L’idea di questa fic è scaturita da una frase sentita da me alla televisione, sulla quale è stata impostata tutta la storia che, spero, leggerete di seguito….è il classico delirio di onnipotenza che colpisce ogni scrittore ^_^ E’ una HanaRu, Rukawa è stupendo e i personaggi, come già sapete, non sono miei….SIGH! Ringrazio Nausicaa per la collaborazione: l’intera struttura della fic è stata creata in mezz’ora mentre eravamo nella sua camera ^_^ Baci a Ria!


Per gioco, per amore

di Calipso


Stasera a casa di Mitsui c’è una festa, è invitata tutta la squadra, me compreso, ma naturalmente io non ci andrò! Io non le sopporto le feste: posti pieni di gente, brrrrr……esco dalla palestra e vedo Ayako venirmi incontro sorridente.

“Ru….”

Perché ho la netta sensazione che sta per chiedermi qualcosa?!

“Che ci fai ancora qui, Ayako?”

“Ho bisogno di un favore…..”

“Ossia?”

“Stasera, prima di andare a casa di Mitsui, potresti passare a prendermi?!

Io ho sempre pensato che fosse una ragazza, forse l’unica, dotata di una certa intelligenza….come può chiedere una cosa simile a ME!! Oltretutto lei mi conosce dalle medie, lo sa che io non vado alle feste!

“Ayako, io stasera non vado da nessuna parte!”

“Non sei proprio cambiato, allora?! Ai ragazzi della tua età piace fare baldoria, ogni tanto….”

“I ragazzi della mia età fanno un sacco di sciocchezze….”

“Ru, sei un orso!”

“No, una volpe e pure assonnata…..ci vediamo, Ayako!”

Mi avvio, ma la mia manager non demorde.

“Mettiamola così: se tu non mi accompagni, da domani potrei decidere che sia tu ad occuparti degli allenamenti di Sakuragi…..”

Mi blocco sul posto: è impazzita?! Sarebbe un incubo o una tragedia, perché dopo dieci minuti ci salteremmo alla gola!! A me piacerebbe anche, ma lui non ascolta nessun altro a parte se stesso!

“Ayako, questo è un ricatto!”

Mi sorride.

“Sì.”

Bè, se non altro lo ammette!

“Mi spieghi perché proprio io? Non puoi chiederlo a Miyagi?”

“No, non posso: se lo facessi lui magari si aspetta chissà che serata….se vado insieme a te, nessuno sospetterà chissà che! E poi, non sei preoccupato per la virtù della tua amica?”

“Ayako, per me puoi fare quello che ti pare: hai una squadra a disposizione, scegli, tranne me….”

“Non sono il tuo tipo?”

“No, ma niente di personale….”

Ayako ride divertita e mi da una pacca sulla schiena.

“Ci vediamo più tardi, allora.”

Perché qualcuno mi ha sentito dire che accettavo?! No, ma non mi pare di avere molta scelta e poi provo dell’affetto per Ayako….

“Hn.”

Che diavolo ci fa la kitsune con Ayako?! Non facciamo scherzi, eh?! Non rovinate i miei piani…..quali piani? Perché io ho un piano? Bè, fino a qualche minuto fa, no, ma considerando il mezzo infarto che mi procura la vista di Rukawa vicino a qualcuno…..chi cavolo voglio continuare a prendere in giro?! Lui mi piace, tantissimo….ma c’è “qualche” inconveniente: punto primo, lui è un maschio, inequivocabilmente, basta guardarlo sotto la doccia eh, eh….ok, la smetto! Dicevamo?....ah, sì, lui è un maschio, come me del resto! Ora, a me non mi importa un fico secco, ma Rukawa non credo che apprezzerebbe l’interesse che ho per lui. Punto secondo: io e lui siamo peggio di cane e gatto! È un continuo litigare e picchiarsi e insultarci…..quanto mi piace! Dovrei essere abbattuto da queste considerazioni, penserete voi…..bè, non è così! Il volpino sarà mio, potete giurarci! Sì, lo so: io non riesco a far interessare una ragazza, figuriamoci lui! Bè, innanzitutto riesco sempre a farlo reagire, ad ogni mia provocazione non riesce a non rispondere, anzi tante volte ormai comincia lui…..io credo di avere qualche possibilità, lo spero almeno. Uhm, forse ho un’idea….

Rukawa è entrato, pronunciando una sillaba di saluto generale, stasera è proprio carino: porta i jeans e una camicia blu che gli sta d’incanto! Si avvicina al tavolo dove sono posate le bibite più varie: dalle più innocenti alle più letali!! Lo osservo versarsi della Coca Cola in un bicchiere…..metto in pratica il mio piano un po’ matto!

“Oi volpe, bevi ancora quella roba per ragazzini?”

“Hn.”

Loquace come sempre! Un amore!

“Forse in cucina c’è del latte, vuoi che vada a vedere?”

“Sakuragi, che vuoi?”

“Chiederti se vuoi una di queste – gli porgo una bottiglia di birra – sempre che tu riesca a starmi dietro, naturalmente!”

Rukawa mi tende la mano.

“Dai qua, do’aho!”

 

Qualche ora dopo e molte birre, Rukawa ed io siamo buttati su un divano. Dev’essere tardi, perché molti sono già andati via….apro un occhio per vedere chi è che mi agita: è Mitsui.

“Voi due siete sempre i soliti! È mai possibile che non riusciate a non combinare disastri? Guarda come vi siete ridotti! Voi e le vostre stupide sfide!”

“Mitsui, non è assolutamente il caso che vadano a casa in questa condizioni!”

Ecco Kogure all’azione nelle vesti di balia!

“Naturalmente! Miyagi accompagna tu Ayako a casa, questi due restano a dormire qui.”

Oh Mitsui, che idea meravigliosa: io riuscirei anche a tornare a casa, non sono così ubriaco, ma dovrei perdere l’occasione di passare il resto della notte con la kitsune?! Giammai e poi, magari, riesco a farlo parlare per scoprire cos’è che pensa di me a parte che sono un do’aho!!

 

Apro gli occhi all’ennesimo scossone, perché la stanza gira? Mah, meglio non pensarci, che sarà mai? Richiudo gli occhi.

“Rukawa, svegliati, avanti! Bevi questo….”

Mi porto alle labbra la bottiglia che ho ancora in mano, ma non esce niente….che dice ‘sto cretino?!

“Questa te la sei già scolata! È questo che devi bere!”

Mi decido finalmente a fissare chi mi sta parlando: è Mitsui, che mi porge una tazza di caffè caldo, ne ho davvero bisogno! Dopo un po’ la stanza smette di girare e riacquisto un po’ di lucidità.

“Tutto bene, kitsune?”

Sakuragi appare alle spalle di Mitsui e io mi ricordo perché sono finito su questo divano: è mai possibile che sono così cretino da accettare qualunque sfida idiota mi propone il do’aho?! Bè, non sono così intontito dall’alcool da non sapere il perché: quella scimmia rossa è capace di coinvolgermi, con la sua allegria, la sua vitalità e poi talvolta ho l’impressione di scorgere dolcezza nei suoi occhi….vabbè, questa è la sbornia! Concordo pienamente con la proposta di Mitsui di restare a dormire qui, a casa non arriverei sano! Troppe curve, pali, cassonetti…..Sakuragi ed io entriamo nella stanza che ci è stata assegnata e riusciamo a stendere i futon. Mi avvicino ad una sedia posta davanti ad una scrivania, cominciando a sbottonarmi la camicia.

“Oi kitsune….”

Che altro vuole ora? Se mi prende in giro, giuro che….

“Sei arrabbiato con me?”

“Hn?”

“Bè, ti ho sfidato io a questa gara scema….”

Effettivamente dovrei avercela con lui, invece…

“No.”

“Davvero? Ma allora non ti sono poi così antipatico!”

“No.” È la verità, io non ha mai detto di trovarlo antipatico! Do’aho, ma non antipatico….

“Perché?”

“In fondo non mi dispiaci….”

“E perché?”

E’ cretino? Sembra un bambino di tre anni alla scoperta del mondo! I suoi occhi, però, sono incredibilmente seri e poi, sono così caldi, così sinceri….

“Perché mi piaci….” Ho parlato prima di pensare! Che cavolo dico?! Eppure….non è forse vero che mi piace averlo intorno, che mi affascina il suo essere così istintivo, così passionale?

“In che senso?” che dolce, la sua voce ha avuto un tremito, allora forse anche lui….non gli rispondo, resto fermo a guardarlo: lui si avvicina, mi posa le mani sulle spalle ed io sento il calore della sua pelle sulla mia, un brivido scendermi lungo la schiena.

“Kitsune, spiegati!”

Io credo di non essere molto in me stasera, perché ho una gran voglia di baciarlo! Alzo le mani e le poso sulle sue guance: lui sgrana gli occhi sorpresi, ma china il viso. Le sue labbra sono morbide e calde.

 

Io non posso crederci!

Rukawa mi sta baciando! Bè, magari assomiglia più ad una carezza tra le nostre labbra, ma poniamo subito rimedio: gli cingo la vita con un braccio, l’altra mano la poggio sulla sua guancia, invitandolo a inclinare la testa da un lato, la lascio scivolare dietro la sua nuca….è più bello di quanto avessi potuto immaginare! Lo invito a schiudere le labbra, esorto la sua lingua ad una danza con la mia che diventa sempre più appassionata…..ho il cuore che batte come un pazzo! Ci stacchiamo con il fiato corto, io mi sento andare a fuoco e lui è semplicemente stupendo: ha gli occhi scintillanti, le gote arrossate, credo che nessun altro lo abbia mai visto così…..adesso non so che fare, ma Rukawa pare di sì: si lascia scivolare dalle spalle la camicia, che finisce sul pavimento….mi solleva la maglietta, io alzo le braccia per permettergli di sfilarmela…..che vuole fare?! La sua bocca sfiora il mio torace, io trattengo il respiro, gli carezzo i capelli, la pelle…..alza su di me uno sguardo così carico di passione, di aspettativa…..io non riesco a muovermi! Rukawa mi sbottona i jeans, baciandomi il mento.

“Togliteli….” Mi sussurra ed io ubbidisco….ora credo di essere più ubriaco di lui! Lo guardo disfarsi dei propri pantaloni e mi domando se capisce quello che sta facendo e fino a che punto vuole arrivare…..io ormai sono alla sua mercè! Mi abbraccia, facendo un passo indietro, ormai è contro la scrivania e ci si siede sopra….se è un sogno, vi prego, non svegliatemi! Un momento: ha bevuto, sicuramente sta esagerando per questo, io non mi posso approfittare della situazione! Io ci tengo a lui, non voglio che lo faccia tanto per fare!

“Rukawa, senti….” Niente, non mi da modo di parlare! Mi bacia, sdraiandosi ed io mi ritrovo sopra di lui, le sue mani che si insinuano nei mie boxer….

“Ru….Rukawa! hai idea di quello che stai facendo? Sei abbastanza lucido per capire cosa mi stai proponendo?”

“Sei gentile a chiedermelo….allora nemmeno io ti sono così antipatico…”

Ha uno sguardo così dolce….

“Tu, veramente, mi piaci da impazzire!”

Rukawa incredibilmente ridacchia, poi mi tira giù i boxer….che devo fare? Io non chiedo di meglio che fare l’amore con lui! Afferro i suoi boxer, lui tira su i fianchi per facilitarmi l’operazione…..proviamo con un’altra domanda.

“Sai cosa sto per farti?”

Rukawa mi mordicchia un orecchio.

“Fammi quello che ti pare….”

Oh bè, io glie l’ho chiesto per due volte! Non mi farò certo pregare! Lui è un sogno per me…..lo bacio sul torace, sulla gola, sulla bocca: il sapore della sua pelle è dolce, buono. Ho quasi la certezza che sia la prima volta per lui, come per me del resto, ho un po’ di timore, soprattutto per lui, non voglio fargli troppo male…..attardo il momento, cercando di prepararlo, poi comincio ad entrare dentro di lui e devo controllarmi, perché giuro che il calore ed il piacere che avverto mi inciterebbero a spingere più velocemente ed in profondità. Rukawa si lamenta, aggrappandosi alle mie braccia e mordendosi un labbro….lascio ad entrambi il tempo di familiarizzare con la nuova sensazione e gli do modo di rilassarsi, ricoprendolo di baci e di carezze. Comincio a muovermi lentamente, attento ad ogni sua reazione: lo sento lasciarsi andare, a poco a poco asseconda i miei movimenti e veniamo trascinati in un mondo fatto di gemiti, di sospiri, di piacere assoluto……

 

Sento come una lieve carezza sulla guancia, alzo la mano per scacciare il fastidio, ma la sensazione resta. Provo ad aprire gli occhi, ma la luce mi ferisce, ho un mal di testa atroce! Prendo lentamente coscienza del fatto che qualcuno mi sta baciando, che qualcuno è con me. Apro gli occhi incurante della luce, metto a fuoco e vedo…..SAKURAGI?! Non capisco, cosa diavolo è successo?! Perché mi sta baciando?! Perché non ho niente addosso a parte lui ed il lenzuolo?!

“Buongiorno, volpe…..” adesso mi sorride pure?!

“Cosa ci fai nudo sopra di me?”

Sakuragi ridacchia.

“Bè, di solito quando si fa l’amore ci si toglie i vestiti….”

Io credo di sbarrare gli occhi incredulo.

“Io avrei fatto l’amore con te sotto un tavolo?!”

“No, sopra….sotto ci siamo finiti dopo!”

Sì certo, come no…..

“Non è divertente, do’aho, piantala!”

“Io non sto scherzando!”

Ottima interpretazione di sdegno, bravo! Chi crede di prendere in giro? Ora mi alzo e mi faccio una bella doccia….che cos’è questo dolore? Perché non riesco a restare seduto? Oddio…..no, non è possibile! Rivolgo un’occhiata infuocata a Sakuragi.

“Che mi hai fatto?”

“Oi kitsune, non cominciamo con presunte violenze, eh?! Tu eri consenziente e pure parecchio….”

“Io ero ubriaco!” già, questo me lo ricordo: quella stupida gara, poi siamo venuti qui….e poi?

Uhm, a parte i particolari, credo che la situazione sia piuttosto ovvia: le mie condizioni fisiche di stamattina non lasciano adito ad incertezze! Quello di cui non mi capacito è come io glie lo abbia permesso: insomma, non è proprio da me concedere cose simili, anche se, a voler essere completamente sincero con me stesso se c’era qualcuno con cui potesse succedere quello è proprio lui!

 Eh già, sembra che io non lo possa soffrire?

 Non è vero.

Lo tratto sempre male?

Bè, questo sì, ma perché mi diverto a litigare con lui e poi ogni tanto necessita di una svegliata. In poche parole, lui mi piace! È già da un po’ che mi sono reso conto che i miei sentimenti per lui sono cambiati, non radicalmente, questo no….perchè ho sempre sentito qualcosa rimescolarmisi dentro ogni volta che lui mi era vicino, che mi guardava. Non mi ero accorto, però, che anche lui provasse qualcosa per me, qualunque cosa sia….

Durante una noiosissima lezione mi pare di aver capito che un antico popolo occidentale usasse un detto che suonava più o meno: la verità è nel vino. Credo sia vero: ieri sera l’alcool ha permesso ai mie sentimenti di manifestarsi…..bel risultato! Come minimo dovrò saltare gli allenamenti di oggi!

“Vuoi dire che non ti ricordi niente?”

Il do’aho sembra dispiaciuto e lo sono un po' anch’io: mi sarebbe piaciuto ricordarmi la mia prima volta!!

“Pare di no…”

“Bè, magari tra qualche giorno recupererai la memoria di quanto successo stanotte.”

“Hn.” Speriamo….

“Senti, credi che mi rivolgerai ancora la parola?”

“Hn.” Sì, credo di sì…anche se ti sei preso la mia prima volta e io pago solo le conseguenze! Stamattina Sakuragi è cambiato: sembra seriamente preoccupato su cosa pensi di lui vista stanotte….uhm, credo che inevitabilmente bisognerà parlarne…..bè, non adesso, ho voglia di farmi una doccia….sempre che io riesca ad alzarmi!!

“Vuoi una mano, kitsune?”

“No, grazie…..hai già fatto abbastanza per me!”

Sakuragi grugnisce qualcosa di incomprensibile, io riesco a raggiungere la porta del bagno, fortunatamente c’è ne è uno in questa stanza. Mi viene la curiosità di chiedergli una cosa.

“Ehi, do’aho….”

“Uh…?”

“Almeno ne è valsa la pena?”

Lui fa un gran sorriso.

“Oh sì!”

“Hn.”

 

Quando entriamo in cucina, troviamo Mitsui e Kogure che parlano l’uno vicino all’altro sommessamente: la presenza del primo non mi meraviglia, visto che questa è casa sua, ma Kogure? Certo non era ubriaco, non ci credo nemmeno se lo vedo! Bè, non sono affari miei….

“Ehi, Quattr’occhi, anche tu qui?!”

….ma naturalmente il do’aho non è dello stesso avviso.

“Ecco, io….”

“E anche con il tuo pigiama! Allora avevi previsto di fermarti.”

Ma perché non tace? Perché deve sempre sapere tutto di tutti?! Il vice capitano è ormai paonazzo, Mitsui ridacchia….

“SI PUO ’SAPERE CHE RIDI, TEPPISTA?”

“Do’aho – gli sibilo – non urlare ho mal di testa!”

“ Scusa….allora?!” 

“Ti servirà ancora molto per capire perché Kimi – Kun è qui? Eppure dovresti intuire….”

Il tono di Mitsui è insinuante e poi…Kimi – Kun? Guardandoli meglio, però…..ma certo! Le occhiate adoranti del vice capitano, loro due sempre insieme…

“Che dovrei capire?” Hanamichi è lì che lo guarda interrogativo.

“Deficiente, ma sei tonto?!” cos’è cieco, o cosa?

“Kitsune, come ti permetti?”

“Tu non capisci!”

“Ma cosa?”

“Questo, Sakuragi, è questo che devi capire!”

Mitsui abbraccia Kogure e lo bacia dolcemente sulle labbra.

“Ora ti è più chiaro, do’aho?”

Sakuragi mi guarda a bocca aperta: è proprio un ingenuo, non c’è che dire…credeva di essere l’unico ad essere attratto da un altro ragazzo?

“M…..ma allora…loro due….”

“Già, do’aho, esattamente!”

Kogure, un po’ per la sua innata gentilezza, un po’ per l’imbarazzo, traffica per preparare la colazione e poco dopo siamo tutti e quattro seduti a tavola. Hanamichi si ingozza felice, punzecchiandosi con Mitsui, Kogure scuote la testa rassegnato. Io mi ritrovo, mio malgrado, argomento di “conversazione”….

“E bravo Sakuragi – esclama Mitsui all’improvviso – a giudicare da quanto sentito stanotte ci sai fare, non lo avrei mai detto!”

“Mitsui, tu non hai fiducia nel grande tensai AH AH AH io sono un amante formidabile! Avanti, kitsune, diglielo!”

Hn, certo, Sakuragi, ora racconterò fin nei minimi particolari qualcosa che nella mia testa non esiste! Che genio!

“Io non ricordo niente…..”

Hanamichi assume una tonalità quasi violacea, mentre Mitsui, ovviamente, si diverte a prenderlo in giro.

“Sakuragi, sei proprio uno sfigato, mi fai quasi pena…. l’unica volta in cui qualcuno viene spontaneamente a letto con te…. il giorno dopo non si ricorda niente!!”

“Mitsui, vattene al diavolo! E poi si può sapere come hai fatto a sentirci?”

“Era un po’ difficile non farlo, ragazzi, ci avete dato sotto alla grande!”

Che ho fatto di male per ritrovarmi in questa situazione? Ah sì, ho bevuto birra. Giuro che non la tocco più in vita mia!!

 

È passata una settimana dalla festa a casa di Mitsui e Rukawa mi rivolge ancora la parola! È un buon segno, credevo che mi avrebbe evitato per via di quanto accaduto tra noi quella notte, invece continua a darmi dell’idiota, della schiappa e via discorrendo…..no, non sono impazzito se sto qui a dire quanto sia contento che la kitsune mi insulta! Ragioniamo: se fosse arrabbiato con me mi tratterebbe in modo diverso e, se non è arrabbiato forse l’idea di aver fatto l’amore con me non gli dispiace più di tanto e forse…..ci sono un po’ troppi forse, eh? Bè, il tensai è un uomo dalle grandi speranze e devo averne veramente molta per pensare che quel ragazzo meraviglioso, incredibilmente bello decida di mettersi con me! Però, è anche vero che nessuno avrebbe mai lontanamente scommesso che io avessi una possibilità di finire a letto con lui, invece….,oh, se ripenso a quella notte! Uhm, ora sarà meglio concentrarmi su quello che sto facendo, ossia allenarmi, o Akagi comincia a picchiarmi! Non è che riesca a non pensare alla kitsune per più di dieci secondi, intendiamoci, ce l’ho continuamente sotto gli occhi in canottiera e calzoncini!!

Dopo due ore di torture il Gorilla ha finalmente deciso che possiamo strisciare alla nostre case. A noi povere matricole ci tocca pure pulire, che bello! Rukawa si sta asciugando il sudore sul viso con la canottiera e io gli salterei addosso! Calmo, devo stare calmo, ora faccio un bel respiro…..

Riesco a finire la mia parte di lavoro prima degli altri e mi dirigo verso gli spogliatoi. Mi faccio la doccia e mi vesto. Arrivo fino al cancello della scuola e mi tocca tornare indietro!! Ho dimenticato la maglietta della divisa e io sono stanco morto……sigh!

I miei compagni stanno uscendo in questo momento, mi salutano. Entro negli spogliatoi e recupero la mia maglietta.

“Do’aho! Speravo proprio che ti accorgessi della tua dimenticanza e tornassi indietro…..”

La sua voce bellissima mi arriva proprio mentre sto per andarmene. Rukawa è davanti a me e indossa solo i jeans e neanche del tutto abbottonati!! Deglutisco involontariamente, perché vi assicuro che è un autentico spettacolo….si passa una mano tra i capelli umidi e io non riesco a staccare gli occhi dai suoi.

“H….hai bisogno di q…qualcosa, kitsune?” sono calmissimo, eh?! Balbetto che è una meraviglia! Bè, vorrei vedere voi con davanti il ragazzo dei vostri sogni semi nudo in uno spogliatoio vuoto! Sarà meglio che io mi sieda su una panca…..

“Bè, veramente sì….”

Rukawa si è portato davanti a me, piegando le ginocchia, le sue mani sulle mie cosce, vedo il contrasto di quella pelle bianca con la stoffa scura dei miei pantaloni. Aspetto con ansia e un gran batticuore che lui parli, ma dovevo aspettarmelo: lui non dice, fa! 

Si sporge verso di me.

“Dovresti darmi qualche ripetizione su quanto accaduto a casa di Mitsui….”

Le sue labbra morbide e dolci si posano sulle mie ed è sufficiente perché io vada già a fuoco! Assaporo la sua bocca con calma, gli succhio le labbra……mi allontano leggermente per riprendere fiato, gli poso piccoli baci sul mento, agli angoli della bocca. Rukawa alza una mano, la posa sulla mia nuca e mi trascina in un bacio pieno di passione. Io lo tiro verso di me, tra le mie braccia e Rukawa si siede sopra di me, facendo aderire i nostri corpi…..quando ci decidiamo a staccarci, lui resta con la testa poggiata contro il mio collo, sento i suoi capelli solleticarmi la pelle, mi mordicchia un orecchio….

 

Niente male, davvero niente male! I baci di Hanamichi mi fanno venire i brividi, allora il sogno di stanotte non si allontanava molto dalla realtà: sono queste le sensazioni che mi sono perso la prima volta perché troppo ubriaco…..

Durante quest’ultima settimana mi sono ritrovato spesso a pensare a lui e a quanto è successo tra di noi: l’ho osservato durante gli allenamenti, mentre è con i suoi amici, a scuola. Ho cercato di andare oltre quella sua apparente strafottenza e superficialità e ho trovato qualcosa in lui che apprezzo: la sua grande voglia di vivere, la determinazione che impiega per dimostrare che lui è un tensai del basket, anche se non è vero….in poche parole ho scoperto che mi piace e non so perché ho la netta sensazione di averglielo già detto, o no? Non lo so, i ricordi di quella notte sono ancora un po’ fumosi…..potrei chiederlo a lui, ma non ne ho voglia…..

Ora sono tra le sue braccia e posso vedere l’effetto che i miei baci, le mie carezze hanno su di lui: è evidente che è attratto da me e credo ci sia anche dell’altro, ma per il momento non credo che affronterò con lui questo argomento. Sono pronto per fare l’amore con lui, per concedergli il mio corpo, ma forse non lo sono per perdere quel po’ di libertà che ogni relazione comporta……ovviamente non sto dicendo che ho intenzione di darmi alla bella vita, anche se forse è questo che ci si aspetterebbe da un ragazzo di quasi sedici anni, ma soltanto che non voglio dare ufficialità a quanto proviamo l’uno per l’altro, per il momento il linguaggio del corpo credo che sarà sufficiente…..

Non capisco perché Hanamichi non si decida ad andare oltre! Lo sento benissimo che mi vuole, allora perché non me lo chiede?! Si pone rimedio in un attimo: comincio a sbottonargli la camicia e torno a baciare la sua bocca.

“Hanamichi, con i baci ci siamo…..ora dammi anche il resto….”

Quel do’aho arrossisce come un bambino, cos’è lo imbarazza l’allusione della mia frase?! Allora non mi sbagliavo, è proprio un ingenuo!

“Ru…..Rukawa, mi hai chiamato per nome?”

“Allora?”

“Non lo avevi mai fatto!”

Se è per questo credo di non aver mai neanche chiesto a nessuno di fare l’amore con me!

“Fallo ancora: dì il mio nome!”

Perché che ha di particolare? Mah, accontentiamolo….

“Hanamichi….”

Il do’aho mi stringe forte a sé, sento il suo respiro sul collo…..

“E’ così bello detto de te.” Mi sussurra

“Lo so, faccio miracoli!”

Hanamichi torna a guardarmi, una bellissima luce negli occhi.

“Sta zitta, volpaccia!.”

Mi bacia la punta del naso….

“Sei una stupida….”

Mi bacia la bocca…. 

“….stupenda….”

Mi bacia il mento…

“…..sexy ed eccitante volpe!”

“Allora perché sei ancora vestito?”

“Ho te sopra!”

Bè, per una volta ha ragione!

“Hn.”

Mi alzo, permettendogli di spogliarsi…..questa volta voglio godermi ogni minuto e ogni cosa! Ci impiego un attimo a liberarmi dei jeans. Hanamichi tira fuori il suo asciugamano che usa per la doccia e lo stende sul pavimento. Mi guarda, sorridendo, leggermente imbarazzato.

“E’ un po’ umido, ma almeno è pulito.”

Uhm, premuroso e dolce il do’aho…..carino! E’ lì che mi guarda indeciso, che aspetta? Sembra che sia la nostra prima volta…..bè, in effetti è la prima in cui sono presente anche mentalmente! Mi avvicino a lui, gli prendo le mani e le poso sui suoi fianchi.

“E adesso, che si fa?” glie lo sussurro sulle labbra e lui mi si tira contro baciandomi, togliendomi il respiro…..ci sdraiamo sull’asciugamano. Hanamichi è sopra di me, fa scorrere le mani lungo il mio corpo, il suo tocco è delicato, lento e sensuale: mi provoca lunghi brividi sulla mia pelle….

Quando entra dentro di me, trattengo il respiro: dolore e piacere che si mescolano….

Le dita di Hanamichi mi scostano i capelli, mi sfiorano la fronte.

“Come va?” ansima leggermente, credo stia facendo uno sforzo notevole a restare fermo.

“Non lo so ancora, fammi capire meglio…..”

Hanamichi affonda maggiormente in me e questa volta mugolo di piacere…..comincio a muovermi anch’io, andando incontro al suo corpo che si spinge nel mio. Hanamichi mi prende una mano, ne bacia il palmo e poi, invece di lasciarla, la stringe nella sua. Scorgo nei suoi occhi una passione bruciante non molto diversa da quella che sicuramente scorge nei miei….

Il piacere arriva al culmine ed esplode intenso, mi stringo forte a lui, mordendomi un labbro per non urlare…..

 

Sono decisamente confuso!

Non credevo che la situazione si sarebbe evoluta in così poco tempo e in questo modo! La prima volta l’alcool ha avuto una parte notevole in quanto accaduto, ma stavolta? Non può averlo fatto solo per rinfrescarsi la memoria, per vedere se quanto ricordato fosse la realtà! Lui, come al solito, non parla! Abbiamo fatto l’amore non più di dieci minuti fa e lui non ha detto una sola parola. Lo guardo, seduto davanti a me, allacciarsi le scarpe e non resisto all’idea di riuscire a strappargli qualche parola……

“Kitsune….”

Alza la testa ed io incontro quegli occhi blu stupendi.

“Senti, ma noi due…..insomma, cosa siamo?”

Lui alza un sopracciglio interrogativo.

“Voglio dire…..stiamo insieme?”

Mi sento la faccia in fiamme, che domanda cretina!

“No, come ti è venuto in mente?!”

NO?! HO CAPITO BENE, HA DETTO NO?! Ok, con calma, qualcosa qui non torna…..

“Scusa, ma chi era quello sdraiato sul pavimento che mugolava sotto di me non più di dieci minuti fa?!”

“Io….”

Continuo a non capire!

“Kitsune, che mi prendi in giro?!”

“No.”

Ora comincio ad alterarmi: a che gioco giochiamo, eh?!

Raccolgo quel po’ di calma che mi è rimasta, voglio essere paziente…..

“Senti, ricapitoliamo: quando due persone fanno certe cose, dopo sono una coppia!”

Rukawa arriccia un attimo le labbra, poi scuote la testa.

“Bè, noi no!”

PERCHE’?! PERCHE’ DEVE FARE COSI’? SIGH!

“Quindi, mi stai dicendo che se domani vedi qualcuno che ti piace, tu ci vai senza tanti problemi?”

Se lui mi risponde di sì, io non rispondo di me stesso!!

“No….”

Ma allora il suo discorso che vuol dire?! Mi verrà il mal di testa, sono sicuro!

“Kitsune, tu la normalità non sai neanche dove sta di casa!!”

“Hn.”

Io non riesco a capire la sua incapacità di comunicazione a parole, perché devo dire che con il resto non è niente male! Sto divagando…..che ci sarebbe di male se mi dicesse che gli piac….un momento! Finora, io credevo che fosse così, perché lui me lo ha detto quella notte e perché pare trovi soddisfacente il mio modo di fare l’amore, ma magari non è così! Maledetta insicurezza!!

“Almeno ti piaccio?” gli chiedo sconsolato e pronto al peggio.

“Sì.”

Questa risposta mi va a genio! Proviamo a vedere se continua…..

“E non vuoi farlo con nessun altro?”

“No.”

Oh, che meraviglia!!

“Quindi se ho capito bene ti piaccio e vuoi farlo solo con me?”

“Hn.”

“Io lo prendo per un sì e ti dirò: sono d’accordo anch’io a non voler stare con te!”

“Hn.”

“Kitsune, ti rendi conto che il nostro è stato un monologo, intercalato dai tuoi monosillabi?”

“Già.”

Vabbè, ci rinuncio…..

 

La chiarificazione che il do’aho ha avuto nello spogliatoio, gli ha dato una certa sicurezza: questo mi fa dedurre che tiene molto a me, aveva una faccia terribile quando gli ho detto che non stavamo insieme! Non era decisamente d’accordo a dividermi con qualcun altro…..lo stesso vale per me! Se solo prova a guardare qualcun altro, lo uccido!

Insomma, la situazione è questa: lui ed io non stiamo insieme, non a parole, perché poi il comportamento dice tutt’altro! Hanamichi si ferma sempre dopo gli allenamenti regolamentari: talvolta si limita a guardarmi e devo dire che mi piace sentire la carezza del suo sguardo sul mio corpo, altre prende anche lui una palla e si allena ai tiri liberi….finisce sempre che facciamo un pezzo di strada insieme e all’incrocio ci scambiamo un “baka kitsune” e “oi do’aho”.

 Finora non ci sono baci e carezze furtive, ovvero: Hanamichi ieri ha provato a sfiorarmi mentre eravamo sotto la doccia, non l’ho colpito con un pugno giusto per non attirare l’attenzione, mi sono limitato a fulminarlo con un’occhiata gelida!

Oggi è domenica e, anche se non ci sono le lezioni, l’attività del club non si ferma. Sto andando in palestra, sonnecchiando sulla mia bicicletta.

“Ehi, kitsune!”

Sorrido a me stesso, anche oggi mi aspetta al solito posto…..

“Do’aho!”

Facciamo la strada in silenzio: lui cammina accanto alla mia bicicletta, io pedalo lentamente per non distanziarlo.

“Rukawa, tu hai mangiato?”

“Un panino….”

“Un panino?! E tu conti di resistere agli allenamenti del Gorilla con semplice, misero panino?!”

“Hn.”

Scommetto che lui si sarà ingozzato come suo solito!

“Senti, io ho fame, perché non ci fermiamo da qualche parte?”

Ci penso un attimo: potrei dirgli di andarci da solo, avrei la palestra tutta per me per un po’, siamo piuttosto in anticipo….lo spio con la coda dell’occhio, mi guarda speranzoso….

“E sia!” concedo.

Hanamichi sorride tutto contento e mi porta in una specie di tavola calda dove lui ordina un hamburger ed io un succo di frutta.

Quando la cameriera ci porta quanto chiesto, Hanamichi comincia a mangiare e a parlare.

“Ne avevo proprio bisogno! Mia madre credo che si sia dimenticata che io devo crescere! Bè, forse sono un figlio ingrato: lei lavora molte ore in ospedale e nonostante tutto, riesce sempre a trovare il tempo di lasciarmi la cena e il pranzo pronto…..”

Tace un attimo per bere ed io ho modo di riflettere sul fatto che io non so niente della sua vita, come lui della mia del resto….

“E tu?” mi chiede, rimettendo giù il bicchiere.

“Io, cosa?!”

“Perché hai mangiato solo un panino? Anche tua madre lavora la domenica o non avevi fame?”

Esito un momento a rispondergli e Hanamichi mi guarda un po’ deluso.

“Magari non hai voglia di parlarmene…..”

Invece, credo proprio di volerlo fare!

“Io non ho più mia madre, è morta quando io avevo sette anni e mio padre non c’è quasi mai. Non ho molta voglia di cucinare, così mi preparo qualcosa di veloce…come un panino.”

Hanamichi arrossisce, visibilmente imbarazzato.

“Cavoli, mi dispiace….non volevo essere scortese e invadente...scusa, io…”

Lo interrompo, non è il caso che continui.

“Non devi scusarti: tu non potevi saperlo, non preoccuparti.”

Quando usciamo dal locale ho una piacevole sensazione: avevo ragione io, il do’aho ha il cuore tenero!

 

Anche oggi è fatta!!

Il tensai ha dato un’ennesima prova del suo innato talento, travolgendo tutti con la sua superbiale bravura…..il volpino dov’è? Era qui fino a qualche secondo fa. Non se ne sarà andato?! No, dobbiamo fare la strada insieme….vabbè, questo l’ho deciso io, però….

Esco dalla palestra e lo vedo dirigersi verso la scuola.

“Ehi, kitsune, aspettami….”

Lui si ferma, si volta verso di me, lo raggiungo in un attimo.

“Dove stai andando?”

“Ho dimenticato un libro in classe, ieri, e ne ho bisogno.”

Forse è un libro sul basket, perché da quanto si dice in giro i suoi voti sono terribili…come i miei, insomma! Uguali almeno in qualcosa….

“Da quando ci si affanna tanto per recuperare qualcosa di così noioso come un libro?”

Lui scrolla le spalle e ricomincia a camminare.

“Aspetta, dai! Ti accompagno…..”

Già deve andare verso una casa vuota, almeno gli faccio un po’ di compagnia.

I corridoi sono vuoti e devo dire che fanno un po’ impressione: arriviamo alla sua classe e lui recupera il libro che scopro essere d’inglese e lo mette nella borsa da basket.

Mentre ripercorriamo i corridoi lo guardo camminarmi accanto: quando non porta la divisa scolastica è ancora più bello, anche se poi è la tuta della nostra squadra, ma non credo che dipenda da ciò che indossa, è lui che è semplicemente……il ragazzo più bello che esiste! Ovvio, no?! Siamo così vicini che le nostre mani si sfiorano ed io riesco ad avvertire l’odore dei suoi capelli appena lavati e mi prende una gran voglia di passare le mani tra quei fili di seta…..bè, il mio corpo farebbe anche dell’altro, veramente…..e chi me lo impedisce? Qui non c’è nessuno!

Afferro Rukawa per un braccio e me lo tiro dietro in una classe.

“Che ti prende, do’aho? Che devi fare qui?”

Stavolta faccio come te, non ti dico niente, mi limito a schiacciarti contro il muro e a chiudere quella bocca meravigliosa con la mia. Le sue mani lasciano cadere la borsa per terra e si allacciano dietro la mia nuca. Lascio scivolare la mia lingua nella sua bocca fino ad incontrare la sua, lottiamo per avere il sopravvento nel bacio, poi si stacca un attimo.

“Che hai intenzione di fare?”

Oddio, come è sexy la sua voce quando si fa roca!!

“Faccio il tuo stesso gioco, kitsune! Mi piace….”

“Hn.”

Lascio scivolare le mia mani sul suo corpo, perdendomi nei suoi occhi luminosi, osservando ogni cambiamento di quel viso stupendo. Le mie dita arrivano all’elastico dei pantaloni, superano facilmente anche  l’ostacolo dei boxer e si trasformano in una carezza lenta e sensuale……

Vedo i suoi occhi chiudersi e dalla sua bocca socchiusa sento uscire lievi gemiti. Quando siamo entrati qui dentro, probabilmente non avevo l’intenzione di andare fino in fondo, ma ora…..vederlo così, sentire i suoi sospiri…..

Mi chino a baciarlo nuovamente, bevendo il suo respiro affannoso…..le nostre magliette finiscono da qualche parte sul pavimento, la sua bocca scivola sensualmente sul mio torace. Quando i suoi occhi tornano ad incontrare i miei, vengo sommerso da un’onda calda di passione……vediamo, dove possiamo farlo?

Se io sono indeciso, la volpe rivela la sua costante maggiore: sapere sempre cosa vuole e come! Mi prende una mano, portandosi vicino alla cattedra.

“Qui andrà bene, non credi?”

Domanda molto retorica, kitsune, tu ti sei già sdraiato sopra dopo esserti tolto i pantaloni della tuta e i boxer!

Una parte della mia mente mi urla che siamo due pazzi a farlo qui: qualcuno potrebbe passare e vederci e …..chissenefrega! Io non rinuncio a fare l’amore con lui adesso!

Dopo, rimango ad ascoltare il battito veloce del suo cuore, il mio orecchio sul suo petto.

 

Mi piace il silenzio che segue sempre i nostri sospiri, mi piace l’abbandono con cui Hanamichi si lascia andare su di me, dopo avermi regalato il suo piacere, sento una parte di me andarsene con lui, quando scivola fuori dal mio corpo…..bè, credo che i sintomi ci siano tutti: sono passate tre settimane durante le quali credo di essermi innamorato della scimmia rossa! Non so come ci sia riuscito, ma ha trovato la strada per arrivare al mio cuore e vi assicuro che non è facile……certo che la cattedra non è decisamente comoda per starci sdraiati! Hanamichi sembra leggermi nella mente, perché si solleva da me e mi tende una mano per aiutarmi ad alzarmi, o così credo io, perché, invece, non appena i miei piedi toccano il pavimento, la usa per farmi avvicinare a lui. Mi bacia le labbra con dolcezza, non lo aveva mai fatto finora: sino a questo momento, i baci sono stati un mezzo per comunicarci la passione, il desiderio reciproco di unire i nostri corpi….questo è il primo gesto semplicemente affettuoso. Mi sento il cuore battere leggermente più veloce e mi rilasso un attimo contro il suo torace, stretto tra le sue braccia. Il tempo di assaporare questo piccolo momento di dolcezza, poi torno quello di sempre….

“E’ ora di andare, do’aho, mi hai già fatto perdere abbastanza tempo!”

Hanamichi sposta le mani lungo le mie spalle e chiude le sue dita intorno al mio collo.

“Quando sei così dolce mi viene voglia di strozzarti!”

“Hn.”

Mi lascia andare per recuperare le nostre magliette, indossa la sua e mi lancia la mia, non staccando gli occhi da me neanche un momento!

Poi all’improvviso mi domanda.

“Tu continui a dire che noi non stiamo insieme, kitsune?”

Hn?! Mi sembrava di essere stato chiaro a riguardo e lui sembrava d’accordo.

“Sempre più convinto.”

Sorride incerto.

“Quindi se io ora ti chiedessi di non essere il mio ragazzo per tutta la vita, tu cosa mi risponderesti?”

E’ proprio da noi, non c’è che dire! Siamo decisamente un po’ particolari come persone e doveva esserlo anche il modo di dimostrarci quello che abbiamo  scoperto nutrire l’uno per l’altro!

“Potrei essere d’accordo…”

“Ma lo sei o no?” chiede speranzoso il mio aspirante non ragazzo.

“Lo sono.”

Guadagniamo l’uscita giusto in tempo, il custode stava per chiuderci dentro….ma sarebbe stato poi tanto male?! Tutta la notte qui con lui,,,,,comincio ad avere pensieri molto stupidi, effetto della vicinanza del do’aho!

Percorriamo il tratto di strada comune in silenzio, come piace a me e all’incrocio dove sempre ci separiamo, sto per prendere la mia direzione, pronto ad alzare una mano in segno di saluto, quando Hanamichi mi chiama.

“Ehi, kitsune…..”

Mi limito a voltarmi verso di lui.

“Domani verresti a mensa con me?”

Chiedermelo un po’ prima no, eh?!

Mi sarebbe stato sufficiente un gesto della testa per farmi capire, ora necessità di  una risposta, è troppo lontano per vedermi.

“Va bene.”

Hanamichi fa un gran sorriso, contento per il mio assenso.

“Ciao, kitsune!”

Ciao, Hana…..

 

Io sono decisamente colpito dalla quantità di cibo che riesce ad ingoiare: io ho finito già da un po’ il mio pranzo, ma il do’aho sembra ancora lontano dalla sazietà.

“Ma ce l’hai un fondo?!” gli chiedo ironicamente.

“Se c’è, kitsune, non l’ho ancora trovato e poi il tensai devolve molte energie ad una nuova attività sportiva che gli dà molte soddisfazioni….”

“E sarebbe?” chiedo, anche se temo di conoscere la risposta.

“La caccia alla volpe richiede molte energie, soprattutto se la volpe in questione è molto esigente……”

Non ho capito se è un complimento  o se dovrei ritenermi offeso!

 

Akagi colpisce ancora!

Non contento di essere il nostro aguzzino agli allenamenti, ha deciso che stasera si studia a casa di Mitsui…..no dico, avete capito?! STUDIARE! Ma sono cose da farsi, secondo voi?! Per me fa male, sì sì, ne sono convinto! Ovviamente non ci è stata data  possibilità di scelta. O si và o il Gori mette gli assenti in panchina. Brutto primate despota! Ecco cos’è il capitano della nostra squadra….

Bè, un lato piacevole c’è: passerò del tempo ulteriore con la kitsune, non nel modo in cui vorrei, ma conviene accontentarsi!

Ci ritroviamo tutti davanti alla casa del nostro ex teppista, scommetto che Kogure è già arrivato da un pezzo! Ma la kitsune no! Vuoi vedere che è ancora in palestra ad allenarsi?!  Capacissimo…..

Una frenata di bicicletta a pochi centimetri dal mio fondoschiena, indica il suo arrivo e la sua fermata….ci sono state volte in cui, non so quanto consapevolmente o no, mi ha travolto!

“Baka kitsune, sei in ritardo!”

“Hn.”

Le due ore successive sono le più noiose della mia vita! Quando sono a scuola e mi stufo di sentir blaterare i professori, mi distraggo, penso a cosa farei alla kitsune….qui non si può! Non appena provi a tirare su il naso dal libro o dall’esercizio, il Gorilla è lì che ti fissa con un’espressione feroce! Però, mentre Kaede ed io siamo impegnati a risolvere un’equazione, penso di sfruttare gli unici strumenti a mia disposizione: carta e matita.

La volpe si tiene la testa con la mano, guardando i numeri come se fossero geroglifici. Comincio a scrivere lentamente sul bordo del foglio, sperando vivamente che Akagi non se ne accorga, poi tocco il ginocchio di Kaede con il mio, invitandolo a leggere quanto scritto da me. Prende una matita e mi risponde proprio sotto: quando leggo stento a crederci, pensavo mi facesse ingoiare il foglio, invece scrive: ….anch’io….

Come?! Qual’era la mia proposta? Oh bè, gli ho semplicemente espresso un desiderio: voler fare l’amore con lui. Sì, proprio così!

Non fraintendeteci però! All’apparenza siamo solo due ragazzi che si incontrano per fare sesso: innanzitutto non è corretto il termine, noi facciamo l’amore e questo mi è chiaro dalla prima volta….no, non intendevo quando eravamo un po’ ubriachi a casa di Mitsui, ma quando l’abbiamo fatto nello spogliatoio…..lo so, lo so….lui continua a ripetere fin da quella volta che noi non stiamo insieme, che non siamo una coppia, ma andiamo, lo conoscete, no? Secondo voi, lui mi avrebbe permesso di fargli…..bè, avete capito cosa…..se non provasse qualcosina per me? Io credo proprio di no e poi c’è qualcos’altro che mi fa pensare di non sbagliarmi a riguardo: quello che leggo nei suoi occhi quando si concede a me. Non c’è soltanto il piacere che gli procura il mio corpo, vi scorgo affetto, dolcezza e forse sono pazzo, ma quando è tra le mie braccia io leggo sul suo volto la stessa felicità di quando gioca a basket e questo può voler dire soltanto una cosa: io non sono qualcuno con cui sperimentare il sesso, o meglio, non solo quello!

Intanto, visto che l’esperimento della scritta sul foglio ha funzionato, tento maggiormente la fortuna e allungo una mano sotto il tavolo e la poggio sul suo ginocchio. Aspetto qualche secondo prima di cominciare a muoverla, risalendo lungo la sua coscia e…..la magia si interrompe sul più bello!

Per mia fortuna noto che la mano di Kaede ha afferrato la matita con fare mooooolto minaccioso! Non mi guarda, non muove un muscolo sul suo viso, ma il suo gesto è più che eloquente!

Ritiro la mano da lui e la riporto sul tavolo, cercando di concentrarmi sull’esercizio di matematica, ma sono un po’ deluso: insomma, non se ne sarebbe accorto nessuno! Che c’era di male in quello che stavo facendo?!

 

Mi si stanno chiudendo gli occhi!!

Ho un sonno terribile e se non smetto di fissare questi numeri e formule a me incomprensibili,cado addormentato sul foglio! Questa tortura è durata abbastanza! Mi alzo, rendendo noto ad Akagi che vado a casa: gli altri mi seguono subito, come se nessuno avesse avuto il coraggio di prendere l’iniziativa!

Dopo pochi minuti sono sulla strada di casa con a fianco l’immancabile do’aho, porto la bicicletta a mano, non è il caso ad avventurarmici sopra, considerando che sono le due di notte!

Decidiamo di attraversare il parco per fare prima, veramente io mi ci dirigo e lui mi segue, comunque….

Hanamichi emette un sonoro sbadiglio e si stiracchia, io lo guardo con la coda dell’occhio e, sfruttando la mia peculiarità di guardare senza che gli altri se ne accorgano, apprezzo il fisico ben modellato di Hanamichi: le sue spalle larghe, le braccia muscolose e forti….il modo in cui le stringe intorno a me quando gli concedo il mio corpo, penso a quanto mi piace far l’amore con lui e a quanto in un modo o nell’altro quell’adorabile do’aho mi ha legato a lui…..niente parole, niente promesse….eppure so che non potrei stargli lontano, neanche se lo volessi.

Faccio ancora qualche passo e mi accorgo che il sonno mi è passato! I miei ultimi pensieri mi hanno fatto venire voglia di avere le sue mani su di me, sentirlo tremare di piacere mentre si scioglie dentro di me. Appoggio la bicicletta contro un albero che costeggia il vialetto e mi inoltro dove la vegetazione è più fitta: so bene che a quest’ora di notte non gira nessuno, ma è meglio prendere precauzioni!

“Kitsune, dove cavolo vai?! Che c’è, senti il richiamo della foresta?”

Io non mi degno certo di rispondergli, continuo a camminare.

“Oi volpe, ma ti vuoi fermare?!”

Finalmente trovo il posto adatto, nascosto bene e lontano da possibili sguardi.

“Si può sapere che devi fare qui?! Io non lo so che ti passa per la testmmmpf….” Gli chiudo la bocca con la mia, gli mordo un labbro prima di staccarmi leggermente.

“Che vuol dire?” ansima lui.

“Zitto, doaho e baciami!”

Avvicino nuovamente il mio viso e lui è ben felicissimo di ubbidirmi per una volta, le sue dita si intrecciano ai miei capelli, mi fa inclinare la testa per esplorare meglio la mia bocca. Ci stacchiamo ogni tanto per respirare, ma le nostre labbra non riescono a stare lontane: baci dolcissimi si alternano ad altri infuocati e questa alternanza è eccitante. Indossiamo entrambi i pantaloni corti e ben presto le nostre mani scendono alla ricerca di pelle da toccare, da sfiorare, ma io voglio di più……supero l’elastico dei pantaloni e dei boxer ed inizio una tormentosa carezza. Hanamichi abbandona la mia bocca, geme, chiudendo gli occhi e gettando indietro la testa. Io mi eccito ancora di più, vedendo quello che riesco a fare soltanto toccandolo. Mi struscio contro di lui lentamente, Hanamichi mi afferra per le spalle: ansima violentemente ed ha le guance scarlatte.

“Ki…kitsune, se non la smetti entro dieci secondi, ti sbatto contro un albero e intendo in quel senso! E ti avverto, non provare a protestare, perché l’unico responsabile sei tu: sei un’istigazione alla violenza!”

Istigazione alla violenza, eh?!

Bè, se a lui faccio questo effetto, devo dire che non mi dispiace affatto, anzi….

Mi stringo nuovamente a lui, passandogli le braccia intorno al collo.

“Chi ti dice che non sia proprio quello che voglio?”

 

Qualcuno vuole aiutarmi e spiegarmi che cosa passa in questa adorabile, meravigliosa testolina mora?!

Io continuo ad avere problemi a seguire queste sue rapide evoluzioni: si trasforma troppo rapidamente dal solito Rukawa a l’amante appassionato che ho avuto la fortuna di conoscere!

Questi suoi repentini cambiamenti mi sorprendono ogni volta, vorrei capire per quanto tempo ha intenzione di giocare a far finta di non stare insieme, quando nella realtà cerchiamo la compagnia reciproca ogni volta che ci è possibile, anche solo per camminare verso casa, lasciando che le nostre mani si sfiorino.

Quando di fronte alla mia “minaccia” di violenza, mi passa le braccia intorno al collo e chiarisce quanto la cosa non gli dispiaccia, mi decido a cercare di avere qualche risposta su di noi……forse è la volta buona!

“Kitsune, tu mi confondi! Dici che non stiamo insieme e poi non perdiamo occasione per toccarci e baciarci….mi scrivi su un foglio che mi desideri anche tu  e un attimo dopo afferri una matita, minacciando di piantarmela in una mano per impedirmi di accarezzarti, adesso……secondo te ha senso tutto questo?!”

Lui mi guarda negli occhi, un oceano blu, profondo, ammaliante che mi sovrasta e penso a quanto mi piacerebbe perdermici dentro…..

“Sì, hai ragione…..è meglio farla finita adesso – mi bacia con ardore prima di aggiungere con voce sensualmente roca -  non voglio vederti mai più…..” la sua lingua si impadronisce della mia bocca con ancora più passione di prima, quasi a voler creare maggiore contrasto tra le sue parole e quello che mi comunica il suo corpo. Stiamo consumando l’ennesima mano di questa partita che lui sta vincendo alla grande, anche se non ha ancora partita! Rispondo secondo il più classico  degli schemi, accontentandolo!

“Nemmeno io….”

Mentre ci troviamo d’accordo sul fatto che non vogliamo più vederci, le nostre mano scorrono frenetiche sulle reciproche schiene, accendendo il desiderio.

Mi sembra di averlo “minacciato” di fargli qualcosa contro un albero, vero?! Bè, il tensai mantiene sempre le promesse! 

Kaede è tra le mie braccia che mi bacia, io lo spingo piano indietro, fino a farlo appoggiare contro un tronco. Scendo con le labbra lungo il suo collo, gli succhio la pelle e lui geme. Risalgo fino al suo orecchio.

“Voltati, Kaede….”

E’ un passo nel vuoto quello che ho appena detto, perché non so se lui è d’accordo a farlo in quel modo, considerando il suo orgoglio. Infatti non si muove subito, immagino che stia considerando le implicazioni di un suo possibile assenso. Io continuo a posare baci sul suo viso senza insistere. Alla fine lo fa, si gira, poggiando le mani al tronco.

Allora non mi sono ingannato, lui tiene a me, altrimenti non mi concederebbe questa libertà!

Lascio scivolare i pantaloncini e i boxer lungo le sue gambe, quel tanto che mi è sufficiente per avere capacità di movimento: so di non poterlo spogliare del tutto, anche se lo vorrei tanto…..siamo in un parco, vuoto e alle due di notte, ma pur sempre un parco! Mi viene da ridere se ripenso a tutti i posti assurdi dove ci ritroviamo  a fare l’amore!

Faccio risalire la maglietta di Kaede fino alla spalle, lasciando nuda la sua schiena, ne accarezzo i muscoli prima con le dita, poi con la lingua. Continuo la medesima tortura sul suo fondoschiena……

 

La voce di Hanamichi mi sembrava un po’ tesa quando mi ha esortato a girarmi contro l’albero. Credo che temesse che potessi arrabbiarmi e perché dovrei?! L’unica cosa che mi dispiace di questa posizione è non poterlo guardare in viso: a me piace specchiare i miei occhi nei suoi quando sono accesi di mille emozioni e posso leggervi il desiderio che ha di me…..

Nel momento in cui gli ho concesso di possedere il mio corpo la prima volta, lui ha avuto anche la mia fiducia…..mi fido di te, testa rossa, perché so che me lo chiedi con rispetto e amore…….sì, credo proprio che tu sia innamorato di me: lo capisco dal modo che hai di toccarmi, di fare l’amore con me. Non sei mai egoista nel piacere: vuoi che piaccia anche a me e mi ecciti all’inverosimile, come adesso…..

Sento le tue dita, le tua labbra, la tua lingua accarezzarmi la schiena, il fondoschiena…..deve piacerti parecchio perché le tue mani in un modo o nell’altro, finiscono sempre lì! Le tue insinuanti carezze però mi fanno desiderare di più, comincio a gemere, sperando che tu ti decida ad andare oltre. Spingo indietro i miei fianchi verso di te per esortarti….fallo…..ti voglio dentro di me….

Un braccio di Hanamichi mi circonda la vita, io apro maggiormente le gambe e quando lo sento premere contro di me, il cuore comincia a battermi più violentemente nel petto. Dopo pochi istanti Hanamichi scivola dentro di me e comincia a muoversi lentamente, sfiorando senza mai toccare veramente quel punto dentro di me che mi fa impazzire di piacere. I suoi affondi diventano violenti quando, penetrando maggiormente in me, mi sente urlare di piacere.

“Sì…..fallo ancora……non fermarti…..” glie lo ansimo, mentre Hanamichi mi bacia la nuca e fa scorrere le dita sul mio corpo, inondando di brividi la mia pelle.

Le spinte e le carezze di Hanamichi ci fanno presto venire insieme e io esulto quando sento il suo piacere sciogliersi in me. Scivoliamo in ginocchio ancora uniti, la mia schiena contro il suo petto, le sue braccia subito si stringono intorno a me e io poggio la testa nell’incavo della sua spalla. Entrambi abbiamo il respiro affannoso e io sento un caldo pazzesco, vorrei tanto farmi una doccia e…..non è possibile! Nel momento in cui ho finito di formulare il pensiero, si è acceso l’impianto di irrigazione del parco! Il risultato è che dobbiamo correre in mezzo ai getti d’acqua e arriviamo alla mia bicicletta grondanti!

“Ci voleva proprio, non credi?” Hanamichi scuote la testa per liberarsi da un po’ d’acqua.

Io mi scosto i capelli fradici dalla fronte e mi accorgo del suo viso incantato, fisso a guardarmi, lo vedo sbattere le palpebre un paio di volte, poi mi si avvicina e mi bacia proprio sulla fronte.

“Sei bellissimo….”  Mi sussurra ed io sento il cuore fermarsi un secondo, non se per la dolcezza del gesto o per il primo complimento che ricevo da lui…..sento addirittura le mie guance bruciare, ma per fortuna Hanamichi non commenta! Riprendiamo il vialetto che ci porta all’uscita del parco, camminiamo vicini,  le nostre spalle quasi si sfiorano ed io ho voglia di avere maggiore contatto con lui: allungo una mano ed intreccio una delle mie dita a una delle sue. Hanamichi non dice nulla, ma il suo bel sorriso vale più di tante stupide parole e quando arriva il momento di separarci, mi dispiace un po’ doverlo lasciare andare…

 

Da stanotte qualcosa dentro di me è cambiato: se fino a ieri sera mi era sufficiente sapere che tra Kaede e me non c’è solo sesso e che in fondo sentirgli dire che stiamo insieme non è così importante, oggi so di non voler continuare così. Me ne sono reso conto quando l’ho baciato sulla fronte e gli ho sussurrato quello che ho sempre pensato di lui: che è bellissimo. Ecco, in quel preciso istante e quando le nostre dita si sono intrecciate ho capito……capito di voler vivere questo rapporto il più alla luce possibile, il che comporta che almeno tra noi parliamo sinceramente! Ho bisogno di sentirmi dire che quello che ci lega lo sente anche lui, non voglio dovermi imporre di non dirgli quello che provo mentre lo stringo tra le braccia, anche ieri mi sono dovuto mordere un labbro perché stavo per dirgli quanto io lo ami e non è giusto! Io ho bisogno di dirglielo, ho bisogno di sentirglielo dire……voglio complicità e notti abbracciati in un letto, voglio questo e tanto altro…..

Sbadiglio rumorosamente e mi becco una strillata dal professore……e certo, lui non sa che sono andato a dormire stamattina e che mi sono dovuto svegliare per venire a scuola a fare un maledettissimo test! Uff……scommetto che qualcuno adesso ha la testa sulle braccia e dorme beatamente……con i suoi bei capelli che gli sfiorano la pelle……come faccio a parlargli di quanto ho appena detto?! Ogni volta che abbiamo affrontato l’argomento “noi”, inevitabilmente si finisce che o si fa come dice lui o  si fa tutt’altro!! Devo fare qualcosa per fargli capire che non può più rimandare, deve decidersi a parlarmi e….trovato! Sì, credo che possa funzionare. Cambiamo le carte in tavola e aspettiamo……

Come?! Volete sapere che cosa ha ideato il tensai?! Bè, qualcosa di molto semplice in fondo e decisamente poco originale, ma insomma…… Ho deciso che oggi non andrò a mangiare in terrazzo e che dopo gli allenamenti me ne andrò con Yohei da qualche parte, insomma mancherò quegli appuntamenti presi senza parlare tra me e lui. L’unico rischio è che per orgoglio faccia finta di niente, ma non credo che si attuerà questa eventualità: da certi atteggiamenti del volpino, ho percepito una possessività latente che sicuramente verrà fuori in questa occasiono, o almeno lo spero tanto!

 

Che cavolo crede di fare quel do’aho?!

Abbiamo appena concluso gli allenamenti più noiosi cui abbia partecipato da quando sono allo Shohoku e tutto per colpa sua! Eh già, oggi ha deciso di fare il bravo e pensare solo ad allenarsi, il che ha comportato il suo totale disinteresse verso di me: niente battute, niente palloni che prendono traiettorie sospette, niente di niente! Io già ero venuto in palestra di cattivo umore….. hn?! Perché?! Perché il do’aho ha saltato il tacito accordo di mangiare in terrazza con me!

Che cavolo gli è preso?!

Eppure ieri notte gli piaceva starmi addosso! Già…..ieri notte……è stata fantastica e non parlo solo dell’atto in sé, ma della sensazione che ho provato quando abbiamo allacciato le nostre dita e abbiamo camminato in silenzio…….ecco, in quel preciso istante, ho sentito quanto lui ed io siamo indissolubilmente legati e ad essere sinceri, ho capito anche un’altra cosa……voglio di più. Sì, voglio vivere più a fondo questo rapporto che si è creato tra di noi. Voglio che quella complicità che si instaura tra di noi quando facciamo l’amore, diventi una costante nel nostro rapporto anche quando non siamo impegnati a donarci reciprocamente piacere!

Oggi avevo intenzione di invitarlo a mangiare con me dopo gli allenamenti e lui che fa?! Invece di aspettarmi come fa sempre, imbocca l’uscita della palestra con Mito!! Eh no, ora mi ha stufato! Forse non gli è chiaro che lui è MIO! Bè, io non glie l’ho mai detto, ma lui non si vanta di essere un tensai?! Avrebbe dovuto intuirlo!

Esco anch’io dalla palestra e lo chiamo.

“Do’aho.”

Lui si ferma, smettendo di parlare e voltandosi verso di me.

“Che c’è, kitsune?”

Devo liberarmi del suo amico, voglio restare da solo con lui!

“Ti devo parlare!” dico in tono risolutivo.

“Possiamo farlo domani….”

CHE COSA?! Ma gli ha dato di volta il cervello?! Forse non ha capito che io non sono il tipo di persona che solitamente  và dietro ad un’altra per chiedergli di parlare! Stringo forte i pugni, impedendomi di tiragliene uno sulla faccia e lo squadro gelidamente.

“Ora!” sibilo con un tono tale che non ammette repliche, infatti Hanamichi si gira verso Mito e lo invita ad andare, si vedranno domani. Bravo, do’aho, perché tu stasera non vai da nessuna parte e con nessun altro!! Adesso pure geloso! Ma tu guarda che mi doveva capitare! 

Rientro in palestra e lui mi segue con le mani affondate nelle tasche.

“Allora?” mi chiede quasi annoiato!

“Non mi piace essere trattato in questo modo.” Non gli dirò che ci sono rimasto male per la sua voluta indifferenza, ho una nomina da mantenere io!

“Quale modo?! Io non ho fatto niente!”

Appunto, deficiente! Che vuol dire?!

“Se sapevi di non venire a pranzo sulla terrazza, avresti potuto avvertirmi!” ti ho aspettato inutilmente!

“Era se non altro buona educazione!” aggiungo scocciato……meno male che non volevo fargli capire che mi era mancato. Lui mi guarda con un’aria innocentina che mi fa venire voglia di saltargli alla gola.

“Ma…..kitsune….io non sono il tuo ragazzo!”

Che brutto bastardo!! L’ha fatto apposta, voleva spingermi ad una reazione, perché io prendessi una decisione su noi due e io ci sono cascato in pieno! Ma se ora crede che gli getti le braccia al collo, dichiarando che mi sono innamorato di lui, si sbaglia di grosso!

“Da adesso sì!” gli ringhio contro e lui sorride, uno di quei sorrisi bellissimi che lo illuminano.

“Hai qualche obiezione, do’aho?!” concludo, guardandolo di sbieco. Lui alza comicamente le mani.

“Nessuna, kitsune, nessuna!”

Io lo faccio poggiare contro la parete con una leggera spinta e premo il mio corpo contro il suo, offrendogli la bocca.

“E allora baciami, stupido!”

Le nostre labbra si uniscono, le nostre lingue si cercano e si trovano, ingaggiando un duello dolce e sensuale. Sento il calore del desiderio scaldarmi la pelle quando Hanamichi fa scivolare le mani sui miei fianchi, sotto la maglietta, per poi tornare tra i miei capelli. Ho una voglia pazzesca di lui, ma non voglio farlo qui. Basta posti scomodi e assurdi. Voglio prendermi tutto il tempo di cui ho bisogno per farmi amare da lui, per dimostrargli quello che provo per lui. Mi stacco a malincuore e senza fiato dalle sue labbra, gli mordo dolcemente il collo.

“Andiamo via di qua, do’aho.” Gli sussurro, strusciando la mia guancia contro la sua. Hanamichi mi sfiora il mento con le dita.

“Dove?” chiede in un soffio.

“A casa mia!”

 

Ce l’ho fatta!!!

La recalcitrante volpetta è stata catturata!!

Sto andando a casa del MIO ragazzo! Credo proprio di avere una faccia un po’ ebete mentre camminiamo l’uno vicino all’altro. Faccio scivolare la mia mano nella sua e lui non dice niente. Nemmeno mi guarda se è per questo, ma non mi importa. Arriviamo davanti ad una villetta con giardino, le luci sono tutte spente….ah già, il padre non c’è mai, mi ha detto. Kaede estrae un mazzo di chiavi dalla tasca e apre il cancello. Pochi passi ancora e ci troviamo in una grande sala con un televisore di proporzioni assurde, ovviamente per guardare meglio le partite di basket, desumo!

“Vuoi qualcosa? Un succo di frutta, latte….”

La sua voce mi riporta alla realtà, mi volto verso di lui.

“No, voglio te!”

Oh, è il mio ragazzo, no?! Adesso posso parlargli così!

Kaede si passa la lingua sulle labbra mentre mi si avvicina, mi circonda la vita con le braccia.

“E come mi vorresti?” mi sussurra rocamente, io trattengo a stento un gemito, attirandomelo contro. Premo una mano sulla sua nuca e trascino entrambi in un bacio da cui emergiamo ansanti.

“Innanzitutto….senza questa….” La sua maglietta finisce sul pavimento. Traccio i contorni del suo viso con le dita, poi scendo sul suo petto. Non ho fretta, non ancora…. è la prima volta che non dobbiamo preoccuparci che qualcuno ci veda o ci senta….. abbiamo tutto il tempo che vogliamo.

Cominciamo a baciarci con calma, ma ben presto siamo preda di un desiderio incontenibile……vogliamo di più, molto di più! Mi ritrovo seduto sul divano, Kaede è inginocchiato tra le mie gambe e armeggia con i bottoni dei miei jeans. 

Io già mi sento il cuore in gola…..

“Kaede…cosa….”

“Shhhh…..”

Le sue mani abili con un pallone di basket, lo sono anche con i miei vestiti, mi ritrovo nudo davanti a lui in un attimo! Kaede è ancora lì, mi sfiora la pelle all’interno delle cosce…..io vado già a fuoco! 

Come fa a sapere così bene cosa fare?! Dono di natura, penso in un baleno.

Incontro i suoi occhi scintillanti e le sue labbra si curvano appena in un sorriso sensuale, poi si china, chiudendo la sua bocca calda e umida su di me.

Ora impazzisco davvero! Non ho mai provato nulla di simile finora! Mi spingo maggiormente contro di lui, gli afferro i capelli, gemendo per il piacere che mi procura. Continua la sua tortura ancora e ancora, fin quando non vengo e anche allora non mi lascia andare…..

Ricado indietro con gli occhi chiusi, stravolto da questa nuova sensazione: Kaede si solleva in piedi, io gli cerco e prendo a tentoni un polso, voglio che si sieda vicino a me, ma lui non è d’accordo.

“Andiamo in camera mia….”

Mi alzo e Kaede mi bacia: un bacio lungo e umido, in cui ai nostri sapori se ne mischia un altro nuovo, più intenso. Non chiedetemi come, ma arriviamo sani e salvi in camera sua, pur facendo le scale praticamente incollati l’uno all’altro, le bocche che si cercano avide. La camera di Kaede è spaziosa, ma non mi importano i particolari, mi basta adocchiare dov’è il letto per spingerlo sopra e sdraiarmi su di lui. Passo lentamente le mie mani sul suo corpo, evitando di andare dove lui vorrebbe, fin quando non mi afferra per i capelli, alzandosi fino a sfiorare le mie labbra.

“Credi di andare avanti così ancora per molto?!”

Ha uno sguardo bruciante stupendo…..io lascia che la mia mano lo sfiori appena, lui socchiude gli occhi, si inarca contro di me e geme di piacere. Continuo ad accarezzarlo fin quando il suo piacere non mi scivola tra le dita e lui grida. Io sono ormai nuovamente eccitato, voglio trovare piacere in lui, dentro il suo corpo bellissimo. Mi sdraio su di lui che mi circonda i fianchi con le gambe, lo sento fremere quando comincio a premere contro di lui, mordersi un labbro quando cerco di affondare un po’ di più. So che adesso gli fa male, ma tra un po’ sarà lui a chiedermi di non fermarmi. Torno ad occuparmi della sua bocca, a toccare la sua pelle fin quando non lo sento aprirsi completamente a me ed allora penetro fino in fondo con un sospiro di soddisfazione. Per un paio di secondi si sentono solo i nostri respiri, finché non decido di muovermi. Allora nell’aria vibra  un’armonia di ansiti e gemiti che raggiunge l’acuto nel momento del massimo piacere, quando grido il nome del mio amore, sciogliendomi in lui, raggiungendo la fusione perfetta di anima e corpo con lui. Resto ancora un po’ a crogiolarmi in quel rifugio tiepido, poi abbandono il suo corpo per circondarlo con le braccia. siamo matidi di sudore e altro, ma non ci importa al momento, vogliamo solo stare pelle contro pelle fin quando i nostri respiri non tornano regolari. Kaede è stretto al mio fianco, con gli occhi chiusi, credo si sia addormentato. Provo a muovermi per alzarmi, è tardissimo e mia madre sarà in pensiero, oggi ha il giorno di riposo ed è a casa. A malincuore mi preparo a lasciare questo letto, poggio i piedi sul pavimento e la mano di Kaede mi afferra un braccio.

“Dove stai andando?”

Mi chino su di lui e gli do un bacio sulla fronte, sui suoi occhi ancora chiusi.

“Vorrei fare una doccia e poi devo andare a casa.”

Kaede spalanca gli occhi, fissandoli nei miei.

“Rimani qui, voglio dormire con te!”

Mi manca il respiro a questa parole: é più di quanto avessi mai potuto sperare da lui dopo così poco tempo e muoio dalla voglia di accontentarlo.

“Telefona a tuo madre, inventa qualcosa.” Continua lui ed io annuisco.

Ottengo facilmente il permesso e lo raggiungo in bagno dove sta preparando il bagno, lo abbraccio forte, sollevandolo da terra.

“Rimango!” gli comunico e lui mi sorride, annuendo. Il suo primo sorriso per me e io so già di non poterne più fare a meno. Ci immergiamo nell’acqua, ci laviamo a vicenda la schiena. Stamattina non avrei mai pensato che avrei avuto tutto questo da lui, non dopo poche ore che ha finalmente ammesso che io e lui stiamo insieme……insieme.....è una parola così bella, pensando a noi due, lui ed io, Hanamichi e Kaede. Lascio scivolare la mia mano sulla sua pelle umida e sono felice, pieno di gioia fino a scoppiare!

 

Forse è colpa del caldo, stanotte è un po’ afosa e neanche la finestra aperta da sollievo, forse è perché sono troppo stanco o perché sono troppo contento……il risultato è che sono a letto, ma non dormo. Guardo l’ombra degli alberi muoversi sul mio soffitto, allungo una mano vicino a me e sorrido nel buio.

“Neanche tu riesci a dormire, Kaede?”

Sento il fruscio del lenzuolo, Hanamichi si è appoggiato su un gomito e mi guarda.

“No, non ci riesco.”

Riesco a vederlo abbastanza bene, mentre si gratta la nuca indeciso.

“Ti va di parlare?” mi chiede finalmente.

“Hn.”

Lui scoppia a ridere: una risata fresca e leggera.

“Non è molto incoraggiante come risposta, kitsune!”

“Hn.” Dipende di cosa vuoi parlare, vediamo se indovini l’argomento!

“E va bene. Allora comincio io, ok?”

“……..”

“Di ben in meglio!” mormora lui. Torna a sdraiarsi, ma una mano si posa sulla mia.

“Sono contento, sai kitsune? Di essere potuto restare qui…..con te…..non avevo voglia di tornare a casa dopo….dopo quello che mi hai detto……”

Hanamichi aumenta la stretta della mano e io sono terribilmente dispettoso.

“Perché che ho detto?”

Lui scatta come una molla.

“Ehi, non facciamo scherzi, eh?! Io ho sentito benissimo che tu hai detto che….”

Non resisto più, comincio a ridere di fronte all’espressione sbigottita di Hanamichi che dopo un po’ si unisce alle mie risa.

“Sei cattivo! Mi stavi prendendo in giro, eh?!”

“Già!”

Lo tiro contro di me, passandogli un braccio intorno al collo, lui si sistema con la testa sulla mia spalla, mi posa piccoli baci sulla pelle.

“Kitsune?”

“Hn?”

“Secondo te chi ha vinto?”

Vinto?! Vinto cosa?! Comincio ad avere sonno.

“Hn?”

Lui sbuffa.

“Al nostro gioco, chi ha vinto di noi due?”

Ma di che gioco parla?!

“Avanti, stupida volpe, reagisci! Usa il cervello!”

Io, eh?! Perché lui lo usa ogni tanto, per sbaglio?!

“A basket vinco sempre io, do’aho, di che stai parlando?!”

Ha dovuto farmi parlare!

“Non parlo di questo, ma di quello che abbiamo fatto dopo quella volta nello spogliatoio……tu cercavi notizie sulla notte a casa di Mitsui…… è stata la prima mano del gioco, ma poi?”

Gioco….forse all’inizio lo è stato, ma poi…..

“Non c’è mai stato nessun gioco, Hana, quello che abbiamo fatto finora non è stato fatto per gioco, ma per amore!”

Te ne sei accorto anche tu, lo so e hai cercato di fartelo dire con questo giro di parole, vero scimmiotta dispettosa? Alza il viso verso di me con gli occhi luminosi e un sorriso dolce gli increspa le lebbra, io gli carezzo i capelli.

“Adesso dormiamo, eh?!” ho già detto troppo, non credete?!

Ci sistemiamo, mantenendo il contatto tra i nostri corpi e sto per chiudere gli occhi, quando sento il sussurro di Hanamichi.

“Ti amo.”

Spalanco di nuovo gli occhi e lo guardo, ma lui già dorme!

“Stupido, do’aho – sussurro – non hai sentito la mia risposta…..anch’io.”

Poso un bacio sulla sua fronte e lui mugola il mio nome nel sonno. Io sorrido felice come mai prima d’ora in vita mia.

 

FINE

 

 


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