Quando il
Ghiaccio si scioglie
Parte VIII - Carino
di Ermione
Pretty _ The Cranberries
You're so pretty the way you are and you had no reason to be so insolent to
me,
you're so pretty the way you are…
(Carino
sei così carino nel modo in cui sei e non hai motivo di essere così insolente
nei miei confronti,
Sei così carino nel modo in cui sei…)
Ailil
dormiva nel suo letto. Poco distante due uomini parlottavano in sordina.
“Tyler, sei sicuro? Nemmeno lo conosci”
“Zio, lasciami fare, non so perché ma voglio farlo, sento che è la cosa
giusta”
“Non vorrei che fosse solo un capriccio… peggioreresti le cose…”
“Onestamente ritengo di poter soddisfare senza fatica quasi tutti i miei
capricci; non ho bisogno di fare giochetti, tantomeno giochetti così
impegnativi. Non credi?”
“Già… ma… come la mettiamo col tuo lavoro?”
“Per quello non ci sono problemi, ho già sentito Marie, le ho detto che il mio
vecchio zio Joy non sta bene e che preferirei soggiornare da lui. Non ha fatto
obiezioni, l’importante è che rispetti tutti gli impegni”
“E da quando io sarei vecchio?”
“Dai, una scusa plausibile la dovevo trovare!!!”
“Per
questa volta passi”
“Allora??? Sono in attesa di istruzioni, mio capitano!”
“In realtà non dovrai far molto, diremo ad Ailil che starai da lui per un po’
in modo tale da stare più vicino a me. Lui non rifiuterà, non paga l’affitto
per la mansarda e non oserebbe mai mettere dei veti. Tu devi essere un
normalissimo coinquilino, entra ed esci quando vuoi. Lui è autonomo, studia,
lavora, è molto serio; l’unica cosa che ti chiedo è di mangiare con lui tutte
le volte che puoi, quando non ci sarai tu io e Frankie ti sostituiremo. C’è un
foglio attaccato sul suo frigo, lì trovi scritto ciò che deve assolutamente
ingoiare, se ne vuole di più tanto meglio ma MAI di meno. È molto orgoglioso
quindi non si rifiuterà mai di mangiare con te o di mostrarsi debole, ma è
anche molto molto furbo per cui, dopo mangiato, non farlo avvicinare al bagno
per nessun motivo. In sostanza è tutto qua. Te la senti?”
“Sì, assolutamente, ma mi vuoi dire di preciso cos’ha?”
“Non posso, non me lo perdonerebbe mai, mi auguro che un giorno riesca a
raccontartelo lui, sarebbe un enorme passo avanti…”
“Andrà tutto bene, me lo sento”
“E
allora andiamo su dal cucciolo”
……………………………………………..
Le previsioni di Joy si rivelarono esatte, Ailil accettò il nuovo coinquilino
senza fiatare, almeno in apparenza.
La sera
era sceso al pub a lavorare e non aveva voluto sentir ragioni ma all’orario di
chiusura non si era fiondato nella sua nuova casetta, approfittando della
tregua data dalla pioggia era uscito fuori e si era seduto a metà della scala
esterna a guardare il cielo.
“Quanto durerà questa storia?” pensava _ “Sono di nuovo in gabbia. Non h
bisogno di uno sconosciuto per casa…”
Il freddo lo costrinse a rientrare. Tyler dormiva sul divano. Ailil si fermò
ad osservarlo: era decisamente bello e l’alone di mistero che lo circondava lo
riempiva di un ulteriore fascino e poi, così addormentato come un bambino
sembrava decisamente innocuo.
“Magari dormisse sempre” sussurrò il ragazzo mentre armeggiava per aprire il
suo letto a muro. In realtà non aveva mai avuto problemi di convivenza nella
struttura dove aveva vissuto fino a pochi giorni prima, ma questo perché a
nessuno importava molto di ciò che faceva. Ora era diverso, a quel ragazzo di
sicuro non sarebbero sfuggite le sue “stranezze” e lui non intendeva né
chiedere aiuto né dovergli dare una spiegazione.
“Beh” pensò “almeno sarà contento Martin; con questo tizio in giro per casa
saltare i pasti sarà impossibile, figuriamoci vomitare… stupido presuntuoso,
che cosa ne sa lui di come ci si sente? Come se una laurea in medicina ti
infondesse la capacità di capire sempre perfettamente tutto e tutti… al
diavolo!!!”
La rabbia montava, avrebbe voluto vomitare la bile ma quel buco di casa non
gli permetteva libertà di movimento senza il rischio di essere scoperto.
Sapeva di non essere più patologico, poteva mangiare senza sentirsi in colpa,
era solo un modo come un altro per scaricare i nervi per cui doveva trovare al
più presto una soluzione alternativa.
Con
tutti questi pensieri si stese nel letto e chiuse gli occhi.
……………………………………………………………………..
Era
passata una settimana esatta dall’arrivo di Tyler.
Ailil
era sempre nervoso, scostante e chiuso come un riccio.
Quella
domenica era uscito sbattendo malamente la porta e quando Ty dalla scala gli
aveva chiesto dove stesse andando aveva fatto spallucce.
“Così
non va” disse Tyler a Joy
“Va così male’?”
“In
realtà no, cioè mangia regolarmente, studia, va a scuola, lavora…”
“Ma?”
“Ma non
vuole una balia!”
“Tu la vorresti?”
“Assolutamente no!!!”
“Magari accetterebbe più volentieri un amico”
“Non
credo, ha alzato un muro così alto che non vedo la fine”
“Basta
fare una piccola breccia, come la sera che vi siete conosciuti; credo che
quello che lui non tolleri sia che tu, in qualche modo, conosca la sua
debolezza”
“Quindi?”
“Quindi non farci caso, comportati come faresti con Greg o con un qualsiasi
altro tuo amico. Vedrai che andrà meglio”.
“Proverò”
Ailil
rincasò per cena con nessuna voglia di mangiare, ma la tavola era
apparecchiata e Ty era ai fornelli.
“bentornato!” disse l’altro senza nemmeno voltarsi ma con una voce allegra
“Gr… grazie” _ come cavolo faceva ad essere allegro con un cane rabbioso come
lui attorno?
“Divertito?”
“mmm…
sì, grazie e tu, cos’hai fatto? _ si stupiva di se stesso, non voleva contatti
col biondino ma quel suo tono gentile, quel suo essere al di sopra di tutto,
lo attirava come una calamita
“Ho lavorato”
“Di domenica?”
“Già”
“Ma che lavoro fai?”
“Diciamo che lavoro nel campo musicale, non esistono feste né orari però
spesso son libero quando il resto del mondo lavora. Buffo no?”
“No, anzi, a me piacerebbe”
“Perché?”
“Perché potrei stare tranquillo nei momenti liberi e avrei sempre una scusa
buona per non dover uscire quando gli altri escono. È una seccatura dover
sempre inventare scuse nuove per rifiutare gli inviti.” _ Aveva decisamente
parlato troppo _ “Vado a farmi la doccia”
Tyler sorrise, Joy aveva visto giusto ancora una volta.
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