Disclaimers: i personaggi di Slam Dunk appartengono agli aventi diritto ecc. ecc. 

 


Pretendenti

di Miyo

Yohei Mito era seduto sul bordo del campo da basket del parco e guardava Hanamichi allenarsi. Ormai era diventato molto bravo anche nei tiri sotto canestro. Era felice che finalmente Sakuragi avesse trovato qualcosa a cui dedicarsi anima  e corpo, ma allo stesso tempo dispiaciuto perché non usciva più con il gruppo. Andava tutti i giorni in palestra a guardarlo allenarsi e quando aveva scoperto che dopo gli allenamenti veniva in questo campo per esercitarsi con i tiri si era offerto di fargli compagnia. Almeno avrebbe passato un po' di tempo con lui.

Hanamichi farfugliò qualcosa riguardo ad Haruko e cominciò a fare lo scemo. Mito si infastidì, non poteva più sopportare di sentire parlare di lei. Sapeva che Sakuragi l'amava e questo lo imbestialiva e allo stesso tempo non gli permetteva di confessare i suoi sentimenti al rossino. Sapeva che l'avrebbe certamente respinto e per non rovinare la loro amicizia, e quindi rischiare di non rivederlo più, aveva deciso di tacere.

"Harukina cara ha detto che sono sempre più bravo!" disse Sakuragi con la solita faccia da idiota.

"E' vero. Sei migliorato!" rispose Mito

Non ce la faceva più a stare lì a sentir parlare di Haruko e quindi decise di inventarsi una scusa e andarsene.

"Ora devo andare….. ho un appuntamento"

"Un'altra ragazza presto avrà il cuore infranto, vero Yohei? Bhe! Divertiti, ci vediamo domani" fu la risposta di Sakuragi mentre sorrideva a trentadue denti.

"Io rimango ancora un po'!" disse riprendendo a tirare a canestro.

"Ok, ciao"

Mito si avviò verso l'uscita del campo e notò una figura in un angolo che prontamente si alzò in piedi quando vide il ragazzo dirigersi nella sua direzione. Yohei aveva la sensazione di averlo già visto prima, ma sul momento non si ricordò chi fosse. Si accorse che aveva una palla da basket in mano. - Forse sta solo aspettando che si liberi il campo- pensò Mito. Passò oltre senza che nessuno dei due dicesse niente e se ne andò.

La figura in piedi sorrise. - Finalmente è rimasto solo- fu il suo pensiero mentre si dirigeva verso Sakuragi.

- Ancora qualche tiro e poi vado via anche io- pensato questo Hanamichi si mise in posa da tiro ma vide un pallone centrare il canestro. Qualcuno lo aveva lanciato da dietro le sue spalle. Si voltò di scatto.

"Sei migliorato davvero molto Sakuragi. Devo ammetterlo, la prossima volta che ci incontreremo in campo potresti veramente crearmi dei problemi!" disse il ragazzo con aria scherzosa, come se volesse stuzzicare Hanamichi.

"Sendo?! Cosa ci fai qui! E poi come osi prenderti gioco di me! Io sono il grande genio Sakuragi e ti distruggerò!"

"Vogliamo vedere?!" disse prendendogli la palla dalle mani. "Ti va di fare due tiri con me?"

"Mi stai sfidando? Non aspettavo altro!"

"No, non ti sto sfidando! Ti sto solo chiedendo di fare due tiri. Una sfida tra noi non sarebbe eguale!"

"Hahahahaha finalmente anche tu ammetti la mia superiorità!! Va bene ci sto!"

- Che scemo. Non voglio fare una partita con lui perché non voglio fargli fare brutta figura . Va bene che è migliorato, ma ancora non è ai miei livelli- pensò Sendo sorridendo per l'ultima frase detta da Sakuragi.

Fin dalla prima volta che lo aveva visto, e che era stato sfidato da lui, Sendo aveva provato un interesse particolare per Hanamichi. Dopo la loro prima partita amichevole aveva pensato spesso a lui e una volta era anche andato a vedere i suoi allenamenti allo Shohoku ed era rimasto sorpreso dai suoi progressi. Non si era mai perso una loro partita e non perché volesse tenere sott'occhio la squadra ma perché voleva vedere lui. Il suo carattere così ingenuo e solare lo divertiva e lo inteneriva allo stesso tempo. La sua ilarità portava il buon umore. Quando casualmente una sera lo aveva visto allenarsi in quel campo si era fermato a spiarlo. Progrediva a vista d'occhio e il vederlo così motivato e determinato a migliorare nel basket non faceva che aumentare il suo interesse per lui. Era tornato spesso a spiarlo mentre si allenava dopo le ore del club di basket, ma Mito era sempre con lui. Ora erano soli. Fece un sorrisino.

Rukawa stava tornando a casa, come sempre sonnecchiava e pedalava contemporaneamente. Ad un tratto fu attirato da un rumore a lui ben noto: una palla da basket che rimbalzava a terra e il rumore del canestro mentre questa entrava. Si diresse verso il campo da basket lì vicino per vedere chi fosse e sgranò gli occhi alla vista di Sakuragi e Sendo insieme. Rimase ad osservarli. I due avevano un'espressione molto seria, ma sul volto di Sendo era come sempre stampato un sorriso. Non stavano facendo uno scontro one to one. Lo aveva capito dal fatto che Sendo, possessore di palla, non andava dritto a canestro ma dispensava suggerimenti ad Hanamichi.

"Devi cercare di starmi più vicino e alza il braccio sinistro!" disse Sendo

"Sta zitto! So benissimo cosa devo fare, dopotutto sono il genio del basket!"

"A si?!" detto questo Sendo scartò Sakuragi e andò a canestro.

"Allora?" disse sorridendo in direzione del rossino.

"Maledetto porcospino!"

Rukawa continuava ad osservarli, non poteva crederci. Quei due si stavano allenando insieme. Nel vederli così in sintonia sentì la rabbia crescergli dentro. Spalancò gli occhi e la bocca quando vide che Hanamichi con un'azione a dir poco perfetta, una di quelle che gli venivano una volta ogni trent'anni, aveva fermato Sendo sotto canestro, facendolo poi cadere a sedere sul cemento del campo. Rukawa avvertì un fremito. Aveva stoppato Sendo?! Non poteva crederci! Aveva notato e osservato con interesse il progredire di Sakuragi, sapeva che aveva ottime qualità, ma fermare Sendo era un'altra cosa; neanche lui c'era riuscito nella partita amichevole che avevano giocato tempo prima. Rukawa sapeva che da Hanamichi ci si poteva aspettare di tutto: dal più grande fiasco, alla più grande azione mai vista. Aveva trovato stimolante fin da subito stuzzicare quella testa rossa, sia per come reagiva, sia perché i suoi insulti facevano in modo che Sakuragi desse il meglio di sè.

Sendo si rialzò sorridendo "Bravo, mi hai sorpreso!"

"Hahahahaha sono o no il genio del basket!! Hahahahaha"

Il viso di Sendo si fece serio. "Vieni spesso qui?"

"E a te che te ne frega" fu la risposta secca di Sakuragi.

"E' che stavo pensando che se ti va potremo allenarci insieme qualche volta"

"Hahahahaha hai dei compagni talmente schiappe che vieni a chiedere aiuto al grande genio Sakuragi per allenarti! Hahahahaha" Nel guardare lo sguardo di Sendo ansioso di una risposta smise di ridere. "Ci vengo tutte le sere dopo gli allenamenti. Quando vuoi vieni pure, ti farò vedere come si gioca Sendo!"

L'altro ragazzo sorrise. "Ora devo andare, ci vediamo Sakuragi!" detto questo prese la sua roba e se ne andò.

Rukawa adesso osservava Hanamichi rimasto solo che riprendeva fiato. Gli dava fastidio sapere che Sakuragi si sarebbe allenato ancora con Sendo. Più di una volta aveva sperato di allenarsi con Hanamichi in quella maniera, ma appena rimanevano soli davanti ad un canestro incominciavano a litigare. Aveva perso la speranza. Sapeva di non essere molto simpatico a Sakuragi per colpa di quell'ochetta della Akagi e quindi aveva deciso di non rivelargli i suoi sentimenti. Comunque gioiva per ogni loro battibecco e adorava fare a botte con lui per poterlo toccare. Gli sarebbe stato vicino in questo modo. Ma ora ci si metteva di mezzo Sendo. Non sapeva cosa lui volesse da Hanamichi ma gli dava molto fastidio il fatto che si sarebbero rincontrati e che Sendo potesse realizzare così facilmente il suo sogno di allenarsi con Sakuragi.

Nei cinque giorni successivi Sendo si era sempre presentato al campo del parco e Mito aveva sempre osservato i loro allenamenti, a volte scocciato per il comportamento di Sendo che a suo giudizio si strusciava un po' troppo contro Hanamichi. Rukawa era andato a dare un'occhiata ogni giorno, ma vedendo che Mito era sempre presente e che quindi i due non sarebbero mai rimasti soli si era tranquillizzato.

 

Era appena suonata la campanella che segnava la fine delle lezioni e Hanamichi si stava recando in palestra, quando con la coda dell'occhio vide Rukawa che parlava con una ragazza. Si avvicinò. Doveva sapere cosa si stavano dicendo. Se lui avesse accettato la dichiarazione di lei, il suo cuore sarebbe andato in frantumi per amore per l'ennesima volta, ma per la prima volta per un ragazzo.

Appena arrivato in quella scuola aveva conosciuto Haruko e aveva dichiarato di essersene innamorato; lei gli aveva detto di amare Rukawa e quindi quel ragazzo ancora sconosciuto era diventato il suo più acerrimo nemico. Le cosa erano cambiate  quando lo aveva incontrato per la prima volta anche se avevano finito col fare a pugni, era rimasto stupito dalla sua forza e dalla sua bellezza.  Aveva capito subito perché Haruko lo amava e si sentva attratto da Rukawa anche lui. Gli era piaciuto subito ma dopo averlo visto giocare a basket ne era rimasto folgorato. Era perfetto, peccato quel caratteraccio, che però lui adorava stuzzicare chiamandolo Kitsune. Aveva continuato a dichiarare il suo amore per Haruko solo per nascondere a tutti la sua 'diversità', tanto sapeva che lei non si sarebbe mai innamorata di lui e quindi non era un problema, continuava a recitare la parte dello sfigato con le  ragazze. Ma il suo cuore soffriva solo per lui…..Kaede.

La ragazza incominciò a parlare.

"Ecco…..io…io…"

"Cosa c'è? Ho fretta devo andare agli allenamenti, vedi di sbrigarti!" disse Rukawa impassibile come sempre.

La ragazza rimase impietrita delle parole di Rukawa.

"Senti, ti facilito le cose. Se sei qui perché ti piaccio, ti rispondo subito che non mi interessi!"

Dopo queste parole ancora più dure lei scoppiò in lacrime.

- Certo che è proprio stronzo- pensò Hanamichi

Rukawa fece per andarsene ma la ragazza, raggruppando tutto il suo coraggio, gli pose prima una domanda

"Non ti piaccio perché ti piace qualcun'altra?"

Rukawa si bloccò. Per la prima volta a Sakuragi sembrò di scorgere una lieve espressione di imbarazzo sul volto del ragazzo.

- Allora è innamorato!!- Hanamichi si sentì morire.

"Ehi! Genio cosa ci fai qui non vai in palestra?" Mito comparve alle spalle di Sakuragi che spaventatosi ruzzolò per terra. Rukawa si volto nella loro direzione per vedere dove fosse Hanamichi.

"Stavo giusto andando" disse rialzandosi in piedi e correndo verso la palestra, riuscendo a trattenere a stendo le lacrime dopo quello che aveva scoperto.

- Perché quel Do'aho era qui? Che stesse cercando me?-  rifletteva Rukawa mentre si dirigeva anche lui verso la palestra.

Mito era preoccupato per lo strano comportamento di Hanamichi. Anche durate gli allenamenti non era lui. Non aveva cercato la lite con nessuno e fece tutto quello che gli disse Akagi, lasciando tutti a bocca aperta. Era pensieroso e distaccato, neanche le due ventagliate  che gli diede Ayako per svegliarlo riuscirono a farlo reagire.

- Ma che gli è successo?- Mito non aveva mai visto Hanamichi in quel modo. Anzi si! Ogni volta che era stato scaricato da una ragazza. Ma non gli risultava che Haruko lo avesse trattato male.

Finiti gli allenamenti tutti si diressero verso le docce, tranne Sakuragi che rimase al centro del campo con il pallone in mano.

"Sembri molto pensieroso, ti e successo qualcosa? Vuoi parlarmene?"

Ogni volta che aveva un problema Yohei era sempre lì a cercare di tirarlo su.

 

- Dove si sarà cacciato quel do'aho. Perché non viene negli spogliatoi? Non voglio perdermi il piacere di vederlo spogliarsi e certo non posso restare ad aspettarlo, non avrei nessun motivo. Ora vado in palestra e gli dico che il capitano vuole che ce ne andiamo via, così sarà costretto a venire a cambiarsi- pensando questo Rukawa si diresse verso la palestra. Stava per entrare quando sentì delle voci.

- Ma allora non è solo!- Rukawa rabbrividì - Forse è con quella smorfiosetta- Si mise ad origliare.

"E' per quella ragazza che stava prima con Rukawa?" Mito cercò di indagare i sentimenti di Hanamichi.

"Bhe! Ecco….. non… Sono solo un po' confuso!

"Per quale motivo? Perché hai scoperto che quella ragazza ti piace più di Haruko?"

"No, non è quello"

"Allora cosa?"

Le lacrime che Hanamichi era riuscito a trattenere fino a quel momento incominciarono a sgorgare copiosamente e lui si getto al collo di Yohei.

Rukawa che stava spiando la conversazione non riusciva a crederci. Sakuragi stava piangendo. Doveva assolutamente scoprire perché.

"Hanamichi non fare così. Dimmi cosa ti è successo! Ti prego!" Mito non sapeva più che cosa fare per farlo smettere di piangere, così decise che lo avrebbe lascito sfogare.

Dopo alcuni minuti Hanamichi rialzò il viso dalla spalla di Mito. Aveva smesso di piangere ma i suoi occhi arrossati avevano ancora un'espressione tristissima.

"Ora sto meglio. Grazie Yohei, avevo bisogno di sfogarmi"

Mito avrebbe voluto chiedergli spiegazioni, ma capiva che non era il momento adatto, quando se la sarebbe sentita Hanamichi gli avrebbe raccontato tutto.

"Si è fatto tardi!" disse il rossino che incominciava a riprendersi. "Vado a prendere la mia roba e andiamo al campo. Scommetto che Sendo è già là!"

"Non ti fai la doccia?"

"Si farebbe ancora più tardi. Vorrà dire che me ne farò una doppia stasera a casa" disse sorridendo e avviandosi verso gli spogliatoi.

Rukawa si nascose per non farsi vedere. L'aver sentito piangere Sakuragi lo aveva scosso tremendamente.

Come previsto da Hanamichi, Sendo era già al campo che provava qualche tiro.

"Credevo non saresti venuto questa sera!" gli disse sfoggiando uno dei suoi famosi sorrisi.

"Ho fatto tardi!"

Mito si sedette nel solito angolino e anche Rukawa si nascose nel solito posto. Aveva deciso che questa sera avrebbe osservato per intero gli allenamenti, magari sarebbe riuscito a scoprire qualcosa su Sakuragi.

L'allenamento iniziò. Anche Sendo notò qualcosa di diverso in Hanamichi. Non giocava con grinta come sempre, sembrava spento.

"Cosa ti succede Sakuragi, non avevi giurato di sconfiggermi?!" disse Sendo cercando di scuoterlo andando a punzecchiare il suo orgoglio e ci riuscì.

"Come osi sfottere il grande genio! Ora ti mostrerò come si gioca!" detto questo si diresse verso il canestro, deciso a fare uno stupendo slum dunk, ma ahimè non aveva considerato Sendo, che gli si parò davanti facendolo cadere all'indietro e cadendogli addosso a sua volta. 

Sendo ebbe un sussulto al cuore. Poteva sentire ansimare Sakuragi sotto di lui. Avrebbe voluto rimanere così ma sapeva di non potere. Si rialzò appoggiando le mani sul petto di Hanamichi, voleva prolungare il contatto con lui il più possibile, poi gli porse la mano per aiutarlo ad alzarsi. Rukawa era su tutte le furie, stava per andare a menare Sendo quando fu sorpreso dalla reazione di Mito.

"Adesso basta!" aveva strillato a squarciagola Yohei. "Devi smetterla di strusciarti addosso a lui facendo finta di niente. Sono stufo!"

- Bravo digliene quattro, picchialo, picchialo, picchialo, non deve più permettersi di toccare Sakuragi- Rukawa era fuori di sè.

"Ma cosa dici?" il rossino lo guardava interrogativo.

"Sei proprio ottuso. Possibile che tu ancora non ci sia arrivato?" Mito non poteva credere che Hanamichi fosse talmente tanto ingenuo da non comprendere il comportamento di Sendo.

"E' meglio che vada!" fu l'unica cosa che riuscì a dire Sendo.

"Si e vedi di non farti più vedere, a meno che tu non voglia che ti spacchi la faccia!" disse Mito sempre più arrabbiato.

"Credo che questo debba essere Sakuragi a deciderlo" disse l'altro facendo un cenno con la mano e allontanandosi.

"Io non ho capito nulla, ma che è successo, perché ti sei arrabbiato con lui?"

"Possibile che non lo capisci?"

"….."

"Tu gli piaci e questi allenamenti con te erano solo una scusa per provarci…e io…io… non lo sopportavo più di vedere come si strusciava addosso a te. Perché io…..io sono innamorato di te!" detto questo le lacrime incominciarono a rigargli il viso.

- Cavolo finché era Sendo potevo avere qualche possibilità, ma con Yohei non ne ho. E' il suo migliore amico, la persona a lui più cara. Di sicuro deciderà di contraccambiarlo per non perdere la sua amicizia.- Rukawa era bloccato.

"Oooo Yohei io non potevo immaginare…" Sakuragi si avvicinò a Mito e cingendogli un braccio intorno alle spalle se lo avvicinò al petto. Lo avrebbe lasciato sfogare come aveva fatto lui poche ore prima. 

Vedendo questa scena ogni speranza di Rukawa fu infranta, voleva andarsene ma non ci riusciva.

"…..sig sig….. Hanamichi" disse Mito con voce rotta dal pianto mentre si stringeva ancora di più a lui. "So che adesso mi disprezzerai, che ti faccio schifo perché sono 'diverso' …. ma ti prego non smettere di essere mio amico, a me basta questo!"

"Io non ti disprezzo e non ti giudico male" fu la risposta decisa di Hanamichi. "Anzi sono onorato dei tuoi sentimenti ma….. non posso ricambiarli"

Il cuore di Mito si ruppe in mille scaglie. Sapeva che sarebbe finita così.

"Vedi Yohei….. il motivo per cui non ti giudico male e non posso ricambiarti è che anche io sono innamorato di una ragazzo"

Rukawa non credeva alle sue orecchie, doveva scoprire chi era e spaccargli la faccia.

"E Haruko?" chiese Mito sorpreso da quella rivelazione.

"Haruko è solo una copertura. Anche io come te ho pensato che se gli altri avessero saputo mi avrebbero giudicato male. Ma ora so che non c'è niente di male quando si ama qualcuno, anche se dello stesso sesso"

"E chi è?" Mito allontanò il suo volto dal petto di Hanamichi per poterlo guardare negli occhi.

"….."

Yohei si sentiva sempre più perso. Sarebbe riuscito a farsi una ragione di quel rifiuto se fosse stato a causa di una donna, ma per una ragazzo.

"Ti prego dimmi chi è, ho bisogno di saperlo!"

"…io…"

"Non sarà mica Sendo?! E' lui vero? E' per questo che hai accettato di allenartici insieme e gli permettevi di strusciarsi addosso a te? E' vero?"

Hanamichi fece un lieve sorriso.

"No, non è lui. Ho accettato di allenarmi insieme a Sendo solo per diventare più forte e abile nel basket, in modo che LUI non possa più sottovalutarmi e che si accorga di me!" Lo sguardo di Hanamichi era serio e determinato ma con una lieve sfumatura di tristezza.

"Non dirmi che è Rukawa?" Mito era sconvolto solo pensando che potesse essere Rukawa, ma ne ebbe la certezza guardando gli occhi di Hanamichi.

Sakuragi non rispose, non c'era bisogni di dire nulla, sapeva che Yohei aveva capito.

Il cuore di Rukawa mancò un battito - Non ci posso credere-

"E' meglio che vada ora" disse Mito avviandosi, non poteva sopportare quello che aveva scoperto e se fosse rimasto avrebbe di certo litigato con Sakuragi. "Mia madre si starà preoccupando, ci vediamo domani Hanamichi"

"A domani Yohei"

Hanamichi sapeva che l'amico non avrebbe mai accettato i suoi sentimenti per Rukawa e ne era molto dispiaciuto.

- E' rimasto solo. Che sguardo triste. Potrei andare da lui, ora che so cosa prova per me potrei confidargli i miei di sentimenti. Ma come? Smettila Kaede! Vai prima che decida di ritornare a casa e una così buona occasione ti sfumi tra le dita- dopo essersi detto questo Rukawa si diresse al campo. Hanamichi aveva ripreso a tirare a canestro, gli faceva dimenticare tutto.

"Che spreco di tempo" disse una voce alle spalle di Sakuragi che si voltò di scatto.

"Kitsune che ci fai qui?" Disse sorpreso.

"Ho sentito il rumore della palla e credevo che potesse essere qualcuno di interessante e invece sei soltanto tu do'aho" per quanto si fosse sforzato Rukawa non era riuscito ad essere gentile. Il loro rapporto era bello perché era così e non avrebbe voluto che cambiasse.

"Do'aho a chi , baka Kitsune!?"

"A te!"

"Come ti permetti io sono il grande genio Sakuragi"

"Genio dei fiaschi!"

"Dì, vuoi un pugno?!"

"Ma fammi il piacere!"

"Grrrrrrr Sei fortunato che stasera non ho voglia di fare a pugni. Me ne vado!" Si diresse a raccogliere le sue cose mentre Rukawa aveva incominciato a tirare a canestro cercando di farsi coraggio e dire qualcosa.

"Cazzo!" esclamò Hanamichi

"Che ti prende!?"

"Non trovo più le mie chiavi, mi devono essere cadute, di sicuro da queste parti"

"Ti aiuto a cercarle"

"Cosa?" Hanamichi rimase sorpreso dal gesto di Rukawa.

"Niente, da nessuna parte. Forse le ho lasciate in palestra"

"Ma ora la palestra è certamente chiusa. Non hai nessuno che ti possa aprire?!"

Hanamichi stava guardando Rukawa a bocca aperta, non lo aveva mai sentito parlare così tanto e senza insultarlo.

"No, non c'è nessuno. Mia madre è a lavoro e mio padre… è morto tempo fa."

"Capisco" fu l'unica cosa che riuscì a dire Rukawa avendo notato che Hanamichi si era rattristato parlando del padre.

"Cavolo, non posso neanche chiedere a Yohei di ospitarmi dopo quello che è successo!"

Rukawa cercò di fare una faccia interrogativa, non poteva far capire ad Hanamichi che sapeva tutto.

"Perché" chiese

"Lascia stare è una lunga storia!"

"E allora dove andrai?" disse Rukawa preoccupato ma cercando di non mostrarlo.

"Non lo so, in qualche modo mi arrangerò!" rispose Hanamichi portandosi il borsone del basket sulle spalle e incamminandosi.

"Aspetta" lo fermò l'altro.

Hanamichi si girò a guardarlo. "Che vuoi ancora Kitsune?!"

"Ecco, se ti va bene posso ospitarti io questa notte"

Hanamichi sgranò gli occhi. Sarebbe stato felicissimo di andare a casa di Rukawa ma non sapeva come comportarsi.

"Io….. non vorrei disturbare" disse arrossendo leggermente.

"Sei proprio un do'aho"

"Cosa? Grrrrrrr"

Continuando a litigare si incamminarono verso casa di Rukawa. Abitava in una grande casa su due piani tutta arredata in stile giapponese. Sakuragi entrò esitante e si guardò intorno. Nessuno in vista.

"I tuoi non ci sono?" chiese

"No, stanno facendo uno dei loro soliti viaggi di lavoro/piacere" disse aspramente Rukawa.

- Oddio, siamo soli. E adesso?- Hanamichi deglutì. La voce di Rukawa lo fece riavere dai suoi pensieri.

"Ehi! Do'aho, mi ascolti?"

"Cosa?

"Ho detto che se vuoi farti una doccia il bagno è la prima porta a sinistra del secondo piano"

"Grazie ne ho proprio bisogno" si stava per avviare quando disse: "Senti, potrei fare una telefonata per favore?"

"C…Certo" rispose Rukawa sorpreso.

- Chi deve chiamare a quest'ora? Non vorrà telefonare a Yohei?-

"Il telefono è in sala"

"Grazie"

"Pronto! Potrei parlare con la signora Sakuragi?… sono il figlio…..pronto mamma?…..No non è successo niente…..volevo dirti che non torno a casa a dormire e che quindi domani mattina non mi troverai….. no, non sto' combinando guai…..lo sai che non le faccio più quelle cose….. no, non sono con Yohei…..meglio mamma, decisamente meglio…..no mamma"

- Come vorrei che parlasse così dolcemente anche con me. Deve essere molto legato a sua madre- Se Hanamichi l'avesse guardato adesso avrebbe scorto sul volto di Rukawa uno sguardo dolcissimo.

"Il fatto è che non trovo più le mie chiavi e un amico mi sta gentilmente ospitando….si va bene… ora ti devo salutare perché ti sto chiamando da casa sua…..si mamma…..ciao e non stancarti troppo."

- Amico? Ha detto amico? Non mi sarei mai aspettato che mi chiamasse in quel modo!-

Appena Hanamichi riattaccò il telefono Rukawa , che si era fissato a guardarlo, si ricompose.

Salirono al piano superiore.

"Ti serve un cambio?"

"No, grazie. Dato che non mi sono fatto la doccia dopo gli allenamenti ho ancora i vestiti che avevo portato a scuola."

"Ti troverò un pigiama"

Hanamichi non sapeva che dire. Non credeva che Rukawa potesse essere così gentile. Il suo cuore palpitava. Vedere quel nuovo volto di Kaede lo faceva sentire ancora più innamorato.

"Gli asciugamani li trovi nell'armadietto vicino al lavandino" Rukawa si sentì in imbarazzo nel vedere che Hanamichi lo stava fissando. "Che hai da fissare do'aho?"

"N…Niente, volevo solo ringraziarti di tutto Rukawa!" e con uno splendido sorriso entrò nel bagno.

Il volto di Kaede divenne rosso. Quel sorriso stupendo era stato solo per lui. Questa serata era un'ottima occasione per far capire a Sakuragi  che lui contraccambiava i suoi sentimenti. Sperava solo che non lo avrebbe rifiutato temendo quello che avrebbero potuto dire gli altri.

Quando Hanamichi entrò nella camera di Kaede notò che sul pavimento c'era già steso il futon, un futon a due piazze. Rabbrividì. Avrebbe dormito insieme a Rukawa.

"Ora vado io a farmi la doccia. Tieni, questo è il pigiama!"

Era di seta blu aperto sul davanti.

"Non dirmi che dormi veramente con questo coso addosso Kitsune" fu il commento di Hanamichi che era abituato a dormire con indosso una maglietta.

"Si e se non ti va bene fa quello che ti pare" disse mentre usciva dalla stanza.

Durante il tempo in cui Rukawa era in bagno, Sakuragi ne approfittò per osservare la sua camera. Tutto era sistemato ordinatamente, al contrario della sua. Sulle pareti non era appeso niente ad eccezione di un poster della nazionale giapponese di basket. Si avvicinò alla scrivania e notò una foto. Un bambino con i suoi genitori. Si mise a fissare quel bambino; non aveva dubbi doveva essere Rukawa.

"Cosa stai guardando con tanto interesse?" disse una voce alle sue spalle. Hanamichi sobbalzò e si voltò.

"Hai fame?" chiese Rukawa senza aspettare una risposta alla precedente domanda.

"Da morire!"

I due scesero in cucina per prepararsi qualcosa. Sembravano amici di vecchia data. Ogni tanto si stuzzicavano ma senza arrivare ad alzare le mani. Non seguivano un filo logico nel discorso. Ogni volta che si veniva a creare un silenzio imbarazzante uno dei due introduceva un nuovo argomento.

- Non pensavo si potesse parlare così bene con lui- pensarono entrambi.

Hanamichi aveva anche parlato degli allenamenti che aveva fatto con Sendo e il morettino ne fu felice perché questo significava che si era aperto con lui e che era sincero.

Il volto inespressivo di Rukawa stava incominciando a cedere e ogni tanto Hanamichi poteva vedere il suo viso assumere delle espressioni, ma ciò che lo colpì di più fu un sorriso. Bellissimo, anche se solo accennato aveva reso il volto di Rukawa raggiante.  Ad Hanamichi incominciarono a sudare le mani.

"Si è fatto tardi, sarà meglio andare a dormire!" disse Rukawa alzandosi dal divano.

Solo allora il rossino si accorse che si erano fatte le due di notte. Com'era passato in fretta il tempo. Salirono in camera.

 

Dovevano essere più o meno le cinque del mattino. Rukawa stava dormendo beatamente mentre Hanamichi non riusciva a chiudere occhio. Osservava il ritmo costante del respiro dell'altro ragazzo e il suo viso rilassato. Era come ipnotizzato. D'un tratto Rukawa si mosse e finì per appoggiare la testa sul petto di Hanamichi, che rimase senza fiato. Sentiva i suoi respiri profondi attraversare il pigiama e sfiorargli il petto e i suoi capelli, che mandavano un profumo inebriante, gli solleticavano il collo. Avrebbe voluto rimanere così per sempre ma sapeva che non avrebbe resistito e prima o poi avrebbe ceduto alla tentazione di abbracciarlo. Così, facendo il più piano possibile, si allontanò da Rukawa, che tornò nuovamente ad appoggiarsi a lui qualche minuto dopo. Più Hanamichi si allontanava più Rukawa gli tornava vicino, come se rincorresse il suo calore. Sakuragi non ce la faceva più. Il suo corpo aveva incominciato a reagire ed era rischioso rimanere lì, Rukawa avrebbe potuto accorgersi della sua erezione. Decise di scendere in salotto. Per paura di disturbare non accese la TV e si mise a guardare le stelle fuori dalla finestra.

"Come mai sei qui?" Rukawa era sulla porta ancora mezzo addormentato.

"Non riuscivo a dormire e non volevo svegliarti"

"Quando mi sono svegliato e ho visto che non c'eri mi sono sentito morire, credevo te ne fossi andato!" solo dopo aver finito la frase Kaede si rese conto di cosa aveva detto e il suo viso si fece improvvisamente serio. Hanamichi non sapeva cosa dire, non gli capitava spesso di rimanere senza parole ma ogni volta che era con lui non riusciva a proferire parola.

- Vorrei rimanere qui per sempre- avrebbe voluto dire, ma tacque.

Ormai Rukawa si era scoperto ed era il momento adatto per lui di farsi avanti.

- Adesso o mai più, dopotutto so che lui mi ama, devo solo farmi coraggio e fargli capire che anche io provo i suoi stessi sentimenti.- Si diresse verso Hanamichi che incominciò a guardarsi intorno per evitare di incrociare lo sguardo con Kaede e fargli capire il suo imbarazzo.

Arrivatogli di fronte poggiò delicatamente le sue mani sul viso di Hanamichi e senza dire niente lo baciò. Un bacio leggero, quasi a fior di labbra. Non voleva correre troppo, voleva solo vedere come avrebbe reagito Hanamichi.

Sakuragi si infiammò. L'aver sentito le mani calde di Kaede appoggiarsi sul suo viso, il suo lieve respiro avvicinarsi e infine le sue labbra morbide che si appoggiavano sulle sue, gli fece cadere tutti i freni. Fece scivolare le braccia sulla schiena di Rukawa e lo tirò a se baciandolo appassionatamente.

Kaede aveva sperato che reagisse così.

Le loro lingue ora stavano duellando per chi dovesse prendere il controllo di quel bacio. Le braccia di Hanamichi erano sempre più avvinghiate attorno a Rukawa, il quale stava passando sensualmente le mani tra i suoi capelli rossi. Fu un bacio lunghissimo  e quando si separarono e si fissarono negli occhi non ebbero bisogno di parlare. Entrambi ormai conoscevano i sentimenti dell'altro. Si sorrisero. Hanamichi nel vedere Rukawa sorridere non si trattenne dal baciarlo nuovamente. Poi Rukawa lo prese per mano e gli disse:

"Torniamo a dormire, sennò domani durante gli allenamenti sarai più rimbambito del solito!"

Hanamichi non reagì. Gli sorrise e lo seguì in camera.

Rukawa si svegliò sentendo che qualcuno gli stava accarezzando i capelli. Alzò lo sguardo e vide Hanamichi con occhi sognanti. Sorrise e gli diede un bacio. Il ragazzo divento più rosso dei suoi capelli.

"Credevo stessi dormendo" disse imbarazzato.

"Anche io credevo di dormire e che questo fosse tutto un sogno" disse Rukawa abbracciando Hanamichi.

 

I due ragazzi a scuola si erano comportati come sempre. Si erano offesi e poi si erano azzuffati, ma c'era qualcosa di diverso nei loro occhi e Mito se ne accorse subito. Anche durante gli allenamenti si erano parlati solo per insultarsi ma i loro sguardi sembravano dire tutt'altra cosa. Mito si accorse che a volte Rukawa faceva come Sendo, si strusciava addosso a Sakuragi, il quale non sembrava per niente infastidito.

Finiti gli allenamenti mentre tutti andavano alle docce Rukawa si avvicinò ad Hanamichi. Mito rimase sconcertato e si chiese cosa poteva volere da lui.

"Hai ritrovato le tue chiavi?" Chiese Kaede a bassa voce

"Si, erano negli spogliatoi"

"Ti alleni anche oggi con Sendo?" proseguì Rukawa scocciato di un eventuale risposta positiva.

"Si, anche perché voglio cercare di chiarire una cosa con lui"

Rukawa non fece domande, già sapeva di cosa si trattava.

"Ti va se dopo andiamo a mangiare qualcosa insieme?" Hanamichi a queste parole divenne rosso come un peperone.

- Cosa può avergli detto per farlo arrossire in quel modo?! Sono sicuro che è successo qualcosa tra quei due.- Mito era tormentato dalla gelosia.

"Va bene! Però prima vorrei farmi una doccia. Ti va bene di passare a prendermi a casa verso le 8 ? O preferisci che ci incontriamo da qualche parte quando ho fatto?"

"Alle 8 a casa tua, ok!" detto questo Rukawa si voltò e si diresse verso gli spogliatoi, seguito dal rossino ancora imbarazzato.

 

"Hanamichi" gridò Mito correndogli incontro quando lo vide dirigersi verso l'uscita dell'istituto.

Quando Sakuragi lo vide si fermò per aspettarlo.

"Stai andando al campo per allenarti con Sendo?" disse Yohei quando lo raggiunse.

"Si, vieni anche tu?"

"Certo! Pensi che ti lascerei solo con quel maniaco?"

Si avviarono.

- Come fa a comportarsi come se non fosse successo niente, come se non gli avessi rivelato i miei sentimenti! Forse lo fa per non farmi soffrire.- Mito era pensieroso. - Comunque ho capito che devo rassegnarmi. Mi basta rimanergli amico.-

"Hanamichi siamo ancora amici vero?" Disse improvvisamente Yohei. "Voglio dire…. dopo quello che è successo ieri!"

Il rossino si fece serio.

"Certo! Anche se in un certo senso tu per me sei più di un amico, è come se facessi parte della mia famiglia.  Ogni volta che avevo bisogno tu mi sei sempre stato vicino e te ne sono grato. Ma se dopo quello che è successo stare con me ti crea problemi, io capirò se non vorrai più vedermi, anche se ci starò male."

"No! Non è così…. . ho capito che non potrai mai corrispondermi, ma non voglio perdere la tua amicizia….. Senti! Facciamo finta che non sia successo niente. Torniamo indietro, a prima che ti dicessi cosa provo per te e riprendiamo la nostra amicizia da lì" sorrise ma i suoi occhi stavano diventando lucidi.

"Ooo, Yohei io….."

"Andiamo altrimenti farai tardi anche oggi!"

Sendo arrivò poco dopo Sakuragi e Mito. Si diresse deciso verso Hanamichi che stava facendo dei tiri a canestro.

"Ehi Sendo come mai non sei in tuta? Hai compreso che è inutile mettersi contro un genio come me?"

"Sono venuto per parlarti, speravo fossi solo ma so che Mito ha capito tutto, quindi ti parlerò lo stesso!"

Mito si alzò in piedi, pronto a picchiarlo se solo si fosse avvicinato troppo ad Hanamichi.

"Dimmi pure" disse Sakuragi facendo cenno a Yohei di rimanerne fuori.

"Credo che ormai l'abbia capito anche tu che mi interessi e quindi mi chiedevo se qualche volta usci.. AHI!" Un pallone da basket colpì in pieno la schiena di Sendo.

"MAI!" disse la persona che aveva lanciato il pallone.

"Rukawa?!" dissero all'unisono i tre ragazzi.

"Hanamichi non uscirà mai con te!" proseguì la glaciale voce di Kaede. Sakuragi sentì il sangue salirgli alla testa e le guance gli divennero paonazze sentendo il ragazzo chiamarlo per nome e fare quell'affermazione.

- Hanamichi?! Da quando in qua c'è così tanta confidenza tra loro?- si chiesero gli altri due.

Rukawa voleva mettere le cose in chiaro. Hanamichi era solo suo e gli altri dovevano stargli alla larga. Si avvicinò al rossino e gli mise un braccio intorno alle spalle, sotto gli occhi stupefatti di Mito e Sendo.

"Vedi.." continuò Rukawa. "Lui non uscirà mai con te perché sta con me" detto questo baciò Hanamichi, sotto gli occhi ancora più increduli degli altri due ragazzi. "Capito?" disse infine Kaede con aria soddisfatta.

"Ho capito! Allora è meglio che me ne vada, anche se devo dire che non me lo sarei mai immaginato!" Sendo si allontanò a testa basso.

"Lo sapevo che era successo qualcosa tra voi due!! Ma perché non mi hai detto niente Hanamichi?!" esclamò Mito.

"Non sapevo come l'avresti presa, scusa" disse il rossino imbarazzato.

"Non devi scusarti. Come AMICO sono contento per te! Ora è meglio che vada anche io. Ci si vede allora" detto questo corse via per non far vedere le lacrime che avevano incominciato a rigargli il volto.

"Sai prima quando mi hai chiamato per nome….."

"Ti ha dato fastidio?"

"No per niente! Anzi volevo chiederti se posso chiamarti Kaede" disse Hanamichi arrossendo.

"Puoi chiamarmi come ti pare do'aho!" E prima che Hanamichi potesse ribattere gli tappò la bocca con un bacio.

 

Erano passati ormai due mesi da quando lui e Kaede si erano messi insieme. L'amicizia con Yohei era tornata quella di una volta da quando Mito aveva incominciato a frequentare un ragazzo che ancora non aveva voluto presentargli. Ogni tanto Sendo era tornato al campo del parco ad allenarsi con lui, ma non lo aveva più importunato. Con Rukawa andava tutto bene anche se ogni volta che Kaede cercava di rendere il loro rapporto più 'intimo' Hanamichi si tirava indietro. Amava Kaede ma, anche se era difficile per lui ammetterlo, aveva paura.

Quella sera Rukawa lo aveva invitato a cena a casa sua, ci sarebbero stati anche i suoi genitori, in modo tale che finalmente Hanamichi avrebbe potuto conoscerli, anche se solo nei panni di un amico. Ancora non erano pronti per dire la verità ai loro genitori.

Il rossino stava scegliendo cosa mettere e optò per la cosa più semplice: jeans e maglietta.

Squillò il telefono.

"Pronto casa Sakuragi, chi parla?"

"Hanamichi sono io"

"Kaede! Dimmi è successo qualcosa?"

"In effetti si. I miei genitori mi hanno chiamato e hanno detto che questa sera non torneranno a casa……Mi dispiace"

"Non importa" disse Hanamichi un po’ deluso. Ci teneva a conoscere i genitori di Rukawa, dopotutto lui aveva conosciuto sua madre. "Allora che si fa?" chiese poi.

"Se ti va puoi comunque venire a cena qui e poi magari vediamo un film"

"Ok a dopo"

 

Hanamichi suonò il campanello, dopo un po’ non era ancora arrivato nessuno ad aprire, allora risuonò.

"Arrivo!" disse una voce dall'altra parte della porta. Poi Il rossino sentì un rumore sordo, come di qualcosa che cadeva e poco dopo gli apparve davanti agli occhi Rukawa, avvolto in un accappatoi e ancora gocciolante, con un espressione di dolore sul viso e una mano che massaggiava il sedere indolenzito. Compreso ciò che era successo (per chi non l'avesse capito Rukawa è caduto dalle scale NdMiyo) Hanamichi scoppiò a ridere.

"Che hai da ridere do'aho?!"

"Sei troppo buffo!"

"Se tu non fossi arrivato così presto ora non sarei buffo!"

"Presto?! Ma se sono le 8:30! Caso mai sono in ritardo"

"Cosa? Già le 8:30?! Non mi ero reso conto che fosse così tardi!! Ma che fai ancora sulla porta, entra! Accomodati pure io vado a vestirmi" detto questo lo baciò e scomparve al piano superiore.

Hanamichi notò che la tavola era già apparecchiata e si sorprese nel vedere i due piatti posti uno di fronte all'altro. Gli venne un nodo alla gola. Avevano cenato spesso insieme ma in locali pubblici o mangiando un panino per strada, era la prima volta che cenavano soli in casa.

"Hai fame?" chiese Rukawa apparso improvvisamente sulla porta. Si vedeva che si era vestito in fretta e furia, la camicia era per metà infilata nei calzoni e per metà fuori, e per risparmiare tempo non si era neanche asciugato i capelli. Hanamichi lo osservò.

"Guarda che non c'era fretta, potevi fare con calma, oppure non hai ancora imparato a vestirti Kitsune!"

"Idiota" finì di sistemarsi la camicia e si avvicinò a lui.

"Casomai l'idiota sarai tu! E vatti ad asciugare i capelli altrimenti prenderai un raffreddore!"

"Ti preoccupi per me do'aho?" disse Rukawa con un sorriso malizioso, baciandolo subito dopo.

La serata cominciava decisamente bene.

Hanamichi rimase sorpreso scoprendo che era stato Kaede a cucinare e che fosse così bravo.

"Se avessi saputo che cucinavi così bene Kitsune, mi sarei fatto invitare a cena da tempo!"

"Do'aho!"

Sakuragi sorrise ormai aveva capito che tutte le volte che Kaede gli diceva do'aho era perché non sapeva cosa dire o per stuzzicarlo. La cena passò tranquilla. Ormai anche quando si offendevano lo facevano quasi con dolcezza e quindi non finivano più per azzuffarsi.

Dopo cena sistemarono la cucina e poi si misero sul divano a guardare la TV.

Non passarono neanche dieci minuti che Kaede si era addormentato appoggiato alla spalla di Hanamichi. Il rossino spense la TV per evitare che svegliasse Rukawa e si mise a osservarlo. Adorava guardarlo dormire, era una di quelle poche volte che lui non potesse dirgli "Che hai da guardare do'aho?!" (e ci credo dorme NdMiyo) E poi assumeva un'espressione dolcissima. Incominciò a giocherellare con i capelli di Kaede. Il loro profumo era come una droga; ad Hanamichi gli si seccò la gola, fece per alzarsi per andare a bere ma sentì l'altro ragazzo stringersi forte a lui.

"Allora sei sveglio Kitsune!" Perché non me lo hai detto?"

"Perché mi piace quando mi accarezzi i capelli e lo fai solo quando dormo" sorrise.

"Teme Kitsune, allora mi prendi in giro ogni volta!"

Rukawa azzittì Hanamichi con un bacio. Inizialmente era stato solo un bacio tenero ma i due si lasciarono trasportare e poco dopo era divenuto un bacio appassionato. Ogni tanto si staccavano per riprendere fiato ma subito dopo entrambi tornavano a ricercarsi con le labbra. Rukawa fece scivolare le mani, intente ad accarezzare i capelli del rossino, fino al petto di Hanamichi; afferrò la maglietta e incominciò a sfilargliela dai jeans, fermandosi subito dopo.

- Di solito a questo punto si inventa una delle sue stupide scuse e mi ferma.- Kaede stava quasi automaticamente ritraendo la sua mano quando si accorse che il rossino non aveva nessuna intenzione di fermarlo, anzi si stava stringendo sempre più a lui. Fece scivolare le mani sotto la maglietta di Hanamichi per accarezzargli il petto.

Sakuragi quasi tremante incominciò sbottonare la camicia di Kaede e quando ebbe finito gliela sfilò.

Rukawa fece scivolare le mani sulla schiena di Sakuragi e lo tirò a se incominciando a baciargli il collo. Si allontanò solo un attimo per sfilargli la maglietta e poi le sue labbra tornarono a baciare la liscia pelle di Hanamichi.

I loro corpi incominciavano a scaldarsi e quasi senza accorgersene i due ragazzi si stavano strusciando l'uno contro l'altro.

Ad un tratto Rukawa si alzò.

"Di sopra staremo più comodi" disse porgendogli la mano. Hanamichi l'afferrò senza dire niente e lo seguì al piano superiore.

Appena entrato in camera Rukawa riprese a baciare Hanamichi ardentemente mentre lo indirizzava verso il futon. Lo fece sdraiare e incominciò ad accarezzargli il torace, poi avvicinò le sue labbra ad un capezzolo e lo succhiò avidamente. Hanamichi gemette.

Le dita affusolate di Rukawa ora erano impegnate a slacciare i jeans del rossino, il quale rimase spiazzato da quella mossa ma lo lasciò fare. Con un gesto quasi fulmineo Kaede tolse i pantaloni e la biancheria intima di Hanamichi che ora era davanti a lui completamente nudo. Rukawa sospirò, aveva sognato quel momento tante di quelle volte. Voleva che tutto fosse prefetto. Tornò a cercare le labbra di Hanamichi con le sue mentre la sua mano scivolava vogliosa verso il sesso eretto del rossino.

Al contatto della mano di Rukawa sulla sua eccitazione Hanamichi gemette.

Kaede fece scivolare il pollice sulla punta del membro e poi lungo la nervatura fino ad arrivare ai testicoli che accarezzò dolcemente. Intanto le sue labbra avevano ricoperto di baci il petto di Hanamichi ed erano giunte fino all'ombelico. Rukawa lanciò un ultimo sguardo ad Hanamichi prima di scendere ancora più in basso con il volto, fino a trovarsi davanti alla virilità del rossino, appoggiò una mano sulla base e la baciò per tutta la sua lunghezza, sentendola pulsare ad ogni tocco. Arrivato sulla punta dischiuse le labbra e lo prese interamente in bocca. Hanamichi sussultò gemendo.

Sakuragi era attraversato dal piacere e desiderava che anche Rukawa trovasse soddisfazione. Si portò la mano libera di Kaede alla bocca e succhiò avidamente due dita. Rukawa quasi si strozzò col sesso di Hanamichi sentendo quello che l'altro stava facendo. Quel gesto significava che gli permetteva di andare fino in fondo. Kaede fece scivolare la mano dalla bocca di Hanamichi lungo tutto il suo corpo fino ad arrivare alle natiche. Titubante inserì un primo dito dentro al rossino, che contrasse i muscoli, ma "distratto" dal piacere che gli provocava Kaede sulla sua virilità, si rilassò. Le dita divennero prima due e poi tre. Rukawa le muoveva dolcemente stando attento a non creare troppo dolore ad Hanamichi, che ormai si era abituato a quella sensazione e aveva incominciato a provare un dolce piacere.

Kaede si allontanò dal sesso di Hanamichi ormai al limite, ritornando a cercare le labbra del rossino con un profondo bacio.

"Sei sicuro?" gli chiese guardandolo intensamente negli occhi.

Sakuragi gli sorrise ed annuì con la testa.

A quel gesto Kaede si sfilò i pantaloni a la biancheria, provando una sensazione di sollievo nel sentirsi libero, e si mise in mezzo alle gambe di Hanamichi afferrandolo per i fianchi.

"Eccomi"

Kaede penetrò Hanamichi e quest'ultimo, travolto da una fitta di dolore, non riuscì a trattenere un urlo e i suoi muscoli si tesero. Rukawa si bloccò, non si ricordava dove ma aveva letto da qualche parte che bisognava far abituare il proprio compagno della nuova presenza nel suo corpo.

"Hanamichi….." disse Rukawa preoccupato di avergli fatto male.

"…..E' tutto a posto Kitsune!"

Il corpo di Hanamichi stava incominciando a rilassarsi e Rukawa prese a muoversi lentamente sempre stando attento ad un eventuale espressione di dolore sul volto del rossino.

Il dolore iniziale che aveva provato Hanamichi stava svanendo, lasciando il posto ad un piacere nuovo, mai provato, che aumentava ogni volta che Rukawa tornava a spingere dentro di lui. Ora Hanamichi ansimava e gemeva e Kaede , tranquillizzatosi, aumentò il ritmo delle spinte e la potenza.

Rukawa era al limite ma non voleva 'venire' prima di Hanamichi, così con una mano tornò ad accarezzare il sesso del rossino. Con quella stimolazione in più Sakuragi sentì il suo desiderio raggiungere il culmine ed esplodere, appoggiò convulsivamente le mani al petto di Kaede mentre 'veniva'. Rukawa lo imitò poco dopo.

Si sdraiarono, entrambi ansimanti, l'uno accanto all'altro. Hanamichi si voltò verso Kaede.

"Ti amo Kitsune"

Rukawa rimase tanto sorpreso quanto felice di quelle parole, si avvicinò e lo baciò dolcemente sulle labbra abbracciandolo.

Stretto in quell'abbraccio protettivo Hanamichi si addormentò. Kaede rimase ad osservarlo per un po' poi gli diede un bacio tra i capelli e lo strinse più forte se.

"Anche io ti amo do'aho!"

 

 


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