Una festa
come San Valentino è una vera pacchia per noi fic
writer, perché, si può non scrivere in
occasione della festa degli innamorati una bella
fic HanaRu?! Direi proprio di no,
quindi, eccola!^^ HanaRu sempre & solo!!!!!!
Please, be mine
Di
Calipso.
*
Oggi è San
Valentino, la festa degli innamorati e a scuola è stato tutto uno
scambio di cioccolate, biglietti che lasciavano la scia profumata,
ragazzine con gli occhi a cuore……insomma, melassa ovunque! All’entrata
ho visto il mio nanerottolo preferito, Miyagi
che aspettava l’arrivo di
Ayako con dei cioccolatini in mano e una
faccia più ebete del solito, chissà che la nostra manager questa volta
non si decida a smettere di far finta di niente e accetti il suo invito
ad uscire ( questo è stato un consiglio del tensai….).
Anche Yohei quest’anno
ha comprato del cioccolato, ma non ho ancora scoperto per chi, è stato
piuttosto vago in proposito, forse preferisce prima accertarsi che
venga accettato. Insomma tutti sono frenetici
per questa giornata all’insegna dell’amore, addirittura il Gorilla ha
fatto durare di meno gli allenamenti, lasciandoci liberi piuttosto
presto e forse il merito è del nostro vice capitano, uno dei primi ad
andare negli spogliatoi e ad uscirne con Mitsui,
parlavano fitto fitto
come se stessero decidendo dove andare a festeggiare. In breve la
palestra si è svuotata, soltanto uno è rimasto per i soliti allenamenti
supplementari ed è ancora dentro imperterrito a provare tiri a canestro
o solo gli dei sanno cosa, visto che io da
fuori sento solo il rumore sordo della palla che rimbalza sul parquet.
Mi sfrego le mani con forza, perchè fa
veramente freddo oggi, stanotte ha nevicato e ora che il sole è calato
la temperatura è scesa parecchio. Ora vi starete chiedendo che cosa ci
faccia a quest’ora fuori
dalla palestra, magari penserete che io stia aspettando
Rukawa ( perché ovviamente non può essere
che lui quello che, ignorando ogni festività, è rimasto chiuso qui
dentro tutto il pomeriggio! ) bè, il
tensai non vi lascia con il dubbio e vi
comunica che sì, sta aspettando che la stupida volpe decida di smetterla
di allenarsi e esca perché io…..io…..passo la
mano sulla tasca del mio giaccone che rivela qualcosa al suo interno e,
assicurandomi che non ci sia nessuno intorno, estraggo l’oggetto che da
stamattina cerco di nascondere agli occhi indiscreti dei miei amici, per
evitare la loro trafila di domande! È un piccolo peluche raffigurante
una scimmietta che tiene in mano un cuore,
un classico dei regali di S. Valentino e l’ho
comprato per regalarlo a Rukawa. Sì, avete
capito bene ho comprato un peluche per lui e
non è tutto, perché non vi ancora detto che sul cuore che tiene in mano
la scimmietta c’è una scritta:
please, be mine.
Naturalmente so cosa vuol dire, il mio inglese comprende poche parole,
ma fortunatamente queste c’erano tutte nel mio vocabolario e ho comprato
questo peluche proprio per il significato
della frase e…….insomma, piantatela con quelle facce ebeti!
Che vi ci vuole per fare due più due?! La
situazione è chiara: se compro una cosa del genere e consapevolmente
glie la voglio regalare, magari voglio fargli
capire qualcosa, no?! Uff, magari vi spiego
meglio così mi esercito, anche perché temo che la sua reazione non sarà
dissimile dalla vostra, sempre che ci sia una reazione, perché purtroppo
devo contemplare anche l’ipotesi che il volpino non esiga nessuna
spiegazione, ma si limiti a farmi ingoiare il
peluche e tanti saluti! Bè, io spero
proprio di no, perché il mio non è né uno scherzo né una cosa tanto per
fare, ma è importante e lo deve essere veramente se mi ha spinto
a espormi così tanto, questo lo comprendete,
no? Allora, andiamo con ordine, così riordino anch’io le idee…….Rukawa
ed io ci conosciamo dall’anno scorso e non
siamo andati mai molto d’accordo, al punto che ogni occasione era buona
per azzuffarci, non parliamo poi degli insulti……..questa era la nostra
quotidianità, al punto che durante la riabilitazione ne ho sentito la
mancanza!!! E qui cominciano a venire i nodi al pettine: uno non può
stare in ospedale intento a recuperare un infortunio, ricevere
spessissimo delle lettere dalla ragazza che gli piace e invece di stare
lì a gongolare perché finalmente si interessa a te, pensare che però
quella cretina di una volpe ti manca e che ti annoi senza le sue
botte!!!! Non è normale, né tantomeno lo è
andare sulla spiaggia sempre alla stessa ora perché forse lui passa di
lì facendo jogging!!! Ma
tant’è, le cose andavano così e io che posso sembrare
superficiale, ho cominciato a interrogarmi su cosa mi spingesse a
comportarmi così e alla fine sono stato messo al muro dalle mie
risposte, quelle risposte che ho trovato dentro di me ed erano così a
portata di mano, così vicine eppure non le avevo mai notate. Non avevo
mai voluto ammettere, nemmeno con me stesso, che quel mio ‘cosa fa
Rukawa, cosa dice
Rukawa, dov’è Rukawa ’ fosse troppo
ossessivo per ridursi a ‘devo conoscerti
meglio per scoprire i tuoi punti deboli ’, ma che punti deboli! La
verità è che io avrei voluto la sua
considerazione, volevo che lui si accorgesse di me, io VOGLIO che si
accorga di me, perché non sopporto l’idea che io per lui sia solo una
seccatura, che noi non riusciremo mai a parlare, che io non abbia mai la
possibilità di dirgli quanto lui sia importante per me, quanto mi
piaccia, ecco l’ho detto! Sì, lui mi piace, mi piace tantissimo e alla
luce di questa presa di coscienza tutto assume una connotazione chiara:
perché mi irritavo quando qualcuno mi faceva
notare la sua bravura nel basket? Semplice, perché io ho sempre ambito
ad essere alla sua altezza, che lui si accorgesse che io potevo
competere con lui alla pari e questo a sua volta può voler dire soltanto
una cosa: se tieni tanto all’opinione che una persona ha di te è perché
la ritieni importante, altrimenti perché sperare ardentemente di sentire
un giorno uscire un complimento da quelle labbra perennemente
imbronciate? Perché avere la netta sensazione
che se lui ammettesse che io merito la sua attenzione, sarei felice come
non mai? Quella volpe indisponente e un po’ scorbutica mi ha rubato il
cuore ecco la risposta a tutte queste domande! Ho passato tantissimo
tempo in questi ultimi mesi a rimuginarci sopra, a cercare di capire se
ho una reale possibilità con lui e come fare a fargli capire quello che
provo o se invece non debba seppellire i miei sentimenti per lui in
fondo all’anima e abbandonarmici ogni tanto
come ad un sogno impossibile…….bè,
ho deciso che questa ultima opzione non mi si addice, io sono abituato
ad affrontare le cose, non a nascondermi. Certo, non sono sicuro che
parlare dei miei sentimenti alla kitsune sia
una cosa molto saggia, perchè temo il suo
disprezzo alla mia rivelazione o che possa
credere che sia solo un’infatuazione come quella di cui lo circondano le
sue fans, ma non è così e devo fare in modo
che capisca a fondo i miei sentimenti per lui. L’unico problema sono
proprio io purtroppo, eh sì, la mia capacità di dire la cosa sbagliata
al momento sbagliato è proverbiale e purtroppo so di non avere un
appello se questa volta commetto qualche errore e forse questo peluche
che continuo a rigirarmi tra le mani è troppo infantile o ridicolo, ma è
l’unica cosa che mi è venuta in mente di
adatto per introdurre il discorso, insomma mi sembra meglio di andare da
lui e dirgli ‘ sai mi piaci, che esci con me? ’! No,
così non poteva essere, così eccomi qui in preda a mille dubbi che cerco
di prepararmi spiritualmente e……
“Che
ci fai ancora qui, do’aho?”
AHHHHHHH!!!!!
Sobbalzo rischiando di mandare la povera scimmietta
in mezzo alla neve. Ero talmente perso nei miei pensieri da non
accorgermi che la porta della palestra alle mie spalle si era aperta,
però pure lui poteva fare più rumore, eh! Con il cuore che mi batte ad
una velocità pazzesca, mi volto verso Rukawa
che mi fissa interrogativo e io deglutisco ancora
una volta catturato dalla sua bellezza, da quegli occhi fieri e
decisi puntati addosso a me. Visto che non mi decido a dir niente,
sbuffa leggermente, armeggiando con la serratura e allontanandosi da
me. Quando mi passa accanto finalmente riprendo il controllo su di me, o
almeno su una parte, e, stringendo il peluche tra le dita, mi decido a
parlare.
“Rukawa,
aspetta.”
Lui si
ferma e torna a voltarsi verso di me, spinto
probabilmente dalla curiosità perché non capita certo spesso che io
richiami la sua attenzione con delle semplici parole che non sono
insulti!
“Allora?”
“Eh?! Ah
sì…….ecco, io……volevo dirti….cioè, volevo
darti…..ahhhhhh, insomma questo è per te,
prendi!” afferro una delle sue mani e ne deposito sul palmo il peluche e
dal calore che sento sulle guance probabilmente sono miseramente
arrossito, ma credo fosse inevitabile, considerando che non appena
leggerà la scritta sul cuore capirà quali sono i miei reali sentimenti
verso di lui. Ecco, lo sta voltando, ora lo legge…..
“Perché?”
COME
PERCHE’?????!!!!!
“Che
domande fai, stupida volpe?”
Lui sembra
perplesso, torna a guardare il peluche.
“Sai cosa
vuol dire la scritta, do’aho?”
Cioè, crede proprio che sia scemo!
Se gli dessi una
capocciatina piccola piccola? No,
non è il caso di stenderlo prima di invitarlo ad uscire, magari dopo…….
“Certo che
lo so, per chi mi hai preso?!”
Rukawa lascia scivolare il suo borsone dalla
spalla per terra e mi fissa seriamente.
“Io
continuo a non capire. Che vuoi da me, che vuol dire
questo regalo?”
Io
vengo preso dal panico, insomma pensavo che
lui capisse e che magari si arrabbiasse o mi picchiasse, invece sembra
realmente non comprendere il motivo del mio gesto, che faccio adesso?!
Non mi resta che essere chiaro e diretto.
“Oggi è S.
Valentino spero tu te ne sia accorto,
kitsune, visto che il tuo armadietto
stamattina sembrava sul punto di scoppiare e io ti faccio un regalo con
su scritto……quello che c’è scritto……secondo te che ti voglio dire?!
Magari che tu….che tu…..mi piaci.” Il cuore
mi batte forte nel petto e mi costringo a non abbassare lo sguardo, per
fargli capire che sono serio.
“Piacerti?
E da quando? Tu non mi hai mai sopportato.”
“NO!!!
Cioè sì è vero……c’è stato un periodo in cui l’ho pensato veramente ed
era pure così….però, adesso…..io…..mi sono reso conto che provo
dell’altro per te e non sapevo come dirtelo, così ho incaricato la
scimmietta di fartelo sapere. Ti sei accorto
che ultimamente con te ero diverso?”
Lui
annuisce leggermente e io ho un moto di speranza, se non altro ha notato
il cambiamento, forse……
“E
non è meglio tra noi senza litigi e risse?”
“Insomma…..
mi piacevano le nostre scazzottate.”
No, fatemi
capire, ha detto che gli piacevano le nostre liti?!
Ma allora……
“Rukawa,
ma tu cosa pensi di me?”
Lui scrolla
le spalle e distoglie lo sguardo un attimo, poi torna a guardarmi.
“Non lo
so, Sakuragi, non lo so.
Non ho mai sopportato il tuo modo di fare, troppo megalomane e
casinista, però poi ho visto delle altre cose in te e poi tu ora mi
regali questo….. Vorrei poter dare un nome a
tutto questo, ma non so ancora con certezza se….”
“Ok,
ok – lo interrompo – mi
basta, davvero. Se sei disposto almeno
a considerare la cosa, io posso aspettare. Ti chiedo solo una cosa, anzi
è la scimmietta che te lo chiede – la prendo
dalle sue mani e la porto davanti al suo viso agitandola –
ceneresti con me stasera?”
Per la
prima volta da che lo conosco lo vedo mascherare un mezzo sorriso con
uno sbuffo fintamente scocciato e rido
felice, non so nemmeno bene io il perché, ma mi sento improvvisamente
di ottimo umore, però ne perdo un po’ quando
lo vedo prendere il borsone e cominciare a camminare.
“Dove?”
“Eh?”
Rukawa gira il volto, guardandomi da sopra
una spalla.
“Stasera,
dove ci vediamo?!
“A *** alle
otto ti va bene?”
“Mh.”
Lo vedo
allontanarsi verso il cancello della scuola e quando esce dalla mia
visuale, comincio a ridere. Forse sono serviti a qualcosa i miei 51
rifiuti, stavolta è andato tutto bene e spero che continui.
La mia
casa mi accoglie vuota e silenziosa come sempre e, dopo essermi chiuso
la porta dietro le spalle, assaporo il caldo tepore rispetto al freddo
esterno. Salgo le scale che portano in camera mia e poso la
scimmietta di peluche che mi regalato quel
do’aho sul mio letto….
che gli avrà detto la testa?! Insomma, non è che
sia offeso o chissà che, ma mi domando come sia possibile che lo stesso
ragazzo che non ha mai nascosto il suo astio verso di me, all’improvviso
mi compri un regalo per S. Valentino! Sì, lui ha detto che si è accorto
che i suoi sentimenti verso di me sono cambiati, ma….insomma, mi ha
detto che gli piaccio, gli piaccio proprio io! Sono rimasto molto
sorpreso dal suo gesto e dalla sua rivelazione ma, neanche per un
secondo ho pensato che lui stesse mentendo perché
Sakuragi è incapace di qualunque bugia, di questo sono più che
sicuro e a dirla tutta ho provato una
piacevole sensazione di gioia quando me lo sono ritrovato davanti
impacciato e dolce…..dolce?! E questa da dove
mi viene?! Il do’aho dolce…….bè,
prima lo era con quella scimmietta in mano
che non sapeva cosa dire e cosa fare……
Mi
spoglio e mi dirigo in bagno, mettendomi sotto il getto dell’acqua calda
della doccia, lasciando liberi i miei pensieri: avevo notato un certo
cambiamento nel comportamento di Sakuragi,
in questi ultimi mesi è stato meno irritante del solito, non mi ha
bersagliato di insulti né
tantomeno ha cercato di attaccar briga e a
me dispiaceva! No, non so se è chiaro, IO ero dispiaciuto perché un
cretino integrale non mi picchiava più e non mi ricopriva
di insulti! La prima volta che ho avuto
questo pensiero mi sono misurato la febbre,
perché dovevo star male per provare una cosa simile! Oltre a non essere
malato, questa sensazione di nostalgia per quello che non c’era più tra
noi ( ribadisco: risse e insulti! )
continuava a persistere ed essendo una persona portata all’auto analisi
ho cominciato ad interrogarmi sul perchè del
mio insolito comportamento, che poi….io ho cominciato ad essere strano
quando l’ho conosciuto! Sì, perché io che non mi ero mai interessato a
nessuno, mi ritrovavo a capire cose di lui che agli altri
sfuggivano, come che la sua sicurezza non
fosse così granitica come voleva far credere, infatti quando lo
punzecchiavo, come quando, prima dell’amichevole con il
Ryonan, gli feci presente, che pur negando
di essere nervoso stava balbettando, saltava su come una molla!
E poi….mi sono
ritrovato a incoraggiarlo, ad aiutarlo, certo a modo mio, con calci nel
sedere e illazioni, però non sopportavo di vederlo ricoprirsi di
ridicolo quando avrei dovuto gioirne considerando quello che lui era
capace di urlarmi contro! Invece niente, quando lo vedevo in difficoltà
dovevo sempre fare qualcosa e la cosa più sorprendente è che sapevo
sempre con naturale certezza quale fosse il modo più giusto per farlo
reagire, come se lo conoscessi da chissà quanto tempo o fossimo amici! In un
paio di occasioni mi sono anche ritrovato a
pensare che non sarebbe stato male se lo fossimo stati veramente!! Altra
cosa che mi ha indotto a domandarmi se fossi
proprio sicuro di star bene con la testa, perché a questo punto era
chiaro che il problema non fosse fisico, ma ora so che non sono né il
mio corpo né la mia testa ad avere problemi, ma il mio cuore, una parte
di me che era sempre stata al riparo da emozioni che non fossero
correlate al basket e che ora veniva chiamata in causa da un ragazzo
buffo e casinista. Ho scoperto, ho capito che mi manca quello
pseudo rapporto che in modo contorto lui ed
io avevamo instaurato, perché era come un
modo tutto nostro per comunicare, ho capito che
Sakuragi è per me più importante di quello che ho sempre ammesso
perfino con me stesso. Ho cercato di smentire questa mia conclusione e
dimostrarmi che non era possibile, ma è stato tutto vano.
Insomma ho dovuto ammettere che io sono
attratto da un do’aho stupido, megalomane,
allegro, solare, sincero……scuoto la testa sotto l’acqua ridacchiando,
guarda che vado a pensare! Quando torno in
camera mia, il mio gatto è salito sul mio letto e si è addormentato
vicino alla scimmietta che mi ha regalato il
do’aho. Rimango a guardarlo e, considerando
che io mi identifico molto nel mio gatto,
trovo che la sua scelta di andare a dormire proprio lì assuma un
significato particolare, quasi che mi spingesse verso una direzione….ho
detto a Sakuragi che non so cosa provo in
realtà per lui e sono stato sincero, sono confuso perché se da una parte
mi rendo conto di essere attratto da lui e che è l’unico a farmi provare
il desiderio di aprirmi e di farmi conoscere meglio, non voglio arrivare
a conclusioni affrettate che potrebbero illudere me e lui, ma forse
stasera è l’occasione giusta per confrontarmi con i miei sentimenti.
Do un’ occhiata all’orologio e mi rendo
conto di essere in ritardo, a forza di pensare e ripensare ho perso un
mucchio di tempo! Mi preparo velocemente e prendo il treno che mi
porterà al luogo dell’appuntamento: ho uno strano senso di vuoto nello
stomaco, un misto tra la voglia di arrivare in fretta e quella di avere
più tempo per prepararmi. Il posto indicatomi da
Sakuragi è sul lungomare e fa uno strano effetto vedere il
panorama marino ammantato dalla neve. Respiro l’aria fredda che sa di
salsedine mentre cammino e poi lo vedo, sotto un lampione che
mette in evidenza quegli assurdi capelli
rossi che lui porta con tanta disinvoltura, le mani in tasca e il suo
respiro che gli si condensa in nuvolette intorno al viso. Lo vedo
guardare l’orologio e poi intorno a sé, come a cercare di vedere il mio
arrivo e la sua palese impazienza mi fa accelerare leggermente il cuore.
Mi decido ad avvicinarmi e sentendo il rumore dei miei passi sulla neve,
si volta verso di me sorridendo e la tenue luce del lampione mi svela le
sue guance arrossite.
“Stupidissima volpe, credevo che ti fossi perso!”
“Nh.”
Solo detto da lui, quello che sembra un insulto suona alle mie orecchie
come il migliore dei ‘benvenuto’ e forse in
realtà non ho bisogno di chissà quali altre prove che quello che sta
nascendo tra noi non può essere travisato……
“Ti va
bene il ramen per cena? Lì lo fanno
buonissimo.”
Io
annuisco e cominciamo a camminare diretti al chiosco sull’altro altro
della strada.
“Temevo
che non saresti più venuto…”
Hn?!
Perché non sarei dovuto venire
all’appuntamento se avevo detto che l’avrei fatto?! Lui sembra leggermi
nel pensiero perché aggiunge: “Magari avevi cambiato idea e non volevi
più vedermi…..”
Per una
volta più unica che rara lascio uscire le
parole istintivamente: “No, io volevo incontrarti.” Nel medesimo istante
in cui finisco di parlare vorrei mordermi la lingua, perché temo che ora
lui se esca con qualche sua uscita scema da
tensai, invece si limita a sorridermi.
Durante la cena lui parla ininterrottamente, passando da un discorso
all’altro con una velocità tale che a stento riesco
a seguirlo, ma noto che evita accuratamente di scendere in ulteriori
dettagli rispetto a quello che mi ha detto oggi e invece io vorrei che
mi parlasse di quello che ha scoperto di provare per me per vedere se
trova piena corrispondenza in quello che sento io per lui. Finiamo di
mangiare e ci incamminiamo per il lungomare
in silenzio, un silenzio complice e riposante, così diverso dal chiasso
che solitamente caratterizza i nostri incontri/scontri! Mi piace
l’atmosfera che si è creata tra noi, avvertire la sua presenza al mio
fianco come se fosse qualcosa di già consolidato. Ci fermiamo,
appoggiandoci al muro che separa la spiaggia dalla strada e io comincio
a guardare il mare leggermente agitato, le onde che sbattono sul molo,
contento di essere qui, con lui, ma all’improvviso
trasalisco quando sento sfiorarmi la mano e istintivamente mi
ritraggo e mi ritrovo di fronte alla sua espressione ferita. Ero così
soprappensiero da non accorgermi della sua mano che si posava sulla mia
e lui ha pensato che mi stessi ritirando da un contatto che lui ha
cercato di stabilire.
“Mi
dispiace, scusa.” Vedo chiaramente quanto ci sia rimasto male e cerco di
rimediare anche se non ho la più pallida idea di come ci si comporti in
questi casi.
“Non mi
stavi dando fastidio, mi hai solo colto di sorpresa.”
A queste mie parole torna il sorriso sul suo volto e anch’io mi azzardo
a farlo, di fronte agli occhi stupiti di Hanamichi…..Hanamichi?!
quando ho cominciato a chiamarlo per nome?!
Bè, da adesso……
“Rukawa,
senti…..io ho capito che tu non sai ancora se
e cosa pensi di me, però…..io volevo dirti che tu sei importante per me
e che quella stupida scimmietta era un modo
un po’ codardo per confessarti che io….io….credo di essermi innamorato
di te e…..la scritta sul cuore, ecco……io lo penso veramente, nel senso
che vorrei chiederti di essere mio…..cioè – arrossisce fino ad assumere
la stessa tonalità dei suoi capelli e io mi devo veramente costringere a
non ridere, perchè è così tenero – se tu
volessi provare a stare con me, io…io ne sarei immensamente felice,
ecco, ti ho detto tutto! Magari ho esagerato e ho corso troppo e magari
tu ora mi mandi al diavolo e…e insomma, ma tu
non dici niente?!”
Certo
che questo do’aho è proprio un
do’aho!! Sta parlando lui che
dovrei……no, lo so che ha ragione, lui sta
facendo un grande sforzo per parlarmi di queste cose e io sto qui a
tentennare. So di non poter diventare loquace come lui in una sera e
sinceramente spero di non diventarlo mai, ma posso provare con qualcosa,
no?
“Io
credo che potrebbe andare bene.”
“Eh?!”
Magari
non sono stato chiaro, eh?! Però potrebbe
intuire, si vanta di essere un tensai!
Riproviamo:
“Se tu
mi chiedessi di stare con te, bè, potrei
dire di sì.”
Non
faccio in tempo a finire che me lo ritrovo addosso che mi stringe, ma
solo per un paio di secondi, poi si tira indietro rossissimo e con una
mano dietro alla nuca, come quando sa di averne combinata una delle sue.
“Ehm,
forse devo andare per gradi, eh? E magari prima
chiederti: Rukaw….no
meglio, Kaede….posso
vero? Vuoi, per favore, essere mio?” e fa uno dei suoi sorridi caldi e
luminosi che mi fa dimenticare la sua richiesta fatta in modo simile a
lui, un po’ strampalata, ma vera e sincera.
“Sì,
Saku…anzi, do’aho….posso
no? Voglio essere tuo.” Non so quanto coscientemente
o meno, ignora la mia presa in giro e con occhi luminosi mi si
avvicina e un po’ goffamente si china sulle
mie labbra per un rapido bacio che mi fa sfarfallare lo stomaco e
battere il cuore velocissimo. Torniamo a guardare il mare e dopo un po’
sento il suo braccio intorno alle mie spalle e non sono assolutamente
infastidito dal suo gesto, ma mi sento bene, bene davvero e sono io
questa volta ad avvicinarmi a lui e a baciare le sue labbra. Ora so
anch’io cosa c’è nel mio cuore per te: mi sono innamorato di te,
do’aho dai capelli rossi e
prima o poi te lo dirò, forse più prima che
poi…..
FINE.