Quando lo zucchero è
amaro
di Marty
Draco aveva deciso, per qualche strano motivo, di andare a fare lui, la spesa,
quella mattina.
Forse perchè Dobby aveva dovuto rimontare il carrello in cui riponeva le
cibarie, dopo che lui, la sera prima, lo aveva rotto tentando di chiuderlo.
O perchè si annoiava, chiuso in casa.
Fatto sta che decise di uscire.
E prese la strada che Harry faceva tutte le mattine per andare al lavoro.
Si ritrovò quindi a passare per il parcheggio della stazione, dove Harry
lasciava la macchina per prendere il treno che l'avrebbe portato al Ministero.
Draco, però, non era mai andato con lui, e quindi rimase piuttosto sorpreso
dal trovarsi di fronte una macchina che sembrava quella del suo compagno
debitamente parcheggiata dentro le strisce azzurre.
Sbirciò dentro dai finestrini, e il tripudio rosso-oro degli interni lo
convinse oltre ogni ragionevole dubbio che quella era proprio la macchina di
Harry.
Non era un gran guidatore, lui, e spesso si era sentito prudere le mani dal
desiderio di schiantare qualche automobilista poco accorto. Anche per questo
preferiva prendere il treno.
Senza contare che teneva alla macchina come ad una figlia, aveva risparmiato
per mesi e ora la trattava come un delicato soprammobile di cristallo.
Un rumore alle sue spalle lo fece voltare: una ragazza stava infilando un
foglietto ripiegato sotto al tergicristallo della macchina accanto.
Il suo sguardo sorpreso dovette attirarne l'attenzione, perchè la ragazza lo
guardò a sua volta e arrossì.
"E' la macchina del mio fidanzato, sa" spiegò con un risolino "ho pensato che
gli avrebbe fatto piacere trovare un mio messaggio quando tornerà stanco dal
lavoro."
Quando la ragazza si fu allontanata, salutandolo con un cenno della mano,
Draco ghignò tra sè e sè.
E così Harry diceva che non era abbastanza romantico, eh?
Vedremo cosa avrà da dire dopo questo!
"Maledetti teppisti!
Vandali!
Io li avado tutti quanti, com'è vero che mi chiamo Harry Potter!"
Draco gli si fece incontro, preoccupato.
"Harry, cos-"
"La MACCHINA!
Draco, mi hanno distrutto la MACCHINA!
Hanno rigato l'intera fiancata, TUTTA, capito?
Non due righine come qualsiasi teppista che si rispetti.
Ci hanno scritto un messaggio, con le chiavi, i sassi, o che so io!
Fanno i romantici alle mie spalle!
Ah, ma vedrai domani!
Metto un bell'incantesimo sulla macchina, e il primo che si avvicina finirà
abbrustolito come una zanzara che entra nello zampirone!
Dannazione, dovevo ancora finire di pagarla..."
Draco rimase in silenzio, a guardare la schiena del compagno che si
allontanava a grandi passi verso la cucina.
Poi spostò lo sguardo oltre la finestra, fino a soffermarsi sulla fiancata
incriminata.
No, decisamente non era quello il momento giusto per parlare ad Harry del suo
dolcissimo piano.
Si cacciò le mani in tasca e si affrettò a raggiungere Harry.
Sulla fiancata dell'auto, incendiata dagli ultimi raggi del sole che
tramontava all'orizzonte, si leggeva: E POI DICI CHE NON SONO ROMANTICO!
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