Private School
parte IV
di Miko-chan
Alex fece una corsa, anche se nei corridoi era vietato,per raggiungere la sua camera,suo fratello gli aveva fatto un pompino e lo aveva fatto godere come mai prima e lui,dal suo canto lo aveva ringraziato con la sua stessa moneta e lo aveva ringraziato a dovere. Velocemente inserì la scheda magnetica nel lettore e la porta si aprì,entrando vide che Vic dormiva e ne approfittò per entrare in bagno a cambiarsi e farsi una doccia. Non appena chiuse dietro di se la porta del bagno,si ricordò improvvisamente cosa era successo, per la prima volta nella sua vita,aveva provato un desiderio,sessuale…verso un altro uomo. Ripensando a come si era sentito a ricevere le carezze di un’altra persona,talvolta estremamente intime, a quelle mani che vagavano per tutto il suo giovane corpo,si rese conto di avere assolutamente bisogno di una doccia,fredda,per calmare i bollenti spiriti che infiammavano il suo corpo. Uscito dalla doccia si rivestì velocemente e si sdraiò sopra il suo letto,si infilò gli auricolari e ascoltò della musica cercando di focalizzare i suoi pensieri lontano dall’esperienza vissuta con suo fratello. Victor si era intanto svegliato e lo fissava dalla sua posizione.
<< Ciao Alex, quando sei tornato? Non ti ho sentito entrare>>
<< Immaginavo…dormivi beatamente quando sono entrato…>>
<< Ti sei chiarito con i tuoi fratelli?? Avete parlato????>>
<< Diciamo di si. Ehm…tutto ok. Andiamo a cena…oggi ho una fame,ho consumato tante energie oggi,devo rifarmi>> disse rimanendo molto sul vago mentre Vic lo osservava con uno strano sguardo sul volto,uno sguardo da chi sa tutto e lo tiene per se.
Detto ciò si diressero in mensa per la cena. All’entrata sedevano come al solito James,Scott e uno del terzo,che discutevano infogati su chi sa quale argomento,ma si girarono ugualmente al loro passaggio. Nella sala grande solitamente si riunivano per colazione,pranzo e cena tutti i ragazzi di quella scuola ed era l’unica volta che si sentiva veramente osservato e imbarazzato,si rendeva conto,in quelle volta,che l’essere belli aveva veramente un prezzo,e anche alto. Dal fondo della sala,vicino ai grandi finestroni ornati da tende color avorio,due occhi lo osservavano con grande intensità. Lentamente Alex svolse lo sguardo nella direzione dello sguardo e si trovò a fissare due pozzi verde acqua,suo fratello Daniel lo guardava e controllava,consapevole che il legame che gli univa si era rafforzato maggiormente. Anche Alex sapeva cosa significava quello sguardo vigile ed attento ad ogni suo minimo gesto,occhiata,sorriso rivolto agli altri ragazzi. Dal canto suo Daniel doveva essere così,il carattere solare del suo Angel attirava troppe persone,perciò doveva essere tenuto sempre sotto tutela, altrimenti sarebbe finito tra le braccia di un altro uomo che non era lui. Ora Daniel,conscio di tutto ciò,squadrava attentamente qualunque persona della sala,per vagliare gli sguardi indirizzati al ragazzino biondo che avanzava indisturbato tra i tavoli con il vassoio della cena in mano,accompagnato dal suo fedele amico nonché compagno di stanza. Secondo Daniel e Mattew,quest’ultimo ancora ignaro del fatto che gli altri due avessero “approfondito” il loro legame di fratelli con azioni più intime,ritenevano che i gemelli francesi fossero strani,anche se agli occhi degli altri si mostravano uno timido e l’altro introverso,in realtà erano fatti della stessa pasta,e stavano entrambi cercando di far avvicinare sempre di più Alex a loro,fino al punto che non sarebbe più riuscito ad uscire dalla loro rete che si sarebbe abilmente chiusa dietro questo. Francois corteggiava lo corteggiava spudoratamente,lo aveva fatto già dal primo giorno,e aveva esagerato nella settimana in cui Alex veniva associato ad una ragazza, mentre il fratello,Victor,era molto,ma molto più vicino ad Alex,era suo compagno di stanza ma anche un grande amico,infatti Alex non si confidava più con loro,ma preferiva farlo con Victor,che lui chiamava affettuosamente Vic,ma lo avevano sentito chiamarlo perfino “tesoro” naturalmente per scherzo. Da allora continuavano ad indagare sui due fratellini e sulle loro tendenze che nascondevano. Da qualche settimana seguivano quei due durante i loro spostamenti,avevano inoltre indagato all’esterno della scuola e grazie ai loro amici e agli amici degli amici,erano arrivati ad avere notizie direttamente dalla Francia,avevano scoperto cose davvero interessanti e ora,dovevano solamente trovare un buono momento,prendere Alex da parte e metterlo in guardia su quei due. Alex e Victor si erano seduti nel lungo tavolo insieme a Francois e altre ragazzi del primo anno del dormitorio A e B,ridendo e scherzando. Quando arrivarono al dolce,un ragazzo dai capelli lunghi e biondi legati in una coda di cavallo si sedette proprio accanto ad Alex,che si gustava la sua torta preferita,alla panna. Il biondo appena arrivato aveva attirato l’attenzione su di se,quando allungando il dito lo intinse di panna prima di passarlo sulle labbra di Alex,che colto alla sprovvista non riuscì a ribellarsi,e lento come in una carezza piombò sulle labbra coperte dalla panna carezzandole con la propria lingua dalla quale leccò tutta la panna,lasciando tutta la sala a bocca aperta,per lo stupore e per l’invidia di aver toccato almeno per un attimo quelle labbra. Tutto l’intero istituto era presente,quella era stata una vera e propria provocazione e nello stesso tempo un invito ad avere qualcosa di più, quel ragazzo dai capelli biondi doveva sicuramente essere un nuovo studente,anche se nessuno lo aveva mai visto. Capitava infatti che degli studenti entravano ad anno già iniziato per motivi personali,e quello doveva essere uno di quelli casi. Dal fondo della sala arrivò un urlo pieno di rabbia.
<< LASCIALO STARE BASTARDO!!!!!!!!!!!!!! NON LO TOCCARE!!!>> l’urlo diventava sempre più alto e più rabbioso,visto che quel ragazzo ora si muoveva velocemente nella direzione del biondo,che osservava tranquillamente l’accaduto come se nulla fosse successo,e ora abbracciava Alex,ancora sotto shock, facendolo appoggiare al suo petto.
<< Molla subito mio fratello. Hai sentito? Mollalo,non provare mai più ad avvicinarti a lui>> Daniel,più che imbestialito si avvicinò al fratellino e a quel ragazzo che continuava ad agire come voleva e non si curava del ragazzone che gli urlava contro. Con forza inaudita Daniel prese il fratellino per un braccio e lo tirò verso di se rischiando di farlo cadere dalla panca sulla quale sedeva.
<< Lui è mio,hai capito biondino! E poi,si può sapere chi diavolo sei e cosa sei venuto a fare qui!?!>> continuò a urlargli contro,mentre l’altro non accennava a ribattere.
<< Ang… Alex,tutto bene???>>chiese amorevolmente al fratello,che aveva cambiato colore e ora esibiva un bel colorito rosso acceso tendente al bordeaux.
Alex,ridestandosi dal torpore dovuto allo shock subito,si staccò dal fratello gettandosi addosso al biondo per fargliela pagare.
<< Brutto…..come cavolo hai potuto!!!!!! Ma sei completamente scemo??>> diceva Alex tirandogli la camicia verso l’alto,tanto che questa uscì dai pantaloni quel tanto da scoprire un lembo di pelle del ragazzo davanti a se,che solo in quel momento si decise a parlare.
<< Calmati bellissimo,le lo volevi potevi chiederlo con gentilezza>> rispose con voce pacata e dolce che fece venire i brividi a tutti i presenti.
<< Ma cosa stai dicendo?!? E poi non chiamarmi bellissimo,e sentiamo cosa dovrei chiederti con gentilezza!>> Alex era veramente alterato,quel tipo lo stava visibilmente prendendo in giro. Intanto i ragazzi che cenavano guardavano tutti nella loro direzione,qualcun altro invece si alzava e li raggiungeva,così ben presto intorno a loro si era radunata un piccola folla intorno ai tre che discutevano. In prima fila si trovavano James,Scott,Mattew,Francois e anche Victor che si era alzato dal suo pasto e osservava attento la scena. Il capo dormitorio e il vice attendevano un momento buono per poter intervenire,ma non disdegnavano di certo quella scena.
<< Se volevi che mi spogliassi, ti avrei accontentato,non sono timido...però…farlo qua davanti a tutti…sei parecchio audace,non credevo. Ma solo perché sei così bello ti accontento volentieri…>> e dicendo ciò si strappo letteralmente la camicia rimanendo a torso nudo, <<…dimmi come mi vuoi…ti avverto che mi piace avere un ruolo attivo,se vuoi comunque tastarmi prima di provare,fa pure con comodo,io non mi lamento mica.
Quello era un oltraggio bello e buono verso la sessualità e l’orgoglio di Alex,se non fosse stato fermato,lo avrebbe sicuramente strozzato,per come si era avventato alla gola dell’altro che sembrava provare piacere per quelle strane carezze,che carezze non erano affatto.
<< Basta Alex. Ora interveniamo noi,questo è il nostro compito>> intervenne James mentre Mattew e Victor bloccavano Alex con tutta la forza che possedevano,perché quest’ultimo si dimenava e contorceva in tutti i modi possibili pur di districarsi dalla presa dei due,e picchiare di santa ragione l’altro.
<< Io sono il capo dormitorio A e lui è il mio vice. Il ragazzo che hai pubblicamente insultato fa parte del mio dormitorio e come minorenne è sotto la mia tutela. E ora tocca a te, voglio che ci fornisca le tue generalità qui davanti a tutti e soprattutto davanti all’interessato di questa vicenda.>>
<< Oh…ma che carino che sei anche tu…non ti avevo proprio visto,però,mi piace più il biondino con i capelli corti,lui è esattamente il mio tipo…già…già…comunque,non parlarmi in questo modo,sarai pure bello,ma non hai la stessa autorità che ho io!>>
<< Come???>> sbottò infuriato James << Io non avrei autorità???? Mi stai facendo davvero incazzare ragazzino,nessuno mi parla così,e soprattutto uno sconosciuto,non so chi pensi di essere,ma i capi dormitorio sono molto importanti per questa scuola! Veniamo nominati dagli studenti e promossi ai vari gradi proprio dal preside e quindi tu,insulso ragazzino,non puoi parlarmi in questo modo!! Ricordatelo bene!!!>>
<< Io invece…>> iniziò l’altro con aria strafottente << …sono solamente una nuova matricola,ma purtroppo per te,molto influente,mi chiamo Chester McFarrel,non so se questo nome ti dice qualcosa,ma a giudicare dalla tua faccia stupita credo proprio di si. Esatto,mio padre gestisce questo posto. Ora adegua il tuo comportamento,pensa a cosa accadrebbe se io….così per sbaglio… dicessi a mio padre che il suo caro capo dormitorio A,James,mi ha offeso e disonorato pubblicamente nel mio primo giorno di scuola!!! Ah e per avvertirti,era una minaccia!!>>
<< Ma… come…>> James rimase shockato da questo fatto,non sapeva che il preside avesse un figlio così piccolo, << Perché nessuno mi ha informato… DORMITORIO A, TUTTI NELLE VOSTRE CAMERE!!!!!!!>>
Lo strano mormorio che si diffondeva tra gli studenti non piacque per nulla a James,qualcuno aveva tirato fuori i suoi pensieri o forse solamente per screditarlo e ora bisbigliavano dicerie sul suo conto e sul modo giusto o sbagliato di amministrare i dormitori. Lentamente,e un po’ spazientiti,gli studenti seguirono l’ordine ricevuto uscendo ordinatamente dalla sala e dirigendosi ognuno nella propria camera,così,dopo una decina di minuti,del dormitorio A,nella sala erano rimasti solamente: James,Scott,Alex,Mattew, Daniel,Francois,Victor e il nuovo studente Chester,che venivano squadrati dagli alunni curiosi degli altri dormitori.
<< Andiamo a parlare da un’altra parte,dobbiamo risolvere,tutte le persone coinvolte vengano nella mia stanza,Mattew tu rimani qua!>> affermò James con piena autorità, non avrebbe accettato una risposta negativa da parte dell’altro.
<< Come!!! Cosa stai dicendo,anche io sono coinvolto e più di quanto ritieni tu! Quel coso biondo là,ha osato baciare mio fratello davanti a tutti e la deve pagare amaramente!!!>> ribattè Mattew molto alterato per l’accaduto.
<< Tu non puoi venire. Punto e basta. Torna al tuo dormitorio,ora noi dell’A dobbiamo discutere di alcune faccende importanti!>>
Vedendo che Mattew si stava letteralmente alterando e gli stava per saltare alla gola,Daniel decise di intervenire per sedare la rissa che sarebbe avvenuta di li a poco. << Matt calmati…ci sono io…quel bastardo non lo toccherà nuovamente e se lo farà,non uscirà vivo da quella stanza! E ricorda,lui è nostro e nessuno ce lo porterà via!!>>
<< Ok Dan,lascio tutto nelle tue mani>> mormorò sconfitto.
Si recarono lentamente verso il dormitorio A,raggiunsero velocemente la camera di James,che gli fece entrare e disporsi come meglio preferivano nello spazio disponibile,che comprendeva anche il letto di Scott. Non appena entrarono si disposero al meglio per tenere Alex lontano da quell’individuo. Daniel e Alex si sedettero sul letto di Scott,mentre nel letto opposto sedevano James e Scott,i gemelli erano a terra e l’accusato sedeva su una sedia che Scott aveva posizionato tra i due letti,in modo che Chester risultasse visibile a tutti e non potesse fuggire.
<< Allora Chester McFarrel,perché ti sei comportato in questo modo,cosa hai da dire a tua discolpa? Ora non sarai giudicato,ma tuo padre verrà ugualmente a sapere quello che hai fatto,ci sono troppi testimoni che hanno assistito alla scena,purtroppo per te. E ora cosa aspetti…parla…illuminaci! >> disse con tono sprezzante.
Nel letto accanto,Daniel teneva la coscia del fratello con la mano,per rassicurarlo con la sua presenza. Quella storia lo faceva incazzare a morte.
<< Cosa ti devo dire??>> disse in tono di sfida,poi il suo viso mutò espressione,si fece serio in viso e con uno strano sguardo negli occhi pacato si accinse a raccontare. <<Tutto ha avuto inizio questa estate quando mio padre vagliava gli ammessi e i non ammessi al collegio. Io sono un ragazzo normale,più grande dei ragazzi del primo anno,perché ho abbandonato il primo anno della scuola pubblica che frequentavo,io volevo frequentare qui! Così quest’anno con tutta la mia buona volontà sono riuscito a farmi ammettere. Questo è tutto.>> disse buttando fuori il fiato.
E ragazzi ascoltarono attentamente,ma nulla di quello che lui aveva detto spiegava quello che era accaduto poco fa.
<< Bellissima storia…io voglio,anzi esigo sapere perché mi hai baciato, perché tra tutti i ragazzi di tutta la scuola…proprio me… perché non loro…>> disse indicando i presenti in quella stanza,che erano rimasti in silenzio. Nella voce di Alex si poteva leggere la curiosità,la rabbia,la voglia di sapere,conoscere,capire perché.
<< Perché?? Non lo hai ancora capito? Tu mi piaci molto,dalla prima volta che ti ho visto,ovvero,la tua foto sulla scrivania di mio padre>> si era girato verso Alex,in fondo parlava di lui,e lo fissava nei suoi bellissimi occhi << era la prima volta che vedevo un ragazzo…così bello… durante tutta la mia vita ho sempre guardato i ragazzi che mio padre vagliava,le loro cartelle,tu mi sei sembrato divino e ora lo sembri ancora di più ai miei occhi. L’ho capito subito che non ti piacciono i ragazzi,però non ti sei nemmeno tirato indietro al mio bacio,vuol dire che ho qualche possibilità,anche se in tutta onestà,mi sei sembrato parecchio shockato. Come ti dicevo,per reazione,mi avresti dovuto scostare da te e invece ti sei lasciato accarezzare. Io…è la prima volta che sono attratto da un ragazzo…le cose sono cambiate…quando ho visto te. Mi sono innamorato di te due volte,la prima quando ho visto la tua foto,e la seconda poco fa quando attendo guardavi la torta davanti a te gustandotela con gli occhi…>>
Alex lo guardava incantato,non riusciva a crederci che quel ragazzo lo aveva baciato perché era innamorato di lui,era veramente troppo assurdo…troppo irreale; una cosa era esatta,era un ragazzo come lui,ma quando era stato leccato da quella lingua non aveva provato l’impulso di scacciarlo da se,perché dentro di se non voleva farlo.
<< Ma…io…uhm…non so cosa dire…grazie ma…>>
<< Cosa fai Alex,ma sei pazzo,stai credendo veramente alle storie che racconta questo tipo,poi magari è tutto inventato e tu ci credi…>> gli parlò suo fratello che non poteva farsi soppiantare da quel tipo.
<< Non voglio subito una risposta,io non ti ho detto questo perché voglio mettermi con te. Lo so che ora sei confuso e non voglio approfittare facendoti fare delle cose che non vuoi,non ti sto imponendo il mio amore,volevo solo che sapessi. Solamente quando tu,ti sarai accorto della tua sessualità e se proverai qualcosa per me,ne riparleremo,vedrai…ti farò innamorare di me!>> aveva affermato con sicurezza esibendo un largo sorriso che fu corrisposto da Alex.
Nella mente di Alex ora si agitavano pensieri diversi,era stato colto alla sprovvista dalla dichiarazione dell’altro,che pur essendo etero si era invaghito di un ragazzo in questo caso lui, potevano essere visti molto simili. Sperava davvero che nel tempo che lo attendeva scoprisse la sua vera sessualità,lui sperava sinceramente di si. Per la prima volta si rendeva conto della realtà dei fatti,era un bel ragazzo,in una scuola completamente maschile,e che la maggior parte del tempo lo passa a contatto con quei ragazzi. Per quanto riguarda i ragazzi di quell’età,si sa,hanno sempre gli ormoni in subbuglio e in qualche modo devono sfogare il proprio desiderio,quindi vista la situazione,lo fanno tra loro stessi. Si mise così a pensare a quando era entrato in quella scuola e alla gentilezza di tutte le persone che aveva incontrato,alla gentilezza di tutti,a tutti quei ragazzi sconosciuti che lo salutavano sorridenti,alle occhiate fugaci che si tirava dietro,le pacche sulle spalle e a volte sul sedere che erano soliti dargli James e Scott e che dicevano fosse solamente in segno di amicizia,ai nomignoli con cui i gemelli lo chiamavano,sempre dolci e mielati, al corteggiamento spudorato di Mattew,e poi a quella mano poggiata ora sulla sua coscia,la mano del fratello,era…era un chiaro invito,come se dicesse “ tu mi piaci” o “io ti voglio”,solo ora si accorgeva delle intenzioni di quelli che gli erano stati amici all’inizio in quella scuola. Con gli occhi sbarrati dallo stupore e dalla consapevolezza,finalmente aveva compreso,era stato ceco fino a quel momento. Scostò veloce la mano che continuava ad essere appoggiata alla sua coscia con irruenza,si alzò avvicinandosi alla porta che sembrava sempre più lontana,stare in quel posto era troppo pericoloso per lui,tutte quelle persone miravano a lui e a portarselo a letto,volevano solamente questo da lui,doveva andare via subito. Nell’andarsene lasciò sbattere la porta mentre tutti i presenti rimanevano senza parole,non riuscivano a capire cosa era accaduto, Daniel era ancora perplesso per come era stato allontanato in malo modo,lui era suo fratello,mentre negli occhi di Victor e Francois si leggeva solamente la consapevolezza a cui anche loro erano arrivati anni addietro.
<< Deve dedurre…>> iniziò Chester mentre anche lui si avviava verso la porta << che i presenti di questa stanza sono tutti innamorati di lui. Nessuno di voi si salva,nessuno di voi gliel’aveva detto apertamente,avete solamente sfruttato le situazioni come si presentavano per poterlo toccare,l’ho capito,e ora…per vostra sfortuna lo ha capito pure lui, ne siete consapevoli di quello che comporterà questo trauma nel suo essere?? Questo è solamente un bene per me,lui sa che il mio amore per lui è sincero e non lo celo davanti agli altri. Ci si vede. Vado a cercarlo,deve essere sconvolto poverino!!!>> .
Tutti rimasero conto che le parole di Chester erano vere,lui aveva messo il suo orgoglio e i suoi sentimenti prima di tutto e gli aveva confessato cosa provava. Nel mentre Alex si era reso conto di tutto,il loro prossimo compito sarebbe stato quello di tornare a essere amici e fratelli di Alex.
Più lontano Alex correva a perdifiato lungo gli ampi corridoi del collegio,saliva e scendeva scale,era finalmente arrivato in un posto dove poteva trovare la pace,in cima al campanile,il vento gli accarezzava i capelli e il viso donandogli sollievo,poteva così perdersi in quelle sensazioni,il silenzio,i rumori della notte,la luna sul fondo stellato,tutto ciò gli donava tranquillità. Intanto si era straiato per terra e osservava il cielo stellato pensando a chi si sentiva come lui e come la luna dovesse stare bene lassù senza problemi, lei che sicuramente se la rideva di tutti i problemi e tutti i comportamenti umani. Gli sarebbe piaciuto essere una stella e osservare tutto dall’alto,non avrebbe permesso più a nessuno di chiamarlo Angel,quel nome gli faceva schifo,glielo avevano dato i suoi fratelli quando era piccolo,quindi loro lo volevano già da allora,non si poteva fidare di nessuno,anche il suo compagno di stanza era un bugiardo. Quel posto gli faceva tremendamente schifo,ma non poteva andarsene,non ora che aveva fatto i salti mortali per entrarvi. Sarebbe rimasto un po’ lì per schiarirsi le idee,ma ben presto si rese conto che qualcuno lo aveva seguito e ora quella persona era in piedi sulla porta e lo guardava. I capelli di Chester erano sciolti,durante la corsa infatti aveva perso il fiocco che li legava e ora scendevano lungo la schiena. Lentamente si avvicinò a lui,accorciando maggiormente le distanze.
<< Non allarmarti,non sono qua per dirti niente,solo per starti vicino,lo so che hai bisogno di riflettere…ti sono successe tante cose,e, buona parte per colpa mia!!>>
<< Non ti angustiare,tu mi hai aperto gli occhi su quello che accadeva,io sono stato uno stupido perché non me n’ero accorto,grazie. Posso parlare con te,anche se ci siamo appena conosciuti??>>
<< Certo…puoi parlare di tutto con me,io ti ascolto molto volentieri,altrimenti non sarei qui ora. Riordina le idee,fai con calma. Posso sedermi accanto a te??>> ora le distanze non c’erano più,erano state abbattute da un’unica frase,e ora sedeva accanto a lui come se fossero due normali amici e attendeva solamente che questo iniziasse a parlare.
<< Avvicinati pure. Sai…tutte queste persone che ora mi stanno accanto,non mi avevano detto quello che si aspettavano da me,cioè loro mi volevano…e io…come uno stupido…non lo avevo ancora capito…ora sono molto confuso,non so come comportarmi. Anche i miei fratelli vogliono con me…un rapporto di quel tipo,ma in realtà non si sono mai interessati veramente a quello che potevo volere io. Nessuno…te lo giuro…mi aveva guardato negli occhi e detto “tu mi piaci” come hai fatto tu…io sono un po’ confuso anche su questo…mi spiace…non mi era mai capitato…>> disse un po’ sconsolato.
<< Non ti devi preoccupare,te l’ho detto,è normale che tu ti senta così. Ma che ne diresti se,noi due,iniziassimo a conoscerci,come amici naturalmente…>>
Solamente quando Chester gli aveva fatto quella ben conosciuta domanda che solitamente era lui a rivolgere agli altri,ma nessuno l’aveva rivolta a lui,si sentì veramente felice. Così per la prima volta guardò veramente quel ragazzo che sedeva elegantemente accanto a lui,senza essere accecato dalla rabbia. I capelli dell’altro erano colore dell’oro,con ciocche più chiare,carnagione chiara e due bellissimi occhi verdi,il viso era mascolino,al contrario del suo,che sembrava quello di una ragazza,le labbra rosse e all’orecchio destro portava un orecchino a pendente,terminante con una croce gotica. Vestiva con abiti normali che addosso a lui stavano benissimo e facevano risaltare la sua figura. Era davvero bello, appena Alex si rese conto di cosa stesse pensando arrossì vistosamente,ma Chester fece finta di non accorgersi del cambiamento dell’altro.
<< Io…>> continuò Alex con fare un po’ incerto << non sono sicuro di quello che sto provando ora…mi sento strano….sento…uno strano calore….dentro…>> avvicinò la mano ai capelli dell’altro con molta cautela << Posso???>> disse fermandosi prima di toccarli.
<< Certo…>> rispose mentre Alex passava le dita tra i capelli dell’altro, gli piacevano moltissimo,erano setosi al tocco e avevano un buon profumo,che si diffondeva nelle sue narici. Quel gesto lo rilassava molto,senza accorgersene arrivò a desiderare di accarezzarlo ancora e ancora,e la parte shockante,e che desiderava carezzarlo ovunque. Chester si accorse di quel cambiamento. << Cosa c’è Alex,qualcosa non va? Parlamene se ti posso aiutare!>>
<< Io…oh Dio…non posso dirtelo…è troppo imbarazzante….>>
<< Ti metti troppi problemi,io sono sempre qui,lo sai te l’ho già detto, tu mi piaci molto,chiedi>>
<< Io….ho uno strano desiderio…vorrei to….toccarti…>>
<< Lo stai già facendo….>>
<< Io….intendevo…ovunque…non so cosa sia questo che sento….davvero…scusami…>>
Una mano passò lentamente sul suo viso,una carezza come tante che aveva ricevuto,ma ora quel gesto aveva un significato particolare,istintivamente chiuse gli occhi e accompagnò quella carezza,quando Chester stava per togliere la mano,quando Alex si mosse bloccandogliela tra le sue e accompagnandola nuovamente verso il suo corpo,affinché continuasse ad toccarlo sempre più intimamente. Ora capiva veramente cosa stava succedendo al suo corpo, lo voleva…sessualmente. Alex allungò le mani verso il largo petto avvolto ancora dalla camicia di lino che il ragazzo portava,con leggerezza mai avuta prima,sbottonò uno a uno i bottoni, toccando man mano sempre più pezzi di pelle,era stupendo per lui sentire quel corpo cedere sotto i suoi tocchi. Erano sensazioni nuove per lui,si accorse di stare ansimando…quel contatto lo aveva fatto eccitare,il sapere che stava toccando intimamente un altro ragazzo.
<< Sei stupendo Alex>> mormorò Chester,anche lui con il respiro affannato.
A quelle parole,Alex uscì di testa e si slanciò atterrando Chester al pavimento,avvicinò le sue labbra a quelle dell’altro e lo baciò con passione,facendole aderire con forza;sentì la lingua dell’altro che lo toccava all’interno,solo dopo quell’invito cercò la lingua dell’altro con la sua. Adorava il sapore di Chester e non ne poteva più fare a meno. Entrambi spingevano nelle rispettive bocche dal sapore dolce.
<< Mi piaci >> bisbigliava Alex tra un bacio e un altro.<< Mi piaci da morire..>> non rimase per nulla sconvolto dal suo cambiamento. Gli piacevano i ragazzi… lo aveva sempre saputo,ma lui in particolare. Quel ragazzo appena sconosciuto lo faceva sentire bene con se stesso,bene con tutto il mondo. Solamente il baciarlo gli faceva provare una sensazione mai provata prima,era come…volare e ne voleva sempre di più.
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