Note: Ikki e Saga
ovviamente non mi appartengono, li utilizzo in questa maniera indegna solo
per divertimento mio. Sofia è *mia* ma comunque non ci guadagno nulla
neppure con lei!
E' un po' un proseguimento di 'L'angelo sul viso, il demone nel cuore' ma
anche se non l'avete letto non è che non capite che succede, dopo tutto
è un PWP, no?!?
Opposti di
Dhely
Yin e Yang.
Bianco e nero.
Luce e tenebra.
Gli opposti uniti a formare un intero e che non esistono l'uno senza
l'altro.
Io sono il Cavaliere di Gemini, due personalità in un unico corpo, porto
l'estremo paradosso dentro di me, io sono il paradosso . . sorrido
respirando a fondo l'aroma e la pace in cui sono calato e mi correggo un
poco: io sono colui che tiene uniti i due opposti, io sono quello spazio
infinitesimale che separa il bianco dal nero, la luce dall'ombra, io sono
entrambi, parte ghiaccio e parte fuoco, parte donna e parte uomo, ho due
facce per mostrare quella più adatta ai due opposti che ora mi circondano
.. mi abbracciano.
Sento chiaramente il braccio muscoloso passato sotto il mio capo, il duro
corpo dell'uomo premuto contro la schiena, il suo respiro sul collo,
l'altra mano appoggiata sui fianchi con gentilezza; e altrettanto
chiaramente sento il capo della donna appoggiato su quello stesso braccio
proprio di fronte a me, quel corpo morbido e profumato che mi stringe, i
suoi capelli sotto le mie dita, le sue mani sul mio petto. Me li sento
respirare addosso seguendo la medesima cadenza, lo stesso abbandono a
circondarli in quel pacifico tepore che si chiama sonno. So, come lo sanno
loro, che sono io a tenerli insieme . . loro due che solo insieme formano
un intero, senza di me non troverebbero il modo per resatare uniti, troppo
diversi, troppo simili, un universo ad unirli, un baratro a separarli, io
solo sono il ponte che supera quel baratro.
Lui è il mio primo, grande amore, è il mio uomo da quando ho potuto
iniziare a sognarlo, lui è il fuoco del cuore di un vulcano attivo, lui
è il vento bollente del deserto, lui è il sole, la luce abbagliante, il
calore soffocante, la forza, la solitudine, l'arroganza . . lei è
l'imprevisto, colei che non avrei mai pensato o immaginato di incontrare,
lei è il gelo delle notti senza stelle, lei è il pallido brillio
ghiacciato delle cime innevate dei monti, lei è la luna, il buio, il
freddo polare, la conoscenza, la solitudine, l'arroganza. io sono solo la
sottile membrana che li divide e che al contempo li unisce, io non sono
niente e grazie a loro divento tutto.
Sorrido a me stesso senza aprire gli occhi, non mi serve farlo per averli
dentro di me.
Ikki è sempre stato bellissimo, sfrontato, arrogante; c'è stato un
periodo nella mia vita in cui pur di stringere quel corpo ero pronto ad
ucciderlo.. . ci sono andato maledettamente vicino ma lui . . oh!
lui è ben più forte di così: Sofia è bellissima, sfrontata ed
arrogante, so per certo che moltissimi la desiderano e tanti sarebbero
disposti a tutto pur di averla ma lei è così splendida nella sua
alterigia . . solo la sfacciata insolenza di Ikki poteva farla capitolare.
Lui è un Cavaliere di Athena , un Sanctos, un potere immane, quello delle
stelle, fra le mani, un'abilità sublime, quella di manipolare le menti,
alla sua completa portata; lui ha dentro di se il Cosmo, come me, e brucia
girono e notte senza tregua con un'intensità abbagliante. Lei è la
Sibilla, colei che vede il futuro, il presente, il passato, lei è Sofia,
la conoscenza, non ha il Cosmo, no, il suo potere è altro, estraneo a
quello dei cavalieri anche se appartenente comunque al Mondo Segreto; lei
vede, sente, *sa*.
Basta poco per rivederli con gli occhi della mente quando fanno l'amore:
ghiaccio e fuoco, furia, bellezza, arroganza, forza, sembrano sempre
volersi fare a pezzi . . lo farebbero, forse, se non ci fossi io a
separarli quel poco che basta perché non si uccidano. Loro sono tutto per
me, lo so, lo sanno anche loro.
Il mio splendido, meraviglioso Ikki: ero appagato nel possederlo. Quando i
legami che ci trattenevano erano caduti, quando finalmente dopo anni
ci siamo rivisti specchiati uno nello sguardo dell'altro, ero stato certo
di aver trovato il paradiso in terra. Lui era la mia meta, la mia oasi,
tutta la mia vita si coagulava intorno a quella figura alta e scura, forte
e potente, non chiedevo altro, non volevo altro. Invece a lui non bastavo.
C'era stato dolore e gelosia, rancore, quasi odio; di fronte a Sofia
rimasi di stucco: era tutto ciò che io non sarei mai potuto essere, e non
intendevo solo dal lato fisico. Lei era la sua perfetta metà.
Sorrido al pensiero di quello che Ikki mi dice sempre: fra noi tre c'è
una sola donna, e non è Sofia.
Col tempo ho scoperto quello che ora so con tanta certezza: sono troppo
simili, in fondo, oltre tutte le loro abissali differenze è come se agli
estremi limiti dello spettro della luce vivano due creature quasi
identiche.
Adoravo Ikki ed è stato nei suoi occhi che ho cominciato ad amare Sofia,
morbida e profumata, in cui era dolce perdersi mentre il mio uomo mi
possedeva come sa fare lui, con movimenti forti e decisi, sulle cui labbra
era facile morire mentre la si guardava affogare nell'orgasmo che l'altro
le donava, tra le cui braccia trovo sempre conforto quando Ikki è di
cattivo umore nonostante quegli occhi gelidi che paiono sempre sul punto
di spezzarti in mille pezzi. Trovare un equilibrio con me tra di loro è
stato facile, è stato . . naturale.
Non credevo fosse possibile provare un appagamento simile, non ho mai
pensato si potessero passare giornate intere perduti in deliziosi giochi
voluttuosi di piacere e lieve tortura, in cui non accorgersi più di
nulla, neppure del tempo che passa a che ci porta via gemiti e sospiri,
invece . . sorrido ancora, i ricordi, *quei* ricordi sono sempre sfocati
in una nebbia di eccitazione che non riesco a dissipare del tutto. Ricordo
Ikki, il mio splendido Ikki, il suo volto, la sua pelle, i
suoi muscoli e la sua Sofia,che fa le fusa come una gattina, profumata,
morbida. Lui, la sua forza, i suoi movimenti bruschi che strappano gemiti,
le sue rare carezze, i suoi ben più rari sorrisi; lei, il suo tocco
leggero, la sua consistenza quasi setosa. Mi basta guardarli mentre si
accarezzano quando iniziano le nostre schermaglie per avvampare come una
torcia, mi sazio anche solo di quello, se non avessi altro potrei anche
farmelo bastare, lo penso sempre quando Ikki è arrabbiato con me e mi
obbliga a stare lì e a guardare senza poter far altro. Ubbidisco sempre a
Ikki, e anche a Sofia . . li adoro come non avrei mai pensato fosse
possibile e farei qualunque cosa per renderli felici, vorrei essere il
loro giocatolo se così fossi certo che non mi lascerebbero mai ma quando
lo dico lei ride, aggraziata e sinuosa, pettinandomi i capelli con le dita
mentre lui sbuffa il suo disappunto dandomi il più delle volte uno
scapaccione per dimostrare quanto si irriti a sentire tutte quelle 'frottole',
come le chiama lui.
Si muovono piano contro di me, sento la loro pelle sfregarsi conto la mia,
i loro fiati accarezzarmi, appena al di là della soglia del sonno. Ikki
mi sfiora le spalle con le labbra, lo sento sorridere mentre tendendosi si
preme contro di me, respirare il mio profumo e poi piccoli morsi
all'attaccatura del collo, gentili e saldi, il suo solito modo per
augurarmi il buon giorno. Tremo, non sono mai riuscito a restare
indifferente di fronte al suo sguardo, figurarsi a questo! Sofia lo sa,
questa piccola gattina che si struscia contro di me ridendo piano nel
sentirmi già eccitato, facendo danzare le mani sul mio petto,
torturandomi i capezzoli, la pelle morbida del ventre, quella sensibile
dell'interno coscia. Gemo nel sentire le sue labbra sulle mie e il suo
corpo stretto al mio che mi stringe a quello di Ikki alle mie spalle. Lo
sento tendersi, proprio con lei e si baciano appena le labbra senza
lasciarmi fuggire dalla loro stretta, senza che io possa essere altrove
che tra loro due.
"Ben svegliata, Principessa."
"Buona mattina, mio Signore."
Le solite frasi scherzose che si rivolgono tutte le mattine, come se lui
avesse trovato davvero qualcuno da considerare superiore a se, come se lei
avesse mai pensato di inchinarsi di fronte a un uomo. E i loro sguardi che
si intrecciano ai miei, e Ikki che vede quel che penso, e Sofia che lo sa
. . e io perso in un universo di liquido abbandono, senza altra forza né
altro desiderio che sorridere ad entrambi per annullarmi in loro.
Chiudo gli occhi, Ikki scivola sulla mia pelle umida, mi spinge giù, fra
le coperte e Sofia che mi accarezza con le mani e la lingua . Poi un'altra
bocca, ardente, altre mani, di fuoco, sulla mia pelle mi fanno gemere,
forte com'è il contrasto con il contatto freddo e controllato di lei. Si
baciano baciandomi, sento le loro mani stringermi nello sfiorarmi, sento i
loro corpi strusciarsi mentre si stringono a me, sento il loro piacere
passarmi nel corpo, nelle vene, nei muscoli . . sento lui mettersi sopra
di me, sollevarmi una gamba, baciandola mentre lei mi tocca fino a farmi
mai tremare l'anima, le loro mani si stringono intorno al mio membro,
ghiaccio e fuoco che danzano sul mio corpo nudo, insieme, allacciati fra
di loro. Poi il fuoco mi scivola dentro e all'inizio brucia, fa male, il
mio singhiozzo inghiottito da labbra di gelo posate sulle mie . . sento il
mio corpo rilassarsi e attendere il nuovo assolto con desiderio e quasi
urlo nel sentire il freddo sfiorarmi piano, quelle mani ghiacciate che
percorrono la mia pelle e le gambe mettersi a cavalcioni su di me. sento
un sorriso e il movimento riprende dentro di me mentre . . trattengo il
fiato. Sofia è seduta su di me, si china piano, facendomi scivolare
dentro di lei, facendomi singhiozzare dal desiderio. Sono io l'uomo dei
due e dovrei essere io a possederla ma so che non è così, è lei ad
avermi, come mi ha Ikki, nello stesso tempo, quasi allo stesso modo. Tutto
ricomincia,la danza prosegue, passi diversi, ritmi diversi ma che si
fondono sopra e dentro di me in una melodia unica, la mia anima pare
accordata ad essa da sempre, io che affogo in tutto questo con
soddisfazione, con un tremulo sorriso che diventa presto un urlo
strozzato di parossistico piacere.
Socchiudendo appena gli occhi vedo . . lei, chiara, sopra di me, bianca,
splendente quasi, pare di diamante e argento e poi lui, dietro, scuro e più
grosso di lei, più forte e duro.
Un'eclisse.
La luna chiara scivola fra le braccia del sole, lei che perde il suo
pallido chiarore, lui il suo insopportabile calore. Io un ragazzo,anni fa,
che sollevava lo sguardo su quel miracolo, incantato, e il mio Maestro al
mio fianco.
'Quella è un 'eclisse.'
'Pare che facciano l'amore, lassù in cielo'
Una risata.
'Se si toccassero davvero, che succederebbe? Si distruggerebbero a
vicenda.'
Io aggrottai la fronte.
'Ma . . l'unione degli opposti che mi avete insegnato?'
'Esiste . Ma solo se, come nel caso del cielo, qualcosa si pone fra
i due poli e funzioni da . . membrana. pena l'annullamento degli opposti
stessi.'
Le parole, quelle parole svaniscono come nebbia al sole, annientato come
sono dal troppo piacere che ci stiamo scambiando. Sento il calore di Ikki
fluirmi nel corpo, e sento Sofia nutrirsene; sento il gelo di Sofia
scivolarmi sull'anima e Ikki affondarci . . si amano amandomi, si appagano
con e in me senza ferirsi, solo piacere, solo dolcezza, io sono il
tramite, io sono ciò che unisce e ciò che divide, io sono fra loro, con
loro...
Yin e Yang, il bianco e il nero, l'uomo e la donna,la luce e la tenebra,
le loro energie che scorrono dentro me e dentro me si mischiano
incontrandosi, allacciandosi, sciogliendosi uno nell'altro. Dentro di me.
Io che sono niente, solo una parte infinitesimale di qualcosa. Io tengo
insieme il Tutto.
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