Quando il Ghiaccio si scioglie
Parte XI - Pensieri ridicoli
di Ermione
Ridiculous Thoughts _ The Cranberries
Twister, does anyone see through you? You're a twisterl. Twister, I shouldn't have trusted in you, It's not gonna happen, no, you're not gonna make fun of me! (Buffone, qualcuno riesce a guardare attraverso la tua maschera? Sei un buffone!
Buffone, non avrei dovuto fidarmi di te, no, succederà più, non ti prenderai
gioco di me) Tyler era rimasto accanto a lui, silenziosamente. Continuava a ripromettersi che, non appena si fosse ripreso del tutto, gli avrebbe detto la verità. Ma i giorni passavano e lui sembrava non trovare il suo coraggio. A breve ci sarebbe stato il concerto, un’anteprima nazionale proprio lì, all’Odyssey Arena (1) di Belfast… scacciò quel pensiero dandosi del vigliacco. Ailil detestava la matematica, gli faceva venire un gran sonno e, sicuramente, la prof grassoccia e ipertesa non lo aiutava ad appassionarsi alla materia. La sua mente vagava a vuoto mentre la sua mano destra scarabocchiava su un foglio. Il suo viaggio mentale venne interrotto da Carrie, la sua vicina di banco. “Ti piacciono i South Bank?” “Sì, molto” _ si limitò a dire, ma per lui erano molto di più che un gruppo. La loro rabbia, il loro essere al di sopra di tutto… erano state le sue grida quando non aveva la forza di urlare, le sue lacrime quando pensava di non averne più, le sue emozioni quando credeva di non avere più un cuore e la sua forza quando il mondo attorno a lui sembrava crollare.
“Domenica sono in concerto all’Odyssey, ci andiamo?” Quella
candida, agghiacciante sincerità lo fece sorridere. Carrie era figlia di un
grosso imprenditore, suo padre possedeva la metà degli alberghi della città.
Di giorno lavorava all’Hilton per fare la “gavetta” e la sera andava a scuola…
infondo non erano poi così diversi loro due. Non disse nulla a Tyler, non lo ritenne importante dal momento che lui gli aveva detto di avere un impegno di lavoro domenica sera, si limitò a dire che sarebbe uscito con una sua compagna di scuola. E venne il giorno. Ailil non stava più nella pelle. Avrebbe condiviso volentieri la sua euforia col suo ragazzo ma lui non c’era e sarebbe rientrato solo a notte fonda. Indossò un paio di pantaloni neri con le cuciture rosse, di stoffa resistente ed una T-shirt rossa, mise dei lacci rossi alle sue scarpe da ginnastica nere e uscì a piedi; doveva scaricarsi un po’. Il concerto fu a dir poco emozionante: l’attesa davanti ai cancelli, la corsa a rotta di collo per raggiungere la transenna, le chiacchiere con quella marea di sconosciuti, tutti lì per lo stesso motivo, tutti uniti, le luci che si abbassano, il cuore cha accelera il suo ritmo ed esplode alla prima nota, il pogo selvaggio che fa cadere ogni cosa nell’oblio, i lunghi abbracci con Carrie sulle canzoni più toccanti e, alla fine, dolcissime lacrime liberatorie. Gli sembrava di non essersi mai sentito tanto bene, ma le sorprese non erano ancora finite. Carrie lo guardò con aria sorniona: “Ho i pass per accedere al backstage” “Cosa?”
Attendevano fuori dai camerini con una ventina di persone da meno di dieci
minuti, ma ad Ailil sembrava di essere lì da ore. Era ancora incredulo, già
poter andare al concerto gli era sembrato paradisiaco, figuriamoci poterli
vedere da vicino e, magari, riuscire a dirgli qualcosa… Gli sembrava davvero
troppo per un ragazzo di Shankill Road (2). Era tutto preso da quei pensieri
quando, all’improvviso, una fan un po’ irruenta eluse la sorveglianza dei
bodyguards e spalancò la porta. La guardia del corpo intervenne immediatamente ma non poté impedire che gli occhi dei due ragazzi si incrociassero. Rimasero impalati l’uno davanti all’altro per un tempo che ad entrambi sembrò una vita. “Buffone!” _ Sibilò Ailil_ “Hai mai permesso realmente a qualcuno di guardare attraverso la tua maschera?” _ Il suo tono cresceva in volume_ “Sei un buffone! Non avrei dovuto fidarmi di te, ma stai ben certo che non succederà più, non ti prenderai più gioco di me!!!” E con quest’ultimo grido corse via. Tyler rimase immobile come una statua di gesso. Aveva rovinato tutto.
1 Arena
dove si tengono concerti con grosso richiamo di pubblico
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