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PR
parte III
Di Mel
Il
giorno seguente la vita aveva ripreso a scorrere come sempre , anche durante
l’ allenamento , niente di più di un paio di sguardi fatti per sincerarsi
della distanza fra di loro.
Sakuragi prese la sua borsa ed andò via velocemente, in strada si fermò a
riflettere.
Cos’
era stata l’ altra sera?
Ora
sembrava tutto così lontano, eppure non erano passate che poche ore , era
veramente successo quello che ricordava?
I
suoi pensieri tornarono indietro , al momento in cui aveva scoperto che il
suo primo cliente sarebbe stato un ragazzo della sua età, un ragazzo che
conosceva bene, che aveva sempre detto di non sopportare, che considerava il
suo rivale , nello sport e in amore ……..
..forse
in amore non più ormai, eppure restava il basket e lui lo amava davvero
quello sport …………..
…lo
aveva conosciuto con leggerezza , forse iniziato con superficialità ma ora…..ora
era veramente la sua vita , la sua gioia , il suo sogno………
..era
davvero tanto per lui ……….per uno come lui, uscito dalla strada, che non
poteva avere nel cuore grandi speranze ……….né sogni …
Un
rivale , si ……bravo , capace , altero……………temibile e …..e da raggiungere ……..un
obiettivo , per migliorare , imparare ……
…niente di più ………niente di meno…………………..
Questo era tutto quello che aveva sempre pensato riguardo a lui fino alla
sera prima.
Eppure una sola sera era bastata a cambiare completamente la visione che ne
aveva.
Vederlo davanti a sé, impeccabile , perfetto nello stile e nell’
atteggiamento , comportarsi come se non lo conoscesse ………..
…senza fargli domande ……perché?
Erano
rimasti insieme tutta la sera , senza quasi rivolgersi parola , parlando con
persone sconosciute ,bevendo.
Aveva
sempre immaginato la condizione economica di Rukawa ,ma non credeva di
incontrarlo, mai.
Invece lui era lì.
Elegante.
Perfetto.
Insofferente.
Oh si
, dopo tanto tempo passato accanto sul campo poteva dire di conoscerlo
almeno un po’.
Ed
era bastato guardarlo per capire quanto non sopportasse stare lì.
Aveva
scelto un angolo e non aveva fermato nessuno di sua iniziativa ,non aveva
detto che qualche parola in tutta la serata , sforzandosi per non apparire
scortese e congedandosi sempre in pochi minuti.
Nei
suoi occhi si poteva leggere solo noia , irritazione , avversione per quel
luogo, per quelle persone con le quali si fermava , per le loro parole.
E
allora perché si trovava lì?
Probabilmente aveva accompagnato suo padre, forse per mantenere sempre
quelle inutili apparenze che a quelle insulse feste sembravano essere
dannatamente importanti o forse si trovava lì perché costretto……………
Non
sapeva cosa pensare …………….in fin dei conti non gli importava poi
molto…………eppure provava rabbia.
Si
………rabbia ……..perché quando si erano incontrati in quegli occhi di ghiaccio
non aveva letto nemmeno una piccola parte dello stupore che lui stesso
aveva provato.
Occhi
di ghiaccio ed una mano tesa.
Rukawa si era presentato.
Senza
incertezze.
Senza
problemi.
Incurante.
Come
se non fosse poi così strano e assurdo vedersi lì , come cliente e
accompagnatore.
Come
se sapesse già di doverlo incontrare lì.
‘Come se fosse stato lui a chiamarlo’
E tutta la sera aveva
sentito su di sé quello sguardo freddo e impenetrabile, che osservava ogni
suo comportamento , ogni movimento, ascoltava ogni parola ,apparentemente
senza interesse …………………..apparentemente…….
…… e
lui aveva dovuto difendere il suo orgoglio ………impegnarsi ………per sé ….per
quel lavoro ……...accettare addirittura un ordine …….
Comunque era inutile continuare a pensarci, arrivato davanti ad un basso e
largo edificio entrò dal retro e si diresse attraverso un lungo corridoio
verso una fila di porte uguali.
Aprendone una scosse la testa per cacciare ogni altro pensiero.
Forse
Rukawa stesso lo aveva richiesto come accompagnatore , forse no, comunque
non sarebbe più accaduto , che motivi poteva avere quel ragazzo per volerlo
accanto quando non faceva che litigare con lui ogni giorno in campo?
Non
sarebbe più accaduto e basta……………..
Un
lieve nota di tristezza lo sorprese in quell’ ultimo pensiero , ma
allontanandola Sakuragi entrò nel suo piccolo appartamento riflettendo solo
sul lavoro che lo aspettava.
A
casa , davanti ad una tazza ormai fredda e vuota di the, il ragazzo dai
capelli neri lasciava correre i propri pensieri.
Su un
corpo che rivedeva nella propria mente , accanto a sé…………..
Su
sentimenti , emozioni singolari che provava al ricordo di alcuni particolari
……………
….un
sorriso….un bicchiere bevuto piano…..liquido chiaro ed ambrato che scivolava
lento fra le labbra ……….occhi caldi sotto un albero nel freddo di un
giardino……..
Si
alzò andando via.
Quel
depliant aperto sul tavolino basso del salotto.
Quella stessa sera un leggero bussare alla porta destò Sakuragi.
Lentamente lui si alzò , stiracchiandosi e aprì.
Yukari aspettava appoggiata al muro del corridoio.
“Dimmi”disse il ragazzo dai capelli rossi.
“Preparati stasera verrai con me”
Il
respiro di Sakuragi si fermò.
Lui
e Yukari ?
Insieme?
Chi
poteva averli richiesti …………….di nuovo, insieme?
“Chi
ci ha richiesti?”chiese subito dopo quell’ attimo di smarrimento.
Urgenza nella voce.
Yukari lo guardò seriamente poi rise.
“Non
fare quella faccia, non ci ha richiesti nessuno……….stasera c’ è un party
formale per la Vigilia di Natale e la nostra agenzia deve mandare due
accompagnatori per pubblicizzarsi , il capo mi ha detto di chiamarti per
farti fare esperienza con me, è tutto chiaro?”
Sakuragi sospirò sollevato.
“Si ,
a che ora ?”
“Alle
sette , nell’ ingresso , puntuale mi raccomando”
Sakuragi si chiuse la porta alle spalle , appoggiandovisi contro.
Sospirò ancora una volta.
Che
stupido che era.
Perché aveva pensato che ….che fosse stato di nuovo Rukawa a chiamarlo ……….?
Perché si era sentito oltre che sollevato anche un po’ ………..deluso…..quasi
……….che non fosse lui……….?
Perché…………………….?
Alle
otto in punto Sakuragi attraversò l’ atrio in compagnia di Yukari , la
musica li raggiunse mentre lei consegnava all’ ingresso gli inviti , il
ragazzo dai capelli rossi si guardò intorno, il posto era elegante , le
persone raffinatamente vestite ,proprio come l’ altra sera ……….
Lei
lo raggiunse e gli sussurrò qualche parola.
“Bene
, ora fingi che io sia la donna che devi accompagnare……….”
Sakuragi annuì e le porse il braccio.
“Perfetto”mormorò lei prendendolo.
Entrarono nella grande sala , passando la soglia.
“Ora
devi lasciarmi e seguirmi, ovunque io vada , senza perdermi mai di vista ,
d’ accordo?”
Sakuragi annuì.
Lei
si scostò dal suo braccio e si diresse lentamente ,con curata lentezza ,
verso uno dei tavoli , accostandovisi.
“E
ora prendi delicatamente un bicchiere , come ti ho già insegnato la volta
scorsa ……..si perfetto, così……..e poi porgilo a me …….
…dovrai essere tu a farlo con il cliente ……..non aspettare mai che lo prenda
da solo ……..devi fargli capire che sai di cosa ha bisogno, che sei qui per
lui, chiaro?”sussurrò ancora la donna.
Sakuragi seguì le sue istruzioni poi la guardò aspettando.
Lei
si allontanò dal tavolo, camminando lentamente attraverso la sala.
“Seguimi con naturalezza , quasi con incuranza ………non devi sembrare un
cagnolino…….”
Lei
si girò per guardarlo negli occhi, con serietà poi proseguì.
“……………Tu devi farti guardare ………lasciare che gli sguardi degli altri
scivolino su di te …………attirarli senza mostrarti superbo o arrogante ……….mai
superiore al tuo cliente ma motivo di vanto per lui ………….guarda…….”
La
donna si spostò verso una delle finestre aperte , accanto ad un altro
tavolo, chiese a bassa voce permesso a chi le ostacolava il cammino,
incurvando leggermente gli angoli della bocca in un sorriso delicato e
discreto subito dopo aver parlato , fissando negli occhi quella persona
solo l’ istante necessario ad attirarne uno sguardo mentre si allontanava ,
posò con cura il bicchiere che aveva in mano e con passo leggero e rapido si
spostò fuori , sul balcone , incurante degli sguardi ammirati di alcuni
presenti.
Sakuragi la raggiunse, lei alzò uno sguardo soddisfatto su di lui.
“Visto?E’ facile attirare i loro sguardi ………………i movimenti lenti ti aiutano
a farlo……….molto più di quelli rapidi e improvvisi …
…….devi dargli un istante per guardarti e poi devi sparire …………..senza
rivolgergli neanche uno sguardo …………senza interessarti di loro ………..su…..prova
a farlo anche tu …………”
Sakuragi abbassò lo sguardo.
Non
credeva di farcela , lei era così bella ed elegante , anche senza lentezza e
cura avrebbe attirato comunque lo sguardo di molti uomini………lui invece cosa
aveva da far vedere agli altri ………?
Niente , niente che li potesse attirare……..
Lei
gli mise un dito sotto il mento tirandolo su.
“Prima regola : non abbassare mai lo sguardo, con nessuno, intesi?”gli disse
fredda.
Sakuragi annuì ancora.
Lei
gli sorrise dolcemente e gli indicò un tavolo lontano, dalla parte opposta
della sala.
Era
chiaro , lei voleva guardarlo mentre provava , vederlo camminare ,posare
quel bicchiere e tornare seguito dagli sguardi degli altri.
“Su
vai e ricorda ……………..devi essere tu a giocare con loro …………” mormorò infine
la giovane donna.
Sakuragi la lasciò, incamminandosi con voluta lentezza verso la sua meta, i
passi leggeri ed eleganti, i movimenti delle mani lungo i fianchi attenti
e curati , la testa alta e lo sguardo fisso davanti a sé.
Yukari rise sommessamente mentre lo vedeva allontanarsi …………………………..solo con
quei pochi passi aveva già attirato su di sé più di uno sguardo………….e
credeva ancora di non essere attraente ……………….
Sakuragi raggiunse il tavolo , si piegò lievemente per appoggiarvi sopra il
bicchiere vuoto e fu in quel momento che lo sentì e lo vide.
Uno
sguardo profondo fisso su di sé ………….. familiare …….lo sguardo attento e
impenetrabile di due occhi azzurri.
Rukawa appoggiato ad una parete lo fissava.
Il
ragazzo dai capelli neri lo aveva visto lasciare l’ accompagnatrice della
sera prima vicino alla finestra e venire verso di lui , camminando
lentamente ……………..no……………..
…….
sensualmente era la parola giusta ……………………………….
…con
passi misurati che riuscivano lo stesso a mostrare la loro energia e la
loro forza ,con quei capelli color del fuoco , luminosi e vivi , che
ondeggiavano lievi davanti al viso, velandolo di ombre ramate …………………..
…….lo
sguardo sicuro e fiero , come se fosse sceso in campo per un incontro
difficile…………………..
ora
lo aveva davanti a sé , mentre si piegava leggermente per lasciare sul
tavolo un bicchiere……..
……..la
stoffa dei vestiti tirava stretta su quel corpo , evidenziandone ogni parte
con cura ……………molta cura ………
………………….
….e i
loro occhi si incontrarono ……….
………………………………….acqua marina e terra calda ………
Sakuragi rimase immobile un istante …………… ‘lui’….lì?……………perché?…………perché?
Rukawa lasciò scivolare su di lui il suo sguardo……… ancora …….in
silenzio……….
Sakuragi si ricordò di Yukari , doveva tornare indietro , lei lo stava
osservando, non poteva permettersi di sbagliare ……….
…eppure quello sguardo ……….su di sé……….lo infastidiva ………….imbarazzava
………non avrebbe voluto davanti a lui…….
Posò
sulla fine tovaglia bianca quel bicchiere , dolcemente , senza poter in
alcun modo evitare che la propria mano tremasse lievemente poi si scostò per
andarsene …………ma due persone si erano fermate dietro di lui , gli impedivano
di allontanarsi …………
….avrebbe dovuto comportarsi come Yukari ………ma Rukawa lo stava guardando
……….non sapeva come fare ………non voleva ……..ma non aveva scelta………………………….
Le
parole della giovane donna gli tornarono alla mente ……….
<non abbassare lo sguardo ……………..sei tu
che devi giocare con loro …………………….>
…….si
………….si……….
Si
…….se
Rukawa lo fissava allora lui gli avrebbe dato qualcosa da guardare …….
Con
studiata attenzione la voce del ragazzo dai capelli rossi si levò in un
sussurro gentile …….
“Permesso”
……………….le due persone impegnate nella conversazione si girarono verso di lui
più velocemente di quanto non avrebbero fatto se avesse gridato , lo
guardarono un istante spostandosi e lui utilizzò interamente quell’ istante
per incurvare dolcemente le labbra in un sorriso naturale , per fissarli
senza invadenza e infine andarsene lentamente , seguito dai loro sguardi ,
da quelli di altre persone lì vicine e da uno sguardo azzurro ora più cupo e
fisso …………………….
Quella voce , che sussurrava una richiesta , bassa e dolce , quelle labbra
piegate in un timido sorriso appena accennato e solo per questo ancora più
attraente, talmente diverso dal sorriso esagerato con il quale lo vedeva a
scuola e quegli occhi scuri e caldi………
Mentre lui si allontanava , nascosto dietro la superficie di cristallo di un
bicchiere appoggiato alla bocca , il ragazzo dai capelli neri si morse un
labbro prima di chiudere un istante gli occhi e andare via ………………
Sakuragi tornò dalla sua accompagnatrice e le sorrise timidamente,lei lo
guardò soddisfatta , regalandogli un complimento e qualche altro
suggerimento………….ma lui non la ascoltava più…………..il suo pensiero era
rimasto a quel ragazzo che lo fissava appoggiato ad un muro ……………………….
Perché si trovava lì?
Perché lo aveva guardato con tutta quell’ attenzione?
Forse
si trovava lì per caso o insieme a suo padre come quella sera ………………….forse
lo guardava perché nemmeno lui si aspettava di vederlo …………..
…..no….non
era sorpresa quella nei suoi occhi …….non lo era affatto …………….
…………e
poi era da solo , non sembrava avere un accompagnatore accanto……………avrebbe
potuto richiederne uno……avrebbe potuto richiedere lui ……………..ma non era
successo…………..
Fingendo di ascoltare le parole di Yukari ,lui si girò si sfuggita ,solo
per accorgersi che Rukawa era andato via………
seguì
la giovane donna verso il centro della sala per conversare e sospirando
si convinse finalmente che quello che era successo quella famosa sera non
si sarebbe più ripetuto.
Passarono alcuni giorni, pochi ma lunghi, uguali agli altri , quasi
insignificanti , al termine di un allenamento Rukawa si avvicinò a Sakuragi
poco prima che andasse via , in palestra non c’ era più nessuno, solo quel
ragazzo dai capelli neri che seguitava ad allenarsi instancabilmente.
Nel
corridoio , a pochi passi dall’ uscita , Sakuragi si sentì chiamare.
“Do’
hao”
Una
voce atona e bassa.
Lui
si girò , Rukawa lo fissava immobile, appoggiato contro il muro.
“Che
vuoi baka kitsune, ho da fare!”
Silenzio.
“Allora ?Ho da lavorare , vedi di muoverti…”aggiunse il ragazzo dai capelli
rossi.
“E’
proprio di lavoro che devo parlarti”
Sakuragi si irrigidì, veloci come lampi i suoi pensieri tornarono a quella
sera passata insieme e alla sera in cui si erano visti di sfuggita , si
era convinto che Rukawa non avesse trovato niente in lui come
accompagnatore e che non si sarebbero più incontrati in quel modo………….non ci
aveva più pensato….
….e
ora aveva uno strano presentimento………………
“Lavori domenica sera ?” chiese il ragazzo dagli occhi azzurri senza
attendere oltre.
“C..che domande………………….è l’ ultimo dell’ anno , uno dei giorni in cui
lavorano quasi tutti da me”rispose lui ostentando una sicurezza che non
provava affatto.
Dove
voleva arrivare?
Perché quelle domande?
“Bene
, allora ricordati che per quella sera sei impegnato ………………con
me………………….riferiscilo al tuo capo……poi lo informerò io per i dettagli”
Sakuragi rimase in silenzio , fissandolo.
Il
ragazzo moro comunque non attendeva una risposta e si girò per tornare ai
propri allenamenti.
“Perché ?” risuonò tra le mura di quel corridoio.
Rukawa si voltò appena e rispose.
“Ho
bisogno di un accompagnatore , do’ hao”
In
silenzio il ragazzo dai capelli neri si incamminò per andarsene.
Sakuragi fece un passo avanti, con decisione.
La
sua non era una risposta.
“Perché io?”
Rukawa non si voltò e gelidamente disse solo.
“Perché mi diverti”
Sakuragi strinse i pugni ,così forte da farsi quasi male , si lasciò morire
in gola un insulto ed andò via sbattendo la porta.
Se
avesse aspettato, se avesse potuto vedere il viso di Rukawa avrebbe
scoperto quanto in realtà fosse lontana dalla verità quell’
affermazione………….
Il
ragazzo dai capelli neri sbatté un pugno contro il muro……le parole che aveva
pronunciato gli bruciavano ancora sulle labbra ……..
…..non
era quello il motivo……..
..non
era quello il motivo per cui lo voleva accanto …….
..non
era quello il motivo per cui quella sera lo aveva scelto…..
..non
era quello il motivo per cui la sera dopo aveva fatto in modo di incontrarlo
……….
..non
era quello il motivo per il quale quelle poche ore passate insieme
ritornavano costantemente alla sua mente ogni volta che lo vedeva …..
…..ma
nonostante tutto di cosa si rimproverava?
Non
avrebbe potuto dire niente di diverso da quelle parole così consone ai
ruoli che da tempo si erano dati , l’ uno all’ altro……..
……..perché
nemmeno lui aveva capito cosa significasse e quanto grande fosse quel
motivo…………
e non
poteva rischiare e affidare ad altri sentimenti confusi e agitati …………
….non
poteva per sé e forse neanche per lui ……..
Sakuragi si allontanò correndo……………..non poteva rifiutarsi, anche se non ne
avesse parlato con il proprio capo Rukawa non si sarebbe dimenticato di
telefonare ………………
…..ora
che aveva trovato il suo giocattolo ………………….
Fermandosi in strada per riprendere fiato strinse ancora una volta i pugni,
tirando un calcio ad un bidone rovesciato.
Dannazione ……..lui quella domenica sera era libero…….e doveva lavorare
……….non poteva nemmeno sperare di ricevere altre chiamate ……
….non
era particolarmente richiesto……………….anzi non lo era affatto………….per quanto
tentasse di nasconderlo …….
…alla
fine era sempre così insicuro ……e quando aveva sentito Rukawa dirgli che lo
voleva di nuovo come accompagnatore per un istante , un singolo sciocco
istante, aveva pensato di valere qualcosa……………… e invece non era altro che
un divertimento…….
….non
era altro ………….ora capiva i suoi sguardi , il suo osservarlo ……………..per
lui non era altro che un giocattolo di
cui
ridere ……………
Tirò
un altro calcio al bidone , facendolo rotolare tra i sacchi sparsi in terra
e sospirò angosciato.
In
fondo lo sapeva cos’ era che gli faceva così male……….lo sapeva …….
….in
fondo sapeva che avrebbe solo voluto sentirsi dire, per una volta, che era
stato bravo.
Sakuragi rimase nell’ incertezza per altri due giorni poi si decise a
parlare di Rukawa al suo capo , mentre entrava nell’ ufficio squillò il
telefono, l’ uomo di mezza età seduto alla scrivania rispose , parlando
cordialmente , rigirandosi una penna abbastanza elegante tra la mani,
continuò a conversare alzando un paio di volte gli occhi sul ragazzo dai
capelli rossi che aveva davanti , squadrandolo velocemente, poi riattaccò.
“Sakuragi”
“Si?”
“Domenica sera sei impegnato, ti hanno richiesto…….ancora il signor Rukawa.”
Sakuragi abbassò un istante lo sguardo.
“Ah
va bene…..”rispose.
“Si
vede che hai fatto una buona impressione , ne sono contento…………..continua
così…..”
“Grazie” mormorò lui senza alcun interesse.
Silenzio.
“Bene
……eri forse venuto a parlarmi di qualcosa?”
“No……non importa …………….a dopo”rispose il ragazzo fuggendo il suo sguardo.
E
chiudendosi la porta alle spalle sospirò , andando a prepararsi.
Continua………..
Anche
questa parte è andata ^_________________________________________^
Ed
ora la
prossima!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Saluti
Mel
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