PADRONE autoritario alto e bello cerca schiavo
sottomesso disposto a soddisfare ogni suo desiderio
By Trio a Delinquere
Dediche:
Ad Acua mamy sis e suo(cera) davvero insostituibile...ti vogliamo bene non potremmo mai fare a meno di te. Capito sis?
Inoltre
auguriamo un buon compleanno a Koi ^***********^
disclaimers: ma dobbiamo proprio farli?Ormai è chiaro no?
- No
e poi no! - una voce squillante risuonò per i corridoi dello Shohoku facendo
voltare molti studenti alle prese con l'intervallo per il pranzo.
Una
furia dai capelli rossi uscì dalla classe rischiando di travolgere i
malcapitati che si trovavano sulla sua strada
- Andiamo Hana...hai perso
- non
ci penso neppure yohei...era una scommessa truccata! -
-
hana...- tentò di richiamare il suo amico che si dirigeva verso le scale
Lo
raggiunse sulla porta della palestra
- senti Hana...- yohei lo guardava sorridendo - è solo un
annuncio. dai un paio di giorni e poi lo togliamo...
- ma tu stai scherzando...e se qualcuno chiama?
- Bhè
l'idea sarebbe quella...
- Ma
tu sei pazzo...- Hanamichi esplose arrossendo vistosamente
e guardandosi in giro tornando poi a fissare lo sguardo sul suo migliore amico
- senti cambiamo posta ok?
Yohei
scosse la testa con sussiego:
- non
se ne parla neppure. La scommessa era quella e tu l'hai
persa...
Hanamichi
sospirò sedendosi sul gradino fuori della palestra
- quando...- deglutì - vai a consegnare l'annuncio?
-
oggi mentre tu sei agli allenamenti...alla redazione dello "Psychotig
magazine" - yohei estrasse dalla tasca un foglietto e lo porse ad Hanamichi che lesse:
"SCHIAVO
obbediente cerca padrone autoritario capace di impartire ordini e di farsi
rispettare"
Il
suono della campanella probabilmente salvò la vita a Yohei Mito ^^
Mentre i due si allontanavano accompagnati dalle invettive di
Hanamichi.
La porta della palestra si aprì piano rivelando un ben
sveglio Kaede Rukawa che a braccia conserte e un sorriso compiaciuto sul volto
osservava Hanamichi Sakuragi...(^^;; mi fa paura così NdL perchè?? quando
fa così è nel suo meglio ^^ NdA)
La
redazione dello "Psychotig magazine" era piombata nel caos più
totale...Il redattore capo, Najka de Wwf, aveva ingiunto alle sue tre
collaboratrici di terminare la copia del giornale entro le 18:00
pena la morte tra atroci sofferenze:
Leyla Gufis
Dany Miagolis
Anny Micionis
(siamo
tre Animagi non registrati...si prega di NON rivelare la nostra esistenza al
Ministero della Magia -.-)
sedevano alla loro scrivania guardandosi sconsolate...mancavano
solo due ore al termine concesso e mancava ancora tutta la pagina degli annunci
sadomaso:
- se
non completiamo questa pagina...il capo ci scuoia...-
osservò Leyla
- non
precisamente...- obiettò Anny
- a
te ti spenna zia - concluse Dany con un sorriso
-
spiritose...- borbottò Leyla giocherellando con la cintura dell'abito della
bambolina che aveva accanto al telefono (*_* Dany ti dice nulla?NdL
Oddio...O__o se la porta anche a lavoro!!!NdD)
- se
non arriva qualcuno entro mezz'ora siamo finite...-
- mai
disperare
La
porta si aprì cigolando e un giovane alto entrò
-
Salve sono...- esitò - ecco vorrei mettere un
annuncio...
Le
tre ragazze alzarono gli occhi dalle loro scrivanie puntandole in volto al
nuovo arrivato
-
Sììììììììììììììì??? - esclamarono tutte e tre (più o
meno l'espressione è questa *çççç* NdL ehm zia veramente quella sei tu mentre
spogli la bambolina di Sanzo NdD&A)
- ehm
vorrei pubblicare questo annuncio
"SCHIAVO
obbediente cerca PADRONE autoritario capace di impartire ordini e di farsi
rispettare" numero telefonico
****** ( ci dispiace censurarlo ma Rukawa ci ha INGIUNTO di non rivelare il
numero di Hanamichi NdRedazione ç_ç ed è stato convincente rapendo la MIA
bambolina di Sanzoooooooooo NdL Ru ridai la bambolina a Zia Le NdD&A)
Quando
il giovane fu uscito le tre ragazze si guardarono
sollevate. Incorrere nelle ire di padrona Naika non era una delle cose che
preferivano, anche perchè lei e il suo assistente Pippis (segretario con
funzioni di animale domestico NdL non sono un animale
domestico IO NdPippis uff che noioso NdL Pippis...vieni...mamma ti da la pappa
*_* NdA). Leyla sollevò la cornetta del telefono pronta a trasmettere l'ordine
in tipografia, quando la porta venne nuovamente
aperta.
-
Rukawa? che ci fai qui - la voce di Dany era alquanto
sorpresa
-
Voglio rispondere a un annuncio...
-
quale annuncio?
- quello che vi hanno appena portato
- azz
che velocità - osservò Leyla - e le risposte eventuali di questo
annuncio -
- lo
deviate su un altro numero semplice no?
- Ma.. ma Rukawa questo non si può fare...-intervenne Leyla
Il
giovane si sporse sulla sua scrivania e con una mossa fulminea prese la
bambolina posata accanto al telefono (ma allora è un vizio ç__ç NdL ...guardate
che se la tirate troppo se ne cade la testa... non ho avuto molto tempo per
fermare i punti^^''NdD)
-
Davvero?
-
vedremo se si può fare ok Rukawa? ora ridai la
bambolina a zia Le...-
-
No... -
-
Come no?? Maledetto! Ridammi la mia bambolina di Sanzo!! -
- La
terrò in ostaggio, finché non avrò la certezza che le chiamate saranno deviate
su quel numero!! -
Così
dicendo Rukawa si girò e se ne andò.
-
...zia...io mi sbrigherei a cambiare quel numero fossi
in te...-
-
Anny...inutile parlare...zia ha già provveduto... -
-
........ -___- Mai vista zia lavorare così velocemente
-
-
>_____< Rivoglio Sanzo!!! -
Il
giorno seguente uscì in edicola Psychotic Magazine e Rukawa non aspettò oltre
per chiamare al numero interessato.
Il
pomeriggio, dopo gli allenamenti chiamò e a
rispondergli non fu Hanamichi come si era aspettato, ma Mito, che aveva un'aria
davvero divertita.
-
Salve, chiamo per l'annuncio... -
- Ah!
Salve...io sono il ... manager del suo schiavo... -
-
Oh...bhe.. allora... - Kaede cercava in tutti i modi
di fare una voce in falsetto ma nonostante tutto si accorse che gli bastava
parlare con una maggiore espressività perchè non lo si riconoscesse, o al
massimo dare un qualche tono alla sua voce.
- Ah
si, scusi. Prima di metterci d'accordo vorrei assicurarmi
delle sue buone intenzioni, sa...ci tengo al mio protetto (pare
qualcos'altro -.- NdA Nipo...ma che stiamo scrivendo?? O__O NdL Anny...ma
guarda che Hana non deve andare mica a lavorare sulla domiziana?? NdD) -
Kaede
sentì scendere un gocciolone sulla fronte. ma cos'era
scemo? Prima sottoponeva il suo migliore amico a una
cosa simile, e poi diceva di tenere per lui???
- Non
si preoccupi, se farà il bravo nessuno si farà male -
- Ah…allora...
-
Hanamichi
sospirò per la millesima volta nei pochi minuti che aveva lasciato casa. Yohei
lo aveva messo in questa brutta storia e ora chissà cosa gli avrebbero
fatto...e maledizione! La prossima volta sarebbe stato più attento a non
scommettere su quale era il colore originale dei capelli di Anzai, senza
contare che mai e poi mai avrebbe pensato che Anzai avesse i capelli biondi una
volta...e poi c'era ancora da capire come diavolo potessero
saperlo Mito e gli altri...
Per
la milleunesima volta Hanamichi sospirò, fermandosi proprio davanti alla sua
destinazione. L'albergo a ore non era proprio quel che
si dice...rasserenante, anche perchè la ragazza bionda all'entrata richiamava
la gente con strani slogan.
-
Entrate!! Passate le migliori ore della vostra vita nello Psychotic Love Hotel!!! Abbiamo anche i letti rotanti con le cinghie!! Potete
appendere il vostro partner al soffitto in una gabbia stile inquisizione!! tutte le torture più esclusive sul mercato!! -
(Che posto accogliente! ^__^NdD)
Hana
passò velocemente vicino alla ragazza, questa gli sorrise
vedendolo entrare, e poco dopo fu richiamata dall'alto da una voce autoritaria.
-
Leyla!! Lavora, non perdere tempo prezioso!! -
-
Si... -.- badrona... -
Intanto
Hana si stava guardando attorno nella hall, doveva
chiedere alla reception la camera che gli era stata assegnata, ma si vergognava
troppo, aspettò che la coppietta vagamente familiare se ne fosse andata per poi
avvicinarsi e chiedere.
-
Ehm...il mio nome è Sakuragi...dovrei avere una
prenotazione! -
La
ragazza dai capelli corti dietro il bancone lo guardò con interesse, poi senza
nemmeno guardare il registro si girò e chiamò nel retro qualcuno.
-
Anny, tesoro, accompagna il signore dal suo padron...ehm...alla sua camera. -
- E non può andarci da solo? -
-
No...non può...non fare la sfaticata. -
-
Okok -.-! Ma che stanza è? -
- La camera
riservata...la stanza "Messa Nera". -
-
Ohhhhh!! Arrivo. -
Dal
retro della reception uscì una ragazza dai capelli lunghi e un ridicolo vestito
da facchino, rosso sangue.
- Mi
segua prego. -
(Giusto
se qualcuno si chiedesse cosa sta succedendo... siccome la padrona è una
schiavista per risparmiare sul personale ci fa lavorare sia come dipendenti del 'love hotel” sia come redattrici del giornale. Siamo
impiegate 24 ore su 24, La paga è in pappa...ossia fic, gli orari tra i due
lavori sono strettamente variabili, non abbiamo ferie, nè straordinari... e la
tredicesima è meglio non nominarla se non si vuole finire a pane e acqua per
qualche mesetto... -___-'')
Hanamichi
sentiva le lacrime agli occhi, come poteva fare a scampare a quella
persecuzione??? Ormai era troppo tardi, e poi che
significava... "Messa Nera"?
Salutò
la ragazza iper sorridente ed entrò nella stanza. Notò con estrema felicità che
era tutto buio...doveva essere il primo ad arrivare.
Tirò
un sospiro di sollievo (il 1002... NdTrio).
- Sei
arrivato finalmente... -
Il
rossino saltò su se stesso e gli venne la pelle d'oca. Dall'oscurità della
stanza stava emergendo una figura più nera della notte.
Ci fu
un attimo di silenzio imbarazzante, in cui gli occhi di Hana si abituarono con
difficoltà al buio. Si guardò intorno e vide tante candele poste a formare un
simbolo preciso. Vide il pentacolo rosso disegnato sul pavimento e le catene
fissate alla parete. Riverso sul pavimento c'era uno scheletro, e per un breve
istante il suo cuore sperò che fosse finto.
Dal
soffitto vide pendere una falce che ondeggiava ipnoticamente.
Il
suo nuovo 'padrone' lo distolse dal suo esame ipnotico sbattendo le mani, così
che in un attimo tutti i faretti a forma di torcia s'illuminarono.
Si sentì sfrigolare gli occhi per un istante, poi si riabituò
alla luce.
La
prima cosa che vide, fu un ragazzo seduto sul letto di fronte a sè, in realtà
non c'era poi molto da vedere, la maggior parte, se non tutta la pelle era
coperta da uno strato di pelle lucida. perfino il viso
era coperto, solo un paio di penetranti occhi blu emergeva da quell'abisso.
-
Ehm...allora lei è...? -
-
Puoi chiamarmi PADRONE o ECCELLENZA se preferisci. -
Anche senza guardarsi allo specchio capì che il suo volto
stava andando a fuoco. Non poteva opporsi, doveva fare
lo schiavo obbediente.
- Si,
padrone... -
Kaede sorrise sotto lo la guaina di pelle che gli
ricopriva il viso. Stava aspettando questo momento da mesi... che dolce suono
era quella misera parola detta dalle sue labbra. Padrone...oh, si, non
si sarebbe mai stufato di sentirgliela dire con tanta sottomissione.
Rukawa
osservò i pugni stringersi e le vene ingrossarsi sui polsi per la tensione. Si
sarebbe certamente divertito. - Allora...iniziamo? -
Hanamichi
arrossì fino alla radice dei capelli. Iniziamo? Iniziamo a fare cosa? Dannato Yohei e dannati tutti i Guntai che l'avevano gettato in una
situazione come quella. Guardò con gli occhi socchiusi il suo... 'padrone'. Cosa si aspettava che
facesse?
- Non
restare vicino alla porta, vieni avanti. Voglio vederti alla luce...-
Sebbene desiderasse voltarsi e fuggire il più lontano possibile,
si fece coraggio, affondò le mani nelle tasche dei pantaloni e fece quattro
lentissimi passi in avanti. Sul volto la sua migliore espressione da teppista.
Ora riusciva a distinguere meglio l'uomo seduto sul letto, gli occhi blu
avevano una scintilla divertita e Hanamichi riusciva senza sforzo a immaginarsi il sorriso sadico in cui le sue labbra erano
curvate.
Passarono
lunghi secondi in cui Rukawa si limitò a fissare Hanamichi che in imbarazzo
spostava il peso del corpo da un piede all'altro evitando accuratamente di
posare il suo sguardo su letto. Tuttavia la stanza non offriva nessun luogo
sicuro in cui posare gli occhi, le gabbie erano poco rassicuranti, come lo
erano anche le catene.. per non parlare dello
scheletro. Il risultato era che gli occhi di Hanamichi passavano da un lato
all'altro della stanza senza trovare pace. Kaede si stava divertendo un mondo.
Finalmente gli occhi di Hanamichi trovarono qualcosa da fissare. Rukawa
accavallò le gambe e seguì il suo sguardo. Il rossino stava fissando il pendolo
che era interamente costruito con ossicini di vari animali, accuratamente
levigati, così lucidi da risplendere, ad attirare la sua attenzione non erano
state né le lancette con il piccolo teschietto di qualche topolino sulla punta,
nè le ali scheletriche da pipistrello che spuntavano dal quadrante (insomma...
un normalissimo orologio che si può trovare in ogni comunissima casa!^^NdD) ma
il piccolo paffuto pupazzo di un bonzo dal saio bianco e i capelli biondi.. con degli enormi occhi viola. (tralasciando che il
suddetto pupazzo abbia una gamba più lunga, una più corta, una
braccio chiatto e l'altro secco...^^''')
Rukawa
alzò un sopracciglio, aveva quasi dimenticato di avere ancora in ostaggio il
sanzo di Leyla... vabbè, glielo avrebbe restituito dopo... forse...
Ritornò
a fissare il suo 'schiavo'... che dolce suono aveva quella parola. Accarezzò
delicatamente con le mani guantate lo scudiscio, era
una sensazione piacevolissima e il pensiero che presto l'avrebbe potuto usare
lo stava facendo impazzire dal piacere. Schioccò le dita e vide Hanamichi che
sbattendo le palpebre ritornava a fissarlo.
- Ti
piace la stanza? - gli chiese
Il
rossino si passò la lingua sulle labbra secche. - E'
molto... molto...
- A
tema? - suggerì Rukawa.
-
Si... - sussurrò Hanamichi.
Lo
scudiscio fendette l'aria con un sibilo. - Si, padrone. - precisò Kaede.
Hanamichi
fissò con odio quell'aggeggio che l'uomo aveva tra le mani. -Non vorrai davvero
usarlo? - chiese.
Rukawa
sarebbe scoppiato a ridere se fosse stato quel tipo di ragazzo che scoppia a
ridere, invece si alzò con grazia felina. La pelle nera che aderiva al suo
corpo, riluceva alla luce delle torce. Una mano sotto il
mento, l'altra che teneva lo scudiscio sul fianco.
-
Evidentemente non hai capito molto bene la situazione, tu sei il mio schiavo,
questo significa che farai tutto ciò che ti chiederò, parlerai solo se ti dirò
di farlo, ti muoverai quando ti dirò di muoviti, griderai quando ti chiederò di
gridare e verrai quando ti dirò di venire. Hai capito? - chiese
Hanamichi
lo fissò con gli occhi spalancati.
- Hai
capito? - chiese di nuovo Kaede, fendendo l'aria con lo
scudiscio, producendo un suono penetrante per niente rassicurante.
-
Si... padrone... - si affrettò ad aggiungere Hana.
Kaede
iniziò a girargli intorno, inclinando di tanto in tanto la testa quando faceva
qualche apprezzamento sul corpo del suo nuovo schiavo (e io aggiungere anche
primo^^' NdD Io aggiungerei ultimo ¬.¬ NdA)
- Non
ti sembra di avere troppi vestiti? - gli chiese e sebbene Hanamichi pensasse
che i jeans, la maglia bianca e il giubbino stessero
benissimo dove si trovavano ora.. ma non poté fare a meno di concordare con il
suo 'master'...
-
Togliti la giacca. - Ordinò il master e Hanamichi come un cucciolo obbediente,
aprì la giacca per togliersela. - Lentamente!- intimò il padrone e Hanamichi
non poté fare altro che fare come gli ordinava, anche perchè quella cosa che
continuava ad agitare in aria non era per niente rassicurante.
La
stoffa iniziò a scivolare da una spalla, scoprendo un
braccio, poi l'altro, poi lentamente liberò una mano, e infine l'altra.
Non sapendo dove posare l'indumento, lo lasciò cadere a terra. Alla giacca
seguì la maglia, poi le scarpe, i calzini e la camicia..
rimase con i soli jeans, mentre ai suoi piedi c'era una piccola montagnella di
indumenti.
-
Slaccia il primo bottone... - Il master dava i suoi ordini con voce gelida
senza alcun tono particolare, voce che ad Hanamichi
era estremamente familiare. Sbottonò il primo bottone sperando che quella
tortura finisse il prima possibile. Quando tutti i bottoni furono aperti, il 'suo' padrone gli ordinò di rimanere immobile. La voce
proveniva alle sue spalle e gli fece scorrere un brivido lungo la schiena.
Hanamichi sentì improvvisamente le mani del suo master su di sè. Era alle sue
spalle e gli accarezzava il petto, stuzzicandogli i capezzoli. Quelle mani e
quelle braccia completamente ricoperte di pelle nera erano terribilmente eccitanti e Hana non poteva in alcun modo nascondere
l'eccitazione. La mano destra del suo padrone era altamente
intraprendente e prese immediatamente la via per i piani bassi infilandosi nei
suoi pantaloni. Lo sfiorò dolorosamente senza mai toccarlo, in carezze
piacevoli quanto eccitanti. Il rossino non riuscì a
trattenere un gemito, di cui ben presto se ne pentì, visto che le mani lo
abbandonarono e lo schiocco dello scudiscio lo colpì sul fondoschiena.
-
Puoi gemere solo quando te lo dico io! - spiegò il master, guardandolo con i
suoi taglienti occhi blu e Hanamichi lo maledì
trecento volte mentalmente. Ma chi si credeva di
essere quel piccolo bastardo vestito con un completino di pelle nera che
lasciava ben poco all'immaginazione, fasciando quel suo bel corpo, con quegli
occhi blu così simili a quelli di una volpe....
O____O
....
Hanamichi
cercò di portare la sua mente sul retto binario. Avanti, siamo seri... quell'essere che si stava divertendo un mondo a frustarlo
sul fondo schiena non poteva essere il freddo impassibile, Kaede Rukawa!
O si? O__O
D’accordo
che in un modo o nell'altro pensava sempre a quella dannata volpe..
non era certo un mistero che il suo 'odiarlo' era solo un modo come un altro
per 'amarlo' (non domandate... meglio non addentrarsi nella mente del dohao...
potremmo non tornare vivi NdTrio) ma quegli occhi... era sicuramente frutto
della sua immaginazione che stava cercando di autoconvincerlo che quello che si
atteggiava a suo padrone fosse la volpe...
Con
questi pensieri che gli vorticavano nel cervello riuscì a togliersi i pantaloni
così come il master gli aveva ordinato.
Rukawa
aveva ormai scoperto che aveva un lato sadico nascosto (non poi così tanto
nascosto^^' NdD), i giochini che gli aveva consigliato
la padrona dell'hotel erano decisamente divertenti e avere il do'aho in suo
potere era qualcosa di estremamente eccitante! Con lo scudiscio (a cui ormai si
era affezionato, aveva infatti deciso che l'avrebbe
portato nella borsa anche in palestra... non si sa mai che tipo di occasioni si
possono presentare...NdD Sembra quasi Zoro col feticcio...NdA) sfiorò i boxer
neri, unico indumento rimasto addosso ad Hanamichi.
-
Toglili - ingiunse colpendolo leggermente. Lesse chiaramente il dilemma
interiore nel cioccolato degli occhi del rossino. Lo vide mordersi le labbra e
afferrare saldamente l'elastico dell'unico indumento che gli dava ancora una
parvenza di orgoglio. Con un unico gesto li lasciò
cadere a terra accanto agli altri e ora lo fissava con tutto l'orgoglio di cui
era riuscito a rivestirsi.
L'adorava...
ma c'era qualcosa che il suo Do'aho doveva assolutamente capire... lui
apparteneva a lui e a nessun altro... era un concetto abbastanza semplice,
chiaro a tutti, solo il do'aho aveva bisogno di una lezione che gli rendesse il concetto più esplicito.
-
Inginocchiati. - Hanamichi strinse i pugni, ma alla fine fece come gli era
stato ordinato. Rukawa si slacciò dal polso il bracciale borchiato,
srotolandolo fu chiaro persino ad Hanamichi che fosse
un collarino. Con pochi gesti il collarino fu assicurato alla gola del rossino.
- Da
ora sei il mio animaletto, il mio cucciolo che farà tutto quello che gli dirò. Abbaia...-
Hanamichi
lo guardò con gli occhi spalancati, non si aspettava davvero che lui abbaiasse,
vero? Il segno rosso dello scudiscio sulla spalla, gli fece capire che il 'suo' master si aspettava esattamente che lui abbaiasse.
Per cui abbassò la testa, si schiarì la voce e iniziò ad abbaiare, fin quando
il master non gli accarezzò la testa.
-
Bravo il mio cucciolo, ora poi anche smettere di abbaiare.
Rukawa
gli attaccò un guinzaglio e lo guidò fino a farlo accucciare ai piedi della
poltrona su cui lui si sedette.
- Che bravo cagnolone. - Lo lodò accarezzandogli i capelli
rossi. - Sai perchè questa stanza si chiama la 'messa
nera'?
Hanamichi
si affrettò a scuotere al testa e Rukawa sotto la
maschera di pelle nera sorrise maliziosamente.
-
Chiunque entra in questa stanza deve adempiere a un...
rito.. ora tu mi ubbidirai e accenderai tutte quelle candele. - gli indicò le
candele che formavano il pentacolo e gli mise tra i denti un lungo fiammifero
acceso.
-
Vai, comportati come un bravo cucciolo. - lo incitò dandogli un colpetto sul
sedere gnudo.
Hanamichi
a quel punto sapeva che se si fosse alzato dalla sua posizione a quattro zampe
sarebbe incorso nelle ire del suo padrone e sinceramente non aveva per niente voglia di incontrare nuovamente quell'arnese che aveva
sempre a portata di mano.
Con estrema pignoleria accese tutte quelle dannate
candele che sembravano non dover finire mai. Tra l'altro accendendole
aveva notato delle strane catene che spuntavano dal pavimento ma per la sua
sanità mentale preferì non farci caso.
Sputò
il fiammifero poco prima che gli ustionasse le labbra.
Fortunatamente il suo lavoro era finito. Il suo padrone battè le mani e lui
come un cucciolo obbediente tornò ad accucciarsi ai
suoi piedi.
- Sei
stato bravo, davvero bravo. - Lo lodò Kaede, accarezzandogli
il viso, un dito tracciò la linea delle labbra del rossino prima di
chiedere insistentemente di entrare nella sua bocca. Non ebbe
bisogno di ordinarlo, Hanamichi iniziò automaticamente a leccarlo e a
succhiarlo. Kaede socchiuse gli occhi in estasi, i movimenti della lingua di
Hanamichi erano deliziosamente eccitanti. Quando fu
soddisfatto gli prese il viso tra le mani, desiderava
baciarlo, ma la pelle nera della maschera che portava sul volto glielo
impediva... ma le risorse di Rukawa sono sempre infinite e poiché tutto quello
che Rukawa vuole, di solito, lo ottiene, tra i vari oggetti accanto alla poltrona
prese una morbida sciarpa di seta nera, con cui bendò il suo schiavetto. Ora
che Hana non poteva vederlo in viso poteva finalmente togliersi quella dannata
tutina di pelle in cui stava facendo la sauna. Il tessuto gli si era attaccato
addosso e stava avendo qualche difficoltà a togliere i guanti quando fu
piacevolmente sorpreso dall'iniziativa di Hanamichi che afferrato un dito tra i
denti iniziò a tirare per aiutarlo a sfilarsi il guanto.
Il
tutto risultò così piacevole che Rukawa volle
riprovarlo anche con l'altra mano e poi con le gambe. Era così dannatamente eccitante farsi aiutare a spogliare dai denti di Hana che
doveva necessariamente andare a caso non potendo vedere nulla. Quando
finalmente riuscì a liberarsi anche dell'ultimo pezzo di pelle nera, alzò con
uno strattone il viso di Hana e si impossessò delle
sue labbra per un bacio che lasciò il rossino confuso, smarrito e completamente
interdetto.
Il
master si era allontanato da lui subito dopo il bacio e lui non capiva dov'era. Non poteva negare di essere eccitato da
tutto questo, non sapeva neanche dove lui fosse ora,
era davanti a lui? Alle sue spalle? Lo guardava da lontano? Era accanto a lui?
Così vicino che il suo respiro avrebbe potuto sfiorarlo? Se
solo avesse parlato avrebbe potuto intuire dove si trovasse ora...
Aveva
l'impressione che sia alle sue spalle, sentiva il suo
respiro sul collo, il suo profumo.. strano, prima non se ne era accorto ma il
profumo del suo 'padrone' era stranamente familiare, così simile a quello così
unico di Rukawa. E improvvisamente la domanda gli
sorse spontanea, che il suo 'padrone' dagli occhi di volpe, dal profumo di
Rukawa fosse davvero la Kitsune? La domanda gli bruciava sulla punta della
lingua avrebbe tanto voluto chiederglielo ma la mano che passò sul suo torace,
le dita e soprattutto i denti che gli stuzzicavano i capezzoli gli fecero
momentaneamente perdere il lume della ragione, se mai l'avesse avuto, visto il
tipo di scommesse che andava accettando.
Quelle
mani lisce toccavano ovunque e mentre una si concentrava sul suo collo l'altra
scendeva lungo il fianco fino alla natica dove allargava il palmo per saggiarne
la consistenza come se fosse la cosa più naturale di
questo mondo.
Mi accarezza, stringe leggermente la mia virilità per poi
ritornare sul mio fondoschiena per esplorare la mia piccola apertura, con una
dolcezza infinita, senza entrare.
Quando si sta per abituare all'avere quelle gentili mani su di
sè, improvvisamente, due dita si fanno largo dentro di lui, così
inaspettatamente che Hanamichi non può fare a meno di gridare e chinarsi in
avanti dove la spalla del suo padrone era pronta ad accoglierlo. Continua a
muovere le dita dentro e fuori di lui mentre gli bacia il collo, trovando il
punto in cui la pelle è più sensibile, iniziando così a succhiare, finché
stanco non lo morde.
Al
secondo grido di Hanamichi, Rukawa gli prende la testa con una mano guidando le
sue labbra vicino al suo orecchio.
-
Ogni rito comporta un sacrificio, sai? - sussurra abbandonandolo di nuovo.
Uno
strattone gli ricordò di essere ancora legato al
guinzaglio. Non sapeva dove era stato portato ma quando si fermò rimase a
quattro zampe, non aveva la minima idea di cosa fare. Forse era al centro della
stanza... sperava solo che non fosse nelle vicinanze dello scheletro o peggio
ancora di quella falce che ciondolava dal soffitto. Nel silenzio sepolcrale
della stanza sentiva distintamente il ticchettio del pendolo e sperò vivamente
di non trovarsi neanche vicino a esso... le ossa così
bianche gli avevano sempre fatto paura.
Il
dolore che lo colpì fu improvviso oltre che inaspettato! Dannata volpaccia che
si muoveva così silenziosamente! Il pensiero di aver associato il suo padrone
alla Kitsune lo colpì profondamente. Possibile che cercava nel suo padrone
tutto ciò che poteva renderlo simile alla volpe? Che
fosse questo un suo desiderio nascosto (che puoi tanto nascosto non era, visto
come lo prendeva in giro yohei)? che avesse davvero
sperato di trovarsi rinchiuso in una camera, magari meno dark e con meno catene
e ossa in giro, con Rukawa Kaede? La volpaccia malefica? La Kitsune dagli occhi
più belli che avesse mai visto?
La
seconda ondata di dolore lo fece ritornare in sè. Quelle piccole goccioline
bollenti colavano sul suo corpo raffreddandosi e arrossando la pelle.
Quando
chiese il perchè lo faceva, il master essendo un bastardo (o forse è l'autrice a esserlo NdD Molto probabile NdA&L) continuò a versare
ancora più cera in posti ancora più sensibili della schiena, come il sedere e
poi ancora più giù sulle .. ehm.. palline... e Hanamichi poteva tranquillamente
assicurare che lì faceva un male cane! Ma almeno aveva
imparato la lezione: mai chiedere spiegazioni al master (o all'autrice bastarda
che scrivendo NdD MOLTO probabile -.- NdA).
La
candela ben presto finì e Rukawa maledì Anny che aveva risparmiato sugli
accessori, di sicuro dopo sarebbe andato a protestare
con Naika.
Gettando
sul pavimento il mozzicone che restava della candela, stava per prenderne
un'altra. Mentre Hanamichi si contorceva gli era passato per la mente che la
candela poteva essere usata in tanti altri modi (e lo pensava mentre fissava
intensamente una precisa parte del corpo del rossino) tuttavia era poi giunto alla conclusione che quello lo poteva riservare per
un'occasione futura. Invece si dedicò con cura minuziosa a staccare i pezzetti
di cera dal corpo di Hana, lo fece stendere sotto di se e con un freddissimo
cubetto di ghiaccio tra i denti iniziò a passare sulle piccole scottature
prodotte dalla cera.
I
lamenti di Hanamichi erano così deliziosamente eccitanti
che a metà dell'opera Rukawa non ce la fece più, lo fece girare e gli portò le
mani sopra la testa per assicurarne i polsi alle catene che fuoriuscivano dal
pavimento.
La
debole protesta di Hana fu vana in quanto ampiamente
ignorata. Rukawa si sedette a cavalcioni su di lui.
Gli
prese il volto tra le mani, in modo da tenerlo fermo e iniziò a parlargli
nell'orecchio.
- Sai
che tipo di rito si celebra?
Hanamichi
scosse la testa e Rukawa sorrise malignamente.
- C'è
un solo tipo di rito che si può celebrare ed è quello del sacrificio della
verginità...
L'espressione
sul viso di Hanamichi era impagabile e Rukawa fu ripagato di tutti i sacrifici
fatti fino a quel momento (..che sacrifici scusa? ¬_¬
NdTrio - Provate voi a infilarvi quell'arnese di
tortura che viene spacciato per tutina di pelle nera! >_< NdRu)(Anny
pensa a suo fratello con quel vestito...io veramente me l'ero immaginato come
il vestito di Lucifero che dovrà mettersi l'anno prossimo ^___________^)
- E se non fossi vergine?
Rukawa
rimase interdetto... a quello non aveva pensato...
Hanamichi poteva non essere più vergine? Cioè... era
davvero possibile che non fosse vergine?
Quel
pensiero riuscì a imbambolarlo così a lungo che Hana
sotto di lui iniziò a muoversi in imbarazzo.
Quel
movimento ridestò Rukawa che sospirò teatralmente.
-
Poco male... basta che uno dei due lo sia, no?
Fosse
stato un cartone animato sulla testa di Hanamichi sarebbe comparso un enorme
punto interrogativo... quando l'implicazione della frase raggiunse il cervello
di Hana.. - Ahh... - fu
l'unico commento mentre diventava un tutt'uno con il colore dei capelli.
Rukawa
roteò gli occhi. - Sei il solito do'aho... - borbottò sconsolato.
Di
nuovo il viso di Hana aveva dell'impagabile.
-
Ru... Rukawa?? - Gridò diventando ancora più rosso.
- No.. babbo natale! >_< chi sarei
dovuto essere razza di idiota! - esclamò il volpino tenendo fermo Hana che
cercava di scrollarselo di dosso.
-
Slegami immediatamente!
-
Neanche per sogno, sei mio!
-
Vaneggi! Non sarò mai tuo!
- Ti ho
comprato... cioè no... acquistato... hm.. no, neanche
questo è il termine esatto... insomma.. per questa sera sei il mio schiavo! Hai
perso la scommessa quindi non lamentarti!!
- E tu che ne sai della scommessa?! - Gridò infuriato
Hanamichi - E sopratutto toglimi questa dannata benda!
- Te
la tolgo quando mi va! E poi secondo te... vengo a
sapere della scommessa e non faccio di tutto per evitare che ti cacci nei guai?
-
Come hai fatto a saperlo stupidissima kitsune!?
-
Semplice... lo sentito mentre hai letto l'annuncio
quando parlavi con Mito.
-
....
-
......
-
.....
- ...COSA?
- MI
HAI SPIATO!
- Non
ti ho affatto spiato! Ho ascoltato per caso!
- TU
MI STAVI SPIANDO!
La
litigata andò avanti ancora per molto...(per questioni di spazio l'autrice non
trascriverà cosa si sono detti, anche perchè la suddetta autrice è stanca e
vorrebbe finire questa lemon sadomaso casta e pura il prima
possibile^^'').
Nel
frattempo nella reception dell'albergo...
-
Quei due sono un caso perso... -___- - Commentò Anny,
sgranocchiando dei biscotti.
- Già
decisamente... stavano andando così bene... era
proprio necessario che lo chiamasse do'aho facendosi sgamare? -___-? -chiese
Dany, sorseggiando il suo thè alla menta.
- La
mia bambolina è ancora sana e salva vero? Vero? - chiese zia Le facendosi spazio tra le due ragazze per vedere
meglio il monitor. Essendo un hotel all'avanguardia ogni stanza aveva
una telecamera in modo che le operatrici potessero essere sempre immediatamente
informate se fossero sorti problemi... anche se in quel momento le tre
sembravano più a un cinema che a lavoro.
-
Sanzo è ancora sano e salvo sul pendolo... credo che Ru se lo sia tranquillamente dimenticato... -rispose flemmatica Anny
- Zia
Le....
- Si?
- la suddetta biondina guardò le due ragazze.
- Se tu sei qui, se Anny è qui e io sono qui... chi è che sta
facendo il palo?
- .......... - le ragazze si scambiarono degli sguardi sbigottiti,
un 'oddio' borbottato fu l'unico suono che uscì dalle
loro labbra prima che la voce della padrona si fece udire in quasi tutto
l'edificio.
-
ANNYYYY DANYYY LEYLAAAAAAAA SCANZAFATICHE DOVE SIETEEEEEEE???
Nel
frattempo nella stanza 'Messa Nera' il litigio era stato ampiamente superato e
i due erano felicemente avvinghiati... o meglio Rukawa per far tacere il do'aho
aveva giustamente pensato che il miglior modo fosse tappargli la bocca, e quale
miglior modo migliore di tappare la bocca se non con un bel bacio mozzafiato?
Sul
corpo di Hanamichi alle carezze seguirono i baci, ai baci la lingua, alla
lingua..
Lingua che scese a leccare ogni centimetro della pelle di
Hanamichi facendosi perdonare per tutte quelle piccole scottature. Quella lingua curiosa si
fece strada fino all'eccitazione del rossino, stuzzicandola. Rukawa aveva ormai
scoperto che far gemere il suo schiavo era un suono celestiale e aveva inoltre
scoperto di avere una vera e propria predisposizione per il sadismo. Adorava
torturare Hanamichi.
- sai perchè ti torturò così? -gli chiese soffiando sul membro
pulsante e desideroso di trovare uno sfogo.
-
perchè sei un bastardo sadico? - provò Hanamichi (senza tutti i torti)
Rukawa
ridacchiò prima di leccare il membro del rossino che si morse le labbra.
-
Semplicemente voglio che tu capisca un paio di concetti..
- e quali sarebbero?- chiese Hanamichi a denti stretti,
fissando il volto del volpino. Almeno durante il litigio precedente era riuscito a
farsi togliere la benda, anche se le mani rimanevano ancora legate al
pavimento.
-
Beh, sono concetti molto semplici che anche il tuo cervello di do'aho riuscirà
a capire senza problemi.
-
Ehi!
Rukawa
ignorò tranquillamente la protesta e per riportare l'attenzione del rossino
sull'argomento che gli interessava morse leggermente il suo membro.
-
Lezione numero uno: NON oserai mai più fare scommesse
del genere con Yohei o chicchessia! Scommesse del genere potrai
farle solo con me!
Hanamichi
ci pensò su mentre le labbra di Rukawa salivano e scendevano sul suo membro
eccitato che ormai da più di un'ora stava gridando di voler venire.
- Ok
ok.. lo prometto... ora andiamo avanti.
-
Prima della lezione numero due... se non sei vergine con chi l'hai fatto?
E la
domanda fu sottolineata da un altro morso, questa
volta più doloroso.
-
Stupida kitsune! Con chi credi che l'abbia potuto
fare? Naturalmente con nessuno se escludi la mia mano! >___<
-
Oh... - fu l'unico commento del volpino che per ricompensa iniziò a succhiare
il membro di Hanamichi che non si fece pregare troppo per venire.
Dopo
aver ripulito per benino i gioielli di famiglia del rossino, Kaede andò a
cercare le sue labbra da cui il respiro usciva a spezzoni. Lo baciò con trasporto prima di passare alla lezione successiva.
-
Lezione numero due: TU appartieni a ME e a nessun
altro, chiaro il concetto? - chiese intermezzando le parole con morsi. Rukawa aveva scoperto che gli piaceva da morire mordere il collo di
Hana (deve essere qualche rimasuglio della sua natura vampiresca^^;;).
- Ru.. - mugugnò Hana
- hm?
- l'interpellato alzò un sopracciglio.
- Da
quando sei diventato così logorroico? -__-'
- Da quando ho scoperto che mi piace darti ordini...
-
....... - Hana lo guardò storto. - Se pensi che io obbedirò ai tuoi ordini fuori da questa camera, puoi scordartelo!-
Rukawa
si strinse nelle spalle. - Mi accontenterò che tu mi ubbidisca
nella camera da letto... che sia questa o una un pò più... bianca...
Arrivare
al compromesso non fu poi così difficile, dopotutto Rukawa era da quando
Hanamichi aveva messo piede nella stanza che non veda l'ora di poter entrare in
lui e allo stesso modo la pensava anche l'inquilino del piano di sotto che non
se lo fece ripetere due volte.
La
voce di Hanamichi era davvero eccitante e Rukawa si
ripromise che l'avrebbe fatto gridare ancora molte, molte altre volte.
Quando Hana venne sui loro ventri per la seconda volta, Rukawa
si lasciò andare al piacere e rilasciò il suo seme dentro di lui.
Spossato
crollò sul corpo accogliente del rossino.
- Ru?
- hm?
- rispose già per metà nel mondo dei sogni il volpino.
-
Saresti almeno così gentile da liberarmi i polsi?
-
...troppa fatica... -rispose Rukawa accoccolandosi meglio sul corpo di Hana. -
dopo ti libero... promes... zzz...
Hanamichi
sospirò rassegnato a passare il resto della notte sdraiato sul pavimento con il
volpino che gli russava addosso. Beh, dopotutto doveva ammettere che la
posizione non era poi tanto scomoda... se solo avesse
potuto usare le mani per abbracciarlo!!!
>_<
Ore
12.46 pm
Una
testa simile ad un puntaspilli si fece spazio tra le coperte pesanti. Un
braccio cadente come quello di uno zombie, scivolò fuori dal
letto per poggiarsi sul telefono squillante.
Il
telefono fece un breve viaggio fin quasi sotto le coperte.
-
Pronto... - Una voce roca e assonnata rispose al malcapitato che osava chiamare
a casa sua in piena notte.
-
Pronto, chiamo per rispondere all'annuncio. -
- Hm?
Che annuncio? -
-
Come che annuncio...non scherzare…comunque...ho deciso
di essere il tuo padrone...quindi...farai bene a rispettarmi d'ora in poi... -
-
Padrone? ma che...aspetta...ma questa voce...Akagi? -
- ......forse ho sbagliato numero... -
Tututututu...
Il
ragazzo guardò stralunato la cornetta del telefono, poi scosse la testa e lo
mise a posto.
Si
girò tra le coperte per abbracciare la figura al suo fianco.
-
Hmm...chi era? -
-
Sbagliato numero...yawn -
-
Hmm.... -
Pochi
secondi dopo entrambi erano già nel mondo dei sogni...
Ore
01.25 am
La
stessa mano di prima si levò sul telefono per afferrare quell'oggetto infernale
che non ne voleva sapere di smettere di far rumore.
-
PRONTO!!! -
-
Siamo nervosetti eh? Non ti preoccupare...sarò io a metterti in riga... -
- Cosa? Ancora? -
-
Ah...allora non sono il primo? Male...malissimo! Io però on temo rivali, sono
il migliore, e lo sarò sempre. -
-
........ -
-
Bravo...vedo che cominci a capire la disciplina..,non
parlare se non sei interpellato. -
-
.....Ma.... -
- Ma cosa? Non sono stato chiaro? Birbante!! -
-
MAKI?! -
-
Sendoh???? -
-
Ma...ma che..? -
-
Ehm...eheh...ci sentiamo eh? -
Tutututututu.....
Sendoh
guardò sconcertato la cornetta...
- Due
volte in una notte...e poi...che sia uno scherzo? -
- Chi
era ora? -
Koshino
emerse dalla cappa di coperte, io capelli ovunque sul suo viso. - Uno
scherzo... amore...io vado in bagno, torno subito. -
-
Hm.... -
Sendoh
sorride nel vedere il ragazzo così tenero, momento più unico che raro.
Ore
01.32 am
Il
telefono squillò di nuovo, ma stavolta Sendoh era in bagno...
Koshino
brancolò con sforzo fino alla cornetta, poggiò un gomito sul comodino, l'altra
mano andò a sollevare i capelli dal viso.
-
Prohhnto... -
Proprio
in quel momento un brivido di freddo gli attraversò la schiena, e la voce gli
uscì simile a un gemito.
-
Wow...nemmeno mi senti che già gemi. -
-
Ehm...chi è? -
-
Oh...ma hai una vocina davvero sexy sai? -
-
Cos'è uno scherzo? -
-
Nono, sto semplicemente rispondendo all'annuncio che hai messo sullo psychotic
magazine. -
- Il
che...? -
- Hm.. non mi piace uno schiavo ribelle... e ricordati d'ora in
avanti che dovrai obbedire solo ai miei ordini...CAPITO?? Cerca di starmi a
sentire quando parlo! -
In
quel preciso attimo nella mente di Koshino passarono una serie d'immagini,
tutte le volte che era stato rimproverato da quella voce scimmiesca tornarono
alla memoria all'improvviso.
-
CAPITANO!! -
-
......... -
-
.................. -
- ......dicevo...nella prossima partita, Koshino, vedi
d'impegnarti di più in difesa, siamo intesi? Ok, a domani. -
-
A...a domani... -
Hiroaki
lasciò cadere la cornetta sul cuscino fissando lo sguardo nel vuoto, come
terrorizzato. Quando Sendoh poco dopo tornò dal bagno
lo trovò ancora così.
-
Hiro...cos'è successo? Ehm...non dirmi che erano
ancora Maki, o Akagi! -
Koshino
lo guardò ancora shockato.
- .....Uozumi mi ha appena detto che ho una voce sexy quando
gemo. -
-
.......direi che è ora di staccare il telefono... -
-
già.... -
Fine
^^