Breve HanaRu con la partecipazione anche di altri personaggi che avevo un po’ trascurato…be’, magari dopo averla letta penserete che sarebbe stato meglio se avessi continuato a trascurarli ^^;;;  ribadisco che, tranne il mio Rukawa, i personaggi sono del grande Inoue e che io non ci guadagno niente. Visto che si parla di amici un disclaimer più espansivo del solito…per Calipso, la mia migliore amica di sempre nonché mia insostituibile e indispensabile gemella (siamo nate lo stesso giorno ^^), per Ria e per Greta: vi voglio bene!!!

 


Our Friends

di Nausicaa


Il tempismo di Mitsui ha dell’incredibile: non sopporto quando squilla il telefono la domenica mattina, soprattutto perché so che tanto devo essere io a rispondere. Kaede è addormentato manco gli avessero dato del cloroformio e non basta neanche il trillo acuto di questo stupido apparecchio a svegliarlo…

“Ma che ti dice la testa di telefonare a quest’ora??!!” sbraito nella cornetta.

“Ehi, che ti piglia? Guarda che sono le 10.00, sai? Un atleta non dovrebbe dormire fino a tardi, non credi Hanamichi?” si scalda subito anche Mitsui.

Ebbene sì: siamo due teste calde!!!! Ma ormai stiamo imparando a contare fino a cento prima di darci addosso a vicenda.

“ E Rukawa?” chiede il nostro ex-teppista.

“Sta ancora dormendo” sorrido istintivamente nel dirglielo, come sempre mi viene da sorridere quando penso al mio volpacchiotto addormentato.

“Lo sospettavo. Be’, allora, sveglialo subito e poi uscite…io e Kimi-kun ci siamo trasferiti nel nostro appartamento e volevamo invitarvi. Sarà come a casa di Akagi…be’, veramente avevamo pensato che sarebbe stato bello pranzare facendo un pic-nic sulla spiaggia”.

“Bella idea!” approvo io…sì sì, e poi l’aria del mare mi fa venire una fame…

“E’ di Kimi-kun. E Ayako ha detto che penserà lei alle cibarie. Allora, sarete dei nostri?” dalla sua voce capisco che Mitsui è di buon umore.

“Contaci!!! Ora sveglio Kaede e poi usciremo subito. Ehehehehehe…che festa sarebbe senza il tensai?” rido io.

“Una festa piacevole?” provoca lui, sogghignando.

“Grrr…vedrai che ti rimangerai queste parole: la mia compagnia è piacevolissima!!! A fra poco, Mitchi!!!” replico.

“NON CHIAMARMI IN QUEL MODOOOOO!!!!” è la sua ultima frase, sento il suo grido di protesta mentre riattacco il telefono e mi fa ridere.

Bene, bene: un’altra riunione tutti insieme!!!! Devo svegliare subito Kaede…e vi assicuro che se si impunterà a non volerci andare, dovrò mettere in funzione il mio piano segreto: trascinarcelo di peso!!!! Un po’ difficile visto il tipo, ma il tensai non demorde…

Salgo in camera nostra e mi fermo un attimo a guardarlo dormire: lo trovo raggomitolato, che stringe il cuscino, ed è veramente adorabile…ora non è più nel sonno più profondo, comunque, il suo respiro è percepibile!!! Vediamo se…Mi sdraio di nuovo accanto a lui, senza svegliarlo, ma anche nel sonno Kaede sembra avvertire la mia presenza, perché subito mi abbraccia e posa il capo sulla mia spalla e io sono in estasi…davvero, rimango incantato da queste sue manifestazioni d’amore e lui, lui è  la persona più incantevole del mondo…vabbè, se ora non lo sveglio, però, rischio di non fare in tempo a mangiare il pranzo di Ayako!!!!!

“Kaede, sveglia…amore, mi senti?” gli dico, accarezzandogli i capelli.

“Mm…” mugola lui, premendo più forte il viso contro la mia spalla.

“Dai, kitsune, sono le 10.00 passate, svegliati!!!” insisto.

“Mm…mm…” niente, lui prosegue con questa specie di miagolio, poi si gira e…mette la testa sotto il cuscino!!!! Eh, no!!!

“Cavolo, stupida volpe, non è ancora  il tempo del letargo, svegliati!!!” dico ad alta voce, togliendogli il cuscino con una mossa fulminea e scuotendolo.

“Do’aho…non avresti dovuto dimenticarlo…” la sua voce è impastata dal sonno, ma per lo meno ora parla, non sembra più un gatto!!!

“Dimenticare cosa?” chiedo sospettoso, con un brutto presentimento.

“Io non perdono chi disturba il mio sonno!” Kaede  si gira e mi dà una cuscinata, ma io reagisco a mia volta e lo schiaccio con tutto il mio peso, stendendomi su di lui; la sua battuta mi ha messo di buon umore, mi ha ricordato i primi tempi di quando ci siamo conosciuti, e so che anche a lui piace ricordarli.

“Scusa, Kaede, ma ti ho svegliato per un buon motivo” gli dico, prima di baciarlo con passione; è difficile staccarsi dalle sue labbra, soprattutto perché lui non vuole che io lo faccia, ma allontano il volto dal suo quel tanto che basta per poter parlare, così gli racconto della telefonata di Mitsui. Ora devo cercare di prevenire qualsiasi possibile protesta!!!!

“Ci andiamo? Io voglio andarci…e dai, e dai, e dai!!!! Non hai scuse, sono solo due fermate da qui e poi mangeremmo alla grande!!!! Ayako sarà anche un po’ brusca a volte, ma cucina benissimo!!!! E poi ci saranno tutti e io voglio vedere come se la cavano da soli Mitsui e Kogure…e daiiiiiiiii…” lo dico tutto d’un fiato, poi lo guardo.

“Ok, non c’è problema” risponde Kaede.

Uh? Tutto qui? Davvero è stato così facile? 

“Allora dobbiamo prepararci subito” continua lui, cercando di sottrarsi alla mia morsa; io gli scosto i capelli dalla fronte e gli bacio la pelle candida.

“Sei contento, vero? A te piace il mare…” mi sento un po’ ansioso nel chiederglielo, non mi va di obbligarlo a fare qualcosa che non vuo…ehm…io obbligare lui? Scusate, per un attimo ho dimenticato che stavo parlando di Kaede Rukawa.

“Se non volessi, me ne starei a casa…” replica. Infatti…

Però  mi sorride.

Dopo un tempo relativamente breve siamo pronti alla fermata del treno e Kaede sbadiglia.

“Do’aho, non vedo l’ora che tu prenda la patente” mi dice la kitsune, all’improvviso. “Certo, stupida volpe, ho capito il tuo piano: vuoi che ti faccia da autista, mentre tu dormi sul sedile, vero?” mi fingo indignato, ma in realtà questo pensiero mi fa ridere. “Effettivamente l’idea era quella…” mormora la mia volpe, con tono malizioso.

Io rido.

Ti porterei in capo al mondo, Kaede…

 

 

L’appartamento di Mitsui e Kogure è abbastanza grande per viverci in due; mi dicono che sono qui da ieri, ma moltissime cose sono già in ordine e penso che il merito di questo sia di Kogure: è gentile come sempre, ma sotto sotto è anche un tipo deciso, penso che in realtà molte decisioni le prenda lui e che gli tocchi di far ragionare quella testa calda del suo compagno…

“Ehi, di chi è quest’affare?!” grida il mio do’aho, agitando in mano un pupazzetto. “E’ mio, vedi di mollarlo!!!!!” salta su Mitsui . Appunto …

“Hahahahahahaha!!!” ride Hanamichi…a proposito di teste calde…ognuno ha la sua: io ho lui.

“Che hai da ridere, idiota?!   E’ un portafortuna” spiega Mitsui.

Akagi cerca di cambiare discorso per far calmare i due esagitati: “I mobili sono di tipo occidentale, vedo”.

“Per lo più sì. Ma era un appartamento già ammobiliato…però lo trovo carino” in effetti Kogure sembra davvero a suo agio. Mi guardo intorno, come gli altri: gli ambienti non sono grandi, ma accoglienti, sembra di stare in un posto amichevole. Come loro. 

“Basta personalizzarlo un po’” suggerisce Miyagi.

“Sì, infatti, soprattutto la nostra stanza” annuisce Mitsui

“Ma voi come dormite?” chiede il mio do’aho.

“Appoggiamo la testa sul cuscino e chiudiamo gli occhi; perché, tu come fai?” scherza Mitsui.

Naturalmente Hanamichi voleva sapere se dormono su un futon o su di un letto all’occidentale, ma il nostro ex-teppista sembra divertirsi troppo a stuzzicarlo, sapendo che lui reagirà; per onestà, devo dire che si sono dati una calmata tutti e due rispetto allo scorso anno, ma è chiaro che più di tanto non si può pretendere…

“Grrr…non sei intuitivo, Mitchi, ti stavo chiedendo se…” inizia il mio do’aho.

“Lo so, lo so, cosa credi?! E’ una domanda personale…comunque, è un letto all’occidentale” ci rivela Mitsui con un tono un po’ malizioso.

“Come va l’università? E’ difficile?” chiede Hanamichi, come sempre abilissimo nel fare domande assolutamente scollegate l’una dall’altra.

“Ma no, figurati!!!” si affetta a rispondere Mitsui, ma è subito interrotto dal Gorilla che tossicchia guardandolo severamente.

“Cioè…devo abituarmi…”corregge lui, lanciando occhiate assassine al suo ex-capitano.

“Ci impegneremo di più” interviene Kogure, poggiandogli la mano sulla spalla.

Come mai questo plurale?!

Uhm…il senpai Kogure è molto cortese e rispettoso di tutti, ma mi sembra anche capace di essere molto fermo con Mitsui, l’ho capito durante quella rissa…penso che le decisioni più serie le prenda lui in realtà, perché Mitsui era e rimane una testa calda impulsiva e rissosa. Se ha deciso che il suo Hisashi dovrà impegnarsi di più all’università, sono sicuro che otterrà il suo scopo.

“Bah, sei sempre troppo buono tu!!!- è il commento di Akagi- Non sei tu che ti devi impegnare, è lui…”.

“Nulla di nuovo dai voti delle superiori, eh?” infierisce il mio do’aho.

Mitsui ci lancia uno sguardo collettivo che vorrebbe essere minaccioso, poi mi indica: “Sapete cosa mi piace di Rukawa? Che si fa i fatti suoi e non rompe con domande sceme!!!! Ma lo sai che sto rivalutando il tuo carattere, Rukawa?!” e mi sorride.

“Hn” è bello veder riconosciuti i propri meriti e, a dire il vero, ho sempre pensato che gli altri esagerassero molto le critiche al mio modo di fare; non sarò il massimo della socialità, è vero, ma come dice Mitsui non è necessariamente un difetto… Mentre noi chiacchieriamo (veramente gli altri chiacchierano e io ascolto), dalla cucina, ci arrivano le voci di Ayako e Miyagi; lui si era offerto di aiutarla, ma a dire il vero credo la stia solo intralciando abbracciandola e impedendole di preparare il pranzo con calma…ogni tanto sentiamo i suoi rimproveri scherzosi…

La giornata è davvero calda.

“Non puoi abbassare il condizionatore, Mitchi?” chiede Hanamichi.

“No! Così impari a chiamarmi in quel modo, soffri in silenzio!!!” gli risponde lui. “Tanto tra un po’ andremo in spiaggia” dice Kogure, conciliante.

Come se avesse sentito queste parole, fa capolino Ayako: “Ragazzi, ho quasi finito di preparare…usciremo tra circa venti minuti”.

“Però fa così caldo…potremmo bere un tè freddo nel frattempo!!” propone Mitsui. “Sì sì sì!!! Bella idea, io ho sete!!!” esclama il mio do’aho.

“In effetti…” ammettono Akagi e Kogure.

E sinceramente ne ho voglia anche io.

Neanche ci fossimo messi d’accordo, ci voltiamo tutti contemporaneamente verso Ayako, che ci osserva dalla soglia.

“Senti, visto che stai già in cucina…”inizia Mitsui.

“Ok ok – lo precede lei- Ho capito, ora vi preparo il tè e ve lo porto!!!! Maschilisti sfruttatori…” si lamenta, ma lo dice scherzando.

“Ma dai, sei l’unica donna del gruppo e poi lo sappiamo che a te piace occuparti di noi!!!!” la provoca Mitsui; in fondo ha ragione, lo sappiamo e lo sa anche lei, che infatti non protesta.

Dalla cucina arriva la voce di Miyagi: “Aya-chaaaaaaan!!! Qual è la salsa che devo mettere nei panini?? Non mi ricordo…” e lei corre subito via, per evitare un disastro: “Fermo, Ryota!!! Ci penso io, non fare niente o avrò faticato inutilmente…”.

Gli altri ridono, perché quei due finalmente insieme fanno tenerezza a tutti, poi Hanamichi mi viene vicino e mi bacia in fronte: “Ti diverti, kitsune?”.

Sposto lo sguardo sulla sala: siamo tranquilli, ci sono persone a cui sono affezionato dopo tutto, con cui condivido dei ricordi importanti.

“Sì” gli rispondo, sorridendogli per confermarglielo.

 

Ed eccoci qua in spiaggia, tutti in calzoncini e canotte; abbiamo anche affittato un ombrellone per evitare scottature funeste, considerando che soprattutto uno di noi potrebbe esserne vittima; infatti per tutto il pranzo Kaede è stato all’ombra e sotto mio stretto controllo ha mangiato più del solito. Decisamente Ayako ha preparato dei panini buonissimi e se ve lo dico io potete credermi!!!! Siamo stati anche tanto fortunati da trovare un angolo di spiaggia non molto affollato, cosa ottima dal mio punto di vista: meno occhi puntati sulla mia volpe!!!!

Quando finiamo di mangiare, Ayako e Ryota si spostano al sole per abbronzarsi un po’ , invece Kaede si allontana sul bagnasciuga e cammina lentamente, con l’acqua che lo sfiora, ascoltando musica con le sue inseparabili cuffiette. Non penserete che si fosse dimenticato il walk-man, vero?! A volte guarda le onde, a volte il cielo…sembra estraniato dal resto del mondo…

Mi accorgo che Mitsui e Kogure fissano me che fisso lui e sorrido, imbarazzato: “Ora è un po’ più socievole, ma gli piace sempre stare da solo per un po’…” dico, quasi a giustificarlo.

“Rukawa è fatto così, lo sappiamo” dice Mitsui.

“Sai, è buffo, ma voi due insieme è come se foste cambiati rimanendo voi stessi” riflette Megane-kun. Io sgrano gli occhi.

“Kimi-kun, scusa, ma questo che vorrebbe dire?!” anche l’ex-teppista sembra perplesso.

“Che siete sempre voi, con i vostri caratteri, però si percepisce un cambiamento lontano, come se ora foste voi stessi in modo più completo” spiega Kogure.

“Non ho capito…” mi tocca ammettere.

“Sta dicendo che ora sei idiota in modo più completo” borbotta il Gorilla, che fino ad adesso ha ascoltato in silenzio.

“Anche per noi due è stato così” aggiunge Kogure, sorridendo a Mitsui.

Mm…dato che non sono più un ingenuo di prima categoria, penso di aver intuito i ruoli nella loro coppia (“Che intuito!” mi direbbe la volpe), ma penso che poi Kogure abbia molta ascendenza sul teppista.

“E’ vero, adesso Kaede parla di più, ma devo dire che se diventasse un chiacchierone mi spaventerei, non mi sembrerebbe più lui!!!” dico ridendo.

“Capita lo stesso con Hisashi: quando è troppo ragionevole mi preoccupo sempre…” ride a sua volta Kogure.

“Tanto non è un’eventualità che si verifichi spesso!” rimbrotta il Gorilla.

“Come no?!- salta su Mitsui, punto sul vivo- Ma se adesso bevo una lattina di birra alla settimana invece di due!!!!”.

“Birra? Un atleta non dovrebbe darsi all’alcool, Mitchi, non credi?” lo provoco io e infatti lui si altera: “NON CHIAMARMI IN QUEL MODOOOOOO!!!!”.

“Datevi una calmata, voi due!!!” minaccia il primate, ricordandoci che siamo in un luogo pubblico, mentre Megane-kun si guarda intorno con ansia.

Io mi calmo subito quando vedo che il mio volpino sta tornando da me, sotto l’ombrellone; mi si siede vicino e io intreccio le mie dita alle sue nella sabbia calda. Ad un tratto Mitsui propone: “Che ne dite di farci una nuotata? Guardate quanto è calmo il mare…” ma poi si trova di fronte allo sguardo di Kogure e si corregge da solo: “Ok, come non detto, nuotare dopo mangiato fa male, ritiro tutto!!!”.

Io sono stupito: “Oi teppista, sei davvero più ragionevole…”.

“E’ che ha capito che è meglio non rischiare una congestione” sorride Megane-kun. “Insomma, grazie alla presenza di Kogure, forse Mitsui ce la farà ad arrivare incolume ai trent’anni!!!!” lo punzecchia Akagi e lui reagisce: “Perché, dopo i trent’anni che dovrebbe succedermi??!! Ah, ma perché ti do retta?! Sentite, forse non è il caso di nuotare, ma qui vicino c’è un campetto di basket, che ne dite?”.

“Dico che è fantastico!!!” esclamo io. Il quintetto storico dello Shohoku, proprio come l’anno scorso!!!

E anche la mia kitsune, che sembrava sulla via del letargo, a queste parole si fa attenta…

 

 

Campetto di basket??!!

Stavo per addormentarmi, ma ora Mitsui ha tutta la mia attenzione…mi ritrovo a specchiarmi nello sguardo buffo di Hanamichi, che ride vedendomi ben sveglio e sapendo per quale motivo lo sono.

“Ci sono solo due cose che hanno la capacità di svegliarti o tenerti sveglio, eh kitsune?” mi mormora all’orecchio, dandomi un bacio leggero.

“Hn” sì, tu e il basket, amore mio…

Comunque, ci troviamo tutti d’accordo e decidiamo di andare al campetto; raccogliamo in fretta tutte le nostre cose, preoccupandoci di lasciare il luogo pulito come lo avevamo trovato e poi ci incamminiamo.

“Tre contro tre, ragazzi, ok? Come nello street basket!” propone Mitsui.

“Va bene, ma come ci dividiamo?” chiede Miyagi.

“Io direi noi della vecchia guardia contro voi liceali…- sogghigna il nostro ex-teppista- Te la senti, Akagi?”.

Non c’è niente da fare, nella loro amicizia rimarrà sempre la rivalità di sottofondo… “Mpft…tu, piuttosto, vedi di concentrarti!!!” replica il Gorilla.

“Perfetto!!! Non avrai scampo contro di me, teppista!!!” si esalta Hanamichi.

“Credi di spaventarmi? E comunque io non vedo l’ora di poter di nuovo giocare con Kimi-kun” Mitsui gli sorride, arrischiandosi a carezzargli i capelli anche se siamo in mezzo alla strada e Kogure arrossisce un po’ per questo; ma poi Mitsui sembra decidere di voler prendere di mira il mio do’aho, perché gli chiede con studiata noncuranza: “E allora, genio, com’è andato il ritiro? Miyagi mi ha detto che avete avuto problemi con la divisione delle stanze…”.

Basta questo per far saltare su Hanamichi: “Ah, voi non avete idea di quello che ho passato con il mio volpacchiotto in camera con quel maniaco hentai bastardo di Sendoh…secondo me lo spiava dalla serratura quando Kaede si faceva la doccia, ma io…”.

“Do’aho!!” lo interrompo, seccamente.

“Eh? Che c’è? Sono sicuro che lo ha fatto!!!” protesta lui, ma sa bene a cosa io mi riferisca in realtà e quindi borbotta: “Vabbè, è vero…la volpe ha risolto egregiamente la questione e ora il porcospino è inoffensivo o almeno lo sarà per molto tempo…”.

I sospiri di sollievo dei nostri compagni di squadra (che mi sembrano generati più dall’idea di non dover sentire altri piagnistei del mio do’aho che non dal fatto in sé) vengono interrotti da Hanamichi: “…ma non avevamo fatto in tempo a liberarci del porcospino che si è dichiarato calimero!”.

“Chi?!” chiedono in coro. In effetti non è facile tenere a mente tutti i soprannomi che dispensa il mio Hana!!! Sei davvero fantasioso, do’aho…

“Minami, quello del Toyotama! Tsuyoshi Minami…gli piace Rukawa, lo ha detto sia a me che a lui” spiega la mia testa rossa.

“Ed è ancora vivo?” scherza Kogure, che conosce bene il carattere di Hanamichi. “Be’, il tensai non può essere geloso di calimero, vi pare? E poi il tipo è di Osaka…”proclama Hanamichi a testa alta.

“Esistono i treni…” sogghigna Miyagi.

“Stavo dicendo che io non sono più geloso!!!” dice a voce alta il mio do’aho, irritato.

Mentre lui proclama questa dubbia verità, Mitsui si volta verso di me e mi strizza un occhio con fare complice e anche gli altri se ne accorgono. Credo di capire…

“Comunque io la sapevo già questa storia di Minami, me l’ha detta Rukawa quando gli ho telefonato…” la butta lì così, come se non sapesse che rischia di essere squartato…

“Eh? Quando hai telefonato?” e infatti Hanamichi subito diventa sospettoso.

“O è stato quando ci siamo visti? Tu ti ricordi, Rukawa?” insiste Mitsui, incurante dello sguardo assassino che gli rivolge la mia testa rossa preferita.

“Quando vi siete visti? Perché? Dove? Perché io non ne sapevo niente?- si agita lui, fissando alternativamente me e Mitsui- Perché vi siete parlati? E tu, Megane-kun, non hai niente da dire…” il suo tono si fa sempre più arrabbiato e io penso che stia per saltare alla gola di Mitsui, ma poi si accorge che gli altri trattengono a stento le risa. 

Si volta verso di me e io lo fisso con il mio sguardo da perché-devi-sempre-credere-a-tutto-quello-che-ti-dicono-stupido-idiota!!!! E lui arrossisce e torna a guardare Mitsui che ora ride apertamente: “Ragazzi, vi presento Mr. Non Sono Più Geloso!!!! Davvero notevole, grande genio!!” e a questo punto la risata diventa generale.

“GRRRRR…brutti stupidi, ce l’avete tutti con me!!!!” protesta vivacemente il mio do’aho; lo scherzo continua per un po’, poi lui mi si avvicina mentre camminiamo e mi bisbiglia: “Scusa, Kaede, lo so che ti dà fastidio quando mi comporto così…”.

Io ci penso per un attimo. Mi dà fastidio? Mi dà veramente fastidio la sua gelosia? E se un giorno mi accorgessi che non è più geloso? Allora sì che ne sarei davvero irritato!!!! Lo so che è un po’ ossessivo, ma mi fa anche capire quanto io sia importante per lui, quanto abbia bisogno di me, quanto sia intollerabile per lui la sola idea che qualcun altro mi voglia…

“No” dico.

“Come?” mi chiede lui.

“Non mi dà fastidio…” gli spiego, e lui mi sorride.

 

Arrivati al campetto ci dividiamo in due squadre e mettiamo Ayako a fare da arbitro. Le nostre squadre quasi si equivalgono quanto a forza, perché in realtà il senpai Kogure non ci può creare troppa difficoltà.  Le schiacciate del Gorilla non perdonano e la sua difesa è ancora migliorata ora che è uno studente universitario e i tiri da tre di Mitsui sono sempre perfetti, anche se io l’ho raggiunto, inoltre ormai si è rimesso perfettamente e non ha più quei problemi di resistenza che avevano caratterizzato le sue partite dopo due anni di assenza dai campi da basket. Sì, loro sono sempre bravi, ma noi siamo comunque i campioni nazionali e io sono il MVP… Io e il mio do’aho ora sappiamo fare gioco di squadra e  Miyagi è il miglior playmaker liceale a livello nazionale…Abbiamo deciso di arrivare a 40 punti, siamo 37 pari e questo è un momento fondamentale…Sono marcato stretto da Mitsui e Kogure, ma sento la SUA presenza alle mie spalle, faccio un passaggio all’indietro, Hanamichi è libero e in posizione per segnare tre punti…e lo fa!!!! Vittoria!!! 

“Sììììììììììììììì!!!!!!!! Abbiamo vinto, abbiamo vinto!!!!” urla Hanamichi, mentre gli altri si asciugano il sudore e Mitsui e Akagi cercano di stabilire chi di loro due abbia perso concentrazione.

Io cerco di detergermi il viso con la canotta, ma ad un tratto sento che i miei piedi non toccano più il terreno!!! Ma cosa…

“Passaggio fenomenale, bravo kitsune!!! Sapevi che il tensai vi avrebbe condotti alla vittoria!!!” ride il mio do’aho. Mi ha stretto alla  vita e mi ha sollevato e ora mi tiene abbracciato così, mentre io istintivamente gli passo le braccia attorno al collo; dovrei irritarmi, ma non ci riesco: i suoi occhi nocciola sono luminosi di allegria e di gioia, per la vittoria e per il mio passaggio, così mi limito a dirgli con tono scherzoso: “Sei impazzito, do’aho?”.

“Sì, sono pazzo di te, ma questo dovresti saperlo da tanto tempo…” ride lui; io lo stringo leggermente, poi gli dico: “Va bene, adesso però mettimi giù!” e intanto noto le occhiate divertite dei nostri compagni.

“Non mi va!” si impunta il do’aho.

“Mettimi giù!”.

“Non mi va!”.

La questione viene risolta con noi due che finiamo a terra dopo che gli ho fatto perdere l’equilibrio divincolandomi…però…ora sono sotto di lui…rapidamente gli abbasso la testa e gli do un bacio sulla bocca. Quando ci rialziamo lui è arrossito e gli altri scuotono la testa sorridendo, come a dire che siamo incorreggibili io e lui…forse è vero. Lentamente torniamo verso la casa di Mitsui e Kogure, per trascorrere un altro po’ di tempo lì prima di andare agli allenamenti; Hanamichi cammina al mio fianco, scherza con loro, ridono delle reciproche battute e parlano di basket. E io, per la prima volta, comincio a capire il significato della parola “amici”…

Fine ^^ 




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