Altra piccola ff nata da una notte insonne…ho riadattato un po' la Storia.
Un abbraccio particolare a Elyxyz, Ise, Sana, Scilla-chan e Yuki-kushinada…grazie per quello che mi avete mandato al compleanno, vi voglio tanto tanto bene T____T
Prostituzione sacra
di Hymeko
Il mio cuore non ha mai battuto con tanta forza. Nemmeno il pulsare delle stelle, lassù, ha la stessa energia. Non so come definire il mio stato d'animo. Sono spaventato? No. Nervoso, direi.
È domani, il giorno. Domani mattina salirò al tempio, a donare la mia verginità alla Dea.
È una consuetudine della nostra terra…ogni ragazza e ogni ragazzo, arrivato a questo momento della sua vita, consacra la propria purezza alla Dea Istar, perché santifichi il poco di sangue versato. Il tutto deve essere compiuto con uno straniero, perché nessuno di questi luoghi prenda ciò che appartiene di diritto alla Dea.
Ora, io sono più che onorato di offrire la mia verginità a Lei. È il più grande onore che una persona possa avere, ma…perché proprio con uno straniero?!
Sospiro, appoggiando la fronte contro il muro. Nella mia mente passano tutti i volti di stranieri che ho visto…sono uno più brutto dell'altro. E puzzano. Puzzano da morire. Non voglio farlo con loro!!! Perché la mia città deve essere proprio sulla via dei commercianti di tabacco? Tutti quelli che passano hanno un odore rivoltante addosso, odorano come i loro cammelli! E hanno i denti gialli!!!
È una fortuna che Akira si sia offerto di aiutarmi. Oddio, non che la cosa gli sia in qualche modo di danno…ma non ho trovato nessuno di meno peggio di quel maniaco. Chissà che vorrà fare…
Mi rialzo, spalancando gli scuri. L'aria fresca della notte mi investe, schiarendomi le idee.
La luce della luna mi ricorda che non mi dovrei lamentare…Akira è pulito, e non mi farà male. Ed è straniero. Più o meno. Prego solo che la Dea non si arrabbi, in fondo lui abita qui da quasi otto anni. Speriamo che sia ancora valido…
Si racconta che un ragazzo che osò disonorare la Dea, venne bruciato vivo. Bè, sarebbe una punizione minore, a quella cui mi sottoporrebbero i miei genitori…
Deglutisco, e mi infilo sotto le coperte. Domani mattina mi dovrò alzare molto presto…
La mia città è davvero bella, velata da un po' di nebbia. La trovo meno aspra, rispetto al caos del giorno. Mi piace…vorrei fosse sempre così.
Faccio un nodo morbido, al lungo scialle per cui Akira mi tirerà. L'ho scelto rosso vivo, come i miei capelli…gli sono sempre piaciuti molto. Li trova interessanti…contento lui. Basta che si sbrighi, non voglio che qualche ubriacone passi di qua e mi scelga!!! Dea ti prego!!!
………
Dei passi su per la scala…grazie Dea! È Akira!!! Accidenti a lui, non poteva darsi una mossa prima? Ho il cuore che batte come un tamburo…solo adesso mi rendo conto che tra poco farò…
Non pensarci non pensarci non pensarci!!! Sarà tutto bellissimo!!! Akira me l'ha promesso, e lui le ha sempre mantenute le promesse!!!
Calmati calmati e sii seducente! Abbassa un po' le palpebre, schiudi le labbra…allunga le gambe! Ti ha sempre detto che le hai ben tornite, giusto? E allora usale!!!
Ecco…sono perfetto…Akira cadrà ai miei piedi, io condurrò il gioco e sarà presto tutto fatto. Ce ne andremo in fretta e nessuno lo vedrà, così non ci saranno domande su con chi l'ho fatto.
Ma perché ci mette tanto?! Non sarà ancora sulle scale?
Ok. Sbircio.
Si sta purificando alla fonte sacra…si sta lavando proprio bene. E che bel vestito fresco di bucato, ha addosso. Che tesoro…lo sa che mi piacciono i ragazzi puliti. Si merita un bel bacio.
Però non capisco…perché si è versato l'acqua in testa? Così i capelli gli stanno giù. Non credo si sia dimenticato di lavarseli ieri sera…che sia più emozionato di me?
Si sta rialzando!!! Mi scosto in fretta, non voglio che mi veda. Respira…respira… respira.
Passi veloci…qualcuno sale di corsa la lunga scalinata. Maledizione Akira muoviti qui ci sono solo io!!! Se ti precedono mi sceglieranno!!!
Un'ombra…eccolo!!! Ha i capelli piatti, ma è lui!!!
No. Non è lui. Mi sono sbagliato.
È più bello di Akira. Il più bel ragazzo che abbia mai visto. E sta guardando me. Mi contempla con due occhi blu spalancati…sono blu? Esistono davvero gli occhi blu…
Con un movimento pieno di grazia prende fra le mani l'altra estremità dello scialle rosso, e lo guarda, distogliendo gli occhi da me.
Ora che sono libero dalle sue iridi incantevoli, torno me stesso, e comprendo. Lui ha preso lo scialle…lui ha scelto…me.
La mia verginità…la prenderà lui.
"H-Hanamichi!"
Trafelato, appare Akira. Io e lo straniero lo guardiamo, imbambolati.
Poi lo sconosciuto si rivolge a me:
"Hanamichi? È questo il tuo nome?"
Dea…che voce. Mi sento sciogliere…
Lui inclina la testa, stupito dal mio silenzio.
"Lascialo subito!"
Lo straniero si volta sorpreso verso il mio amico.
"Lascia quello scialle! Lui è mio!"
"Ehi!"
sbotto irritato.
"Ti sei già dimenticato?"
mi chiede lui, risentito.
"Non sono un oggetto! Ti avevo solo chiesto un favore! Non hai nessun diritto su di me!"
Perché mi sta venendo da piangere?
"Non mi pare lui sia contento di vederti"
mormora il nuovo arrivato, senza fretta.
"Zitto tu!"
gli sputa in faccia Akira, stringendo i pugni.
"Akira smettila!"
Non voglio che parta una rissa. Non qui al tempio!
"Non preoccuparti di lui…"
lo straniero si avvicina a me, che sono ancora seduto per terra
"…andiamo"
Credo sia…la prima volta che accade una cosa simile. Di solito, i prescelti vengono tirati fino a uno dei cubicoli. Invece, questo giovane dagli occhi blu…si è inginocchiato accanto a me, e mi sta tendendo una mano.
La prendo…non posso fare altro, il mio corpo non risponde più al mio volere.
La prendo, e lui mi aiuta ad alzarmi. E mi passa un braccio attorno alla vita, stringendomi dolcemente a sé. Sono ammutolito, la mia capacità di reagire è annientata…mi sento come argilla nelle sue mani. Lui…potrà tutto, con me.
"Hana!"
Non mi volto neppure, mentre spariamo oltre i veli dell'ingresso del tempio. Credo che lui si sia girato, che abbia lanciato un'occhiata di vittoria ad Akira, però…non mi importa. Il suo profumo dolce, mi annebbia la mente.
"Dove preferisci?"
"Eh?"
Non riesco a rispondere, non ero preparato a tanta magnificenza. È incredibilmente bello…la sua avvenenza supera quella di tutte le persone che ho mai incontrato, in vita mia.
"Va bene qui?"
Le sue labbra sembrano possedere la leggerezza delle ali di farfalla, e le curve morbide dei petali di rosa…il loro muoversi è ipnotico, come quello di una danzatrice…
Avverto la sua mano premere più forte contro il mio fianco, e condurmi all'interno del cubicolo.
Appena entriamo, ai miei occhi si staglia un letto, pallido nella luce che filtra dalle imposte chiuse. Il letto dalle lenzuola candide dove ci coricheremo, dove ci uniremo.
Fingendo noncuranza, appoggio la mano alla parete, per sostenermi. Mi tremano le ginocchia…ho paura. Non dell'atto stesso…ma di questo ragazzo che mi fissa da dietro le ciglia troppo nere, per essere reali.
"Sei nervoso"
constata, allungando una mano.
Sento le sue dita fresche percorrermi una guancia, e sfiorarmi le labbra…annuisco, ho già fatto troppa scena muta.
Il suo sguardo ora è pensieroso, sembra soppesarmi…vedo il dubbio, scivolare nelle sue iridi. Denti candidi mordicchiano il labbro roseo…combattuto, mi guarda. Sembra quasi…pentito, d'aver scelto me.
No! Non posso permetterlo! Non voglio che mi rimandi indietro! Voglio che sia lui, il mio primo amante.
Mi stacco, e mi appoggio al suo petto, con un impeto di coraggio. Tendo le labbra, chiedendogli un bacio.
Che però non arriva…lui continua nel suo tacito fissarmi.
"Perché?"
chiede infine, allontanandosi un po' da me.
"…siamo qui per questo"
bisbiglio…la mia voce è stridente, confrontata alla sua.
"Prima eri spaventato, poi d'improvviso sei diventato baldanzoso…perché?"
"Io…"
che posso fare? Mentirgli?
"…tu mi metti in soggezione"
"Hn?"
Sembra incredulo…
"Mi stavo chiedendo se tu non fossi…un giovane dio, sceso sulla terra"
"Perché credi che lo sia?"
Torna accanto a me, a toccare la mia pelle.
"Sei troppo bello, per non appartenere alle nubi…"
"Idiota"
Che?! Mi offende?
"Sono come te, un essere umano. E poi, non sei certo brutto, tu"
"No?!"
mi è sfuggito, non volevo usare quel tono ironico…però lui sembra non farci caso.
"No…altrimenti perché pensi che quell'Akira fosse tanto dispiaciuto, per non essere arrivato in tempo?"
Non ho parole…non avevo mai pensato che l'interesse di Akira non dipendesse dal sesso.
"Vieni…"
Incredibile…mi sta accompagnando al letto, ma non sono più nervoso. Lui…non vedo l'ora che posi le sue mani sul mio petto nudo.
"Mi spogli tu o vuoi…"
Scuote la testa:
"Vestiti"
Non credo di aver capito…ma lui le idee le ha chiare: mi spinge sotto le coperte, e si corica accanto a me. I miei occhi sbarrati sono a pochi centimetri dai suoi, che invece rilucono di calma…
"Sei troppo frastornato per farlo subito…ora voglio che chiudi gli occhi, e ti calmi"
…rimango a bocca aperta. Nessuno, nessuno aveva mai trattato un prescelto con tanto riguardo. Di solito, era sesso e via…lui invece sta pensando a me, a come mi sento ora…
"Perché lo fai?"
La domanda mi sfugge, troppo pressante perché possa trattenerla.
Lui sembra stupito, ha l'espressione di chi si è sentito chiedere una cosa ovvia.
"Perché deve piacerti…non si usa così?"
Scuoto la testa, e lui sbotta in un suono sorpreso.
"…allora sono sempre più felice di averti per me, perché tu non meriti altro che piacere"
Avvampo…è il secondo complimento che mi fa, nel giro di pochi attimi. Lui, proprio quest'essere dalla bellezza divina, rende onore a…me?
"Davvero non sei un dio?"
"No…ma se lo fossi, ti eleverei al mio rango ultraterreno"
Perché ogni sua parola mi ammutolisce? Perché non faccio altro che abbassare lo sguardo e arrossire? Perché non riesco a lodarlo, come lui fa con me? Mi sento così stupido!!!
"Non ti preoccupare…chiudi gli occhi, e rilassati…andrà tutto bene"
Il suo braccio scivola attorno alle mie spalle, le sue dita carezzano la mia schiena…sono irrimediabilmente attratto dal suo petto…me ne accorgo appena, quando i miei capelli si posano sulla sua pelle chiara.
La sua stretta si fa più insistente, l'altro braccio si è fatto strada lungo il mio sterno, fino a raggiungere una mia mano, abbandonata fra i nostri corpi. La prende, la stringe, mi tiene per mano. Mi ha per sé.
Chiudo gli occhi, mi abbandono al suo garbato possesso. Il tempo scorre, le stagioni si susseguono…non so, perdo cognizione del mondo reale, tutto si riduce a noi, al nostro abbraccio. Il mio respiro solletica la sua pelle, il suo scorre fra i miei capelli. La mano sulla mia schiena si prodiga in carezze, le dita dei suoi piedi blandiscono i miei, solleticandoli. La quiete è nostra compagna, il silenzio il nostro amico più fidato. Le mie palpebre si fanno pesanti, un velo di tenebra accorre ad offuscare i miei occhi…
………
"Come va?"
"Hm?"
Sbadiglio…credo di essermi addormentato.
"Ti sei riposato?"
Alzo gli occhi…non era un sogno! È reale…lui è qui!
"Eri stanco, vero?"
mi guarda con più dolcezza di quanto ricordassi, prima di allungare il viso e cogliere un bacio dalle mie labbra.
"Sì…non ho dormito molto, stanotte"
"Immagino"
commenta lui, appoggiando la testa sul cuscino e fissandomi. Così bello da spaventarmi.
"Che c'è?"
Il suo sguardo mi imbarazza…nonostante ricordi vagamente le sue parole, il suo giudizio è vitale, per me.
"Sei bello"
risponde con calma, senza pronunciare altro che mi discosti, da quelle parole.
"G-Grazie"
balbetto, prima di tuffare il viso contro l'incavo della sua spalla…non voglio che mi veda tanto rosso. Le sue dita si intrecciano coi miei capelli, giocando con le mie ciocche.
"Come ti chiami?"
ricordo solo ora che non so nemmeno il nome del ragazzo con cui mi unirò.
"Kaede"
la sua voce è ancora più bella, mentre pronuncia il suo nome.
"Kaede…"
ripeto, assaporandolo…vorrei sentirlo parlare ancora, ma le domande che ho in mente non sono molto intelligenti.
"…come mai in città?"
"Di passaggio…"
Chissà cosa starà pensando…
"…sono cartografo"
Ripeto l'ultima parola…non l'ho mai sentita. Ma come tutto, sulle sue labbra ha un bel suono.
"Il mio signore vuole che tracci una mappa del mondo…per questo sono in viaggio"
"Oh…dovrai avere molti muli, per trasportare tutte quelle tavolette"
Scuote la testa, le ciocche nere accarezzano la fronte bianca.
"Non uso tavolette d'argilla, ma rotoli di papiro e pergamena"
"Eh?"
"Materiali leggeri su cui scrivere"
"Non li avevo mai sentiti…sono belli da usare?"
"Sì…te ne intendi?"
"Sono allievo scriba"
rispondo, almeno di questo posso vantarmi…è un'alta posizione, qui.
"Già…le tue mani sono morbide e belle, non hanno mai lavorato nei campi…"
Mi sta toccando le mani…le liscia, le accarezza…non avrei mai creduto che potessero essere lambite il modo tanto sensuale…
"S-Sono solo un apprendista…preparo solo le tavolette, e mi esercito"
"Sono belle lo stesso…"
e bacia le mie dita, una per volta…dalla base fino alla punta, soffermandosi sulle nocche…Dea…aiutami a respirare…
"E come mai ti sei diretto al tempio?"
Questa domanda è più insensata della precedente…che ci doveva venire a fare? Devo rimediare!!!
"Così presto, intendo…è inusuale"
"Ho seguito te"
mormora con semplicità.
Gelandomi. Non credo di aver capito, e deve essere chiaro, dato che lui ripete le ultime parole. Ma lo stesso, io rimango muto.
"Guardavo fuori dalla finestra, per vedere l'alba…ti ho visto sgattaiolare fra le case, così bello…"
sottolinea quest'affermazione passandomi il polpastrello del pollice sulle labbra
"…e ti ho seguito, col cuore in gola per timore che mi scoprissi e…ti arrabbiassi. Poi, quando ho visto dove eri diretto, il mio cuore…è impazzito. Sono corso a purificarmi, e…sono venuto da te"
"…non…può essere vero"
Mi rifiuto di crederlo…non può essere tutto tanto bello!
"Perché no?"
"Guardati! Un ragazzo come te potrebbe avere chiunque…non sprecherebbe energie a correre dietro a…me"
"Smettila di denigrarti così…te l'ho già detto. Sei splendido"
Ho paura…ho una paura folle. Non è salito per caso, voleva me. E io non so come comportarmi in questa situazione.
"Perché…ti sei dato tanta pena, per me?"
"Per amarti…sarei impazzito dalla gelosia, se qualcuno ti avesse avuto, al posto mio"
"G-Gelosia? Ma se mi avevi appena visto?"
"…non importa…appena ti ho visto addentrarti nel tempio, l'ho capito…non potevo correre il rischio che chissà chi ti prendesse, senza riguardo"
Abbasso gli occhi…non riesco neppure a esprimere, la mia incredulità. Che qualcuno si sia tanto interessato a me come persona, e non come allievo scriba. La poca fama che ho, la devo alla mia bravura, non certo alla mia avvenenza.
"Cosa pensi?"
"Che…"
non lo so nemmeno io, esattamente…
"…forse non merito tante lusinghe"
"Sì che le meriti…questa città merita lodi eterne, per averti dato i natali"
Alza piano il mio viso, e mi bacia. Con passione…il mio primo, vero bacio. Non è una carezza…la sua lingua percorre le mie labbra, chiedendomi di schiuderle. E io…non mi oppongo, lasciando che lui mi invada, concedendogli di esplorare la mia bocca, un luogo inviolato dove nessuno era mai arrivato.
È passionale, ma non violento. Le nostre lingue duellano, ma in modo lento, e sensuale…mi scopro passionale, le mie mani si muovono in autonomia, seguendo la corrente del mio desiderio. Mi stendo sulla schiena, e lo faccio accomodare fra le mie gambe…sussulto, quando le nostre erezioni giungono finalmente a contatto.
Lui si ferma, e nei suoi occhi scorgo preoccupazione…la sua lingua è ancora nella mia bocca, e allora la succhio…voglio cancellare ogni suo dubbio, sul fatto che io sia pronto o meno. Gli occhi di Kaede si socchiudono, in ciò che ricorda tanto un sorriso solare, e riprende a baciarmi con passione.
Le nostre mani hanno un solo scopo, ora…spogliarci. I lacci saltano, e sento che parecchi punti si rompono. Non mi importa…la mia pelle scotta, ha bisogno di essere rinfrescata dalla sua…lo voglio nudo, pigiato su di me.
Mi sfugge un grido roco, quando finalmente siamo liberi di toccarci. La sua pelle è davvero come la immaginavo…fresca, limpida, pulita. Un buon profumo arriva al mio naso…è il suo, delicato e forte, come lui.
Le sue mani scendono lungo i miei fianchi, mi circondano i glutei…piano, scivolano fra le mie natiche arrivando ad accarezzare la mia piccola apertura.
Gemo, un roco segnale di piacere…sto perdendo il controllo di me. Sento la mia erezione che pulsa, mi fa male…vorrei che fosse dentro di me, vorrei che mi liberasse da quest'odiosa attesa.
"Ssshhh…calmo"
Lo sbircio…anche lui è teso, nonostante tutto. Le sue parole contraddicono lo sguardo folle che brucia nei suoi occhi…mi rendo conto di amarlo. E che lui ama me.
Potrebbe fare di me ciò che vorrebbe, sono qui per questo, eppure…mi conosce da mezza giornata, e per lui sono prezioso. Da riverire, da…amare.
Mi sfugge una lacrima, e le sue labbra si precipitano a raccoglierla:
"Non aver paura…"
"Non è paura…è troppa gioia, per essere qui con te"
Non posso più aspettare…ho bisogno di sentirlo in me, di fare di noi una persona sola…ora comprendo la lunga attesa, era votata a questo…al raggiungimento di questa perfetta felicità.
Due dita scivolano dentro di me, e una bocca calda copre la mia. E io, giungo alle porte del regno della felicità. Dove tutto è perfetto.
Le porte piano piano si schiudono, al ritmo delle sue carezze in me…la luce aumenta, a ondate vigorose, come il piacere che permea il mio essere…sento Kaede parlare, ma non comprendo…gli cingo la vita con le gambe, lo attiro contro di me…non ce la faccio più, mi sento vuoto, imperfetto.
Spalanco gli occhi, quando avverto le sue dita lasciare il mio calore. Cerco il suo volto…luccica di sudore, ha il fiato corto…mi fissa negli occhi, quando appoggia la punta del suo membro contro di me. E aspetta.
La mia approvazione…che arriva subito.
Allora spinge, piano finché non è totalmente risucchiato in me.
E questo dolore, mi fa godere. È sinonimo della sua penetrazione in me, quindi è piacere. E godo, perché è testimonianza del suo corpo nel mio. È sublime…come tutto, di lui.
"Ti amo"
mi sussurra, appoggiando la fronte sul cuscino, accanto al mio capo. È completamente immobile, esclusa la sua mano che massaggia il mio sesso, trasformando il mio dolore…non lo ricordo nemmeno più, ora c'è un leggero fastidio, che presto scema in una nuvola accecante, che mi avvolge…ora conosco il piacere.
Urlo. Si è mosso, si è spinto dentro di me.
Ha ritratto il suo corpo, è poi affondato nel profondo di me. Mi sono sentito aprire in due, tagliare da una falce sfrigolante di piacere.
Il mio animo è nudo, di fronte a lui…Kaede lo abbraccia, lo prende in sé, mi ingloba…il suo amore mi circonda, più intenso persino del piacere che mi sta facendo provare…sono in sua balia, mi sento sciogliere davanti all'intensità di ciò che prova.
"Ti amo"
ripete, fra un gemito e l'altro.
Sono solo per me, queste spinte intense, quasi folli. Per farmi godere, preme con tutta la forza un punto dentro di me, che mi liquefa. Per farmi impazzire, stringe la mia mano con folle forza sul mio sesso.
E io…faccio tutto ciò che la mia inesistente esperienza mi permette, per contraccambiare questo momento magico. Lo stringo in me, più forte che posso. Lo accompagno, mi spingo con violenza per incontrarlo…le mie mani artigliano la sua pelle, per aiutarlo ad affondare in me.
Il calore aumenta, il senso di appartenenza raggiunge il suo culmine…il piacere trabocca, cancellando tutto, portandoci in cielo…in un attimo il tempo si dissolve, lo spazio crolla….vedo le stelle splendere nel cielo diurno, il sole sfolgorare nella notte più cupa…qualcosa mi invade, e la Dea stessa giunge, spiegandomi…annuisce, quando il mio seme si libera…svanendo piano dinanzi a me, coprendo i miei occhi con veli d'oscurità.
………
Kaede è su di me, il suo peso grava sui miei muscoli…mi sento schiacciare, eppure è la morte più bella, per cui morire…
Si accorge in fretta che non lo potrò sostenere a lungo, e scivola lentamente fuori dal mio corpo…il vuoto che si forma in me lo colma subito, abbracciandomi forte e baciandomi la nuca…non ho la forza di contraccambiare le sue preoccupazioni, spero solo che capisca…ho bisogno di dormire…
"Verresti un attimo con me?"
Annuisco, e ci dirigiamo verso una chiazza di alberi poco lontana. Molte ragazze ci guardano a bocca aperta, incredule che proprio io sia stato scelto da Kaede, per il rituale. Alzo gli occhi verso il tempio…non penso che la Dea Istar si sia arrabbiata, perché l'ho momentaneamente trascurata.
Kaede mi porta accanto alle gabbie colme di colombe, l'animale sacro alla Dea…nel loro tubare avverto che la primavera è al suo culmine, la forza della vita pervade gli esseri viventi.
E me. Non mi sono mai sentito bene come in questo momento.
"Cosa volevi dirmi?"
Non vorrei essere qui a parlare, vorrei…essere ancora nel cubicolo, ad amarci.
"Io devo partire domani…"
mormora, fissandomi
"…devo raggiungere le coste più a sud, poi dirigermi a est attraversando le montagne, fino al grande fiume che è il confine del nostro mondo…sarà un viaggio lungo…faticoso…"
"Perché mi dici questo?"
Mi vuoi già lasciare? Vuoi che venga a salutarti? Mi chiederai di aspettarti, fin quando non sarai tornato qui? Se prima non avrai trovato qualcuno di più tuo gusto…
"Non farti venire strani pensieri…voglio mettere le cose in chiaro prima di chiederti di venire con me"
Rimango imbambolato a fissarlo. Non sento più nulla, so che dovrebbe esserci una fiorente città qui attorno ma non avverto nessun suono.
"Sarà lungo, faticoso, e anche pericoloso…però non ce la faccio a staccarmi da te"
"Kaede…"
non so che altro dire…se non…
"Il mio signore mi ha concesso di prendere con me un aiutante, se avessi trovato qualcuno degno…ti presenterei così, a chi ci chiedesse della nostra missione…anche se in realtà sei la mia vita…viaggeremmo sotto scorta, alloggeremmo nelle migliori locande…"
"…anche se dovessi essere il tuo schiavo più umile, anche se dovessimo attraversare una battaglia senza scorta…ti seguirei ovunque"
Mi prende una mano, e ne bacia il dorso:
"Certe parole non sono adatte alle tue labbra…sono io, a essere tuo schiavo"
"Kaede…"
Libero le sue labbra dalla mia mano, gli getto le braccia al collo e lo bacio. Non mi importa se qualcuno ci sta guardando o meno, non mi importa di nulla…voglio godere di ogni attimo che mi è concesso con lui.
Quando ci stacchiamo, nei suoi occhi brilla una luce nuova…sembra una nuova sicurezza.
"Tuo padre?"
Alzo le spalle:
"Non ci saranno problemi…ha sempre detto che dovrei girare, per imparare meglio Glielo chiederò stasera"
"…io penserò a una cavalcatura per te, al bagaglio, alle provviste…"
"Quando partiamo?"
"Domani pomeriggio, dalla Porta dell'Est…io intanto mi preparerò per partire con te"
D'improvviso, Kaede assume un'aria deliziata:
"Che bel suono, hanno queste parole…"
"…è perché riguardano noi"
rispondo, prima di prenderlo per mano, e incamminarmi con lui verso le vie della città.
Sussulto, qualcosa è caduto dietro di me.
Mi volto di scatto: il mio sguardo s'infrange contro un muro di tenebra. L'ho immaginato?
Non riesco a vedere nessuno…tento di convincermi che sia stato un gatto. È inutile che arrischi di affidarmi all'udito…il mio cuore corre troppo in fretta, copre i rumori più lievi. E il mio respiro aspro cancella quelli più forti.
Un rivolo di sudore scorre dalla mia fronte, lungo le pareti del mio naso…sto sudando copiosamente, la pelle è tutta un fastidioso bruciore.
Ho freddo…l'aria delle notte mi abbraccia da dietro, avvolgendomi con le sue braccia di ghiaccio.
"Kaede…"
bisbiglio, pregando la Dea.
Lei mi ha concesso di incontrarlo…ho bisogno del Suo aiuto, per rivederlo. Avremmo dovuto incontrarci almeno cinque ore fa, ho una paura folle che se ne sia andato senza di me.
"…non ho cambiato idea"
mormoro, trattenendo a stento le lacrime.
Padre, madre…perché mi avete fatto questo?
Stringo i pugni, ancora feriti. Le schegge delle imposte che ho dovuto divellere si sono conficcate in profondità, nei miei palmi…il telo con cui li avevo avvolti non è servito a molto.
Ora le mie mani sanguinano…non so se riuscirò a scrivere ancora bene. Resteranno segnate, spero di andargli bene lo stesso…l'unico modo per saperlo è raggiungerlo.
La via davanti a me sembra vuota…sbircio oltre l'angolo del muro, e sfrutto tutta la mia velocità per passare velocemente l'incrocio.
Il tremore non diminuisce, mentre corro radente al muro. Sono terrorizzato, che abbia pensato che ho cambiato idea, senza dirgli nulla. Che sia partito senza di me…che io debba rimanere qui. Non riuscirei mai a trovarlo…non mi sono mai allontanato dalla mia città, non saprei dove andare.
"Per favore per favore…"
Le lacrime mi annebbiano la vista…urto un ubriaco, mandandolo a terra.
Non mi importa, non mi importa!!! Kaede!!!
Non ce la faccio più a pensare alla mia sicurezza, è troppo tardi…ogni momento potrebbe essere l'ultimo, fra poco chiuderanno le porte…se si frapporranno fra noi, saremo persi…
"Hanamichi!!!"
Mi volto di scatto, con un urlo…Akira…Akira mi sta rincorrendo.
"Non ho tempo!!!"
Devo arrivare da Kaede, non posso fermarmi.
"Hanamichi torna indietro!!!"
Tornare…indietro?
Akira è veloce quanto me, e ha dalla sua il fatto di non aver nulla da temere. In pochi attimi, mi è alle calcagna.
"Torna indietro ti perdoneranno, non puoi partire con lui"
Dea!!! L'hanno mandato i miei genitori!!! Perché non capiscono? Perché non mi lasciano andare?
"Vattene Akira!!!"
Ora è una gara fra la mia disperazione e il suo desiderio di possesso…immagino le sue mani che si tendono, verso di me…artigliano l'aria, tentano di afferrarmi…se ci riuscissero sarei perso, mi getterebbe per terra e mi farebbe suo…non voglio, non voglio che lui mi tocchi!!!
"Non è la persona giusta per te!!! Siamo solo preoccupati!!!"
"Lo decido io chi è giusto!!! Voi volete solo mettermi in gabbia!!!"
Uno strattone, e volo indietro…mi ha preso, mi ha afferrato, mi sta tirando a sé…l'altra mano mi ghermisce per la vita, sento le sue unghie segnare la mia pelle, mentre la stoffa si lacera…
"Non ti lascerò mai a lui!"
La sua voce mi accarezza la pelle…le sue mani toccano il mio corpo…il suo calore si sovrappone al mio…la mia disperazione si trasforma in forza, il disgusto in rabbia.
Il mio odio si concentra…il desiderio di rifugiarmi fra le braccia di Kaede mi riempie di forza.
Tutto si condensa in un attimo di rabbiosa, lucida follia.
Urlo…la mia nuca scatta indietro, colpisco qualcosa di duro, che cede in fretta…l'eco della mia voce è cancellato dal dolore di Akira, le sue mani mollano la presa…mi piego sulle ginocchia, e mi spingo indietro, concentrando tutta la mia furia nel gomito…affondo nel suo stomaco, il ventre molle cede al mio disprezzo…con la coda dell'occhio lo vedo cadere, la bocca spalancata e le pupille ridotte a due spilli…mi giro con un movimento fluido, e lo alzo da terra con un calcio sotto il mento.
Non avrei mai creduto che riempire di botte un uomo mi avrebbe dato tanta soddisfazione. Gli schizzi di sangue, che volano sulla pietra sporca, sono tra i ghirigori più belli che abbia mai visto.
Il suo corpo, sfatto contro un muro, è una soddisfazione.
"Sei fortunato che non abbia altro tempo da sprecare"
mormoro, prima di correre via.
Potrebbe essere la fine di tutto. Mentre corro, sento la speranza che scompare. Non ci credo più nemmeno io, è come se scontro con Akira mi avesse tolto, oltre le mie forze, anche la fiducia.
Non penso che Kaede mi starà ancora aspettando, corro solo perché non ho la forza di fermarmi…appena volterò quell'angolo, non vedrò nessuno.
Mi sbagliavo. Ci sono le guardie alle porte, che non sono ancora state chiuse.
Nessun altro. Kaede è partito.
………
Passano parecchi attimi, prima che io crolli. Mi appoggio alla parete accanto a me, scivolo lentamente fino a terra.
"Mi dispiace…mi dispiace Kaede"
Avrei voluto davvero venire con te…vedere il mondo, ed essere il tuo mondo…mi dispiace. La mia forza non è bastata, ad abbattere in tempo gli ostacoli. Mi dispiace di averti illuso…
Stranamente, non ho voglia di piangere. È come se…mi aspettassi, una fine simile. In fondo…non l'ho sempre saputo? Non mi avrebbero mai permesso di andarmene…ti ho illuso? Scusami.
Chiudo gli occhi, e sento l'intonaco fresco contro la cute. Akira sarà qui fra poco, lo aspetterò accasciato qui…forse non mi tratteranno troppo male, mi permetteranno almeno di serbare il tuo ricordo…sei stato il mio amante nel tempio di Istar, in fondo.
Chissà se passerai di qui, al tuo ritorno…verrai a cercarmi, passeggiando per le vie? Non so se sperarlo…già ti vedo con un bel giovanotto al fianco, dalla pelle abbronzata, che pende dalle tue labbra, amandoti quasi come ti amo io…e immagino che tu, sempre se vorrai vedermi, mi esaminerai disgustato, lo sguardo carico di nausea, per la mano di Akira che mi starà accarezzando un fianco…cosa penserai, di me?
Passi leggeri, alle mie spalle…il destino che mi ha riservato Istar, è qui.
"Stai tranquillo, ti seguirò senza obiettare…"
"Prima dobbiamo curarti quei graffi"
Alzo gli occhi. Ciò che mi colpisce non è la sua bellezza assoluta, la luna lo rende persino più bello di ieri. Sono i suoi occhi colmi di preoccupazione. Carichi d'angoscia, per me.
Kaede si inginocchia vicino a me, le palpebre sbarrate che si spostano sulle mie mani ferite, sulla cure lacerata del mio fianco, dove le unghie di Akira hanno impresso la loro firma.
"…chi è stato?"
sibila, seguendo un graffio.
Non rispondo…ho un nodo in gola…è qui….Kaede è qui…
"Lui, vero?"
Furore…un demone degli Inferi non potrebbe essere più arrabbiato. Stringe i pugni, il suo sguardo lampeggia. Vendetta.
Ma io non voglio pensarci ancora…voglio dimenticare, voglio che tutto venga cancellato da lui. La mia forza di volontà ha un crollo, l'adrenalina non mi sorregge più…mi sfugge un singhiozzo soffocato.
E Kaede…Kaede dimentica tutto. La sua attenzione, ritorna a me:
"Perdonami…perdonami. La rabbia mi ha accecato…stavo anteponendo la mia ira al tuo bene"
Scuoto la testa…vorrei appoggiare la nuca alla sua spalla e lasciarmi andare. Ma non posso…
"Portami via…per favore portami via subito"
La mia voce è un pigolio…non ha forza, né dignità. Solo disperazione, solo paura di essere di nuovo rinchiuso. Mi premo contro di lui, e ripeto la mia preghiera.
"Andiamo…ho una camera qui, prima ti devo curare, poi domani mattina presto partiremo"
"No…per favore usciamo subito…non voglio passare un'altra notte in questa città!"
"Hanamichi sei ferito"
Alzo la testa, recuperando un po' di decoro:
"Sono solo graffi…mi troveranno se rimaniamo qui stanotte…se usciamo prima che chiudano le porte, avremo del vantaggio…Kaede per favore andiamocene adesso"
………
Il vento del deserto spazza la via di fronte a noi. Kaede cavalca leggermente indietro rispetto a me, controllando la strada. Sento il suo sguardo preoccupato seguire tutti i miei movimenti, le sua inquietudine spaziare attorno a noi.
Eppure mi sento leggero. Sto cavalcando con Kaede, verso una nuova vita. La mia città brilla lontana, alle nostre spalle, dinanzi a noi si aprono le misteriose montagne che ci separano dai confini del mondo. Un silenzio sacro ci circonda…la notte ci benedice.
"Hanamichi, adesso dobbiamo fermarci…non puoi andare avanti con quelle ferite"
Annuisco…più per stanchezza, che per altro. Non ce la faccio più…anche se tento di nasconderlo, sento la mia testa ciondolare.
Kaede conduce le nostre cavalcature su per un sentiero ripido, ci rifugiamo in una grotta. Mi stende il suo manto a terra, e mi ci spinge sopra, ordinandomi di riposare.
Chiudo gli occhi, lascio che i suoni attutiti dei suoi movimenti arrivino a me. Il sonno scivola a impossessarsi di me, le palpebre pesanti si chiudono lentamente.
Ma non devo ancora addormentarmi…ho così bisogno di sapere…
"Credevo te ne fossi andato…"
mormoro, mentre si siede vicino a me. Le sue mani scivolano sulla mia veste, liberandomi dall'indumento rotto.
"Girati, curo prima la schiena"
Obbedisco, voltandomi piano. Sento un ringhio soffocato…credo che se Akira fosse qui, adesso, morirebbe sul colpo.
Un panno bagnato d'acqua si posa sulla mia pelle…gemo, mentre una cascata di brividi mi annega. Carezze leggere…poi un unguento che brucia un attimo, prima di lasciarmi una sensazione di frescura.
"Ce la fai ad alzarti?"
Annuisco, e mi drizzo…Kaede mi fascia, poi cura anche le mie palme.
"Non hai risposto alla mia domanda"
Lui mi guarda, e mi bacia.
"Non pensavo ti avrei trovato ancora lì"
Non parla…resta in silenzio, limitandosi a fissarmi.
"Kaede parla…"
"Non capisci? Prova a sforzarti"
"No. Non ne ho la forza, né il desiderio. Sono troppo stanco, ancora spaventato. Ho bisogno di parole chiare"
Le sue labbra si impossessano ancora delle mie, le sue mani si spingono indietro, fino a farmi stendere.
"Non potevo partire senza di te…che senso avrebbe avuto la mia vita, altrimenti? Ero certo che ti fosse accaduto qualcosa. Me l'hai detto accanto alle colombe sacre ad Istar, che saresti venuto con me…la Dea ci è sempre stata favorevole, e ho pregato perché ti aiutasse…e ora sei qui con me"
Sorrido, chiudendo gli occhi. Kaede mi cinge, e mi posa un bacio su una tempia.
In lontananza, sento che si leva un canto di ringraziamento…
Fine
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