Parole libere

di Angie


Parole libere ecco cosa sono le sue, frasi che gli escono spontanee dalla bocca senza pensare, lui parla, parla e io non faccio altro che ascoltarlo incantato. È così bello quando parla, anche quando è crudele e mi ferisce è bello e io lo amo. Lo amo nonostante il male che mi fa, o forse proprio per quello, non mi avrebbe reso schiavo se mi avesse adorato, lui non cede, non mi si arrende mai e allora lo faccio io, cedo e mi sciolgo per lui, dandogli orgoglio e dignità in regalo da calpestare, non mi vuole ma mi tiene al guinzaglio.
Lo amo perché mi ama ma non sa di farlo e quindi è forte, pensa di potermi lasciare, ma non ha mai immaginato la sua vita senza di me, è innocente e leggero. io l'ho fatto e mi sono perduto.
Lui è il mio dio, l'unico essere capace di farmi provare amore in una vita spenta e per questo accetto tutto, perché se sono vivo lo devo a lui, e se lo perdessi morirei. oh non con un drammatico suicidio, niente di eclatante ed infondo banale. vigliacco, mi spegnerei come una candela consumata incapace di provare di nuovo tutta la passione di questi momenti.
In tutta la mia esistenza nessuno era mai stato così importante per me, lo venero per quello che mi fa provare. Perché l'amore non è che egoismo, nell'altro si ama se stessi e lui questo è per me l'altro io da amare quello perfetto ed irraggiungibile, un io incantevole con labbra imbronciate e sguardo falsamente annoiato. Étienne con la sua aria sardonica si muove nella mia vita come una splendida farfalla, con leggerezza, ma anche come un orrido ragno tessendo tele intricate che mi imprigionano a lui. A volte lo odio. Lo odio, ma poi lo amo perché come ora mi guarda con l'anima negli occhi ed una fragilità pungente stampata in viso, il corpo tremante per i singhiozzi soffocati aspettandosi che io cancelli tutte le sue paure. Non desidero altro che uccidere il suo dolore e trasformarlo in delirio e passione. Di nuovo.
Lo stringo tra le braccia e lo accarezzo godendomi questo raro attimo di assoluto, lui soffre ed è mio, mi fa soffrire e sono suo. che strano legame: distruttivo ma indissolubile.
Che c'è Étienne? Chi ti ha ferito? Parlami e io annienterò il tuo nemico con fuoco che mi brucia il cuore.
Piccolo dimmi cosa ti spaventa così, cosa ha reso i tuoi occhi brillanti di lacrime trattenute? Sei come un bambino per questo istante, solo e smarrito vieni da me per riscaldarti perché io non ti rifiuto mai, perché io non ti abbandono mai, allora lo sai quanto ti amo. Lo sai ma non ti importa perché riconoscere l'amore implica  assumersi la responsabilità del cuore di un'altra persona. Tu non vuoi capire, mentre io lo faccio sempre, non riesco a farne a meno, ti guardo e ti sento. Non conta nulla che tu ti nasconda dietro mille maschere, non puoi ingannarmi. Quanto è difficile amare e capire e continuare ad amare senza chiedere nulla.
Anche stavolta mi adeguo al tuo volere, e non parlo, non chiedo, non spezzo questo fragile equilibrio perché sei troppo debole per resistere, se ti costringessi ad esprimere quello che ti tormenta con parole spezzate nel silenzio, domani forse mi odieresti e non potrei sopportarlo. Se tu confessassi il buio profondo della tua anima domani saresti nudo ed inerme davanti a me, fingeresti di aver mentito per allontanarmi, lo so; ti serviresti del mio amore calpestandolo con noncurante superficialità e colpiresti come solo tu puoi riuscire, facendomi del male e soprattutto facendone a te stesso rinchiudendoti ancora di più nel tuo guscio di spine. Una prigione in cui non posso entrare ma da cui tu non sai uscire. Non  mi oso parlare, sono un essere muto come te, tu muto nell' anima io nella gola, due fragilissime bolle, condannate allo stesso senso di profonda solitudine.
Niente parole e allora solo baci. Chino la testa verso la tua mentre stai tra le mie braccia e ti guardo quando le mie labbra si uniscono alle tue. Il tuo cuore rimbomba capriccioso contro il mio. 
Una volta ancora nego ogni mio sogno e ti regalo quello che vuoi. Anche stavolta la scamperai senza sapere bene se sia semplice fortuna o un'altra vittoria su di me e forse non te ne importerà nemmeno nulla. Sicuro non ti importa ora mentre infilo la mia lingua nella tua bocca dischiusa e la accarezzo. Non ci sono parole ma posso amarti almeno così; posso mettere tutta la mia anima in ogni bacio, in ogni carezza, alla fine forse riuscirai ad assorbire il mio amore dalla pelle.
Le tue mani contratte si rilassano e salgono ad allacciarsi dietro la mia nuca, ti lasci andare completamente in quel bacio, ora sei veramente con me ma non conta nulla perché il tuo amore si  spegnerà domattina, lo chiuderai come un interruttore e tutto nell'aria sarà ancora come immutato. 
Ora anche io voglio ignorare la realtà.
Inizio a spogliarti con rabbiosa impazienza e tu mi lasci fare con stupita esaltazione, niente parole niente pensieri solo carezze e baci. Tocco questo tuo splendido corpo, morbido e duro insieme, mordo la tua pelle liscia ed elastica e tu gemi. Ti sorrido e ti consolo succhiando e lambendo delicatamente la parte offesa. Sei la tavolozza su cui ogni volta mi diverto come un pittore pazzo a dipingere un nuovo quadro. Mi attiri ma in questo caso non cedo, so bene che a letto posso farti quello che voglio e tu non mi dirai mai di no, posso essere tenero o brutale, dolce o crudele, posso amarti lentamente come prenderti subito tu non ti opporrai, perché sai di concedere solo quello. È la tua parte di contratto. e comunque godrai qualunque scelta io faccia, lo sai bene, amo troppo guardarti venire per privarmene. Lascio scorrere le mani sui tuoi muscoli sottili. Sei la creatura più bella che abbia mai visto, perché lo sei anche dentro e non lo sai. Ti mordo di nuovo con più violenza, vorrei mangiarti così saresti mio per sempre, tu ti tendi sotto di me, ma sento il tuo sesso premere sempre più gonfio contro il mio inguine, mi ci struscio lasciandoti assaporare la mia di eccitazione. Ti piace sapermi eccitato quanto te, ti fa godere ancora di più, ti rende ancor più impaziente. Vuoi che ti scopi e che lo faccia subito. Così sia, anche io lo voglio. Ti strappo di dosso gli ultimi indumenti, sento la stoffa cedere sotto la mia pressione, tu fai lo stesso e finalmente siamo nudi, pelle contro pelle. Mi artigli i glutei per avvicinare il mio cazzo al tuo, si toccano bollenti, fa quasi male tanto sono caldi e duri, lo senti anche tu. Lo afferrò entrambi con una mano muovendoli insieme nella più intima delle seghe.
Stai già per godere, lo so dai tuoi ansiti, dal come sussurri il mio nome, ma non voglio lasciarti finire, è troppo presto, non ti ho ancora posseduto abbastanza. Rotolo via da te e poi ti trascino a pancia in giù, non devi vedere il mio volto mentre sono dentro di te, oggi sono troppo vulnerabile e non potrei mascherare quello che provo: amore, dolore, tristezza, paura, solitudine tu non devi vedere, nulla deve rovinarti questo momento. Ti massaggio il sedere, delicatamente mentre ti premo la schiena contro il materasso. Tu singhiozzi provando ad ondeggiare i fianchi contro il materasso per cercare sollievo senza riuscirci. Muovo il dito lungo la crepa di questi globi di carne succulenta finchè non raggiungo quello che cerco, ti stuzzico quell'apertura elastica che mi ha accolto migliaia di volte; anche ora si apre al solo sfiorarla, lo sento mentre l'indice scivola dentro senza praticamente trovare ostacoli. Lo muovo stuzzicando l'interno delle tue viscere. Non posso toccare il tuo cuore ma posso far vibrare il tuo corpo che amara ironia.
Ti divarico un po' gambe e glutei e ti lascio avvertire la punta del mio sesso, tremi tutto e mi supplichi, sei così incredibilmente dolce in questo momento, mi brucia tutta l'anima al solo averti così. Ti bacio il collo morbido che si piega per lasciarmi spazio e ti accarezzo le spalle le braccia, mi sdraio sopra di te, schiacciandoti col mio peso, toccandoti con tutto me stesso, almeno fisicamente concedimi di farlo vorrei inglobarti in me, respirare coi tuoi polmoni, sentire con la tua pelle, baciare con la tua bocca, godere col tuo sesso, ma mi è impedito e allora faccio l'unica cosa che mi è concessa ti prendo per le anche e sollevandoti un po' entro in te, con forza, facendoti singhiozzare per l'improvvisa violenza. Tu sei mio, o sono io ad essere tuo ora?
Il tuo calore mi intossica mi trascina in un baratro profondo come il tuo ventre. Tutto in te è amore in questo momento, ma non basta, non mi basta mai, perché dura sempre troppo poco, perché tra qualche istante io lo so che mi lascerai di nuovo solo. io faccio l'amore e muoio, mi porti in paradiso e appena ne assaporo il gusto mi cacci senza pietà e senza sapere di farmi del male Ètienne perché non capisci. Ogni spinta in questo tuo corpo caldo e cedevole è uno spillo che mi si conficca nel cuore, ormai non c'è più spazio. E io continuo a muovermi su di te, dentro di te, prendendo questa finzione e trasformandola nella mia unica verità. sono solo un illuso che ama qualcuno che forse nemmeno esiste.
Sono forte e posso fingere che nulla mi tocchi, è questo che ti piace, io sono il nucleo a cui ti aggrappi con la tua debolezza, che calpesti con noncuranza sicuro di ritrovare sempre qui: scintillante e perfetto, saldo paziente ed in attesa, ma le incrinature all'interno sanguinano e non si cicatrizzano mai abbastanza, perché la mia forza può essere apparenza e non so fino a quando riuscirò a sorreggerti se tu mi torturi.
Accettare, non posso fare altro perché io so come sei, perché non ho il coraggio di perderti ne di abbandonarti, non ho il coraggio di farti del male e continuo ad accettare che tu me ne faccia. 
Mi muovo con frenesia e passione, tu mi rispondi con perfetta corrispondenza, una volta ancora, due tre, mille ed infine crolli e godi sento il tuo corpo spezzarsi e la mia anima infrangersi mentre vengo avviluppato in te. I tuoi ansiti mi feriscono e cullano le orecchie, mentre resto steso ancora un instante sopra di te, le nostre membra perfettamente sovrapposte, il profumo inebriante dei tuoi capelli mi solletica le narici mischiato all'odore acre del sesso e dei nostri sudori. Lentamente strofino la guancia su quella seta nera e lascio che asciughi e cancelli il fantasma di quelle lacrime che nemmeno so con certezza di aver liberato. Queste lacrime che non piango potrebbero essere le mie parole, ma tu non le vedi e non le senti perché anche loro sono mute e solitarie.
Ti agiti sotto di me, ti sto schiacciando, mi sollevo sulle braccia e trattenendo il fiato esco da te. Una lama mi taglia di nuovo, e chiudo gli occhi mentre mi rigiro nel letto, immobile e abbandonato vedendo il soffitto bianco persino dalle palpebre chiuse, bianco e desolato. Ti muovi accanto a me, so che mi stai fissando percepisco la puntura del tuo sguardo. 
Ti prego non chiedermi più nulla ora, non potrei darti nient'altro senza crollare.
È a tua mano mi accarezza le labbra? È la tua bocca mi bacia una guancia? Il tuo corpo morbido si accoccola contro il mio e mi tiene a sé con dolcezza. Buona notte amore hai sussurrato al mio orecchio prima di posare la testa sulla mia spalla. Mi ami lo so, solo questo pensiero mi conforta; ora mentre il sonno sta per toglierti coscienza e credi che l'abbia già presa a me, lo lasci trasparire in questi piccoli gesti. Ti poso una mano sul fianco per abbracciarti meglio e finalmente le mie parole si liberano e piango senza rumore per ritrovare la forza che domani  ti offrirà il mio sorriso.



Marius. Il tuo profumo mi avvolge le tue braccia mi cullano, anche stanotte sei ancora qui con me.
Per una volta ancora mi hai amato, perché? Perché mi scopi come se mi amassi? Tra noi c'è solo sesso, così è iniziata e così finirà: con te che mi vuoi e io che ti assecondo stupito ed esaltato, con te che mi butti via e io che torno ad essere solo come sempre. Non ci sono sogni o illusioni, l'amore è una finzione. Eppure questo calore mi intorpidisce.
Ma in questo momento è diverso: Marius, il potente, forte meraviglioso Marius, mi desidera! 
Fingo di dormire e la tua mano mi scorre sulla pelle in una carezza che mi provoca brividi involontari. dio mi ecciti solo con un gesto! Non sono altro che un burattino nelle tue mani non posso fare diversamente ne lo desidero, perché mi fai sentire vivo come non mai; forse il mio cuore sarà di giaccio eterno, ma il mio corpo no e la tua bocca lo rende fuoco, la tua pelle lo fa bruciare, le tue carezze lo fanno esplodere.
Vorrei svegliarti e fare di nuovo l'amore con te, ma ho paura, si è vero ho paura che tu mi dica di no. Se non chiedo nulla non mi potrai rifiutare, se non mi aspetto nulla non mi potrai ferire.
Rimango inerte tra le tue braccia e lascio che tu prenda di me quello che più ti piace.
Quanto mi ha riscaldato il tuo desiderio, il tuo sguardo d'acciaio mi ha scosso l'anima come una sferzata elettrica. Il mio eroe che vuole proprio me. ridicolo, pazzesco eppure eccomi qui anche stanotte a respirare la tua stessa aria, a sognare di allungare le dita e di toccare le tue labbra carnose. La tua bocca ha qualcosa di magico quando si incurva in un sorriso intimo come una carezza, così dolce da sciogliere le ginocchia, è fantastico come una semplice increspatura di quella carne rosea e morbida esprima il tuo stato d'animo: noia quando si allunga, rabbia quando si assottiglia, divertimento quando si incurva,  armonia quando si arcua, irritazione quando si arriccia, la tua
bocca parla senza parole. e non lo fa mai per esprimere insicurezza o sconfitta, non sai quanto ti invidi. e quanto ti ammiri. Chissà se hai una smorfia per la sofferenza.
Mi piace il tuo calore, chissà fino a quando potrò sentirlo, magari stasera mi avrai già dimenticato per un altro dei tuoi vecchi amanti. Ma in realtà non mi importa io sono forte, non ho bisogno di te, non ho bisogno di nessuno, so come si fa a stare da soli e posso farcela, sempre e comunque, non mi sono illuso nemmeno per un momento, stai tranquillo Marius, lo so che non mi ami. Non ti farò piazzate quando te ne andrai, il mio orgoglio è forte, indistruttibile. Lascia solo che sogni, il tuo corpo sul mio che si muove frenetico, proprio adesso, lasciami sognare di svegliarti e reclamarti mio per un'altra ora almeno.
I tuoi occhi sono incredibilmente dolci quando mi guardi e mi scopi, ma non mi vedi. Tu non sai chi sono, e non ti importa, io sono il tuo giocattolo che ti diverte e ti rende più vivo.
Prendi quello che mi dai, o mi dai quello che vuoi per te?
Tu non sai cosa sono, se mi leggessi dentro ora non mi stringeresti con tanta tenerezza. Io sono duro, e freddo molto più di quanto tu non creda, io so sopravvivere mentre tu ti lasci usare e ferire: lo vedo che cedi ai miei capricci d'umore, lo faccio apposta a provocarti. chissà fino a che punto posso tirare la corda, fino a che punto il tuo capriccio sarà più forte della rabbia, della disillusione o dovrei dire dell'orgoglio? Fino a che punto fingerai di tenere a me pur di portarmi a letto? Ma non lo sai che io ti lascerei fare sempre  e comunque?
Sei testardo. Ti accarezzo la fronte e affondo le mani nei tuaoi capelli, o immagino solo di farlo? 
Mi hai consolato mentre ero triste ma non sai perché lo ero, non te l'ho detto e a te forse nemmeno interessa, già non deve interessarti, tu non sei nulla per me. Solo. per un momento ho immaginato che tu non fossi più lì, che tutto per me tornasse come prima e ho avuto paura, no mi sono sentito impotente e terrorizzato. La malinconia è mia compagna, perché io posso studiare me ma tutti gli altri sono un'incognita e tu sei la più grande. Marius: il mio imprevisto più pazzo e bramato.
Quanto ti odio Marius, tu non lo immagini neppure! Mi hai reso vulnerabile, ancora, e io non voglio stare di nuovo male, non voglio scontrarmi di nuovo col gelo, come vorrei non averti conosciuto.
Voglio che tu soffra, ti farò del male. già come se fosse possibile fartene davvero, ma forse posso fare di peggio: posso deluderti, e farti pentire di avermi voluto, so colpire dove è più doloroso, nell'orgoglio e nell'arroganza. quanto ci metterai a riconoscere di avere sbagliato nel giudicarmi? 
Pensi di sapere tutto e non sai nulla.
Ti odio Marius anche ora mentre ti accarezzo questi capelli più morbidi della seta di queste lenzuola e non riesco a smettere di guardare il tuo volto patrizio da sotto le ciglia.
Ti muovi impercettibilmente e io trattengo il fiato, il cuore che improvvisamente mi martella il petto: non ti svegliare, ti prego! Non ti svegliare proprio ora.Adesso voglio guardarti, proprio mentre dormi e sei completamente mio, adesso che non temo di rendermi ridicolo nello stringermi a te. Chissà chi abita i tuoi sogni, chissà se ci sono anch'io. No è inutile prendersi in giro. Soffro perché non ti amo o perché tu non ami me? Vorrei che tu mi amassi abbastanza per farmi innamorare di te. Impossibile, io non mi fido dei tuoi occhi con l'anima dentro, non credo ai tuoi sorrisi e i tuoi complimenti sono solo belle bugie. Io non sono bello, sei tu che vuoi cedermi così, ma un giorno mi guarderai e vedrai davvero, il mio corpo è un guscio vuoto, che non può contenere la mia mente troppo fragile. Non sono sexy, sei tu che mi rendi tale per avermi disinibito e possedermi in mille modi. Posso risentire proprio ora il tuo cazzo che mi penetra e mi si agita dentro, aprendomi e marchiandomi, non mi stai scopando eppure è come se lo facessi, perché il mio cervello perfetto può ricostruire la scena nei minimi dettagli, e non solo. può variarla a piacimento.
Mi muovo e mi metto sopra di te, struscio il bacino contro il tuo sesso che si risveglia lentamente, tu continui a dormire. Scendo piano finchè la mia bocca non può prenderlo in bocca, esaltante leccalecca acidognolo. Cresce, pulsa e vive: per me, per me soltanto. Alzo la testa e ti vedo, gli occhi insonnoliti ma aperti, sei stupito e per una volta ti affidi a me. Hai paura che non sia all'altezza? Hai ragione non lo sono, ma forse per qualche minuto riesco a fingere anche io. Risalgo lentamente e tu dischiudi le labbra invitandomi. Desideri un bacio? Lo stesso che così tante volte ho desiderato io? Che faccio ti accontento o mantengo il ruolo di stronzetto ingrato? No ti bacio, mi piace farlo e perché dovrei privarmene? Per sciocca ripicca? Potrebbe essere l'ultima volta. L'unica. E io non sono stupido, prendo quello che voglio e lo godo finchè è mio. Sono io stavolta a toglierti il fiato, ti piace? O si, impazzisci dal desiderio lo vedo, per la prima volta sei in mio totale potere e allora così sia! Lentamente mi impalo sul tuo sesso duro, il mio buco si apre come una bocca ingorda e ti accoglie, ti mangia, ti stringe come volesse dilaniarti e tu ti scuoti gemendo e godendo, sento il caldo del tuo orgasmo scorrermi dentro convulso e non mi sono mai sentito così libero ed appagato. Potente. 
Tu dormi tranquillo e io impazzisco di eccitazione pensando di te. 
Cazzo che confusione! Basta devo dormire. Non ci riesco sono in fregola. Allora che faccio? Mi masturbo squallidamente, troppo vigliacco per prendermi quello veramente vorrei. Rinuncio e soffro per paura di provare e fallire e tornare a soffrire. Sono proprio un idiota. Gli occhi mi pizzicano, bruciano da impazzire, li chiudo forte e li stringo per rifiutare il dolore o forse è il mondo?
Non ti amo in realtà non so nemmeno chi sei, e tu come puoi amarmi senza vedere chi sono?
Vuoi il mio corpo ma l'anima ti dice qualcosa?
Mentre mi scopi posso immaginare che mi ami e forse in quel momento lo fai ma non è vero nessuno può amarmi perché non c'è nulla in me da amare lo so, ed eccomi qui infatti a toccarmi da me come se già fossi solo, tanto lo sono sempre. Dio sto per venire.
Non riesco a toccarti non riesco a sentirti mio, in realtà ho talmente paura di perderti che mi comporto sempre come se tu non ci fossi già più. Per abituarmi alla tua assenza per non illudermi di qualcosa che mi spezzerebbe il cuore non ti tocco e non ti chiedo di farlo. Ma... la tua mano si muove! All'improvviso si chiude sulla mia guidandola esperta, lo shock ancora una volta mi si rovescia addosso, ma il piacere è troppo forte e per un battito d'ali perdo coscienza galleggiando in un torbido magma multicolore, voglio restare qui!
Ti porti alle labbra la mia mano imbrattata e la succhi, brividi mi corrono lungo la spina dorsale, mi baci guardandomi io non reagisco, allora lentamente ti stacchi, sospirando piano.
Buona notte tesoro hai mormorato nei miei capelli tornando nel tuo mondo di sonno senza soddisfare il desiderio che ti sento in corpo. Perché l'hai fatto? Come sei riuscito ad entrare nel mio universo senza spezzarlo e senza lasciare cicatrici? Come hai potuto?
Non l'ho chiesto, ma mi hai teso la mano, vero?
Non è ancora il momento, Marius, e forse mai lo sarà, ma un giorno se non sarà troppo tardi, quando sarò diventato un uomo saprò decidere coscientemente come rispondere alla tua offerta.








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