Piove

di Francine


 

Hai visto che piove,

 guarda come viene giù

 tu che dicevi che non pioveva più

che ormai non ti saresti mai più innamorato

e adesso guardati sei tutto bagnato

 

Imprechi pedalando come un dannato verso casa, mentre un acquazzone improvviso ti inzuppa per bene da capo a piedi. A te piace la pioggia, non è vero Kaede?

Ti piace guardarla, da dietro un vetro, attutire i suoni della città e rendere l’aria attorno irreale.

Ti piace sentirla scorrere sul tetto di casa, per la ringhiera del balcone, attraverso i rivoli che si formano attorno ai marciapiedi.

Ti piace lasciarti cullare dal ritmico scroscio gentile inframmezzato dagli squarci di luce dei lampi e dai rimbrotti dei tuoni.

La odi decisamente quando ti sorprende a metà strada, ti sferza il viso senza alcun riguardo e ti entra fin nel midollo.

Percorrere in bicicletta la strada da scuola verso casa si rivela essere più complesso del previsto, impegnato come sei ad evitare pozzanghere grandi come caldere di vulcani preistorici, apparse magicamente nel bel mezzo dell’asfalto.

Tu chiudi la porta di casa alle spalle, inzuppando per benino il genkan ed iniziando a spogliarti nell’ingresso.

Sai che sei solo, come da qualche anno a questa parte.

Sai che tuo padre sarà, almeno ufficialmente, impegnato in una riunione in ufficio che si protrarrà fino a tardi, come ogni giovedì.

Chissà perché, ma ogni mercoledì la sua segretaria chiama casa tua con un tono di voce allegro, come il cinguettio di un pettirosso.

E chissà perché, ogni giovedì, tua madre esce di casa e rientra poco dopo le sette, dopo aver passato una giornata intera assieme a delle vecchie zitelle straricche con l’hobby del ricamo a punto croce.

Casa tua è invasa da cuscini ricamati, centrini, abat-jour in filet, tende, porta-carta igienica in spugna con le cifre in corsivo inglese…potresti aprire un negozio, e non sia detto che tu non convinca tua madre a farlo, un giorno o l’altro. Almeno ricaverebbe qualcosa dalla sua frustrazione!

Scrolli le spalle, seminando qua e là alcune gocce che si staccano a malincuore dai tuoi capelli, ed estrai dall’armadio le tue ciabatte blu notte.

Entri in cucina e guardi l’orologio: le sette meno venti.

Persino Akagi ha voluto concludere prima gli allenamenti, visto l’impeto della pioggia. Tu, da bravo stacanovista, saresti voluto restare in palestra fino a tardi, fosse sceso giù anche il secondo Diluvio Universale.

Ti piace stare in palestra, vero Kaede?

Ti piace infilare canestri uno dietro l’altro.

Ti piace far finta di smarcare tutti i migliori giocatori della Prefettura, vero?

Prima superi agilmente Maki, quel vecchio perennemente abbronzato.

Poi, quel pazzo esaltato di Kiyota, che rimane spiazzato, imbambolato come un pesce lesso, dopo una finta che avrebbe intuito anche un neonato in fasce.

E poi lui, il tuo rivale storico, la tua nemesi, l’unico avversario che ti davvero da pensare.

Akira Sendo.

Ogni volta te lo vedi lì, le braccia alzate in difesa, con la solita espressione ebete in faccia. Con il solito sorrisetto del cazzo, ma con gli occhi che scintillano di sfida.

E tu te lo bevi; è il duello più difficile e complesso, ma alla fine hai ragione di lui e lo superi, infilando il pallone nel canestro.

Mentre atterri, con la grazia che ti contraddistingue, volgi il tuo sguardo per cercare le facce allibite e incazzate dei tuoi avversari…ma non solo.

Cerchi anche la sua.

La sua.

Quella di quel pazzo esaltato, di quello sbruffone da quattro soldi.

Per vederlo diventare dello stesso colore dei suoi capelli.

Per vederlo sbottare dalla rabbia, rodersi il fegato per non aver fatto lui stesso quell’azione.

Per sentirlo sbraitare insulti fantasiosi e nicchiare a tua volta al suo indirizzo.

Sorridi.

In fondo ti piace la testa rossa, vero Kaede?

 

e piove madonna come piove

sulla tua testa e l'aria si rinfresca

e pioverà fin quando la terra non sarà di nuovo piena

e prima o poi si rasserena

 

Fa casino, rumore, i dispetti come una scimmia, proclama frasi senza senso e senza la minima umiltà. Come oggi, quando dopo aver infilato un canestro per miracolo, è esploso in uno sproloquio senza senso sulle sue doti innate, sulla sua genialità…

E ogni volta, si rivolge al tuo indirizzo, sperando che tu raccolga la provocazione e gliene canti quattro.

Povero scemo!

Tu l’hai capito da un pezzo, vero Kaede, che fa tutta quella commedia solo per farsi notare da te?

Già, non ne sei sicuro al cento per cento… ma allora perché ogni volta si pavoneggia davanti a te, come se vi fosse una sfida aperta tra di voi?

Tu non gli hai fatto niente, gli hai solo detto il tuo nome ed hai ricevuto una bella testata.

Come inizio non c’è male!

Certo, se non gli piaceva il tuo nome, poteva anche dirtelo, non ti saresti mica offeso!

Anzi, gli avresti risposto con uno dei tuoi soliti “hm” e te ne saresti andato.

Forse è per via della cara “Harukina”? La senti, assieme a quelle quattro ochette, starnazzare a bordo campo e chiocciare frasi assurde al tuo indirizzo.

E tutto il mondo, tranne lei, sa che ad Hanamichi piace proprio Haruko…un bel triangolo, degno di una storia adolescenziale come tante.

Ma a te, piace Haruko? No, Kaede, direi proprio di no!

Figuriamoci se ti piace qualcosa che non sia la palla rossa a spicchi ed un canestro posto a due metri e mezzo da terra!

No, Kaede, no: guarda bene, guarda in fondo a l tuo cuore, quello che i tuoi sentimenti ti stanno gridando da mesi, sgolandosi inutilmente.

Anche lo scroscio dell’acqua pare stia dicendoti la stessa cosa, con la forza della disperazione, della perseveranza, della tenacia, con la forza che solo l’acqua sa palesare.

Lo sai anche tu, solo che non te ne vuoi accorgertene.

O meglio, te ne sei accorto, ma non lo vuoi ammettere.

Perché?

Paura?

Timori?

Pregiudizi?

Solo perché lui è un ragazzo?

Non credo tu sia così superficiale, vero volpastro?

Sorridi, pensando a quel soprannome poco gratificante per un giapponese.

Ma  a te, piace. Come tutto quello che ha a che fare con Sakuragi.

Hanamichi, come lo chiami nei tuoi pensieri.

Sei proprio strano, sai?

Permetti a te stesso di pensare a qualcuno così intensamente e poi fai finta che ciò non sia importante, che non significhi nulla.

Tu non vuoi innamorarti.

Non vuoi finire come tua madre, non vuoi consumarti dietro ad una persona che sai che non ti ricambierà mai e poi mai. Lo hai promesso a te stesso, quando hai visto per la prima volta tua madre piangere dopo aver scoperto che tuo padre aveva una relazione con un’altra donna. Prima sembrava distrutta, come se su di sé gravasse un peso immane, troppo grande perché le sue delicate spalle da donna potessero reggerlo. Dopo poco, però, l’hai vista alzarsi e dirigersi in camera da letto, per poi riuscirne dopo una buona mezz’ora con due valigie sotto braccio.

E tuo padre le era corso dietro, lasciandoti da solo in quella grande casa.

Non che adesso, dopo dieci anni, le cose fossero cambiate poi più di tanto.

Perché soffrire?

Perché amare?

Tutto finisce, ed è vero Kaede; ma non pensi che a volte valga la pena di rischiare?

O forse, hai semplicemente paura?

 

piove senti come piove

madonna come piove

senti come viene giù

 

Fuori continua a piovere a dirotto, e non sembra avere alcuna intenzione di placarsi: sai che andrà avanti così per tutta la notte, sai che l’acqua ti sussurrerà ancora il suo nome, il suo nome per tutta la notte. Da impazzire. Come se non lo chiamassi già abbastanza da te, nei tuoi sogni, o quando riemergi da essi e ti trovi un nome solo che tenta di nascere dalle tue labbra.

“Hanamichi”.

Entri in bagno e apri l’acqua calda.

Una bella doccia, ecco quello che ti ci vuole! Una bella doccia che ti toglierà di dosso tutta la stanchezza della giornata e quegli assurdi pensieri che ti ronzano in testa da un po’ di tempo a questa parte.

Da quando hai scoperto che Hanamichi ha un cuore.

Da quando hai scoperto che tu non sei poi tanto diverso da lui.

Gli hai sempre rimproverato  di essere un bulletto, una mezza sega, esaltato…ma poi che fai? Vai dritto dritto dal signor Anzai e gli confidi che hai deciso di partire per gli Stati Uniti per migliorare la tua tecnica.

Bravo!

Un ragazzino di sedici anni che decide da solo che è arrivato il momento di andarsene all’estero per migliorare. E poi chi era l’esaltato?

Tu devi ancora imparare tante cose Kaede. Devi imparare tutte le strategie possibili ed immaginabili, tutti i trucchi, gli schemi e le astuzie di questo sport che tanto ami, prima di poter limare i tuoi errori.

Devi fare tabula rasa di tutto ciò che hai imparato, di tutto ciò che è stato prima di entrare al liceo, prima di conoscere il signor Anzai, prima di conoscere…

Ancora quel nome!

Getti con rabbia la spugna, facendola rimbalzare contro il muro di piastrelle blu davanti a te.

Perché ti scaldi tanto, Kaede?

Che cos’ha quel nome che non ti aggrada?

Forse non ti piace? Non è così, vero?

Se di lui non te ne fregasse nulla, non ti scalderesti tanto, no?

L’avresti ignorato, come fai di solito, quando ieri ti ha proposto quella sfida assurda contro di te.

Quando ti ha detto con la sua solita aria tronfia che se non ci provavi non potevi mai essere sicuro di riuscire a batterlo.

Ammettilo, almeno con te stesso: sono state quelle parole la molla che ti ha portato ad accettare la sfida, che ti ha permesso di umiliare il casinista della squadra una volta per tutte.

Hai sorriso, sadico, quando te ne sei andato lanciandogli parole taglienti come rasoi da sopra la spalla.

”hai capito, adesso, qual è la differenza tra me e te?”

Complimentoni, Kaede!

Già che c’eri potevi trovare qualcosa che suonasse meglio, che non sembrasse uscita da uno squallido film poliziesco da quattro soldi!

Alzi il viso verso il getto dell’acqua, che ti bagna gentilmente la fronte.

Ti sembra di stare sotto la pioggia, vero?

Anche adesso che sai di essere al riparo, tra le quattro mura di casa tua, riesci a percepire, al di là del vetro, il ticchettio della pioggia.

Chiudi i rubinetti e ti avvolgi in un telo di spugna morbido, frizionando i tuoi capelli con un asciugamano.

Lo specchio, appannato, ti rimanda la tua figura. Non ti riconosci?

Non riconosci l’angelo dal cuore gonfio di ansia, cui tu stesso hai paura di dare un solo, semplice nome?

Tu, che parli poco, ma pensi molto, non riesci ad analizzare quello che ti sta succedendo?

Coraggio, Kaede! Ammettilo.

Ammetti di esserti innamorato.

Ammetti che ciò che ti spinge a pensare ventiquattro ore su ventiquattro ad Hanamichi non è né timore, né rabbia, né antipatia, ma ha un nome ben preciso.

Amore.

 

senti le gocce che battono sul tetto

senti il rumore girandoti nel letto

rinascerà sta già nascendo ora

senti che piove e il grano si migliora

 

E non fare quella faccia!

Sì, ci sei cascato anche tu, anche tu che credevi di aver chiuso a chiave i tuoi sentimenti e gettato via la chiave, nel fondo della tua anima, in un posto inaccessibile persino a te.

Ebbene, sbagliavi!

Non esiste posto irraggiungibile, per l’Amore.

Niente è impossibile, per l’Amore.

Persino sciogliere un cuore di ghiaccio come il tuo, che si fida a malapena di se stesso.

Ed è questo, quello che temi di più, vero?

Riporre la tua fiducia incondizionata in qualcuno.

Gli altri ti possono pugnalare da un momento all’altro, tu che tradisci te stesso è alquanto ridicolo, non credi?

Ma è quello che stai facendo…tradisci i tuoi sentimenti, illudendoti di non provare nulla per Hanamichi.

Ma ragazzo mio, se una persona ti è indifferente, non staresti a pensare a lui ogni cinque minuti. Non lo inciteresti a dare il massimo, pungendo il suo amor proprio e stimolandolo a dare tutto se stesso in campo.

Lo ignori e via, sperando che si stanchi di avercela con te.

Non gli lanci frecciatine antipatiche, non gli copri le spalle durante le azioni…e non mettere la scusa del gioco di squadra! Quando Kaede Rukawa si deciderà a cooperare con i suoi compagni inizierà a piovere blu!

Posi entrambe le mani sul lavabo del bagno, il telo stretto attorno alla vita e l’asciugamano posato in malo modo sulla testa, i capelli goccianti.

Un lampo triste ti attraversa lo sguardo.

Hai paura.

Una fottutissima paura di essere respinto, vero Kaede?

Paura che ti dica di no.

Che ti dica che gli fai schifo.

Che ti sputtani davanti agli altri compagni.

Che si allontani da te, per sempre.

Senti freddo, ma non è perché te ne stai mezzo nudo e bagnato fradicio in mezzo al bagno di casa, i capelli grondanti e i piedi a stretto contatto con il pavimento. Adesso come adesso non percepisci perfettamente lo spazio attorno a te, è come se tutto fosse incorporeo, fosse la scenografia di un film visto in tv.

Il freddo che ti pervade le membra trae origine da sotto lo strato del derma; viene dal tuo cuore.

Il solo ventilare l’ipotesi, probabile per quanto ne sai, che Hanamichi ti dia picche ti ha chiuso lo stomaco e ti regala un bel macigno al posto del cuore.

Stai male?

Tu non vuoi stare male, vero?

Non vuoi sentire ancora quelle stilettate trapassarti l’anima e mozzarti i battiti.

No.

Vuoi solo avere quel deficiente che ti ha rubato il cuore davanti a te. Per dirgli che, poi?

Che deve imparare a piegare di più le ginocchia quando si trova nella lunetta dei tiri liberi?

Che deve imparare a concentrarsi di più sulla partita e a fregarsene di Haruko?

Che deve guardare te, solo te?

O forse, vorresti che fosse lui a parlare. Che fosse lui a placare i dubbi che tormentano la tua anima; che ti desse la certezza di quello che senti, ma a cui hai paura di dare un nome, semplice quanto terribile.

Amore.

Adesso sorrido io, Kaede.

Possibile che tu non te ne sia mai accorto?

Possibile che tu non capisca di aver visto giusto?

Possibile che tu non senta gli occhi di Hanamichi accarezzarti bramosi la pelle, sul campo, a scuola, sotto la doccia?

 

e tu diventi grande e ti fai forte

e quelle foglie che ti sembravan morte

 ripopolano i rami un'altra volta

questa é la primavera sulla porta

 

 

Possibile che tu sia tanto cieco da non vedere come egli ti cerchi dopo ogni cosa che fa?

Dopo ogni bella azione.

Dopo ogni passaggio azzeccato.

Dopo ogni prova di esserci riuscito.

E non di certo perché in gara con te.

Quella fase l’ha superata già da tempo, caro mio… Lascia perdere le frasi idiote che spara, sai anche tu che lo fa per darsi un tono.

Sbraita ancora quel ridicolo “Harukina cara” rivolgendosi alla sorella del Gorilla…lo vedi? Parli anche come lui, adesso!

Sai, Kaede, che Hanamichi si comporta così solo per mascherare i propri sentimenti?

Solo perché anche lui, come te, ha paura della sua diversità?

Ma ‘diverso’ da che?

Dal resto del mondo?

Ma se il resto del mondo decide di gettarsi giù da un ponte, è giusto seguire la massa e suicidarsi?

Lo so, hai paura.

Ma devi vincerla, prima che lei vinca te.

Non ti sto dicendo di vestirti e di andare a casa sua e spiattellargli tutto in faccia; per prima cosa, perché non sarebbe da te. E poi, Hanamichi morirebbe d’infarto nel sentire ciò che il suo cuore spera che tu dica.

Volgi lo sguardo verso la finestra: continua a piovere e non sembra proprio volerne sapere di smettere.

Ti asciughi, ti dirigi in camera e senti i messaggi lasciati dai tuoi mentre eri sotto la doccia.

Rientreranno tardi, come al solito, lasciandoti solo con i tuoi pensieri.

E non serve a niente accendere la televisione e cercare sul satellite le partite del NBA.

Non serve a nulla sintonizzarti sul canale musicale e vedere video assurdi di gente assurda vomitare frasi fatte sull’amore o altre canzoni facili.

Il tarlo è lì, che ti rode per benino e non riesci a scacciarlo via, come una zanzara che ti ronza nell’orecchio.

Sospiri e sconfitto spegni il televisore.

La stanza piomba nel silenzio totale, ti arriva solo il ticchettio della pioggia, attutito dal soffitto e dai vetri.

Cosa vuoi fare, Kaede?

Per ora, vuoi solo mettere fine a questa giornata, sprofondando sotto le coperte. Rimani a fissare il soffitto, illuminato dai lampi irregolari che ancora solcano il cielo. Non riesci a dormire, vero?

Senti il rumore della pioggia martellare il tetto e anche il tuo cuore.

Ma la pioggia serve, Kaede.

Serve a far crescere le piante, a far germogliare i fiori, a far sì che gli alberi mostrino la loro verde livrea durante le assolate giornate di Luglio.

E serve anche a far capire ad un testone come te che una risposta c’è.

Ti giri e rigiri sotto le lenzuola: possibile che un po’ d’acqua possa aver ragione di te?

 

e piove madonna come piove

e poi tornerà il sole a farci festa

senti com'é che piove sulla tua testa

 

Sorpreso?

Credevi fosse indolore innamorarsi?

Credevi fosse facile accettare che qualcuno prenda possesso del nostro cuore così, su due piedi?

Che fosse naturale scoprire che un nome, un volto, una voce si sono annidati in fondo alla nostra anima tanto tenacemente quanto silenziosamente…al punto che non riesci a sfrattarli, al punto che è come se fossero stati lì dalla notte dei tempi, da quando sei nato, da sempre?

Benvenuto nel club degli innamorati, amico!

Qualunque cosa tu decida di fare, sia che tu decida di trincerare per sempre questo sentimento dentro di te e di custodirlo gelosamente, sia che tu ti faccia coraggio e prenda il toro, cioè Hanamichi, per le corna e affronti le tue paure, sappi che non sarà facile.

Ti sentirai sporco, inadeguato…già ti senti così, vero?

Hai paura di sporcare l’altro con i tuoi sentimenti…ma niente è sporco.

L’Amore è LA risposta, Kaede, la più grande e terribile risposta che la vita ci possa dare.

E non c’è amore che sia troppo grande per il nostro cuore.

E non c’è amore che sia troppo piccolo per il nostro cuore.

Apri il tuo cuore, dimostra a te stesso il tuo coraggio, quello stesso che ti ha fatto mettere le ali ai piedi e ti ha fatto bruciare tutta la tua forza per guadagnare terreno contro il Kainan.

Anche la pioggia te lo sta dicendo.

Ti sta sgombrando il cuore da tutti i tuoi dubbi. Ti sta dicendo di lasciarti andare a questo sentimento tanto bello quanto assoluto, di lasciarti plasmare da esso.

Seda le tue paure, ti rilassa, ti riconcilia con il mondo.

Forse, pensi che una possibilità ce l’hai.

Non è la prima volta che riscuoti le attenzioni di un ragazzo. Anche alle medie trovasti una lettera d’amore scritta da un tuo compagno di scuola.

E se tu prendessi l’abitudine di restare sveglio quando cammini e di accorgerti del resto delle persone che ti passa accanto, forse, ti accorgeresti che non sono solo le ragazze a guardarti e ad arrossire.

Non ti sei mai chiesto perché Sakuragi sia sempre rosso ogni qual volta che si dirige alle docce e scopre che ci sei tu?

Possibile che tu non abbia intuito che se adesso si sottopone all’allenamento speciale di Ayako, lo fa perché non vuole rimanere a bocca aperta come un merluzzo guardandoti sotto la doccia?

 

tu che credevi che oramai le tue piantine si eran seccate

 e non sarebbero cresciute più

hai aspettato un po’ ma senti come piove

sulla tua testa senti come viene giù

 

Sei confuso, vero Kaede?

Non ti aspettavi che un ragazzo potesse innamorarsi di te, e la sola ipotesi ti lascia spiazzato; ma tu stesso non ti aspettavi di poterti innamorare!

Credevi che il tuo cuore non riuscisse a scaldarsi ai caldi palpiti di Cupido.

Parli come un romanzo rosa, adesso?

Fa male avere il cuore spezzato, Kacchan, lo so.

E allora ti impedisci categoricamente di aprirti  a qualcun altro. Ti vieti di concedere il fianco al resto del mondo.

No, Kaede, non sto dicendo che tu ti comporti da lupo solitario con il prossimo perché hai paura di soffrire.

Tu sei un’anima solitaria, stai bene con te stesso, ami il silenzio e la tranquillità…e il sonno, certo! Tuttavia, hai mai notato come sia piacevole, a volte stare assieme a quei casinisti dei tuoi compagni di squadra? No?

Già, tu ti basti da solo; ma allora perché adesso ti senti mancante?

Perché ti senti incompleto?

È perché ti sembra che una parte consistente di te risieda nelle membra di Hanamichi?

Non ti basti più…tu che credevi di poter bastare a te stesso, hai bisogno di avere un’altra persona al tuo fianco.

Questo, è il miracolo che riesce ad operare l’Amore, Kaede!

Certo, non diverrai mai e poi mai un animale da palcoscenico, un casinista come Hana o un esaltato come Kiyota. La sola idea mi fa rabbrividire, e noto che lo stesso pensiero ha attraversato il tuo cervellino a senso unico, vero?

Tranquillizzati: tu sei e resterai sempre quell’adorabile musone che sei, avrai sempre quel carattere di merda che ti ritrovi da che sei al mondo!

Il vero miracolo, la vera nota positiva in tutto ciò è che, forse, hai imparato che nessuno può farcela da solo. Che abbiamo bisogno gli uni degli altri per vivere.

Che sei un angelo con un ala sola e che hai bisogno di qualcun altro al tuo fianco per spiccare il volo!

Paura, vero?

Paura di crescere, di cambiare, di relazionarti con qualcuno che non siano i tuoi, te stesso e la tua adorata palla a spicchi rossi.

Affrontala, Kaede!

Affrontala a sputale in faccia tutto il tuo coraggio!

 

non eri tu che ormai ti eri rassegnato

e che dicevi che non ti saresti più innamorato

 la terra a volte va innaffiata con il pianto

 ma poi vedrai la pioggia tornerà

 

Cos’hai, adesso?

Sorridi, mentre la pioggia cala d’intensità e ti culla tenera come una madre premurosa.

Sì, Kaede, sì.

Ti sei innamorato, e ridi.

Ridi, ridi, ridi mentre la gioia t’invade il cuore.

Adesso non t’importa che Hanamichi possa darti il due di picche.

Adesso te ne freghi del fatto che possa sputtanarti con il resto dei compagni, e non perché sai che hanno bisogno di te per vincere le nazionali.

Non t’importa che ti dica che tu gli fai schifo, che ti vomiti in faccia il suo disprezzo, il suo disgusto, il suo livore!

Pensandoci bene, un pazzo come lui potrebbe uscirsene con chissà quale complotto che tu avresti ordito alle sue spalle. Non deve essere facile venire a conoscenza del fatto che il tuo più grande nemico/rivale è in realtà innamorato cotto e stracotto di te.

Kaede, devo collegarti direttamente al cervello di Sakuragi per farti capire cosa provi realmente per te? Che mi sono sgolata a fare per un’ora buona?

A che serve avere una Coscienza, se poi ce ne fottiamo altamente dei suoi buoni consigli?

Piangi. Ma non è rabbia, ne tristezza, ne dolore: è gioia.

Hai pianto tanto, dentro di te, amico mio, e adesso hai paura che ti possa capitare di nuovo. Com’è che diceva quel film?

“Domani è un altro giorno”, giusto?

Non ti prometto che non soffrirai più: hai appena iniziato.

Non ti garantisco che smetterai di piangere: sei ancora tanto giovane!

Ma adesso, se solo avrai il coraggio di aprire il tuo cuore all’Amore, saprai che avrai sempre qualcuno pronto a consolarti e a condividere con te le tue angosce. A ridere con te.

A scherzare con te.

A giocare con te.

Ad amare con te.

Amare?

Ma allora lo ammetti!!!

Mister “ cuore di ghiaccio” ammette di essersi innamorato!

Alla buon’ora!

 

piove, senti come piove

madonna come piove

senti come viene giù!

 

Sorridi, mentre ti volti su un fianco e sbadigli vistosamente: sei sveglio da più di sette ore, per uno come te è un record!

Sprofondi tra le lenzuola, esausto, dopo una lotta contro te stesso che ti ha esaurito ogni fibra mentale.

Non t’importa, adesso, di studiare una strategia per conquistare la tua preda, o di scegliere con cura le parole per confessare i sentimenti che tanto gelosamente hai sepolto nel tuo cuore di cristallo.

Per ora, vuoi solo dormire  e goderti il caldo tepore che l’Amore regala.

Non è ancora il tempo dei dubbi, dei timori, delle ansie: non hai bisogno di sapere se lui ti ricambi o no. Però, quel momento arriverà presto, e allora imparerai a camminare in equilibrio su una corda tesa. Proverai un bisogno disperato di sapere, di avere Hanamichi tutto per te, di lottare con le unghie e con i denti per lui.

In bocca al lupo, Kaede!

Spero che un giorno, accanto a te, ci sia qualcun altro, che ti faccia da caldo cuscino, mentre la pioggia ammanta silente la città.

Un adorabile, quanto esaltato Genio dei rimbalzi, perfetto da stringere al petto durante le fredde notti piovose. E non solo!

Buonanotte, Kaede.

Anche la pioggia va a dormire, lasciando l’aria pulita e fresca, dopo aver svolto il suo compito: farti aprire quei begli occhi blu, che tanto stregano Hanamichi.

Blu, come il mare.

Blu, come il cielo.

Blu, come la tranquillità, che tra poco verrà spazzata via da un terremoto dai capelli rossi.

Rossi, come il fuoco.

Rossi, come il sangue.

Rossi, come l’Amore.




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