NOTE:sto malissimo e scrivere è l’unico modo che conosco per combattere ciò che provo. Scusatemi questa storia, e sentitevi liberissimi di non leggere, se non volete.

DEDICHE: per il compleanno di Koibito8… scusa lo schifo, ma è l’unica cosa che mi è uscita nello stato d’animo in cui sono. Un bacione un abbraccio,tesoro, ancora tanti auguri!!!!

DISCLAIMERS: i personaggi non mi appartengono.


Only changing

-1 di ? -

di Tesla


Alle volte è il destino che ti si mette contro impedendoti di portare avanti una relazione.

Altre volte, ti sei semplicemente sbagliato, un piccolo errore di valutazione che manda a puttane sei mesi di uscite con il tuo ragazzo.

Akira si è accorto dello sbaglio. Ed è per questo che mi ha appena detto :

-         Non possiamo più andare avanti così, e tu lo sai.

Lo guardo da sotto la frangia, incazzato nero.

Lo so? E da quando lo dovrei sapere, se mi è concesso? Da quando lui ha deciso arbitrariamente di gettare nel cesso sei mesi di relazione? Oh-oh, bambino, non so se te ne sei accorto, ma ci sono anch'io su questa carrozza a gridare "haiyooo" ai cavalli, vediamo un po' cosa possiamo fare!

-         So cosa?- dico freddo.

Dai, "amore", voglio proprio sentirti… Parlami, oracolo celeste, dimmi cosa c'è che non va, avanti, forza, illuminami con la luce del tuo Terzo Occhio… Uuuuuuh, lo spirito di Apollo è calato in Akira Sendoh, l'oracolo parla, ascoltare, mortali, come prevede il futuro dal pietrisco del terreno ai suoi piedi!

-         Kaede, lo sai- risponde lui, cupo.

Oh, certo, io so tutto. E tra un po' verrai a dire che è colpa mia, no? Di qualunque fottutissima cosa tu stia parlando, è colpa mia, anche il buco dell'ozono, magari, l'invasione delle cavallette in Egitto, il Sexygate… Cacchio, Akira, aspetta che mi appendo questa verità nascosta in un bel quadretto sopra il letto, così ogni volta che mi alzerò, potrò leggere quanto è stata stronza mia madre a non abortire quel giorno in ospedale.

-         È meglio se smettiamo di vederci.

Gelido.

Non avrei mai creduto di poter sentire un altro tono così simile al mio nella voce di un altro, ma Akira mi ha smentito.

Gelido, come leccare una pietra tombale in pieno inverno.

Lo stesso ghiaccio nel cuore, lo stesso senso di sporco che si espande sul palato.

Merda, tra tutte, questa non me l'aspettavo.

-         Mi stai lasciando?- chiedo io.

Spiegami, Akira, perché sai, il destino è stato beffardo con me, non mi ha donato abbastanza cellule cerebrali per intuire i ragionamenti di un geniaccio come te! Davvero, cazzo, sei tu il Tensai, altro che Hanamichi… merda, meglio non risollevare anche questo, cancella tutto, cancella.

-         No, non credo di poterti lasciare…

Non gioisco alle sue parole. So che c'è dell'altro che ha da dirmi. Qualcosa su un mondo da salvare, e lui deve partire per il bene della patria, sniff sniff, mio povero amore, non vestire troppo di nero durante i miei viaggetti, in fondo non abbiamo mai neanche scopato.

Ancora una volta, Akira non mi smentisce.

-         …perché non siamo mai stati insieme.

Uuuuh, Aki, Aki… sei un libro aperto per me, riesco a leggerti nella testa… Potremmo fare milioni con questo trucchetto, magari a qualche quiz a premi, il conduttore mi fa qualche cazzutissima domanda finale, e tu da casa mi suggerisci, A,B o C, avanti, Aki, avanti…

Peccato che andremmo bene solo come coppia sul lavoro, eh? Ogni volta che mi ficchi la lingua in gola, mi sembra di pomiciare con un pezzo di manzo morto. E ti guardo negli occhi, e so che per te è lo stesso. Non proviamo né amore, né passione l'uno per l'altro.  Stiamo insieme il meno possibile, e il tuo solo starmi accanto mi fa venire voglia di dormire.

Mi stupisce sia durata così tanto, sei mesi, porco cane… Sei mesi che avrei potuto passare dormendo in un sonno senza sogni, scappando da tutti, scappando da lui.

Mi ricordo ancora quando ho accettato il tuo invito ad uscire, all'inizio…

Merda, dovevo essere proprio disperato per uscire con qualcuno il cui solo odore mi disgustava, ma sai com'è… si fa quel che si può, si cerca di combattere la realtà come meglio riusciamo…

Scappare da un sogno per finire in un limbo.

Un limbo chiamato "uscita con Akira ", composto da pomiciate oscene, mani fredde che ti palpano il culo, pensieri che ti passano per la testa ad occhi aperti, ti guardi in giro mentre ti bacia… e pensi, pensi al perché ti sei lasciato convincere a fare tutto questo, quando era molto più stimolante passare il tempo nel lettone di casa.

Purtroppo, so il perché delle mie azioni.

Lo so.

È per via del sogno che mi appare nella mente ogni volta chiudo gli occhi.

Il mio sogno irrealizzabile.

Hanamichi.

Inizia sempre con lui che mi sorride.

È un sorriso dolce, unico, ed è il fatto che sorrida a ME, ME e NESSUN ALTRO, che lo rende meraviglioso. Perché mai in tutta la vita avrei pensato fosse possibile un simile miracolo, invece lo è.

Mi sorride.

Alza una mano e mi sfiora il viso, la guancia, con i polpastrelli delle mani… mi accarezza dolcemente, con una tale affezione… neanche mia madre mi ha mai usato tanta gentilezza.

Mi chiedo il perché.

Perché lo fa.

Perché tra tutti proprio io.

Perché dovrebbe scegliere me, in un mondo che non aspetta di amarlo.

Vorrei chiederglielo, ma ho paura.

Ho paura di sapere la risposta.

Io, ho paura.

È questa la verità, ho paura.

Tremo come un cane al solo pensiero.

Ma non voglio pensarci, cancello tutto, mi concentro su di lui.

Il mio sogno ad occhi chiusi.

Hana. 

La sua mano dal viso scende ad accarezzarmi il collo, e poi giù, il braccio, il polso, le dita.  Mi prende la mano e la stringe nelle sue. Mi bacia i polpastrelli come una reliquia, ad occhi chiusi, adorante.

Io non so se ridere o piangere dalla felicità. Rimango fermo, ed osservo.

Hana mi abbraccia, sento le mie labbra premute contro la stoffa della divisa sulle spalle. Sa di buono, del suo odore. L'ho sentito molto volte agli allenamenti, mentre litighiamo… tu credi ti stia per mordere, in realtà ti sto solo annusando, mi riempio i polmoni del tuo profumo, fosse anche solo la puzza del tuo sudore.

Sì, mi ricordo di cosa sai, posso riportare alla mente quell'odore ogni volta che voglio. Lo sento, il tuo profumo.

Mi piace, sa di buono.

 Mi tranquillizza.

Qualunque cosa di te, mi tranquillizza.

È che credo di amarti, Hanamichi.

Non so se sia vero, ma la è la cosa più vicina all'amore che io abbia mai provato.

So che i miei sono solo sogni, perché tu mi odi, non mi puoi vedere.

La cosa più crudele è che non posso neanche odiarti per essere un mostro insensibile, un bastardo, che mi lascia qui a soffrire.

Non posso odiarti per non amarmi, perché tu non sai nulla di quello che provo per te.

Non lo hai mai neanche sospettato.

Così è la vita, merda, così è come sono fatto io, una testa di cazzo che non riesce a dire ciò che prova… e perché dovrei farlo, poi? Per sentirmi dire "mi dispiace, Kitsune, ah ah, non sei proprio il mio tipo…".

Non ti dico nulla, per non soffrire.

Non ti dico nulla, perché ho paura di scoprirmi ad amarti veramente, senza avere nessuna speranza.

Non mi dici nulla, e non mi concedi quel diritto ad odiare che è di tutti gli innamorati.

Non mi dici nulla, e mi fai detestare sempre più me stesso.

Sono solo un moccioso indegno d'amore.

Sono solo un masochista che continua a peccare amando.

La colpa è solo mia, Hanamichi, tu non centri nulla.

La colpa è solo mia.

Sono io quello sbagliato.

Sono io quello difettoso.

-         È meglio che ci separiamo qui, e ognuno vada per la sua strada- termina Sendoh. - Così continuiamo solo a farci del male.

Che posso dire, se non :

-         Hai ragione.

L'ho detto, e non so se ridere o piangere. Non so se essere sollevato dalla prospettiva di non dovere più limonare con una fettina di carne o sputarmi in faccia per aver dimostrato ancora una volta a me stesso di essere completamente inadatto a questo mondo.

Non posso odiare Hana, e non mi è concesso neanche di odiare te, Akira. Tu hai solo detto la verità. Non posso biasimarti.

-         Ora posso andare?- domando ironico.

Mi è concesso di sprofondare nel sonno e dimenticarmi di tutto o devo ancora rimanere qui a sentirmi un verme esposto all'aria aperta? A casa, una volta sotto le coperte, continuerò a sentirmi un verme, ma almeno starò al caldo, solo, libero di commiserarmi e piangere, senza rompere le palle a nessuno. Nella sola speranza di non dovermi risvegliare mai più. Ma non posso, non si può. Purtroppo, devo vivere.

Almeno così potrò vederlo un altro giorno.

Almeno così lo potrò sognare, ed amare in silenzio.

-         Diglielo, Kaede- mi dice Akira.

Inarco un sopracciglio.

-         Digli quello che provi per lui.  Con lui, sii sincero.

-         Ti ho mai mentito?

-         Hai mentito il giorno in cui hai deciso di uscire con me. Non mi piace essere considerato uno scarto con cui consolarti, Kaede. Non mi piace essere trattato con freddezza, sempre rimproverato… Siamo stati "insieme" sei mesi, e l'unica cosa che siamo riusciti a fare è litigare e scambiarci dei baci schifosi. Merda, io non bacio così! E neanche tu, spero! E non credo neanche tu sia così freddo e rompipalle, devi solo trovare la persona giusta. Devi solo essere sincero.

Mi scappa una risatina crudele.

-         Stai cercando di fare il buon Samaritano per pulirti la coscienza? Tranquillo, Sendoh, credo di essere in grado di avere una vita sociale senza le tue perle di saggezza.

-         Tu non ce l'hai una vita sociale, Kaede. Tu non hai un cazzo, se non quelle fottutissime lenzuola di Linus a cui stai attaccato tutto il giorno come un neonato alla tetta della madre. E lo sai perché?

-         Uuuh, dai, sto morendo dalla curiosità, spiegami il perché, oracolo della veggenza!

-         Perché non sei sincero, e la gente lo sente.

-         Io non ho mai mentito!- ringhio.

-         Non l'avrai fatto a parole, ma lo hai fatto con i sentimenti. Se non mostri ciò che hai dentro, rimarrai solo come un cane per sempre. Mi dispiace dirtelo in modo così brutale, ma è la verità.

-         Sei solo uno stronzissimo pallone gonfiato…

-         Credi quello che vuoi, ciò che pensi di me non è più cosa che mi riguarda. Ma lasciami dire una cosa: diglielo. So che è difficilissimo per un carattere come il tuo rivelare ciò che prova, ma si vive una volta sola, e si hanno pochissime di possibilità nella vita, e spesso è troppo tardi per decidere. Se non cambi ora,  non potrai farlo mai più. E te ne pentirai per sempre.

Non dico nulla, so che è la verità.

Non so che dire, neanche .

Rimaniamo in silenzio qualche altro istante, poi Akira si gira e se ne va.

So che ha ragione, questo lo  so bene…però non so se riuscirò a cambiare…

È che ho paura.

Tanta, tanta paura.

Riporto alla mente il volto di Hanamichi, il sorriso che rivolge a Mito e gli altri quando scherzano, e mi rendo conto di una cosa: voglio che sorrida anche a me.

Lo voglio.

Lo desidero.

Perché lo amo.

Su una cosa, Sendoh aveva ragione: alle volte si arriva troppo tardi per agire.

Alle volte, l'unica cosa da fare, è cambiare.

 

Mi prendo un giorno solo per me, lontano da tutti, per capire cosa voglio veramente, cosa posso fare per ottenerlo.

Il giorno dopo, gli occhi del Do'aho e dell'intera palestra si fissano esterrefatti sui miei capelli, non più lunghi di tre centimetri.

È arrivato il momento di cambiare.

Preparati, mondo.

Da oggi hai a che fare con il nuovo Kaede Rukawa.

 

***

 

-_____________- Koi, perdonami, è un’oscenità….

Le mie intenzioni erano buone, almeno….

Un bacione enorme e augurissimi!

Tes

 

Se qualche pazzo^^ volesse commentare, mandi i suoi insulti^^ a tesla_vampire@msn.com , grazie.

un bacione a tutti.


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