DISCLAIMER: I pg
sono tutti della cara J.K.Rowling che, beta lei, ne ha ricavato miliardi, io
invece scrivo per puro diletto ç_ç NOTE: La fic è ambientata ai tempi dei Malandrini
ma c’è qualcosa di particolare… ^___^ DEDICHE: Piccolo
regalo di Natale per il mio amore. Anche se siamo lontane oggi sei nei miei
pensieri e nel mio cuore, così come sempre accade. Buon Natale amore ^*^ Our Christmas di Sakuya
Quell’anno ad Hogwarts
erano davvero pochi gli studenti rimasti a scuola per le feste natalizie. Per qualcuno questo era
di certo un buonissimo modo per poter trascorrere alcuni giorni di vera
vacanza, pace e relax totale, lontani dalla confusione delle lezioni e dallo
stress che lo studiare tante materie inevitabilmente porta con sé. In particolare il
sedicenne Remus Lupin, alunno modello della scuola, ragazzo dall’aspetto
delicato e leggermente malaticcio, con la carnagione pallida ed i capelli
castani, lo sguardo dolce ma sempre affaticato in un certo periodo del mese,
sembrava particolarmente grato delle numerose assenza di quel periodo.
Un’altra cosa che sembrava gradire particolarmente poi era il fatto che la
luna piena non era affatto prevista per Natale e tanto meno per Capodanno,
così da permettergli alcuni giorni di vacanza che potessero chiamarsi
realmente così. Un’altra cosa che
sembrava far particolarmente felice Remus era il fatto che praticamente tutti
i suoi amici e compagni di dormitorio erano tornati a casa per passare le
feste in famiglia, tutti tranne uno. Un alto ragazzo dai
lunghi capelli neri si avvicinò silenziosamente alle spalle del giovane
seduto, nonostante il freddo e la neve che scendeva lenta e leggera, ai piedi
di un albero sotto cui erano soliti sedersi lui e i suoi amici nei periodi in
cui la primavera cominciava ad incedere ed il clima si faceva più mite. Si fermò per un attimo ad
osservarlo senza essere visto. La sua carnagione era leggermente più rosea
del solito, le guance arrossate, per quanto gli permettesse la sua carnagione
pallida, dal freddo, un libro appoggiato sulle gambe ma lo sguardo perso a
guardare la neve che scendeva sulla superficie ghiacciata del lago.
Quell’inverno si stava rivelando particolarmente rigido, ma il freddo era
l’ultimo agente atmosferico e naturale a preoccuparli. La cosa che
maggiormente li impensieriva, almeno all’inizio, era la luna piena. In quelle
notti il lupo mannaro che era in Remus prendeva il sopravvento ed allora era
davvero difficile stargli dietro. Per questo si erano trasformati in animagus,
per poter star accanto al loro amico in quelle notti… per questo lui aveva
scelto un cane, perché era la cosa più vicina ad un lupo e poi… la fedeltà
dei cani verso il loro padrone era nota a tutti. Non che Remus fosse il suo
padrone, ma di certo era il re incontrastato del suo cuore e quello era noto
ad entrambi da tempo, così come entrambi sapevano perfettamente che tutto ciò
che li legava sarebbe durato per sempre, fino alla morte ed oltre. Sirius fece quei pochi
passi che lo dividevano dal suo compagno e gli si sedette alle spalle
abbracciandolo da dietro. Il ragazzo non si stupì ed anzi chiuse gli occhi
rilassandosi completamente contro il corpo di Sirius, caldo e rassicurante. “Ciao… non ti ho sentito
arrivare.” “Eri talmente assorto...
a che pensavi?” “Al fatto che quest’anno
siamo soli. Anche James è tornato a casa… abbiamo la stanza tutta per noi…” “E bravo il mio
lupacchiotto… hai pensato proprio a tutto eh?” Sirius rise e lo stesso fece
Remus, nonostante la sua risata fosse sempre bassa e leggera. Quasi avesse
paura di lasciarsi andare maggiormente, e forse questo era anche normale:
perdere il controllo sulle proprie azioni e i propri sentimenti una volta al
mese non doveva essere facile da affrontare, anche per uno che sotto quella
scora di fragilità nascondeva un carattere forte e risoluto. “Ah se vuoi me ne vado a
dormire altrove… sai c’è quel Tassorosso che non fa altro che provarci…” Sirius emise un leggero
ringhio mentre nella mente gli si formava l’immagine di un tizio alto e
muscoloso di Tassorosso che con la scusa dello studio ogni tanto si
appiccicava al SUO Remus provandoci spudoratamente (perché, per quanto James,
Peter e lo stesso Remus dicessero che si sbagliava, lui sapeva che quello
voleva il SUO Remus!). Strinse l’abbraccio e serrò più forte tra le braccia
il SUO ragazzo. “Tu sei mio, chiaro?” Remus rise di nuovo e si
girò un po’, quel tanto che gli permise di appoggiare le labbra su quelle del
compagno, che immediatamente però fece trasformare quel leggero tocco in un
bacio passionale e travolgente. I due si staccarono ansanti solo quando
furono in deficit d’aria. “Sirius… e se ci avessero
visti?” “Avrebbero imparato come
ci si bacia e quanto ci amiamo, mi sembra logico!” La disarmate semplicità
con cui Sirius risolveva ogni cosa lasciava sempre stupito Remus e
soprattutto senza la voglia di controbattere, perché che si poteva dire a
qualcuno che ti guardava con quegli occhi neri che mettevano i brividi da
tanto erano belli? “Adesso però andiamo
perché mi si stanno gelando le chiappe, le tue come minimo saranno già dei
ghiacciolini… devo assicurarmi che siano ancora in perfetta salute…” La voce roca e la lingua appena insinuate
di Sirius accarezzarono l’orecchio di Remus mettendogli i brividi e
rendendolo perfettamente conscio che a partire da quella notte, dopo il
solito cenone di Natale, avrebbero trascorso il Natale più infuocato di quei
suoi primi sedici anni di vita… Remus continuava a
cercare in giro ma di Sirius non c’era traccia. In un certo senso… non si
sbagliava affatto… Remus ormai cominciava a
preoccuparsi seriamente perché erano ore che Sirius era sparito, si era
letteralmente volatilizzato e a lui non piaceva non sapere dove il suo
ragazzo si fosse cacciato così all’improvviso! Era ancora insoddisfatto per
quello che era accaduto solo poche ore prima e di certo gliel’avrebbe fatta
pagare. Si stupì persino lui di
quel suo pensiero, ma prima Sirius lo aveva eccitato (non che avesse fatto
chissà cosa, solo una frasetta ambigua ed una leccatina veloce dell’orecchio,
ma tanto era bastato per mandarlo immediatamente su di giri) e poi si era
dileguato senza prendersi le sue responsabilità! Quella sera lo avrebbe fatto
penare! Prima avrebbe fatto uno spogliarello lento e sensuale e poi avrebbe
cominciato a toccarsi tenendo Sirius a debita distanza, così che fremesse
dalla voglia di averlo senza poterlo avere davvero, come aveva fatto lui quel
pomeriggio. Il ragazzo poi si rese
conto di quello che aveva appena pensato e arrossì violentemente e senza
apparente motivo. Ma da quando era diventato così maniaco? Di certo stare con
Sirius aveva cancellato la maggior parte delle sue inibizioni e dei suoi
freni, e tutto perché il suo amore gli aveva dato una sempre maggiore fiducia
in se stesso, ma da dalla fiducia in se stessi ad immaginare una ‘tortura’
del genere, ce ne vuole! “Ciao amore!” La voce di
Sirius leggermente affannata nel suo orecchio lo fece sobbalzare per lo
stupore ed arrossire ancora di più
perché aveva pensato di sentire quella voce ancora più affannata… ma che gli
stava prendendo? Era diventato un maniaco del sesso tutto insieme? La sua testolina cominciò
a mettersi in moto e gli disse che effettivamente, quella sarebbe stata la
prima volta in cui avrebbero potuto fare l’amore in un letto, con calma,
senza aver paura di essere scoperti o senza il pensiero di doversi sbrigare
perché avevano solo quel determinato tempo prima che James e Peter tornassero
dalle più svariate attività. Il loro era un amore segreto, nessuno ne sapeva
nulla, forse solo James aveva intuito qualcosa ma di certo se ne stava muto
come un pesce, per non invadere la loro privacy forse, oppure perché Sirius
gli aveva detto in anticipo di non fare domande almeno per il momento. Nessuno dei due voleva
tener nascosta lo loro storia, era troppo bella e troppo importante per venir
celata, ma era anche vero che mentre erano ancora a scuola sarebbe stato
troppo difficile viverla liberamente e sotto gli occhi di tutti, quindi
avevano deciso di comune accordo di fare qualche sforzo, pensando alla loro
futura vita insieme, in attesa che la scuola finisse e loro fossero
finalmente considerati due adulti, liberi di fare ciò che volevano. Remus si
ricordava ancora il sorriso soddisfatto di Sirius mentre pensava a come i
suoi genitori, specie sua madre, sarebbero schiattati per la vergogna. Un
figlio Grifondoro anziché Serpeverde e che per giunta se ne frega della razza
e si fidanza niente popò di meno che con un lupo mannaro… maschio! Avevano riso come pazzi
quella volta, mentre si abbracciavano e si baciavano fugacemente nel bagno
dei prefetti, a notte inoltrata, nascosti dal mantello dell’invisibilità
prestatogli da James. “Ma dove sei stato??” Remus si voltò furente,
ma solo apparentemente, verso Sirius. Quello che provava in realtà non era
certo rabbia, ma un profondo senso di preoccupazione che ancora non accennava
a sparire. Sirius in tutta risposta gli fece un sorriso rassicurante e, come
per caso, gli sfiorò la gamba ed una mano con una sua mentre si sedeva a
tavola. “Vedrai…” A quel semplice gesto
Remus si sentì immediatamente rilassato ma la cosa non lo sorprese affatto,
lui era l’unico a renderlo così tranquillo in così poco tempo, non che
normalmente fosse un tipo che si agitava facilmente, ma quando questo
accadeva Sirius era sempre lì, al suo fianco, era così sin dal primo anno, e
sapeva che così sarebbe stato sempre. Gli sorrise rispondendogli un semplice
“Ok.” ed insieme ai pochi
rappresentati della casa dei coraggiosi si tuffarono a fare scorpacciata di
cibo. Quando rientrano nella Sala
comune a Remus fu subito chiaro cosa aveva combinato Sirius, ma non sapeva
ancora in cosa consistesse esattamente quello che aveva fatto. Tutto era
addobbato a festa, ovviamente, ma la disposizione dei mobili era stata
cambiata in modo da lasciare la maggior parte della stanza, la sua parte
centrale, libera da tavoli e poltrone, mentre questi ultimi erano stati
sistemati ordinatamente ai due lati opposti della sala. Da una parte c’erano
i tavoli imbanditi con vari dolci e molte bevande, alcune dai colori
sinistramente cangianti, altre invece erano semplici boccali di burrobirra. “Hai organizzato una
festa?” Remus non riusciva a capire molto bene. Che differenza c’era tra una
festa giù, in Sala Grande, ed una ‘privata’? Sirius sorrise in quel
modo che faceva accapponare la pelle perché sottintendeva che aveva combinato
qualcosa di davvero grosso. “Già, una festa in grande
stile!” “E perché non me ne hai
parlato?” “Ah no? Ma sei sicuro? Io
ero certo di averlo fatto!” A Remus non piacque per niente quel tono
tranquillo, sapeva di non avergliene parlato e fingeva di averlo fatto solo
per evitarsi una doppia ramanzina: se glielo avesse detto gliel’avrebbe fatta
e adesso gliene avrebbe dette quattro perché non lo aveva avvertito in
anticipo ed altre quattro per aver avvertito tutti gli altri, per non contare
poi le quattro paroline che gli avrebbe detto perché aveva tentato di evitare
la ‘sgridata’ e le altre quattro, molto diverse dalle precedenti dodici però,
per averlo lasciato in quel modo quel pomeriggio solo per una stupida festa! “Ehm Remus… sta calmo… ti
si alza la pressione…” “Grr… questa me la
paghi…” Per un attimo un intenso
brivido di puro terrore attraversò la schiena di Sirius. Forse Remus per
fargliela pagare non avrebbe più fatto follie con lui… ma no! Era
impossibile… Remus lo desiderava troppo, almeno quanto lo desiderava lui…
eppure lo guardò un solo attimo, con uno sguardo molto intenso e poi si
diresse dagli altri compagni di casa presenti, mettendosi a chiacchierare del
più e del meno con il suo solito sguardo gentile… e questo, non era affatto
un buon segno… POV SIRIUS La serata sta volgendo al
termine. E’ andato tutto bene e per fortuna Remus non si è accorto di niente,
probabilmente perché non si è nemmeno avvicinato al tavolo con dolci e
bevande e questo è davvero un bene. La cosa che però mi fa preoccupare, ed
anche un po’ incazzare, siamo sinceri, è che per tutta la serata se n’è stato
a parlare con chiunque tranne che con me e voglio dire, non è che siamo in
cinquecento qui dentro, siamo esattamente undici, togliendo me e lui solo
nove persone… è riuscito ad evitarmi, senza che nessun altro oltre me e lui
se ne accorgesse, con solo nove persone presenti… temo che riuscirebbe a
farlo anche se fossimo soli, e la cosa non mi piace per niente, perché in
camera da letto SAREMO da soli! Non capisco perché si sia
arrabbiato così tanto, che ho fatto di così grave? Ho solo organizzato una
festa di Natale! Beh, è una festa alcolica in realtà, ma lui non lo sa o
almeno fa finta di non saperlo perché altrimenti avrebbe fatto il bravo
prefetto e avrebbe fatto sparire tutto quello che c’è sul tavolo. Forse si è
arrabbiato perché sono stato via tutto il pomeriggio senza dirgli niente, ma
no, lui non se la prende per così poco… quasi mai almeno… Ogni volta che lo guardo
lui si volta dall’altra parte e se cerco di parlargli se ne va da qualcun
altro… mi stanno girando davvero i coglioni! Dopo, in camera mi farò
perdonare con qualche coccola e qualche scusa, e poi… cavolo se gliela farò
pagare! Non che Remus sia un tipo
da tenere buono con due coccole, lo amo troppo per sminuirlo così, ma devo
ammettere che ho davvero un grandissimo ascendente su di lui… come del resto
lui lo ha su di me… Quest’anno James ha
deciso di andare a casa per Natale, probabilmente perché non essendoci la sua
‘amata Lily’ non si diverte abbastanza, anche perché ha capito che tra me e
Remus c’è qualcosa anche se non si azzarda a fare domande, e quindi non avrà
avuto voglia di fare il terzo incomodo. Ormai è più di un anno
che io e Remus stiamo insieme, è dall’inizio del passato anno scolastico che
la nostra relazione si è decisa a prendere la giusta piega, probabilmente
perché ci siamo decisi noi a dargliela. Io mi ero rotto le scatole di
guardarlo in silenzio e gliel’ho detto chiaro e tondo, se davvero era mio
amico, mi sono detto, avrebbe accettato quello che provavo anche se non mi
ricambiava. Invece lui ha fatto un sorriso luminoso, come mai prima gliene
avevo visti fare, e mi si è gettato tra le braccia. Da lì ad avere un rapporto
completo ne è dovuto passare di tempo, non perché non volessimo, ma siamo
stati davvero sfortunati come non mai. Una volta siamo persino stati quasi
scoperti da Silente, e di andare alla Stamberga Strillante, senza che James e
Peter rompessero le scatole per accodarsi, non c’era verso. Una notte me ne
sono fregato e l’ho obbligato ad andare nel bagno dei Prefetti, ho chiuso la
porta con un bell’incantesimo e poi, ciao ciao mondo! Remus non era contento
di farlo lì per la nostra prima volta insieme, ed in effetti lo abbiamo fatto
più volte in una vasca da bagno che in un letto, ma visto che era, ed è, il
miglior modo per stare insieme senza venir scoperti, si è convinto anche lui
che l’importante è stare insieme. Finalmente anche l’ultimo
compagno se ne va in stanza e quindi… Remus, amore mio, è arrivata la resa
dei conti. Mi volto alla sua ricerca dopo aver salutato con la mano e… Ma no cazzo! No, no, no, no, no, no,
nooo!! Non è possibile! Corro da Remus prima che sia troppo tardi, ma… è già
troppo tardi! Remus è in piedi, davanti al tavolo delle vivande, un boccale
quasi finito di burrobirra corretta in mano… non ci posso credere… Remus è
astemio! Come minimo adesso crolla! Ed infatti, se non fosse
per le mie braccia che lo stringono impedendogli di rovinare a terra, il mio
bel Remus sarebbe già steso a terra. Ma porca… “Remus, dai alzati, dai
dobbiamo andare in bagno, devi vomitare, su… muoviti…” “E… hic… perché? Hic…” “Ma dai! Sei ubriaco!” E
addio seratina romantica… ma che cazzo di sfiga! “NO! Hic, sto ben-hiic-ssimo!” Lo faccio sedere su una
poltrona mentre scuoto la testa… al colpa di tutto questo è mia, sono un vero
idiota! “Quella hic burrobirra
hic era hic strana hic!” “Era corretta… era tutto
alcolico Rem… scusa amore, non volevo farti star male…” “Sto bene! Hic! Non
preoccuparti hic amore!” In meno di dieci secondi
mi sento assediato dalle labbra di Remus che cercano l’accesso per la mia
bocca. E’ strano sentire il suo sapore mischiato a quello della burrobirra e
dell’alcol, è buono, anche se preferisco di gran lunga il suo… non so come
definirlo, so solo che è buono e che mi piace assaporarlo mischiato al mio
dopo i nostri baci. Comincio a contraccambiare il bacio ma mi stacco quasi
subito, Remus è ubriaco e se è arrabbiato con me e di certo non vuole fare
l’amore, quindi domattina si pentirebbe di averlo fatto e la cosa mi farebbe
stare da cani (forse anche perché sono un cane…), e poi siamo in Sala comune,
chiunque potrebbe arrivare e vederci, e non è davvero ancora il caso che si
sappia di noi due come coppia, quindi, con uno sforzo a dir poco gigantesco,
nel senso che farebbe fatica anche un gigante, mi stacco dalle sue labbra
morbide, dalla sua lingua calda e appassionata che sembra cercare nuove
emozioni e dalle sue mani che vagano senza meta tra i miei capelli e sul
collo, cosa che mi fa letteralmente impazzire. “Rem non qui e non
adesso, dai… andiamo in camera…” “Ooohhhh… sìì… la camera
sì… voglio fare tanti giochini stasera…” Remus, camera da letto e
giochini nella stessa frase… No! Statti buono tu là sotto e tu brutto
cervello fatto solo di ormoni datti una calmata e cerca di ragionare, non è
il momento per pensare a Remus nudo ed ansante sotto di me, no, decisamente
no! Almeno però gli è passato
il singhiozzo… L’alcol gli ha colorato
le guance facendole diventare di un’accesa tonalità di rosso, la stessa che
assumono quando, immersi nell’acqua caldissima del bagno, facciamo l’amore
fino a perdere la cognizione di tutto quando, fino a stordirci la mente,
appagando solo i nostri sensi ed i nostri corpi che si cercano per colmare la
distanza che le nostra anime sono costrette a subire vivendo in due corpi
diversi. E’ strano vederlo così,
il viso arrossato, gli occhi leggermente appannati, un sorrisetto ebete sul
viso… dov’è il mio Remus? “Stasera niente giochini…
dai andiamo…” Mi alzo e faccio alzare anche lui sorreggendolo con entrambe le
braccia e penso che per portarlo in camera senza fare troppo rumore la cosa
migliore sia prenderlo in braccio. Un urletto di soddisfazione esce dalle sue
labbra ed io non posso fare a meno di sorridere divertito per questa
situazione assurda ma anche comica. Arrivare fino al letto,
sopra il quale lo adagio anche se non molto gentilmente (insomma, lanciandolo
quasi fosse un sacco, povero amore…), non è poi così difficile, la cosa
davvero complicata è starlo qui a guardare mentre comincia a spogliarsi, con
qualche difficoltà a dire il vero, e non fare niente per aiutarlo… cioè,
posso anche dargli una mano a togliersi la tunica nera con lo stemma dei
Grifondoro, sfilargli i pantaloni e magari accarezzargli le gambe, il vero
problema sarebbe non accarezzarlo troppo… Non voglio fare l’amore
con lui mentre è ubriaco, ma… non posso nemmeno starmene a guardalo così con
la bava che continua ad uscirmi dalla bocca! Oh, al diavolo! Mi avvicino facendo in
meno di un secondo i pochissimi passi che ci separavano e poi lo finisco di
spogliare molto velocemente, accarezzando tutta la pelle con cui vengo in
contatto con necessità. Remus è caldo, visibilmente eccitato, ed ogni mio tocco
gli provoca mugolii di piacere e gemiti sommessi… mi piace sentirlo così
arrendevole, ma la cosa che mi piace di più è sentire la sua voce senza
starci a preoccupare che arrivi qualcuno di corsa credendo che ci sia
qualcuno che sta male. Le mura di un castello vecchio di secoli saranno
abbastanza spesse per coprire i gemiti di piacere di due ragazzini di sedici
anni i cui ormoni schizzano come pazzi all’interno dei loro colpi, complice
una bella sbronza? Beh, spero proprio di sì, oppure domattina tutti sapranno
di noi… ma in questo momento, mentre comincio a baciare il mio Rem e lui fa
lo stesso, mentre i nostri corpi, finalmente entrambi nudi, si sfiorano
appena e si toccano facendomi immagina quello che sta per accadere… beh i
miei freni inibitori se ne sono andati tutti a farsi benedire! Lo sdraio sul letto e
continuo a baciarlo cominciando a scendere verso il collo, ma poco prima di
addentare un capezzolo rosa e turgido lui mi blocca e mi scansa. “Ehi, no!” Il suo viso è
imbronciato e reso buffo dall’espressione incoerente che ha. La bocca è
atteggiata in una smorfia arrabbiata, gli occhi ardono però di desiderio, e
tutto il suo corpo continua a cercare le mie attenzioni. “Che c’è? Non ti va?”
Sirius, preparati a fare un bel bagno freddo che ti calmi i bollenti spiriti… “No! Oggi mi hai mollato
nell’androne!” E che c’entra questo ora?
Le ubriacature sono davvero strane… “Scusa amore, dovevo
andare a prendere le bevande… non sai che mi sono dovuto inventa…” “E chi se ne frega!” Lo guardo sbalordito e sconcertato.
Remus mi ha interrotto mentre parlavo? Ma stiamo scherzando? Non che lui non
possa interrompermi come e quando vuole, ma non rientra minimamente nel suo
carattere né nelle sue inclinazioni! Di solito lascia finire la frase o il
discorso al suo interlocutore così da comprendere appieno le sue intenzioni e
le sue parole e solo allora comincia a parlare, confutando od assecondando, a
seconda dei casi, ogni singola frase detta dall’altra persona. E’ però anche
vero che in questo momento è completamente ubriaco. Un vecchio detto dice: in
vino, veritas. Ossia, quando si è ubriachi si dice sempre il vero. Non che mi
stia rivelando quale verità, ma forse sta facendo vedere un lato di sé di cui
nessuno, Remus per primo, era a conoscenza.
Lui è sempre così calmo e tranquillo, molti non si rendono conto di quanta
forza serbi in sé, molti altri invece credono che il suo aspetto fragile, il
suo carattere mite e tranquillo non sia altro che una mancanza assoluta di
coraggio o spirito d’iniziativa. Chi lo conosce bene (io, James e nemmeno
troppo Codaliscia, perché Remus non si rivela facilmente agli altri, è uno
scrigno da aprire con calma e solo se trova la chiave giusta) sa invece che
Remus è forte, deciso, pieno di coraggio, è intelligente ed attento, ma sa essere
anche spericolato se vuole… è perfetto, sotto ogni punto di vista, non riesco
a trovargli un solo difetto, non ci sono mai riuscito. Ed ora… beh sapere che
non è sempre calmo e misurato come mi mostra me lo fa amare ancora di più. So
quanto sa essere passionale se vuole, ma vederlo arrabbiarsi così lo rende
ancora più… perfetto, altra parola non c’è. Ridacchio leggermente per
il fiume di pensieri che mi ha attraversato la mente in un solo secondo ma la
cosa fa incazzare Remus… oh mamma, qui la cosa è grave! “Smettila di ridere di
me!” Mi da una spinta e mi fa cadere sull’altro lato del letto, quindi rotolo
via da lui e lo guardo dispiaciuto. “No Rem non ridevo di
te!!! Scusa!” Provo a riabbracciarlo ma lui mi scansa nuovamente. “Oggi mi hai lasciato come
un cretino!” “Scusa Rem!!! Davvero ti
prego!!! Scusa!” Non sto esagerando, sono davvero dispiaciuto per quanto
accaduto oggi, non volevo di certo che si arrabbiasse così! Ed in più sapere
che si è ubriacato, e che per giunta domani avrà un mal di testa da
ricordarlo per anni, mi fa stare ancora peggio. “Volevo fare l’amore
oggi!” Il suo urlo mi fa
rimanere di sasso. Remus è sempre molto schivo quando si tratta di queste
cose, non perché sia pudico o per cose del genere, semplicemente non gli
piace mettere in piazza i propri sentimenti, non lo fa molto nemmeno con me,
anche perché, di solito, lo capisco al volo, prima ancora che possa dire o
fare qualcosa, quindi non ha la necessità di esprimere a parole i suoi
pensieri, è come se glieli leggessi dentro. Devo dire che lui fa lo stesso
con me, perché per quanto abbia la lingua lunga, sono una vera frana con i
sentimenti. “Rem…” “Rem un corno! Mi hai
lasciato da solo per una festa!” “Rem… scusa ti prego… come
faccio a farmi perdonare?” Che posso fare ora? Non che abbia paura che la
nostra storia finisca per così poco, ma non voglio che Rem mi tenga il muso
per giorni, ed in più ne avrebbe tutte le ragioni! Non potrei sopportare di
aver rovinato le vacanze di entrambi per fare il deficiente come al solito! “Fallo ora!” “Vuoi che facciamo
l’amore?” “Sì!” Beh non credevo di
cavarmela con così poco, ma gli farò passare la notte più bella ed eccitante
di tutta la sua vita… o almeno quella più eccitante fino ad ora, aprirà un
ciclo di nuove passionalissime notti… Mi avvicino nuovamente a
lui e gli sorrido dolcemente cominciando a baciarlo, lui mi abbraccia e
ricambia il mio bacio ma ben presto tutto cambia. Remus diventa stranamente…
come dire… vuole il controllo del bacio, è volto audace, violento quasi, io
lo lascio fare anche perché non so dove vuole arrivare, ma questo gioco
comincia a piacermi molto… Faccio per stenderlo ma
senza nemmeno rendermene conto sono io a trovarmi steso, con lui sopra di me
che continua a baciarmi mentre le sue mani mi toccano ovunque. Non che non mi
piaccia, anzi, mi sto eccitando, e non poco, ma esattamente che vuole fare?
Lascio a lui le redini e gli faccio fare ciò che vuole, se lo merita… potrei
persino accettare che mi lasci insoddisfatto dopo essere venuto… mi sa che
sono un po’ ubriaco anche io… Le sue labbra abbandonano
le mie permettendo ad entrambi di respirare e poi le sento scendere lungo il
collo e giù, verso il petto, tutto quello che posso fare è baciargli una mano
in modo sensuale. Una volta l’ho fatto per caso ed abbiamo scoperto che gli
piace moltissimo, quindi lo faccio ogni volta che posso. Vengo ricambiato dai dei
suoi mugolii mentre continua a torturarmi un capezzolo strappandone diversi
anche a me. Sono così attento a
succhiare e leccare ogni dito della sua mano sinistra da non accorgermi che
Rem è arrivato fino all’inguine. Me ne rendo conto solo quando sento la sua
lingua calda accarezzarmi la punta bagnata della mia virilità tesa. Gemo a
voce alta, so che sembra più una specie di basso latrato, ma da quando sono
un animagus ho preso fin troppe caratteristiche canine. Comincia a torturarmi la
punta con leccatine infide e sensuali, abbasso lo sguardo e lo vedo fissarmi
negli occhi con una certa dose di sadismo. Si sta divertendo a torturarmi il
lupastro! Lo adoro! E’ meraviglioso! Lo sono i suoi occhi che scintillano
nella penombra della stanza creata dalle candele , lo sono le sue mani che
cominciano ad accarezzarmi i testicoli facendomi gemere di nuovo, lo sono le
sue labbra che depositano piccoli baci su ogni centimetro di pelle,
facendomelo diventare ancora più duro… “Basta Rem… ora… ti…
voglio…” “Mi vuoi?” “Sì!” Così disperatamente
che nemmeno lo immagini… Non sono il tipo fatto
per troppi preliminari, mi eccito troppo e troppo in fretta, forse non mi
gusto mai fino in fondo il corpo di Rem, ma sono certo che con l’età mi
calmerò e riuscirò a farlo venire tre o quattro volte prima di farmelo, ma
adesso no! Rem mi guarda un attimo e
poi… “Aaaahhh!” Le… le labbra di Remus…
la sua bocca… la sua lingua… non ci sto capendo più niente… Me l’ha preso in bocca
tutto quanto, in una sola volta e questo mi sta… mi sta lasciando senza
fiato, senza pensieri, senza… caldo… avvolgente… quasi come se sentissi i
suoi muscoli che si rilassano, quel sottile anello di carne che diventa
morbido e mi permette di spingere a fondo, che mi fa sentire il suo calore,
lo fa gemere. Ma adesso sono io a
gemere, sono io che sento le sue labbra, la sua lingua, tutto mi accarezza,
lui succhia e io gemo, è una specie di circolo vizioso, perché più lui pompa
forte e più io gemo, più io gemo più lui succhia… ed io impazzisco, non trovo
altra parola, adesso… ogni cosa se n’è andata dalla mia mente, sento solo
lui, solo questo piacere… ma ne voglio di più… Spingo i fianchi contro
il suo viso, ma non è ancora abbastanza, mi dà appagamento, e tanto, ma non è
lo stesso! Non mi fa onore, ma non
resisto molto, gli ci vuole poco per farmi venire, sembra quasi fin troppo
esperto nonostante sia il primo pompino in assoluto che mi faccia (deve aver
imparato guardandomi farli a lui…). Mi svuoto completamente nella sua bocca,
mentre con un’ultima spinta cerco di arrivargli ancora più a fondo. Non gli do nemmeno il
tempo di tirarsi su di me che lo bacio, con furia quasi, ho bisogno di lui,
devo entragli dentro, e devo farlo ora! “Ti voglio!” La mia voce, lo sento
persino io, nonostante il cervello si sia scollegato da me diverso tempo fa,
è bassa, roca, eccitata, piena di necessità, perché è così che mi sento io ora. “Mi avrai…” Il sorriso
poco rassicurante di Remus mi mette i brividi, l’eccitazione per la scoperta
di questo suo lato mi lascia senza parole e si mischia all’eccitazione per
quello che stiamo facendo, ma si mescola ad una sorta di brivido che solo il
sapere di star facendo qualcosa di pericoloso può dare, ed in questo momento,
ho come la sensazione che Rem sia molto pericoloso. “Mi hai lasciato solo
oggi…” Lo dice mentre ricomincia a baciarmi un po’ ovunque ed io lo guardo
confuso. “Mi stai punendo per questo?
Che vuoi fare?” “Ti voglio… ti avrò,
nessuna punizione. Oggi non ti ho avuto, ti avrò ora… come io sono tuo tu sei
mio, tutto qui… semplice e chiaro.” Lo guardo ma non sono
sicuro di aver capito molto bene. Mi vuole e allora? Anche io lo voglio. Non
capisco cosa sia quel suo sguardo strano, non capisco nemmeno come mai adesso
sembri persino lucido. So perfettamente che è ubriaco, ma è come se stesse
rivelando una specie di seconda personalità, qualcosa che teneva chiuso
dentro e che non credevo potesse esserci… e forse, non lo sapeva nemmeno lui… Si sdraia su di me e
comincia a muovere i fianchi contro i miei mentre mi bacia. Sono un po’
intontito , forse mi sbaglio, ma… davvero sta facendo tutto Remus? Ed io
quando entro in gioco? Non voglio starmene buono! Comincio a strusciarmi
contro di lui a mia volta e ricambio i suoi baci, le sue carezze e poi… Qualcosa di duro si
spinge contro di me, premendomi tra le natiche, alla ricerca di un varco… Spalanco gli occhi e lo
guardo… non è che… per caso lui vuole… nooo, non è possibile… non che non sia
normale scambiarsi i ruoli in una coppia, ma io… non so se sono pronto… cioè… “Rem… che… che vuoi…?” “Te… voglio te!” Sì… questo lo avevo
intuito… vuole me… Perché non dovrei
lasciarglielo fare? Mica è una concessione… è una cosa normale… sono solo un
po’… un po’… spaventato, ecco cosa… per la prima volta in questi sedici anni
di vita sto ammettendo che ho paura. Succederà di nuovo? Non
lo so. Perché ho paura? Non lo so. E’ il dolore fisico a
spaventarmi? No, questo no. E allora cosa? Il fatto che in questo
momento Remus è completamente ubriaco e sembra talmente tanto incazzato da
voler essere cattivo. Ed io non voglio che la prima in cui entrerà in me sia
per vendetta, o rabbia o chissà cos’altro. Voglio che sia per amore. E lo so che mi ama, lo so
benissimo, ma in questo momento lui se lo ricorda? “Siri… consenziente o no
ti avrò… lo sai vero?” Quel sorrisino non mi piace per niente ed è successo
proprio quello che temevo. Lo sta facendo solo per vendetta. “Rem… voglio che tu sia
sobrio…” “Ti amo… anche se sono
ubriaco… però ti voglio!!!”Il suo tono è passato dal dolce allo stridulo, lo
stesso che hanno i bambini quando fanno i capricci. E’ davvero tanto ubriaco
il mio lupacchiotto! E non lo sta facendo per vendetta… Più che altro credo che
la sbronza gli abbia tolto ogni remora e così stia dicendo tutto quello che
gli passa per la testa, senza starsi a preoccupare, per una volta, delle
conseguenze e delle possibili implicazioni di ogni parola che dice. E’
talmente misurato da preoccuparsi anche di questo, ma ora no. Non dico nulla, non ho
bisogno di parole, lo bacio e basta… e speriamo che non mi faccia troppo
male! Come sempre non abbiamo
bisogno di parole, lui capisce dal modo in cui lo bacio. Non mi accorgo di quando
mi apre le gambe, non mi accorgo di quando comincia a strusciarsi più
insistentemente proprio lì, sono troppo concentrato a baciarlo e ad
assaporare i suoi baci, a sentire le sue mani e a passare le mie sul suo
corpo… comincio a volerlo… comincio a sentire la necessità di averlo dentro,
non lo so perché, forse perché sono troppo eccitato, oppure perché voglio che
il nostro rapporto faccia un ulteriore passo avanti, non lo so… Un urlo… un urlo forte
squarcia l’aria, ed è la mia voce, anche se sento talmente tanto male che
fatico a sentirle nonostante sia così alta… Fa male cazzo! Cazzo se
fa male!! Per un attimo mi sembra
che Remus si fermi, ma è solo un’impressione perché in realtà si sta muovendo
piano piano, forse per farmi abituare, non lo so, sento solo tanto, tanto
dolore. Gli ho fatto così male la prima volta? Vorrei quasi cacciarlo fuori,
ma solo una parte di me lo vuole fare, perché l’altra parte… oh cavolo se lo
voglio… lo voglio a fondo… voglio sentire quello che sente lui… Una spinta, una vera
spinta e questa volta sì che mi sento spaccare in due… non so se farlo
smettere o farlo continuare… Poi… ad un tratto… le sue
labbra sulle mie… e mentre ci baciamo spinge di nuovo, solo che stavolta fa
un po’ meno male… Non mi rendo conto molto
bene del tempo che passa perché Remus è a volte lentissimo altre volte… viene
colto da attimi di intensa passione e spinge forte, fortissimo… In quei momenti… fa
sempre meno male e mi piace sempre di più… Rem ogni tanto mi guarda,
sembra quasi che non sia ubriaco, ma in altri momenti ha di nuovo lo sguardo
appannato tipico di chi ha bevuto troppo, e questa stessa alternanza si
ritrova nei suoi gesti e nei suoi movimenti che a volte sono dolci e
delicati, altre passionali e travolgenti, tanto da farmi male ma, allo stesso
tempo, da farmi eccitare ancora di più. “Ti… amo…” gli riesco a
sussurrare tra una spinta e l’alta e questo lo fa spingere ancora più forte,
ed io… urlo… urlo forte, e lui fa lo stesso, ormai dimentichi del dolore e
consci solo del piacere. Non so quando questo
succeda, ma ad un certo punto tutto sparisce, così come accade quando io sono
in lui… tutto quello che ci circonda perde i suoi contorni, diventa nebuloso
e lontano, tutto si fa sempre meno nitido, tutto tranne Rem, il suo viso, la
sua voce, i suoi baci, le sue mani… Lui sente lo stesso,
anche per lui tutto il resto è sparito? Una spinta a fondo e mi
sento spaccare ma anche inondare di un piacere nuovo che mi fa gemere e che
mi porta sull’orlo dell’orgasmo. “Ti… amo…” La sua voce fa
eco alla mia, ripetendo le parole che ho pronunciato poco fa ed ora lo so, so
perfettamente che per lui, proprio come per me, ora esistiamo solo noi. Ancora spinte, tante,
sempre più forti, sempre più veloci, sempre più a fondo… io mi sento bruciare
e lui fa lo stesso, il suo corpo incandescente che incontra il mio, lo
completa, lo fa divenire il suo tempio… la sua casa… Poi l’orgasmo… forte ed
impetuoso, come sempre del resto… sentirlo venire dentro di me però… è
diverso dal sentirlo venire contro il mio corpo o nella mia bocca è… è così…
no, non c’è niente che possa descriverlo, è semplicemente meraviglioso…
sentire il suo seme… caldo, vischioso, dolce e amore… mi riempie, mi inonda,
mi marchia… ed ora so che sarò davvero solo suo per tutta la vita… Dopo essermi inarcato
contro di lui ed averlo stretto dentro di me, mentre le con le mani gli
artigliavo la schiena e lui faceva lo stesso, mi lascio andare sfinito, ma
non troppo, sul letto. “… Wow…” E’ l’unica cosa
che riesco a dire dopo lunghissimi attimi di silenzio in cui entrambi abbiamo
cercato di rendere il respiro più regolare e far abbassare i battiti
frenetici del cuore. “…” “Rem… ti sei
addormentato?” “No…” La sua voce è un
po’ impastata, stanca per l’orgasmo, per il sonno che la sbronza gli starà
facendo venire, bassa come sempre dopo ogni volta in cui facciamo l’amore. Un
bacio lieve mi si posa sul petto e sorridendo faccio lo stesso toccandogli,
però, i capelli. “Come stai?” “Bene… ci hai dato dentro
eh lupacchiotto?” Lui non risponde ma
nasconde il viso sul mio petto. “Non sono più ubriaco…”
La sua voce è ancora più bassa di prima ed inoltre è attutita dal mio corpo.
Da quando non è più ubriaco? Com’è possibile?!? “Eh???” “Hai capito…” “E perché allora… hai
finto di esserlo?” “Lo ero!!! All’inizio lo
ero! Poi… mentre… mentre… mentre facevamo… l’amore…mi è passato tutto da
solo, non lo so perché… forse perché sono un licantropo… non lo so…” Non so se essere
arrabbiato, deluso o cosa. Di certo questa cosa mi lascia un po’ perplesso. “Perché hai finto?” “Non ho finto! E’ che…
eravamo…. Insomma… occupati!!! Potevo fermarmi mentre ti ero dentro e dire:
ehi amore! Mi sono ripreso!” Lo guardo per un attimo, il
viso completamente rosso, l’espressione contrita e lo sguardo luccicante, un
po’ per la vergogna, un po’ per quello che abbiamo appena vissuto, un po’
perché i suoi occhi sono sempre brillanti. E’ così carino e tenero ora… Lo
guardo ancora un attimo e poi… scoppio a ridere come un matto,
effettivamente, mica poteva fermarsi per dirmelo! Lo avrei strozzato con le
mie mani altrimenti! Rem mi guarda incredulo e
senza capire perché cavolo mi sto facendo venire il mal di pancia da tanto
sto riedendo, ma dev’essere qualcosa di contagioso perché anche lui scoppia
lentamente a ridere, e poi sempre più forte. Ridiamo per tanto,
abbracciati e stretti e poi, paino piano, riprendiamo fiato, calmandoci e
asciugandoci vicendevolmente le lacrime. “E’ stato… bellissimo…”
La mia voce è ancora ilare, resa strana per la risata che sta finendo di
smorzarsi solo ora. Lui mi guarda per cercare di capire se dico la verità,
come se potessi mai mentirgli! Nascondergli una parte della verità quando
faccio qualche casino magari, ma mentirgli, e sulle cose serie, mai davvero. Non gli ci vuole che un
solo attimo per capirlo, per rendersene conto, o meglio, per capire che non
sto esagerando… è stato davvero meraviglioso. “Anche per me…” “E vorrei ben vedere! Il
mio culo mica è roba da poco!” “Siriuuuuuusssss!!!” Rido
di nuovo mentre Rem, imbarazzato e rosso fino alla punta delle orecchie, mi
riempie di pizzicotti sul petto. E’ adorabile!!! “Ma è vero!” “Ok, allora me lo
riprendo!” Un sorrisone largo e compiaciuto gli si disegna sulle labbra e con
un colpo si reni lo faccio finire sotto di me. “Ahah! Dovrai riuscirci
marrano!” Lui ride felice e poi con
un nuovo colpo di reni mi fa finire sotto di lui, stavolta però si struscia
molto intensamente ed io comincio di nuovo a perdere il controllo… sento il
cervello che comincia a scollegarsi ed andare in tilt… e per tutto il resto
della notte… sento solo Remus in me… Il sole che filtra
attraverso le pesanti tende rosse che avvolgono il mio letto mi fa, anche se
non vorrei, aprire un occhio, giusto il tempo per decidere che il Natale può
attendere ed io posso voltarmi e stringermi nell’abbraccio di Remus. Faccio nemmeno tre
millimetri quando una fitta lancinante mi impedisce un ulteriore movimento. “Ahia!” Rem apre appena un occhio
e poi lo richiude mentre mi da un casto bacio sulle labbra, accomodandosi
meglio tre le coperte calde che con il loro tepore invitano a non essere
abbandonate. “Ecco, così sai quello
che provo io…” La sua voce assonnata mi fa storcere il naso. Che cavolo vuol
dire? Si è vendicato forse?? Lo fisso in cagnesco, e
devo dire che mi riesce molto bene, perché so che anche se ha gli occhi
chiusi, questo lupastro, immagina chiaramente la mia espressione… Apre un occhio e poi un
altro, un sorriso gli increspa le labbra, dolce e tenero mi guarda sempre
sorridendo. “Dai su, dopo ti faccio un massaggino…” Ecco… così va decisamente
meglio… gli sorrido e faccio per avvicinarmi a lui con sguardo da predatore…
ma dopo mezzo centimetro mi trasformo in un cane bastonato… “Ma quanto cavolo… ahia!” “Beh amore… mica è colpa
mia se sei stretto! Mi sa che devo allargarti un po’, altrimenti poi ti farà
sempre male!” Mi guarda malizioso e poi scoppia a ridere. E’ inquietante vedere che
effetto ha avuto una sbronza! Lo osservo per un attimo
e poi rido anche io, ci stringiamo e ricominciamo a baciarci… e i
festeggiamenti privati per il nostro splendido Natale… continuano… FINE
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