NOTE: ha preso una piega melassosa da far caricare i denti, mi spiace-_-...
ho preferito postare tutto in un unico capitolo più lungo. spero di non
deludere nessuno-_-.
DEDICHE: per il matrimonio di Kia!!!! Mi spiace che non possa offrirle
niente di meglio-_-. perdono.
DISCLAIMERS: i personaggi non sono ufficialmente miei. anche se stanno da
una decina d'anni nel mio harem, oh oh oh.

 

 


One Last Wish

parte II

di Tesla


Mancano venti secondi alla fine dell'incontro, un 'amichevole contro il
Kainan che lo Shohoku sta perdendo.
Sono sotto di due punti.
Venti secondi possono essere troppo pochi o sufficienti, Kaede lo sa bene.
Venti secondi possono cambiare il corso di esistenze.
Ma ancora una volta, per l'ennesima volta, il Kainan si sta dimostrando
troppo superiore a loro.
Anticipa le loro mosse.
Blocca i loro attacchi.
Stoppa i loro lanci.

Mancano quindici secondi. Il tempo scorre,

( TIC TAC, KAEDE, TIC TAC)

devono fare qualcosa, e presto.

ALTRIMENTRI PERDERAI. È QUESTO CHE VUOI, KAEDE? VUOI PERDERE? VUOI.

Sakuragi recupera il rimbalzo, passa al Gorilla. Tenta il canestro.
Maki lo stoppa, il pubblico applaude

. VUOI DELUDERE TUO PADRE? PORTI  SEMPRE LA SUA FASCETTA ALL'AVAMBRACCIO, MA
.

quel colpo da maestro. Trattiene il respiro, Rukawa si tuffa e recupera il
pallone.

. NON SEI IN GRADO DI ONORARNE LA MEMORIA, IL SUO DESIDERIO DI .
.meno 10 secondi.


.. Rukawa, in posizione sfavorevole,  lancia a Mitsui, pronto oltre la linea
dei tre punti. Il numero 14 prova il colpo grosso,  il tiro che può portarli
in vantaggio, Kyota e Muto intercettano il tiro.

. VEDERTI, DI SAPERTI IL NUMERO UNO! ASCOLTAMI, KAEDE, LASCIA CHE IO  TI
MOSTRI.

Mancano 7 secondi.

. COSA POSSO FARE,  SE ACCETTI CIÒ CHE IO POSSO DONARTI. ADESSO!

Smarcandosi da Maki con un dribbling bassissimo, Ryota guarda in giro,
cercando il loro asso.
Lo vede.
Ma non può essere.

ORA!

Rukawa è davanti la linea dei tiri liberi dell'ALTRA metà campo, solo, unico
giocatore. Gli fa segno di lanciargli la palla, ma è troppo lontano, troppo
lontano.

ORA TI MOSTRERÒ CIÒ CHE POTRAI STRINGERE TRA LE MANI.

Mancano 5 secondi.
Può farcela, Kaede?
Per quanto sia bravo, non può.

IL TALENTO CHE NON TI HA DATO L'UNIVERSO.
. non può ancora riuscire a fare un tiro del genere! Che fare? Fidarsi? O
tentare il tutto per tutto?
Cosa.

.mancano 3 secondi..

. cosa dovrebbe fare un buon playmaker?

.IL TALENTO IMMENSO CHE TU DESIDERI TANTO, .

Mancano 2 secondi.
Ryota si fida. Lancia la palla a Rukawa, la palla sfreccia attraversando il
campo, sorprendendo tutti. Maki spalanca gli occhi. Non è possibile.
Non ce la farà mai.

.MIO CARO KAEDE.

Rukawa non ha né abbastanza forza, né abbastanza velocità per tentare un
tiro del genere, in così poco tempo. eppure lo sguardo di Rukawa non sembra
emettere altro che sicurezza.

.TE LO DARÒ IO.

Meno un secondo.

La palla arriva nelle mani di Rukawa. Appena le sue dita si stringono sulla
superficie ruvida, i muscoli scattano. Lancia.
Anzai fischia la fine dell'amichevole, ma nessuno lo sente. Osservano il
pallone.

SOLO IO.

. rotolare, in aria, VOLARE, con rapidità. Supera Muto, Ryota, Maki, Jin.

. supera Mitsui,  Kyota, Takasago, Hanamichi, il Gorilla.

È QUESTO IL TUO PIÙ PROFONO DESIDERIO, NON È VERO? ALLORA ESAUDISCILO!

. e con un fruscio insacca la retina del canestro, senza neanche toccare il
tabellone o l'anello di ferro.



Il silenzio è calato nella palestra. L'incontro si è concluso per 80 a 78,
lo Shohoku ha vinto.
Ha battuto il Kainan, in soli venti secondi.
Venti secondi che hanno estinto il valore del tempo e hanno preso
l'anzianità dei secoli.
Silenzio.
Il pallone rimbalza a terra, in tonfi leggermente rimbombanti, rotola sul
parquet.
Silenzio.
Non riescono a parlare.
Non riescono ad urlare.
Sono tutti messi in soggezione da Rukawa. Non quello che hanno ora davanti
ai loro occhi, ma quello che ha segnato l'ultimo canestro.
Silenzio, ed è un silenzio vero, perché sanno benissimo che non è stato un
colpo di fortuna, un tiro disperato che è andato incredibilmente bene.
Ru SAPEVA che avrebbe fatto canestro. I suoi occhi, ogni suo movimento del
corpo, lo urlava.

Kaede rimane in silenzio, e non guarda nessuno di loro, fissa il parquet,
fissa le sue mani. Senza aprir bocca, va negli spogliatoi, prende la sua
roba e se ne va.

***

Ora è a casa, sdraiato sul divano, i muscoli in tensione. Osserva il
pendaglio che ha scagliato lontano da sé, all'angolo opposto della stanza.
I riflessi d'argento inghiottono la camera, sputano la luce in timidi
singhiozzi.
Silenzio.

- Rifiuto la tua proposta- risponde amaro alla muta offerta del ciondolo.
Attende pochi secondi,  e poi.

PERCHÉ?

- Perché non è così che deve essere!

È QUESTO IL TUO DESIDERIO, RUKAWA!! IL DESIDERIO PIÙ PROFONDO!! LO SO, TU
VOLEVI ESSERE IL PIÙ GRANDE GIOCATORE DI BASKET. IO HO LETTO IN TE!

. E allora hai letto male!- urla Rukawa.- Non è così che deve essere! Non.
non così!!

PERCHÉ?

- Perché non c'è alcuna fatica, lo capisci? Non ci sarebbe più alcuno
sforzo, alcun sudore, non avrei più la rabbia che mi scorre in corpo se
sbaglio un canestro.

.

- . non avrei più lo stimolo ad andare avanti, a migliorare! Diventare il
numero uno del Giappone, giocare nell'NBA, è il mio FINE! Non è un mezzo.
per essere applaudito. Non mi importa se gli altri applaudono, se la gente
mi ferma per strada, io voglio solo giocare, voglio provare la soddisfazione
di fare un canestro dopo che mi sono esercitato tante volte, con i muscoli a
pezzi! Che soddisfazione potrei provare se ho già qualcuno che lo fa per me?
Se non c'è fatica, se non c'è sforzo?

È QUESTA LA TUA RISPOSTA?

- Sì. Ti sei sbagliato. Non è questo un desiderio che puoi esaudire. Se
accettassi, sarebbe come ammettere che da SOLO non ci sarei mai riuscito, ma
finchè non provo non lo saprò mai, no? Il basket è una faccenda mia. Gli
estranei devono starne fuori.

E SIA. A PRESTO, KAEDE.


I bagliori del pendaglio si affievoliscono, Ru è di nuovo solo. Dopo pochi
minuti, cade in un sonno senza sogni.

***

28 maggio, ore 9. Le lezioni sono incominciate da poco, ma Kaede, nella
dormiveglia in cui è caduto chino sul banco, riesce a sentire lo stesso i
sospiri idioti della Akagi. Poco più distanti, sente i ringhi che Sakuragi
emette a quella vista.
E Kaede prova una strana sensazione, vorrebbe tanto che si invertissero i
ruoli. vorrebbe udire il Rossino sospirare e la Akagi ringhiare.
Hanamichi, solo per lui.
Hanamichi che ride e scherza con i suoi amici, Hanamichi che fa il buffone,
ma che sempre si impegna, e sfrutta il suo talento nel basket.
Hanamichi.
Hana.
Tra le sue braccia.
Kaede sente le guance arrossarsi e affonda il viso tra le braccia incrociate
sul banco.
Hanamichi.
Ha provato tante volte a cancellare quella stretta al cuore davanti ai suoi
capelli rossi, ma non riesce. Vorrebbe poter girare lo sguardo al suo
passaggio, ma con la coda dell'occhio seguirebbe sempre la scia dei suoi
muscoli, delle sue spalle ampie, del suo sorriso tenero.
Vorrebbe distruggere tutto, ma non può, perché la verità è che desidera Hana
con tutto se stesso. Non vuole arrendersi, non vuole rinunciare al
sentimento che prova. Perché il suo cuore è ancora vergine, e quel
sentimento ignoto gli bisbiglia dolcemente, in tono rassicurante, cha andrà
tutto bene.
Solo, ti prego,  lasciati amare.
Non può attendere oltre.
No.
Non vuole.
Prima o poi il Rossino sarà suo, prima o poi Hana guarderà solamente lui,
intreccerà le sue dita abbronzate con le sue, camminerà al suo fianco.
.farà l'amore con lui.
È  una lotta dura, ma Kaede combatterà per realizzare il suo sogno.
Kaede Rukawa non mangerà, non dormirà, sputerà sangue. ma alla fine lo
amerà, lo conquisterà.
Perché questo è il suo primo desiderio.
Il desiderio più grande custodito nel suo cuore.

Un attimo prima sta osservando il banco tra le ombre che le sue braccia
scagliano sul legno.
Un attimo dopo è profondamente addormentato.
All'interno della tasca, il medaglione d'argento.

***

KAEDE!
***
- Ru apre gli occhi, si trova in uno spazio solido di bianco infinito.
Intorno a sé, solo bianco, sopra di sé, sotto di sé. Bianco.-
***
ALLA FINE SEI TORNATO, SEI TORNATO DA ME . TUTTI LO FANNO.

Tutti chi?

NON IMPORTA, CI SEI TU ADESSO QUI CON ME. SAI GIÀ IL PERCHÉ,NO?

.

LO SAI, KAEDE?

Il desiderio?

ESATTO. HAI RIFIUTATO CIÒ CHE IO POTEVO DONARTI NEL BASKET, MA SONO CERTO
CHE NON POTRAI RIFIUTARTI CIÒ CHE TI DARÒ ORA. PERCHÉ È CIÒ CHE DESIDERI CON
TUTTO TE STESSO. ORA, KAEDE, CHIUDI GLI OCCHI.
***
Kaede obbedisce. Oltre le sue palpebra di carne, riesce a vedere l'alone
rosato della luce che attraversa la pelle. Dopo pochi istanti, apre gli
occhi.
***
APRI GLI OCCHI. GUARDA, GUARDA TU STESSO. GUARDA COSA POSSO DONARTI.
***
-Si trova nella sua classe, l'ora è tarda, intravede una luce rossastra
attraversare le finestre aperte. Seduto sulla cattedra, c'è Hanamichi. I
suoi vestiti sono stropicciati, la faccia arrossata, il respiro affannato. I
suoi occhi sono socchiusi, persi nella lussuria. Accanto alle labbra gonfie
dai troppi baci, sperma viscoso .
Kaede trattiene il respiro, inghiotte il suo stesso cuore.-
***
Lui è.

HANAMICHI.

È questo ciò che il futuro mi riserva?

SÌ, SE È QUESTO CIÒ CHE TU DESIDERI VERAMENTE. LO È, KAEDE? È CIÒ CHE TU
DESIDERI PIÙ DIOGNI ALTRA COSA AL MONDO? È CIÒ CHE TU BRAMI?

Hanamichi.

SÌ, SÌ, HANAMICHI SAKURAGI. GUARDALO, KAEDE, MENTRE ARROSSISCE SOTTO IL TUO
SGUARDO, IL ROSSORE CHE GLI INVADE LE GUANCE, IL RESPIRO CHE FA ALZARE I
SUOI PETTORALI AMPI E MUSCOLOSI. È STUOENDO, NON È COSÌ?

Sì.

È BELLISSIMO.

Sì.

NON È CIÒ CHE TU DESIDERI? NON È FORSE CIÒ CHE TU SOGNI LA NOTTE, MENTRE TI
ACCAREZZI? KAEDE, NON È FORSE LUI CHE I TUOI OCCHI CERCANO, IN OGNI ISTANTE
DELLA LORO ESISTENZA?

Sì.

SE TU VUOI, SE TU LO DESIDERI ARDENTEMENTE, SE TU VORRAI.

Se io vorrò.

Sì, KAEDE, SE TU VORRAI, AVRAI IL SUO AMORE.

Il suo amore.

AVRAI IL SUO CORPO,I SUOI CAPELLI ROSSI, LE SUE LABBRA, AVRAI IL SUO SORRISO
SOLO PER TE,  UN SORRISO OSPECIALE CHE RIVOLGE UNICAMENTE A TE.

Il suo sorriso.

AVRAI LE SUE BRACCIA AVVOLTE INTONRO AL TUO CORPO, BRACCIA CALDE E
MUSCOLOSE, CON MANI FORTI CHE SANNO ESSERE DELICATE, E TENERE, MENTRE
SFIORANO LA TUA PELLE, STRINGONO LA TUA CARNE IMPASTANO I TUOI SENSI.

Le sue braccia.

AVRAI LE SUE GAMBE, LUNGHE, ROBUSTE, LE AVRAI AVVINGHIATE INTORNO ALLA VITA
MENTE ENTRI IN LUI, I SUOI PIEDI INCROCIATI DIETRO LA TUA SCHIENA, CHE
DETTANO CON FORZA IL RITMO DELLE SPINTE.

Le sue gambe.

AVRAI IL SUO RESPIRO, LA SUA VOCE, CHE URLA IL TUO NOME, E GEME, E SOSPIRA.

Basta! Adesso basta, ti prego, basta!!

AVERE QUESTO RAGAZZO, E AVERLO TUTTO PER TE. IN OGNI SUA PICCOLA PARTE, OGNI
SUA PICCOLA SFUIMATURA. RIUSCIRE A COMPRENDERE LE SUE EMOZIONI, RIUSCIRE A
CAPIRE COSA PROVA, ESSRE UN SOLO ESSERE, DUE FUSI IN UNO.

.

NON È FORSE QEUSTO IL TUO PIÙ GRANDE DESIDERIO, KAEDE? NON È FORSE QUESTO,
IL TUO SOGNO PIÙ NASCOSTO?

Io. credo. credo di sì.
***
- Lancia uno sguardo ad Hanamichi sdraiato sulla cattedra, il Rossino si
carezza il pene duro sopra il tessuto dei pantaloni. Malizioso, lo guarda, e
sorride.
***

SE È SÌ, E SAI BENE CHE È COSÌ, CHE È LUI CIÒ CHE DESIDERI, È LUI CIÒ CHE
BRAMI. CHIEDIMELO. CHIEDIMI DI DIVENTARE UN ESSERE SOLO CON LUI. CHIEDIMI IL
SUO AMORE. CHIEDIMI L'AMORE ETERNO CHE DARAI E AVRAI. CHIEDIMI HANAMICHI.

Io.

CHIDIEMELO, KAEDE. SO BENE QUANTO VASTO È IL TUO DESIDERIO PER LUI. È VERO
AMORE, NON È COSÌ? LO SAI BENE. ADESSO. CHIEDIMELO.

Io.

CORAGGIO, KAEDE, CHIEDIMELO. ESAUDISCI IL TUO DESIDERIO.

Tempo. Dammi tempo per pensarci, va bene?

SEI SICURO, KAEDE? NON È FORSE UNA PERDITA DI TEMPO, QUESTA?  NON È FORSE
RIMANDARE UN'INEVITABILE SCELTA? GUARDALO, KAEDE, GIARDA LA SUA PELLE
BRONZEA, GUARDA IL SUDORE CHE BRILLA SUL SUO CORPO. NON È FORSE GIÀ CHIARA
QUALE SARÀ  LA TUA RISPOSTA? NON È FORSE COSÌ, KAEDE?
***
Hanamichi geme, Kaede si morde le labbra per non venire, solo  ascoltandolo.
Il suo respiro,  profondo, caldo.
***

tempo. Tempo, ti prego, ti prego, dammi un po' di tempo. Ti prego.

.

Ti prego!

E SIA. E  TEMPO SIA. MA RICORDA, KAEDE, TUTTO CIÒ È STATO GIÀ DECISO. SAI
BENE QUAL È LA RISPOSTA CHE MI DARAI, NO? SAI BENE CHE  DESIDERI HANAMICHI.

Sì, lo desidero.

E ALLORA  DIMMELLO. DIMMI CHE LO VUOI.

Io lo .

DIMMI. CHE LO DESIDERI.

Io lo des.

***

Qualcuno gli scuote violentemente la spalla,  Kaede Rukawa rientra nel mondo
normale. Attraverso le palpebre impastate dal sonno, vede il professore di
matematica ringhiare davanti al suo banco.

- Cosa c'è, Rukawa, la mia lezione ti sembra noiosa?- sussurra sibilante.
Una grossa vena gli attraversa pulsante la tempia.
Ru non risponde, fissa il banco. Sente uno sguardo alle sue spalle, gira la
testa, incrocia gli occhi con Sakuragi, solo per pochi secondi. Il Rossino
svia lo sguardo immediatamente.
La classe lo osserva, in silenzio, incredula. È rimasto fermo, senza dir
nulla contro il professore che l'ha svegliato.
Sono fastidiosi tutti quegli sguardi ancorati addosso, e Kaede conosce un 
solo metodo  per evitarli. Un solo metodo, per non pensare ad Hanamichi.
Guarda il professore e bisbiglia:
- Non perdono chi disturba il mio sonno.

***


È  sul lettino dell'infermeria, seduto, mentre una signora anziana sui 65
anni gli somministra alcune vitamine. Forse pensa che basti questo per
impedirgli di dormire in continuazione.
Kaede si chiede se possano bastare davvero alcune pillole.
Per dimenticare, per cancellare i suoi incubi.

( così tanti incubi, Kaede, mentre gemi e piangi, nel sonno.)

Ripensa ad Hanamichi, al modo in cui ha evitato il suo sguardo. Non del
tutto. No, per pochi  istanti è affondato in quell'abisso marrone che sono i
suoi occhi,

( Hana, sdraiato sulla cattedra. e geme, geme.)

i suoi bellissimi occhi. Ma cosa vuol dire quello sguardo? Perché  non gli
ha permesso di calarsi sino in fondo in lui? Perché.

( geme il suo nome, mentre si accarezza il pene  duro sopra la stoffa tesa.)

. perché non riesce a leggere in lui? Perché non riesce a comprenderlo?

CHIEDIMELO, KAEDE. SAI GIÀ QUAL È LA RISPOSTA, NO?

- Io.- sussurra Kaede a quella voce nella sua testa, e l'infermiera lo
fissa, incuriosita.
- Come hai detto, scusa?- domanda gentile.
- No, no- le risponde lui scuotendo la testa, - non è nulla. Erano solo..

PENSIERI. È QUESTO QUELLO CHE CREDI? CHE BASTI NON PENSARCI PER CANCELLARE
OGNI COSA? È QUESTO CHE CREDI  'VERAMENTE' ?  NON PUOI ESSERE COSÌ SCIOCCO
DA PENSARLO!! NON BASTA NON PENSARE, PER NON AMARE. TU HAI BISOGNO DI LUI!

Vede l'infermiera osservarlo, come in attesa, Kaede intuisce che deve
avergli posto una domanda. Ma non ha risposte da darle, non ha sentito
nulla. Solo quella maledetta voce, nella sua testa.

TU HAI BISOGNO DI LUI. DIMMELO, KAEDE, DIMMI.

(Avevo una sola possibilità, una sola, un'unica, singola possibilità, e come
una stupida, l'ho bruciata)

. CHE LO DESIDERI.

( una sola, sola possibilità)

DIMMI.

( stupida, stupida, che stupida!)

. CHE VUOI L'AMORE.

( l'ho bruciata. ma tu no, non bruciarla. non bruciarla, no no, non bruciare
nel tuo desiderio)

. DI HANAMICHI.

( tu puoi, sì, tu puoi.)

SEI SOLO ED INCERTO, UN CUCCIOLO DA SEGUIRE.

(Avevo una sola possibilità)

.LASCIA CHE TI MOSTRI.

(una sola.)

. QUANTO DOLCE, E SENSUALE, E STUPENDO .

(un'unica, singola possibilità e come una stupida ,.)

. POSSA ESSERE IL SUO AMORE.

(. l'ho bruciata.)

***


La camera è piombata di nuovo in quel silenzio irreale. Come nella sue
visione, come nel suo. sogno?., attraverso le finestre corrono caldi fasci
di luce con pulviscolo impalpabile che aleggia, ignaro di tutto, diffondendo
nell'aria un alone aranciato. Sembrano quasi i suoi capelli. I capelli del
do'aho.
Qualcuno lo abbraccia, da dietro, con forza. Sente un viso ancora senza
volto rannicchiarsi nell'incavo della sua spalla. Un respiro caldo,
leggermente affannato, sulla pelle. Abbassa lo sguardo alle braccia lunghe e
robuste che lo circondano. Non sono quelle dell'infermiera, possono essere
di una sola persona. Di una singola, unica persona.
Hanamichi.

( lascia che ti mostri quanto dolce, e sensuale, e stupendo possa essere il
suo amore)

Nel suo abbraccio caldo si volta, ora osserva il Rossino dritto negli occhi.

( i suoi occhi scuri, come la terra fertile, da cui nasce ogni cosa)

Le loro fronti si sfiorano, i loro respiri si mescolano. Hana consuma quella
minima distanza che li separa, poggia le labbra su quelle di Kaede.
Un bacio.
Kaede trema, tra le braccia di Sakuragi, con una mano afferra la sua nuca,
delicatamente, con l'altra stringe le dita del Rossino, incrociate sul suo
sterno. Ha gli occhi socchiusi, e attraverso il sottile velo di ciglia nere
vede Hanamichi, nuovamente, chinarsi su di lui.  un altro bacio.
- Kae- bisbiglia fievole, la voce rotta dalla mancanza di fiato, i polmoni
vuoti.
Solo i loro cuori, battono, furiosi. Nel petto, nelle orecchie, nella gola.
battono.
- Hana- sussurra Kaede, ed è un tono incredulo quello che gli esce dalla
gola, perché lui stesso non crede a ciò che vede, a ciò che sente.
Se sia vero no.

(il suo amore)

  . quello che gli sta accadendo.

(il suo sorriso)

Se sia vero o no.

(le sue braccia)

  . Hana stretto contro il tuo corpo.

(le sue gambe)

- Kae, amami.

La pelle di Hanamichi è calda sotto le sue dita, morbida, malleabile, si
piega sotto le sue carezza, segue le sue mosse. Ora Kaede è sdraiato sul
lettino, Hana seduto a cavalcioni sul suo bacino, malizioso si sbottona i
bottoni della divisa estiva. un bottone con un fruscio di stoffa supera
l'asola, un lembo di pelle bronzea appare, lucida. Hana si spoglia,
lentamente, con un sorriso dolce e sensuale che gli inarca la bocca. Ora il
suo petto è nudo, la camicia scivola sulle spalle, si blocca a livello dei
gomiti piegati, i capezzoli duri, duri sotto la brezza leggera che entra
dalla finestra. Porta un dito alla bocca e lo succhia, le labbra carnose
avvolgono il dito come una guaina elastica, e calda, e umida. il dito scende
giù, lungo il mento, la giugulare, il petto. si sofferma su un capezzolo
scuro, lo circonda, lo pizzica, lo stuzzica. Kaede geme. e poi il percorso 
prosegue , scende, lungo gli addominali segnati, lungo l'inguine. fino al
suo pene, che tende la stoffa dei pantaloni leggeri.

-Kae. amami, amami, Kae. - mormora roco Hanamichi, chinandosi per depositare
un bacio sulle labbra socchiuse di Rukawa, che osserva tutto dagliocchi
socchiusi per il  piacere. Poi scivola a terra, e inizia, lento, a
spogliarsi, gli occhi fissi in quelli del suo amante. La camicia cade a
terra, in silenzio, con una leggera scrollata di spalle, poi i bottoni dei
pantaloni, è giù, per le cosce, ginocchia, caviglia. Via le scarpe, i
calzini.
Ora è davanti a lui, rivestito solo dai raggi di un sole morente. Bronzo su
pelle bronzea. Calore su carne bollente.
Hanamichi risale sul lettino, si accovaccia sul bacino di Ru,  lentamente
libera il sesso dell'amante dalla stoffa.  il pene duro di Kaede sfiora il
suo buco umido, tremante.


(NON È FORSE QEUSTO IL TUO PIÙ GRANDE DESIDERIO, KAEDE? NON È FORSE, QUESTO,
IL TUO SOGNO PIÙ NASCOSTO?)

Il sesso cola nell'apertura vergine di Sakuragi, piano piano, si comprime
per entrare dentro di lui, l'interno è viscido ,  prima la punta.

(CHIEDIMELO. CHIEDIMI DI DIVENTARE UN ESSERE SOLO CON LUI. CHIEDIMI IL SUO
AMORE. CHIEDIMI L'AMORE ETERNO CHE DARAI E L'AVRAI. CHIEDIMI HANAMICHI.)

(amore)
(amore eterno)
(non trucchi, Kaede, non inganni)
(non inganni)
(non più inganni)
(non più, no, non più)
(non farlo, no no no no)

-NOO! - urla Rukawa

Scaglia Hanamichi lontano da sé, il Rossino cade giù dal lettino, con un
tonfo. Rapidamente, Kaede si riabbottona i pantaloni e getta una coperta sul
  corpo nudo dell'altro.

PERCHÉ? PERCHÈ L'HAI FATTO? PERCHÉ?

- Non è così che deve essere- mormora con sguardo vacuo, affiorano lacrime
negli occhi lucidi, sfuggono dal controllo, lentamente colano in grosse
gocce solitarie lungo le guance.
- Così come?- chiede Hanamichi, stringendosi addosso la coperta come un
viandante farebbe con un  mantello in una serata ventosa.

PERCHÉ L'HAI RIFIUTATO?

- Non. così- dice unicamente, indicandolo. Le dita di Rukawa tremano, nota
Hanamichi. Non ha mai visto Kaede tremare. Mai.

PERCHÉ? NON È FORSE QUESTO CIÒ CHE DESIDERI? NON È FORSE L'AMORE DI
HANAMICHI CIÒ CHE  PIÙ BRAMI AL MONDO?

- Sì, ma non così!!- urla alla stanza, sotto gli occhi increduli di
Hanamichi, - Non così, non così!! Devo farcela da solo, voglio il suo amore,
il suo vero amore, non voglio.
- Cosa non vuoi?- domanda con voce fievole Hana. È ancora inginocchiato sul
pavimento, e le mattonelle di ceramica sono fredde contro la sua pelle.
- Io. io non voglio obblighi, do'aho. Voglio che quando ti innamorerai di
me, quando faremo l'amore. sarà perché tu lo vorrai veramente. Desideri come
questi si esprimono in due, non è una volontà che si può avere in solitario.
Ti desidero, Hana.
Hanamichi lo guarda, il viso arrossato, ma gli occhi incatenati a quelli di
Kaede.
- . ma devi sapere a cosa vai incontro. Non ti lascerò più quando succederà.
Sarai MIO, lo capisci, do'aho'? Ed io sarò TUO, solamente TUO. In due,
do'aho, solo in due. Io e te.
- Kae.- bisbiglia Sakuragi, e poi si ferma. Non sa cosa dire, perché neanche
lui capisce cosa in realtà succeda. Come sia potuto accadere tutto questo.
Come abbia potuto essere sul punto di fare l'amore con Kaede Rukawa. Come .
- Scusa, Hana, ma forse adesso è meglio che vada a casa.

Mente si allontana,. Mentre chiude la porta alle sue spalle, cancellando la
visione di Hanamichi inginocchiato sul pavimento avvolto nella coperta,
sente la voce incorporea bisbigliare:

RIFIUTI QUESTO DESIDERIO, RUKAWA? NON È FORSE LUI QUELLO CHE VUOI? GIURAMI,
PROVAMI. CHE NON LO DESIDERI!

- Non posso controllare la sua vita.

CHE INTENDI DIRE?

- Che deve essere in grado di decidere da solo della sua vita, senza nessuno
che lo obblighi. Senza nessuno che lo guidi. Desidero il mio do'aho così
com'è. E se il VERO Hanamichi può darmi solo odio. non importa. Io voglio il
do'aho e basta.. solo lui. il resto non lo voglio. No.


È QUESTA LA TUA RISPOSTA?

Sì.

E ALLORA A PRESTO, KAEDE.  MOLTO, MOLTO PRESTO.

***

Nuovamente a casa, da solo,  nel buio.  Una luce malata entra timida dalle
finestre del soggiorno,  illumina Kaede, sdraiato sul divano, un avambraccio
sopra gli occhi chiusi,  in un tentativo disperato di cancellare tutti i
pensieri che gli invadono la mente.

Per ciò che ha fatto .
(chi sei, Kaede?)

Per sé. Per la sua squadra.
(perché fai così?)

Per come ha  ingannato il do'aho, obbligandolo ad un rapporto che non era
voluto, uno stupro inconscio.
(il motivo, la ragione)

Per come ha ingannato il Kainan, con abilità che non erano sue.
(il dolore, il tormento)

Per come ha rifiutato tutto quanto, violando la sua stessa volontà.
(la passione, l'amore)

Per come non riesce a combattere tutto ciò.
(le lacrime, i gemiti)

Per come la sua realtà vacilla davanti a tante promesse.
(in realtà, cosa vuoi Kaede?)

Per come. non sa. Cosa racchiude in sé.
( qual è il più grande  segreto  desiderio della tua anima.?)


***

Il campanello trilla per alcuni secondi. Kaede rimane sdraiato come un
guscio vuoto. Non degna la porta di un singolo sguardo.
Ancora, a lungo. Il campanello.
E poi, un bisbiglio.
- Kaede, aprimi, sono io. Sono Hanamichi.
Rukawa drizza il busto di scatto, le mani strette a pugno. I tendini
emergono dalla carne degli avambracci, in tensione.
- Do'aho. - mormora, o forse è più di un soffio, visto che Hanamichi riesce
a sentire a sua voce, e risponde:
- Si, Kitsune , do'aho. ora però aprimi, ti prego, apri questa porta, fammi
entrare.
Anche se oltre la porta, Kaede riesce a sentire il peso del corpo di
Hanamichi sulla porte, schiacciato delicatamente contro di essa. Il Rossino
gratta il legno con le unghie, come un gattino che chiede il permesso di
entrare al padrone.
Kaede apre la porta. Sakuragi è in piedi, davanti a lui, rivestito della sua
divisa scolastica, ma gli occhi sono confusi, sconcertati. Increduli, se
riesce a decifrare un mino quell'espressione. Può credere in un simile
miracolo? Può credere che.

( mai mai mai, Kaede. non hai abbastanza anima per comprendere quella degli
altri.)

- Posso?- chiede il Rossino, indicando l'interno della casa, e Kaede si fa
da parete,  chiude la porta alle spalle del ragazzo.
- Perché sei qui? - domanda Rukawa. Ora sono seduti sul divano, uno di
fronte all'altro. Rannicchiati dentro se stessi.
- Dobbiamo parlare.
- Credi?
- Sì. Credo. credo di sì.
- E perché dovremmo, do'aho?-. c'è una nota crudele in quelle parole.
Ruakawa inghiotte un bolo di saliva inesistente.
- Dopo quello che è successo- spiega Hanamichi, la voce incerta, senza
guardarlo negli occhi,- dobbiamo farlo.
Silenzio. Il silenzio avvolge tutto, in una cappa opaca e densa, da
strappare il fiato.  Come quel mattino all'alba. Come il primo e unico
incontro con una ragazza che ormai non vive più.
Sente la solida, piccola massa del pendaglio contro la coscia, all'interno
della tasca dei pantaloni. Fa un lungo respiro.
Non può prendersela con Hanamichi, lui è l'unico che non ha colpa.
L'unico, in un mondo di immondi.

FORSE DOVRESTI DARE A LUI IL PENDAGLIO, NON CREDI, KAEDE? FORSE LUI, PIÙ DI
TE,  MERITA UN DESIDERIO. ANCHE LUI COL CUORE PURO, ANCHE LUI CON TANTE
SPERANZE NEL CUORE. ANCHE LUI. COME TE.

- Do'aho. Hana. cosa devi dirmi?- chiede, e il tono di voce ora è dolce.
Dolce, e stanco.
- Non lo so perché è successo quello che è successo. Non lo so, ti giuro.
- Capisco bene quello che vuoi dirmi, credimi.
- Il fatto è. che . tutto, tutto questo. non sarebbe dovuto succedere,
capisci? Non è giusto.
- Mi odi?- domanda Kaede fissandolo negli occhi, e ora la sua voce ha perso
ogni sfumatura di dolcezza. È solo stanco, stanco, distrutto. Vi prego,
lasciatelo riposare, lasciatelo dormire nel sonno, che sia dei giusti o dei
peccatori.
Hana scuote la testa.
- No, non ti odio, sinceramente non credo di averti mai odiato. Ma non è
giusto comunque.
- Cosa? Cosa non è giusto?- domanda alzando il tono Kaede.
- Questo!!! Questo non è giusto,- urla Hanamichi,- non è giusto  che io sia
qui con te, non è giusto che ti abbia baciato! Non lo è quello che ti ho
fatto nell'infermeria, non è giusto ogni singolo attimo della mia esistenza.
- Hana..
- IO non sono giusto, lo capisci Kitsune?- urla, e alle sue parole si
aggiungono lacrime lungo le guance,- Io non sono giusto. e ho il terrore di
averti sporcato, dopo tutto quello che ti ho fatto. Non volevo farti tutto
questo, ti giuro, credimi! Non volevo farti del male, ti prego, Kaede,
credimi.
Braccia forti lo avvolgono, incassa il viso nell'incavo del suo collo. Pelle
umida di pianto. Kaede lo stringe a sé, gli accarezza i capelli.
- Sempre detto che sei un do'aho, Hana- gli dice cercando di smorzare la
tensione.
- Sono molto peggio, Kitsune. Sono molto, molto peggio.
- Perché?
- Io sono un assassino.
- Cazzate!- sputa Rukawa scrollandolo per le spalle,- Cazzate! Cazzate, sono
solo cazzate, lo capisci, do'aho?!
- NO!! NON SONO CAZZATE! IO LI HO UCCISI, CAPISCI? POTEVO SALVARLI, MA NON
CE L'HO FATTA, LI HO UCCISI! HO UCCISO LE PERSONE CHE AMAVO DI PIÙ AL 
MONDO!! IO L'HO FATTO, KAEDE, LO CAPISCI?!? IO!!!
- CHI HAI UCCISO, EH? CHI AVRESTI AMMAZZATO?!?
- MIO PADRE! MIA MADRE! ED È STATA TUTTA COLPA MIA! SOLO, E SOLTANTO, COLPA
MIA!
Il cuore di Kaede salta alcuni battiti. i suoi genitori. aveva sentito voci,
in giro. ma.
- IO SONO UN ESSERE IMMONDO CHE NON HA NEANCHE IL DIRITTO DI VIVERE, LO
CAPISCI? NON HA NEANCHE IL DIRITTO DI RESPIRARE, DI BERE, DI MANGIARE,
PERCHÈ LORO NON CE L'HANNO PIÙ, GLIEL'HO TOLTO IO, TUTTO QUELLO CHE POTEVANO
AVERE, TUTTO QUELLO CHE IL FUTURO AVEVA IN SERBO PER LORO! GLIELHO STRAPPATO
VIA DALLE MANI E L'HO GETTATO NEL FANGO! SONO STATO IO A SOTTERRARLI SOTTO
DUE METRI  DI TERRA!!! ED ADESSO, KAEDE, DIMMI ANCORA CHE NON HO SBAGLIATO!
DIMMELO? FORZA, CORAGGIO, DIMMELO!!!
Ma Kaede non glielo dice. Lo abbraccia e basta, stretto, fino a togliergli
ogni respiro dal corpo, lo abbraccia stretto stretto, il corpo del do'aho
contro il suo.
- Non è stata colpa tua, Hanamichi. Non lo è stata.
- Sì.
- No! Ho letto i giornali, so leggere, sai? Non centri nulla!
- Io non li ho salvati, capisci?- mormora Hanamichi in un soffio, una
sottile striscia di muco cola dal naso e si accumula sopra il labbro
superiore.
- Hana, no. Non è andata così. È stato il cuore che non ha retto. Il loro
cuore non era abbastanza forte per sorreggerli. Lo capisci, Hana? Non potevi
far nulla. Non è stata colpa tua.
- Ma io c'ero, Ru, io ero lì, potevo salvarli. L'ospedale era vicino, potevo
salvarli, potevo arrivare in tempo.
- Non è stata colpa tua, Hanamichi. Non lo è stata.

Lo abbraccia sempre più forte, sempre più stretto, ma il cuore stesso è
schiacciato in una morsa che non dà tregua. Vorrebbe avere le parole giuste
per non farlo più piangere, vorrebbe avere le parole  per far tornare il
sorriso, uno vero, sulla sua bocca. Ma non è capace, no, non è capace
neanche di tirare su di morale la persona che ama, e si sente una nullità,
impotente, mentre le sue braccia racchiudono Hanamichi e il suo dolore.
Non può far nulla.
Perché qualunque parola non sarà mai abbastanza forte da cancellare i
ricordi brutti.
Ci sono, sempre, ogni minuto, ogni ora, ogni attimo, compagni  fedeli che
non ci abbandonano mai. Sembrano sparire, ma è solo per poco, si mimetizzano
con il dolore di ogni giorno, e poi riaffiorano la notte, ci colgono
impreparati tra le lenzuola di cotone calde del nostro letto.
E lì, mentre la luna fuori è grande e luminosa, il dolore dei ricordi è così
immenso e devastante da spappolare l'anima.
Lacrime.
Altre lacrime.
Il silenzio intorno a noi, senza una sola parola di conforto per i nostri
cuori deboli e stanchi.
Dolore.
Altro dolore.
Sofferenza.
Inermi, davanti a tutto.
Soli.

Ci sono tanti tipi di ricordi.
Sono belli quelli passati al mare, prendendo in giro un papà che
infreddolito chiede aiuto da uno scoglio distante dalla riva.  Malinconici,
sì, ma belli.
Sono orrendi i ricordi di un padre accasciato a terra, sul pavimento
dell'ingresso, mentre vediamo le sue spalle lentamente rallentare, il
respiro piano piano,  in singhiozzi sempre più fiochi.
E poi, alla fine.
. fermarsi.
La vita.
La morte.
Il sogno.
La realtà.

Ci sono ricordi che vanno tenuti.
Altri, di ricordi, è meglio cancellarli.

Sdraiato sul divano, con Hanamichi tra le braccia, Kaede si addormenta, per
esprimere il suo vero desiderio.
Il desiderio più profondo della sua anima.

***

ALLA FINE SEI TORNATO DA ME, KAEDE. COME AVEVO PREVISTO, PER L'ENNESIMA
VOLTA. TUTTI VOI VENITE DA ME, SEMPRE. È LA VOSTRA NATURA UMANA. È LA VOSTRA
ESSENZA DI CREATURE  MORTALI.

Ho un desiderio da esprimere.

SÌ? E COSA VUOI, ADESSO? COSA CHIEDI, PER TE? IO POSSO DARTI TUTTO, LO SAI
BENE! POSSO DARTI IL TALENTO, LA BELLEZZA, L'AMORE,  IL POTERE, IL SUCCESSO,
LA RICCHEZZA. POSSO DARTI IL DIRITTO DI VITA E DI MORTE SUL MONDO INTERO!!
DIMMI, KAEDE, CHIEDEMI CIÒ CHE VUOI! POTERE? DENARO? BELLE DONNE? COSA?!

Niente di tutto questo.

E ALLORA COSA? COSA VUOI? NON NE HAI PIÙ, DI DESIDERI!!! NON NE HAI!!! COSA
VUOI, SE NON CI SONO PIÙ DESIDERI DA ESPRIMERE?!?

Ti sbagli, ne ho ancora uno.

.

Un ultimo desiderio.

***

Piano piano, lentamente, Kaede Rukawa apre gli occhi. Non sa cosa sia
successo, se il suo desiderio, il suo vero, unico desiderio, sia stato
espresso. Forse ci sono cose che neanche il diavolo può esaudire. Ma se è
possibile, se si può. se il fato permette. forse.
Si risveglia anche Hana, nel suo abbraccio. Si stropiccia gli occhi come un
bambino, i capelli rossi scompigliati, le guance arrossate dal calore che la
presenza di Kaede accanto a lui sprigionava.
Calore.
Amore.
Dolore.
C'è forse tanta differenza?

Non sa spiegarsi bene il motivo, ma ora si sente meglio, il cuore è più
leggero. C'è qualcosa che manca, qualcosa che è diverso. ma cosa? Non sa
spiegarsi bene la ragione, non sa spiegarsi bene il motivo, sa solo che ora
lo spicchio di luna che si vede ad un angolo della finestra riflette una
luce dolcissima.
Come un'attesa. Di cosa, non riesce a spiegarselo , sa solo che c'è. Come
una presenza impalpabile  e invisibile tra loro.

(tu non sei come me, tu puoi)
Forse.

(Sì, tu puoi.)
è possibile da credere, Kaede?

(Farai ciò che io non ho avuto il coraggio di compiere,.)
Che tutto questo possa accadere?

(.saprai ciò che io non sono riuscita a trovare.)
che il tuo desiderio.

(Si, tu saprai ciò che io non sono riuscito a trovare.)
. si possa avverare?

(.la felicità.)

Stringe la mano ad Hana, ed è allora che lo sente.
Delicato, intenso, come se lo ricorda, dopo dieci anni..

. quel profumo.

. il suo profumo.

. l'odore di biscotti appena sfornati, immerso nella sue pelle candida,
lunare.

.. il profumo.

. di sua madre.


Kade si gira.
C'è una donna, affacciata alla porta della cucina, un grembiule legato alla
vita a coprirla un vestito azzurro lungo che non ricorda averle mai visto
addosso.
È bella, bellissima, i lineamenti dolci e gentili come li ricordava lei.
.ma in qualche modo è differente, ci sono i primi segni di sottili  rughe
intorno agli occhi, fili di capelli bianchi che le sfuggono dalla coda di
cavallo e le ricadono sul viso.
Eppure, è bellissima.
Sì, senza trovare altri aggettivi che possano impoverire questo concetto,
senza trovare altre parole che descrivono ciò che in realtà lui ha sempre
saputo: che anche dopo anni e anni, i segni del tempo non avrebbero che reso
la sua bellezza ancora più incontrastata.
Ora era qui per lui.
Per ascoltarlo, un'ultima volta.
Il suo fantasma.
Il fantasma di sua madre. Per un'unica, singola volta.
- Kaede- mormora lei, e il suo tono di voce è delicato, come ricorda nelle
visioni oniriche della sua infanzia.
- Mamma- mormora lui, e non trattiene più le lacrime, scorrono libere sulle
sue guance.
- Mamma.- ripete.
- Kaede, ma cosa.
Rukawa avanza di pochi passi. Ora, ora sì, se allunga le dita potrebbe
toccarla, potrebbe sfiorare la sua pelle.

Ma non può, lo sa , è solo un fantasma fatto d'aria e di spirito, non può,
anche se vorrebbe, non può, non può..
Dita si stringono intorno alle sue, le dita lunghe e bianche, sottili, di
sua madre.
Dita fatte di carne., dita calde, scaldate da sangue che circola in corpo.
Dita vive.
Sua madre.
. sua madre, vive.
Tira a sé con forza il corpo di lei, lo abbraccia, lo stringe e Dio del
cielo, è reale, è vera, sente il suo cuore battere sotto la pettorina del
grembiule, si riempie i polmoni del suo odore. Oddio, sua madre, sua madre è
tornata, è tornata.
- Kae, che succede? Sembra che tu non mi veda da anni!
Potrebbe spiegargli che in effetti è così, che è passato così tanto tempo,
ma non può, perché non ha voce, non ha più fiato, non ha più nulla da dire,
più nulla da chiedere.
E poi le sente.. dita forti, contro la sua spalla. dita forti, come quelle
del suo papà. alza gli occhi e lo vede, inginocchiato accanto a loro, il
resto della sua famiglia, Kaede lancia un urlo e lo stringe a sé, piange e
stringe, perchè non crede a ciò che vede.
Perché per la prima volta, lui si sente vivo.
Per la prima volta, si sente gonfio d'amore.
Anche se. il suo desiderio non si è pienamente realizzato.
- Mamma- esclama Kaede tra i singhiozzi,- lui è Hana.
- Tesoro, so benissimo chi è . Anzi  a proposito. Hanamichi, i tuoi sono qui
fuori che ti aspettano, dicono che ti sei scordato il borson.
Ma non termina, Hanamichi è già corso fuori, e Kaede da lì, dall'alcova
calda e amorevolmente soffocante dell'abbraccio dei suoi genitori tornati in
vita, sente le urla, il pianto del do'aho, voci estranee, che non conosce,
che crede almeno di non conoscere. ma sono familiari, in realtà, in un modo
in cui non credeva possibile. Perché forse è così in realtà, è tutto come un
sogno, come se quegli anni non fossero mai passati, no, come se quel dolore
fosse stato solo un lungo dormire da quale solo ora si sono risvegliati.
Potrebbe essere solo un sogno, ma non lo è.
Sa che non lo è.
Perché tocca corpi di carne e sangue, e una voce serena nella sua testa
glielo bisbiglia, felice.

(tu non sei come me, tu puoi)

(Sì, tu puoi.)

(Farai ciò che io non ho avuto il coraggio di compiere,.)

(.saprai ciò che io non sono riuscita a trovare.)

(Si, tu saprai ciò che io non sono riuscito a trovare.)

( cos'è?)

(.la felicità.)


EPILOGO


Certo che a volte il destino è strano.
Passa anni, intere generazioni, intere ere, a sconvolgere la povera umanità
bramosa di desideri, e aspetta, con calma, con pazienza, fin quando i propri
sogni si son talmente insozzati di avidità che si è disposti a combattere,
ad uccidere, per farli realizzare.
Questa è l'umanità.
Questo è il pianeta Terra,
Sistema solare,
             Via Lattea.
Questo è il qui.
Questo è l'ora.

Ma a volte non accade il peggio. A volte i desideri non si insozzano di
avidità. A volte, semplicemente, brillano dal fondo della nostra anima, in
attesa di essere esauditi, senza far male a nessuno, solo. perché deve
accadere. Perché se si crede fino in fondo, si sa, prima o poi si
esaudiscono.
Sogno.
Desiderio.
Vita.
Morte.
Realtà.
Se segno o sono fatto di carne.
Se il mio respiro è aria vera o solo mera fantasia.

Un singolo pendaglio. Un singolo desiderio, che di mano in mano, di cuore in
cuore, passa, corre.
Può essere la morte.
Può essere la vita.
Ora lo sai, Kaede, sì, ora lo sai.
A volte, che strano, può essere vita.

ç_ç FINITOOOOOOOOO!!!!!!



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