Pulizie primaverili

di Seth


 

Bakura era scocciato e annoiato; tutti erano come impazziti solo perché era arrivata la primavera: ovunque si vedevano copiette che si sbacciuchiavano e sussurravano dolce parole mentre lui stava a casa e si annoiava a morte. Nessuno voleva fare qualcosa oggi…bè non era proprio così; Yugi e la sua trup lo avevano invitato ad andare a fare shopping ma Bakura aveva “gentilmente” declinato l’offerta. Si era stufato di essere disturbato da quel branco di idioti! E tutto perché quel deficiente di psicologo a scuola aveva informato Yugi che per aiutarlo avrebbe dovuto incoraggiarlo. Che stronzata! E poi, anche se fosse andato a fare shopping con loro, sarebbe stato di sicuro trascinato da un negozio pieno di vestiti e aggeggi rosa all’altro….no grazie.

Solo al pensiero che adesso i ragazzi girassero vestiti di rosa, gli faceva venire voglia di vomitare; bastavano le ragazze, non servivano i ragazzi!

Joey ne era un buon esempio; questa mattina si era presentato a scuola con una sciarpa rosa intorno al collo e si sentiva il più fico di tutti!!! Naturalmente Yugi era impazzito quando lo vide: “ WOW, CHE BELLO!!! Sei veramente carino con la sciarpa….ma anch’io ne voglio una così!.” E assunse una faccia dispiaciuta, ma Joey che non poteva sopportare di vederlo triste disse:” Dai su, questo pomeriggio te la compro una anche a te e anche una maglietta rosa da abbinare con la sciarpa!” detto questo gli diede un bacio sulla guancia.

Y:”Grazieeeeee!!!! Vuoi venire con noi, Bakura?”

Ma Bakura rispose freddo: “Preferirei passare un pomeriggio nel regno delle ombre, piuttosto”, prese la borse e uscì dall’aula.

“>RITORNA QUI!!!! SUBITO!!!! Non puoi andartene quando vuoi solo perché alzi la media di voti di questa classe!!!” sentì urlargli dietro il professore “Se non ritorni immediatamente qui, informerò i tuoi genitori!!!”

>Ma quali genitori?<

L’unica risposta che l’insegnante ricevette, fu la comparsa del dito medio, poi incavolato nero, tornò in classe.

                       

Bakura così si ritrovò a casa senza sapere che fare ma improvvisamente gli venne un’idea ….

>Perché non chiamo Marik ? Non lo vedo da giorni.<

Prese il telefono, digitò il numero e aspetto cinque, sei, sette squilli….

Stava già per riattaccare quando una voce affaticata rispose:

Marik: “ Pronto? Chi è?”

B: “ Sono Bakura. Hai voglia di fare qualcosa?”

M: “Sorry Baku. Ma ho veramente tantissimo da fare: purtroppo devo fare le pulizie primaverili!

Bakura perse definitivamente la pazienza a quelle parole:”COSAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!”

Ci mise un po’ per riuscire a calmarsi ma alla fine, con voce ancora un po’ irritata, chiese:” Dove sei finito per tutta la settimana? Pensavo che stessi male.

M:”Infatti sono stato male ma oggi ho deciso di pulire per bene. Saresti almeno potuto venire a trovarmi!”

Un momento di silenzio. Bakura sapeva perché non era andato a trovarlo…

Circa due settimane fa, dopo aver accompagnato Marik a casa, aveva posato sulle sue labbra un dolce bacio. All’inizio pensò che Marik non fosse contrario perché gli stava addirittura permettendo di esplorare la bocca quando la sua lingua ne aveva timidamente chiesto il permesso. Improvvisamente però Marik…lo respinse. Da allora non sapeva più come comportarsi in sua presenza; per questo non si era fatto sentire e solo la noia più assoluta lo aveva indotto a chiamare.

Dopo queste riflessioni, Bakura rispose un po’ stranito: “Mi dispiace…non volevo disturbarti…ciao.”

M:” Bakura aspetta, ma cos’è succe….Aveva già chiuso la telefonata.

>Merda!< pensò Marik…ma perché era stato così stupido da chiedergli della sua assenza…dopo quello che era successo quella notte.

Marik lo aveva respinto perché non sapeva se Bakura lo stesse baciando, perché ubriaco fradicio o perché teneva veramente a lui… come gi sarebbe piaciuto sentire un’altra volta le sue labbra su quelle di Bakura…

Alla vista del caos che regnava sovrano nel suo appartamento abbandonò ogni pensiero riguardante Bakura e ricominciò a pulire e a mettere in ordine; stranamente la testa cominciò a girargli un po’… forse era perché ancora non aveva mangiato niente… in ogni caso adesso non ne aveva tempo, doveva prima mettere a posto tutto quanto.

 

Capitolo 2

 

A casa di Bakura…

>Perfetto, sono davvero uno stupido, adesso oltre ad annoiarmi mi faccio pure i complessi per la scenata che prima ho fatto al telefono. Mi sono rotto, voglio chiarire e la situazione! Vado da Marik e gli parlo, se poi non riesco ad aprire bocca, almeno ho la scusa che sono venuto ad aiutargli a mettere a posto…sempre meglio che restare qui a casa a maledire la giornata.

Finiti questi pensieri, Bakura prese le chiavi di casa, sbatté la porta e presa la sua moto meravigliosa, uscì dal garage.

Qualcosa di positivo la primavera c’è l’aveva: poteva uscire di nuovo con la moto senza gelarsi.

 

Dopo cinque minuti era arrivato davanti alla casa di Marik, ma prima di suonare alla porta, andò a comprare un gelato dal gelataio all’angolo.

>Quali erano i gusti preferiti di Marik? Ah si, ricordo, Lampone e cocco <

Comprato il gelato suonò il campanello e dopo un po’ Marik aprì la porta.

M: ”Ciao Baku, che ci fai qui? Sono immerso nel caos e domani arriva anche Ishizu!”

B: ” Ciao! Sono venuto ad aiutarti. Ma stai bene? Sei pallido!”

Non finì neanche di pronunciare l’ultima parola che Marik gli svenne tra le braccia facendo cadere ilo gelato. Lo portò a letto e aspettò che si riprendesse.

Piano Marik riaprì gli occhi…

B: “ Marik, ti senti bene? Che ti era successo?” chiese Bakura preoccupato.

M: ” non è niente, forse sono ancora un po’ indebolito dall’influenza e poi oggi non ho mangiato niente “

B: ” Marik!!!!! Sono le sette di sera e ancora non mangi niente ?= Ma ti sei bevuto il cervello?!!

M: ” Forse hai ragione. Ma devo finire entro questa sera.

B: Maledizione!!!Non farlo mai più !!” gridò quasi Bakura e lo abbracciò.

Marik era sorpreso0 dal suo gesto, non sapeva di quel lato di Bakura; lo conosceva come il Bad Boy per eccellenza che non lasciava intravedere nessun sentimento, quasi fosse fatto di ghiaccio…e adesso questo gesto d’affetto; voleva godersi quel momento di intimità!

Dopo un po’ sussultò e disse: accidenti! Devo finire di mettere a posto, non ce le farò mai per domani!!!”
B: “Non ci pensare nemmeno! Tu oggi non muovi più un dito. Vieni con me, andiamo a mangiare fuori e mentre la donna di pulizia, che ho chiamato, lavorerà per te, tu dormirai a casa mia.”

Marik non si aspettava che Bakura avesse già organizzato tutto.

M: ” ma non ho soldi per pagare la donna di pulizia, e poi per pagare il man…” non riuscì a finire a parlare perché le sue parole erano stati soffocati da un bacio appassionato.

>Ahhhhh, sentire di nuovo il sapore di Bakura in bocca, la sua lingua; è semplicemente stupenda< pensò Marik.

Bakura vedendo che il suo bacio veniva corrisposto, invitò la lingua del suo Koibito ad una sensuale lotta. Ma non gli bastò più baciarlo semplicemente, voleva vedere di più, sentire di più, stava letteralmente impazzendo.

Piano, come se stesse aspettando il permesso di andare avanti, gli tolse la maglietta e la buttò nel angolo. Iniziò, poi, a tracciare linee immaginarie che, dal colo, scendevano fino ad arrivare a un capezzolo. Voleva giusto iniziare a giocarci quando Marik lo fermò.

M: ” Mi dispiace Bakura, ma non posso…”

Bakura rispose un po’ dispiaciuto: ” Non ti preoccupare vestiti, andiamo a mangiare, ti invito io.

A proposito non ti preoccupare per la donna delle pulizie, la pago io. Ti aspetto alla porta d’ingresso.”

E scese le scale.

 

Capitolo 3

 

Quella sera andarono in un ristorante abbastanza lussuoso, che solo Bakura poteva permettersi.

Marik aveva mangiato tantissimo, ma aveva mai avuta così tanta fame.Nonostante quello che era successo prima, avevano passato una bella serata.

B: ”Senti, ti va un gelato, visto che quello di questo pomeriggio ha fatto una brutta fine?

M: ” Baku, quel che è successo prima, mi dispiace non so che…

B: ” Non fa niente, non è colpa tua, dovevo frenarmi io. Dai, sali sulla moto, ti faccio provare il gelato più buono del Mondo…

M: ”No, Bakura! Non è così…merda, la verità è che impazzisco quando mi baci ma ho paura di andare oltre.”

Bakura sorrise e accese la moto.

 

DAVANTI ALLA GELATERIA

 

M: ”Vogliamo fare una passeggiata?”
B:” Certo, andiamo in quel parco.”

Dopo aver trovato posto su una panchina isolata, Marik chiese:”Baku, posso provare il tuo gelato?”

Bakura leccò il gelato e senza preavviso baciò Marik che, non aspettandosi quel contatto si irrigidì. Solo per un attimo però perché dopo prestò attenzione solo al sapore del gelato, e cosa più importante, si gustò il bacio. Quel tocco, profondo ed estasiante, era reso più focoso dalle lingue che saettavano veloci, accarezzandosi fugacemente; quell’incanto fu rotto solamente quando il bisogno di aria si fece impellente.

B:” Allora ti piace il mio gelato? Oppure ti piace il modo in cui viene servito?”

M:”Entrambi, direi”

B:”Vieni andiamo a casa.”

 

Quando arrivarono a casa Bakura butto la sua giacca di pelle sulla sedia e disse :” allora, tu dormi nel mio letto, io dormirò sul divano. Il pigiama lo dovresti trovare in un cassetto nel armadio. Gli asciugamani sono nel bagno piccolo. Io intanto vado a farmi la doccia, va bene?”

Mentre parlava Bakura si spogliava davanti a Marik che era rimasto paralizzato da una così bella vista. >Che corpo! E poi questi boxer neri e attillati lo facevano sembrare un dio, ma sicuramente stava meglio senza…> pensò Marik in silenzio e balbettò.” Grazie, ma posso dormire io sul divano….” Troppo tardi, Bakura era già scomparso nell’altro bagno.

Così Marik si diresse verso la camera da letto ma quando entrò gli si fermò il cuore per un’attimo…non aveva mai visto una cosa così bella e soprattutto così romantica! La stanza era piena di candelabri d’argento con candele bianche, nere e bordeaux, al centro si trovava un grandissimo letto a baldacchino con eleganti lenzuola di seta bordeaux e raffinati cuscini neri. Doveva essere un sogno!

Quando vide tutto quello splendore, si immaginò lui e Bakura languidamente sdraiati sul letto. E subito capì quando era stato stupido a respingerlo.

 

Bakura stava sotto la doccia e non sapeva più cosa fare…

>Marik crede che io pensi sempre e solo a quello. Certo mi piacerebbe unirmi a lui ma quando ci sto insieme, mi fa sentire come se fossi un coglione ossessionato dal sesso. Se lo bacio e lo tocco comincia a gemere e so che vorrebbe ancora…ma lui non prende l’iniziativa! Cazzo!> immerso nei pensieri non si era reso conto di quanto le sue unghie avessero penetrato, sempre più a fondo, nella sua carne in un disperato tentativo di dare sfogo alla sua angoscia….

…improvvisamente sentì una lingua bollente leccargli via il sangue dalla ferita. Non si era accorto, che un Marik, vestito di tutto punto, aveva fatto il suo ingresso nella doccia, bagnandosi così tanto da lasciare intravedere la forma snella del suo corpo attraverso i vestiti.

Bakura gemette sia per il dolore dalla ferita ma anche per la particolare attenzione che Marik gli stava dedicando. Non cedeva potesse essere vero. >E’ forse un sogno?< ma il bacio travolgente in cui era stato coinvolto gli fece cambiare idea; era troppo bello, troppo reale: non poteva essere un sogno. Ancora confuso per quel comportamento, chiese: “Marik…senti…forse…”

Subito Marik venne colto dal dubbio: era stato giusto ciò che aveva fatto?”

Forse si era comportato da stupido, forse si era abbagliato, e Bakura lo vedeva veramente come un giocattolo da utilizzare una notte.

M:”Baku, scusa non ti volevo disturbare….”

Voleva già andarsene quando Bakura lo prede per il polso e lo tirò a sé.

B: Ti prego… resta qui ….

Marik non aveva alcun dubbio: voleva avere Bakura solo per sé.

B. Garda come ti sei conciato; sei tutto bagnato!

M. Forse è meglio che mi spogli.rispose Marik con sorriso malizioso.

Bakura infilò la mano sotto la sua maglietta e gliela sfilò lentamente coprendolo di baci fino a raggiunger il suo giocattolo preferito o quasi...il capezzolo si indurì all’istante quando comincio pian piano a mordicchiarlo facendo gemere forte: No ti prego fermati!

B. Mi dispiace ormai non riesco più fermarmi.

M Fermati..lascia che ti coccoli anch’io un po’, dopotutto te lo sei meritato…

Marik girò intorno a Bakura per ammirare il suo corpo da tutto le parti a quando Bakura meno se lo aspettava senti la sua lingua risalirgli la schiena e arrivata al collo gli succhiò il lobo del orecchio Bakura lo invitò a duellare con la sua lingua e mentre gli toglieva i pantaloni sfiorò appena col dito il membro di Marik che gridò. Non era abituato a queste emozioni così forti. Bakura iniziò con la lingua fermandosi proprio a giocarci quasi a provocarlo…Finché tra i lamenti di Marik lo prese interamente in bocca succhiando sempre più forte. Stava sul punto di venire.

M: ahhh..Bakura…. ti pregoooo…. non ce la faccio più, sto morendo!!!!!!!

Il corpo di Marik tremava per tutte le emozioni e allora Bakura decise di dargliela vinta ma le prossime volte non sarà così indulgente con lui….e così ricominciò a stimolare con la lingua e con la bocca prima piano poi sempre più forte .

M: Ahhhhhhhh e Marik venne nella calda bocca di Bakura quasi per fargli assaggiare il suo liquido, lo baciò.

B.Mhhh…delizioso, veramente ottimo, un sorriso malizioso apparì sul suo viso.

Ricominciò a tastare ogni centimetro della pelle del suo amante fino arrivare a massaggiargli le natiche poi si fermò e lo guardò

Marik mosse la testa in un silenzioso assenso e disse: “ Ti prego, fai piano, per me è la prima volta…neanche con una donna..” arrossì

B. Che onore, con un vergine…gli diede un bacio sulla guancia…fermami se ti faccio male, va bene?

Marik fece cenno di sì e mentre quando rifletteva ancora su quanto potesse essere doloroso, senti penetrarlo il primo dito e rimase di stucco, ma sentendo il dito muoversi, cominciò a sentirsi meglio.

Quando sentì aggiungersi un altro dito provò del bruciore e decise di aiutare Bakura.

Sfiorò il membro sentendo la sua eccitazione, Marik gli alzò il viso e gli disse: Bakura, voglio sentirti dentro, fammi tuo, ora ti prego!!!” Bakura sfilò le due dita lo prese per il bacino, e gli aprì le gambe e spingendolo contro la parete della doccia entrò in Marik che sentì scendersi una lacrima dalla guancia.

Quando si fu abituato, Bakura cominciò a muoversi piano dentro di lui fino a diventare sempre più veloce, colpendogli un punto segreto nascosto profondamente dentro a Marik. L’erezione di Marik si fece di nuovo sentire e Bakura cominciò a massaggiarglielo a ritmo sincopato. Con un forte gemito Marik venne nella mano di Bakura e dopo un po’ lui stesso in Marik.

Marik si sentì cadere in un profondo sonno, così Bakura lo prese in Braccio lo sciacquò sotto la doccia calda e avvolto in un asciugamano, lo portò a letto e gli diede un bacio.

Quanto è dolce addormentato come un bambino > si stava giusto mettendo a letto quando suonò al campanello.

“ Chi è che rompe a quest’ora!!!!” aprì la porta di scatto ancora tutto nudo.

C’era una acida vecchietta che si coprì gli occhi dicendo “ Giovane ragazzo, è meglio se ti metti qualcosa!

B. Io giro a casa mia come cazzo mi pare capito?

V. Volevo farle presente di fare un po’ più di silenzio quando ha come ospite una ragazza!

B. E se non fosse ragazza?! E gli sbatté la porta in faccia

La povera signora tornata in casa si sentì male….

 

B: Che palle quella brutta vechiaccia! E andò a dormire il giorno dopo si era svegliato alle 9.30, ma il letto vicino a lui era vuoto. >Dov’è Marik?<

Ma arrivò Marik con la colazione su un vassoio.

Gli diede un Bacio

M. Buongiorno dormiglione! Hai fame !

B. Una fame da lupi piuttosto cos’è questo chiasso fuori nel corridoio del condominio?

M: Pare che la signora che abitava accanto a te sia morta d’infarto, eppure i dottori assicuravano che stava bene!

B. “Capisco..” e sorrise ripensando a ciò che era successo la scorsa notte.

 

Finita la colazione accompagnò Marik a casa sua dove trovò una Ishizu incavolata nera.

I: Maaaaaaaarik!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Dove sei stato? Non mi sei venuta a prendere dal aereo porto, non eri aggiungibile in nessun caso perché il cellulare lo avevi lasciato qui e per di più, quando sono tornata a casa ho trovata un donna di pulizie che dice è stata a lavorare tutta la notte e che è già stata pagata! Ma lo0 sai che non ce la possiamo permettere!!!!

M: Ishizu mi dispiace, ma la donna di pulizia….

I:…’e niente scuse! Inizierai a lavorare cosi saprai cosa significa lavorare per avere i soldi e poi…

B. Senti, la donna di pulizie l’ho pagata io perché è stato tutto il giorno a lavorare e quando sono venuto a trovarlo mi è svenuto in braccio.

I : a proposito tu che ci fai qui? Non ti voglio più vedere qui! Marik ti avevo detto che il faraone ci aveva consigliato di non frequentarlo più…e tu che fai? Ci dormi pure a casa sua..e poi…

M. Senti a me non me ne frega niente di cosa pensi su Bakura ma non mi puoi impedire di uscire con lui!

I: Oh sì che lo posso fin quando abiterai in questa casa sono io a dettare le regole!.

B: Allora il problema è risolto! Marik, solo se vuoi naturalmente , perché non vieni ad abitare a casa mia? Adesso non c’è neanche più la vecchia racchia che ci disturba!

M: Dici sul serio? Vado a prendere le cose essenziali il resto lo…

B. lo verrà prendere qualcuno. Dai andiamo te le compro io un po’ di vestiti,nel frattempo.

M: Che bello! Ciao Ishizu e diede un bacio a Bakura.

B: E Vaffanculo!…Marik, che ne diresti di provare le mie nuove lenzuola

M; Niente male come idea.

Ishizu:O/0…sto sognando….tutto questo è un sogno sicuramente….no non può essere vero.

 

Owari

 

Spero che vi sia piaciuta! Mandatemi dei commenti ma non siate troppo severi, è la mia prima fanfic.

Ringrazio la mia amica Bastet che mi ha aiutato a correggere questa fanfic. Saluto anche Anubi! V.v.t.t.t.t.t.b.!!!!!!!!!!

by seth