Disclaimers: i personaggi di Slam Dunk appartengono agli aventi diritto ecc. ecc.
Pretendenti
di Miyo
Yohei
Mito era seduto sul bordo del campo da basket del parco e guardava
Hanamichi allenarsi. Ormai era diventato molto bravo anche nei tiri sotto
canestro. Era felice che finalmente Sakuragi avesse trovato qualcosa a cui
dedicarsi anima
e corpo, ma allo stesso tempo dispiaciuto perché non usciva più
con il gruppo. Andava tutti i giorni in palestra a guardarlo allenarsi e
quando aveva scoperto che dopo gli allenamenti veniva in questo campo per
esercitarsi con i tiri si era offerto di fargli compagnia. Almeno avrebbe
passato un po' di tempo con lui.
Hanamichi
farfugliò qualcosa riguardo ad Haruko e cominciò a fare lo scemo. Mito
si infastidì, non poteva più sopportare di sentire parlare di lei.
Sapeva che Sakuragi l'amava e questo lo imbestialiva e allo stesso tempo
non gli permetteva di confessare i suoi sentimenti al rossino. Sapeva che
l'avrebbe certamente respinto e per non rovinare la loro amicizia, e
quindi rischiare di non rivederlo più, aveva deciso di tacere.
"Harukina
cara ha detto che sono sempre più bravo!" disse Sakuragi con la
solita faccia da idiota.
"E'
vero. Sei migliorato!" rispose Mito
Non
ce la faceva più a stare lì a sentir parlare di Haruko e quindi decise
di inventarsi una scusa e andarsene.
"Ora
devo andare….. ho un appuntamento"
"Un'altra
ragazza presto avrà il cuore infranto, vero Yohei? Bhe! Divertiti, ci
vediamo domani" fu la risposta di Sakuragi mentre sorrideva a
trentadue denti.
"Io
rimango ancora un po'!" disse riprendendo a tirare a canestro.
"Ok,
ciao"
Mito
si avviò verso l'uscita del campo e notò una figura in un angolo che
prontamente si alzò in piedi quando vide il ragazzo dirigersi nella sua
direzione. Yohei aveva la sensazione di averlo già visto prima, ma sul
momento non si ricordò chi fosse. Si accorse che aveva una palla da
basket in mano. - Forse sta solo aspettando che si liberi il campo- pensò
Mito. Passò oltre senza che nessuno dei due dicesse niente e se ne andò.
La
figura in piedi sorrise. - Finalmente è rimasto solo- fu il suo pensiero
mentre si dirigeva verso Sakuragi.
-
Ancora qualche tiro e poi vado via anche io- pensato questo Hanamichi si
mise in posa da tiro ma vide un pallone centrare il canestro. Qualcuno lo
aveva lanciato da dietro le sue spalle. Si voltò di scatto.
"Sei
migliorato davvero molto Sakuragi. Devo ammetterlo, la prossima volta che
ci incontreremo in campo potresti veramente crearmi dei problemi!"
disse il ragazzo con aria scherzosa, come se volesse stuzzicare Hanamichi.
"Sendo?!
Cosa ci fai qui! E poi come osi prenderti gioco di me! Io sono il grande
genio Sakuragi e ti distruggerò!"
"Vogliamo
vedere?!" disse prendendogli la palla dalle mani. "Ti va di fare
due tiri con me?"
"Mi
stai sfidando? Non aspettavo altro!"
"No,
non ti sto sfidando! Ti sto solo chiedendo di fare due tiri. Una sfida tra
noi non sarebbe eguale!"
"Hahahahaha
finalmente anche tu ammetti la mia superiorità!! Va bene ci sto!"
-
Che scemo. Non voglio fare una partita con lui perché non voglio fargli
fare brutta figura . Va bene che è migliorato, ma ancora non è ai miei
livelli- pensò Sendo sorridendo per l'ultima frase detta da Sakuragi.
Fin
dalla prima volta che lo aveva visto, e che era stato sfidato da lui,
Sendo aveva provato un interesse particolare per Hanamichi. Dopo la loro
prima partita amichevole aveva pensato spesso a lui e una volta era anche
andato a vedere i suoi allenamenti allo Shohoku ed era rimasto sorpreso
dai suoi progressi. Non si era mai perso una loro partita e non perché
volesse tenere sott'occhio la squadra ma perché voleva vedere lui. Il suo
carattere così ingenuo e solare lo divertiva e lo inteneriva allo stesso
tempo. La sua ilarità portava il buon umore. Quando casualmente una sera
lo aveva visto allenarsi in quel campo si era fermato a spiarlo.
Progrediva a vista d'occhio e il vederlo così motivato e determinato a
migliorare nel basket non faceva che aumentare il suo interesse per lui.
Era tornato spesso a spiarlo mentre si allenava dopo le ore del club di
basket, ma Mito era sempre con lui. Ora erano soli. Fece un sorrisino.
Rukawa
stava tornando a casa, come sempre sonnecchiava e pedalava
contemporaneamente. Ad un tratto fu attirato da un rumore a lui ben noto:
una palla da basket che rimbalzava a terra e il rumore del canestro mentre
questa entrava. Si diresse verso il campo da basket lì vicino per vedere
chi fosse e sgranò gli occhi alla vista di Sakuragi e Sendo insieme.
Rimase ad osservarli. I due avevano un'espressione molto seria, ma sul
volto di Sendo era come sempre stampato un sorriso. Non stavano facendo
uno scontro one to one. Lo aveva capito dal fatto che Sendo, possessore di
palla, non andava dritto a canestro ma dispensava suggerimenti ad
Hanamichi.
"Devi
cercare di starmi più vicino e alza il braccio sinistro!" disse
Sendo
"Sta
zitto! So benissimo cosa devo fare, dopotutto sono il genio del
basket!"
"A
si?!" detto questo Sendo scartò Sakuragi e andò a canestro.
"Allora?"
disse sorridendo in direzione del rossino.
"Maledetto
porcospino!"
Rukawa
continuava ad osservarli, non poteva crederci. Quei due si stavano
allenando insieme. Nel vederli così in sintonia sentì la rabbia
crescergli dentro. Spalancò gli occhi e la bocca quando vide che
Hanamichi con un'azione a dir poco perfetta, una di quelle che gli
venivano una volta ogni trent'anni, aveva fermato Sendo sotto canestro,
facendolo poi cadere a sedere sul cemento del campo. Rukawa avvertì un
fremito. Aveva stoppato Sendo?! Non poteva crederci! Aveva notato e
osservato con interesse il progredire di Sakuragi, sapeva che aveva ottime
qualità, ma fermare Sendo era un'altra cosa; neanche lui c'era riuscito
nella partita amichevole che avevano giocato tempo prima. Rukawa sapeva
che da Hanamichi ci si poteva aspettare di tutto: dal più grande fiasco,
alla più grande azione mai vista. Aveva trovato stimolante fin da subito
stuzzicare quella testa rossa, sia per come reagiva, sia perché i suoi
insulti facevano in modo che Sakuragi desse il meglio di sè.
Sendo
si rialzò sorridendo "Bravo, mi hai sorpreso!"
"Hahahahaha
sono o no il genio del basket!! Hahahahaha"
Il
viso di Sendo si fece serio. "Vieni spesso qui?"
"E
a te che te ne frega" fu la risposta secca di Sakuragi.
"E'
che stavo pensando che se ti va potremo allenarci insieme qualche
volta"
"Hahahahaha
hai dei compagni talmente schiappe che vieni a chiedere aiuto al grande
genio Sakuragi per allenarti! Hahahahaha" Nel guardare lo sguardo di
Sendo ansioso di una risposta smise di ridere. "Ci vengo tutte le
sere dopo gli allenamenti. Quando vuoi vieni pure, ti farò vedere come si
gioca Sendo!"
L'altro
ragazzo sorrise. "Ora devo andare, ci vediamo Sakuragi!" detto
questo prese la sua roba e se ne andò.
Rukawa
adesso osservava Hanamichi rimasto solo che riprendeva fiato. Gli dava
fastidio sapere che Sakuragi si sarebbe allenato ancora con Sendo. Più di
una volta aveva sperato di allenarsi con Hanamichi in quella maniera, ma
appena rimanevano soli davanti ad un canestro incominciavano a litigare.
Aveva perso la speranza. Sapeva di non essere molto simpatico a Sakuragi
per colpa di quell'ochetta della Akagi e quindi aveva deciso di non
rivelargli i suoi sentimenti. Comunque gioiva per ogni loro battibecco e
adorava fare a botte con lui per poterlo toccare. Gli sarebbe stato vicino
in questo modo. Ma ora ci si metteva di mezzo Sendo. Non sapeva cosa lui
volesse da Hanamichi ma gli dava molto fastidio il fatto che si sarebbero
rincontrati e che Sendo potesse realizzare così facilmente il suo sogno
di allenarsi con Sakuragi.
Nei
cinque giorni successivi Sendo si era sempre presentato al campo del parco
e Mito aveva sempre osservato i loro allenamenti, a volte scocciato per il
comportamento di Sendo che a suo giudizio si strusciava un po' troppo
contro Hanamichi. Rukawa era andato a dare un'occhiata ogni giorno, ma
vedendo che Mito era sempre presente e che quindi i due non sarebbero mai
rimasti soli si era tranquillizzato.
Era
appena suonata la campanella che segnava la fine delle lezioni e Hanamichi
si stava recando in palestra, quando con la coda dell'occhio vide Rukawa
che parlava con una ragazza. Si avvicinò. Doveva sapere cosa si stavano
dicendo. Se lui avesse accettato la dichiarazione di lei, il suo cuore
sarebbe andato in frantumi per amore per l'ennesima volta, ma per la prima
volta per un ragazzo.
Appena
arrivato in quella scuola aveva conosciuto Haruko e aveva dichiarato di
essersene innamorato; lei gli aveva detto di amare Rukawa e quindi quel
ragazzo ancora sconosciuto era diventato il suo più acerrimo nemico. Le
cosa erano cambiate quando
lo aveva incontrato per la prima volta anche se avevano finito col fare a
pugni, era rimasto stupito dalla sua forza e dalla sua bellezza. Aveva
capito subito perché Haruko lo amava e si sentva attratto da Rukawa anche
lui. Gli era piaciuto subito ma dopo averlo visto giocare a basket ne era
rimasto folgorato. Era perfetto, peccato quel caratteraccio, che però lui
adorava stuzzicare chiamandolo Kitsune. Aveva continuato a dichiarare il
suo amore per Haruko solo per nascondere a tutti la sua 'diversità',
tanto sapeva che lei non si sarebbe mai innamorata di lui e quindi non era
un problema, continuava a recitare la parte dello sfigato con le
ragazze. Ma il suo cuore soffriva solo per lui…..Kaede.
La
ragazza incominciò a parlare.
"Ecco…..io…io…"
"Cosa
c'è? Ho fretta devo andare agli allenamenti, vedi di sbrigarti!"
disse Rukawa impassibile come sempre.
La
ragazza rimase impietrita delle parole di Rukawa.
"Senti,
ti facilito le cose. Se sei qui perché ti piaccio, ti rispondo subito che
non mi interessi!"
Dopo
queste parole ancora più dure lei scoppiò in lacrime.
-
Certo che è proprio stronzo- pensò Hanamichi
Rukawa
fece per andarsene ma la ragazza, raggruppando tutto il suo coraggio, gli
pose prima una domanda
"Non
ti piaccio perché ti piace qualcun'altra?"
Rukawa
si bloccò. Per la prima volta a Sakuragi sembrò di scorgere una lieve
espressione di imbarazzo sul volto del ragazzo.
-
Allora è innamorato!!- Hanamichi si sentì morire.
"Ehi!
Genio cosa ci fai qui non vai in palestra?" Mito comparve alle spalle
di Sakuragi che spaventatosi ruzzolò per terra. Rukawa si volto nella
loro direzione per vedere dove fosse Hanamichi.
"Stavo
giusto andando" disse rialzandosi in piedi e correndo verso la
palestra, riuscendo a trattenere a stendo le lacrime dopo quello che aveva
scoperto.
-
Perché quel Do'aho era qui? Che stesse cercando me?-
rifletteva Rukawa mentre si dirigeva anche lui verso la palestra.
Mito
era preoccupato per lo strano comportamento di Hanamichi. Anche durate gli
allenamenti non era lui. Non aveva cercato la lite con nessuno e fece
tutto quello che gli disse Akagi, lasciando tutti a bocca aperta. Era
pensieroso e distaccato, neanche le due ventagliate
che gli diede Ayako per svegliarlo riuscirono a farlo reagire.
-
Ma che gli è successo?- Mito non aveva mai visto Hanamichi in quel modo.
Anzi si! Ogni volta che era stato scaricato da una ragazza. Ma non gli
risultava che Haruko lo avesse trattato male.
Finiti
gli allenamenti tutti si diressero verso le docce, tranne Sakuragi che
rimase al centro del campo con il pallone in mano.
"Sembri
molto pensieroso, ti e successo qualcosa? Vuoi parlarmene?"
Ogni
volta che aveva un problema Yohei era sempre lì a cercare di tirarlo su.
-
Dove si sarà cacciato quel do'aho. Perché non viene negli spogliatoi?
Non voglio perdermi il piacere di vederlo spogliarsi e certo non posso
restare ad aspettarlo, non avrei nessun motivo. Ora vado in palestra e gli
dico che il capitano vuole che ce ne andiamo via, così sarà costretto a
venire a cambiarsi- pensando questo Rukawa si diresse verso la palestra.
Stava per entrare quando sentì delle voci.
-
Ma allora non è solo!- Rukawa rabbrividì - Forse è con quella
smorfiosetta- Si mise ad origliare.
"E'
per quella ragazza che stava prima con Rukawa?" Mito cercò di
indagare i sentimenti di Hanamichi.
"Bhe!
Ecco….. non… Sono solo un po' confuso!
"Per
quale motivo? Perché hai scoperto che quella ragazza ti piace più di
Haruko?"
"No,
non è quello"
"Allora
cosa?"
Le
lacrime che Hanamichi era riuscito a trattenere fino a quel momento
incominciarono a sgorgare copiosamente e lui si getto al collo di Yohei.
Rukawa
che stava spiando la conversazione non riusciva a crederci. Sakuragi stava
piangendo. Doveva assolutamente scoprire perché.
"Hanamichi
non fare così. Dimmi cosa ti è successo! Ti prego!" Mito non sapeva
più che cosa fare per farlo smettere di piangere, così decise che lo
avrebbe lascito sfogare.
Dopo
alcuni minuti Hanamichi rialzò il viso dalla spalla di Mito. Aveva smesso
di piangere ma i suoi occhi arrossati avevano ancora un'espressione
tristissima.
"Ora
sto meglio. Grazie Yohei, avevo bisogno di sfogarmi"
Mito
avrebbe voluto chiedergli spiegazioni, ma capiva che non era il momento
adatto, quando se la sarebbe sentita Hanamichi gli avrebbe raccontato
tutto.
"Si
è fatto tardi!" disse il rossino che incominciava a riprendersi.
"Vado a prendere la mia roba e andiamo al campo. Scommetto che Sendo
è già là!"
"Non
ti fai la doccia?"
"Si
farebbe ancora più tardi. Vorrà dire che me ne farò una doppia stasera
a casa" disse sorridendo e avviandosi verso gli spogliatoi.
Rukawa
si nascose per non farsi vedere. L'aver sentito piangere Sakuragi lo aveva
scosso tremendamente.
Come
previsto da Hanamichi, Sendo era già al campo che provava qualche tiro.
"Credevo
non saresti venuto questa sera!" gli disse sfoggiando uno dei suoi
famosi sorrisi.
"Ho
fatto tardi!"
Mito
si sedette nel solito angolino e anche Rukawa si nascose nel solito posto.
Aveva deciso che questa sera avrebbe osservato per intero gli allenamenti,
magari sarebbe riuscito a scoprire qualcosa su Sakuragi.
L'allenamento
iniziò. Anche Sendo notò qualcosa di diverso in Hanamichi. Non giocava
con grinta come sempre, sembrava spento.
"Cosa
ti succede Sakuragi, non avevi giurato di sconfiggermi?!" disse Sendo
cercando di scuoterlo andando a punzecchiare il suo orgoglio e ci riuscì.
"Come
osi sfottere il grande genio! Ora ti mostrerò come si gioca!" detto
questo si diresse verso il canestro, deciso a fare uno stupendo slum dunk,
ma ahimè non aveva considerato Sendo, che gli si parò davanti facendolo
cadere all'indietro e cadendogli addosso a sua volta.
Sendo
ebbe un sussulto al cuore. Poteva sentire ansimare Sakuragi sotto di lui.
Avrebbe voluto rimanere così ma sapeva di non potere. Si rialzò
appoggiando le mani sul petto di Hanamichi, voleva prolungare il contatto
con lui il più possibile, poi gli porse la mano per aiutarlo ad alzarsi.
Rukawa era su tutte le furie, stava per andare a menare Sendo quando fu
sorpreso dalla reazione di Mito.
"Adesso
basta!" aveva strillato a squarciagola Yohei. "Devi smetterla di
strusciarti addosso a lui facendo finta di niente. Sono stufo!"
-
Bravo digliene quattro, picchialo, picchialo, picchialo, non deve più
permettersi di toccare Sakuragi- Rukawa era fuori di sè.
"Ma
cosa dici?" il rossino lo guardava interrogativo.
"Sei
proprio ottuso. Possibile che tu ancora non ci sia arrivato?" Mito
non poteva credere che Hanamichi fosse talmente tanto ingenuo da non
comprendere il comportamento di Sendo.
"E'
meglio che vada!" fu l'unica cosa che riuscì a dire Sendo.
"Si
e vedi di non farti più vedere, a meno che tu non voglia che ti spacchi
la faccia!" disse Mito sempre più arrabbiato.
"Credo
che questo debba essere Sakuragi a deciderlo" disse l'altro facendo
un cenno con la mano e allontanandosi.
"Io
non ho capito nulla, ma che è successo, perché ti sei arrabbiato con
lui?"
"Possibile
che non lo capisci?"
"….."
"Tu
gli piaci e questi allenamenti con te erano solo una scusa per
provarci…e io…io… non lo sopportavo più di vedere come si
strusciava addosso a te. Perché io…..io sono innamorato di te!"
detto questo le lacrime incominciarono a rigargli il viso.
-
Cavolo finché era Sendo potevo avere qualche possibilità, ma con Yohei
non ne ho. E' il suo migliore amico, la persona a lui più cara. Di sicuro
deciderà di contraccambiarlo per non perdere la sua amicizia.- Rukawa era
bloccato.
"Oooo
Yohei io non potevo immaginare…" Sakuragi si avvicinò a Mito e
cingendogli un braccio intorno alle spalle se lo avvicinò al petto. Lo
avrebbe lasciato sfogare come aveva fatto lui poche ore prima.
Vedendo
questa scena ogni speranza di Rukawa fu infranta, voleva andarsene ma non
ci riusciva.
"…..sig
sig….. Hanamichi" disse Mito con voce rotta dal pianto mentre si
stringeva ancora di più a lui. "So che adesso mi disprezzerai, che
ti faccio schifo perché sono 'diverso' …. ma ti prego non smettere di
essere mio amico, a me basta questo!"
"Io
non ti disprezzo e non ti giudico male" fu la risposta decisa di
Hanamichi. "Anzi sono onorato dei tuoi sentimenti ma….. non posso
ricambiarli"
Il
cuore di Mito si ruppe in mille scaglie. Sapeva che sarebbe finita così.
"Vedi
Yohei….. il motivo per cui non ti giudico male e non posso ricambiarti
è che anche io sono innamorato di una ragazzo"
Rukawa
non credeva alle sue orecchie, doveva scoprire chi era e spaccargli la
faccia.
"E
Haruko?" chiese Mito sorpreso da quella rivelazione.
"Haruko
è solo una copertura. Anche io come te ho pensato che se gli altri
avessero saputo mi avrebbero giudicato male. Ma ora so che non c'è niente
di male quando si ama qualcuno, anche se dello stesso sesso"
"E
chi è?" Mito allontanò il suo volto dal petto di Hanamichi per
poterlo guardare negli occhi.
"….."
Yohei
si sentiva sempre più perso. Sarebbe riuscito a farsi una ragione di quel
rifiuto se fosse stato a causa di una donna, ma per una ragazzo.
"Ti
prego dimmi chi è, ho bisogno di saperlo!"
"…io…"
"Non
sarà mica Sendo?! E' lui vero? E' per questo che hai accettato di
allenartici insieme e gli permettevi di strusciarsi addosso a te? E'
vero?"
Hanamichi
fece un lieve sorriso.
"No,
non è lui. Ho accettato di allenarmi insieme a Sendo solo per diventare
più forte e abile nel basket, in modo che LUI non possa più
sottovalutarmi e che si accorga di me!" Lo sguardo di Hanamichi era
serio e determinato ma con una lieve sfumatura di tristezza.
"Non
dirmi che è Rukawa?" Mito era sconvolto solo pensando che potesse
essere Rukawa, ma ne ebbe la certezza guardando gli occhi di Hanamichi.
Sakuragi
non rispose, non c'era bisogni di dire nulla, sapeva che Yohei aveva
capito.
Il
cuore di Rukawa mancò un battito - Non ci posso credere-
"E'
meglio che vada ora" disse Mito avviandosi, non poteva sopportare
quello che aveva scoperto e se fosse rimasto avrebbe di certo litigato con
Sakuragi. "Mia madre si starà preoccupando, ci vediamo domani
Hanamichi"
"A
domani Yohei"
Hanamichi
sapeva che l'amico non avrebbe mai accettato i suoi sentimenti per Rukawa
e ne era molto dispiaciuto.
-
E' rimasto solo. Che sguardo triste. Potrei andare da lui, ora che so cosa
prova per me potrei confidargli i miei di sentimenti. Ma come? Smettila
Kaede! Vai prima che decida di ritornare a casa e una così buona
occasione ti sfumi tra le dita- dopo essersi detto questo Rukawa si
diresse al campo. Hanamichi aveva ripreso a tirare a canestro, gli faceva
dimenticare tutto.
"Che
spreco di tempo" disse una voce alle spalle di Sakuragi che si voltò
di scatto.
"Kitsune
che ci fai qui?" Disse sorpreso.
"Ho
sentito il rumore della palla e credevo che potesse essere qualcuno di
interessante e invece sei soltanto tu do'aho" per quanto si fosse
sforzato Rukawa non era riuscito ad essere gentile. Il loro rapporto era
bello perché era così e non avrebbe voluto che cambiasse.
"Do'aho
a chi , baka Kitsune!?"
"A
te!"
"Come
ti permetti io sono il grande genio Sakuragi"
"Genio
dei fiaschi!"
"Dì,
vuoi un pugno?!"
"Ma
fammi il piacere!"
"Grrrrrrr
Sei fortunato che stasera non ho voglia di fare a pugni. Me ne vado!"
Si diresse a raccogliere le sue cose mentre Rukawa aveva incominciato a
tirare a canestro cercando di farsi coraggio e dire qualcosa.
"Cazzo!"
esclamò Hanamichi
"Che
ti prende!?"
"Non
trovo più le mie chiavi, mi devono essere cadute, di sicuro da queste
parti"
"Ti
aiuto a cercarle"
"Cosa?"
Hanamichi rimase sorpreso dal gesto di Rukawa.
"Niente,
da nessuna parte. Forse le ho lasciate in palestra"
"Ma
ora la palestra è certamente chiusa. Non hai nessuno che ti possa
aprire?!"
Hanamichi
stava guardando Rukawa a bocca aperta, non lo aveva mai sentito parlare
così tanto e senza insultarlo.
"No,
non c'è nessuno. Mia madre è a lavoro e mio padre… è morto tempo
fa."
"Capisco"
fu l'unica cosa che riuscì a dire Rukawa avendo notato che Hanamichi si
era rattristato parlando del padre.
"Cavolo,
non posso neanche chiedere a Yohei di ospitarmi dopo quello che è
successo!"
Rukawa
cercò di fare una faccia interrogativa, non poteva far capire ad
Hanamichi che sapeva tutto.
"Perché"
chiese
"Lascia
stare è una lunga storia!"
"E
allora dove andrai?" disse Rukawa preoccupato ma cercando di non
mostrarlo.
"Non
lo so, in qualche modo mi arrangerò!" rispose Hanamichi portandosi
il borsone del basket sulle spalle e incamminandosi.
"Aspetta"
lo fermò l'altro.
Hanamichi
si girò a guardarlo. "Che vuoi ancora Kitsune?!"
"Ecco,
se ti va bene posso ospitarti io questa notte"
Hanamichi
sgranò gli occhi. Sarebbe stato felicissimo di andare a casa di Rukawa ma
non sapeva come comportarsi.
"Io…..
non vorrei disturbare" disse arrossendo leggermente.
"Sei
proprio un do'aho"
"Cosa?
Grrrrrrr"
Continuando
a litigare si incamminarono verso casa di Rukawa. Abitava in una grande
casa su due piani tutta arredata in stile giapponese. Sakuragi entrò
esitante e si guardò intorno. Nessuno in vista.
"I
tuoi non ci sono?" chiese
"No,
stanno facendo uno dei loro soliti viaggi di lavoro/piacere" disse
aspramente Rukawa.
-
Oddio, siamo soli. E adesso?- Hanamichi deglutì. La voce di Rukawa lo
fece riavere dai suoi pensieri.
"Ehi!
Do'aho, mi ascolti?"
"Cosa?
"Ho
detto che se vuoi farti una doccia il bagno è la prima porta a sinistra
del secondo piano"
"Grazie
ne ho proprio bisogno" si stava per avviare quando disse:
"Senti, potrei fare una telefonata per favore?"
"C…Certo"
rispose Rukawa sorpreso.
-
Chi deve chiamare a quest'ora? Non vorrà telefonare a Yohei?-
"Il
telefono è in sala"
"Grazie"
"Pronto!
Potrei parlare con la signora Sakuragi?… sono il figlio…..pronto
mamma?…..No non è successo niente…..volevo dirti che non torno a casa
a dormire e che quindi domani mattina non mi troverai….. no, non sto'
combinando guai…..lo sai che non le faccio più quelle cose….. no, non
sono con Yohei…..meglio mamma, decisamente meglio…..no mamma"
-
Come vorrei che parlasse così dolcemente anche con me. Deve essere molto
legato a sua madre- Se Hanamichi l'avesse guardato adesso avrebbe scorto
sul volto di Rukawa uno sguardo dolcissimo.
"Il
fatto è che non trovo più le mie chiavi e un amico mi sta gentilmente
ospitando….si va bene… ora ti devo salutare perché ti sto chiamando
da casa sua…..si mamma…..ciao e non stancarti troppo."
-
Amico? Ha detto amico? Non mi sarei mai aspettato che mi chiamasse in quel
modo!-
Appena
Hanamichi riattaccò il telefono Rukawa , che si era fissato a guardarlo,
si ricompose.
Salirono
al piano superiore.
"Ti
serve un cambio?"
"No,
grazie. Dato che non mi sono fatto la doccia dopo gli allenamenti ho
ancora i vestiti che avevo portato a scuola."
"Ti
troverò un pigiama"
Hanamichi
non sapeva che dire. Non credeva che Rukawa potesse essere così gentile.
Il suo cuore palpitava. Vedere quel nuovo volto di Kaede lo faceva sentire
ancora più innamorato.
"Gli
asciugamani li trovi nell'armadietto vicino al lavandino" Rukawa si
sentì in imbarazzo nel vedere che Hanamichi lo stava fissando. "Che
hai da fissare do'aho?"
"N…Niente,
volevo solo ringraziarti di tutto Rukawa!" e con uno splendido
sorriso entrò nel bagno.
Il
volto di Kaede divenne rosso. Quel sorriso stupendo era stato solo per
lui. Questa serata era un'ottima occasione per far capire a Sakuragi
che lui contraccambiava i suoi sentimenti. Sperava solo che non lo
avrebbe rifiutato temendo quello che avrebbero potuto dire gli altri.
Quando
Hanamichi entrò nella camera di Kaede notò che sul pavimento c'era già
steso il futon, un futon a due piazze. Rabbrividì. Avrebbe dormito
insieme a Rukawa.
"Ora
vado io a farmi la doccia. Tieni, questo è il pigiama!"
Era
di seta blu aperto sul davanti.
"Non
dirmi che dormi veramente con questo coso addosso Kitsune" fu il
commento di Hanamichi che era abituato a dormire con indosso una
maglietta.
"Si
e se non ti va bene fa quello che ti pare" disse mentre usciva dalla
stanza.
Durante
il tempo in cui Rukawa era in bagno, Sakuragi ne approfittò per osservare
la sua camera. Tutto era sistemato ordinatamente, al contrario della sua.
Sulle pareti non era appeso niente ad eccezione di un poster della
nazionale giapponese di basket. Si avvicinò alla scrivania e notò una
foto. Un bambino con i suoi genitori. Si mise a fissare quel bambino; non
aveva dubbi doveva essere Rukawa.
"Cosa
stai guardando con tanto interesse?" disse una voce alle sue spalle.
Hanamichi sobbalzò e si voltò.
"Hai
fame?" chiese Rukawa senza aspettare una risposta alla precedente
domanda.
"Da
morire!"
I
due scesero in cucina per prepararsi qualcosa. Sembravano amici di vecchia
data. Ogni tanto si stuzzicavano ma senza arrivare ad alzare le mani. Non
seguivano un filo logico nel discorso. Ogni volta che si veniva a creare
un silenzio imbarazzante uno dei due introduceva un nuovo argomento.
-
Non pensavo si potesse parlare così bene con lui- pensarono entrambi.
Hanamichi
aveva anche parlato degli allenamenti che aveva fatto con Sendo e il
morettino ne fu felice perché questo significava che si era aperto con
lui e che era sincero.
Il
volto inespressivo di Rukawa stava incominciando a cedere e ogni tanto
Hanamichi poteva vedere il suo viso assumere delle espressioni, ma ciò
che lo colpì di più fu un sorriso. Bellissimo, anche se solo accennato
aveva reso il volto di Rukawa raggiante.
Ad Hanamichi incominciarono a sudare le mani.
"Si
è fatto tardi, sarà meglio andare a dormire!" disse Rukawa
alzandosi dal divano.
Solo
allora il rossino si accorse che si erano fatte le due di notte. Com'era
passato in fretta il tempo. Salirono in camera.
Dovevano
essere più o meno le cinque del mattino. Rukawa stava dormendo beatamente
mentre Hanamichi non riusciva a chiudere occhio. Osservava il ritmo
costante del respiro dell'altro ragazzo e il suo viso rilassato. Era come
ipnotizzato. D'un tratto Rukawa si mosse e finì per appoggiare la testa
sul petto di Hanamichi, che rimase senza fiato. Sentiva i suoi respiri
profondi attraversare il pigiama e sfiorargli il petto e i suoi capelli,
che mandavano un profumo inebriante, gli solleticavano il collo. Avrebbe
voluto rimanere così per sempre ma sapeva che non avrebbe resistito e
prima o poi avrebbe ceduto alla tentazione di abbracciarlo. Così, facendo
il più piano possibile, si allontanò da Rukawa, che tornò nuovamente ad
appoggiarsi a lui qualche minuto dopo. Più Hanamichi si allontanava più
Rukawa gli tornava vicino, come se rincorresse il suo calore. Sakuragi non
ce la faceva più. Il suo corpo aveva incominciato a reagire ed era
rischioso rimanere lì, Rukawa avrebbe potuto accorgersi della sua
erezione. Decise di scendere in salotto. Per paura di disturbare non
accese la TV e si mise a guardare le stelle fuori dalla finestra.
"Come
mai sei qui?" Rukawa era sulla porta ancora mezzo addormentato.
"Non
riuscivo a dormire e non volevo svegliarti"
"Quando
mi sono svegliato e ho visto che non c'eri mi sono sentito morire, credevo
te ne fossi andato!" solo dopo aver finito la frase Kaede si rese
conto di cosa aveva detto e il suo viso si fece improvvisamente serio.
Hanamichi non sapeva cosa dire, non gli capitava spesso di rimanere senza
parole ma ogni volta che era con lui non riusciva a proferire parola.
-
Vorrei rimanere qui per sempre- avrebbe voluto dire, ma tacque.
Ormai
Rukawa si era scoperto ed era il momento adatto per lui di farsi avanti.
-
Adesso o mai più, dopotutto so che lui mi ama, devo solo farmi coraggio e
fargli capire che anche io provo i suoi stessi sentimenti.- Si diresse
verso Hanamichi che incominciò a guardarsi intorno per evitare di
incrociare lo sguardo con Kaede e fargli capire il suo imbarazzo.
Arrivatogli
di fronte poggiò delicatamente le sue mani sul viso di Hanamichi e senza
dire niente lo baciò. Un bacio leggero, quasi a fior di labbra. Non
voleva correre troppo, voleva solo vedere come avrebbe reagito Hanamichi.
Sakuragi
si infiammò. L'aver sentito le mani calde di Kaede appoggiarsi sul suo
viso, il suo lieve respiro avvicinarsi e infine le sue labbra morbide che
si appoggiavano sulle sue, gli fece cadere tutti i freni. Fece scivolare
le braccia sulla schiena di Rukawa e lo tirò a se baciandolo
appassionatamente.
Kaede
aveva sperato che reagisse così.
Le
loro lingue ora stavano duellando per chi dovesse prendere il controllo di
quel bacio. Le braccia di Hanamichi erano sempre più avvinghiate attorno
a Rukawa, il quale stava passando sensualmente le mani tra i suoi capelli
rossi. Fu un bacio lunghissimo
e quando si separarono e si fissarono negli occhi non ebbero
bisogno di parlare. Entrambi ormai conoscevano i sentimenti dell'altro. Si
sorrisero. Hanamichi nel vedere Rukawa sorridere non si trattenne dal
baciarlo nuovamente. Poi Rukawa lo prese per mano e gli disse:
"Torniamo
a dormire, sennò domani durante gli allenamenti sarai più rimbambito del
solito!"
Hanamichi
non reagì. Gli sorrise e lo seguì in camera.
Rukawa
si svegliò sentendo che qualcuno gli stava accarezzando i capelli. Alzò
lo sguardo e vide Hanamichi con occhi sognanti. Sorrise e gli diede un
bacio. Il ragazzo divento più rosso dei suoi capelli.
"Credevo
stessi dormendo" disse imbarazzato.
"Anche
io credevo di dormire e che questo fosse tutto un sogno" disse Rukawa
abbracciando Hanamichi.
I
due ragazzi a scuola si erano comportati come sempre. Si erano offesi e
poi si erano azzuffati, ma c'era qualcosa di diverso nei loro occhi e Mito
se ne accorse subito. Anche durante gli allenamenti si erano parlati solo
per insultarsi ma i loro sguardi sembravano dire tutt'altra cosa. Mito si
accorse che a volte Rukawa faceva come Sendo, si strusciava addosso a
Sakuragi, il quale non sembrava per niente infastidito.
Finiti
gli allenamenti mentre tutti andavano alle docce Rukawa si avvicinò ad
Hanamichi. Mito rimase sconcertato e si chiese cosa poteva volere da lui.
"Hai
ritrovato le tue chiavi?" Chiese Kaede a bassa voce
"Si,
erano negli spogliatoi"
"Ti
alleni anche oggi con Sendo?" proseguì Rukawa scocciato di un
eventuale risposta positiva.
"Si,
anche perché voglio cercare di chiarire una cosa con lui"
Rukawa
non fece domande, già sapeva di cosa si trattava.
"Ti
va se dopo andiamo a mangiare qualcosa insieme?" Hanamichi a queste
parole divenne rosso come un peperone.
-
Cosa può avergli detto per farlo arrossire in quel modo?! Sono sicuro che
è successo qualcosa tra quei due.- Mito era tormentato dalla gelosia.
"Va
bene! Però prima vorrei farmi una doccia. Ti va bene di passare a
prendermi a casa verso le 8 ? O preferisci che ci incontriamo da qualche
parte quando ho fatto?"
"Alle
8 a casa tua, ok!" detto questo Rukawa si voltò e si diresse verso
gli spogliatoi, seguito dal rossino ancora imbarazzato.
"Hanamichi"
gridò Mito correndogli incontro quando lo vide dirigersi verso l'uscita
dell'istituto.
Quando
Sakuragi lo vide si fermò per aspettarlo.
"Stai
andando al campo per allenarti con Sendo?" disse Yohei quando lo
raggiunse.
"Si,
vieni anche tu?"
"Certo!
Pensi che ti lascerei solo con quel maniaco?"
Si
avviarono.
-
Come fa a comportarsi come se non fosse successo niente, come se non gli
avessi rivelato i miei sentimenti! Forse lo fa per non farmi soffrire.-
Mito era pensieroso. - Comunque ho capito che devo rassegnarmi. Mi basta
rimanergli amico.-
"Hanamichi
siamo ancora amici vero?" Disse improvvisamente Yohei. "Voglio
dire…. dopo quello che è successo ieri!"
Il
rossino si fece serio.
"Certo!
Anche se in un certo senso tu per me sei più di un amico, è come se
facessi parte della mia famiglia.
Ogni volta che avevo bisogno tu mi sei sempre stato vicino e te ne
sono grato. Ma se dopo quello che è successo stare con me ti crea
problemi, io capirò se non vorrai più vedermi, anche se ci starò
male."
"No!
Non è così…. . ho capito che non potrai mai corrispondermi, ma non
voglio perdere la tua amicizia….. Senti! Facciamo finta che non sia
successo niente. Torniamo indietro, a prima che ti dicessi cosa provo per
te e riprendiamo la nostra amicizia da lì" sorrise ma i suoi occhi
stavano diventando lucidi.
"Ooo,
Yohei io….."
"Andiamo
altrimenti farai tardi anche oggi!"
Sendo
arrivò poco dopo Sakuragi e Mito. Si diresse deciso verso Hanamichi che
stava facendo dei tiri a canestro.
"Ehi
Sendo come mai non sei in tuta? Hai compreso che è inutile mettersi
contro un genio come me?"
"Sono
venuto per parlarti, speravo fossi solo ma so che Mito ha capito tutto,
quindi ti parlerò lo stesso!"
Mito
si alzò in piedi, pronto a picchiarlo se solo si fosse avvicinato troppo
ad Hanamichi.
"Dimmi
pure" disse Sakuragi facendo cenno a Yohei di rimanerne fuori.
"Credo
che ormai l'abbia capito anche tu che mi interessi e quindi mi chiedevo se
qualche volta usci.. AHI!" Un pallone da basket colpì in pieno la
schiena di Sendo.
"MAI!"
disse la persona che aveva lanciato il pallone.
"Rukawa?!"
dissero all'unisono i tre ragazzi.
"Hanamichi
non uscirà mai con te!" proseguì la glaciale voce di Kaede.
Sakuragi sentì il sangue salirgli alla testa e le guance gli divennero
paonazze sentendo il ragazzo chiamarlo per nome e fare quell'affermazione.
-
Hanamichi?! Da quando in qua c'è così tanta confidenza tra loro?- si
chiesero gli altri due.
Rukawa
voleva mettere le cose in chiaro. Hanamichi era solo suo e gli altri
dovevano stargli alla larga. Si avvicinò al rossino e gli mise un braccio
intorno alle spalle, sotto gli occhi stupefatti di Mito e Sendo.
"Vedi.."
continuò Rukawa. "Lui non uscirà mai con te perché sta con
me" detto questo baciò Hanamichi, sotto gli occhi ancora più
increduli degli altri due ragazzi. "Capito?" disse infine Kaede
con aria soddisfatta.
"Ho
capito! Allora è meglio che me ne vada, anche se devo dire che non me lo
sarei mai immaginato!" Sendo si allontanò a testa basso.
"Lo
sapevo che era successo qualcosa tra voi due!! Ma perché non mi hai detto
niente Hanamichi?!" esclamò Mito.
"Non
sapevo come l'avresti presa, scusa" disse il rossino imbarazzato.
"Non
devi scusarti. Come AMICO sono contento per te! Ora è meglio che vada
anche io. Ci si vede allora" detto questo corse via per non far
vedere le lacrime che avevano incominciato a rigargli il volto.
"Sai
prima quando mi hai chiamato per nome….."
"Ti
ha dato fastidio?"
"No
per niente! Anzi volevo chiederti se posso chiamarti Kaede" disse
Hanamichi arrossendo.
"Puoi
chiamarmi come ti pare do'aho!" E prima che Hanamichi potesse
ribattere gli tappò la bocca con un bacio.
Erano
passati ormai due mesi da quando lui e Kaede si erano messi insieme.
L'amicizia con Yohei era tornata quella di una volta da quando Mito aveva
incominciato a frequentare un ragazzo che ancora non aveva voluto
presentargli. Ogni tanto Sendo era tornato al campo del parco ad allenarsi
con lui, ma non lo aveva più importunato. Con Rukawa andava tutto bene
anche se ogni volta che Kaede cercava di rendere il loro rapporto più
'intimo' Hanamichi si tirava indietro. Amava Kaede ma, anche se era
difficile per lui ammetterlo, aveva paura.
Quella
sera Rukawa lo aveva invitato a cena a casa sua, ci sarebbero stati anche
i suoi genitori, in modo tale che finalmente Hanamichi avrebbe potuto
conoscerli, anche se solo nei panni di un amico. Ancora non erano pronti
per dire la verità ai loro genitori.
Il
rossino stava scegliendo cosa mettere e optò per la cosa più semplice:
jeans e maglietta.
Squillò
il telefono.
"Pronto
casa Sakuragi, chi parla?"
"Hanamichi
sono io"
"Kaede!
Dimmi è successo qualcosa?"
"In
effetti si. I miei genitori mi hanno chiamato e hanno detto che questa
sera non torneranno a casa……Mi dispiace"
"Non
importa" disse Hanamichi un po’ deluso. Ci teneva a conoscere i
genitori di Rukawa, dopotutto lui aveva conosciuto sua madre. "Allora
che si fa?" chiese poi.
"Se
ti va puoi comunque venire a cena qui e poi magari vediamo un film"
"Ok
a dopo"
Hanamichi
suonò il campanello, dopo un po’ non era ancora arrivato nessuno ad
aprire, allora risuonò.
"Arrivo!"
disse una voce dall'altra parte della porta. Poi Il rossino sentì un
rumore sordo, come di qualcosa che cadeva e poco dopo gli apparve davanti
agli occhi Rukawa, avvolto in un accappatoi e ancora gocciolante, con un
espressione di dolore sul viso e una mano che massaggiava il sedere
indolenzito. Compreso ciò che era successo (per chi non l'avesse capito
Rukawa è caduto dalle scale NdMiyo) Hanamichi scoppiò a ridere.
"Che
hai da ridere do'aho?!"
"Sei
troppo buffo!"
"Se
tu non fossi arrivato così presto ora non sarei buffo!"
"Presto?!
Ma se sono le 8:30! Caso mai sono in ritardo"
"Cosa?
Già le 8:30?! Non mi ero reso conto che fosse così tardi!! Ma che fai
ancora sulla porta, entra! Accomodati pure io vado a vestirmi" detto
questo lo baciò e scomparve al piano superiore.
Hanamichi
notò che la tavola era già apparecchiata e si sorprese nel vedere i due
piatti posti uno di fronte all'altro. Gli venne un nodo alla gola. Avevano
cenato spesso insieme ma in locali pubblici o mangiando un panino per
strada, era la prima volta che cenavano soli in casa.
"Hai
fame?" chiese Rukawa apparso improvvisamente sulla porta. Si vedeva
che si era vestito in fretta e furia, la camicia era per metà infilata
nei calzoni e per metà fuori, e per risparmiare tempo non si era neanche
asciugato i capelli. Hanamichi lo osservò.
"Guarda
che non c'era fretta, potevi fare con calma, oppure non hai ancora
imparato a vestirti Kitsune!"
"Idiota"
finì di sistemarsi la camicia e si avvicinò a lui.
"Casomai
l'idiota sarai tu! E vatti ad asciugare i capelli altrimenti prenderai un
raffreddore!"
"Ti
preoccupi per me do'aho?" disse Rukawa con un sorriso malizioso,
baciandolo subito dopo.
La
serata cominciava decisamente bene.
Hanamichi
rimase sorpreso scoprendo che era stato Kaede a cucinare e che fosse così
bravo.
"Se
avessi saputo che cucinavi così bene Kitsune, mi sarei fatto invitare a
cena da tempo!"
"Do'aho!"
Sakuragi
sorrise ormai aveva capito che tutte le volte che Kaede gli diceva do'aho
era perché non sapeva cosa dire o per stuzzicarlo. La cena passò
tranquilla. Ormai anche quando si offendevano lo facevano quasi con
dolcezza e quindi non finivano più per azzuffarsi.
Dopo
cena sistemarono la cucina e poi si misero sul divano a guardare la TV.
Non
passarono neanche dieci minuti che Kaede si era addormentato appoggiato
alla spalla di Hanamichi. Il rossino spense la TV per evitare che
svegliasse Rukawa e si mise a osservarlo. Adorava guardarlo dormire, era
una di quelle poche volte che lui non potesse dirgli "Che hai da
guardare do'aho?!" (e ci credo dorme NdMiyo) E poi assumeva
un'espressione dolcissima. Incominciò a giocherellare con i capelli di
Kaede. Il loro profumo era come una droga; ad Hanamichi gli si seccò la
gola, fece per alzarsi per andare a bere ma sentì l'altro ragazzo
stringersi forte a lui.
"Allora
sei sveglio Kitsune!" Perché non me lo hai detto?"
"Perché
mi piace quando mi accarezzi i capelli e lo fai solo quando dormo"
sorrise.
"Teme
Kitsune, allora mi prendi in giro ogni volta!"
Rukawa
azzittì Hanamichi con un bacio. Inizialmente era stato solo un bacio
tenero ma i due si lasciarono trasportare e poco dopo era divenuto un
bacio appassionato. Ogni tanto si staccavano per riprendere fiato ma
subito dopo entrambi tornavano a ricercarsi con le labbra. Rukawa fece
scivolare le mani, intente ad accarezzare i capelli del rossino, fino al
petto di Hanamichi; afferrò la maglietta e incominciò a sfilargliela dai
jeans, fermandosi subito dopo.
-
Di solito a questo punto si inventa una delle sue stupide scuse e mi
ferma.- Kaede stava quasi automaticamente ritraendo la sua mano quando si
accorse che il rossino non aveva nessuna intenzione di fermarlo, anzi si
stava stringendo sempre più a lui. Fece scivolare le mani sotto la
maglietta di Hanamichi per accarezzargli il petto.
Sakuragi
quasi tremante incominciò sbottonare la camicia di Kaede e quando ebbe
finito gliela sfilò.
Rukawa
fece scivolare le mani sulla schiena di Sakuragi e lo tirò a se
incominciando a baciargli il collo. Si allontanò solo un attimo per
sfilargli la maglietta e poi le sue labbra tornarono a baciare la liscia
pelle di Hanamichi.
I
loro corpi incominciavano a scaldarsi e quasi senza accorgersene i due
ragazzi si stavano strusciando l'uno contro l'altro.
Ad
un tratto Rukawa si alzò.
"Di
sopra staremo più comodi" disse porgendogli la mano. Hanamichi
l'afferrò senza dire niente e lo seguì al piano superiore.
Appena
entrato in camera Rukawa riprese a baciare Hanamichi ardentemente mentre
lo indirizzava verso il futon. Lo fece sdraiare e incominciò ad
accarezzargli il torace, poi avvicinò le sue labbra ad un capezzolo e lo
succhiò avidamente. Hanamichi gemette.
Le
dita affusolate di Rukawa ora erano impegnate a slacciare i jeans del
rossino, il quale rimase spiazzato da quella mossa ma lo lasciò fare. Con
un gesto quasi fulmineo Kaede tolse i pantaloni e la biancheria intima di
Hanamichi che ora era davanti a lui completamente nudo. Rukawa sospirò,
aveva sognato quel momento tante di quelle volte. Voleva che tutto fosse
prefetto. Tornò a cercare le labbra di Hanamichi con le sue mentre la sua
mano scivolava vogliosa verso il sesso eretto del rossino.
Al
contatto della mano di Rukawa sulla sua eccitazione Hanamichi gemette.
Kaede
fece scivolare il pollice sulla punta del membro e poi lungo la nervatura
fino ad arrivare ai testicoli che accarezzò dolcemente. Intanto le sue
labbra avevano ricoperto di baci il petto di Hanamichi ed erano giunte
fino all'ombelico. Rukawa lanciò un ultimo sguardo ad Hanamichi prima di
scendere ancora più in basso con il volto, fino a trovarsi davanti alla
virilità del rossino, appoggiò una mano sulla base e la baciò per tutta
la sua lunghezza, sentendola pulsare ad ogni tocco. Arrivato sulla punta
dischiuse le labbra e lo prese interamente in bocca. Hanamichi sussultò
gemendo.
Sakuragi
era attraversato dal piacere e desiderava che anche Rukawa trovasse
soddisfazione. Si portò la mano libera di Kaede alla bocca e succhiò
avidamente due dita. Rukawa quasi si strozzò col sesso di Hanamichi
sentendo quello che l'altro stava facendo. Quel gesto significava che gli
permetteva di andare fino in fondo. Kaede fece scivolare la mano dalla
bocca di Hanamichi lungo tutto il suo corpo fino ad arrivare alle natiche.
Titubante inserì un primo dito dentro al rossino, che contrasse i
muscoli, ma "distratto" dal piacere che gli provocava Kaede
sulla sua virilità, si rilassò. Le dita divennero prima due e poi tre.
Rukawa le muoveva dolcemente stando attento a non creare troppo dolore ad
Hanamichi, che ormai si era abituato a quella sensazione e aveva
incominciato a provare un dolce piacere.
Kaede
si allontanò dal sesso di Hanamichi ormai al limite, ritornando a cercare
le labbra del rossino con un profondo bacio.
"Sei
sicuro?" gli chiese guardandolo intensamente negli occhi.
Sakuragi
gli sorrise ed annuì con la testa.
A
quel gesto Kaede si sfilò i pantaloni a la biancheria, provando una
sensazione di sollievo nel sentirsi libero, e si mise in mezzo alle gambe
di Hanamichi afferrandolo per i fianchi.
"Eccomi"
Kaede
penetrò Hanamichi e quest'ultimo, travolto da una fitta di dolore, non
riuscì a trattenere un urlo e i suoi muscoli si tesero. Rukawa si bloccò,
non si ricordava dove ma aveva letto da qualche parte che bisognava far
abituare il proprio compagno della nuova presenza nel suo corpo.
"Hanamichi….."
disse Rukawa preoccupato di avergli fatto male.
"…..E'
tutto a posto Kitsune!"
Il
corpo di Hanamichi stava incominciando a rilassarsi e Rukawa prese a
muoversi lentamente sempre stando attento ad un eventuale espressione di
dolore sul volto del rossino.
Il
dolore iniziale che aveva provato Hanamichi stava svanendo, lasciando il
posto ad un piacere nuovo, mai provato, che aumentava ogni volta che
Rukawa tornava a spingere dentro di lui. Ora Hanamichi ansimava e gemeva e
Kaede , tranquillizzatosi, aumentò il ritmo delle spinte e la potenza.
Rukawa
era al limite ma non voleva 'venire' prima di Hanamichi, così con una
mano tornò ad accarezzare il sesso del rossino. Con quella stimolazione
in più Sakuragi sentì il suo desiderio raggiungere il culmine ed
esplodere, appoggiò convulsivamente le mani al petto di Kaede mentre 'veniva'.
Rukawa lo imitò poco dopo.
Si
sdraiarono, entrambi ansimanti, l'uno accanto all'altro. Hanamichi si voltò
verso Kaede.
"Ti
amo Kitsune"
Rukawa
rimase tanto sorpreso quanto felice di quelle parole, si avvicinò e lo
baciò dolcemente sulle labbra abbracciandolo.
Stretto
in quell'abbraccio protettivo Hanamichi si addormentò. Kaede rimase ad
osservarlo per un po' poi gli diede un bacio tra i capelli e lo strinse più
forte se.
"Anche
io ti amo do'aho!"
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