da solo!>>
<<Suppy!!>>
<<Sì?!>>
<<Perché non vai a...>>
<<Va bene, va bene. Torno ai miei libri.>>
<<Ecco, bravo.>>
Suppy si avviò verso la biblioteca a studiare testi di magia.
Nakuru si trovò così solo a pensare. Non poteva essere vero quello che aveva detto quel gatto. Non poteva.
* * *
Sakura aveva ascoltato senza dire una parola il racconto di Yue. Quando questi l'ebbe finito tirò un sospiro di sollievo. Si avvicinò al letto di suo fratello: sembrava stare effettivamente bene.
<<Se mi dici che non c’è da preoccuparsi ci credo. Io mi fido di te.>> Sorrise.
Yue notò che il suo sorriso era uguale a quello di Touya. Lui e la sorella non si somigliavano affatto, ma, a volte... in alcune occasioni, certe espressioni di Touya gli ricordavano quelle di Sakura.
<<Credo che ora sia meglio che torni in classe.>>
<<Sì, forse hai ragione.>> Sakura si diresse verso la finestra e la scavalcò. Si voltò indietro per guardare Touya.
<<Io non posso stare sempre assieme a mio fratello; per cui se si trovasse in pericolo quando è con Yukito ti prego di difenderlo.>>
Yue quasi non riusciva a crederci: era la stessa cosa che Touya aveva chiesto per lei! Ancora una volta aveva la conferma che fratello e sorella erano uguali.
<<Se sei tu a chiedermelo lo farò sicuramente.>>
<<Grazie. Ti ringrazio davvero tanto.>> Si voltò e corse verso la sua scuola.
Sakura notò che Yue aveva un’espressione calma e rilassata: sembrava quasi sorriderle. Sì, quello che aveva visto sul suo viso era.... un sorriso! Proprio lui che era sempre così impassibile!
"Somigliava a Yukito." Sakura ebbe l’impressione che qualcosa fosse cambiato in Yue. E non era solo la sua forza magica.
Yue richiuse la tenda e si avvicinò al letto in cui Touya riposava; che espressione innocente... sembrava un bambino. Però a volte il sorriso che gli rivolgeva era tutt’altro che innocente, anzi!
"Ma che dico: quando sorride a Yukito ha quell’atteggiamento. A me non ha mai sorriso..."
"Tu e Yuki vi somigliate."
Ripensò alla parole di Touya.
"Io e Yukito ci assomigliamo? Dove? Tra noi due c’è una enorme differenza di carattere. Si può dire che siamo l’uno l’opposto dell’altro."
Coprì Touya con il lenzuolo.
<<Se sarai in pericolo io ti difenderò; l’ho promesso a Sakura. Tua sorella si preoccupa tanto per te. Ti vuole veramente bene.>>
Prese la mano del ragazzo tra le sue; giurò a se stesso e a Touya che avrebbe difeso la sua vita e quella della sua padrona. "Devo difendere anche me stesso! Altrimenti anche Yukito morirà. E tu non me lo perdoneresti mai." Si chinò su Touya e lo baciò sulla fronte. Quando si accorse di ciò che aveva fatto si alzò di scatto.
"Che mi sta succedendo? Perché da quando ho incontrato questo ragazzo non riesco più a capirmi?"
Si voltò di scatto per non vedere Touya.
<<Sarà meglio che me ne vada anch’io. Subito!>>
Ci fu un lampo di luce; le ali sulla schiena lo avvolsero completamente e, in un attimo, dove prima c’era Yue, ora c’era Yukito.
"Non sei umano... non sei umano... non sei umano... Io non sono umano..."
Yukito era come in trance; non vide Touya disteso nel letto anzi, era come se non vedesse niente di quello che lo circondava.
Non era ancora completamente cosciente.
In quello stato di catalessi se ne andò dalla stanza; percorse i corridoi senza prestare attenzione ai saluti dei compagni che incrociava. Uscì dalla scuola così com’era, con la tuta da ginnastica, senza prendere l’uniforme e la cartella.
Vagando senza meta per la città si ritrovò davanti a casa Kinomoto. Si fermò.
In quel momento riacquistò coscienza.
"Che cosa è successo?" Pensò guardandosi attorno, poi sorrise tristemente tra sé e sé; conosceva già la risposta. Ora sapeva tutto; sapeva di non essere umano. Sapeva di essere Yue; o meglio, se lo era ricordato. Non capiva ancora bene tutto, ma si rendeva conto di essere solo la sua forma provvisoria.
Si ricordò di quello che era successo in infermeria, a quando aveva trattenuto Touya per la maglietta e poi gli si era mostrato nel suo vero aspetto; si ricordò inoltre che Touya gli aveva donato tutta la sua forza magica per impedirgli di sparire.
Yuki arrossì leggermente. Touya gli aveva dato la sua forza, quindi una parte del ragazzo era ora nel suo corpo.
"Ora è parte di me. E’ come se lui stesso fosse... mio..."
A questo pensiero arrossì violentemente.
Si voltò di scatto e corse verso casa sua senza guardare indietro. Se lo avesse fatto avrebbe visto Kero-chan alla finestra che lo guardava preoccupato. Aveva già intuito quello che era successo.
<<Ah, finalmente ti sei svegliato!>>
Touya aprì gli occhi; si portò una mano alla testa.
<<Da quanto tempo sono senza conoscenza?>>
<<Due ore circa.>> La dottoressa della scuola gli tastò la fronte. <<Non hai la febbre. Ed un calo di zuccheri non comporta una perdita di conoscenza così lunga!>>
Touya sorrise; se avesse saputo perché era svenuto... altro che calo di zuccheri!
<<Stavo già pensando di portarti in ospedale! Il tuo professore era molto preoccupato!>>
Il ragazzo si alzò a sedere sul letto: <<Stia tranquilla, sto benissimo.>>
<<Tranquilla hai detto? Come posso esserlo se, tra l’altro, ho perso anche uno studente?>>
<<Come?>>
<<Tsukishiro, quel ragazzo che hai portato qui prima, quando sono tornata lui non c’era più. E tu eri nel letto al suo posto che dormivi.>>
Touya sbiancò. <<Dov’é Yukito?>>
<<Non lo so>> rispose la donna, <<Ha lasciato qui tutta la sua roba e se ne é andato. Alcuni studenti lo hanno visto uscire dall’edificio; suppongo quindi che sia andato a casa ma così all’improvviso... E poi, come ti ho detto, ha lasciato la sua cartella e il resto qui a scuola.>>
<<Allora la riporto io a Yuki.>> Touya si alzò dal letto.
<Che fai, guarda che non sei ancora in grado di alzarti!>>
<<Sto bene le ho detto, stia tranquilla.>> Si diresse verso la porta, un po’ barcollando. <<Potrebbe dire lei al professore che oggi esco prima?>>
La dottoressa sospirò: <<E va bene, dirò che ti ho mandato a casa io perché ti potessi riposare.>>
Touya le sorrise. <<Grazie.>>
Aprì la porta ed uscì a cercare Yuki.
Quando Yuki si era fermato davanti a casa di Sakura, Kero-chan ne aveva subito avvertita la presenza. E non gli ci era voluto molto per capire che qualcosa era cambiato in lui.
<<Yue si é rivelato a Touya. E lui gli ha donato il suo potere.>> Era inquieto.
<<Adesso anche Yukiusagi sa tutto.>> Sospirò.
<<Ma perché mi sento triste? Cavolo, la forza magica di Yue é aumentata e adesso né lui né quel ragazzo rischieranno di sparire!!>>
Detto questo addentò il dolce alle fragole che Sakura gli aveva lasciato e continuò la sua partita ai videogiochi.
* * *
Touya si diresse a casa di Yukito; aveva con sé la sua cartella e i suoi vestiti.
<<Cosa gli sarà successo per andar via lasciando le sue cose a scuola? Non vorrei che quello che é successo prima lo avesse turbato. Per me non é cambiato niente, ma per lui non lo so.>>
Non era effettivamente cambiato niente per Touya; averla o non averla quella forza magica era lo stesso. Quel che era accaduto con Yue aveva invece rafforzato, a suo parere, il legame con Yukito.
"Si, questa é l’occasione giusta per dirglielo! Non credo che la Akizuki mi salterà addosso anche a casa di Yuki per impedirmi di farlo. Anche perché non può pretendere più niente da me."
Sorrise tra sé: la Akizuki! Un altro bel mistero che forse un giorno sarebbe riuscito a capire.
Tutte quelle cose strane che ultimamente gli stavano accadendo attorno e che coinvolgevano direttamente lui, Sakura e Yukito, finalmente avevano un senso.
Sembrava proprio che le cose stessero andando pian piano al loro posto come tessere di un puzzle. Aveva percepito che stava accadendo qualcosa di importante.
Ma la cosa che gli importava maggiormente in quel momento era riuscire a parlare a Yuki.
Suonò il campanello e attese. Il cuore gli batteva forte, le mani gli sudavano; ancora pochi istanti e finalmente avrebbe potuto confessargli che gli piaceva. Di più. Lo amava. Da impazzire.
Suonò ancora. E ancora. Yukito non sembrava essere in casa.
"Non é possibile che sia ancora fuori." si disse.
<<Vorrà dire che aspetterò.>>
Si sedette sui gradini e attese.
Yukito era dietro la porta. Non voleva aprirla. Non voleva vedere Touya. Se lo avesse incontrato si sarebbe sicuramente messo a piangere; si sentiva così triste…
Da quando era tornato a casa non aveva fatto altro che pensare a quello che era successo in infermeria; e specialmente al fatto di non essere umano.
Si appoggiò alla porta d’ingresso.
<<Perché sei ancora qui? Vattene ti prego...>>
Scivolò lungo la porta e si sedette a terra.
Voleva veramente che Touya se ne andasse. Voleva avere ancora del tempo per riflettere. Non sapeva assolutamente come comportarsi nei suoi confronti.
Sapeva solo che niente sarebbe più stato lo stesso.
"E non è solo perché gli ho rivelato la mia vera forma..."
Sì, c’era qualcos’altro; non sapeva ancora bene cosa, ma forse era il motivo per cui, nonostante non lo ammettesse, desiderava che Touya rimanesse. Anche se non si sentiva in grado di affrontarlo, saperlo così vicino lo rincuorava. E non voleva più che se ne andasse.
Si era ormai fatto buio. Touya si era addormentato durante l'attesa; faceva freddo e se fosse rimasto sui gradini del portico tutta la notte si sarebbe sicuramente ammalato.
"Perché lui è sicuramente capace di restare ad aspettarmi tutta la notte."
Yukito aprì la porta ed uscì sul portico. Si sedette di fianco a Touya e lo guardò dormire; gli sembrava di avere già vissuto una scena simile
<<Perché vuoi rimanere qui ad aspettarmi? Perché ti preoccupi per me?>>
Sussurrò piano. Rimase a contemplare a lungo il viso di Touya.
<<Grazie per quello che fai per me.>> Prese la coperta che si era portato dietro e gliela avvolse attorno al corpo. "Non è tanto, ma è già qualcosa."
Avrebbe voluto abbracciarlo. Avrebbe voluto gettargli le braccia al collo e stringerglisi al petto.
Voleva che quegli occhi si aprissero e lo guardassero; quante volte si era perso nelle profondità di quegli occhi! Lo avevano sempre fatto sentire...strano.
Lo sguardo di Touya lo aveva turbato più di una volta. Un turbamento così piacevole...
Aveva così scoperto di non poter più fare a meno di quegli occhi.
Yukito si alzò e fece per rientrare.
<<Perché ti voglio bene.>>
Yukito si bloccò sulla soglia.
<<Perché ti voglio bene>> ripeté Touya, <<È la risposta alla tua domanda di prima; mi hai chiesto perché mi preoccupo per te. La mia risposta è che lo faccio perché ti voglio bene.>>
Yukito era immobile: <<E-eri sveglio?>>
Touya si alzò e si diresse verso di lui; si fermò alle sue spalle.
<<Non mi riesce di dormire bene quando ho freddo. E poi non ho sonno, perché mi sono riposato molto bene oggi in infermeria.>>
Rise nervosamente.
<<Guarda che non c'è niente da ridere, Touya!>>
<<Scusa, hai ragione; non è il momento.>>
Accarezzò i capelli e la nuca di Yuki; lo sentì tremare a quel contatto.
<<Ero solo venuto per dirti questo, per dirti che ti voglio bene. Credo che adesso tornerò a casa, visto che non mi vuoi vedere...>> Touya indietreggiò di pochi passi.
<<Non andartene!>>
Touya si fermò sentendo le parole di Yuki.
<<Ti prego. Resta. Io... Anch'io ti voglio bene...>>
Touya attirò Yuki a sé e lo abbracciò forte; quante volte si era immaginato in quella situazione!
Aveva provato tante volte a confessargli i propri sentimenti, ma non ci era mai riuscito; mancava sempre l'occasione. Oppure qualcuno o qualcosa glielo impedivano.
Ma adesso, dopo quello che era accaduto nel pomeriggio, gli era sembrato il momento giusto.
E finalmente Yuki era tra le sue braccia.
<<Ti amo, Yuki.>> ripeté.<<Ti amo...>>
Lo strinse ancora più forte, come per non farselo scappare, fino quasi a soffocarlo.
Affondo il viso nei suoi capelli e si inebriò del loro profumo. Non pensava più a niente.
Si sentiva così leggero...
Sentiva il corpo di Yuki tremare tra le sue braccia. Allentò un po’ la presa e lo guardò negli occhi. Calde lacrime rigavano il suo volto.
<<Yuki...>>
<<Non è niente. Davvero.>> Si asciugò il viso.<<Avevo solo tanta paura.>>
<<Paura? E di cosa?>>
<<Non saprei. Di perderti, credo.>> Appoggiò il capo al petto di Touya. <<Si, avevo paura di perderti.>>
<<Cosa vuol dire che temevi di perdermi?>>
<<È una sensazione che ho da diverso tempo. E che diventava più forte quando incontravo la Akizuki; mi sentivo a disagio con lei. Mi faceva sentire un essere inutile. E mi dava l'impressione che volesse portarmi via qualcosa di importante; che volesse portarmi via te!>>
<<Ma non c'era bisogno di...>>
<<Poi dopo che Yue si è rivelato non me la sono sentita di vederti perché mi vergognavo. Aver ricordato di non essere umano... Non so... Non mi sentivo degno...>>
<<Degno?>>
<<Di amarti...>> Altre lacrime stavano sgorgando dai suoi occhi: <<Ti amo tanto anch'io, Touya.>>
Touya gli sollevo il viso e lo costrinse a guardarlo.
<<Non c'è ragione di aver paura.>>
<<Adesso l'ho capito. Ma cerca di capirmi anche tu: tutte le mie certezze sono crollate come un castello di carte. Pensavo che avresti cambiato atteggiamento nei miei confronti. Pensavo che io stesso l'avrei cambiato nei tuoi. Io non sono più lo stesso Yuki.Io ora sono... diverso.>>
Touya asciugò le lacrime di Yuki.
"Io pensavo solo a me stesso. Caro Yuki, non ho mai pensato che tu avresti potuto soffrire a questo modo..."
Accarezzò i suoi capelli.
<<Non ti ho mai visto piangere prima di stasera. Mi dispiace tanto che sia io la causa di questo; perciò vorrei rimediare in qualche modo. Non voglio più vederti piangere, specialmente per causa mia. Tra noi due non è cambiato niente o quasi, perché io ho sempre saputo che non sei umano; qualcosa in te me lo ha fatto capire subito. Ma non me ne è mai importato niente. Perché, che tu sia o non sia umano, sei comunque Yukito. E a me piace Yukito. Adesso sei confuso ed è comprensibile che tu abbia paura. Ma ti assicuro che non ce n'è motivo. È vero che è cambiato qualcosa: adesso ci amiamo. Credo che la situazione sia mutata in meglio, no?>>
Yuki sorrise <<Sì, credo anch'io.>> Non stava più piangendo, ma aveva ancora gli occhi rossi.
<<Non piangere più, adesso. Non ce n'è ragione. Va bene?>>
<<Non piango più. Promesso.>> rise.
Che bella la risata di Yuki, pensò Touya.
Sospirò. <<Adesso devo farmi perdonare.>>
<<Perdonare per cosa?>>
<<Per averti fatto piangere.>>
<<Ma dai, non è colpa tua...>>
<<Sì che è colpa mia!>> gli accarezzò una guancia.
Sfiorò con le dita le labbra di Yuki; gli occhi di Touya avevano una luce che non gli aveva mai visto.
<<E come pensi di chiedermi scusa?>> Yuki posò una mano su quella di Touya con fare malizioso eppure tanto ingenuo.
<<Mi chiedi come? Mmm, vediamo....>> gli cinse le spalle con le braccia; i loro visi si avvicinarono fino quasi a sfiorarsi: <<Credo che così possa andare....>>
Chiuse gli occhi e lo baciò.
Una scarica di adrenalina attraversò il suo corpo; il cuore gli stava scoppiando nel petto. Sentiva che anche quello di Yuki batteva all'impazzata. Aveva la testa completamente svuotata da ogni pensiero; il mondo attorno non esisteva più, era scomparso.
Non sentiva più il freddo.
Non era più stanco.
La sola cosa che sentiva era il calore di quel bacio puro e appassionato.
Il suo unico pensiero era Yukito.
Solo loro due contavano in quel momento.
Nient’altro era importante.
Nient'altro.
"Io ti stavo cercando nei miei sogni"
<<Accetti le mie scuse?>>
Yuki faticò un poco a tornare alla realtà.
<<Eh? Ah, si.>> Rise. Abbracciò Touya e affondò il viso nel suo maglione: <<Scuse accettate.>> disse, continuando a ridere.
Quel bacio... Un lungo istante in cui aveva dimenticato tutti i problemi.
La conferma che Touya non glielo avrebbe portato via nessuno.
<<Mi fa piacere che la cosa ti diverta, Yuki. Adesso potresti smettere? Comincio a sentirmi preso in giro.>>
<<Scusa, scusa.>> Si asciugò le lacrime che stavolta erano state causate dalle risate.
<<Non so perché sto ridendo in questo modo; forse solo per scaricare la tensione che avevo addosso.>>
Touya contemplò l'immagine che aveva davanti a sé: Yukito raggiante di felicità che stava ridendo di cuore. Non poteva essere più felice, <<Adesso forse ci conviene entrare in casa; comincia a fare un po’ freddino qua fuori, non trovi?>> Raccolse la coperta che Yuki aveva portato per lui e che era caduta a terra.
Entrarono in casa e si sedettero sul divano uno accanto all'altro. Yuki appoggiò la testa sul petto di Touya. Si sentiva al sicuro così, si sentiva protetto.
Si fece un attimo serio; aveva ricordato una cosa che lo aveva turbato.
<<Che succede Yuki?>>
Touya notò subito il cambiamento d'espressione.
<<Ieri sera ho fatto un sogno. Era strano e quando mi sono svegliato mi ha lasciato una sensazione... strana.>>
<<I sogni sono sempre strani.>>
<<Si, ma questo...non so...>
<<Vuoi raccontarmelo?>>
Yukito inspirò profondamente.
<<Sì!>>
Touya avvolse entrambi con la coperta.
<<Così non prendiamo freddo. Dai, inizia.>>
<<Ero morto. Credo. Ero uno spirito o qualcosa del genere, perché gli altri non mi vedevano. Nessuna delle persone che conosco mi vedeva.>>
<<Chi erano queste persone?>>
<<Non lo so. Sapevo di conoscerle, ma non riuscivo a capire chi fossero. Passavo attraverso di loro e non sentivo niente. Cercavo qualcosa, ma non sapevo cosa. Le persone che incontravo erano ombre e io vagavo in mezzo a loro. Poi ho incontrato una piccola luce.>>
<<Era quella luce la cosa che cercavi?>>
<<No, ma mi sono fermato lo stesso. Quella luce mi faceva sentire bene. Dopo un po’ ho capito che eri tu. Provavo a parlarti, ma non mi sentivi.>>
<<Io ero quella luce?>>
<<Si eri tu. Mi facevi sentire davvero tanto bene; non ero più solo. Però una luce ancora più grande ti stava accanto, ma non riuscivo a raggiungerla. Ero vicinissimo, però proprio non riuscivo ad avvicinarmi. Qualcosa me lo impediva...>>
<<E poi?>>
<<Basta, il sogno finisce qui. O almeno quello che ricordo. Forse c'è dell'altro, ma non riesco a ricordare. So solo che mi sentivo perduto>>
<<Perché tremi?>>
<<Tu non mi vedevi; avevo paura di essere sparito davvero... Forse anche per questo avevo paura di incontrarti.>>
<<Non potrà più accadere.>>
<<Come?>>
<<La luce che cercavi di raggiungere... Ce l'hai fatta. L'hai presa.>>
<<Come?>>
<<Il tuo sogno finisce nella realtà; hai la mia forza. Quella luce era la mia forza; ti serviva per non sparire. Ora hai la mia forza e non potrai andartene più via.>> Lo abbracciò forte.
<<Credo che tu abbia ragione.>> Si abbandonò a quell'abbraccio.
"Credo che tu abbia ragione. Sei tu quello che stavo cercando nei miei sogni."
Alzò il viso e si avvicinò alle labbra di Touya.
Un altro bacio, voleva ancora un altro bacio.
E Touya non si fece certo indietro.
Ancora una volta le loro labbra si unirono.
Ancora una volta i loro cuori scoppiarono.
Ancora una volta.
E per mille altre volte ancora.