DISCLAIMER: si va beh i soliti i pers nn sono miei ma d Inoue, sono un po' OOC e io nn c guadagno nulla! va bene così?^^
NOTE: vi avverto ke la fic è venuta fuori osservando una candela durante una cena quindi nn aspettatevi kissà ke cosa, anke se il collaudo sembra exere stato positivo ^^ 
In ogni caso volevo dedicare questa fic ad Aiko, FireFly e Nobu Girl; Junda, Alessia e a tutti quanti i membri d questa ml!!!(soprattutto alle fan del volpino ^^!!!)va beh v lascio in pace va...


Pensieri nella notte

di Bea-chan


Osservo la luce della candela giocare con i riflessi prodotti sul vetro della bottiglia, mentre il cd continua a girare nel lettore passando da una canzone all’altra senza che io me ne accorga. Fuori ormai è buio e la neve continua a cadere, posso vederla grazie alla luce del lampione. Ma niente sembra toccarmi.
Osservo il fuoco consumare lentamente il corpo della candela stessa, mentre la cera gocciola lentamente raffreddandosi prima di arrivare al fondo. E quel fuoco mi rimanda a te… rosso come i tuoi capelli, energico come te, luminoso come te…e come te lentamente consuma, perché consumarmi è quello che stai facendo. La notte non riesco a dormire e se per caso mi addormento, ti sogno. Ormai sei un pensiero fisso, un’ossessione, non riesco a fare a meno di vederti, di sentire la tua voce.  Da quando sei arrivato la mia vita è cambiata, quella barriera che fino ad allora mi aveva sempre protetto, ha improvvisamente iniziato a creparsi. E ogni giorno che passava la crepa si allungava e si allargava, fino a farla cadere del tutto, nessuno mi aveva mai fatto sentire così. Non mi sento più così sicuro come una volta, e tutto questo perché sei arrivato tu. Da quel momento hai letteralmente sconvolto la mia vita.
Adesso sono in camera, disteso sul letto, non aveva alcun senso restare la seduto. Mi stendo e guardo il soffitto, percorrendo con la mia mente i momenti in cui siamo assieme. Solo durante gli allenamenti ho la possibilità di stare vicino a te senza farmi notare. 
Ma poi, puntualmente, arriva lei, e tu perdi la testa. 
Quella ragazza che fin dal primo giorno ti è piaciuta, ma a lei piaccio io, e tu per questo mi odi. Se solo lei sapesse quanto la odio per questo. La colpa è solo sua, e così l’unico modo che ho per farmi notare da te è stuzzicarti. Tu ti arrabbi e finiamo col litigare e pestarci, all’inizio mi bastava. Sapere che quelle liti erano solo per me e per te, riservate a noi due e a nessun altro. Ma adesso no, col tempo la mia voglia di te è aumentata, cresciuta giorno per giorno, ormai è insopportabile. E come se dentro avessi mille vulcani in eruzione, e la lava passa e travolge ogni cosa, ma tu non te ne accorgi. Continui la tua vita come se niente fosse, facendomi soffrire per il modo in cui mi ignori. Eppure l’altro giorno sono sicuro di aver incrociato il tuo sguardo, ma tu ti sei subito voltato, un errore? La mia immaginazione? Non lo so.
Mi giro e prendo le cuffie sul comodino, lo stereo sotto non si sente più e magari ascoltare un po’ di musica riuscirà a distrarmi. Lo accendo e metto la prima, non presto molta attenzione ma alcune frasi le sento chiaramente…

Thinking of you
make me cry…sometimes…

E non posso fare a meno di pensarti nuovamente, chissà se qualcuno lo avrà mai notato. Quante notti insonni mi hai fatto passare e io a tentare di trattenere quelle lacrime che lentamente mi scivolavano lungo le guance, dicendomi che ero uno stupido che non dovevo piangere. E nuovamente sento i miei occhi farsi umidi, ma mi trattengo e cambio cd, e la musica rincomincia a riempire la stanza, anche se so che solamente io la sento…

What can I do to make you love me?
What can I do to make you care?
What can I say to make you feel this…

Basta, mi tolgo le cuffie e spengo il lettore.
Qualsiasi cosa io faccia i miei pensieri ti riguardano sempre, non ne posso più. Perché non mi lasci in pace? 
Perché non mi fai ritornare quello di prima?! Esco fuori sul balcone e guardo il cielo, le stelle non si vedono per via delle nuvole, e la neve continua imperterrita a ricoprire ogni cosa. Le decorazioni di Natale illuminano le case circostanti, mentre anche le ultime luci nelle camere si spengono. Comincio ad avere freddo, e penso a quanto mi riscalderebbe un tuo semplice abbraccio o anche un tuo singolo sorriso. Il calore che diffondono dentro di me è incredibile, una sensazione che non avevo mai provato prima del tuo arrivo. Ma purtroppo so, che quei tuoi sorrisi non sono rivolti a me, e nuovamente un brivido mi percorre il corpo.
Rientro e quasi senza pensare prendo la giacca, m’infilo le scarpe e i guanti ed esco di casa. Che ore sono? Non lo so. Dove sto andando? Neanche…o meglio forse si.

~~~~~~~

Chiudo le tende della finestra e mi dirigo verso la mia camera. Mi giro e vedo che il camino è ancora acceso, cambio idea e decido di restare ancora un po’ qua sotto. Domani è vacanza e quindi non ci sono problemi con la scuola, ma questo significa non vederti, e il mio cuore perde un battito. Non posso più fare a meno di te, sei diventato come una droga dalla quale dipendo completamente. Non so quante volte mi perdo a guardarti mentre giochi e puntualmente vengo richiamato, così ti sento pronunciare quella parola, quella solita parola che come un disco incantato mi ripeti in continuazione “do’ahu”. E io faccio finta di arrabbiarmi, di serbarti rancore e ci pestiamo come al solito. Ma se solo sapessi quanto mi fai male ogni volta, quanto quella parola mi pervada fino ad arrivare lì al centro del mio petto. Così nascondo ogni cosa, riparandomi dietro a quella maschera da spaccone e facendo il deficiente quando arriva lei. Eppure, nonostante sia la mia migliore amica, provo gelosia nei suoi confronti. Lei può dirlo apertamente ciò che prova per te e nessuno oserebbe replicare, ma tu neanche la guardi e questo mi riempie di gioia. Ma se io dicessi ciò che sento non sarebbe preso così alla leggera, ci ho messo molto tempo io stesso per accettare la cosa, figuriamoci come reagiresti tu se te lo dicessi. Chissà forse ci picchieremmo per l’ennesima volta, oppure mi daresti le spalle e te ne andresti senza proferir parola, o ancora mi daresti del “do’ahu” come al solito, evitandomi per il resto della tua vita. Per questo ho paura, paura di quella che può essere la tua reazione. 
Quindi mi tengo tutto dentro, sperando che un giorno, prima o poi, abbia il coraggio di dirti ciò che provo.
Con un gesto della mano accendo lo stereo così da mettere un po’ di musica, e dentro c’è ancora il cdcon le musiche di Natale. E un leggero sorriso appare sul mio volto mentre fuori dalla finestra vedo la neve cadere giù, e la strada illuminata dalle deboli luci dei lampioni. Chiudo gli occhi facendomi cullare dalle note della melodia e riscaldare dal calore del camino.
Ben diverso purtroppo da quello che provo quando riesco anche solo a sfiorarti, occasioni che non mi faccio di certo sfuggire nelle nostre liti. 
Poi un suono mi riporta alla realtà, ci metto un po’ prima di capire che è il campanello e mi chiedo chi può essere a quest’ora. Mi alzo e vado ad aprire, e tutto mi sarei aspettato meno che questo. Tu sei di fronte a me. Indossi un maglione color crema col collo alto, dei semplici jeans e un cappotto lungo nero. Gli occhi leggermente coperti da ciuffi dei tuoi capelli corvini e il tuo solito sguardo freddo. Non so cosa dire, e nemmeno per quanto tempo sono rimasto a guardarti non credendo ai miei occhi poi…
“Ru…Rukawa…”

~~~~~~~

Non posso credere a quello che ho appena fatto, e adesso sono qui davanti a te, sulla porta di casa tua. 
Per quale motivo sono venuto? Lo so ma non oso ammetterlo, tu mi stai guardando con quei tuoi occhi marroni e sento un brivido percorrermi la schiena. Non sai cosa dire e sei imbarazzato, lo si capisce dalla tua espressione, ecco un’altra cosa che mi piace di te. Non puoi nascondere qualcosa, ciò che senti lo si vede sul tuo volto, quanto vorrei essere come te a volte. Eppure adesso son contento che tu non veda il mio imbarazzo sul mio volto, da troppo tempo porto questa maschera e ormai è facile mascherare i sentimenti.
“Ru…Rukawa…”
La tua voce mi riporta immediatamente alla realtà e mi ricordo di essere qui davanti a casa tua nel bel mezzo di una notte di dicembre e senza alcun preavviso. 
“Posso…posso entrare?”
Non posso credere di avertelo chiesto veramente, eppure l’ho fatto, l’ho fatto senza riflettere, così come son venuto qui. Con quale scusa? Cosa ti dirò quando vorrai sapere il motivo del mio arrivo…non lo so. Forse, forse per trovare una risposta a tutte queste mie domande…può essere.

~~~~~~~

Non sicuro di aver sentito bene ti chiedo di ripetere e tu incredibilmente lo fai e sento di nuovo quelle due parole, “posso entrare?”, non riesco ancora a capacitarmi del fatto che tu sia qui a chiedermi di entrare, eppure mi sposto e ti rispondo con un semplicissimo “Certo” anche se un po’ insicuro e tento di sfoderare uno dei miei soliti sorrisi. Sei completamente bagnato dalla neve e il tuo cappotto è ghiacciato, ma quanto sei rimasto lì fuori? Così ti dico di sederti vicino al camino e ti porto un asciugamano mentre dalla cucina porto due tazze di thè caldo. Non so perché lo sto facendo, devo essere impazzito ad espormi così, eppure, sento che c’è qualcosa di diverso dal solito. Ti osservo un attimo e vedo i riflessi delle fiamme giocare nei tuoi occhi, blu come il più profondo degli oceani, proprio così fuoco e acqua.
Allora ti giri e mi guardi con quei due specchi d’acqua, e io mi sento morire, sento le mie sicurezze dissolversi come polvere nel vento. 
Ma ancora non parli, mi guardi e poi nuovamente ti volti verso il camino bevendo un po’ di thè dalla tazza che ti ho portato. 
Decido di rompere questo silenzio, poiché anche se il cd continuava a suonare io non sentivo niente, nulla di quello attorno a noi poteva anche solo sfiorarmi in quel momento.
“C…come mai sei venuto qui?”
e non vorrei sbagliarmi, ma giurerei di averti visto sussultare per un secondo…

~~~~~~

Ancora stupito dalla tua gentilezza, non mi accorgo che mi stai fissando, finché la tua voce non rompe il silenzio tra noi.
“C…come mai sei venuto qui?”
Già bella domanda, e adesso? Cosa ti rispondo…
“Non lo so”
“Come scusa?”
“Non lo so” risposta idiota me ne rendo conto da solo, ma ormai quel che è fatto è fatto. Mi aspetto che tu ti metta a fare il cretino come al solito e a buttarmi fuori di casa dopo che ti ho risposto in questo modo. 
Invece niente, non sento alcuna replica e mi volto a guardarti. Adesso anche tu stai fissando il fuoco e sembri pensieroso. Così una domanda mi sorge spontanea, ma non mi rendo neanche conto di averla detta ad alta voce.
“E tu come mai mi hai lasciato entrare?” in effetti è vero, non me lo sarei mai aspettato, così aspetto una tua risposta…
“Non lo so” dici mentre nuovamente sorseggi un po’ di thè dalla tua tazza. E il mio sguardo si perde su quelle labbra, tanto sognate e tanto desiderate, che gentilmente toccano il bordo di quella.

~~~~~~

Non posso fare a meno di sorridere leggermente alla risposta che mi hai dato, e a quella che io ti ho dato. Sembriamo due vecchi amici, eppure fino a ieri ci siamo sempre menati ad ogni occasione. Riprendo ad osservare il camino per non farti notare il mio imbarazzo e con la coda dell’occhio ti vedo mentre mi osservi. Non so per quanto potrò resistere, così decido di farmi coraggio e mi volto verso di te, solo allora mi rendo conto che i nostri volti si trovano a pochi centimetri di distanza. Per poco la tazza non mi cade per terra e mentre lentamente l’appoggio sul tavolino lì  di fianco sento il tuo respiro farsi più vicino. E il mio cervello non capisce più niente.
Sento il tocco leggero delle tue labbra sulla mia pelle, mentre lentamente dalla guancia scendono verso le mie.

~~~~~~

Non è possibile, devo aver perso il controllo, ma non potevo più resistere, così mentre le mie labbra sfiorano le sue, con una mano gli accarezzo il volto, mentre con l’altra mi tengo appoggiato a terra per evitare di cadere. Chiude gli occhi e dischiude leggermente le sue labbra, mentre una mano comincia a giocare con i miei capelli dietro il collo. Ancora non posso credere che tutto questo stia accadendo sul serio. Non mi faccio pregare e comincio ad assaporare quella bocca che per mesi ho sognato di possedere. Lo sento rispondere al bacio con la stessa passione e i miei nervi vanno in tilt. Non capisco più niente se non che lo sto baciando e che il pugno che mi aspettavo in risposta è invece sostituito dalla stessa passione. Sento il suo respiro entrare a far parte di me, mentre lo accolgo dentro la mia bocca. Sento i vulcani dentro di me eruttare con più violenza mentre un fiume di sensazioni mi travolge facendomi completamente perdere la testa, e comincio a baciarlo delicatamente sul collo e sul viso. Le sue braccia adesso mi stringono forte e così lo abbraccio a mia volta, mentre immergo il viso nei suoi capelli per sentirne l’odore. Quell’odore di selvatico, che non potrò mai ritrovare da nessun’altra parte, mi riempe i polmoni facendomi sospirare.

~~~~~~~

Possibile che sia davvero successo? O adesso mi sveglio e scopro che è tutto un sogno. Ci siamo baciati, ancora non riesco a rendermene conto, e mi lascio cadere nel suo abbraccio, mentre tutte le mie paure ed insicurezze svaniscono in un momento. E sento un calore diffondersi nel mio petto, non una parola, non una spiegazione. Ci comprendiamo a vicenda, e non c’è bisogno di spiegazioni tra noi. Finalmente mi sento completo, come se avessi finalmente trovato una parte di me che  mancava. A cosa starai pensando in questo momento? Quello che penso io? non lo so, eppure è stata proprio questa non conoscenza delle risposte che forse ci ha portato a questo. A spingersi fuori, a mostrare ciò che provavamo e che mai avremmo pensato potesse essere ricambiato. E mentre con la schiena ti appoggi al divano io resto col viso nel tuo collo, sentendo il tuo viso nei miei capelli e assaporano ogni singolo istante di questo momento.
Ma nonostante tutto non ce la faccio più a tenermelo dentro e così te lo dico, anche se, mi rendo conto, è appena un sussurro.
“Ti amo Kaede”
sarà strano ma ora che l’ho detto mi sento meglio, e mentre aspetto una tua risposta ti stringo di più a me, temendo che se mi distraessi anche solo per un secondo tu possa scappare via.
“Ti amo Hanamichi”
Non so quanto ti siano costate quelle tre parole, ma se solo sapessi l’effetto che hanno avuto su di me non ci crederesti. E nemmeno io  avrei mai pensato che tre singole parole potessero fare tanto. Così ti do un leggero bacio sulla guancia prima di tornare ad appoggiare il mio viso nell’incavo della tua spalla. E non credere che non abbia visto quel tuo sorriso formarsi su quel volto da angelo ,un sorriso che so non mostrerai mai in pubblico e sono contento che sia solo per me, per poi sentire il tocco delle tue labbra tra i miei capelli e nuovamente il silenzio. E rimaniamo così, mentre il fuoco scoppietta nella stanza e le ultime note di una canzone si perdono nell’aria… 



 
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