Quando il Ghiaccio si scioglie

 

Parte V - Electric Blue

 

di Ermione

 

Electric blue  _ The Cranberries
Electric blue eyes where did you come from?
Electric blue eyes who sent you?
Electric blue eyes, always be near me.
Electric blue eyes, I need you.
Domine, Deus adiuva, me
If you should go you should know I love you.
If you should go you should know I'm here.
Always be near me, guardian angel.
Always be near me, there's no fear (None at all)

(Blu elettrico
Occhi blu elettrico, da dove sei venuto?
Occhi blu elettrico, chi ti ha mandato?
Occhi blu elettrico, stammi per  sempre vicino
Occhi blu elettrico, ho bisogno di te
Signore, dio, aiutami
Se dovessi andartene, dovresti sapere che ti amo
Se dovessi andartene, dovresti sapere che sono qui
Stammi sempre vicino, angelo custode
Stammi sempre vicino, non ho nessuna paura (proprio nessuna).)



Il rombo dell’ Honda CBR 1000RR Repsol (1) annunciò l’arrivo di Tyler. Ailil si sporse dal lucernaio della sua soffitta, rimanendo qualche istante ipnotizzato dalla moto. Il vociare allegro di Joy lo destò da quel torpore, volse gli occhi verso la cassapanca aperta… prese la sua roba, ben attento a non confonderla con le “reliquie” di Angel. Aveva tutto l’occorrente tranne il giubbotto; tirò fuori quello del suo amore perduto, lo aprì e lo strinse a sé ispirando forte, quasi a volersi illudere di potervi trovare ancora impresso il suo odore… 5 mesi erano decisamente troppo pochi per dimenticare… le lacrime cominciarono a scendere silenziose e le 2 ali argentate stampate sul retro della giacca cominciarono a sfuocarsi. Dovette farsi violenza per uscire dallo stato pietoso in cui si trovava; ripiegò e ripose l’ultimo ricordo di Angel nella cassapanca, andò in bagno a sciacquarsi il viso e scese giù per la scala esterna.

Vedendolo arrivare Joy sussurrò a Tyler: “Occhio a ciò che fai, è fragile come un cristallo, ci andrebbe veramente poco per…”
“Cosa state confabulando alle mie spalle?” La voce di Ailil lo interruppe.
“Tranquillo zio, te lo riporterò illeso”
“Va beh, non fate troppo i matti con quella moto”
I ragazzi si sorrisero complici.
Mentre l’uomo si allontanava, Tyler ebbe il tempo di fissare Ailil. Si stupì che avesse tutto l’occorrente per la moto (e lui che era impazzito per convincere Greg a prestargli la sua roba), solo il giubbotto era decisamente inadatto.
“Ma il casco è omologato?”
“Dovrebbe… sì”
“Per sicurezza prendi questo”
“OK”
“Con quel pezzetto di stoffa congelerai”
“Non ho trovato di meglio”
“A giudicare dai tuoi accessori, pensavo fossi un centauro provetto”
“Non è proprio così, queste cose mi sono state regalate”
“E il giubbotto se lo sono dimenticati?”
“Qualcosa del genere…”
Dimenticato? Angel non poteva di certo sapere che non sarebbe vissuto abbastanza a lungo da arrivare al compleanno del suo piccolo elfo… il tempo è un tiranno impietoso… Ailil ricacciò una lacrima e quel pensiero.
Tyler gli sporse un giubbotto nero. Lo indossò rapidamente così come i guanti, chiuse il casco con sicurezza, montò sulla moto con agilità, posò i piedi sulle pedaline e richiuse le mani sulle maniglie posteriori.
“Sembra che non abbia mai fatto altro che andare in moto” pensò il ragazzo.
Però aveva notato che il piccolo schivava abilmente l’argomento per cui, decise di metterlo alla prova.
“Dove andiamo?” gli chiese.
“Dipende da cosa ti va di fare o vedere”
“Sei tu l’indigeno, ti lascio il potere decisionale”

“Mmm… dipende da quanto tempo abbiamo”
“Io sono libero come il vento”
“Ti andrebbe di andare a vedere l’alba sull’oceano? È meravigliosa!”
“è un’ottima idea ragazzino”
“Non sono un ragazzino!”
“A no? E quanti anni hai?”
“Se non ci muoviamo l’alba la vedremo da qua, metti in moto centauro, destinazione Rope Bridge (2).
Tyler mise in moto, inizialmente tenne un’andatura regolare, per passare poi, gradualmente, ad una velocità sempre più elevata e a delle curve sempre più strette. Il ragazzo dietro di lui non si scomponeva minimamente e assecondava con naturalezza i movimenti della moto. Ty ebbe conferma che cercava ma non gli bastò, con un gesto rapido della mano accese i microfoni interni che collegavano i 2 caschi e tese l’orecchio… Singhiozzi. L’esserino sottile dietro di lui stava singhiozzando immobile. Avrebbe voluto fermare la moto ed abbracciarlo ma intuì che avrebbe solo peggiorato la situazione.
Finalmente poteva piangere Ailil. Il rumore della moto e la visiera scura del casco lo proteggevano dalle incursioni esterne e lui poteva dar libero sfogo al dolore che aveva chiuso nella cassapanca assieme al giubbotto di Angel. La velocità, il vento sulla pelle, le vibrazioni del veicolo sotto di lui, l’odore di pelle ed asfalto… tutto lo rimandava ai tanti pomeriggi passati sulla sua Norton Model 18 (3), sterro forte a lui non per paura ma per bisogno, bisogno di contatto, bisogno di sentirlo… tornò alla realtà solo quando la moto si arrestò.
“Ailil, siamo arrivati”.



 

1 La moto del Dr. House (perdonate la libertà)

2 tratto di scogliera presso Carrick-a-Rede, località divenuta famosa più che per la sua notevole bellezza paesaggistica, per il Rope Bridge ("ponte sospeso"), un ponticello di corde che collega un isolotto scoglieroso isolato nell'oceano alla suggestiva costa della terraferma, preso d'assalto dai visitatori che lo attraversano con gli occhi incollati al baratro.
3 La moto del Che