Titolo: P.W.P. Paradise Wedding Place (l’idea di utilizzare PWP come titolo è stata mia, ma la realizzazione del titolo per esteso è stata di quel genio di Eny, come sempre…-_-….possibile che io non ne faccia mai una???)

Autrice: per evitare attentati gradirei rimanere anonima…

Genere: AU, un po’ sclerata

Pairing: vediamo… è per Naika, quindi credo sia sicuramente una HarukoHana Senru!!!!!<- ovviamente scherzO!!!!! È una ruhana^^

Rating: Nc-17… credo… spero… penso… ehm…

Disclaimers: tuuuuuuuutttttttiiiii i personaggi appartengono a papino Inoue, tranne la cara Naika che appartiene a sé stessa e Pippis che è… bè, è Pippis^^<-per sapere chi è leggete “diavolate” o anche la recente “virtual”^^<- anche se dubito che molti non abbiano letto questi due capolavori…

NOTE: Questa fic è stata cominciata in concomitanza con il compleanno della mitica Naika, perché è una persona meravigliosa che sopporta i miei infiniti ritardi, come quello di questa fic, inoltre ha un talento smodato e una fantasia incredibile…

Note2: rukawa parlerà un po’ tanto, rispetto al suo solito, ma sono esigenze di copione…

Buona Lettura! per ogni commento shadow_ladi@yahoo.it



P.W.P. (paradise wedding place)

di  Aimi_fantasy

-Ru… ti prego, non andare, non ne uscirai vivo e io ti amo troppo per poter pensare di poterti perdere!!!!!!- una voce si spanse per un territorio devastato, portata dal vento carico di ceneri e fiamme, mentre in lontananza risuonavano echi di esplosioni e grida di uomini e donne. Il fumo s’alzava dal terreno in complicate volute, che si perdevano nel cielo plumbeo.

-Haruko… anche io ti amo!!!! Ma non posso restare qui senza far niente, solo io posso salvare quella gente! Cazzo! Mi sono unito all’aviazione giapponese per potere salvare la mia gente e chi amo… Haruko, se non li fermiamo rischierai anche tu la vita e io non posso, non posso e non voglio permetterlo… non permetterò a quegli invasori di distruggerci, la Terra non cadrà mai e io so come annientare quegli esseri…- gridò con passione un bellissimo ragazzo moro dagli occhi blu, suggellando quelle parole con bacio sulle labbra della ragazza dai capelli castani di fronte a lui, dopodiché si alzò nei suoi centottantasette cm di statura, correndo verso il centro città ormai ridotto ad un cumulo di macerie e rottami

“Haruko io stesso creai quei mostri in laboratorio, festeggiai pensando di aver fatto una grande scoperta scientifica, ma io… non avrei mai voluto questo…” pensòl’uomo, arrestando la sua corsa di fronte ad un grattacielo ancora miracolosamente in piedi…

 

TO BE CONTINUED (non perdete il prossimo episodio della serie “minaccia” martedì alla stessa ora…); annunciò una squillante voce maschile.

 

CAST

Ruichi Morigawa……. Kaede Rukawa

Haruko Mikami……... Yoshiko Takashi

Dr. Mattew………….. Soichiro Kawata

…..

…..

…..

 

Un ragazzo dalla lucente capigliatura fulva spense il televisore scuotendo il capo rassegnato, trovava stupidi tutti quei sentimentalismi inutili… era un film d’azione?! E allora perché l’attore non faceva semplicemente il duro della situazione?! Ok, parole contraddittorie se dette da uno che sul romanticismo ci speculava (e neanche poco!), ma si sa che il lavoro è lavoro… si alzò dalla scrivania e girò per il luminoso ufficio, sfogliando qualche quadernone ad anelli rilegato in pelle, dopodiché guardò l’orologio da polso dalla cassa dorata. Ecco. Lo sapeva. Matematico! Quella era in ritardo, non che fosse una novità… anzi, un’ora era una bazzecola rispetto al solito, era. Sempre. Puntualmente. In. Ritardo! Almeno abitasse lontana… No. Macché! Viveva esattamente a un chilometro e quattordici centimetri dall’ufficio, ma Quella era comunque in ritardo; ancora si chiedeva perché non la licenziasse, o meglio, che cosa aveva bevuto il giorno del colloquio per indurlo ad assumere una pazza, ritardataria, crudele, che girava tutto il tempo con la sua coscienza cattiva –Pippis- simpaticamente appollaiato su una spalla… probabilmente qualcosa di forte.

Una ragazza spalancò di colpo la porta

-capo, perdonami il ritardo, ma ho trovato traffico…-

-Naika, come hai fatto a trovare traffico se vieni a piedi?!- la ragazza fece per aprir bocca, ma Hanamichi l’interruppe –no, non spiegarmelo neanche… ciao…- e si precipitò fuori dall’ufficio, in ritardo come non mai per una conferenza

-certo che Hana-chan poteva almeno salutare…- mormorò la bella ragazza arricciando il naso offesa –vero Pipps?!- e rivolse un sorriso all’esserino che era delicatamente poggiato su una sua spalla

-tsk… gentile?! E vieni a parlare a me, un DEMONE(o almeno lo ero) di gentilezza?! E poi… mi sono diplomato con il massimo dei voti alla Transilvania hight school e stavo per prendere le corna, per ridurmi a lavorare come tua coscienza in questo postaccio…ah!- Naika alzò gli occhi al cielo scuotendo il capo rassegnata, ormai abituata a quelle frasi.

 

-ascolta Kaede… così non va bene…- sentenziò greve un ragazzo dagli occhi scuri, passandosi una mano fra i capelli corti

-che intendi dire?-

-intendo, Kaede… che nonostante tu sia uno dei miei migliori attori non riesco a rimediarti un ruolo nel film “Ladro di corpi”, tratto dal libro di Anne Rice! E sai perché?-

-perché il regista è un incompetente? Sono perfetto per quella parte!- sbottò sprezzante il promettente attore Kaede Rukawa, che nell’ultimo periodo era stato presente sugli schermi tutti i pomeriggi con il telefilm televisivo “Minaccia”, ma che non era ancora riuscito a sfondare nel mondo del cinema

-no, Kaede… il problema è che non sei conosciuto! Il produttore di quel film vuole un attore il cui nome sia già sulle bocche di tutti…capisci?-

-certo che lo capisco! Ma, Mitsui, come mio manager non sarebbe compito tuo quello di rendermi famoso?!- domandò tra il retorico e l’ironico il bel moro

-già… ma dovrei avere un po’ di collaborazione da parte tua! Senti, Kaede, tu non ti vedi con nessuno, vero?-

-bè, no! Sono troppo impegnato per pensare a qualcuno! Ma non capisco che c’entra!!!! – esclamò il volpino, alterato da quell’intromissione nei suoi fatti privati

-bè, c’entra!!!! Hai un solo modo per diventare famoso: gossip e paparazzi! Sai cosa significhino queste due parole? Significano interessamento del pubblico, apparizioni in TV, significa essere ricercati!- Mitsui battè un dito sulla scrivania come a enfatizzare il discorso

-ma…- l’attore provò a replicare

-niente ma! Tu stasera esci con qualcuno, chiaro??? Maschio o femmina, non me ne frega un accidente, ma esci con qualcuno e ti fai trovare da tutti i paparazzi in circolazione!!!! Se non hai voglia di cercarti una ragazza vai in quest’agenzia, ti troveranno qualcuno, d’accordo?- fece porgendogli un biglietto da visita

-non ho intenzione di uscire con nessuno, Hisashi…- s’impose Ru, con l’espressione di chi non ammetteva repliche

-fai come ti pare, ma se domani non vedo le tue foto sui giornali, ti lascio a piedi…- chiarì con calma il manager

-come??? Non dirai sul serio, non mi molleresti mai!!!!- Kaede scattò in piedi battendo il palmo della mano sulla scrivania dell’uomo di fronte a lui

-Kaede, sei un attore promettente, ma se non diventi famoso per me sei solo un peso, anzi, sei una perdita di tempo e danaro, quindi non mi farei scrupoli, non ti consiglio di mettermi alla prova- i due si guardarono in cagnesco per alcuni minuti, dopodiché Rukawa si voltò su sé stesso e uscì dall’ufficio del suo manager sbattendo la porta.

 

Non era possibile! Non. Era. Possibile. Hisashi non poteva lasciarlo a piedi… il moro guardò per un istante il bigliettino che il suo manager gli aveva dato, un pezzo di carta color miele con delle parole dorate incise sopra che dicevano

PWP: Paradise Wedding Place S.p.a.

agenzia d’appuntamenti per uomo

via *** tel. 0********* e-mail www.pwp@yahoo.com

semplice e normale, senza troppi fronzoli o bardature ed in fondo… che c’era di male? Se uscire con qualcuno gli avrebbe procurato la fama di cui aveva bisogno… perché non tentare? Inoltre la serata si sarebbe potuta concludere piacevolmente… bastava che chiarisse prima dell’appuntamento le sue intenzioni, in modo che l’altro non si sarebbe illuso pensando alla prospettiva di una storia seria… non era poi un grande sacrificio se gli avrebbe permesso di lavorare nel cinema, magari persino in teatri famosi come Brodway, un giorno! Ripetendosi come una nenia rassicurante questi e altri pensieri simili si fermò davanti all’edificio che ospitava la PWP S.p.a., respirando a fondo salì uno a uno gli scalini che conducevano all’ufficio dell’agenzia; allungò tremante un dito per suonare il campanello, ma un ragazzo in giacca e cravatta si scaraventò fuori dalla porta urtandolo

-scusami…- mormorò il ragazzo correndo via senza voltarsi e Kaede rimase incantato, incantato nell’aver intravisto due occhi di cioccolato, anche se per un solo istante, incantato dalla pelle dorata del bellissimo volto dai lineamenti marcati, incantato dallo scottante colore di quei capelli di fuoco e incantato dal fisico perfetto (o almeno così gli era parso) coperto da un vestito da ufficio… il bell’attore rimase ancora qualche istante ad osservare il punto in cui il giovane misterioso era scomparso, dopodiché parve ridestarsi, osservando divertito la porta dell’agenzia per appuntamenti, quel ragazzo era uscito da lì… forse non era stata poi una così cattiva idea dare ascolto ad Hisashi…

 

Con sicurezza entrò nella sala d’aspetto dell’ufficio, guardandosi intorno, stupito dalla quantità di ragazzi che si trovavano lì. Appena mise piede in quella stanza si sentì gli occhi di tutti puntati addosso, ma con ostentata freddezza li ignorò, prendendo posto su una poltrona ed aspettando il suo turno

-certo che se anche uno così ha bisogno di venire in un’agenzia per trovarsi un appuntamento, noi dovremmo essere proprio disperati…- bisbigliò un tizio sulla quanrantina

-ma non è quello che recita in quel telefilm del pomeriggio?- sussurrò un uomo sui trent’anni nell’orecchio del suo vicino

-ma sì! Hai proprio ragione! Quel telefilm sugli alieni!!!!- esclamò l’altro, Kaede captò questi commenti sorridendo impercettibilmente, ed Hisashi diceva che non era conosciuto?! Tzè! Solo un paio di foto su Novella 3000 e altro che lasciarlo a piedi! Quel manager l’avrebbe supplicato di rimanere la sua stella…

-il prossimo!- annunciò una ragazza molto carina con una cascata di capelli scuri, mentre un uomo usciva soddisfatto dalla stanzetta; Rukawa si alzò tranquillo, dirigendosi nella piccola stanza

-buongiorno! Sono Naika, benvenuto alla PWP Spa, sono qui per aiutarla, signor…?- chiese la ragazza sorridendo cordialmente

-Rukawa, Kaede Rukawa… sono qui perché vorrei un appuntamento per stasera…-

-ma tu guarda! Un appuntamento??? E io che pensavo fosse venuto qui per comprare un litro di latte!- esclamò Pippis, seduto davanti alla tastiera del computer; il volpino lo guardò sgranando gli occhi

-non ci faccia caso, Signor Rukawa, è solo la mia coscienza cattiva, non vi presti attenzione..^_^;;;;- tentò di rimediare Naika, sedendosi dietro alla scrivania e invitando Kaede a fare altrettanto –allora… questi sono i nostri schedari, può sfogliarli e indicarmi con chi vorrebbe uscire, a quel punto tenterò di organizzare l’uscita, ma l’avverto che non è certo che questa sera siano libere/i, prego… sfogli pure.. il moro li afferrò con sicurezza, cercando velocemente fra le foto dei capelli carminio e degli occhi nocciola, ma… non c’erano!!!! Chiuse l’ultimo volume frustrato, guardando Naika con aria funerea

-ehm… non ha trovato nessuno?- chiese lei sorpresa

-sinceramente non ho troppo tempo, quindi non posso sfogliarli tutti attentamente e quindi…-

-oh! Ma non si preoccupi signor Rukawa! In questo caso utilizzerò il computer, basta che mi dica le qualità che cerca in una persona e troverò quella più adatta al profilo da lei richiesto! Allora… maschio o femmina?- chiese, facendo cenno a Pippis perché battesse a computer le informazioni

-indifferente, ma preferirei uomo…-

Pippis dalla sua postazione picchiettò sulla tastiera sicuro, con un sorriso poco rassicurante

Sesso: femmina

-qualche caratteristica fisica particolare? Ad esempio colore di capelli o di occhi…- continuò Naika, guardando dritto negli occhi il bell’attore

-no, nulla in particolare…- il volpino scrollò le spalle, mentre Pippis divertito continuava a scrivere

caratteristiche fisiche: il più brutta possibile

-caratterialmente?-

-non deve parlare troppo, possibilmente amante dello sport…-

il piccolo pipistrello batté velocemente

carattere: logorroica, poco intelligente e goffa

-ok, ultima domanda signor Rukawa… dobbiamo comunicare qualcosa al partner?-

-che non ho intenzioni serie, sarà un appuntamento singolo…- chiarì Kaede

piano per il fututo: -il ghigno sul volto di Pippis s’allargò- matrimonio

finì di digitare e poi premette invio

-ok, adesso guarderò i risultati, dopodiché chiamerò il fortunato e gli lascerò detto dove farsi trovare… può dirmi il luogo dell’appuntamento?- Naika sorrise gentilmente, appuntandosi le informazioni fornitele da Kaede, per poi congedarlo

-arrivederci signor Rukawa!- salutò la ragazza, prima di sedersi davanti al computer per controllare i risultati forniti dalla ricerca

partner trovati: uno

–un solo risultato? Che cosa curiosa!!!!- detto questo chiamò la prescelta dal computer per organizzare il tutto

 

Kaede si preparò con attenzione, nonostante tutto non voleva sfigurare ad un appuntamento, indossava un paio di pantaloni neri con la riga, che gli disegnavano le belle gambe, e una camicia di seta blu, che richiamava i suoi occhi blu mare. Uscì di casa in fretta, salì sulla sua berlina nera e si avviò al ristorante, luogo dell’appuntamento, fermandosi solo per acquistare un garofano rosa che serviva per l’identificazione. Nonostante avesse trovato un po’ di traffico arrivò con poco meno di dieci minuti d’anticipo, così, mentre aspettava il suo partner si divertì ad osservare con curiosità i vari clienti del locale; trovava particolarmente ridicola una ragazza dai capelli di un castano scialbo e dal taglio antiquato, con due grandi occhi blu da triglia lessa, truccata troppo pesantemente, tanto da sembrare una trentenne; il fisico, che pareva un tronco unico, era imbrigliato in un tubino nero evidentemente troppo piccolo e fuori moda; perfino il suo comportamento aveva del comico, stava in piedi in mezzo all’entrata guardandosi intorno spaesata, come alla ricerca di qualcuno ed aveva già urtato quattro camerieri di passaggio, rischiando di farli cadere a terra; era evidentemente imbarazzata e quasi per darsi un tono giocava con il garofano rosa che aveva tra le mani e… un attimo. Garofano rosa????!!!!! Era lei la tizia dell’appuntamento??? Kaede spaventato tentò di nascondere il suo fiore il più velocemente possibile in modo che lei non lo notasse, ma non fece in tempo a mangiarselo, difatti lei s’accorse del segno di riconoscimento e corse verso il moro, tanto contenta che il ragazzo che doveva vedere fosse così bello, che inciampò nella moquette sui suoi tacchi a spillo, finendo direttamente a faccia in terra…

Rukawa s’impose di pensare al cinema e accorse ad aiutarla, portandola fino al tavolo e presentandosi, la ragazza non era né bella né aggraziata, ma magari era simpatica… il moro cercò di consolarsi, ma ben presto capì che la fanciulla non era nemmeno simpatica, e nemmeno sopportabile!!!!! Cominciò a parlare nell’esatto momento in cui si sedette al tavolo e non smise nemmeno dopo il caffè e la frutta, ma non solo!!!! L’intraprendente moretta cominciò a fare il piedino a Kaede sotto il tavolo, guardandolo con un’aria che probabilmente lei reputava seducente.

L’attore sentì un brivido scorrergli lungo la colonna vertebrale –che stai facendo?- bisbigliò inorridito, dando fondo alle sue innumerevoli abilità d’attore per rimanere serio

-secondo te?- e dicendo ciò Haruko si sporse sul tavolo, urtando la bottiglia di rosé non ancora finita e facendola versare sulla bella camicia del volpino

-scusami!!!!- esclamò la mora, attirando l’attenzione di tutti con la sua vocetta acuta e stridula e avventandosi su Kaede con un tovagliolo sporco di sugo al pomodoro, con l’intenzione di ripulire il danno fatto, ma riuscendo semplicemente a peggiorare la situazione –forse con un poco d’acqua frizzante…- mormorò la ragazza, afferrando la bottiglia e rovesciandone il contenuto sul tovagliolo per frizionare la macchia, forse con troppa energia, visto che rovesciò il prodotto sugli eleganti pantaloni dell’affascinante attore….

Finalmente la serata era giunta al termine e Kaede aveva notato con piacere un paio di flash durante la cena e contento aveva riportato a casa Haruko, per poi fuggire velocemente evitando di salire a casa della babbuina

-mi spiace, ma stasera ho le mie “cose”…- aveva ringhiato prima di premere il pedale dell’acceleratore e sparire velocemente all’orizzonte

 

La mattina dopo Kaede entrò nell’ufficio del suo manager entusiasta, con una luce di trionfo che brillava nello sguardo; Hisashi quel giorno non era vestito da ufficio, bensì era fasciato da una bella maglietta nera e da un paio di jeans

-‘giorno manager… come mai oggi così informale????- chiese Kaede sprofondando nella comoda poltroncina davanti alla scrivania dell’uomo

-nulla di che… devo vedermi con un produttore/regista per tentare di rimediare un lavoro a una modella… e quello è un tipo a cui non piacciono le convenzionalità… ma passiamo a te… ti ho visto su un giornale, sai?- affermò con un sorriso poco rassicurante

-quali? Non ho ancora avuto tempo di sfogliare i giornali di gossip oggi…- ammise il moretto, sbadigliando ampiamente

-non “quali”, Kaede…“quale” giornale, sei apparso solo su questo…- e allargò il suo sorriso porgendo un fascicoletto lucido all’attore

-ma è il giornale scandalistico più importante del paese!!!!!- esclamò Rukawa iniziando a cercare nelle prime pagine

-no, non guardare lì…- dicendo ciò Hisashi girò le pagine fino alla penultima che titolava “figuraccie&pettegolezzi di poco conto”, indicò un trafiletto di poche righe con accanto una fotografia minuscola, nella quale si faticava a distinguere le figure, figuriamoci i volti!

“Ecco il “famoso” Kaede Rukawa alle prese con una bella pulzella in un ristorantino della Kanagawa “in”; e noi che lo davamo già per gay!!! Bè, forse sarebbe stato meglio che lo fosse stato, data la sua accompagnatrice (e qui si aggiungeva un primo piano di Haruko)…povero Kaede, così disperato in amore come nel lavoro??? Pare infatti che dopo il telefilm attualmente in onda non abbia ancora nessun progetto per il futuro….”

Rukawa sgranò gli occhi blu, alzando poi lo sguardo sul suo manager

-ma che ho sbagliato????- sbraitò indicando l’articoletto –perché mi hanno linciato????- sbottò incupendosi

-semplice… non hai ragionato secondo la loro logica di spettatori… sei uscito con una brutta ragazzina senza nome, né importanza, ma il punto più importante è che era brutta,veramente brutta, capisci??? La gente non vuole che i loro idoli si mescolino a anonime, antiestetiche ragazzette, loro vogliono che il loro idolo perfetto stia con una ragazza perfetta (oppure va bene anche un’artista bruttina) cosicché possano tentare di scovare ogni difetto, praticamente inesistente, nel suo aspetto, oppure criticare il suo carattere… insomma un idolo può stare solo con un altro idolo…-

-potevi dirmelo ieri… mi sarei risparmiato una serata terribile…- si lamentò il volpino –ok, torno in quella cazzo d’agenzia e mi trovo qualcuno di decente… ciao…- biascicò alzandosi dalla sedia

-oh, Kaede due cose… la prima: non abbatterti, essere apparso su quel giornale è già un colpo grosso, vuol dire che ti stavano tenendo d’occhio e secondo…. Se sei gay esci pure con un ragazzo, d’accordo? Farà clamore e sarà molta pubblicità gratuita…^_- -

-hn…-

 

-ciao Naika, ciao Pippis… ci vediamo più tardi, vado a una riunione con il pubblicitario…- e Hanamichi anche quel giorno uscì dall’ufficio di fretta, Naika sospirò scuotendo il capo, guardando Pippis

-è veramente un caso disperato… possibile che, il gestore di un’agenzia per appuntamenti, non sia fidanzato e che passi tutte le sante sere a vedere film scadenti alla televisione?! Specialmente uno bello come Hana… secondo me dovrebbe vedersi con qualcuno, ma preso com’è dal lavoro non accetterebbe mai un appuntamento…- mormorò la ragazza, mentre Pippis le si poggiava su una spalla con un sorrisetto diabolico

-stai pensando a quello che sto pensando io?!- domandò divertita la coscienza ghignando maggiormente, mentre la ragazza annuiva.

 

Rukawa sospirò, per la seconda volta si trovava di fronte all’edificio, che ospitava gli uffici della P.W.P. S.p.a., prese fiato ed entrò, salendo a due a due gli scalini…

Questa volta non v’era fila e il volpino entrò subito nell’ufficio di Naika, salutandola freddamente

-buongiorno, signor Rukawa!- lo salutò educatamente la bella impiegata, allargando un sorriso

-hn… sono qui per un altro appuntamento, ma sappiate che non sono per niente soddisfatto dello scorso incontro… vorrei che questa volta organizzaste meglio, cercando una persona più.. adatta…- scandì il moretto, sedendosi sulla poltroncina di fronte a Naika e Pippis, che svolazzava pigro sopra la scrivania

-mi spiace davvero molto per la vostra insoddisfazione… prometto che questa volta farò il possibile per trovare un soggetto più confacente alle vostre esigenze…- mormorò la mora, avvicinandosi alla tastiera del computer

-sesso?- chiese gentilmente, guardando Kaede dritto negli occhi blu

-maschile.- negli occhi dell’impiegata passò un guizzo indecifrabile, mentre prese ad osservare il bell’attore sotto una nuova luce…

-mmm…. ok, per quanto concerne l’aspetto fisico, invece?-

-deve assolutamente essere bello, possibilmente alto….-

-nient’altro? Ad esempio… i capelli? Moro? Biondo? O magari con i capelli rossi…- domandò Naika, mentre un ghigno divertito le incurvava le labbra; a Kaede mancò un battito

-p…perché… avete un ragazzo dai capelli rossi tra i vostri iscritti?- s’informò, non ancora dimentico di quella figura che l’aveva stregato la prima volta che era giunto lì.

-mmm… non ancora, signor Rukawa… ma presto sarà tra le nostre file….- mormorò la donna con un sorriso inquietante mentre un complotto andava piano piano delineandosi nel cervello…

-ehm… allora… è indifferente- affermò la kitsune, con aria disinteressata, anche se si chiedeva cosa intendesse con quelle parole la ragazza

-va bene… e caratterialment…..-

-drrrrrrrrrinnnnnnn dddrrrrrrriiiiinnnnn…- il telefono interruppe Naika

-Pippis, puoi continuare tu? Io vado a rispondere…- si scusò con l’attore e poi si diresse in una stanzetta comunicante con l’ufficio

-Paradise Wedding Place, parla Naika…- sentì rispondere il moro

-bene, signor Rukawa… come stava dicendo la mia collega… come desidera che sia caratterialmente parlando, il suo partner?- domandò il demonietto sorridendo in modo da mettere in bella mostra i canini appuntiti

-mmm…- Kaede tentò di ricordare le parti più spiacevoli dell’appuntamento con Haruko –non deve parlare troppo, deve amare lo sport, non deve essere ridicolo e… ah! Certo! Non deve tentare di stuprarmi…- aggiunse, ricordando i vari tentativi di seduzione della babb… ehm… di Haruko.

-d’accordo, non c’è problema…^_^- e il piccolo pipistrello digitò allegramente “hentai 100%” sulla tastiera –credo sia tutto, può andare signor Rukawa… il luogo e l’ora dell’appuntamento?-

-sempre lo stesso, al ristorante *** alle 20.00… grazie e arrivederci…- detto questo Kaede Rukawa uscì dall’ufficio, salì sulla sua berlina e si diresse verso casa.

-oh, il signor Rukawa è già andato?!- chiese Naika avvicinandosi al computer

-anche questa volta un solo risultato?! Davvero strano…- pensò ad alta voce, mentre Pippis fischiettava innocentemente (per quanto gli fosse possibile sembrare innocente).

 

*chiedo umilmente perdono a Naika e a molte altre per quello che succederà durante quest’appuntamento..^^;;;;… spero mi possiate perdonare… giuro che serve tutto per lo sviluppo della storia… chiedo venia…in caso non vogliate concedermela ricordo che sono ancora troppo giovane per morire, quindi vi prego di evitare pacchi bomba e attentati vari… vvb by Aimi*

 

Kaede quella sera era veramente stupendo. Nessuno avrebbe potuto affermare il contrario, nessuno avrebbe osato dire una così grande menzogna.

Si era preparato con cura, scegliendo fra i suoi capi i migliori, in fondo sarebbe apparso sulle prime pagine dei giornali, era logico che avesse curato anche i minimi particolari.

Indossava una maglietta di cotone a maniche lunghe nera, attillata abbastanza da mettere in risalto il torace scolpito, e un paio di jeans a vita bassa azzurro chiaro; nulla d’eclatante, ma quegli abiti sembravano essere stati disegnati per stargli addosso e il volpino lo sapeva benissimo…

Entrò nel ristorante e domandò se il suo ospite fosse già arrivato ad un ragazzo dai capelli ricci

-no, signore… non è ancora arrivato nessuno…- affermò il cameriere, per poi dileguarsi quasi subito. Rukawa si mordicchiò leggermente il labbro inferiore, guardando l’orologio, era già in ritardo di dieci minuti…

Dopo un altro quarto d’ora vide un bel ragazzo moro entrare nella hall, fermare il ragazzo che lui stesso aveva fermato poco prima e chiedergli qualcosa; dopo aver scambiato qualche frase con il cameriere alzò il limpido sguardo azzurro su di lui e sorrise.

Questa volta Naika non aveva sbagliato… quel ragazzo era veramente bellissimo…

-ehm… tu devi essere Kaede Rukawa, giusto?- domandò il moretto raggiungendo il tavolo dell’attore

-esatto.- mormorò il ragazzo alzandosi per stringere la mano all’altro, che lo sovrastava di parecchi centimetri, aumentati dalla curiosa pettinatura che portava

-Akira Sendoh… molto lieto- si presentò quello con un sorriso

-piacere mio…- biascicò Kaede risedendosi al tavolo, leggermente innervosito… nonostante quel tipo fosse veramente bello, aveva un non so ché, che lo infastidiva e non poco…

-scusa la domanda, probabilmente inopportuna…- iniziò Akira mentre dava le sue ordinazioni al cameriere –ma come mai un ragazzo bello come te ha dovuto rivolgersi a un’agenzia per organizzare un appuntamento?-

-nh… se devo essere sincero è una trovata pubblicitaria del mio manager, io sono un attore….e tu, come mai sei qui?- mormorò Kaede portandosi un bicchiere di vino bianco alle labbra

-bè, diciamo che è lo stesso motivo… e la stessa professione, sono anche io un commediante…^_^- il sorriso di Akira si ampliò maggiormente, ma nei suoi occhi brillò una strana luce, una luce di sfida

-ah, sì? E quanti film hai fatto, di grazia?- s’informò Rukawa, irritato dal tono di superiorità usato dall’altro

-mmm… fin ora non molto… ho avuto una parte secondaria in un famoso film, “l’uomo che sussurrava ai porcospini”… l’hai sentito?-(dio, che battuta squallida…-_-; ndRu ehm…^^;;;;ndA)

-no.- sbottò Kaede, pur conoscendolo benissimo, anche se non l’aveva mai visto

-e poi ho recitato in due fiction diverse, “blue pirates” e “till the last minute” (okkei, non sapevo che titoli inventarmi!!!!ndA)… ma di scarsa importanza, l’autrice era molto scarsa…- aggiunse Sendoh sgranocchiando un grissino

-io ho recitato nella fiction “minaccia”… come protagonista.- aggiunse con orgoglio

-mai sentita nominare…- borbottò incurante il porcospino, giusto per non dare soddisfazione a Rukawa.

 

Una volta finita la cena, entrambi s’avviarono verso l’uscita del locale, i ragazzi si guardarono indecisi sul da farsi

-credo che dovremmo lasciarci qui, la mia macchina è da quella parte…- e Rukawa indicò la via opposta rispetto a quella presa dal porcospino

-ok, ma non credi di aver dimenticato qualcosa?- chiese Akira avvicinandosi al moro

-che cosa?-

-bè, noi siamo qui per fare notizia, no?- detto ciò Sendoh annullò velocemente la distanza fra loro, unendo le loro labbra in un bacio (vi prego, non uccidetemi… please… tutto questo ha uno scopo ben preciso..ç_ç….ndA).

Kaede esitò un istante, ma ricambiò il bacio di Akira, con in mente il chiodo fisso della fama.

In un istante una marea di flash li avvolsero, mentre una decina di fotografi si avvicinarono per scattare delle fotografie più ravvicinate ai due attori; Rukawa accecato dai lampi si mise una mano di fronte agli occhi, correndo verso la sua auto, seguito a ruota dal porcospino

-che hai da seguirmi?- domandò scocciato il volpino, una volta seminati i paparazzi

-veramente sono venuto da questa parte solo perché la via verso la mia macchina era ostruita dai fotografi… comunque per quanto riguarda il bacio di prima…- aggiunse leggermente incerto

-cosa?- sbottò seccato Kaede

-era solo una trovata pubblicitaria, giusto? Quindi… come se non fosse successo?- e tese la mano verso l’altro attore, sorridendo incoraggiante

-ovvio.- eruppe il moro, stringendo freddamente la mano all’altro

-in bocca al lupo, Kaede Rukawa, magari ci rivedremo su qualche set!- gridò Sendoh, andandosene, senza voltarsi, ma alzando semplicemente una mano in gesto di saluto

-hn…- biascicò Rukawa, salendo sulla sua auto.

 

Il mattino successivo Kaede fu svegliato dal trillare incessante del telefono di casa sua

-hnnn?- rispose, ancora addormentato, con gli occhi chiusi

-Tesoro?!- sentì domandare da una voce flebile all’altro capo del filo

-hnnn…- confermò il moretto, emettendo un forte sbadiglio

-oh! Kaede, come hai potuto?- la voce s’incrinò pericolosamente, tendendo al pianto isterico

-hn?-

-come hai potuto non dirmelo? Come hai fatto a non dire che eri omosessuale a tua madre????- gridò la donna, mentre il moretto spalancava gli occhi sbalordito… se sua mamma l’aveva saputo, significava che…

-ehm, senti mamma… ne discutiamo un altro giorno, ok? Ciao…- e l’attore appese velocemente il ricevitore, impedendo alla donna di replicare (che figlio degenere…-_____- ndA).

Kaede si vestì in fretta e corse in strada, dirigendosi a passo sicuro verso l’edicola più vicina a casa sua

-mi può dare una copia di tutti i giornali di gossip che avete?- domandò atono alla grassa signora proprietaria del negozietto

-certamente sign..- le parole morirono in gola alla donnona, quando alzò lo sguardo dal giornale scandalistico che stava leggendo; spalancò la bocca, continuando a spostare lo sguardo da Kaede alla rivista che teneva in mano

-ma.. lei…- balbettò incredula, mentre Kaede la guardava inarcando un sopracciglio, dubbioso

-lei è Kaede Rukawa! Mi può fare un autografo?- domandò l’edicolante quando parve riprendersi

-ok.- mormorò il bel moro, afferrando la penna che gli porgeva

-grazie mille, sono *** yen…- disse quella con una risatina nervosa

-arrivederci.- la liquidò Kaede iniziando a sfogliare le riviste: incredibile ma vero, troneggiava su quasi tutte le prime pagine!!!! Lesse curioso alcuni titoli

“Akira e Kaede, due giovani promesse del cinema…e del pettegolezzo!”

“due a zero: grande sconfitta per la popolazione femminile!”

“cenetta tra le due nuove leve del panorama cinematografico giapponese!”

Rukawa scoppiò a ridere, fino al giorno precedente era un attoruncolo senza troppo talento, mentre oggi, per lo stesso giornale era una delle promesse del futuro! Hisashi aveva ragione quando diceva che un po’ di gossip era quello che serviva per far decollare la sua carriera!

Conferma di questi pensieri gli arrivò quando entrò nell’ufficio del suo manager; la segretaria gli corse incontro smagliante

-ciao Kaede, dovrebbe dirtelo il signor Mitsui… ma voglio vedere assolutamente la tua reazione… è riuscito a procurarti l’ingaggio nel film “ladro di corpi”… sarai Lestat, Kaede!!!! Ma non solo, vogliono anche fare il sequel di “minaccia”!!!!!- spiattellò concitata, mentre Kaede perse diversi battiti… era incredibile… lui avrebbe lavorato nel mondo del cinema, IL CINEMA!!!!!! Al massimo dell’euforia (nonostante all’esterno sembrava essere tranquillo) entrò nell’ufficio personale di Hisashi

-‘giorno manager!- sbottò, incuriosito dall’espressione tetra del ragazzo –qualche problema?- chiese distaccato

-no, assolutamente nessuno!- esclamò l’altro, con il tono di chi invece ne aveva molti, di problemi

-ah.- eruppe solamente l’attore, non intenzionato ad approfondire l’argomento –Meiko mi ha accennato ai nuovi incarichi…-

Hisashi sbuffò evidentemente innervosito –e di questo? Non hai niente da dirmi?- e buttò sulla scrivania di legno chiaro una rivista che mostrava in copertina un primo piano del bacio fra Kaede e Sendoh

-non capisco…- ammise Rukawa –sei tu che mi hai chiesto di farmi pubblicità…-

-lo so!- biascicò il manager, picchiettando nervoso le dita sul ripiano del tavolo –comunque… per quanto riguarda i tuoi incarichi…. Da domani dovrai presentarti sul set di “ladro di corpi”, complimenti, Kaede… per quanto riguarda “Minaccia 2”… bè… dovrai registrare negli stessi giorni del film, essendo all’inizio della tua carriera ti consiglio di sopportare la fatica e portare avanti entrambi i progetti… è un ottimo lancio d’immagine… la scelta comunque è tua… però sappi che….-

-mi scusi, signor Mitsui…- s’intromise timidamente Meiko, la segretaria –ma sulla linea 2… c’è quella persona, sta chiamando da stamattina ininterrottamente… ho usato tutte le scuse possibili…- mormorò contrita

-non preoccuparti, Mei, ci penserò io…- e con fare seccato pigiò un pulsante sulla tastiera del telefono, mormorando qualche scusa all’indirizzo di Rukawa

-che vuoi?- proruppe asciutto –non capisco di cosa tu stia parlando… no, non m’interessano le tue scuse… ora perdonami, ma ho qui un cliente, addio… e… cercati un nuovo agente, per favore.- e appese il ricevitore di scatto –scusa la scenata, Kaede… i soliti attori da quattro soldi… comunque penso di non sbagliare, dicendo che accetterai entrambi gli incarichi, vero?- e rivolse al giovane attore il primo sorriso tirato di tutta la giornata

-esattamente.- nonostante la curiosità il ragazzo si trattenne dal domandare di più sulla telefonata appena ricevuta dal suo manager, dato il cattivo carattere dell’uomo era molto probabile che avrebbe rimediato solo qualche colorita imprecazione al suo indirizzo.

 

Trascorsero velocemente quattro mesi, durante i quali Kaede fu completamente assorbito dal lavoro; dopo aver finalmente terminato le riprese per il film, si concesse di tirare un sospiro di sollievo, difatti la sua mole di lavoro si era dimezzata, fatta eccezione per i vari spot pubblicitari e per le molte interviste per riviste per ragazze o di gossip…

 

Era per questo che Kaede era tornato.

Finalmente aveva del tempo libero e aveva intenzione di realizzare un progetto, che per troppo tempo aveva rimandato.

Salutò con un cenno Naika, sedendosi di fronte alla scrivania. La bella ragazza lo guardò con aria stupita, non si aspettava di rivederlo, che inatteso colpo di fortuna!!!! Nascose velocemente il materiale per il suo “collage” e sorrise cordiale al suo cliente.

-desira?- domandò in tono cortese, mentre Pippis finiva d’incollare sotto la scrivania

-..- Rukawa inghiottì a vuoto…. Cosa poteva rispondere? Che si era presentato lì perché c’era un rossino che aveva preso residenza stabile nei suoi sogni ad occhi aperti e non? –ecco… qualche mese fa.. la prima volta che venni qui…-

-come, prego? Scusi, mi sono distratta…- mormorò desolata, dopo aver preso un faldone (di quelli in cui tenevano le foto dei ragazzi e delle ragazze iscritti all’agenzia) che Pippis le porgeva

-dicevo,- ripeté seccato Rukawa –che la prima volta che…-

-ops! Ma come sono sbadata!- esclamò la ragazza facendo scivolare il quaderno ad anelli, aperto su una specifica pagina, accanto alla sedia dell’attore, che si chinò per raccoglierlo.

Il moretto rimase di sasso, sgranando i grandi occhi blu

-questo!- strepitò, sollevando di scatto il quaderno e picchiettando con insistenza l’indice sulla foto di un bel ragazzo dai capelli color carminio –devi organizzarmi un appuntamento con lui!!!!- ordinò, poco prima di recuperare il suo self-control

-lui?!- Naika sbatté più volte le lunghe ciglia, con aria sorniona –ma certo!- cinguettò, scambiandosi un’occhiata trionfante con Pippis –mi dica solo l’orario e provvederò a tutto…- mormorò, mentre sulle sue labbra si stendeva un ghigno di vittoria, ci aveva visto giusto… e presto Hanamichi avrebbe avuto un appuntamento che l’avesse voluto o meno… la moretta pensò con leggera irritazione alla loro ultima discussione sull’argomento…

 

***flashback***

-ehi! Hana… oggi non hai nessuna riunione?- chiese Naika, riordinando alcuni documenti

-no, oggi niente riunioni…tra l’altro non abbiamo neppure clienti, per le prossime tre ore…- rispose il proprietario della P.W.P., accendendo il piccolo televisore dell’ufficio

/”siamo andati ad intervistare il famoso Kaede Rukawa, bloccandolo fuori dal set del suo nuovo film… signor Rukawa, come si trova a lavorare nello stesso film di Akira Sendoh, dopo la vostra relazione?””non rispondo a domande sulla mia vita privata, ora mi scusi… devo tornare al lavoro…”/

-certo che quel Rukawa è proprio un bel tipo, vero Hana???? Pensa che è stato un nostro cliente!!!!-

-sì… non è male…- mormorò Hanamichi, scuotendo le spalle

-oh! A proposito… c’è un mio amico, molto carino, che vorrebbe uscire con te, che ne dici di…-

-Naika! Ti ho già detto che non ho intenzione di uscire con nessuno, adesso devo pensare al lancio dell’agenzia, ok?- sbottò burbero il rossino, ponendo la parola fine al discorso.

***fine***

 

-questi sono i suoi dati personali?- biascicò Kaede, ripescando Naika dal mondo di ricordi in cui era caduta

-oh! Ehm… ecco… sì… ma… probabilmente sono sbagliati…- balbettò la ragazza

-hn?- Rukawa inarcò un sopracciglio dubbioso

-abbiamo avuto dei recenti problemi con il computer…- Pippis giunse in aiuto della sua assistita

-Kitcho Fukuda…- mormorò fra sé il moretto, mentre Naika scoppiava in una risatina isterica: aveva incollato la foto di Hanamichi sopra la scheda di uno dei ragazzi meno richiesti (solo un certo Jin aveva voluto uscire con lui a tutti i costi), ma non aveva avuto il tempo di cambiare i dati!

-questi sono il luogo e l’ora dell’appuntamento… arrivederci…- sbottò l’attore porgendole un bigliettino e uscendo a passo di marcia dall’ufficio.

-ok, Pippis… ora non resta che convincere Hana-chan che questo NON è un appuntamento…- e sorrise diabolica, aspettando con ansia il ritorno del suo superiore.

 

 

Rukawa si fiondò a casa, non poteva credere che finalmente sarebbe uscito con quel rossino che aveva occupato tutte le sue fantasie…

Kitcho…

Strano, però… quel nome non era esattamente il nome che avrebbe collegato a quello stupendo viso, ma in fondo… che importava?! L’importante era solo che poche ore lo separavano dall’ora X ed allora…

-driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin!!!!!!!-

-ma chi cazzo è?- sbottò, dirigendosi al citofono, osservando il bel ragazzo ripreso dalla telecamera; non rispose ma pigiò il pulsante per aprire il cancelletto d’entrata

-che vuoi?- eruppe una volta che l’ospite fu sulla porta

-volevo sapere se la tua ricerca del rossino era stata fruttuosa!- esclamò quello con un sorriso malizioso; Kaede buttò gli occhi al cielo scuotendo il capo, in segno di resa, rientrando in casa, mentre l’altro lo seguì chiudendosi la porta alle spalle

-siediti- ordinò Rukawa al nuovo arrivato… ma chi glielo aveva fatto fare? Si maledì per la centesima volta per essersi lasciato sfuggire di tutta quella faccenda con Sendoh…

in verità il ragazzo non gli dava così fastidio, in realtà il loro rapporto si poteva definire quasi amicizia; d’altronde non avevano avuto molte alternative, dovendo lavorare per quattro mesi sul set, dove interpretavano la coppia di vampiri Louis (Akira) e Lestat (Kaede), a gomito a gomito erano stati costretti a sopportarsi e in fondo, ma mooooooolto in fondo, Kaede iniziava a considerare l’altro attore come un amico, invece che come rivale…

-allora? L’hai visto???- domandò Sendoh, non riuscendo più a stare zitto

-no, ma lo vedrò stasera…-

-wow… bè, beato te che esci con il ragazzo dei tuoi sogni…- mormorò il porcospino, con un sorriso dolce-amaro

-come se tu avessi problemi a trovare qualcuno!- lo schernì il volpino, in un impeto di loquacità, ma Akira non rispose, perso dietro a chissà quale pensiero, Kaede scrollò le spalle, il moretto aveva sempre quella reazione quando si parlava di ragazzi… non intenzionato a costringere l’altro a rivelazioni a cui non era preparato, Rukawa si diresse in cucina a preparare del tè…

-che ti metterai?- Akira pareva essersi ripreso e aver raggiunto il moretto

-non lo so ancora…-

circa un quarto d’ora dopo Sendoh fu letteralmente sbattuto fuori di casa e Kaede cominciò i preparativi per la sua serata, con il pensiero che volava incessantemente a Kitcho, che da qualche parte a Kanagawa probabilmente stava cominciando a prepararsi…

 

-ciao Naika, ciao Pippis… come è andata oggi?- domandò gentilmente Hanamichi, rientrando nel suo ufficio, dopo un lungo colloquio con alcuni clienti, particolarmente facoltosi, che avevano il privilegio di poter avere il “servizio a domicilio”

-tutto bene, capo… però oggi è tornato qui Kaede Rukawa…-

-e allora?- domandò il rossino, appendendo la giacca scura all’attaccapanni dietro la porta

-bè, noi non lo sapevamo, ma lui è il figlio unico della presidentessa dell’agenzia “love ‘n kisses” quella per appuntamenti per donna, e stavano pensando ad una fusione, in modo da diventare la più grande società per appuntamenti di tutta Kanagawa… così proponeva un incontro per valutare i pro e i contro della fusione, questa sera…- Pippis allargò un grande sorriso e i suoi canini aguzzi brillarono sinistramente; Naika lo guardò orgogliosa, era una scusa meravigliosa, degna della sua coscienza malvagia!

-bè… penso che parlarne possa essere un’ottima idea… in effetti sarebbe una grande opportunità per la nostra agenzia…- dicendo questo afferrò il biglietto che gli porgeva Naika, sul quale, con una calligrafia appuntita, era annotata l’ora e il luogo dell’appuntamento…

 

Due ragazzi entrarono nel medesimo locale, più discreto di quello usato da Rukawa nei precedenti due appuntamenti, un ristorante di classe, ma dove i paparazzi non li avrebbero cercati.

Il primo ragazzo era vestito in maniera più formale, un completo giacca e pantalone grigio fumo di Londra, con una camicia bianco perla a risaltare l’abbronzatura del viso dai lineamenti marcati sul quale spiccavano i grandi occhi cioccolato e i morbidi capelli rossi come il sole morente; pochi istanti dopo lo seguì un altro ragazzo, appena fece un passo all’interno del locale tutti i clienti si zittirono voltandosi verso di lui, forse perché avevano riconosciuto il famoso attore o forse solamente per la sua bellezza… un semplice paio di jeans azzurro chiaro con una camicia di seta blu scuro fasciavano il corpo scolpito, mentre gli occhi blu, nascosti dietro la frangia nera, scrutavano il ristorante alla ricerca di un volto familiare…

-Kaede Rukawa, piacere.- mormorò allungando la mano verso il rossino, ancora in piedi nell’androne, dopo averlo raggiunto a grandi passi

-oh! Buonasera, sono Hanamichi Sakuragi, piacere mio…- il ragazzo fece un sorriso di cortesia, stringendo la mano dell’altro

-Hana-Hanamichi? ma non ti chiamavi Kitcho Fukuda?!- si lasciò sfuggire il volpino stupito

-come? No, che io ricordi sono sempre stato Hanamichi Sakuragi, Signor Rukawa…- sbottò sarcastico il proprietario della P.W.P.

-hn. andiamo al tavolo?- domandò glaciale Kaede, chiedendosi perché l’altro gli desse del Lei ad un appuntamento

 

-buonasera, cosa posso portarvi da bere?- domandò un cameriere in smoking non appena si furono seduti

-il vostro migliore vino italiano… ti piace il vino, vero?- domandò il moretto all’indirizzo di Hanamichi, che mugolò in assenso, ma in realtà pensava a quanto sarebbe costata, in una cena di lavoro si supponeva che si pagasse metà a testa… del vino italiano (per altro il migliore) sarebbe venuto a costare un capitale!

-allora, che mi dici di te?- chiese Kaede, inspiegabilmente quel rossino lo portava addirittura ad iniziare un discorso, quando lui era sempre stato un tipo poco loquace

- pensavo avremmo parlato direttamente della nostra fusione…- borbottò il rosso dando le sue ordinazioni al cameriere

-fu-fusione?- balbettò Rukawa, sgranando i profondi occhi blu, e per un istante Hanamichi sentì di smarrirsi in quel mare in tempesta

-bè, non siamo qui per questo?- domandò Hana, riuscendo a fuggire da quello sguardo magnetico, in cui ora splendeva una luce di malizia, e così il rossino pensava già ad un rapporto carnale?! La fusione dei loro corpi?!

-bè, penso di sì… ma direi che sia più adatto pensarci alla conclusione della serata, credo che conoscersi prima sia fondamentale…-

-in effetti ha ragione…e poi servirà preparare tutti i documenti, prima…- concordò Sakuragi rivolgendo un sorriso al moretto, forse era meglio conoscere i suoi probabili futuri soci, prima di ascoltare la loro proposta…

Rukawa inarcò un sopracciglio… documenti? Probabilmente aveva sentito male…

-va bene, ma già che ci sei, ti spiacerebbe darmi del tu?-

-ehm… ok, che mi dici di te, Kaede?- un brivido corse lungo la colonna vertebrale del volpino al sentire il suo nome, pronunciato da quelle labbra

-io… faccio l’attore…- sussurrò il moro, sforzandosi di ritrovare la lucidità mentale che gli permettesse di ricordare la sua professione

-bè, questo lo sapevo… ma non avevo idea che tu fossi il figlio della presidentessa della “love ‘n kisses”! e poi questa idea della fusione…-

-hmmmn?- lo interruppe Kaede, aggrottando le sopracciglia

-ho detto qualcosa di sbagliato?- Hanamichi lo fissò negli occhi incuriosito, sporgendosi inconsapevolmente sul tavolo per avvicinarsi all’altro

-chi, prego?-

-ma… ma tu non sei il figlio… cioè… tu non sei qui per la fusione tra le nostre agenzie?- balbettò il rossino, cominciando ad intuire come stavano in realtà i fatti

-agenzie? Ma noi siamo qui per un appuntamento organizzato tramite la P.W.P…-

-no! Io sono il direttore della p.w.p. e Naika e Pippis mi hanno detto che…- la realtà si affacciò alla mente di Sakuragi, colpendolo come una secchiata d’acqua gelata…

-Naika…- sibilò con tono demoniaco che avrebbe fatto venire il latte alle ginocchia anche a Pippis, se avesse potuto udirlo

 

-brrr…-

-che c’è, Naika, stai male?-

-no, Pippis… mi è venuto solo un brivido…-

 

-credo che tu ora voglia tornare a casa, giusto?- sillabò Kaede tetramente, mentre una morsa gli stringeva il cuore all’idea di non poter mai più rivedere il rossino, quel ragazzo che splendeva di luce propria e che pareva essergli entrato sotto la pelle

-bè, ormai siamo qui, perché non approfittare delle diavolate di Naika?- propose Hana con un sorriso sbarazzino e Kaede rispose con un sorriso a malapena accennato.

Il cuore di Hanamichi saltò diversi battiti, non aveva mai visto una creatura più bella di quella che aveva di fronte: sembrava uno spirito, effimero e fugace, che traeva la sua vita dal potere della notte, con la quale aveva tessuto i suoi capelli di seta corvina, il suo respiro la luce della Luna, da cui era bagnata la sua pelle lattea… tutto in lui ispirava riverente ammirazione e… qualcosa di più, qualcosa che non aveva mai provato vedendolo attraverso il freddo schermo del televisore… era una voglia… la voglia di rivedere il leggero sorriso che aveva ombreggiato il suo volto poco prima, così diverso da quello che mostrava sullo schermo, interpretando l’eroe di qualche mondo lontano, la voglia di sapere che era merito suo se quel sorriso era sorto…

Realizzando cosa stava pensando le guance di Hanamichi s’imporporarono per l’imbarazzo… ma che andava a pensare?! Poi gli sorse un dubbio

-ma, Kaede…- buffo come gli venisse naturale pronunciare quel nome…- come mai prima non hai detto niente quando ti parlavo della fusione? Cioè… era un argomento che non stava né in cielo né in terra per te!- il rossino gesticolò, urtando la bottiglia di vino sul tavolo, rischiando di farla schiantare sul pavimento, se non fosse stato per i riflessi pronti di Rukawa che l’afferrò al volo

-do’hao…- mormorò fissandolo direttamente negli occhi di cioccolato, ed Hana ebbe la netta sensazione che quello era tutto fuorché un’offesa, una provocazione sussurrata con la voce più sensuale che avesse mai udito, soffocò il privino che gli aveva attraversato la colonna vertebrale

-comunque a proposito della fusione non ti ho interrotto perché… avevo capito un’altra cosa…- mormorò il moro sfuggendo lo sguardo dell’altro

-cosa?- chiese Hana curioso, mentre il volpino si sporgeva a sussurrargli la risposta nell’orecchio; Sakuragi prima si tinse di un bordeaux intenso, per poi scoppiare a ridere di gusto.

La serata proseguì veloce, forse anche troppo, Hanamichi parlava liberamente, sentendosi a suo agio come con altre poche persone, e Kaede, pur non essendo un tipo ciarliero, aveva il gran dono di saper ascoltare, o almeno di saper ascoltare il Rossino…

Quando finalmente uscirono dal ristorante, il moretto accompagnò Hana a piedi fino a casa, dato che abitava a pochi isolati dal locale

-insisto, volpaccia!- sbraitò, leggermente innervosito, Hanamichi

-ti ho detto di no, sono stato io ad invitarti, quindi pago io… d’accordo? Non accetto altre rimostranze…- rispose seccato Kaede

-e va bene! Vorrà dire che per pareggiare sarò costretto ad invitarti a cena… magari domani sera?- chiese falsamente irritato Hana, con un sorriso furbo

-davvero?-

-no, volpe, per finta! Certo che è vero!- il ragazzo non poté aggiungere nulla perché il moro si era appropriato delle sue labbra, posandogli una mano dietro la nuca, attirandolo a sé, per approfondire il loro contatto, mentre con il braccio libero gli cingeva la vita; una scarica di brividi attraversò la schiena del rosso, che tremò leggermente tra le braccia dell’attore

-che ne dici di salire a casa mia?- propose il rossino abbozzando un sorriso malizioso

-fammi strada…- mormorò Kaede ansimando.

Hanamichi si voltò per entrare nella palazzina dove abitava, quando una voce lo fermò

-ehi!!!! Ma quello è Kaede Rukawa!!!!!!!!!!!!!!!- e un gruppetto di una decina di passanti cominciò ad avvicinarsi

-credo sia meglio che tu scappi via…- borbottò tetro Hanamichi – questo è il mio numero, chiamami… ok?- e infilando un bigliettino da visita nella mano del moro lo spintonò nella direzione opposta alla piccola folla…

 

Mentre si dirigeva verso casa, Kaede tamburellava nervosamente le dita sul volante dell’auto.

Non. Era. Possibile. La sua nottata con Hanamichi gli era scivolata via dalle dita come acqua in un ruscello… maledì per la centesima volta in pochi minuti la sua popolarità, riflettendo su come in quel momento sarebbe potuto essere sotto le coperte ad assaggiare il suo Rossino…

Parcheggiando l’auto, l’attore illuminò coi fari una figura seduta sugli scalini che conducevano all’entrata della sua casa

-che ci fai qui, Mitsui?- chiese una volta avvicinatosi al ragazzo, che alzò il volto di scatto

-oh… Rukawa… sei arrivato…-

-già..- rispose acido quello, pensando che se tutto fosse andato come doveva andare, a casa non ci sarebbe tornato prima dell’alba…

-com’è che sei qui?- chiese poi, scrutando gli occhi arrossati da un probabile pianto del suo manager

-io ero qui perché….- l’uomo si fermò un momento –ero qui per ricordarti che domani devi essere nel mio ufficio alle nove… te lo ricordi, vero???? Vabbè, a domani allora…-

Kaede lo guardò allontanarsi dubbioso, evidentemente avrebbe dovuto chiedergli qualcosa, ma non ne aveva avuto il coraggio… scosse le spalle ed entrò in casa rassegnato, scervellarsi con ipotesi inutili non aveva senso… magari Mitsui gli avrebbe detto tutto il mattino dopo…

 

-buongiorno Kaede… come mai così mattiniero, stamani?- chiese cortese la bionda segretaria dell’ufficio di Mitsui –sei in anticipo di mezz’ora, ma entra pure… il signor Mitsui è libero…- e indicò distrattamente con il capo la porta socchiusa dello studio, mentre impilava diversi documenti

-grazie Meiko, buon lavoro…- ma la donna non rispose, troppo impegnata a compilare alcune scartoffie.

-come mai così in anticipo?- chiese Hisashi vedendo comparire sulla soglia della porta l’attore

-hn!- borbottò semplicemente lui, non voleva di certo spiegare che in realtà non era riuscito a dormire tutta notte, ripensando al suo rossino e che per questo era uscito prima di casa…

-comunque ti ho fatto venir qua perché…-

-NO! IN QUESTO MOMENTO è OCCUPATO… NON Può ENTRARE, NON Può…- insieme alle grida di Meiko, che interruppero il discorso del manager, nella stanza entrò un ragazzo di circa venticinque anni

-tu… che ci fai qui?- gli occhi di Mitsui erano diventati due lastre di ghiaccio

Il ragazzo guardò esitante Rukawa, poi chiuse gli occhi e parlò

-tu mi devi ascoltare…- mormorò con la voce leggermente tremante

-oh, questa è bella… io ti DEVO ascoltare? Osi venire qua a darmi ordini? Fammi un favore, Akira… sparisci…!- il tono di Hisashi vibrava di rabbia

Kaede osservò per un istante il suo collega di lavoro, i capelli da porcospino leggermente scompigliati e gli occhi azzurri lucidi, neanche l’ombra del suo solito sorriso sul volto

-Hisashi dammi un’altra possibilità, io… io non ti ho tradito!- balbettò, muovendo un passo verso il moro

-a no? Pensa che tutte le copertine dei giornali affermavano il contrario! mi è parso che fra te e lui…- sibilò, indicando Kaede con un cenno del capo –qualcosa ci sia stato…-

-ma eri stato tu a dirmi di uscire con qualcuno per aumentare la mia fama! Ed eri sempre tu a non voler rendere pubblica la nostra relazione…- si giustificò Sendoh

-già, ma io ti avevo detto di uscirci, non di baciarlo!- Hisashi stava cominciando ad alzare la voce, mentre scattava in piedi, mentre fronteggiava il suo ex ragazzo.

Rukawa intuì che quello era il momento giusto per levare le tende, così uscì silenziosamente dall’ufficio, salutando Meiko e ritrovandosi in strada.

Ora aveva intuito cosa voleva Mitsui da lui, la sera prima… ma in realtà non gli importava più di tanto, in fondo aveva ancora tutta la mattina libera… perché non fare in modo di farla fruttare?

Entrò nella sala d’attesa della PWP e, superando tutta la coda di clienti, entrò nell’ufficio di Naika assieme a diverse ingiurie lanciate al suo indirizzo dai superati.

-buongiorno, signor Rukawa^^- lo salutò allegra la ragazza

-‘giorno Naika… senti, mi prendo io tutte le responsabilità, che ne dici di prenderti insieme a Pippis una bella mattinata libera?- domandò il moro con un sorriso poco raccomandabile

-direi che accetto volentieri^^- esclamò la bella impiegata scattando in piedi, con la sua coscienza cattiva diligentemente appoggiata alla sua spalla

-allora devi fare solo una cosa… caccia via tutti quegli amebe nella sala d’aspetto… non voglio interferenze, ci siamo intesi?-

-ok, no problem… e buon divertimento^_-!!!- esclamò Naika, intuendo le intenzioni dell’attore e uscendo dalla stanza

 

Rukawa bussò alla porta dell’ufficio di Hanamichi

-Naika, ti ho detto di non disturbarmi, sto facendo il bilancio delle entrate e delle uscite!- sentì gridare dall’altra parte della porta.

-accidenti! Ti ho detto di…- ma la voce morì in gola al rosso quando incrociò gli occhi oltremare del suo koibito –che ci fai qui?- chiese, cercando di recuperare la salivazione, che sembrava aver perso le ferie

-bè… ti aiuto a fare un bilancio delle entrate… e delle uscite…- mormorò in tono malizioso e lascivo

-oh.-

-qui non possono entrare i giornalisti o i fan, giusto?- mormorò, muovendo suadente un paio di passi verso il suo ragazzo

-ma… Naika e i clienti…- cercò di balbettare Hana, schiacciandosi sullo schienale della sua sedia da ufficio

-non ci sono… l’agenzia è chiusa…- e raggiunta la scrivania di noce, si sporse su di essa fino ad avvicinarsi al volto del rossino, tanto da poter sentire il suo respiro leggero sul volto

-oh.-

-nel bilancio… comincerei dalle entrate…- sussurrò sulle labbra del compagno, per poi rapirle in un bacio ardente di passione, intrufolando la lingua morbida nella bocca dell’altro, iniziando una danza sinuosa di incontri, sfioramenti, carezze e addii.

Le mani di Hanamichi si muovevano intanto sul petto del moro, alla ricerca dell’orlo per potergli sfilare la maglietta nera; nel frattempo Kaede armeggiava alla cieca con la sua cravatta bordeaux.

Quando si separarono per riprendere aria i due s’accorsero della posizione scomoda in cui erano: Kaede semi sdraiato sulla scrivania, sopra i vari documenti a cui stava lavorando il rossino, ancora seduto davanti alla scrivania.

Ad Hanamichi scappò una risata, mentre saliva sulla scrivania e Kaede con un braccio faceva spazio, scaraventando a terra tutto quello che avrebbe potuto essere d’intralcio.

-il telefono…- biascicò il rosso, guardando l’oggetto, ormai frantumato, sparpagliato per il pavimento

-quella è un’uscita…- borbottò Rukawa, gettandosi famelico sul suo ragazzo, accarezzandogli i muscoli tesi sotto alla camicia bianca e cominciando a slacciarne i bottoni con i denti, mentre la sua maglietta fu lanciata dall’altra parte della stanza da Hana

-ops… un’altra uscita…- mororò il moro quando uno dei bottoni candidi gli rimase tra i denti, ma ormai aveva raggiunto il suo scopo, la pelle dorata del petto di Hanamichi riluceva alla luce del sole che entrava abbondante dalla finestra che occupava tutta la parete alla loro destra.

Si fiondò famelico sui capezzoli bronzei, succhiandoli avidamente, mentre i gemiti del rosso cominciavano a riempire l’aria come un’antica litania.

Kaede tornò sulle labbra del suo amante, baciandolo con passione per poi scendere attraverso la mascella ad occuparsi del collo, mordendolo, baciandolo, leccandolo, per poi continuare la ripida discesa sulla clavicola bronzea, i pettorali scolpiti, lo sterno, piccola autostrada che gli indicava la sua meta, e dopo aver passato gli addominali disegnati si scontrò con l’orlo dei pantaloni da ufficio, lanciò uno sguardo al suo ragazzo che lo osservava appoggiato sulle braccia, con una luce implorante negli occhi, gli fece un sorriso malizioso e s’apprestò a baciare la virilità tesa sopra la stoffa dei pantaloni, Hanamichi lanciò un grido di frustrazione

-piantala di giocare…- ringhiò –siamo qui per un lavoro, Kaede…-

-hai ragione- concordò l’attore, togliendo con un unico movimento sia pantaloni che boxer

-è ora di calcolare le entrate…- e inghiottì il sesso eretto di Hanamichi, che singhiozzò, colto di sorpresa; Rukawa pompava a velocità vertiginosa e presto il rosso venne ululando il nome del suo amante.

Sakuragi esausto buttò la testa all’indietro, cercando di inalare più aria possibile.

-Non dirmi che sei già stanco!- lo schernì il moro, ben lungi dall’essere soddisfatto

-il tensai non è MAI stanco, sappilo, stupida volpe…- esplose Hanamichi, portandosi sopra al proprio koibito, facendogli scivolare dalle labbra un lungo gemito, quando i loro bacini vennero a contatto. Il rosso sfilò velocemente gli indumenti restanti a Kaede, per ritrovasi di fronte all’erezione svettante del moro, non ancora appagata; ne baciò deferente la punta, per poi sedersi a cavalcioni sul suo stomaco

-preparati kitsune, perché imparerai di cosa è capace un tensai…- detto ciò si impalò con un unico movimento, trattenendo a stento una smorfia di dolore.

Rukawa fu investito da un’ondata di piacere, gettò la testa corvina all’indietro, artigliando il pianale in legno della scrivania; il calore intossicante di quel corpo stretto lo accese di una frenesia crescente, con un colpo di reni invertì le posizioni, prendendo a spingere dentro al rossino sempre più velocemente, perdendo la cognizione di dove iniziasse uno e cominciasse l’altro.

L’orgasmo li colse entrambi accecandoli con la sua intensità; Kaede completamente svuotato si accasciò sul petto del ragazzo sotto di sé, dopo avergli scoccato un dolce bacio tra le ciocche scarlatte. Spostò lo sguardo sull’enorme finestrone sulla parete la luce del sole illuminava la città…

…le strade brulicanti di vita…

…i palazzi e i grattacieli…

…l’uomo che pulisce le finestre proprio lì davanti a loro…

….le poche zone verdi che risaltano come smeraldi…

…le….

ASPETTA UN ATTIMO!!!!!!

-ha…Hana….- gemette, e anche il suo Koibito si girò nella direzione dell’uomo, in bilico su un’impalcatura, lo straccio in una mano e il detersivo nell’altra, che li guardava con gli occhi sgranati e la bocca aperta, immobile come una statua di sale

-ops…- mormorò il rosso

 

Un mese più tardi…

 

-Kaaaaaaaaeeeeeeeeeeeeeeeeddddddddeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!-

-Kaede!!!!!!!!!- sbottò Hanamichi, piombando nel salotto dove il suo ragazzo stava sfogliando una rivista

-che c’è, do’hao?- domandò alzando gli occhi dal settimanale

-cosa c’è?????? Guarda che sei in ritardo!!!!! Tra solo mezz’ora hai le riprese!- strepitò, piombando di fronte a lui vestito solo con dei jeans sdruciti

-mmm… mezz’ora?????- e guardò avidamente il suo ragazzo

-oh! Nononononononononononono!!!! Eh, no! mio caro Kaede, non ti lascerò ritardare di nuovo, chiaro???? “You are my blood” sarà il più grande successo cinematografico del secolo, e tu non ti farai licenziare, chiaro? È la terza volta che ritardi, non ti permetto di toccarmi, d’accordo?- Hanamichi aveva parlato, ma non era certo che avrebbe saputo resistere alle eventuali avances del suo bellissimo ragazzo

-mi hai convinto…- mormorò contrito il moretto, posando le sue labbra su quelle dell’altro

-certe volte sai essere peggio di Mitsui!!!!- gridò il moro prima di uscire dal loro appartamento.

Sakuragi scosse il capo e prese la rivista che il suo koibito stava sfogliando poco prima, in prima pagina svettava un titolo, accompagnato da due foto

/Akira Sendoh e Hisashi Mitsui VS Kaede Rukawa e Hanamichi Sakuragi: quale è la coppia dell’anno?/

iniziò a ridacchiare… certe volte… era proprio dura essere il ragazzo di una star!!!!!!

 

The end…

 

Ai: oddio…. Il finale fa proprio schifo…-_______-…. Che depresscione….

Ru: io direi osceno… l’unica parte che si salva è…

Ai: la lemon, vero?!  A proposito di ciò….

Hana: ma chi era quel tizio?!

Ai:chi, l’uomo dei vetri??? Forte, eh??? A proposito di ciò…

Hana: come hai osato farci spiare???

Ai: A PROPOSITO DI Ciò! Stavo dicendo, che sull’impalcatura non c’era solo l’uomo delle pulizie^^

Hana&ru: a no?

Ai: no,^^ c’era anche Pippis^^

Pippis: e avevo la telecamera^^ scommetto che se le offro il filmato Naika mi farà scrivere un’altra fic^_______^!!!!

Ai:ma io ti avevo messo lì per regalarglielo il filmato, non per ricattarla!!!!!

Aki&hisa: ma noi???? La nostra love story???? La lemon????

Ai: accontentatevi, in scaletta non c’eravate per niente, ma come al solito mi avete condizionata… dio, che depresscione….

 

Kisses a todos by Aimi Fantasy^^


 

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