Altra fic piccolina! Questa volta è stata ambientata il giorno del compleanno di Hanamichi ( sai che novità, penserete voi, Nausicaa l’ha fatto prima di te! Sì, lo so, ma la mia è un po’ diversa….e poi che c’è il monopolio dei compleanni?! ^^ ) è sicuramente un po’ scema, ma abbiate pazienza. Devo sottolineare che è una HanaRu? Non credo….

 


Pesce d'aprile

di Calipso


Oggi è il primo giorno di scuola!!! Che dite? Che c’è da essere contenti? Ma come?! Il tensai oggi ha visto la luce, quella donna meravigliosa che è mia madre ha regalato al mondo il più grande giocatore di basket di tutti i tempi, il dio dei rimbalzi, il profeta… ok, la pianto! Se non lo avete ancora capito dai miei vaneggiamenti, oggi è il mio compleanno e sto andando a scuola con un gran sorriso, bendisposto verso il mondo intero, pronto a ricevere auguri, regali, etc. Yohei e gli altri mi aspettano davanti al cancello della scuola con le solite trombette, coriandoli e tutto l’occorrente per una festa in mezzo alla strada… bè, se non altro ora non festeggiano più i miei fallimenti con le ragazze, non più da quando sto insieme a una certa persona che sarà meglio si ricordi il mio compleanno o saranno guai!!

“Buon compleanno, Hanamichi.” La voce di Yohei mi arriva nelle orecchie insieme alla  pacca sulla mia spalla. Gli altri lo imitano e alla fine non so se mi stanno facendo gli auguri o è una scusa per pestarmi senza che io mi ribelli…..vabbè!

La volpe è come al solito in ritardo e, sperando non abbia speronato una macchina o si sia sfranto contro un palo della luce con la bicicletta, entro in classe, dopo aver controllato in bacheca quale sia quella di quest’anno. Tanto ci vediamo sulla terrazza durante la pausa per il pranzo…

 

Perché pedalare mi mette tanto sonno?! Forse è il movimento lento e ripetitivo… sarà: intanto fatico a tenere gli occhi aperti e so di essere in ritardo, anche il primo giorno di scuola! Hanamichi è sicuramente già arrivato, figurati se rinuncia a farsi fare gli auguri dai suoi amici! Uhm, magari dovevo fare in modo di arrivare prima a scuola e farglieli anch’io… scuoto la testa, un po’ per svegliarmi, un po’ per scacciare l’idea: non ho voglia di farglieli in un posto affollato, i miei saranno più intimi! E a questo punto la mia natura dispettosa affiora: voglio fingere di essermi dimenticato il suo compleanno, sicuramente lui farà di tutto per farmelo ricordare… divertente!

Arrivo davanti ai fogli che indicano qual’è la mia classe quest’anno… uffa, un piano sopra a quella dell’anno scorso: un’altra rampa di scale in più!

Le lezioni mi sembrano ancora più noiose, ma perché seguirle? È meglio dormire……

 

Arrivo sulla terrazza trafelato per aver fatto i gradini due alla volta, ho voglio di abbracciare la mia kitsune, voglio i suoi baci… è o no il mio compleanno? Arrivo al solito angolo dove ci sediamo, spalle al muro e… DORME?! Ma come?! Non mi aspetta sveglio per farmi gli auguri?! Volpe dispettosa! Però, quant’è carino il mio amore! Mi siedo vicino a lui, gli passo un braccio intorno alle spalle e gli faccio poggiare la testa nell’incavo del mio collo, godendomi il suo profumo dolce…

Faccio passare buoni dieci minuti, poi mi decido a svegliarlo: il mio volpacchiotto è capace di dormire tutto il poco tempo che abbiamo!

Mi chino sul suo viso, baciandogli le palpebre, Kaede apre svogliatamente un occhio.

“Hn?”

“Non hai già sonnecchiato durante le lezioni, kitsune?”

“Hn.”

Parlare… quando mai, eh? Vabbè, non glie lo faccio notare: primo è inutile, secondo non voglio indispettirlo, è capace di non farmi gli auguri apposta… avanti, sentiamo.

“Come è andata la mattina?”  machissenefrega della mattina!! Io voglio gli auguri e subito!

“Bene… ma non dimentichi niente?” lo incoraggio

“Ah, sì…”

Ecco, vedi, bastava un piccolo aiuto!

“…ieri sera non ti ho telefonato perché mi sono addormentato.”

EHHHHH? TELEFONARE?! Ah sì, doveva…… ma insomma i miei auguri???!!!

“Nient’altro, kitsune?” ormai piagnucolo senza ritegno, forse capisce!

“No, perché?”

GRRRRRR, LA VOLPE SI E’ DIMENTICATA CHE GIORNO E’!

Sono arrabbiatissimo, mi sento la faccia in fiamme e lui mi guarda con la solita espressione calma…… che faccio, lo strozzo? No, prima MI DEVE fare gli auguri, lo pretendo!! Vediamo di farcelo arrivare…

“Senti, dopo gli allenamenti devo passare a casa, mia madre almeno oggi, pretende di passare del tempo con me, ma poi possiamo stare insieme… le ho già detto che dormivo fuori!”

“Perché?” 

Come perché? Voglio passare la notte con te, che c’è da capire stupida volpe? Io ci rinuncio, anche perché la campanella ci richiama alle lezioni…… sono depresso!

“Ci vediamo in palestra, allora.”

Comincia a camminare, poi si ferma.

“Dopo essere stato da tua madre, raggiungimi a casa mia.”

Sono tentato di mandarlo al diavolo, ma devo trovare il modo di fargliela pagare…

 

Sono un po’ perfido, eh?

Il povero do’aho era molto avvilito quando è uscito dallo spogliatoio, ha girato intorno al discorso del suo compleanno per tutta la durata degli allenamenti, ma io niente! Imperterrito…

Stanotte rimarrà a dormire con me… dormire, non se parla proprio! Stanotte mi farò perdonare per la piccola cattiveria di oggi, intanto appena arriva gli do la maglietta della Nike che gli ho comprato: quando rimane a casa mia ne approfitta sempre per mettersi la mia che è blu, a lui invece l’ho presa arancione…. gli si adatta meglio! Oh, suonano alla porta: questo è lui!

“Ciao, volpe.”

Ops, è proprio arrabbiato…

“Ciao….!” passo un braccio intorno al collo del do’aho e lo bacio sulle labbra, dolcemente… ho deciso: sarà un po’ più affettuoso del solito, come piace a lui.

 Hanamichi mi fissa, un po’ sconcertato, ma non dice nulla. 

“Andiamo in camera mia, così puoi posare il borsone. Hai mangiato?”

“Sì, mia madre credeva di avere a cena un esercito…..”

“E c’è un po’ di posto nel tuo stomaco per una fetta di torta?” sì, lo ammetto, gli ho comprato anche la torta!!

“Torta?!” 

“Sì e con la panna, come piace a te!”

“C…che v…vuol dire?”

Ora viene la parte più divertente, dirgli che gli ho lasciato credere che mi ero dimenticato che giorno è oggi…

“Se ricordo bene, qualcuno oggi compie gli anni…”

Hanamichi spalanca gli occhi e apre la bocca, passando dal broncio al suo rinomato sorriso a trentadue denti! Mi ritrovo stretto al suo petto, faticando a respirare, visto che la sue braccia mi stritolano!

“KITSUNEEEEE!”

“Hana…  mi soffochi, lasciami…dai!”

Mi accontenta, per cominciare a saltellare come un bambino… mi ha sempre fatto pensare ad un bambino, con quella esuberanza esagerata, quei gran sorrisi….

“Allora? Dov’è, dov’è?”

Sbuffo divertito.

“In frigo, do’aho!”

Ci mangiamo due belle fette di torta seduti al tavolo della cucina. Hanamichi si ferma un attimo, mentre porta il cucchiaino alla bocca e sorride, allungando una mano verso di me.

“Ti sei sporcato…”

 Mi sfiora il mento e quella che inizialmente era un’innocente carezza, si trasforma in qualcosa di più, sento le sue dita indugiare sulle mie labbra… i suoi occhi si scuriscono, si fanno più profondi, come sempre, quando vuole fare l’amore con me.

“Kaede, andiamo in camera tua… devi ancora farmi gli auguri!”

Riesco a ricordare la nostra prima volta con enorme facilità, fin nei minimi particolari…… rivivo ogni medesima emozione ogni volta che lo stringo nudo tra le mie braccia, ogni volta che sfioro la sua pelle… ora sono di fronte ad una scelta: potrei dimenticare cosa mi ha fatto passare tutta la giornata con le sue finte dimenticanze e dedicarmi a dargli e ricevere piacere, oppure potrei prendermi la mia vendetta! Kaede tempo fa mi ha detto che io non potevo nascere che il primo d’aprile, dice che sono uno scherzo della natura… lì per lì io non ho capito che voleva dire, ma poi mi ha spiegato che in Occidente il mio compleanno coincide con una sorta di giornata mondiale dello scherzo, gli ho tirato un pugno…..

Kaede si sdraia sul futon, tirandomisi contro, vengo catturato dai suoi occhi blu…… come la prenderebbe se io ora gli dicessi che non mi và? Non mi crederebbe! Effettivamente gli basterebbe abbassare gli occhi per capire che non è vero! E poi, come resistergli? Lui è… mi dispiace, non posso dirlo, pensieri troppo osceni!! 

Mi chino sulla sua bocca, ne esploro avidamente l’interno… cominciamo a fare l’amore e Kaede mi si concede con dolce arrendevolezza, mi fa impazzire quando lo vedo abbandonarsi così al mio corpo che lo possiede… il pensiero mi entra nella testa come un fulmine: ho trovato la mia piccola vendetta! Eheheh…..

I nostri movimenti si fanno più veloci, i suoi gemiti si mescolano ai miei e finalmente il piacere arriva ed esplode, esaurendosi in ondate man mano meno intense… mi lascio scivolare sul suo corpo, sulla sua pelle umida e deliziosamente profumata di sesso. Mi attardo ad uscire dal suo corpo quel tanto da rendere veritiera la mia prossima affermazione. Fingo di volermi muovere, ma mi blocco, assumendo un’espressione tra lo spaventato e lo stupito. Kaede volta gli occhi verso di me…..

“Che ti succede? Perché resti così?”

Ora viene il bello!

“Ehm, amore, come la prenderesti se io ti dicessi che mi sono incastrato?”

Non avevo mai visto la paura sul suo volto stupendo.

“Che vuol dire, do’aho? Come incastrato?”

Perché ho l’impressione che vorrebbe incenerirmi con lo sguardo? Bè, devo continuare……

“Non riesco a muovermi, non riesco ad uscire da te…”

Stento a restare serio, perché vi assicuro che la sua faccia è un autentico spettacolo: lo vedo incupirsi come un temporale…

“Deficiente! È mai possibile che tu debba sempre dimostrarmi che sei un do’aho?! Si può sapere come è possibile che dopo tutto questo tempo, tu ancora non sappia quando è il momento di muoverti? Sei un idiota!”

Uhmmm, l’incavolatura lo rende particolarmente ciarliero…..

“Ti giuro che non ti permetterò più neanche di sfiorarmi, incapace!! E fa qualcosa invece di stare lì a guardarmi come un ebete!”

Basta, non ne posso più! Sbotto a ridere sotto i suoi occhi increduli e contemporaneamente mi decido ad uscire dal suo corpo, rotolandogli al fianco. Mi tengo la pancia dalle risate, vedendo nuovamente nella mia mente, la faccia di Kaede: mortalmente spaventata e terribilmente arrabbiata! Un attimo dopo lui è sopra di me, seduto cavalcioni sul mio stomaco, che cerca di prendermi a pugni, riesco ad evitarli quasi tutti, perché nell’impeto non prende bene la mira.

“Che c’è, kitsune? Non ti è piaciuto lo scherzo?”

“Sei un deficiente, un emerito imbecille, stupido……”

Gli afferro i polsi, riuscendo a bloccare il suo tentativo di picchiarmi.

“E’ inutile che te la prendi tanto, la colpa è tua mio caro! Così impari a dimenticare il mio compleanno!”

Kaede ha il fiato corto e prende aria a pieni polmoni.

“Non me lo sono dimenticato… volevo solo fartelo credere… il tuo è uno scherzo idiota, come te!”

Cerca di liberare le mani, muovendosi sopra di me, ma così facendo favorisce il contatto dei nostri corpi… sospiro di piacere, nuovamente eccitato. Lascio andare i suoi polsi, scendendo ad accarezzare i suoi fianchi, poi più giù… Sento i suoi mugolii, quando le mie dita lo sfiorano tentatrici… bè, il mio scherzo è stato un po’ cattivo, magari mi faccio perdonare… continuo con la mia piacevole tortura fino a sentirlo gridare, quando raggiunge il piacere.

 

Il do’aho mi aveva veramente spaventato! Già mi vedevo costretto a chiedere aiuto e il solo pensiero era da brividi!! Vabbè avere una faccia da bronzo, ma quello era troppo anche per me….

Almeno sa farsi perdonare…...

È sdraiato vicino a me e le sue mani continuano a sfiorare la mia pelle, so già che mi addormenterò cullato dalle sue carezze, sento i miei occhi chiudersi… il regalo! Non gli ho ancora dato il mio regalo! Mi tiro su a sedere, Hanamichi mi guarda interrogativo.

“Che ti succede, kitsune?”

Cerco di alzarmi, ma le sue braccia si stringono intorno alla mia vita.

“Ehi! Dove credi di andare?”

“Devo prendere una cosa, dai, lasciami andare…”

Mi alzo dal futon senza preoccuparmi di coprirmi, perché dovrei farlo poi? Hanamichi conosce il mio corpo meglio di me, ma sembra non esserne mai sazio… sento i suoi occhi seguirmi, accarezzarmi….prendo il pacchetto dalla busta posata sopra la mia scrivania e torno accanto a lui.

“Aprilo….”

“Che cos’è?”

“Tu che dici? Un regalo?”

“Per me?”

No, Hana, l’ho preso per qualcun altro, ma visto che ora ci sei tu… perchè fa domande così idiote?! Sbuffo indispettito e il do’aho capisce.

“Va bene, va bene… ora lo apro.”

Strappa la carta colorata e sul suo viso appare un sorriso contento.

“Kaede, ma è come la tua… che bella! Mi piace anche il colore, si intona ai miei capelli!”

Si infila la maglietta soddisfatto.

“Allora? Come sto? Mi dona?”

“Hn.”

“Ossia? Avanti, kitsune, ammettilo! Non sono bellissimo?”

“Bellissimo è una parola grossa! Diciamo… carino?”

“Carino?! Soltanto carino?! Il grande tensai è soltanto carino?! Kitsune, tu hai bisogno dell’oculista!”

“Effettivamente… .come ho fatto ad innamorarmi di uno come te?”

Hanamichi si infervora, come al solito, e non nota che per la prima volta ho ammesso di essere innamorato di lui……

“KITSUNEEEEE, COME……..che hai detto? Innamorato?”

Oh, se ne è accorto… mi prende il viso tra le sue mani grandi e mi guarda… .adorante? sì. Credo di sì e… mi piace, sì mi piace quando mi guardi in questo modo, amore mio…..

“Lo hai detto veramente, vero? Non l’ho immaginato…”

Mi limito ad annuire, fissando i miei occhi nei suoi.

“Non me lo avevi mai detto…” Il suo sussurro mi arriva come un soffio sulle mie labbra. No, non te lo avevo mai detto, ma c’è una prima volta per tutto, no?

Mi bacia dolcemente, sento tutta la sua emozione nella tenerezza con cui mi si stringe contro.

 

Sono così emozionato! Kaede, mi ha finalmente detto quello che io gli ripeto… un giorno sì e l’altro pure? Mi sento scoppiare di felicità! Vorrei mettermi ad urlare la gioia che mi hanno dato le sue parole, ma il mio amore si sta addormentando e non voglio disturbarlo… abbasso gli occhi sul suo viso posato nell’incavo del mio collo: tiene gli occhi chiusi, ma so bene che non dorme, non ancora…

Oggi, è stato il compleanno più bello della mia vita e soltanto perché c’è lui con me….tutti i miei giorni sono speciali da quanto sto con lui… quanto sono poetico!! E infinitamente spaventato a volte: che farei senza di lui ora? Bè, questa è una domanda da do’aho! La risposta è l’unica possibile: sarei enormemente incompleto…

Kaede apre gli occhi.

“Non dormi, do’aho?”

Tra un attimo, Kaede, solo il tempo di chiederti una cosa.

“Possiamo restare così per sempre, kitsune?”

“Vuoi restare a letto con me per sempre?”

Uhmmm, l’idea non è niente male, ma non intendevo soltanto quello.

“Intendevo dire: tra noi sarà sempre così, vero?”

“No.”

No?! Che vuol dire? Crede che tra noi non durerà?!

Le sue braccia mi cingono il collo, la sua bocca mi accarezza dolcemente una spalla.

“Sarà ogni giorno più bello, Hana…”

Sento il cuore in gola battermi furiosamente al pensiero di infiniti giorni insieme a lui, il mio Kaede.

FINE.

 


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