I personaggi appartengono al maestro Inoue e la canzone a Tiziano Ferro, il testo in corsivo.

Tiziano è un cantante che adoro fin dai suoi esordi con ‘xdono’ quando tutti mi chiedevano cosa ci trovassi in lui… ^^ malfidati >_<

Note: ancora non avevo scritto servendomi di lui perché non avevo trovato la canzone adatta, inoltre non volevo usare una delle tante canzoni d’amore strausate come colonne sonore o sentite spesso alla radio perché sono convinta che, invece che esaltarne la musica ed il testo avrei fatto solo danno, tra l’altro scadendo nel banale. Invece l’ispirazione è giunta con questa riascoltando il vecchio cd. Non è stato affatto facile metterla nero su bianco, l’ho rivista tante volte e mi ha impegnata non poco, ma spero sia  venuta bene. Una song fic diversa e ‘strana’ ve lo dico io stessa, ma spero possa piacere ^^

Dediche: a Chroma, questo il mio grazie, in attesa della sorpresa vera e propria, questa song fic è tutta per te.

Ichigo

 


 

 

Xverso

 

di Ichigo

 

 

Pov Hana

 

Il mio sguardo sa difendersi,

ma muore dalla voglia oramai, lo sai

 

Ringrazio la mia faccia da super uomo, da genio assoluto, perché nessuno si è accorto di nulla…nessuno tranne te. Perché a te non sfugge niente.

Non più da quella volta, da quella lontana ed unica, indimenticabile sera d’estate, tu in ritiro con la nazionale ed io in ospedale in riabilitazione, solo un pezzo di spiaggia dorata a dividerci, da allora riconosci ogni mio più piccolo pensiero.

E nei miei occhi non si legge nulla, strano ma vero, non l’avrei mai detto neanche io. Io che non sono capace di mentire, bè, so fingere benissimo, so recitare da premio Oscar.

Tutto il giorno e anche la notte

il tuo pensiero è qua e mi fotte e

oramai lo sai

All’esterno risulto il solito buffone divertente, ma dentro di me vorrei solo che tutti sparissero per poterti fare mio, sentirti su di me, in me, io dentro di te, qualunque cosa.

Da quella notte di alcuni mesi fa ormai, io mi danno giorno per giorno, pensandoti, sognandoti, toccandomi pensando che tue siano quelle mani che languidamente mi accarezzano il corpo.

Ed ora che, finalmente, le due ore di allenamento sono terminate, siamo solo noi due, io e te a petto nudo, con solo i pantaloni della divisa della squadra.

Ora su ora, ora giù

30 gradi fahrenheit il tuo profumo scotta

L’aria è satura di te, del tuo odore avvolgente. Riesco a percepire l’essenza del profumo che metti ogni mattina, unito all’odore forte della tua pelle sudata.

Parli tanto parlo troppo

e adesso trova il modo e fammi stare zitto

fammi stare zitto

Parli tanto, sì, per insultarmi non ti sprechi di certo, per ripetermi quanto mi trovi chiassoso e doaho, credo sia una delle tue parole preferite vero? Non me l’hai risparmiata neanche mentre ci univamo. Parlo troppo, e questa non è una novità, decanto al mondo le mie doti geniali, ma non sai perché lo faccio, oh no, neanche lo immagini volpe, mentre invece non bisogna scervellarsi più di tanto, è così semplice il motivo, così ovvio! Perché in questo modo voglio che mi faccia tacere, come solo tu sai e puoi fare. E la ottengo, ottengo la tua attenzione, ma stavolta non te la caverai così facilmente, solo con qualche pungo. Non mi basta più e vedo che hai capito, no bugia, l’hai sempre saputo ma non hai mai voluto darmi la soddisfazione di averla vinta e fare come volevo io. E quando mai…tipico di una volpe come te.

 

Il fatto è che tu sai cosa cerco

Collo spalle e mento

Sono un bastardo cronico

Stringimi forte

Il petto mi sorride perverso

 

E allora cosa aspetti? No, più giusto dire cosa aspetto?

Con un colpo di reni sfruttando la mia corporatura, massiccia più della tua, ribalto le posizioni e mi butto sul tuo corpo, ti spoglio velocemente, bacio con foga, come un disperato la tua pelle sudata per l’allenamento, mordo le spalle, succhio il collo, la giugulare, ansimi e vedo che ci capiamo. Risalgo sul mento, lo ricopro di baci, ma non sulla bocca, no non ancora…aspetterai…

Anche perché lo vuoi, so che vuoi che ti baci sulla bocca, così come io voglio conoscere il tuo sapore, tu vuoi sentire il mio. Sì perché quella volta non sei stato carino ed io non ho preteso niente di più di quello che hai voluto darmi ed io ho voluto dare a te. Niente baci sulla bocca, non l’hai detto, ma così è stato, ma adesso è diverso vero? Tutto è cambiato.

E la mia discesa prosegue, perché voglio torturarti ancora e ancora, con la bocca scendo succhiando ed arrossando la pelle chiara del torace che mi si offre impudente chiedendo, no, neanche stavolta è esatto, ordinando di darti soddisfazione, di torturare i tuoi capezzoli piccoli e rosei che si ergono per me sfidandomi ad ignorarli…perverso…

E sgridami se ho torto  e dopo

Uno a me e uno a te

Uno a tutti e due

Mi sollevo per guardarti e leggo nel tuo sguardo che sei molto contrariato, questo adorabile broncio che metti, lo stesso che fai quando qualcosa si frappone fra te e il canestro e le cose non vanno come hai programmato. Sorrido guardandoti, qui, nudo sotto di me, il petto che veloce si alza e si abbassa, il respiro agitato e mi artigli le spalle, mi stringi per sentirmi addosso e lo sento quel ‘doaho’ detto direttamente nel mio orecchio con voce roca, un ordine, che vuol dire tutto e non vuol dire niente.

Nessuno si permette di trattarmi così, sai?? Solo a te è concesso, ma se ci tieni tanto…ti servo subito. Mi spoglio velocemente ma non ti do il tempo di osservarmi perché sono subito di nuovo su di te e con un colpo ti possiedo ed insieme ricerchiamo il nostro ritmo, mentre sotto di me ti inarchi, venendomi incontro. Veniamo entrambi.

 

 

Pov Kaede

 

Su riposa un poco i tendini

Asciugati e riprenderti

Oramai, lo sai

 

È inutile che mi guardi così doaho, mi guardi maliziosamente dalla doccia, ti osservo mentre l’acqua scorre sul tuo corpo in mille piccole gocce trasparenti, scendono seducenti sul tuo corpo scolpito.

Non sei ancora sazio di me, lo leggo nel tuo sguardo.

 

Il mio sguardo sa difendersi

Ma è capace anche ad arrendersi

Lo sai, lo sai

 

Ed io lo reggo come sempre, non ho mai abbassato la testa davanti a te, lo sai, ma sai anche come fare per rendermi docile.

Mi aspetti nel box poggiandoti suadente al muro; un brivido si disegna su tutta la tua pelle, appena la tua pelle bollente entra a contatto con il gelo delle fredde mattonelle. Mi avvicino sfioro il tuo petto con le dita, stuzzicando i capezzoli turgidi, il collo, l’addome su e giù per il torace senza sosta.

 

Ora su, ora giù

Pancia piedi fianchi

Ali degli dei

I tuoi occhi

 

Mi aggrappo a te artigliandoti i fianchi e mi inginocchio. Bacio la pancia, scendo trovandomi di fronte al tuo membro duro e bagnato. La punta rossa, tesa. E ti spingi verso di me, fisso i miei occhi nei tuoi, sono talmente scuri che potrei annegarci dentro, e lo diventano ancora di più e ancor più liquidi, quando mi decido ad esaudire il tuo desiderio. Ti graffio i fianchi mentre sento tendere ogni più piccolo muscolo del tuo corpo, fino a che invadi la mia bocca con un fiotto caldo di sperma che prendo per me, poi scendo a baciarti le gambe, le dita dei piedi, ti faccio leggermente il solletico, sei sensibile in questo punto, come un bambino.

 

Ridi tanto rido troppo

Sgomitando con il labbro faccio spazio

e ora fammi spazio

 

La tua risata leggera si spande nell’aria. Risalgo sul tuo corpo tornando a specchiarmi nei tuoi occhi di cioccolata sorridenti ed io con te sorrido.

Sento le tue mani leggere accarezzarmi in vita, le braccia, i fianchi. Solleticandomi a tua volta. Sai che anche io sono sensibile e soffro il solletico in quel punto. É una vendetta la tua? O lo fai solo perché, come mi dissi quella notte, adori vedermi sorridere, ti piace questo nuovo Kaede che si mostra davanti a te senza la solita maschera.

 

E non resisto neanche io. Prima ti sei divertito con me e adesso, voglio quanto mi spetta. Fermo il tuo viso che cerca di sfuggirmi e riesco comunque, finalmente, a premere la mia bocca sulla tua. Con la lingua ne traccio il profilo aprendomi un varco, succhiando con le mie, le tue belle labbra piene.

 

Cicatrice, poi la luce

Brucia e ti si addice

Tutto ha un gioco, tutto è vuoto

Tutti dentro al fuoco

Deciso, ti afferro per le cosce sollevandoti e prendendoti in un solo colpo, non abbiamo tempo per essere gentili, neanche tu con me lo sei stato prima, ma nessuno si è lamentato, anzi, non l’ho fatto io poco fa, né lo fai tu ora che, infatti, da subito inizi a muoverti su di me, con il mio aiuto, seguendo un ritmo frenetico e completo. Perché è così che mi sento quando siamo insieme.

Una luce ci acceca, il piacere ci guida, sento come ti stringi a me e mi stringi in te. Sei caldo, come lo è il tuo corpo, il tuo carattere di sole, i tuoi occhi, la tua pelle dorata, il colore dei tuoi capelli, rossi. Rossi come il fuoco, rossi come il sangue.

Cicatrice…cicatrice

Poi la luce…poi la luce

Tutto ha un gioco, tutto è vuoto…

 

E come anche quella volta, come in tutti questi mesi, quando mi ricordavo della nostra notte, la prima notte per entrambi, penso e penso e penso ancora.

Tutto questo non so dove ci porterà. E me lo domandavo ogni volta che ripensavo alle sensazioni provate mentre stavamo l’uno tra le braccia dell’altro. E me lo domando anche adesso, ancora di più adesso che sei con me di nuovo e gemi con me.

Non è stato un’incontro idilliaco il nostro, per niente. Troppo diversi, troppo complicati entrambi, tutti e due con un segreto grandissimo da confessare. So solo che è successo che ci siamo trovati e abbiamo dato vita forse nel modo più semplice e naturale al nostro bisogno di sentirci vivi, prendendola come un gioco, magari giustificandola con il classico: ‘è stato un errore’ addentrandoci alla fine, in qualcosa di troppo grande e complesso per due ragazzi così giovani.

Per mio conto posso dire che me l’aspettavo, me lo sentivo, io non rimpiango mai nulla perché agisco sempre secondo il mio istinto, ma tu? Tu non sei come me…potrai affrontare le ferite che giorno dopo giorno il mondo ci infliggerà, per quello che siamo, per quello che è il nostro animo?? E stavolta non possiamo seguire l’istinto del momento e stavolta ti lascio il tempo di decidere, per una volta userò quelle parole che tu ami tanto per chiederti di scegliere e lo faccio mentre, ancora dentro di te, con il ricordo del piacere appena provato, mi sento in grado di affrontare qualsiasi cosa e ti confesso i miei pensieri, le mie paure, il mio stesso desiderio di voler condividere con te il mio futuro.

Se un futuro per noi ci sarà e lo vorrai costruire insieme a me.

E mentre, purtroppo, siamo costretti a separarci fisicamente, ancora una volta, mi avvolgi nel tuo abbraccio e mi dici sicuro: “l’inferno non mi spaventa se in questo inferno io sarò con te, allora sono pronto a buttarmici dentro spontaneamente anche subito…io ti amo”

E ci baciamo.

Sì però all’inferno ci vai tu

 

Fine