Disclaimers: L’autrice ha il dovere di ricordare al gentile pubblico che i personaggi partecipanti a questa “opera da tre soldi” non sono i suoi, ma delle Clamp e dei loro editori giapponesi e italiani. Io gli faccio vivere storie ai margini della trama originale, sempre cercando di conciliare il loro spirito clampiano e la mia personale inventiva.

Buona lettura!

Per il tuo sorriso

di Haruka

capitolo II

 

La mattina seguente fu un certo languore alla bocca dello stomaco che svegliò il proprietario dell’appartamento. Avvertita un’altra presenza nel letto accanto a sé, voltò lentamente il capo sul cuscino finché il suo occhio sinistro non mise a fuoco il volto abbandonato sull’altro guanciale. Un viso sereno, il respiro regolare, una mano, palmo all’insù, appoggiata vicino all’orecchio, l’altra in grembo.

- E questo sarebbe colui che distruggerà  il mondo come lo conosciamo oggi?- pensò Seishiro alzandosi a sedere nel letto, ancora approfittò per godere lo spettacolo di una bellezza tanto rara.

Quando il ragazzo iniziò a stropicciarsi gli occhi, l’uomo si alzò e una volta in cucina, preparò la colazione. In breve fu raggiunto dall’altro.

- Buongiorno!-

Solo un mugolio giunse in risposta. L’umore del suo ospite tornò ai soliti picchi di ilarità solo quando ebbe mangiato qualcosa.

- Oggi è domenica, no?-

- Si, è vero-

- Allora dovremmo prenderci una vacanza. Kanoe non potrà dire niente, la domenica è da sempre dedicata al riposo!-

- Giusto! Due seri professionisti come me e te hanno diritto alle ferie pagate!- Seishiro si poggiò al bancone con un fianco osservando l’altro che si stirava le braccia.

- Vuoi fare una doccia?-

- Uhm…ok!-

- Ti prendo il necessario!- l’uomo entrò in bagno e ne uscì poco dopo per prendere gli asciugamani puliti dall’armadio.

- Tieni, Fuma!-

Il ragazzo spalancò gli occhi e dopo un attimo di smarrimento scosse la testa, si alzò e preso ciò che gli veniva offerto, si avviò in bagno.

- Ci devo fare l’abitudine…non mi dispiace che tu mi chiami così!-

Seishiro si accese una sigaretta.

Avevano passato la notte insieme ed era sopravvissuto, poteva rilassarsi.

 

Quando Fuma riapparve, l’uomo stava rifacendo il letto.

- Sei una donna delle pulizie o cosa?- esordì fermando la sua alta figura sotto lo stipite della porta.

Seishiro neanche rispose, non lo sopportava quando faceva così!

- Asciugati i capelli! Siamo in novembre, ti verrà il raffreddore!-

- Ok, mamma! Ora tutto è chiaro…altro che “persona speciale”, tu per Sumeragi sei come la balia!-

- Cosa?!- Seishiro si girò furente- Ti ho detto mille volte di non nominarlo!-

- Dov’è il phon?- fu la risposta tranquillissima del ragazzo che ignorò del tutto la sfuriata dell’uomo davanti a sé.

- Non cambiare discorso!- Seishiro non aveva intenzione di chiudere così il discorso, voleva uscirne vincitore, per una volta- Vorrei sapere come fai a sapere sempre tutto delle persone e per quale motivo ti arroghi il diritto di esaudire i desideri degli altri? Che ne sai tu di quello che desiderano le persone?- Ancora non riusciva a perdonargli di aver accecato un occhio alla sua preda, ma soprattutto non gli perdonava di aver compreso i sentimenti di Subaru molto prima e molto meglio di lui.

- Questo è il mio potere. Non so come sia possibile, però non mi sbaglio mai!- Lo sguardo di Fuma divenne serio e profondamente assente, come sempre quando decideva di rivelare la glaciale potenza del “Kamui dei Draghi della Terra”.

Seishiro non si lasciò sconvolgere da quegli occhi penetranti come lame di ghiaccio e con sangue freddo e voluto distacco, recuperò tutta la sua pazienza per continuare con un ironico- Allora, sentiamo, cosa vorrei io in questo momento?-

- Tu, in questo momento- rispose con estrema calma Fuma- vuoi che la smetta di gocciolare sul pavimento della tua camera da letto!- Così detto, si passò l’asciugamano tra i lucenti capelli corvini.

Seishiro spalancò occhi e bocca, voleva replicare ma cambiò idea.

Era chiaro che aveva vinto lui, maledetto moccioso!

Lo sorpassò e chiamandolo in bagno gli mostrò dove era il phon. Uscì richiudendo la porta. Aveva voglia di urlare, tale la rabbia.

Era veramente incorreggibile. 

Incorreggibile, testardo, presuntuoso, affascinante e bellissimo! 

Ma perché finiva sempre a pensare a questo?! 

Si diede dell’idiota e decise di ordinare l’armadio, operazione inutile quanto insensata, almeno riuscì a calmarlo.

 

Finalmente Fuma uscì dal bagno. Seishiro stava dando l’acqua alle piante. L’uomo si voltò appena a guardarlo, c’era qualcosa di diverso in lui. Ci rifletté e poi capì: i capelli! Era la prima volta che lo vedeva senza gelatina. Non lo avrebbe mai creduto, ma erano parecchio lunghi sulla fronte e dietro le orecchie.

Chissà da quanto non conoscevano le mani di un barbiere!

Si mise a ridere.

- Non hai il gel?- la domanda retorica del ragazzo frenò le risate di Sakurazuka.

- No!-

- Uffa! Sembro uno yorkshire! Con tanto di spazzola e phon non ho saputo sistemarli meglio!- si lamentò il ragazzo passandosi una mano tra i capelli mentre lo specchio del salone rifletteva la sua immagine.

- Ma che vanitoso!- lo canzonò Seishiro, ritrovando tutto il buon umore.

- Ha parlato!-

- Ora tocca a me fare la doccia!- Seishiro passò accanto a “Kamui” e gli colpì una spalla scherzosamente.

- Allora io esco!- rispose il più giovane sorridendo. L’atro lo guardò di traverso. Perché andare via adesso?

Quello sguardo non dovette sfuggire a Fuma che velocemente aggiunse- a comprare il giornale. Ti servono le sigarette?- L’uomo annuì con un’aria vagamente sollevata- Prendo le chiavi, così non ti disturbo per rientrare!-

Era ormai già all’ingresso e Seishiro entrò in bagno da dove attese di sentire la porta richiudersi.

In fondo gli era grato per quelle sue visite e per la sua compagnia.

 

Esattamente come si era immaginato, rientrando Fuma sentì Seishiro che armeggiava ancora in bagno.

E poi chi era il vanitoso?

Neanche una donna trascorreva in bagno tutto il tempo che ci passava l’assassino dei petali rosa!

Si buttò sul letto e aprì il giornale. Il sole attraverso la finestra lo colpiva tiepidamente alla schiena. Fuori faceva freddo perciò era contento di poter stare in casa, anche se non riusciva a capire cosa avrebbero fatto adesso.

Un’altra litigata?

L’amore?

Tutto ciò non era nel corso normale delle sue incursioni nell’appartamento. Era la prima volta che dormiva in quella casa, forse aveva sbagliato a tornare!

Aveva percepito così chiaramente il desiderio del Sakurazukamori, ma adesso qual’era il passo da compiere?

Non poteva permettersi errori, si stava giocando qualcosa di più di una scappatella con un uomo più maturo. Con Seishiro bisognava agire con circospezione e cautela. Maledisse la sua giovane età e l’inesperienza.

Abbandonò questi pensieri inconcludenti e si concentrò sulla lettura. La prima pagina parlava del crollo di alcune palazzine in una zona residenziale. Il Drago sorrise, aveva fatto proprio un buon lavoro, da prima pagina!

Rise di gusto, ma in silenzio, privatamente.

 

Seishiro entrò e vedendolo così divertito nella lettura del quotidiano capì di cosa si trattava.

Fuma alzò lo sguardo per piantare i suoi glaciali occhi nocciola sul dorso nudo di Sakurazuka, il quale stava davanti all’armadio indeciso su quale camicia scegliere.

- Una vale l’altra, Seishiro!- gli urlò- Non ci mettere una vita!-

L’interessato si girò con un viso tutt’altro che divertito. Appoggiato su un fianco, il ragazzo gli sorrideva come se starsene sul suo letto a leggere il giornale fosse la cosa più normale del mondo!

- Ah, ecco!- esclamò l’assassino dal raffinato gusto estetico- La camicia che stavo cercando la porti tu!-

Infatti Fuma aveva indossato l’indumento in questione sopra la maglietta nera, forse per sopportare meglio il freddo.

Quel ragazzo non aveva idea di come bisognava vestirsi, andava in giro sempre come se fosse primavera!

“Kamui” si rigirò sulla schiena, lasciando cadere la testa all’indietro sulla coperta, e iniziò a sbottonare il pretesto per l’ennesimo litigio.

Seishiro ci penso su: era domenica, nessuno dei due aveva impegni urgenti, nessuno sarebbe venuto a disturbargli.

Bello, giovane, ilare e frizzante come si addice alla sua età ma al contempo già maturo e serio come un uomo. E quel sorriso senza eguali…l’idea non gli dispiacque, anzi lo stuzzicava parecchio!

Con pochi passi fu vicino alla sponda del letto, posò prima un ginocchio e poi l’altro, si portò avanti con il busto poggiando le mani, palmi aperti, ambo i lati del ragazzo.

Fuma sollevò la testa.

Forse non aveva ancora intuito le sue intenzioni! 

Il più maturo dei due sorrise e, trovato il giusto equilibrio, portò la mano destra sul dorso dell’altro. Con le dita sfiorò le mani che stavano sbottonando la camicia e, impedendo loro di continuare, se ne occupò personalmente. Aprendosi l’indumento all’altezza dell’ombelico, l’uomo accarezzò la stoffa nera della maglietta in quella zona. 

Allora il ragazzo capì e sembrò sprofondare ancora di più nel materasso.

Seishiro si insinuò con naso e bocca nella cavità sotto la mandibola e poi giù lungo la linea del collo fino alla clavicola. Sentì le braccia dell’altro stringerlo intorno ai reni per poi risalire ispezionando con i polpastrelli la curva di suoi muscoli. Fu allora il turno delle sue mani di muoversi con bramosia seguendo il contorno di quegli addominali appena accennati. 

Udì un sussultò e senza capire come si ritrovò i palmi di Fuma che premevano contro le sue spalle, allontanandolo.

- Cosa c’è che non va?-

- No, niente- rispose il ragazzo cercando di mettersi a sedere, ma come si aspettava, l’uomo sopra di lui esercitò forza contraria- Pensavo solo che se abbiamo deciso di fare questa cosa… potremmo iniziare dal principio!-

Era forse arrossito?

Probabilmente, era anche la prima volta, almeno con un uomo!

E pensare che aveva fatto tanto il disinvolto! 

Seishiro, sorridendo divertito, capì di dover allentare la presa e gli permise di prendere la posizione che più desiderava. Fuma gli sorrise prima di scoppiare a ridere per l’imbarazzo. 

- Bella figura!- pensava tra sé e sé il ragazzo- Neanche un’educanda!-

Sakurazuka toccò una spalla del giovane e si pentì di essere stato tanto precipitoso.Tutto andava fatto con calma per assaporare appieno l’esperienza, e quando gli ricapitava di portarsi a letto un simile “gioiellino”?! 

Si sedé sulle cosce dell’altro e incrociò le gambe dietro alle reni, portò, infine, le mani sul volto illuminato da quello straordinario sorriso.

- Hai ragione!- sussurrò appena. Con estrema lentezza avvicinò il capo all’altro capo e senza distogliere lo sguardo da quegli occhi nocciola magnetici posò le labbra sulle labbra.

Ora si che andava bene! 

Fuma si lasciò andare completamente.

All’inizio il bacio fu solo una leggera pressione, di una delicatezza che Seishiro si stupì di avere, poi crebbe d’intensità e passione da ambo le parti. Le braccia dell’uomo scesero a circondare il collo di Fuma, quelle di quest’ultimo abbracciarono il petto del compagno di fazione, rendendo minima la distanza tra i due corpi.

Il sole si alzò ancora in cielo illuminando e scaldando la stanza.

Si staccarono un poco per fissarsi ancora negli occhi, poi fu il più giovane a cercare di nuovo la bocca dell’oggetto del desiderio. Più che un bacio, un tocco fuggevole che Seishiro volle trattenere piegandosi leggermente in avanti. 

Una carezza altrettanto lieve sulla sua guancia sinistra, Sakurazuka si voltò brevemente per baciare anche la mano poi tornò a quella bocca così intrigante e questa volta trovò un piccolo varco per insinuare la lingua. Le labbra si aprirono poco a poco concedendo l’ingresso a quello corpo estraneo. Quando le due lingue si incontrarono, Fuma sentì un brivido lungo la schiena. 

Una sensazione inebriante! 

Seishiro volle lasciare riposare un po’ quelle labbra ora tremanti per il desiderio e si concentrò su altre parti del volto: guance, fronte, collo, mento. Un gioco lento e sinuoso di labbra e lingua. 

Quando tornò in quella bocca, per un bacio pieno di passione a cui si rispose con altrettanto trasporto, sentì il suo corpo scendere piano piano. Le braccia di Fuma si allargavano sulla coperta trascinando giù i loro due corpi e Seishiro si uniformò a quel ritmo lento per distendere le gambe. D’istinto introdusse le dita tra i capelli nerissimi del ragazzo sotto di lui e con sua sorpresa riuscì a fra passare la mano con disinvoltura. Ringraziò il cielo di non avere il gel a casa, quei capelli finissimi erano soffici come seta al tatto e avevano un odore agrodolce. Con gusto sprofondò il capo fra i neri fili mentre le sue spalle nude venivano inumidite con avidità da quelle labbra di cui si sentiva già schiavo. 

Soddisfatto dall’esplorazione del volto, continuò lungo il collo con ritmo cadenzato e sensuale. Si liberò con abilità dell’intreccio di dita in cui Fuma aveva imprigionato le sue mani e finì di sbottonare la camicia che si aprì come due piccole ali bianche ai lati. Focalizzò allora l’attenzione sui polsini, i bottoni più difficili da slacciare! Mentre si dedicava a ciò, Fuma con un gesto rapido e deciso tirò la maglietta fuori dai jeans. Le mani dell’uomo strisciarono lente sotto la stoffa sfiorando la pelle bianchissima fin su e poi ritorno. 

Una serie interminabili di piccoli baci accompagnò la ricerca dei punti di maggior sensibilità di quel petto così fiero e già virile. 

Fra le gambe cresceva già la risposta più ovvia a quel gioco di mani e baci infiniti. Sotto il tocco delle labbra del compagno, Fuma sorrideva pienamente cosciente del suo straordinario fascino. Con una mano si aggrappò con forza alla spalla destra di Seishiro che premeva contro la sua e con l’altra accarezzò con gentilezza i capelli mossi e scurì che solleticavano sotto il mento.Quando ne ebbe abbastanza, si fermò e con un’abile quanto fulminea mossa, gettò Seishiro sulla coperta premendo con il corpo pesantemente sopra di lui.  L’uomo protestò e ricevette in risposta la risata sonora che lo irritava tanto.

- Dammi il tempo di spogliarmi!- gli disse Fuma, che con un movimento sinuoso delle spalle si liberava della camicia. L’indumento volò fuori dal letto. Il ragazzo si mise, allora, a sedere, sempre assicurandosi di avere la meglio sul compagno. Prima il braccio destro, poi il sinistro, per ultima la testa e anche la maglietta fece più o meno la stessa fine. 

Seishiro sorrise. 

Implacabili le dita del ragazzo ebbero la meglio sulla zip dei pantaloni e senza esitazioni si introdussero sotto il grigio dei boxer. Sakurazuka non poté trattenere un gemito. 

- Tanto per controllare!- disse angelico il più giovane alzandosi dal letto.

Per pochi secondi i due uomini si guardarono e basta, poi Seishiro sfilò via i suoi pantaloni e anche l’altro in piedi si liberò dei jeans in un batter di ciglia. Sedendosi più comodamente con la schiena appoggiata al muro, il padrone di casa spostò coperta e lenzuola per far spazio al ragazzo e gettò via l’ultimo capo che copriva le sue nudità.

Fuma si bloccò di colpo.

- Sei bellissimo!- sussurrò più per se stesso che per l’interessato.

Seishiro scoppiò a ridere gratificato da tanto sincero stupore. Anche lui pensava che tutto nel giovane Drago fosse piacevole ed armonioso, glielo avrebbe detto, prima o poi!

- Vuoi darti una mossa?! Il bello deve ancora venire!- esclamò l’uomo sporgendosi in avanti con una mano tesa.

Fuma tolse via i boxer e in un momento gli fu accanto. Seishiro volle assicurarsi ancora una volta di essere bene accolto e baciò la bocca tremante dell’altro. Una passione irrefrenabile e affamata li travolse  e quando lì abbondò si ritrovarono sudati, ansimanti e stremati, l’uno nelle braccia dell’altro.

 

Quando Fuma si risvegliò, sentì un braccio del compagno premergli sulla schiena, girò la testa e vide il capo nero abbandonato sul cuscino. Lentamente e con cautela scivolò da sotto l’abbraccio e si mise seduto sulle ginocchia. Tremava, sentiva un freddo incredibile.Con una rapida ispezione degli occhi trovò i suoi vestiti, si alzò e li raccolse. In breve fu rivestito e si gettò sul divano a fissare il soffitto.

- Waoh!- gridò, poi si coprì la bocca con una mano: non era il caso di svegliare Seishiro.

 

Seishiro si svegliò svogliatamente, ricordava vagamente di aver sognato qualcosa, ma non sapeva cosa. Ci mise un pochino a realizzare che il letto era vuoto.

Fu preso dal panico. 

Si era addormentato concedendo un simile vantaggio a quell’essere imprevedibile?

Si alzò in fretta e afferrò la vestaglia dall’omino morto. Ritrovo il controllò di sé passo dopo passo finché vedendolo sul divano perso in pensieri misteriosi, capì di poter fronteggiare la cosa con disinvoltura. Notando le labbra violacee e l’espressione stanca del volto, realizzò che Fuma aveva voluto lasciarlo padrone del suo territorio. Rientrò in camera e ne uscì subito dopo con un maglione di lana e senza esitare lo fece indossare al ragazzo, che lo guardava non poco interdetto.

- Perché non hai fatto partire l’impianto di riscaldamento centralizzato?Entri ed esci da questa casa a tuo piacimento, non ti fare scrupoli! Preparo del tè!- si avviò in cucina.

- Non ci ho pensato!- ammise l’ospite.

Presero il tè in silenzio, ma quando Fuma si tolse il maglione e lo posò tra le mani del legittimo proprietario sorridendogli con fare spavaldo, Seishiro capì che sarebbe passato del tempo prima di rincontrarsi ancora.

Si salutarono sul corridoio del piano e l’uomo non richiuse la porta finché l’altro non scomparve dentro l’ascensore.

Se ne era andato esattamente come era venuto, senza chiedere il permesso!

- Tanto torna! Ah se torna!- concluse il Sakurazukamori richiudendo l’uscio dietro di sé.

 



Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions