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Per amore mio

parte IX

di Nuel

 

Quando Harry scese per recarsi a cena, si imbatté in una scena che non si aspettava di vedere: sorvegliati da due Auror, nell’ampia sala d’ingresso, Draco e sua madre si abbracciavano.
Harry avvertì un miscuglio di sensazioni confuse: c’era l’imbarazzo per aver assistito ad un gesto intimo tra madre e figlio, c’era un po’ d’invidia per non poter stringere allo stesso modo sua madre, c’era un distinto fastidio verso quei due guardiani irrispettosi che non avvertivano il calore dell’affetto tra Draco e Narcissa e c’era anche il ricordo dell’ultimo incontro con quella donna.
Non era stato certo un incontro piacevole, ma Harry lo ricordava chiaramente: la scoperta e la certezza che Draco fosse stato marchiato, il dolore che aveva dimostrato di provare al braccio e le parole che aveva pronunciato...
Narcissa stava con la fronte appoggiata alla spalla del figlio, che ormai la sovrastava di tutta la testa e Draco la stringeva e le sorrideva.
C’era da immaginarselo che, non potendo Draco lasciare la scuola, lei lo avrebbe raggiunto.
Gli Auror li scortarono in una stanza dove avrebbero potuto cenare da soli. Da soli, con gli Auror di guardia.
Draco lo vide, mentre con sua madre lasciava l’ingresso e gli sorrise.
Harry non ricambiò. Si diresse in Sala Grande e mangiò da solo, terminando velocemente e tornando in camera subito.
Il mattino seguente, a colazione, Draco pareva più sereno. Aver passato un po’ di tempo con la madre, che non vedeva da mesi, gli aveva fatto bene.
A tavola aveva alzato gli occhi su Harry più di una volta, ma il Grifondoro aveva preferito fingere di ignorarlo. Non voleva turbare la sua serenità e non voleva ritrovarsi nella situazione del giorno di Natale: non voleva sentire la sua mancanza, ma la sentiva.
La sera del 31 dicembre, Harry aveva fatto un po’ di provviste per passare la serata in camera sua, leggendo l’almanacco di Ron e non dover scendere per il cenone.
Draco lo aspettava sulla scala, sorvegliato a pochi metri di distanza da un Auror.
In quei giorni si era accorto che Harry lo aveva evitato e la cosa lo aveva fatto soffrire. Si era dato dell’idiota più e più volte, dicendosi che doveva essere contento della perdita d’interesse per lui di Potter, ma ogni volta che Harry distoglieva lo sguardo per non incontrare i suoi occhi, per lui era una ferita sul cuore.
Harry lo vide fermo sul primo gradino. Ormai era tardi per cambiare strada, così decise di fingere di non vederlo ed andare oltre.
Draco, appena Potter gli fu ad un passo di distanza, allungò una mano verso il suo collo.
Come le dita fredde lo toccarono, Harry sobbalzò e fece un passo all’indietro, rendendosi conto che Draco stava estraendo il ciondolo e che, contemporaneamente, l’Auror aveva fatto un passo avanti.
Con un gesto Harry fermò l’uomo, dicendogli che tutto andava bene.
Draco sorrise, poi il sorriso si tese nel solito ghigno. -Vedo che mi stai cercando, Potter!-
Harry lo fissò privo di espressione. -Seguimi-
Lo sottrasse dallo sguardo indesiderato e camminò per alcuni corridoi, senza una meta.
-Cosa vuoi Malfoy?-
-Mi stai evitando-
-Dovresti esserne contento-
-Harry... - arrossì, ma Harry non lo vide, poiché camminava davanti a lui. -Andiamo nella stanza delle Necessità....-
Harry si fermò e dopo qualche istante si girò a fissarlo interdetto.
Malfoy abbassò lo sguardo, imbarazzato. -Voglio farlo con te- pigolò sempre più imbarazzato.
Harry lo afferrò per una spalla e lo spinse contro il muro del corridoio, sbattendolo con prepotenza. Gli mise una mano tra le gambe a tastare la sua erezione e si sorprese di trovarlo duro.
-Immagino che al tuo ragazzo non farebbe piacere sapere che preferisci farti sbattere da me piuttosto che farti coccolare da lui-
-Io... io...- Draco arrossì violentemente. -Si-
Harry gli si avvicinò a parlargli direttamente all’orecchio, mentre gli infilava un ginocchio tra le gambe e gli strusciava la coscia sull’inguine. -Noto con piacere che finalmente un Malfoy ha imparato a ragionare con le parti basse! Sicuramente un salto di qualità!-
Draco si sentì mortificato.
Harry lo strattonò e lo trascinò per corridoi e passaggi segreti, fino al settimo piano.
La Stanza delle Necessità si aprì per loro come la volta precedente ed Harry non attese nemmeno di chiudere la porta per assaltare Draco.
Il Serpeverde spinse il legno resisitendo all’impulso di abbandonarsi completamente alle mani di Harry e solo quando la porta fu chiusa cominciò a gemere forte.
Harry gli aveva sollevato la camicia, sfilandola dai pantaloni e si era messo a succhiare e mordere i suoi capezzoli, uno per volta, senza dargli tregua.
Lo spinse sul letto e gli fu subito sopra.
Draco lo aiutò a spogliarlo alzando le braccia e poi il bacino. Harry lo baciò violentemente, afferrandogli strettamente i testicoli e, per un momento, Draco ebbe paura delle sue intenzioni, ma Harry scese con una scia di morsi sul suo ventre, letteralmente scopandogli l’ombelico con la lingua. Gli allargò le gambe, mordicchiandogli l’interno coscia, un po’ a destra, un po’ a sinistra.
Harry si riempiva la bocca di quella carne morbida e bianca e l’odore del sesso lo ammaliava sempre di più. Non voleva cedere. Non voleva ritrovarsi coinvolto in quella scopata. Era sesso, dentro, fuori, dentro, fuori e la mente da un’altra parte. Invece la sua mente era lì ed apprezzava ogni millimetro di quel corpo. Senza pensare a quello che faceva, Harry prese in bocca la punta congestionata del pene di Malfoy e cominciò a succhiarla e vezzeggiarla con rapidi colpetti di lingua.
Draco urlò.
Harry sorrise, mentre i peli dell’inguine, con una vaga sfumatura rosata, gli solleticavano il naso.
S’inarcò.
Harry adorava quando Malfoy balbettava il suo nome e succhiò più forte, inserendo due dita tese nel sedere del biondo, muovendole con una dolce rotazione, spingendole dentro e fuori.
Venne.
Harry ingoiò ed attese qualche istante. Baciò la punta prima che sparisse totalmente rivestita dalla pelle ed osservò Draco.
Il ragazzo pareva totalmente sconvolto. Harry non ricordava di averlo mai visto così rosso in viso e con lo sguardo tanto assente. Respirava a fatica, come se avesse appena corso una maratona. Risalì carponi lungo il suo corpo, lo baciò sulle labbra aperte e seppe di aver completamente fallito il suo obbiettivo: quelle scopate stavano diventando il più grosso pasticcio della sua vita.
-Tutto bene?- Gli chiese, trattenendosi dal ridere.
Malfoy lo guardò, recuperando un po’ della sua presenza. -Non so cosa hai fatto... ma non farlo mai più!-
Harry ridacchiò suo malgrado. -E’ stato così devastante?-
Malfoy si limitò ad annuire.
-Temo che dovrai abituartici: potrei farlo ogni giorno per vederti così!-
Draco sentì il rossore aumentare di un’altra gradazione. -Harry...-
Harry lo abbracciò e nascose il viso contro il suo collo.
Draco ricambiò l’abbraccio, sentendo le sue pulsazioni rallentare lentamente. Harry era ancora vestito e la stoffa gli dava un leggero fastidio.
-Non me lo posso permettere, Malfoy-
-Cosa?-
-Questa... “cosa”! Non posso permetterle di diventare più di sesso! Tu sei un Mangiamorte, Malfoy- Harry alzò il viso per guardarlo. -Dobbiamo smettere di vederci!-
Draco deglutì a fatica. -Prova per un momento pensare...- Trattenne le lacrime sbattendo rapidamente le ciglia chiare. -Se avessi avuto scelta, credi che lo avrei fatto?-
-No-
-E allora perché non mi dai una possibilità? Silente me la stava dando...-
-Lo so... Ma... tu stai con Nott...-
-Non sto con Theo! L’ho lasciato! Non potevo più stare con lui... dopo che tu...-
Harry sentì lo stomaco torcersi. Draco aveva distolto lo sguardo e lui aveva ricordato sin troppo chiaramente. Gli accarezzò una coscia, la pelle era liscia e leggermente fredda. -Per te era... la prima... volta?-
Draco annuì, senza guardarlo.
-Mi dispiace...-
-E’ passato-
-No: non doveva essere così-
-Harry! Non importa! Ora sono con te e sono... sono io a volerlo-
Harry lo fissò, dolorosamente rapito dai suoi occhi chiari.
-Comincio ad avere freddo, Harry... ti va di spogliarti e metterti sotto le coperte con me?-
Harry gli sorrise e cominciò a spogliarsi, buttando a casaccio la divisa sul pavimento.
Sfilò lenzuolo e coperta e fece posto per Draco.
Il biondo prima lo abbracciò e poi cominciò ad accarezzargli il torace. Harry era più caldo di lui e Draco finì per addossarglisi completamente. In pochi minuti, coinvolti da un bacio appassionato, Harry gli era salito sul petto e Draco gli circondava i fianchi con le gambe lunghe.
-Non volevo dire quello che ho detto prima- si scusò mentre si muoveva lentamente e profondamente in lui.
-Lo so- Miagolò Draco con quel tono particolare che mandava scariche di piacere lungo la colonna vertebrale di Harry.
-Cioè... probabilmente per tuo padre sarebbe appropriato...-
-Basta che tu non voglia scoparti anche lui!-
Harry si riversò con estremo piacere nel suo corpo e gli sorrise malizioso. -Saresti geloso?- Ondeggiò di nuovo su di lui.
-Si!- Grugnì il biondo ed Harry non seppe decidere se fosse la risposta alla sua domanda, o se fosse un segno dell’orgasmo che sopraggiungeva in quel momento.
Un orologio batté dodici rintocchi in quel momento.
-Buon anno, Harry-
-Buon anno, Malfoy-
Harry si mise sul fianco e si stiracchiò languidamente, mentre Draco si accoccolava contro di lui, insonnolito.
-Ho lasciato tutti i manicaretti che avevo sgraffignato nel mio dormitorio- si lamentò Harry.
-Hai fame?-
-No. E tu?-
-Nemmeno- sbadigliò.
-Domani mangeremo di più a colazione-
Draco annuì. I capelli si mossero contro il petto di Harry e poi il biondo si addormentò.
Harry, con un ultimo sforzo per restare sveglio, richiamò a sé la bacchetta. Mise in ordine i loro abiti su due poltrone e fece comparire una pergamena sopra quelli del biondo e finalmente, poté dormire anche lui.
“Non andare via, non mi mette in imbarazzo svegliarmi con te. Domattina voglio baciarti e abbracciarti ancora”

Quando Harry si risvegliò, si specchiò negli occhi chiari di Draco. Il biondo gli sorrideva, abbracciato a lui.
-Ciao-
-Ciao-
Harry si mise sul fianco abbracciandolo e baciandolo profondamente.
Draco arrossì e nascose il viso nell’incavo del suo collo.
-Cosa facciamo oggi?- Gli chiese con voce ancora arrochita dal sonno.
-Tutto quello che vuoi, Harry-
Harry ridacchiò soddisfatto, arruffandosi i capelli.
-Che ore sono?- Chiese strizzando gli occhi senza riuscire a mettere a fuoco la pendola.
-Quasi le dieci-
-Devo andare in bagno...- Harry si stiracchio, gonfiando il torace e Draco ne approfittò per accarezzargli il petto e stuzzicare un capezzolo scuro. -E poi ho fame-
-La Stanza ha provveduto a tutto: dietro quella porta c’è un bagno e sul tavolo è già pronta la colazione-
Harry si decise ad alzarsi, sgusciando dall’abbraccio di Malfoy e dal letto caldo e si diresse in bagno.
Draco lo fissò camminare verso la stanza, un po’ incerto, avendo lasciato gli occhiali sul comodino, nudo come era venuto al mondo.
Quando Harry uscì dal bagno, Draco stava apparecchiando per due sul tavolino, con in dosso i pantaloni della divisa.
-Cosa fai, Malfoy?-
-Preparo-
-Togliti quei pantaloni e torna a letto!- Harry si infilò tra le coltri decisamente grato che avessero conservato il calore. Era stato strano ed indescrivibilmente piacevole trovare Malfoy vicino a lui, pochi minuti prima. Non immaginava che passare un’intera notte con qualcuno potesse rendere così appagati.
Harry si sistemò meglio sotto le coperte e si diede dell’idiota: non doveva mettersi a fare il sentimentale con Malfoy.
-Non vuoi fare colazione?- Draco sfilò l’indumento e si riaccuattò al caldo.
-Si- prese la bacchetta. -Accio colazione-
La caraffa di succo di zucca, i bicchieri, i cestini di pane e le scodelline di burro e marmellata, i piatti di pancetta e uova strapazzate levitarono barcollando e si adagiarono sul letto.
Draco bloccò la caraffa prima che si rovesciasse sul piano stropicciato della coperta, versando il suo contenuto e si dedicarono a spazzolare fino all’ultima briciola di colazione.
-Ora mi farei un altro sonnellino- sbadigliò Harry, dopo aver rispedito le stoviglie vuote sul tavolino.
-Allora facciamolo- Draco si stese e si riavvicinò ad Harry, abbracciandogli i fianchi.
-Iniziamo bene il nuovo anno, Malfoy- Harry si mise su di lui e cominciò a baciargli il collo con trasporto.
Draco miagolò e fece le fusa come un vero gatto, facendo scorrere le mani sulla schiena di Potter.
Prima di riaddormentarsi Harry lo prese quasi con indolenza, come se non volesse davvero scoparlo, ma stare dentro di lui.
-Doccia!- Implorò Harry, svegliandosi di nuovo. Aveva caldo, era schiacciato dal peso di Malfoy totalmente avvinghiato e voleva rinfrescarsi ed uscire a prendere un po’ d’aria.
Fissò brevemente il biondo che dormiva con respiro leggero e le palpebre abbassate così sottili da risultare quasi azzurre.
Sorrise suo malgrado e cercò di liberarsi dal suo abbraccio stritolante.
-Sveglia, Malfoy- gli sussurrò all’orecchio ed il ragazzo brontolò qualcosa, raggomitolandosi su se stesso.
Harry lo scrollò delicatamente. -Io vado a farmi una doccia-. Non si rendeva neppue conto di avvisarlo per paura che si sentisse abbandonato, come si era, in fondo, sentito lui, il giorno in cui si era svegliato e Malfoy era andato via.
Quando sentì l’acqua scorrere, Malfoy si risvegliò. Realizzando subito che Harry gli aveva accennato qualcosa a proposito di una doccia.
Si stiracchiò e si diresse rapidamente nel bagno che la Stanza delle Necessità aveva creato per loro. -Posso entrare anch’io?-
Harry, completamente svegliato dall’acqua che gli scrosciava addosso, si mosse di lato, facendolo entrare.
Draco mugolò per l’acqua troppo calda, ma appena le mani del Grifondoro gli furono addosso, la ignorò totalmente.
Harry lo abbracciò e lo baciò, passandogli le mani insaponate sul petto e sull’inguine, facendolo gemere forte, rigettando indietro la testa.
Harry lo fece girare, cominciando a baciargli il collo e massaggiargli la schiena, cospargendola di un velo appena scivoloso di sapone profumato. Gli appoggiò il petto alla schiena, dedicandosi ad un orecchio e portando una mano all’inguine del biondo, mentre cominciava a strusciare il sesso tra le sue natiche in una carezza eccitante.
-Harry!- Ansimò forte Draco, cercando un appoggio sul muro di piastrelle bagnate.
Harry aprì le braccia, raggiungendo i suoi polsi, senza lasciargli il collo. Premette le dita contro la pelle bollente e cominciò a risalire verso i gomiti, con un leggero e sensuale graffiare.
Draco emise un gemito roco e venne improvvisamente, cadendo sulle ginocchia, ansimante.
Sorpreso, Harry gli si accostò. Draco era accaldato in viso e tremante. Lo guardò con occhi colpevoli ed imbarazzati, stringendosi le braccia al petto.
“Il” braccio, notò Harry, prendendolo ed allontanandoglielo dal petto. Il Marchio Nero faceva bella mostra di sé e Draco distolse lo sguardo.
-Quando ci hai passato le dita sopra...-
Harry lo fissò attentamente. Gli occhi di Draco, improvvisamente più scuri, lo sfuggivano. Harry notò le gocce intrappolate tra le ciglia chiare e, per la prima volta, notò quanto fossero lunghe.
-... ho... ho avuto un orgasmo-
-Questo l’ho visto anch’io-
-Non so perché.... il Signore Oscuro, tocca il Marchio di uno di noi quando vuole che lo raggiungiamo... fa male a tutti quando lui ne tocca uno...-
-Vuoi dire... che quando ti ho toccato il braccio....-
-Merlino spero di no!- Draco arrossì terribilmente, guardò dritto negli occhi di Harry per un momento e li riabbassò subito, vergognandosi terribilmente.
Harry, invece, scoppiò a ridere. -Te li immagini tutti quei Mangiamorte che godono nello stesso momento e neppure sanno perché!-
-Non è divertente, Harry- rispose piano il Serpeverde.
-Oh, si invece! Pensa a gente boriosa ed arrogante come...-
-Come chi Harry? Come mio padre? Mio padre è in prigione!- Draco serrò le labbra in una linea dura e lo guardò risentito ed addolorato.
-Si. Come Lucius Malfoy...- lo strattonò per un braccio, facendolo rialzare- ... o come quella puttana di tua zia- Harry uscì dalla doccia, afferrò un asciugamano e gli diede le spalle.
Draco girò la manopola e chiuse l’acqua. Attese qualche istante per trovare il coraggio di parlare di nuovo. -Non è colpa mia...- iniziò, ma Harry non lo lasciò finire.
-Hai detto che lui lo usa per chiamarvi a raccolta, vero?-
-Si-
-Come sapete dove andare?-
Draco scosse la testa. -Credo faccia parte della magia del Marchio, non... sappiamo il luogo, solo, che dobbiamo ricongiungerci a lui-
-Qualcuno potrebbe voler venire ad Hogwarts per questo?-
-No, se l’hanno sentito, sanno che non è stato Tu_sai_chi a farlo-
-Allora dobbiamo aspettare che Voldemort vi chiami per sapere dove si nasconde!-
-Harry...-
-Tu me lo dirai, così che io possa raggiungerlo!-
-Harry... credo che tutti sappiano che io...- Draco, di nuovo arrossito, si protese verso di lui, cercando di strappargli un bacio.
Harry spostò lo sguardo sul Marchio e si allontanò dal viso, ormai troppo vicino, di Malfoy. -Sbrigati a vestirti, ho voglia di uscire-
Draco, ingoiato il boccone amaro, si asciugò e si rivestì quanto più in fretta possibile.
Appena ebbe afferrato la giacca, Harry aprì la porta, costringendolo ad infilarla in corridoio.
-Harry....- lo chiamò accorato.
-Cosa c’è ancora, Malfoy?!- Scattò Potter, parecchio nervoso.
-Io non posso uscire, a meno che un Auror non mi sorvegli... e dubito che siano particolarmente disposti, oggi-
-Perché?-
Draco lo guardò come se fosse la cosa più ovvia del mondo. -Non ho dormito nel mio letto, ieri notte... probabilmente mi hanno cercato...-
Harry sembrò addolcirsi un po’. Gli accarezzò timidamente una guancia e, davanti al suo sguardo chiaro e sofferente, si risolse a baciarlo.
Draco gli si aggrappò alla giacca, lasciandosi andare tanto che Harry dovette stringerlo e sostenerlo. -Dirò che hai passato la notte con me, se sarà necessario-
Draco mugolò in risposta, nascondendo il viso contro il suo collo ed Harry si ritrovò a pensare che sarebbe stato bello se quei gesti fossero diventati quotidiani.
Tenendolo stretto per i fianchi si incamminò lentamente verso le scale.


Continua.