Scrivere questa fic senza di te è stata la sfida più ardua che abbia mai vinto. Tutto ciò che spero è che ti piaccia, perché te la meriti più di quanto immagini. Forse è l'euforia del momento che mi fa scrivere così, ma senza di te non sarei diventata quella che sono. Quindi per il tuo compleanno ti dedico una fanfiction romantica, come piacciono a te (anche se temo di aver esagerato), e sulla tua coppia di Slam preferita. Ti voglio bene, e se anche in futuro non ci vedremo più ricorderò ogni pomeriggio, ogni notte, ogni singola avventura passata con te! Sei la mia migliore amica! Ti voglio bene Bads
Please Forgive Me - I Can't Stop Loving You
di Bads
Entro in palestra e subito ti vedo. Ti volti, mi vedi e mi sorridi, ma non ti avvicini di un passo, continuando a parlare con Kakuta, anche se so che la tua attenzione da questo momento è tutta rivolta verso di me. Saluto gli altri e comincio a scaldarmi, continuando a guardarti con la coda dell'occhio, senza farti capire che ti osservo, senza farti capire che sei continuamente al centro dei miei pensieri. Cominciamo l'allenamento, ed ogni scusa è buona per avvicinarti a me e parlarmi del più e del meno, chiedendomi com'è andata la giornata, o parlandomi dei tuoi impegni per il futuro. Io sorrido ma faccio finta di non ascoltarti. Adoro quando mi rendi partecipe della tua vita, come se fossi qualcosa di più che un semplice fidanzato “un po' maniaco e a volte molto dolce”, così come sempre mi descrivi. Non riuscirei a non pensare a te neanche se lo ordinassi alla mia mente. Forse perché ti sei installato nel mio cuore, e non solo tra i miei pensieri. Giochiamo insieme, mi aiuti con l'allenamento nei tiri da tre, poi mi aiuti con le finte, coi palleggi e in partita mi passi sempre la palla. Quasi come se anche tu non pensassi ad altro che a me. Guardandoti non posso fare a meno di sorridere, perciò mi faccio violenza e volto lo sguardo quando non vorrei, quando cioè mi guardi arrossendo, o mi parli con quel tono di voce così dolce, o mi sfiori un attimo le dita passandomi la palla. Non vorrei che gli altri guardandomi capiscano quanto sono innamorato di te, perché non potrei mentire su niente. Non potrei abbassare lo sguardo al pavimento, perché ti guarderei in un istante e mi getterei tra le tue braccia. Non potrei ridere e credere che sia una battuta, perché non saprei mentire. Non potrei dire che non è vero, perché ti amo. Non voglio che tu ti senta in imbarazzo perché non sono capace di mantenere segreta la nostra storia, ma vorrei solo che sapessi che non faccio altro che pensare a te. Che il mio amore per te supera tutte queste sciocchezze. Che la tua felicità supera qualunque mio capriccio. Che ti amo, e ti amerò sempre. Gli allenamenti finiscono senza che io me ne renda conto, dato che cerco ancora di migliorare i miei tiri a canestro. Gli altri se ne stanno già andando, ma tu mi aspetti, facendo finta di mettere in ordine, e aspetti che ti raggiunga. Non siamo ancora soli, per cui non ti bacio, ma non immagini quanto vorrei farlo. Mi limito a sorriderti e a sfiorarti la mano con un pollice, poi mi avvio agli spogliatoi, seguendoti. Ora che ti guardo, penso che vorrei averti sempre al mio fianco. Ora che ti ho accompagnato a casa, e ti chiudi la porta alle spalle, mi rendo conto di quanto già mi manchi, e di come vorrei passare ogni singolo momento con te. Torno a casa con un sorriso ebete e la testa tra le nuvole, pensando a tutto ciò che ti te mi manda in estasi. I tuoi occhi, le tue mani, i tuoi capelli. Il tuo modo di fare gentile, il tuo imbarazzo, la risolutezza. Tutto ciò che sei. Da quando è cominciata la nostra storia mi sembra di vivere su un altro pianeta, in cui tutto mi ricorda te. E da quella volta quando mi sono dichiarato è già passato qualche mese, molti di più di quanto avessi mai osato sperare. Prima eri solo un'ossessione, che vagava nei miei sogni tutte le notti. Ora sei diventato molto di più. Mi sei entrato nel cuore, oltre che nel corpo. E non potrei essere più felice di così. Felice come quando, quel giorno di qualche mese fa, sei arrossito e mi hai detto di si. Che anche tu volevi provare a stare con me, come se anche tu avessi avuto i miei stessi pensieri per quelle settimane interminabili, come se avessi capito al volo il mio stato d'animo, e non aspettassi altro che mi facessi avanti. Allora, amore, scusami se ci ho messo tanto. La vita da allora è cambiata decisamente, e per il meglio. Ogni ora che passo con te sembra volare. Ogni minuto in cui non ci sei sembra una vita intera. Vorrei saper dirti tutte queste cose, perché so che ti farebbero piacere, e perché so che non possiamo avere una normale vita amorosa al di fuori delle nostre case, ma ogni volta mi mancano le parole. Penso a cosa dirti, al modo migliore per renderti partecipe dei miei pensieri, ma quando ti guardo tutto svanisce, voglio solo stringerti e baciarti. Sussurrarti che ti amo e che tutto andrà bene. Dirti di non preoccuparti, che sono sempre vicino a te. Rassicurarti che non ti lascerò mai, che sei la mia vita. E ti bacio. E quando ti bacio raggiungo il paradiso. Sento le tue labbra sulle mie, e mi manca un battito. Ti sento così indifeso e amabile che sono quasi stupito dalla mia fortuna di averti solo per me. Tutto mi ricorda le tue labbra quando mi baci, ma raggiungo sempre una sensazione indefinibile quando finalmente ci incontriamo senza che qualcuno ci veda. Le tue labbra indugiano sempre e non trovano mai il coraggio di andare più a fondo. Sono sottili, morbide e vellutate e si posano sulle mie dolcemente. Ogni volta che lo fai il mio corpo freme ed il mio cuore batte all’impazzata, come se ogni volta fosse la prima. Quando accarezzi la mia pelle il mio corpo diventa tuo. Quando mi apri gli occhi e mi sorridi dolcemente il mio cuore salta un battito, come se non mi avessi mai rivolto uno sguardo pieno d’amore. È una sensazione che ricorre sempre. Una sensazione che spero non abbia mai fine. Un'emozione che mi illude, e mi fa credere che ogni volta sia la prima.
It still feels like our
first night together And it's gettin' better
baby
Quando mi sveglio è già ora di alzarsi. E come ogni notte non ho potuto fare a meno di sognarti. Giusto perché mi ricordassi che non c'è altro a cui dovrei pensare. Giusto per ricordarmi che tu sei tutto quello che mi serve. Amore, non temere, non penso ad altro che a te. Mi vesto più in fretta del solito, stupendo i miei genitori, e mi fiondo fuori di casa, salutandoli velocemente. Voglio venire da te. Sono a casa tua in un baleno, e arrivo giusto in tempo per vederti uscire di casa e incamminarti verso di me, ma ancora non ti sei accorto che sono qui. Mi fermo e riprendo un attimo fiato, aspettando che tu ti accorga di me. “Mitsui!” ti sento urlare dopo poco. Io alzo lo sguardo e ti vedo, gli occhi ancora assonnati, gli occhiali storti sul naso e un'espressione un po' sorpresa. Ti saluto, dicendoti che sono venuto a prenderti. Ancora una volta potrei dirti molto di più, ma le parole non sono arrivate. Potevo dirti che mi mancavi, che avevo bisogno di vederti. Che è da ieri che penso ad un tuo bacio e non faccio che pensare ad altro. Che non potevo sopportare l'idea di non toccarti per un'altra giornata. Devo sentire il tuo profumo, devo sentire il tuo tocco sulle mie braccia. Devo sentire le tue labbra vellutate sulle mie, prima di impazzire. Così, dopo una rapida occhiata mi avvicino piano, sperando che tu intuisca cosa voglio fare e non ti rifiuti. Ci sfioriamo solo le labbra, e io inalo il tuo profumo prima di vederti spostare un po' imbarazzato, chiedendomi se non fossi impazzito a baciarti per strada. Sarei impazzito a non baciarti, Kogure. E sto impazzendo ancora adesso alla sola idea di non poterti vedere fino agli allenamenti, questo pomeriggio. Questo bacio mi farà sopravvivere però, almeno finchè non me ne vorrai concedere un altro. Un altro che mi ricordi quel giorno di qualche mese fa, quando mi sono avvicinato e ti ho baciato, senza che tu scappassi. Quando ho creduto di poter morire dalla felicità. Niente potrà mai comparare l'emozione di quel momento. Niente può essere più bello di baciarti, o di ricordare il nostro primo bacio. Non ci sarà nulla che potrà mai essere migliore. Assomiglia molto alla prima notte che abbiamo passato insieme a casa mia, a fare l'amore per la prima volta. Ad amarti con ogni singola parte di me per la prima volta, a prenderti e renderti mio, confidandoti che ti avrei donato il cuore, se solo avessi potuto togliermelo dal petto. Arriviamo a scuola e mi saluti, scappando verso Akagi e verso la tua classe, lasciandomi ancora. Cerco di arrivare incolume all'ora degli allenamenti. Non ti ho voluto neanche incontrare per pranzo, sono scappato non appena ti ho visto, consapevole che se ti avessi avuto vicino un solo istante ti avrei stretto a me non lasciandoti più andare. Agli allenamenti ti saluto come faccio con tutti gli altri, e cerco di non guardarti, ricordandomi l'effetto che mi hai fatto ieri. Tu sembri aiutare il mio povero cuore, e non ti avvicini a me più del necessario. In questo modo mi alleno meglio del solito, anche Akagi è più contento, anche se Sakuragi e Rukawa lo fanno sempre imbestialire. Ogni tanto ti guardo, ma tu non mi parli più, concentrato come sei a seguire gli altri negli allenamenti. Dopo il bacio che mi hai dato stamattina ho la testa completamente vuota. La felicità si è presa possesso di tutto il mio corpo, e non mi permette di pensare ad altro. È da molto che non stiamo più da soli insieme. È da molto che non facciamo l'amore, e forse questa mancanza di te mi sta facendo impazzire, quindi voglio rimediare. Voglio stare solo con te, non importa quanto. Voglio poterti dire che ti amo, perché è da molto che non te lo sussurro. Voglio che tu sappia tutto, voglio che non ne dubiti un solo istante. Quando abbiamo finito tu devi rimanere a pulire insieme a quell'idiota dai capelli rossi, così io e gli altri andiamo a cambiarci. Tornato in palestra vedo che non avete ancora finito. Ti osservo a lungo, dato che non ti accorgi della mia presenza, ma subito capisco che non posso rimanere a guardarti. Non posso semplicemente osservarti e poi fare finta di essere un semplice amico per te. Far credere a tutti che tutto quello che sento per te non è amore, e che non vorrei ogni singolo istante allungare una mano e toccarti ovunque. E baciarti. E farti mio. “Kogure!” ti chiamo e ti vedo voltarti. “Devo andare... ci vediamo domani?” Spero che Sakuragi non si insospettisca, ma non fa molto caso a noi. Quello che mi preoccupa è il mio Kogure, che mi guarda un po' sorpreso, forse aveva pensato di tornare con me. Scusami amore, ma non ce la faccio.
La mia mente e il mio cuore sembrano lottare in modo continuo. L'uno dice di correre verso di lui e baciarlo. L'altro urla di andarsene prima che faccia qualcosa di cui potrei pentirmi. Non voglio che mi lasci, non voglio che si senta in imbarazzo e che non voglia più toccarmi, anche di sfuggita. Ma è dura. Perché ogni volta che incrocio i tuoi occhi sento la stessa sensazione della prima volta. Quando mi hai guardato e mi hai fatto capire che mi amavi. Anche io voglio amarti, amore, ma non così. Voglio farlo bene, in modo che tu non ti debba pentire. In modo da farti felice, perché è tutto quello che mi importa. “Vai pure, ci vediamo domani” Sembri capire. Mi sorridi e torni a lavorare. E io scappo da lì, contento di aver potuto almeno vedere un ultimo tuo sorriso. E ora capisco che non è affatto come la prima volta. E soltanto molto più forte. Corro verso casa e mi rifugio nella mia camera, cercando di non pensarti. Ma è una missione persa in partenza. Mi addormento ripensando al tuo profumo, e mi sveglio più rilassato del solito. Non faccio in tempo a venirti ancora a prendere, anche se vorrei, così mi dirigo verso lo Shohoku lentamente. Sto tentando ancora di non pensarti, ma tu sei ancora l'unico centro dei miei pensieri. Sei ancora l'unico. A pranzo stavolta se tu che non ti fai trovare, e vago per i corridoi cercando di capire cosa sia successo perché tu non voglia vedermi. Probabilmente hai le mie stesse sensazioni, e hai paura che solo a guardarmi non potresti resistere. Ti capisco benissimo, così non mi dispiaccio. Ma anche se mi facessi un torto enorme, non potrei mai avercela con te. Neanche se non mi parlassi più, potrei smettere di pensarti. Neanche se mi odiassi potrei smettere di amarti. Agli allenamenti ti vedo ma tu non mi guardi né mi sorridi. “Qualcosa non va?” ti chiedo quando mi sono avvicinato un po', sperando che nessuno ci senta, ma gli altri hanno di meglio da fare che badare a noi. Scuoti la testa ma so benissimo che qualcosa ti turba. Ti conosco meglio di quanto pensi. Cominciamo a correre e a scaldarci, e non ho nessuna minima occasione di scambiare due parole con te, ma comincio a pensare che se anche ce l'avessi tu non vorresti parlarmi. Perché quando qualcosa ti turba, non vuoi mai dirmela, credendo di fare il mio bene. Pensando che non voglio saperla, che non mi interessi delle tue cose. Quando in realtà vorrei solo sentirti parlare di continuo, e stare con te per sempre. Risolvere tutti i problemi e tutti i dubbi che ti perseguitano. E rassicurarti con le mie parole, che non saranno delle migliori, non te lo posso promettere, ma avranno tutta l'intenzione di farti sentire meglio. Più rincuorato, mi dirigo agli spogliatoi, seguendoti, e ti chiedo di aspettarmi, che voglio parlarti, e seriamente. Hai tremato un po' e hai annuito. La tua doccia è stata lunghissima, e bollente da quello che ho sentito. Quando gli altri vanno via salutandoci, mi siedo sulla panca e ti aspetto con un sorriso. So già cosa voglio dirti, non manca l'occasione. Non voglio sprecare questo momento, non voglio rimpiangere niente. Voglio stare un po' solo con te, voglio farti capire quanto ti amo. Quando esci dalle docce ti avvicini. Hai il viso molto pallido, e anche tu pari risoluto quanto me. Mi alzo e aspetto che parli, sembri voler dire molte cose. “Mitsui...” cominci con voce tremante: “Se tu... non mi vuoi più... devi dirmelo, io posso capire” Le altre parole fatico a registrarle. Non... volerti? “Non volerti?” dico, in piena crisi, dimentico di tutto quello che ho pensato che voglio dirti. “E' da qualche settimana che ci penso...” dice, un po' imbarazzato: “Sembra quasi... una fatica stare con me, e non voglio pesarti” Sono allibito. Non credevo che il mio comportamento potesse essere così fraintendibile. “Non voglio che tu ti senta in dovere di venie a prendermi a scuola, o di pranzare con me, se non vuoi” Non volevo illuderti del contrario, Kogure, io ti amo davvero. “Quindi forse è meglio se non ci vediamo più, non voglio più stare così” Sono ancora fermo, forse aspetti che ti dica qualcosa. Ma cosa mai potrei dirti, amore? Non posso lasciarti, tu mi rendi migliore di come sia mai stato.
Non ho intenzione di farti sentire così, non ho intenzione di farti sentire solo. Non voglio che pensi queste cose, dimenticatele. Non voglio sentirti più dire nulla del genere. Ti amo. Sei il solo che voglio. Non posso dirtelo altrimenti, perciò ti bacio, stringendoti a me, e non ti sento opporti. Quando mi stacco ti sussurro tutto quello che avrei voluto fino a questo momento, come se dovessi svuotarmi la coscienza. Non posso fare più di così, non posso fare ciò che non riesco a fare. Ma per te posso anche riuscirci. Per te, ti confiderò cosa mi sussurra il mio cuore ogni volta che ti vedo. Per te, saprò dirti cosa penso ogni volta che non ci sei. Perché voglio che tutto con te vada bene, dai baci, al basket, al sesso. Così cercherò di amarti ancora di più di quel che dovrei. Non lo so se mi ami, non mi importa. Se i miei sentimenti sono ricambiati lo scoprirò in futuro. Adesso sono contento solo così, a bearmi dell'amore che provo per te. Quando finisco di parlare ti bacio di nuovo, stavolta con più passione, con più ardore, con più amore. Ti accarezzo il collo e le spalle, sollevandoti con la mano libera la maglietta, e ti sento gemere. Non puoi più avere dubbi su quello che provo per te, quindi spero che questi brividi siano dati dal freddo o dall'emozione. Forse non vuoi, ma spero che tu lo dica prima che io impazzisca del tutto. Se non vuoi ti prego dimmelo. Perché è da talmente tanto che non sento la tua pelle che ormai il tuo odore è solo un ricordo. Perdonami, se non vuoi. Ma non posso smettere, ti amo.
Per favore, perdonami se sono irruente, ma sento che ti piace. Ti prego, non illudermi ancora del tuo amore se non è quello che provi per me. So che non potrei non amarti, neanche se mi obbligassi. Ma se le tue ragioni sono solo quelle, ti prego, lascia che ti convinca che sbagli. Che io vivo solo per amarti. Che tutto quello che ci è successo in questi mesi è stato un paradiso, e non lo cambierei con nient'altro. Per favore, non avercela con me. Non so quel che faccio. Siamo finiti sul pavimento, e continuo a baciarti, la tua maglietta giace sotto la tua testa, e sento i tuoi gemiti inondarmi la testa. Finalmente ti tocco e sono felice. Ti sorrido, sperando che ti piaccia, che tu mi voglia. Tu mi sorridi, togliendoti gli occhiali e pulendoti un po' gli occhi, che forse stanno piangendo. Perdonami, se ti ho fatto piangere. Credimi se ti dico che non ne avevo intenzione. Credi a tutto quello che ti dico, d'ora in poi. Non sono mai stato un bravo ragazzo, ma non ti direi di amarti se non lo sentissi davvero. Credimi, ogni parola che dico è vera. Non sentirti mai solo tra le mie braccia, perché io non vorrei essere in nessun altro luogo. Anche se non mi vuoi, ormai non posso fare altro. Non posso smettere di amarti. Mi togli la maglietta e finalmente mi sdraio su di te, godendo del contatto con il tuo petto, sentendo i nostri cuori martellare all'unisono. Ti bacio, ci baciamo. Ti tocco e mi tocchi. Ti spoglio e tu, titubante, mi segui. In un attimo siamo nudi, ancora dentro lo spogliatoio, ormai diventati insensibili al giudizio degli altri. Ormai completamente impazziti l'uno dell'altro per rendersi conto che non è il luogo più adatto per amarsi. “Non potevo aspettare, Kogure!” Ti sembrerà una scusa banale, ma è vero. Chissà quanto avrei dovuto attendere prima che casa mia fosse di nuovo libera, o che i tuoi andassero di nuovo fuori città. Annuisci e sorridi di nuovo. Forse ti sembro un po' patetico. Ma ti voglio, e desidero solo cancellare tutte le paure che ti hanno accompagnato queste settimane.
Se ripenso a tutta la nostra storia, vedo solo momenti felici, e mi chiedo come potevo vivere prima di allora. Come fossero vuote le mie giornate se non c'eri tu tra i miei pensieri. Come fossero noiosi gli allenamenti, o le nottate. E allora capisco che i nostri momenti migliori sono insieme. I nostri ricordi migliori sono insieme, di quando siamo uno tra le braccia dell'altro. E dalla nostra prima volta siamo sempre più vicini, ma non ancora come vorrei. Possiamo esserlo ancora di più, possiamo rendere le cose più facili, e possiamo cancellare tutte le incomprensioni di cui potremmo diventare prede. Se solo mi lasciassi provare, Kogure, tutto andrebbe bene. Ti prometto che tutto andrà bene, io ti amerò ancora di più, solo per convincerti che non ti voglio lasciare, che non voglio stare senza di te. Tu sei l'unico. Perché il ricordo del profumo della tua pelle mi accompagna ogni notte. Perché mi ricordo ogni tuo sorriso, impresso a fuoco nella mia mente, e ogni tuo bacio, scolpito nel mio cuore. Ricordo ogni singola notte passata con te. E da domani ricorderò questo pomeriggio, passato a toccarti nello spogliatoio, e a farti mio così all'improvviso, senza che l'avessimo programmato. Ricorderò come ti sentivi fuori di te dallo stupore e dal piacere. Ricorderò com'era malleabile il tuo corpo sotto il mio tocco, come si alzava e abbassava in fretta il tuo petto in cerca d'aria, come le tue mani vagavano sul mio corpo, un po' meno imbarazzate del solito. Ricorderò benissimo come ti sei abbandonato tra le mie braccia prima che ti penetrassi. Lo sai che mi ricorderò tutto questo.
Così, non sentirti più solo, non ce n'è motivo. Non voglio che tu tema niente, quando sei con me. Se l'unico che abbia mai voluto avere. Perciò non lasciarmi mai, non potrei sopportare l'idea di averti lontano. Spero che i miei sentimenti per te non mutino mai, ma se lo faranno, ti prego perdonami, perché non sarò più in grado di amarti come ora. Ma se penso al futuro non posso far altro che sorridere. Perché non c'è futuro per me se tu non si al mio fianco. Ti accarezzo le gambe, e ti penetro con un sorriso, perché mi mancavi, e probabilmente ti mancavo anche io un po'. Urli e ti inarchi. Io gemo e ti abbraccio. Voglio sentirti sempre più vicino, più di quanto sia necessario, e sento la tua voce che urla. “Ti amo Mitsui” O forse l'hai solo sussurrato, quando sei vicino a me nulla ha più importanza. Anche io ti sussurro qualcosa all'orecchio, e tu annuisci.
Non so cosa sto facendo, o forse si, ma non mi era mai capitato di desiderarti così intensamente. Abbiamo già fatto l'amore, ma mai ti ho sentito così vicino come questa volta. Percepivo ogni battito del tuo cuore, ogni gemito quando affondavo dentro di te, ogni sussurro che mi penetrava le orecchie. Mi stringevi le spalle, dicendomi di non lasciarti mai. Forse è inutile ripeterlo, ma non potrei. Per farti sentire più al sicuro ti stringo di più, ti accarezzo di più, ti bacio di più. Ti amo solo un po' di più per questa volta. Vieni nel mio petto, e io ti seguo subito, serrando la tua bocca con un bacio. Quando mi stacco siamo ancora a terra, e il nostro piccolo momento di piacere si è concluso. Sono contento di quello che ho saputo dimostrarti oggi, e sono ancora più felice nel sapere che mi ami. Non me lo avevi mai detto prima di oggi, e io non ci avevo mai fatto caso. Credevo di poter solo amare, ma non mi rendevo conto di quanto tu in realtà ricambi il mio amore. Di quanto tu sia insicuro come me, e non sappia quando dire le parole giuste. Credevo di sapere tutto su di noi, ma ignoravo quanto mi facesse stare bene sentirmi a casa tra le tue braccia. Ricordati quello che ti ho sussurrato nell'orecchio, Kimi-kun, perché probabilmente non me lo sentirai dire mai più. Perché forse non avrai mai più dubbi su quello che provo per te. Ricordatelo, perché è importante. “Ti amo, e per favore perdonami se non posso farne a meno”
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