DISCLAIMER: Tutti i pg di questa fic appartengono agli aventi diritto
Per
amore mio
parte XIX
di Nuel
-Obiezione accolta- rispose seccamente Scrimgeur, per nulla contento che la
notizia trapelasse.
Gli Auror avevano sbattuto fuori i giornalisti che erano riusciti ad
infiltrarsi, ma non era stata una mossa intelligente: appena usciti, la
notizia si sparse ai quattro venti: il Bambino sopravvissuto era gay ed
aveva una relazione con il giovane Mangiamorte Malfoy.
L’avvocato dell’accusa si era ritirato con un “Non ho altre domande, a lei
il teste” e l’omino che difendeva Draco si avvicinò ad Harry.
-Così lei ha una relazine con il mio cliente-
Harry annuì.
-La definirebbe una relazione sentimentale o... sessuale?-
Harry si sentì arrossire, non sapeva cosa rispondere. -Credo...-
-Lei “crede”, signor Potter?-
-Io..-
-Lei ha rapporti sessuali col mio cliente da mesi e non sa di che genere di
relazione si tratti?-
-Io amo Draco-
Con la coda dell’occhio Harry vide Narcissa Malfoy alzarsi e lasciare
l’aula.
Draco sussultò sulla sedia, fissandolo con sguardo smarrito.
“Non gliel’ho mai detto veramente” pensò Harry, rammaricandosi.
-Oh, lei lo ama. Però mi risulta che odi suo padre e che sia colpa sua se
ora Lord Malfoy è rinchiuso ad Azkaban. Sbaglio forse?-
-No, ma...-
-Quindi lei odia il padre dell’imputato e, al momento della sua
dichiarazione, non aveva ancora rivalutato Draco Malfoy, lo riteneva un...
“prolungamento” di Lucius.
Lei ha interpretato i fatti in base al suo odio verso il nome “Malfoy”...-
-Obiezione, vostro onore!- intevenne l’avvocato dell’accusa. -L’avvocato sta
cercando di insinuare che il teste prima non era obiettivo a causa
dell’odio, ma allora si può asserire che ora il teste non è obiettivo a
causa dell’amore!-
Harry guardò Draco che annuì impercettibilmente, con un sorriso tenero e
felice che lo fece sciogliere e ancora più forte gli fece sentire il
desiderio di stringerlo.
-Obiezione accolta- dichiarò Scrigeur.
-Se mi permette, vostro onore, vorrei dimostrare che, mentre in precedenza
il signor Potter, come dice il mio stimato collega, non era obiettivo a
causa dell’odio, ora non ha cambiato parere sul mio assistito a causa
dell’amore nei suoi confronti, perché non ne è innamorato-
-Vostr’onore, il signor Potter ha dichiarato pochi minuti fa di essere
innamorato di Malfoy!- ribattè infastidito l’avvocato dell’accusa.
-Sì, certo, l’ha detto. Ma io ritengo che l’abbia fatto solo perché preso
alla sprovvista. Non è così signor Potter?-
Harry guardò l’avvocato e poi Draco e poi di nuovo l’avvocato. Era sicuro
che quell’ometto fosse uscito da Serpeverde e sicuramente era stato il più
gran bastardo del suo anno. Draco gli aveva fatto un cenno con gli occhi, ma
non aveva mosso la testa, forse si era accorto che lo tenevano d’occhio ed
Harry non era sicuro di aver inteso la sua volontà. Voleva che dicesse che
non lo amava?
-E’ così?- lo incalzò l’avvocato con voce morbida.
-Sì-
Di nuovo si sollevò del brusio, ma subito tornò il silenzio.
-Quindi, se ho capito bene, lei ha rapporti sessuali col signor Malfoy, ma
non lo ama. Tuttavia lo stima come persona...-
-Sì-
Harry vide chiaramente l’avvocato dell’accusa fare un gesto poco gentile con
le braccia e Scrimgeur lo richiamò ricordandogli di non essere alla finale
del campionato mondiale di quidditch, ma in un’aula di tribunale.
La seduta fu tolta ed aggiornata al pomeriggio del giorno seguente.
All’uscita del Ministero Harry fu bombardato di flash e di domande dai
giornalisti che lo seguirono arrivando quasi a cerchera di toccare con lui
la passaporta.
Da testimone principale dell’accusa, La McGranitt disse ad Harry che era
diventato un testimone della difesa.
Harry non capì come fosse successo, ma ne fu contento.
Almeno fino a che non incontrò Zabini e la Parkinson.
La ragazza gli gridò addosso che era uno stupido e Zabini lo mandò al
diavolo.
-Ma non ti rendi nemmeno conto di quello che fai?- lo apostrofò il
Serpeverde. -Ora sei un testimone della difesa! Potrebbero anche decidere di
perquisirti la prossima volta che entri! Non lo faranno solo per la tua
fama! Comunque la reputazione di Draco è rovinata!-
-Ora l’Oscuro saprà di voi e anche tutte le persone che contano! Draco è un
Malfoy!- gemette la Parkinson con le ciglia umide come se avesse pianto fino
a pochi minuti prima. -L’alta società può perdonargli di essere un
Mangiamorte, un assassino e forse lo perdonerebbe persino se fosse un ladro,
ma non gli perdonerà mai di essere gay!-
Harry ammutolì, spiazzato dall’inversione di valori. Gli pareva che quelle
persone che andavano a scuola con lui venissero da un altro mondo.
-Domani sarà su tutti i giornali!- gemette ancora la ragazza. -Il nome dei
Malfoy è rovinato! Draco sarà l’ultimo della sua famiglia!- cominciò a
singhiozzare e Zabini la abbracciò, portandola via. -Fatti forza, Pansy. La
plebaglia non può capire queste cose-
Harry si sentì vagamente offeso dall’essere stato definito “plebaglia”, ma
più di tutto voleva buttarsi sul suo letto e dormire e parlare con Ron e
mangiare e non c’era un ordine preciso per fare tutte queste cose.
-Mi dispiace dirtelo, Harry, ma stavolta la Parkinson e Zabini hanno
ragione- gli disse Ron, quando Harry ebbe finito di raccontare la sua
giornata.
-Essere gay è peggio che essere un Mangiamorte o un assassino?- chiese Harry
incredulo.
Il rosso sospirò. -I Weasley sono purosangue, giusto?-
-Non cominciare con le domande retoriche, Ron! Mi sembri un avvocato!-
Ron sorrise. -I Weasley sono purosangue, ma non hanno un becco di quattrino.
Ciò nonostante abbiamo un nome che è storicamente importante. Ora, se uno di
noi uccidesse qualcuno, potrebbe dire di averlo fatto per difendere il suo
nome e tutta la comunità magica lo capirebbe perché si tratta di onore. Se
invece ci mettessimo a rubare, fosse anche per mangiare, disonoreremmo il
nostro nome e quindi tutti i maghi d’Inghilterra-
Harry non pareva molto convinto, Hermione invece, benché con le sopracciglia
corrucciate, dava segno di aver compreso la questione.
-Allora è meglio morire di fame?- chiese Harry.
-Sì. Meglio di tutto sarebbe non ridursi alla fame, ma nel caso, è giusto
morire con onore. Nel caso di Malfoy, è gay. I Malfoy sono un casato antico,
di origine francese*, il nome viene tramandaro dal primo figlio maschio, se
Draco avesse un fratello sarebbe un Black, ma è figlio unico e ora nessuna
ragazza di buona famiglia e purosangue vorrà sposarlo. Il casato è
praticamente finito-
-E’ ridicolo!- sbuffò Harry, chiedendosi se non avesse male interpretato i
gesti di Draco. Forse ora il ragazzo lo stava maledicendo per averlo
rovinato... una volta di più.
-E’ ridicolo, ma è così- rispose Ron, facendo spallucce.
Come temuto, la mattina seguente non c’era mago in Inghiltera, abbonato ad
una qual si voglia rivista o giornale o a nulla, che non sapesse, per letto
o per sentito dire che Harry Potter e Draco Malfoy erano omosessuali.
Le facce dei Serpeverde la dicevano lunga sul trattamento che avrebbero
riservato ad Harry se solo avessero potuto averlo nelle loro mani per cinque
minuti.
Nott in particolare, sfuggendo alla presa di Zabini, arrivò al tavolo di
Grifondoro con la sua copia del Profeta in mano. La lanciò contro Harry e
gli sputò in faccia.
Harry strinse i pugni, obbligandosi a non reagire, ma alcuni duoi compagni
saltarono in piedi, pronti ad attaccar briga.
La preside e Lumacorno, fortunatamente, intervennero in tempo e Nott venne
sospeso per una settimana.
Harry non riuscì a finire di mangiare. Lasciò la Sala Grande ed attese in
solitudine il momento di andare al Ministero.
Quando fu con la preside, le chiese di sospendere la punizione di Nott, che
avrebbe potuto compromettere l’esito dei suoi M.A.G.O.
Narcissa Malfoy non era in aula, quel giorno.
Harry vide Draco cercarla con lo sguardo e sorridere a lui come a dirgli che
non aveva importanza.
Per evitare di nuovo la folla dei giornalisti, avevano avuto il permesso di
materializzarsi all’interno dell’edificio governativo, ma Harry sentiva le
voci dei più tenaci rappresentanti della stampa che tentavano di fare
irruzione, benché gli Auror li tenessero a bada.
Harry sapeva che erano stati sentiti altri testimoni, ma, alla fine, non gli
era stato concesso di restare in aula fino a quel giorno. Ormai era il primo
di giugno. Mancavano quattro giorni al compleanno di Draco, ma, a quel
punto, aveva detto Hermione, la giuria non poteva essere sostituita, salvo
infrazioni alla legge da parte dei giurati.
Harry era sicuro che il merito andasse in buona parte alla McGranitt e le
rivolse uno sguardo carico d’affetto, che la donna finse di non vedere.
All’ingresso del Ministro e del suo seguito, tutti si alzarono in piedi,
quindi prese la parola l’avvocato dell’accusa, per la sua arringa finale.
-Signore e signori della giuria- attaccò l’uomo. Harry lo osservò
attentamente: era poco più basso di lui, con la pancia prominente ed i
capelli neri che cominciavano ad ingrigire. Sollevava il viso come se
volesse stirare il doppiomento e, quando parlava, stringeva continuamente la
radice del naso, che era largo e quasi piatto.
-Abbiamo ascoltato i testimoni; il responsabile della sua Casa, Serpeverde,
ci ha detto che ragazzo brillante sia l’imputato, tutti noi conosciamo il
nome Malfoy, tuttavia... la signorina Bell ci ha raccontato le sofferenze
patite a causa di questo ottimo elemento della società! Altri ex-allievi ci
hanno descritto i suoi modi a scuola... Un ottimo elemento che nascondeva un
segreto tale per cui la sua stessa famiglia ha preferito non essere in aula
oggi. Questo ragazzo che ha trascinato con sé nel fango il
bambino-sopravvissuto, su cui tutti noi contavamo per sconfiggere
voi-sapete-chi...-
Harry sentì prudere le mani.
-Questo indivuduo, a soli sedici anni, ha preso volontariamente e
consapevolmente il Marchio Nero! Giurando feceltà a Lord....-
I presenti trattennero il fiato per la paura.
-A voi-sapete-chi- l’avvocato sorrise compiaciuto. -Draco Malfoy sapeva
quello che faceva! Lo sapeva perché cresciuto da un padre Mangiamorte oggi
rinchiuso ad Azkaban! E lo ha fatto perché crede negli ideali dei
Mangiamorte! Ha fatto entrare degli assassini nella scuola che lui stesso
frequentava! Nel luogo ‘sicuro’ dove mandiamo i nostri figli! Ha messo in
pericolo quasi trecento ragazzi e bambini! Lui ha causato la morte del
nostro stimato professor Silente! Lui è colpevole! E per tanto ‘voi’ dovete
condannarlo!-
Harry deglutì a fatica, sentendo le gambe farsi deboli. -Non ce la farà-
gemette con un filo di voce.
La McGranitt, accanto a lui, gli prese la mano e la strinse prima di
lasciarla, come per incoraggiarlo.
Finalmente toccò all’avvocato di Draco.
L’uomo, più piccolo e molto più magro del collega, si tolse gli occhiali e
li pulì con calma con un fazzoletto bianco, prima di infilarli sul naso.
Harry credetto che il cuore gli scoppiasse in quei secondi: come poteva
essere così calmo?!
-Signore e signori, tutto quello che il mio collega ha detto è assolutamente
vero-
Harry quasi gridò.
-Draco Malfoy è sicuramente un ragazzo intelligente, viene da una famiglia
conosciuta, nel male e nel bene. E’ un ragazzo di sedici anni, cresciuto da
un padre Mangiamorte che è stato rinchiuso ad Azkaban perché il mondo
rigetta i suoi ideali malati e corrotti! Tutto quello che gli hanno
insegnato essere giusto gli è crollato addosso!- L’avvocato puntò i suoi
occhietti acuti sui giurati, uno ad uno, con sguardo severo. -La sua guida è
scomparsa all’improvviso-
L’avvocato sopirò sonoramente. -Suo padre in prigione e sua madre che non si
mostra in aula per sostenerlo... con quali valori è cresciuto questo povero
ragazzo? Non credete che sia... ‘spaventato’? Così spaventato che, quando il
padrone di suo padre gli ordina di prendere il posto di Lucius, minacciando
di morte la madre, lui accetta. Lo fa perché dal padre ha imparato che chi
non ubbidisce al Lord Oscuro finisce male e ora che suo padre è in prigione
lui non vuole perdere la madre che è la sua sola famiglia!
-A scuola, sicuramente non è stato gentile con i suoi compagni, del resto,
così ha imparato a casa sua: tutti sono inferiori ai Malfoy! Ha usato
epiteti poco carini come... ‘mezzosangue’.... ma, non sarà gentile, ma è ‘onesto’!
Una persona nata da due genitori di razza diversa come sono i maghi ed i
babbani ha preso metà sangue da ogniuno dei genitori! Si può dire lo stesso
per i maghi nati babbani!
Non sarà gentile o carino, ma è il germe di una onestà grezza, da plasmare!
Una onestà che lo ha spinto a seguire il cuore, legandosi ad Harry Potter!
Il bambino sopravvissuto! Chi meglio di lui incarna il bene che sconfigge il
male?!
Chi meglio di lui poteva diventare una guida?! Un’ancora di salvezza?!
Chi, se non l’eroe che per un quarto è babbano! Cresciuto tra babbani che
non conoscono le nostre leggi! Draco Malfoy ha trascinato con sé nel fango
Harry Potter?! No, signore e signori! Harry Potter ha coinvolto un ragazzo
bisognoso di punti di riferimento nella sua nefanda lussuria!
Draco Malfoy ha agito per disperazione, paura e amore!
-Draco Malfoy ha già perso il suo nome in questo processo, signore e
signori. Non toglietegli la libertà chiudendolo ad Azkaban perché chi
avrebbe dovuto guidarlo l’ha fatto male o non l’ha fatto per nulla!-
L’avvocato tornò accanto a Draco e Scrimgeur si schiarì la voce, quasi
avesse bisogno di riprendersi.
-Allora, signori giurati, riflettete e votate secondo coscenza. La sentenza
sarà data tra cinque giorni, alle undici. Ci sarà una sola votazione, che
avverrà tramiteil conteggio di sfere bianche e nere. Ogniuno di voi disporrà
di due palline. Se deciderete di votare con la pallina bianca, riterrete
l’imputato non colpevole, viceversa, votando con quella nera, lo
condannerete ad Azkaban. La seduta è tolta-
Harry rimase seduto a lungo, poi, sentendosi chiamare dalla preside la
guardò smarrito. -Qui si è processata la mia omosessualità!-
La McGranitt sollevò le sopracciglia ed annuì.
-Cioè... è come se avesse detto che Draco è un Mangiamorte perché io sono
gay e la colpa di tutto è mia?!-
-Su, signor Potter, non è proprio così.... -
-Ma...-
-L’avvocato del signor Malfoy era un Serpeverde ed è l’avvocato più temuto
d’Inghilterra. Non ha mai perso una causa e credo sia questo l’importante,
adesso, no?- scrutò Harry, che ancora non sembrava aver colto le sue parole.
-Lei vuole il signor Malfoy fuori, non è vero?-
-Certo!-
-Allora lasci fare al suo avvocato-
Harry annuì e, ancora confuso, mise la mano sulla passaporta che lo riportò
ad Hogward.
Continua
*L’origine francese della famiglia Malfoy è rivelata dalla Rowling che fa
risalire il nome alla parola che significa “malafede”.
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