DISCLAIMER: I pg sono proprietà di JKR, mentre saya, lady, miyu, nat, alenia, ori, vèna, alison e Kitsu appartengono a se stesse – ormai non appaiono proprio >o<
RINGRAZIAMENTI: alle mie piccole giocatrici del gdr a SH e a tutti quelli che leggono u.u
DEDICA: Siccome Clanes aspetta questo capitolo da secoli e non vedeva l'ora che ciò accadeva… dedico a lei questo capitolo immondo e complicato e comico e drammatico e tutto quanto…
NOTE: Non capite male, a me Molly Weasley piace, e mi dispiace che io la tratterò così in questo capitolo… non le faccio niente di male, solo la rendo triste…
NOTE 2: La verità è che io non lo pensavo così, questa fic sta diventando troppo seriosa per i miei gusti, questa fic è nata come uno scherzo, perché non vuole essere scritta come la voglio io e non come vuole essere scritta lei... poi questo capitolo, cavolo, nella mia testa era completamente diferente... ma comunque spero vi piaccia, e un'altra cosa: SCUSATE L'IMMANSO RITARDO CON QUI ARRIVA QUESTA FIC, sul serio u.u
Of Vampires
and Their Life Mates
Capitolo 7: Fratelli? Ma siamo pazzi?
di Saya
Stava seduto da solo sul ampio divano nel salottino che faceva parte dei alloggi che Dumbledore gli aveva dato per poter conoscersi meglio, sulle sui gambe un grosso libro, che alla prima occhiata doveva essere molto vecchio. Poi un leggero bussare sulla porta lo distolse dalla lettura e Harry si alzò, avvicinandosi alla porta e disse la parola magica. Quando questa si aprì di fronte a lui stava un James, non in perfetta forma, ma almeno era presentabile nei vestiti scuri che sembravano più grandi di un numero addosso al suo corpo esile… in parole povere, quei vestiti appartenevano sicuramente a Snape, anche dallo stille. Harry sorrise e si spostò a lato:
”Entra pure ma… papà.”
James al quanto divertito rispose alla mezza gaff del figlio:
”Se a te è più facile puoi anche chiamarmi mamma.”
Entrò nella stanza e Harry dietro alle sue spalle chiuse la porta. Entrambi erano leggermente tesi, non sapevano nemmeno come iniziare una conversazione normale tra padre… anzi madre e figlio. James si sedette di fronte dove prima era seduto Harry, e quest'ultimo si sedette proprio li mentre lo fissava al quanto curioso.
E poi… calò un silenzio al quanto imbarazzante.
“Vuoi qualcosa da bere?”
Chiese il più giovane.
”Si grazie.”
”Sangue freddo non è tanto buono… ma…”
”Andra bene.”
Harry annuì e poi chiamò:
”Dobby!”
Un esplosione e presto di fronte a Potter c'era l'elfo domestico.
”Dobby per servire Harry Potter.”
”Potresti portarci due bicchieri di sangue?”
”Certo, subito, Dobby fa tutto quello che vuole Harry Potter.”
E con un'altra esplosione scomparve. James voleva sapere così tanto che cosa Harry aveva fatto in quei anni, ma non sapeva come iniziare la conversazione,. Così rimasero in silenzio anche dopo che l'elfo era tornato con le loro bevande e se n'era gia andato.
”Mhm… è stupido stare in silenzio, non sono un codardo come i Slytherin.”
”Hmpf, parlare così è ridicolo se ami uno Slytherin.”
”Sarà in famiglia.”
Rispose serio James al che i due si guardarono e si misero a ridere. Finalmente i due si rilassarono e iniziarono una piacevole conversazione.
Draco Malfoy aveva appena finito la lezione di antiche rune che Harry non aveva preso, perché ne aveva le tasche piene di lezioni e un'altra lezione, anche se significava passare il tempo con Draco, non gli andava di prendere, dicendogli con quei occhini da cucciolo bastonato che infondo dormivano insieme e che erano quarantacinque minuti a essere divisi uno dal altro. Con passo veloce si diresse verso la torre dove erano situate le stanze che divideva con il proprio compagno, quando, passo vicino a una classe, che aveva la porta leggermente socchiusa. Due passi e gli sembrò di sentire la voce di suo padre, o madre come vuol dirsi. Si bloccò leggermente stranito, non sapeva che si sarebbe trovato a scuola, non l'aveva avvertito. Si girò e si avvicinò alla porta guardando dentro. Alzò un sopraciglio vedendo che Lucius stava appoggiato sulla cattedra, tentando di non guardare nei occhi Arthur Weasley che lo fissava con le braccia incrociate sul petto. Era strano vederli insieme e ancora più strano era che Lucius non aveva notato la sua presenza alla porta, è poi sentì.
”Allora, quando pensi di dirglielo?”
”Non glielo dirò, è cresciuto bene anche senza.”
”Molly lo sa.”
”Hai detto a tua moglie d'averla tradita? E come l'ha presa?”
”Molly ha capito, che il mio compagno sei tu, e ha anche detto, che spera che quando lei se ne andrà sarò in buone mani, perché forse per quel tempo mi riprenderai con te.”
”Tu non capisci, come pensi che potrà rimanere Draco, se gli dico che sei suo padre? Uno che ha sempre disprezzato?”
Il giovane Malfoy sgranò gli occhi. Non poteva aver sentito bene. Non… era possibile.
”Quello l'hai fatto tu.”
”Senti, tu mi hai lasciato per tua moglie.”
”Io non sarei andato con lei se tu non mi avessi respinto per l'ennesima volta.”
”Ah adesso è tutta colpa mia?”
”Non ho detto questo Lucius, lo sai bene, è che anche io mi sono stufato che tu mi rifiutavi ogni volta. Avevo bisogno di qualcuno che mi abbracciasse e stringesse a se…”
”Questo non ti da diritto a chiedere che io dica a Draco che sei tu il padre.”
”No, ma penso sia giusto che Draco sappia chi è suo padre. E capire che io non l'ho mai voluto abbandonare.”
”Tu avevi gia quattro figli e il quinto in arrivo!”
”Sei geloso di Molly? Si lei hai un posto speciale nel mio cuore, ma tu… tu c'è l'hai ancora di più, io non potrò mai amare nessuno quanto amo te… lei ha alleviato un po' del dolore per la separazione di te, ma io ti penso sempre… cazzo Lucius ti amo, e ti amerò sempre, sei il mio compagno di anima, sai bene che come vampiri, non si può amare altri, al massimo volere bene.”
A quel punto Arthur allungò le braccia abbracciando stretto Lucius, che sembrò per un attimo voler scappare da quel abbraccio, ma poi si rilassò, e Draco che ancora era sotto shock vide, una cosa che non aveva mai visto da quando era nato. Lucius aveva poggiato la testa sulla spalla di Arthur, stringendosi forte, come a essere finalmente al sicuro tra le braccia del rosso. Poi sentì il suo sussurrò:
”Ma… non è ancora tempo che noi due torniamo insieme…”
”Lo so, l'ho capito, ma sai che quando hai bisogno puoi venire da me… chiamarmi e verrò subito da te.”
”Lo so, lo so bene, ma mi conosci, sono troppo testardo… e poi… lo so che dovrei dirlo a Draco, ma…”
Non era possibile, Draco continuava a fissare quella scena, non sapendo se essere shockato per quello che aveva sentito e visto, oppure arrabbiato con entrambi i suoi genitori… in quel momento capì a pieno cosa aveva provato Harry al inizio del anno. Cosa aveva provato a capire che suo padre e anche sua madre erano ancora vivi…
Doveva andare da lui, aveva bisogno di lui.
Però, continuava a stare li a fissare i due nell'aula, senza riuscire a muoversi, non si rese nemmeno conto che le guance pallide erano rigate con le lacrime di sangue, la frustrazione crebbe, espiro l'aria con occhi chiusi, per calmarsi, senza rendersi conto che così ha reso visibile la sua presenza ai due, che si girarono fissandolo con occhi sgranati. Lucius si staccò dal abbraccio di Arthur avvicinandogli si:
”Draco posso spiegare.”
Quando il giovane vampiro aprì gli occhi erano freddi.
”Non serve spiegare niente…”
rispose con voce fredda e poi si girò mostrando le spalle ai due, che si bloccarono vedendo la sua reazione.
Il giovane appena mostrò le spalle ai genitori, allungò e velocizzo il passo.
Non guardò vicino a chi passava, anche se questi si fermavano e guardavano stupiti dietro di lui, non gliene fregava niente di cosa pensavano, voleva solo arrivare il prima possibile da Harry e stringersi a lui, nascondendosi nel suo caldo abbraccio. Ed infatti, appena arrivò alle stanze disse la parola d'ordine ed entrò in furia, adocchio il suo compagno, ignorando completamente la presenza di James, e gli andò incontro, si inginocchiò di fronte poggiando la testa sulle sue ginocchia, stringendosi a lui, sorprendendo Harry.
Intanto James si alzò, avendo intuito cosa era successo, si alzò facendo un segno di saluto a Harry, facendogli capire che si sarebbero visti dopo, e lasciò silenziosamente la stanza.
Il giovane mezzo vampiro – mezzo demone salutò con un sorriso preoccupato la madre per poi cercare di capire cosa stava succedendo al compagno.
”Draco?”
Lo chiamò lentamente, al quanto preoccupato per la reazione che aveva avuto questo, appena arrivato nel soggiorno.
”Perdonami Harry, per non aver capito il tuo sconforto…”
Disse il biondo, ancora con il viso nascosto vicino al grembo del ragazzo sopravvissuto. Il moro alzò un sopraciglio cercando di capire che cosa stava frullando nella testa del compagno, non era solito avere reazioni del genere, anche perché normalmente era lui quello che aveva reazioni esagerate su cose che gli accadevano introno.
”Ehm, Draco, di cosa parli?”
Il biondo lo guardò di nuovo nel viso:
”Io ti ho confortato, senza capire quello che provavi, illudendomi, che solo la mia vicinanza ti sarebbe bastata, non so nemmeno se sei d'accordo sul fatto di essere mio compagno, se mi hai accettato, oppure tu abbia accettato la cosa perché ti sei rotto di combattere contro il fato.”
Ok, il vampiro era da ricovero, cosa cavolo gli avranno detto alla lezione di rune antiche che l'avesse fatto reagire così. Harry stava sempre più confuso, infondo era vero che non ha avuto scelta nel fatto di dare un opinione, ma tanto, sarebbe giunto alla stessa conclusione, se non in quel momento, quello dopo… Draco forse non si rendeva conto che il moro aveva pensato molto attentamente, sul fatto di essere compagni di Malfoy. Al inizio gli dava fastidio, stava facendo solo il buon viso al cattivo gioco, poi, lentamente scoprì che infondo il biondo dei pregi ne aveva, si era ancora uno snob ricco e pensava di sapere tutto su tutto e che non c'e n'erano migliori di lui, ma aveva notato anche la dolcezza di come lo trattava, dello sguardo leggermente perso di quando lo guardava, pensando di non essere visto. Aveva notato anche quei tocchi che sembravano per caso, che erano pensati… le carezze gentili, quando era giù. Dentro di se aveva scoperto un sacco di cose. Naturalmente oltre al abituarsi al idea di essere un mezzo vampiro mezzo demone. Infondo se riusciva a sopportare tutti questi cambiamenti era proprio grazie a Draco Malfoy, il principe Slytherin che pensava di odiare, riscoprendosi di amarlo…
”Uhm, Dra, non capisco cosa vuoi dire.”
Per un attimo il giovane vampiro si spostò e lo fissò:
”Ti ho detto tante cose sul fatto dei tuoi genitori, e io non posso accettare i miei!”
”Non capisco Draco, se non mi spieghi, vagherò nel buio e non potrò consigliarti, sai?”
La scena in quel momento potrebbe definirsi romantica, vista da fuori, Malfoy inginocchiato di fronte a Potter, con la testa leggermente poggiata sulle sue gambe mentre lo guardava. Ma era tutt'altro.
”Arthur Weasley è mio padre.”
Harry sgranò gli occhi fissandolo con il sopraciglio alzato al inverosimile.
”Scusa, non ho capito bene Draco caro, potresti ripetermelo, per favore?”
”Arthur Weasley è mio padre.”
”Fammi capire se ho capito bene Draco caro, hai appena affermato che Weasley Arthur è tuo padre.”
”Si, è così.”
”E cosa ti ha convinto di questo?”
”Lucius e Weasley ne parlavano poco fa.”
”Aha… allora… tu hai sentito che ne parlavano… e loro sanno che hai sentito?”
”Si, ma me ne sono andato.”
”Io ho ascoltato quello che ha avuto da dire mia madre e mio padre; hanno fatto un paio di scelte idiote, e gelosie troppo assurde, e cose simili, ma beh, ho accettato la cosa, visto che hanno sofferto anche loro, e non solo io… perciò potresti anche sentire cosa hanno da dire in loro difesa.”
”Harry…”
”E poi guarda quanti fratelli hai adesso… – si mise a ridere – Ron sarà entusiasta ad averti come fratello.”
A quelle parole il povero Malfoy sgranò gli occhi fissandolo, mentre Harry si mise a ridere senza riuscire a fermarsi. Solo in quel momento anche il biondo iniziò a collegare le cose… se Arthur era suo padre, allora,… Bill, Charlie, George, Fred, Ron e Ginny erano suoi fratellastri.
”Non glielo perdonerò mai!”
Disse più a se che al moro.
”Su via Dra, non essere così drammatico sulla cosa. Conosco una persona che se la prenderà allo stesso modo, ma ne conosco altre cinque che non reagiranno, se non altro che ti accetteranno come parente.”
”Ma io non posso essere fratello di lenticchia.”
”O certo che puoi mio dolce furetto, e mi hai promesso di non chiamarlo più lenticchia.”
”Ma Harry… lui… è… è…”
Bastò uno sguardo nei occhi verdi smeraldo pieni di dolcezza per zittirlo.
”Io penso che dovresti ascoltare i tuoi genitori. Credo che abbiano diritto alla difesa.”
”Si va bene.”
Disse più per fare contento il compagno, che per la voglia di ascoltare i due parenti.
”Vai a metterti in ordine, che io li chiamò.”
Il biondo annuì alzandosi, dando un bacio sulla guancia del compagno e poi andò in bagno, mentre il moro si alzò con un leggero sorriso, le sue scoperte erano sconvolgenti, ma non erano divertenti allo stesso momento, più strappa lacrime.
Uscì dalla loro abitazione e scese le scale della torre, con passo lento e leggero, sapevo dove avrebbe trovato i due, aveva un sesto senso. Arrivo finalmente al entrata del ufficio di Dumbledore, e disse la parola d'ordine, entrando in ufficio, naturalmente trovando i due uomini a parlare con il preside per poter avere il permesso di parlare con Draco.
Il preside sorrise facendo cenno di saluto a Harry, e poi disse con voce divertita ai due:
”Il vostro permesso è arrivo, credo che dovete ringraziare Potter, se Malfoy vi darà il permesso di parlargli.”
I due fissarono il moro che li fissava:
”Non so, ma sembra che io e Draco abbiamo la fortuna di avere tutte ste complicazioni con i parenti, che è una meraviglia. Anche se devo ammettere, non avrei mai immaginato che fosse anche lui un Weasley. – si girò uscendo dall'ufficio – Oltre che la cosa, mi sconvolge leggermente, dovete essere convincenti con Draco, ma vorrei vedere come reagirà Ron a questo… perché anche lui e gli altri dovrebbero sapere di questa cosa.”
”Risparmiati la predica Potter.”
Disse Lucius Malfoy, anche se sapeva bene che il moro aveva ragione. Harry sorrise a quelle parole.
”Testardo come un mulo e suocero? Ma sapete bene che ormai l'ultimo filo che vi lega a vostro figlio e retto da me… - si fermò e lo guardò divertito, i suoi occhi cambiarono leggermente colore – e ricordatevi, potrei chiedere pagamento, infondo sono un mezzo demone io.”
disse più per scherzo che per altro.
”Harry…”
Cercò di difendere il compagno Arthur, ma il ragazzo fu, più veloce.
”Non si preoccupi signor Weasley, e che ultimamente, questo lato demoniaco in me ama uscire spesso. Non farei mai del male volontario al mio suocero.”
Aprì la porta:
”Siamo qui.”
Sul divanetto stava seduto composto Draco Malfoy, che vide entrare Harry ed entrambi i suoi genitori. Li fissò e poi allungò la mano verso il compagno, mentre con l'altra fece segno ai due di sedersi di fronte a loro.
Harry si sedette in silenzio accanto al biondo, mentre i due si sedettero dove gli era stato mostrato.
”Sto ascoltando…”
Disse Draco, continuando a fissare i due, che erano più nervosi dei primi che per la prima volta dovevano presentarsi a scuola.
”Ecco, non credo che mi difenderò, io e Arthur avevamo da sempre problemi a stare insieme, e per quanto io lo ami, non possiamo ancora stare insieme, dentro di me ci sono troppi rancori e infondo è più colpa mia e della mia testardaggine che di altro.”
”Non dire così, se fossi stato un compagno esemplare, i tuoi rifiuti non mi dovevano ferire, ma spronare a continuare a stare con te e romperti.”
”Ma è colpa mia, perché avrei potuto dire a Draco…”
E da tutto il fatto che i due dovevano spiegare la cosa al giovane finirono per litigare dimenticandosi della presenza dei due, che continuavano a fissarli con occhi sgranati, finalmente capendo, che forse la cosa era MOLTO più complicata di quello che sembrava. Così Draco finalmente sussurrò al orecchio di Harry:
”Senti, forse ho capito perché di tutto questo… ci credo che padre abbia lasciato madre, non capisco come può ancora amarla.”
”Uhm, al cuor non si comanda e ancora meno al fatto del compagno d'anima.”
”Ma ti rendi conto, stanno litigando di chi è la colpa adesso, se non smettono mi metterò a ridere, questa cosa è ridicola.”
”Beh, pensa averceli 17 anni a casa.”
”Grazie a Merlino, sono felice che non stavano insieme… sarei a St. Mungo a quest'ora se vivevo con questi due sotto lo stesso tetto.”
E quei due continuavano a litigare, eppure, la cosa che sorprendeva i due ragazzi di più, che tramite tutti gli insulti che volavano traspariva aria d'amore introno a loro.
”Spero che noi due non saremmo così.”
”Non credo che potrei mai dirti certe cose…”
”Però cavolo è vero, sono strane le strade del cuore, e ancora di più quelle dei genitori.”
A quel punto però qualcuno busso alla loro porta, Arthur e Lucius erano troppo presi per litigare, per notare la cosa, mentre Harry si alzò e andò ad aprire. Quando vide i quattro amici; Blaise, Pansy, Hermione e Ron, si ricordò che dovevano studiare tutti insieme, e non seppe cosa fare, se fermarli o no. Ma durante il pensare a questa eventualità il quattro entrarono, per rimanere leggermente sorpresi dalla scena, qualcuno anche di più di poco.
Infondo non era da tutti i giorni vedere Arthur Weasley e Lucius Malfoy baciarsi.
”Si sono dimenticati di noi.”
Disse Draco alzandosi e avvicinandosi al gruppetto.
Harry stava cercando di trattenersi, mentre fissava l'espressione shockata e di pietra di Ron, Hermione alzò solo un sopraciglio e aveva leggermente la bocca aperta, Pansy si era portata la mano sulla guancia fissando i due con occhio critico decidendo se essere shockata oppure se la scena le piaceva, mentre Blaise si era girato verso Draco chiedendo sottovoce:
”Non dirmi, tuo padre?”
Draco sospirò annuendo e poi andò dai due vampiri.
”Scusate, ho capito il vostro punto, madre io continuo a volerti bene… - si girò verso il padre – beh imparerò a volere bene anche a te padre, se non per altro, per il fatto che ti sei preso cura del mio compagno.”
”PADRE?”
Si sentì la voce di un certo rossino, e Arthur che aveva sorriso di gratitudine al figlio illegittimo si girò di scatto con occhi sgranati.
”Uhm… Ronald…”
”Prima ti becco baciare Malfoy Lucius e poi sento Malfoy Draco chiamarti padre… dovresti spiegarmi qualcosa, perché sono MOLTO confuso.”
”Uhm, Ronald, ti presento tuo fratello Draco.”
”Fratelli? Siamo pazzi? Stai scherzando?”
Arthur si portò la mano alla fronte:
”No, non siamo pazzi e non sto scherzando, tua madre lo sa, e sa che lei non è la mia compagna di vita, anche se le voglio molto bene.”
”E quando pensavi di dirlo a noi?”
”Non lo so.”
Il rosso si girò verso il fratellastro fissandolo e puntò il dito verso di lui:
”Tu, qui le cose non cambiano, ma infondo mi sento sollevato perché significa che infondo Harry è in ottime mani, visto che nelle tue vene scorre il sangue dei Weasley.”
Hermione continuava a guardare tutto molto confusa mentre nella sua testa si disegnava l'albero genealogico dei Malfoy e dei Weasley.
”Però interessante sta cosa.”
”Guarda che Harry è in ottime mani perché nelle mie vene scorre il sangue dei Malfoy.”
”O su via smettete la, prima litigavate perché eravate uno Gryffindor e L'altro Slytherin, adesso che quella delle case è diventata obsoleta come battaglia inizierete a bisticciare come fratelli?”
Chiese esasperato Balise, beccandosi da entrambi i ragazzi:
”Zitto Blaise!”
”Però finalmente capisco molte cose, e perché Draco amava prendersela con Ron.”
Disse sapientemente Pansy.
”Una cosa di sangue, dico io.”
Aggiunse Hermione annuendo, finalmente essendosi ripresa.
”Ma volete smetterla!”
disse irritato Draco, non gli piaceva per niente la cosa dei fratelli e tanto meno a Ron, la cosa che però fece ridere gli altri quattro, incluso i genitori era che senza rendersene conto si erano messi in una posizione simile, con espressioni quasi identiche di disagio e rabbia.
Harry guardò i presenti nella stanza, sapendo che da quel giorno in poi avrebbe accettato molto più facilmente e con più contentezza quello che la vita gli stava conservando. Aveva un compagno che l'amava, entrambi i genitori, che credeva persi, un suocero che conosceva bene e l'altro che conosceva meno, ma che sapeva poteva conquistare. Aveva ancora tanto da imparare, e l'avrebbe fatto con piacere in compagnia dei amici, parenti, per diventare un degno mezzo vampiro – mezzo demone.
Fine 7
Saya: =O= corto stupido e nemmeno come lo volevo io!
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