Il muro del silenzio... quante volte ci
troviamo al di là di quel muro senza avere la forza e la voglia di
oltrepassarlo?
I muri si possono anche aggirare, non è necessario polverizzarli, ed è
quello che faranno i ragazzi protagonisti di questa mia umile fic.
Raphael e Hiroyuki (ogni riferimento e G.B. non è affatto casuale)
cercheranno di fare proprio questo e insieme supereranno ogni sorta di
difficoltà... spettri tormentati compresi.
Un'ultima cosa, quello che succederà in questa mia ultima fatica è del
tutto vera... sono i miei incubi vissuti quando ero una bambina e una
ragazzina... la villa dove abitavo era un inferno per me e ogni sera... bè,
il resto lo saprete leggendo quello che ho scritto.
Fatemi sapere cosa ne pensate... continuo a postarla?
Baci Parsifal.
Oltre il
muro del silenzio
parte I
di Parsifal
Il rumore della chiave che gira nella serratura supera quello della musica
che accompagna Raphael nel suo solito giro notturno.
Tre giri a destra.
Chiavistello.
Serratura in alto a sinistra: altri tre giri.
In basso: anche le finestre chiudendo gli scuri nell'unica stanza della
villa che adopera, oltre alla sua camera logicamente.
E alla cucina, regno di Anna.
Il resto della villa è sbarrato.
A lui basta quell'ala rimessa a posto... e il pianoforte di suo zio
logicamente.
Guarda soddisfatto il suo lavoro, spegne la luce e chiude la porta dietro
di se.
Và in cucina, prende la birra dal frigo e, mentre ritorna lentamente in
camera sua ripensa ai rimproveri di Anna, la sua amica-governante-
cuoca-coscienza che gli ordina di non bere troppa birra, soprattutto dopo
cena... di frigo poi!
Vuole forse rischiare un blocco della digestione?
Lo fa morire quando parla così.
Peccato che se ne va prima che venga buio, completamente terrorizzata da
quella villa.
E forse anche da lui, almeno un po'.
" No", si corregge mentalmente, " non da me ma dal mio
nome.
Conte del Santo Mainardi... spaventerebbe anche me al suo posto".
Sospira stancamente... da quando ha deciso di tagliare con le vecchie
amicizie e con le ore passate a far niente con i suoi degni compari si
ritrova solo, troppo solo... e questo lo sta seccando.
Perché, in paese, nessuno riesce a trattarlo come un amico.
Sa cosa pensano: Un ragazzo presuntuoso di ventun'anni, figlio del Conte
Del Santo e della contessa Mainardi che crede di poter diventare uno di
loro... che follia.
Anna è l'unica che lo tratta amichevolmente, anche se non ne vuole sapere
di fermarsi li per la notte.
Entra nella sua stanza, il fuoco nel caminetto sta per spegnersi, muove le
braci e mette sopra della legna sottile... in poco tempo le fiamme
lambiscono i legni, butta un pezzo più grosso, osservando affascinato
come viene avvolto, lentamente ma metodicamente, dal fuoco.
Marzo sta finendo ma l'aria è ancora fredda e qualcuno prevede una nuova
ondata di gelo.
Prima che la primavera prenda il sopravvento.
Cosa che lui aspetta con tutto il cuore.
Torna al computer e al suo esame.
Deve darlo fra meno di una settimana e non ha nessuna intenzione di farsi
fermare da nessuno.
Nemmeno da quei maledetti rumori che terrorizzano tutto il paese.
Spettri o no lui darà il suo esame fra sei giorni esatti.
Alla faccia dei fantasmi.
O di chi per loro.
Chiude il computer all'una e se ne va a letto.
E' nel dormiveglia che incomincia a sentirli... passi e scricchiolii che
provengono dal piano di sopra.
Cerca di convincersi che sono i topi... ma Anna ha fatto fare una pulizia
generale da una ditta specializzata e non c'è più traccia di quei
deliziosi animaletti ormai.
Oppure può essere il vento che fa gemere gli alberi del parco e si infila
tra le finestre ormai vecchie... deve ordinarne al più presto delle
nuove.
Ma non riesce a convincersi pienamente.
Con un sospiro di sconforto si seppellisce sotto la trapunta ignorando
tutto il resto e addormentandosi di colpo... nonostante gli scricchiolii.
A svegliarlo sono i cani che abbaiano proprio sotto la sua finestra.
Dopo pochi secondi sente la voce di Anna che finge di sgridarli...
chiaramente neanche i cani ci cascano, infatti la risata solare della sua
amica arriva a rallegrare una giornata che si preannuncia pesante... anche
troppo con un esame alle porte e una serie impressionante di lavori da
eseguire.
Si alza dal letto e, con occhi mezzi chiusi infila l'accappatoio visto che
dorme completamente nudo da quando la sua memoria gli permette di
ricordare, poi va ad aprire la finestra e si affaccia, guardando lo
spettacolo del fondo-schiena di Anna mentre tenta di togliersi i cani di
dosso, ha sempre adorato questa parte anatomica dell'essere umano e il suo
è veramente delizioso.
E' messa a quattro zampe mentre Herta, la femmina di pastore tedesco
comodamente appoggiata sulla sua schiena, gli sta mordicchiando i capelli.
Haico, ( il maschio ) è intento a leccare con avidità il viso.
Si appoggia con i gomiti sul davanzale e ridacchia divertito...
" che maniera di fare la guardia che hanno quei due... però devo
ammettere che funziona, non può muoversi più."
- Che hai da ridacchiare Signor Conte?
Vuoi richiamare i tuoi cani così che io possa entrare?-
E lui smette di ridacchiare per ridere apertamente:
- E il rispetto per me dove lo metti? -
- Te lo dico io dove lo metto... appena convinco Haico che la sua compagna
è Herta e non io...-
Và ad aprirle la porta che sta ancora ridendo, quasi sollevato per la
totale mancanza di quel timore reverenziale che invece hanno gli altri del
paese.
Appena è sulla porta i cani lasciano finalmente una stravolta Anna per
andare a farsi coccolare dal loro adorato padrone.
Finalmente riescono a ristabilire la calma e Raphael si ritrova mezz'ora
dopo seduto al tavolo dell'enorme cucina mentre beve il caffè mangiando
una fetta di crostata appena portata da Anna.
Ed è in questo stato di grazia assoluta, con la bocca piena e l'anima
momentaneamente in pace che Anna lo riporta bruscamente con i piedi per
terra :
- Com'è andata la notte? Dormito poco, eh?...-
Lui finisce di masticare mandandola mentalmente un accidenti, poi si volta
verso di lei che è indaffarata a pulire le verdure per la zuppa di
mezzogiorno:
- No, non direi! Fino alle tre ho dormito come un ghiro... poi il
pianoforte ha avuto la bella idea di mettersi a suonare da solo e allora
si... devo ammettere che li ho avuto qualche difficoltà a
riaddormentarmi. Per fortuna che verso le cinque ha smesso...-
Anna si paralizza all'istante lasciando cadere il coltello dalle mani,
rimangono li, in silenzio per qualche minuto... fino a quando i coni
ricominciano ad abbaiare come pazzi.
Il rumore di una macchina li riscuote e Raphael esce dalla cucina per
vedere chi è che arriva a quell'ora indegna del mattino... e senza farsi
precedere da una telefonata per di più... e rimane paralizzato dallo
stupore.
I cani hanno smesso di abbaiare e stanno annusando le mani di una ragazza
che è in piedi davanti a loro con i palmi rivolti verso l'alto.
E all'improvviso succede una cosa incredibile.
I cani si spalmano letteralmente per terra uggiolando a bassa voce... non
era mai successo prima una cosa del genere.
Fa alcuni passi fuori dalla porta e la ragazza alza la testa di scatto
allontanando dal viso i lunghi capelli che arrivano a sfiorargli la vita
come uno scialle di seta nera e così facendo scopre un viso
inconfondibilmente maschile.
Dove due occhi così neri da reggere il confronto con la più profonda
delle notti lo stanno fissando in un perfetto silenzio.
" Bellissimo non ho mai visto nessuno così bello...-
Pensa Raphael a bocca aperta.
Un Euro-Asiatico con occhi a mandarla e i capelli neri, mentre il resto
del viso è chiaramente Europeo.
Così come la carnagione candida.
" Da togliere il fiato..." pensa ammirato il conte.
- Posso avere l'onore di sapere il tuo nome?- dice invece a voce alta.
- Hirojuki Damiani, ma può chiamarmi Hiro...-
Voce calda, morbida, quasi vellutata.
" Ti mangerei volentieri immediatamente " pensa divertito
Raphael,
-Raphael del Santo Mainardi... ma puoi chiamarmi Raphy... dopo avermi
detto cosa vuoi logicamente.- una luce divertita brilla in fondo a quegli
occhi pazzeschi mentre la sua voce rimane ferma:
- Cerco lavoro in cambio di vitto e alloggio. So fare di tutto, dal
giardiniere all'idraulico, aggiusto e riparo qualunque cosa.-
" Questo qui non può essere vero, è l'incarnazione di tutti i miei
desideri " e a voce alta: - Ma guarda che strano... proprio ieri
pensavo che questo parco ha bisogno di essere sistemato urgentemente...-
e mentre decide di tenere saldamente accanto a sé quell'essere stupendo
un colpo fortissimo che proviene dal piano superiore lo fa gelare.
Insieme a una nota che esce dal pianoforte.
Una soltanto.
La settima.
Un SI.
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