Nota: Questa ff mi è venuta in mente guardano una pagina dell’illustration book di Slam Dunk.

 


 


Osservatore

di Mab


 

Siamo in palestra a fare pesi e con noi c’è anche la squadra del Kainan.

 

Non era mai successo che le nostre due squadre si incontrassero in palestra.

 

Ed io ero felice e triste allo stesso tempo.

 

Ero felice perché così non lo avrei visto.

 

Ero triste per lo stesso motivo.

 

Insomma, provo due sentimenti estremamente opposti e contraddittori per la stessa persona.

 

E mi dispiace.

 

Perché io gli voglio davvero bene.

 

Anzi, diciamocela proprio come stanno le cose: io lo amo.

 

Lo amo con tutte le mie forze e vorrei confessargli quello che sento ma non ne ho il coraggio.

 

Lui è amato da tutte le ragazzine della sua scuola, è l’idolo dei fans club e è una brava guardia.

 

Io sono brutto, musone e so fare solo l’ala.

 

Una schifezza, insomma.

 

Una coppia orribile.

 

E quindi mi accontento di osservarlo mentre è impegnato nel suo esercizio per le braccia e vedo la maglietta bianca con la scritta viola e gialla del Kainan appiccicarglisi addosso e il sudore scorrere in gocce e penso a quanto vorrei strappargli quella camicia di dosso e vederlo sudare per ben altri motivi!!

 

Basta, Kitcho!

 

Datti un controllo!

 

Che direbbero di te Sendo e Uozumi se vedessero il grande Kitcho Fukuda in queste condizioni??

 

Basta!!

 

Basta!!

 

“Ehi, Jin! A che punto sei!” la voce forte di Nobunaga Kyota fa voltare la fonte di tutti i miei problemi.

 

“Ho quasi fatto, Kyota” risponde Soichiro.

 

No, cavolo!

 

Hai già fatto?

 

Accidenti…

 

Da qui avevo una vista fantastica!!

 

E dopo aver guardato Kyota annuire prende e si volta verso di me.

 

“Ciao, Kitcho. Come va?” chiede.

 

Se non muoio di infarto oggi non morirò più!

 

Ce l’aveva davvero con me??

 

“Ehm… Bene… Tu?” chiedo cercando di essere il più naturale possibile.

 

“Bene, grazie. E la squadra come va?” chiede ancora.

 

“Bene, abbastanza, insomma… non mi trovo ancora con Koshino e Uekusa ma insomma…” rispondo.

 

“Mh, bè, credo sia normale. Sei arrivato da poco. Hai ancora tempo per abituarti, non preoccuparti!!” e mi sorride.

 

Ora muoio…

 

“E a te?” chiedo.

 

Kitcho, Kitcho…

 

Stai diventando monotono con queste domande!!

 

“Bene. Ma credo sia normale. Ci conosciamo tutti dalle medie” risponde.

 

“E la scuola?” chiedo.

 

Che cazzo di domande fai, Kitcho!!!!!!

 

Ma sei idiota!!

 

Come se fosse quella la cose che più ti preme sapere!!!

 

Tu vuoi sapere se…

 

Ma i miei rimbotti vengono interrotti dalla voce dolce di Soichiro: “Bene. Insomma… A parte matematica…”

 

“Hai sempre avuto problemi in matematica. Anche alle medie!” dico ricordando le sue facce disperate.

 

“Sì, hai proprio ragione!” dice scoppiando a ridere.

 

“Tu invece andavi molto bene in inglese, al contrario mio…” dico poi.

 

“Sì. Però tu mi aiutavi in matematica e io ti aiutavo in inglese. Era un aiuto alla pari e tutti e due riuscivamo a prendere la sufficienza” dice sorridendo fissandomi con i suoi grandi occhi da cerbiatto.

 

“Già. E… Senti… Stai con…” provo a chiedere.

 

La mia domanda sarebbe stata: Senti, Soichiro, stai con qualcuno?

 

E lui avrebbe risposto.

 

Ma dubito che abbia capito.

 

Mi ha solo visto avvampare, credo…

 

“Come, scusa?” chiede.

 

Come volevasi dimostrare.

 

“Ti ho chiesto se… Ehmm…. Ecco…. Stai con qualcuno…?” ma la mia voce esce tremula e sempre più bassa.

 

“Ah, no!” dice subito sorridendo “Però c’è una persona che mi piace da un sacco di tempo” aggiunge mentre il suo sguardo si fa malinconico.

 

Chi diavolo E’?????????????

 

“E perché non ci stai insieme?”.

 

Mi costa chiederglielo ma devo sapere.

 

“Purtroppo io non piaccio a lui….” risponde sorridendo amaro.

 

LUI????

 

Ho capito bene??

 

“Hai… Hai detto ‘lui’?” chiedo.

 

Lo vedo alzare la testa di scatto e arrossire selvaggiamente mentre mi sussurra: “Ti faccio schifo?”

 

“No, anche io sono come te. E, credimi, ti posso capire molto bene” rispondo.

 

“Anche tu stai vivendo questa situazione?” chiede.

 

“Sì. Ed è davvero orribile” dico pensando a tutti quegli anni.

 

“Chi è lui?” chiede.

 

Lo vedo guardarmi ansioso.

 

Che faccio adesso????

 

Glielo dico o no????

 

NO!?

 

O SI’!?

 

Che devo fare??

 

Allora, vediamo.

 

Se non glielo dico probabilmente me ne pentirò per tutta la vita e io odio i rimpianti.

 

Se glielo dico c’è la possibilità di perdere anche quello straccio di rapporto che c’è tra di noi.

 

Odio sia l’idea di avere rimpianti che quella di perdere la sua amicizia.

 

Chiudo gli occhi.

 

Ho deciso.

 

Faccio quello che mi dice il cuore.

 

“Tu” dico.

 

MALEDETTO CUORE!!!!!!!!!!!!!!!!!!

MA PERCHE’ DEVI FARE TUUTO A DISCAPITO MIO????????????????????

 

“C… Come?” chiede incredulo.

 

“Tu” rispondo con voce neutra.

 

“Io?” chiede incredulo indicandosi con il dito indice della mano destra.

 

“Sì, tu.”

 

“Davvero?” chiede.

 

“Davvero”

 

“O mio Dio…” dice appoggiandosi alla spalliera del macchinario.

 

“Scusa… Io” provo a dire ma vengo interrotto da lui.

 

“Aspetta un attimo… Tu stai dicendo di amare me?” chiede.

 

“Sì”.

 

Ma è sordo o cosa??

 

“Cioè, io ho aspettato per anni interi un qualsiasi segno da parte tua che mi facesse capire che anche tu provavi quello che provo io…. E ora me lo dici così?” chiede sorridendo.

 

“Come?” chiedo.

 

Ho capito bene o ho anche io delle difficoltà di udito??

 

“Hai capito benissimo…” risponde sorridendo.

 

“Cioè… Tu ami… Me?” chiedo incredulo ripetendo il suo gesto di prima. Cioè sporgermi in avanti puntandomi  l’indice addosso.

 

“Sì, da parecchio” dice sorridendo sempre più dolcemente.

 

Il Paradiso esiste anche per me…

 

**FINE**




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