Disclaimers: i personaggi di
Angel Sanctuarynon sono miei ma di Kaori Yuki ecc
Note: puro delirio dopo aver letto A.S. n.4
Il prediletto
di Mty
parte I
Il ragazzo si alzò dal letto e si avvicinò al balcone aperto. Era stato
svegliato da un grido ma non avrebbe saputo dire se quel suono proveniva
dai suoi sogni o dall’esterno. Uscì sul balcone ma non vide nessuno.
Non un uomo per la strada sotto di lui, non una stella nel cielo sopra di
lui, solo la luna pallida e
spietata adagiata sul velluto nero sembrava essere presente in quella
notte.
Ma la luna non emette suono e lui il grido l’aveva sentito.
Un grido come lui aveva emesso secoli prima, un grido che era stato
l’origine della sua creazione, un grido che aveva significato legame con
chi l’aveva fatto nascere.
Si girò e rientrò nella stanza facendo attenzione a non far rumore.
Guardò l’essere che giaceva nel suo letto non riuscendo ancora a
credere a quello che era avvenuto solo poche ore prima.
L’angelo più bello.
L’angelo amato da Dio.
L’angelo più potente.
Il Prediletto.
Quell’angelo rovina di Dio e degli uomini dormiva e forse sognava a
pochi metri da lui.
Si avvicinò piano restando a guardare quella creatura così bella da
togliere il fiato che nuda riposava supina tra il groviglio delle
lenzuola. Le membra rilassate e risplendenti alla luce della luna, i
capelli incredibilmente lunghi sparsi sul cuscino e sul materasso, il viso
sereno di chi sta sognando, le labbra schiuse che lui aveva baciato, il
corpo abbandonato ora tra braccia di Morfeo e prima tra le sue braccia. Il
torace che lento si alzava e abbassava nel respiro regolare del sonno, i
muscoli in rilievo, i capezzoli due macchie scure in quel corpo dal colore
dell’alabastro. Il sesso a riposo che mollemente si adagiava
nell’interno coscia di una delle sue lunghissime gambe. Avrebbe
voluto toccarlo ancora una volta ma la mano che aveva proteso si fermò a
mezz’aria, non voleva svegliarlo gli bastava guardarlo, se fosse stato
possibile l’avrebbe guardato in eterno.
L’angelo capriccio di Dio.
L’angelo che ha reso schiavo il Dio.
L’angelo amato.
Il Prediletto.
Sentì il fruscio della seta che scivolava sulla pelle, vide un lento
movimento e la guancia che ora riposava sul cuscino, un braccio appoggiato
all’altezza del viso, la torsione del busto che portava a mostrare parte
della schiena e dei glutei scultorei, il sesso che si intravedeva appena.
Il ragazzo deglutì sentendo il desiderio arrivare impetuoso come una
marea per sommergerlo.
Aveva voglia di toccarlo, non gli sarebbe più bastato guardare soltanto
quella magnifica creatura.
Ora che aveva accarezzato la sua pelle, assaporato il suo corpo,
conosciuto il suo odore, ora che si era nutrito della sua linfa, aveva
fatto combaciare il suo corpo con quello dell’altro non sarebbe riuscito
più a trattenere la sua mano e a evitare di toccarlo.
Le sue dita si tesero a sfiorare una ciocca di quegli incredibili capelli,
e poi lentamente cominciarono a seguire il solco della spina dorsale
scendendo e risalendo su quella pelle di velluto.
L’angelo caduto.
L’angelo dannato.
L’angelo che piange.
Il Prediletto.
Sentì la pelle sotto i suoi polpastrelli fremere un poco, sentì il suo
stesso corpo tremare al solo contatto delle sue dita su quel corpo
disteso.
Continuò la sua carezza dalla curva della spalla a quella dei
glutei, poi la sua mano deviò la traiettoria sino a sfiorare la punta del
sesso semi nascosto dalle gambe. Ancora un fremito e il corpo
d’alabastro che si girava verso di lui.
Le palpebre si mossero e due occhi si puntarono su di lui. Ecco cosa
ricordava della sua nascita, la prima cosa che aveva visto insieme al
primo respiro emesso: il colore di quegli occhi.
Per seguire quel colore aveva fatto carriera, aveva studiato e combattuto
arrivando ad acquisire gradi su gradi per ottenere finalmente il permesso
di avvicinarlo. Per udire ancora quella voce che aveva pronunciato il suo
battesimo: ‘ti chiamerò Catan’ aveva sopportato di tutto. Quella voce
che aveva riempito le sue notti e i suoi giorni insieme all’ossessione
di quel volto. Era parte di lui, lo sapeva, l’aveva sempre saputo,
quello che non sapeva e che l’aveva enormemente sorpreso era che anche
il Prediletto da Dio creandolo gli aveva donato parte di sè.
L’angelo del dolore.
L’angelo senza pietà.
L’angelo che odia.
Il Prediletto.
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