Quando il Ghiaccio si scioglie

 

Parte XVI - Quando non ci sei

 

di Ermione

 

    

 

When you’re gone  _ The Cranberries
Hold on to love, that is what I do now that I've found you…
…And in the night, I could be helpless, I could be lonely, sleeping without you.
And in the day, everything's complex, there's nothing simple, when I'm not around you..
…I miss you when you're gone…
…Hold on to my hands, I feel I'm sinking without you.
And to my mind, everything's stinking without you.

 

(Quando non ci sei
Credere nell’amore, questo è quel che faccio ora che ti ho trovato…
…E di notte, potrei essere debole, potrei sentirmi solo, a dormire senza te.
E durante di giorno, tutto è difficile, non c’è niente di semplice, quando non sono vicino a te…
…Mi manchi quando non ci sei…
..Tienimi le mani, mi sento uno schifo senza te. E nella mia mente tutto fa schifo senza te.)

 


Il tempo è una matrigna impietosa, sfugge via quando si sta bene. E fu così che Tyler partì, il lavoro, la sua vita stessa, lo richiamava a casa. ma nulla sarebbe stato più lo stesso ora che Ailil aveva fatto irruzione nella suo quotidianità.

Si vedevano spesso, Ty schizzava da Dublino a Belfast ogni volta che poteva e, grazie alla tecnologia, le loro notti erano meno sole anche se una cam e un microfono non erano di certo sufficienti a spezzare il dolore di quella assenza.

Lottavano entrambi, ognuno a proprio modo, per affrontare il tempo che ancora li divideva… quell’anno sembrava essere interminabile.

Il piccolo elfo si era buttato a capofitto negli studi. Stava frequentando l’ultimo anno e doveva uscire col massimo dei voti per essere ammesso al Trinity con una borsa di studio. Si sarebbe iscritto a psicologia, voleva aiutare i ragazzi come lui e andare a vivere nella  stessa città dell’uomo che amava.

Forse per scaramanzia non ne parlava a nessuno fuorché a Carrie che lo sosteneva e lo aiutava.

Spesso temeva che il musicista, col tempo, si sarebbe dimenticato di lui e che tutta quella fatica per stargli più vicino si sarebbe rivelata inutile e che si sarebbe trovato solo… di nuovo solo.

Una sera in cui sembrava particolarmente assorto la ragazza decise di scuoterlo dal suo torpore.
“Ti manca molto, vero?”

“Quasi come l’aria”

“Fra meno di un mese ci saranno gli esami, poi ti iscriverai al Trinity e abbandonerai me e questa città che ti ha fatto così tanto male”

“Non intendo abbandonare i miei amici, tu, Frankie, Martin e Joy siete stati una meravigliosa famiglia per me… tornerò ogni volta che potrò… ammesso e non concesso che possa partire…”
“Ma smettila, sei un secchione insopportabile, hai una media altissima. Uscirai col massimo dei voti e lo sai anche tu, non nasconderti dietro l’ombra del tuo dito!!!”
“Già… ma…”
“Ma?”
“Un anno è lungo, Tyler potrebbe incontrare qualcuno migliore di me… meno… problematico”

“Tyler ti ama e non ci si innamora così spesso nella vita, e comunque sarebbe bene se, invece di struggerti da solo ne parlassi con lui”
“Non voglio essergli di peso… sembrargli un bambinetto insicuro”
“Tesoro, manifestare le proprie paure a chi si ama non si chiama insicurezza ma CONDIVISIONE!!!”

“Ci penserò su…”

“è già qualcosa, stupido testone”

La bici di Ailil sfrecciava nella fresca notte irlandese. L’estate era alle porte e la leggera brezza che gli carezzava il viso sembrava volerlo rassicurare.

Entrò al Crown, si cambiò e si posizionò dietro al bancone.

Lavorò come non mai, parlò e sorrise amabilmente a tutti i clienti. Aveva bisogno di non pensare, ma quando il locale si svuotò si ritrovò a dover fare i conti con se stesso.

Stava spazzando il pavimento assorto in nefasti pensieri quando fu destato dal suono del cellulare. Un messaggio di Carrie: “Mi sembra quasi di vederti, mogio moglio con la scopa in mano… sei veramente una testa di legno. CHIAMALO!!! E non è un consiglio, ma un ordine”.

Sorrise… “Certo che quando si mette in testa una cosa nulla la fa desistere… e poi sarei io quello testardo” pensò.

Guardò l’ora… era tardi per chiamarlo ma magari un messaggio… cominciò a digitare…
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Ty si accese una sigaretta. Camminava in Temple Bar (2), accanto a lui Greg lo seguiva silenzioso.

“Mi manca” il biondino ruppe il silenzio
“Lo so, si vede. Ci dispiace molto vederti così. Ma non credo sia solo la distanza il problema”

“Già…”

“Quindi, qual è?”

“Il futuro”

“Cioè?”

“Non so cosa vuole fare, vorrei tanto parlargli, capire se ha dei progetti, quali sono i suoi sogni… lo sosterrei comunque, anche mi dicesse che vuole andare in America… ma questo silenzio mi devasta l’anima. Ho paura di perderlo ma, allo stesso tempo, ho paura di fargli domande… Greg, che faresti al posto mio?”

“è molto semplice, correrei da lui, lo stringerei forte a me e , guardandolo negli occhi, gli esporrei i miei dubbi nella maniera più calma e rassicurante possibile”
Il suono del cellulare interruppe la loro conversazione…
“è lui”

“Leggi quel dannato messaggio, possibilmente ad alta voce se vuoi che ti aiuti”
“Se la potessi passare con te l’eternità mi sembrerebbe una semplice stagione ma… non so più se lo vorresti anche tu… scusami… sono uno stupido!”

“Benissimo, vi state distruggendo la vita in 2 senza motivo… che geni…”

“Greg… abbiamo 2 giorni liberi, vero?”

“Sì…”

“Accompagnami all’aeroporto”

“Finalmente ti è tornato il buon senso!”

 



 

1 Trinity College, rinomata università di Dublino
2 Zona centrale di Dublino, particolarmente vivace, ricca di locali e centri culturali