Quando il Ghiaccio si scioglie
Parte XVI - Quando non ci sei
di Ermione
When you’re gone _ The Cranberries
(Quando non ci sei
Si vedevano spesso, Ty schizzava da Dublino a Belfast ogni volta che poteva e, grazie alla tecnologia, le loro notti erano meno sole anche se una cam e un microfono non erano di certo sufficienti a spezzare il dolore di quella assenza. Lottavano entrambi, ognuno a proprio modo, per affrontare il tempo che ancora li divideva… quell’anno sembrava essere interminabile. Il piccolo elfo si era buttato a capofitto negli studi. Stava frequentando l’ultimo anno e doveva uscire col massimo dei voti per essere ammesso al Trinity con una borsa di studio. Si sarebbe iscritto a psicologia, voleva aiutare i ragazzi come lui e andare a vivere nella stessa città dell’uomo che amava. Forse per scaramanzia non ne parlava a nessuno fuorché a Carrie che lo sosteneva e lo aiutava. Spesso temeva che il musicista, col tempo, si sarebbe dimenticato di lui e che tutta quella fatica per stargli più vicino si sarebbe rivelata inutile e che si sarebbe trovato solo… di nuovo solo. Una
sera in cui sembrava particolarmente assorto la ragazza decise di scuoterlo
dal suo torpore. “Quasi come l’aria” “Fra meno di un mese ci saranno gli esami, poi ti iscriverai al Trinity e abbandonerai me e questa città che ti ha fatto così tanto male” “Non
intendo abbandonare i miei amici, tu, Frankie, Martin e Joy siete stati una
meravigliosa famiglia per me… tornerò ogni volta che potrò… ammesso e non
concesso che possa partire…” “Tyler
ti ama e non ci si innamora così spesso nella vita, e comunque sarebbe bene
se, invece di struggerti da solo ne parlassi con lui” “Ci penserò su…” “è già qualcosa, stupido testone” La bici di Ailil sfrecciava nella fresca notte irlandese. L’estate era alle porte e la leggera brezza che gli carezzava il viso sembrava volerlo rassicurare. Entrò al Crown, si cambiò e si posizionò dietro al bancone. Lavorò come non mai, parlò e sorrise amabilmente a tutti i clienti. Aveva bisogno di non pensare, ma quando il locale si svuotò si ritrovò a dover fare i conti con se stesso. Stava spazzando il pavimento assorto in nefasti pensieri quando fu destato dal suono del cellulare. Un messaggio di Carrie: “Mi sembra quasi di vederti, mogio moglio con la scopa in mano… sei veramente una testa di legno. CHIAMALO!!! E non è un consiglio, ma un ordine”. Sorrise… “Certo che quando si mette in testa una cosa nulla la fa desistere… e poi sarei io quello testardo” pensò. Guardò
l’ora… era tardi per chiamarlo ma magari un messaggio… cominciò a digitare…
Ty si accese una sigaretta. Camminava in Temple Bar (2), accanto a lui Greg lo seguiva silenzioso. “Mi
manca” il biondino ruppe il silenzio “Già…” “Quindi, qual è?” “Il futuro” “Cioè?” “Non so cosa vuole fare, vorrei tanto parlargli, capire se ha dei progetti, quali sono i suoi sogni… lo sosterrei comunque, anche mi dicesse che vuole andare in America… ma questo silenzio mi devasta l’anima. Ho paura di perderlo ma, allo stesso tempo, ho paura di fargli domande… Greg, che faresti al posto mio?” “è
molto semplice, correrei da lui, lo stringerei forte a me e , guardandolo
negli occhi, gli esporrei i miei dubbi nella maniera più calma e rassicurante
possibile” “Leggi
quel dannato messaggio, possibilmente ad alta voce se vuoi che ti aiuti” “Benissimo, vi state distruggendo la vita in 2 senza motivo… che geni…” “Greg… abbiamo 2 giorni liberi, vero?” “Sì…” “Accompagnami all’aeroporto” “Finalmente ti è tornato il buon senso!”
1 Trinity
College, rinomata università di Dublino
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