DISCLAIMER: I pg sono proprietà di JKR,
mentre saya, lady, miyu, nat, alenia, ori, vèna, alison e Kitsu
appartengono a se stesse
RINGRAZIAMENTI: alle mie piccole giocatrici del gdr a SH
DEDICA: A tutti i membri del forum Slash Hogwarts oltre a quelli che
leggono questa fic demenziale
NOTE: Partite dal presupposto, che tutte le coppie sono protagoniste…
questa non è una semplice DracoHarry, nn sono solo loro i protagonisti
?
Of Vampires
and Their Life Mates
Capitolo 3:
Il Sangue Non è Acqua
di Saya
La
giornata passò lentamente, tra le pause e lezioni, Harry e Draco
si diviserò solo durante il pranzo, mentre sembrava che le nuove
alunne non riuscissero a calmarsi, i loro sguardi si spostavano tra
il professor Snape e Harry ed infine si posavano su Draco, il quale
non era felice di quello che stava succedendo, anzi… quando Lady
lo guardò dritto nei occhi per l’ennesima volta sospirò
irritato:
”Che cosa c’è?”
Facendo girare anche Alenia, che lo fisso con occhi gialli rettile…
il ragazzo la fisso sorpreso per un attimo mentre Lady continuava a
mangiare… ignorandolo completamente, facendo ribollire il sangue
del Malfoy… alla fine la giovane Kalain ebbe pietà di lui:
”Bhe Malfoy, abbiamo scoperto un paio di cose interessanti, che
riguardano Potter e Snape… e indirettamente riguardano te…”
disse per dedicarsi di nuovo al cibo. Il biondino le stava fissando,
era mai possibile che con le donne era sempre cosi difficile comunicare:
”E cosa avreste scoperto?”
Chiese molto irritato:
”Ti sembra intelligente parlare di una cosa così delicata,
come creature magiche, qui?”
Indagò Lady che aveva rialzato lo sguardo, mentre Alenia continuò:
”Sono cose che gli altri non devono sapere… sai cosa significa?”
”Certo che so cosa significa…”
”A proposito non essere geloso se le nostre amiche guardano Harry,
sappiamo benissimo che è il tuo compagno, lo stanno solo…
studiando… come io e Lady facciamo con te…”
In quel momento dal tavolo Gryffindor si senti un urlo e Vèna
stava sul tavolo leccando le dita di Ron, con il ragazzo dai capelli
rossi che la osservava con paura, ma la ragazza ignorava tutti tra ne
le dita del Weasley. Miyu fissava la lingua rosea dell’amica giocare
con le dita di un imbarazzatissimo Ronald, mentre introno a loro si
era radunata l’intera sala, finalmente arrivò anche la
professoressa, sospirando:
”Weasley, quelle caramelle…”
scuotendo la testa:
”Ragazze, Vèna ha bisogno di rafredare i suoi bollenti
spiriti…”
Il gruppo si radunò introno alla ragazza che continuava a succhiare
sensualmente le dita del Gryffindor, mentre le altre, stavano pensavano
a un modo di staccarla da lui.
”E se la richiamassimo con un’altra caramella?”
Chiese Nat al quanto divertita dalla scena di fronte a lei, mentre Alison
si girò:
”Hey Weasley, ne hai un’altra di caramella afrodisiaca?”
Il Weasley annuì, ormai rosso in viso quanto i suoi capelli puntando
la sua tasca e Orikune saltò vicino a lui frugando nella sua
tasca.
”Trovato! Hey Venuccia caraaaaa, guarda cosa ha la Ori!”
Disse fissando l’elfa che quando adocchio la caramella saltò
addosso al amica, che prontamente si scansò, al che venne presa
di pesò da Kitsune:
”Andiamo nelle stanze ragazze… c’è una riunione
da fare…”
”Si Kitsu!!!!”
Dicendo così tutte le ragazze seguirono la donna dai lungi capelli
rossi e occhi verdi, mentre Vèna continuava a cercare di raggiungere
con le mani Orikune che continuava a sorridere tenendo la caramella.
Anche dopo che il gruppo era uscito, la sala continuava a rimanere in
silenzio, tutti gli occhi, tra ne quelli dei professori, erano puntati
sulla porta da dove erano uscite.
”Chi cavolo era quella dai capelli rossi?”
”Qualcuno che conosceva le tizie… credo…”
Sayaka intanto si alzò, doveva andare a vedere se tutto andava
bene, oltre che voleva scoprire che cosa frullava nella testa delle
sue ragazze. Intanto Ron continuava a fissare le sue dita, ancora non
si era ripreso da sentire sulla pelle quella lingua calda, irritando
non poco Hermione.
Snape intanto continuava
a fissare Harry, mentre nella sua mente continuavano ancora a risuonare
le parole della felina… e si chiedeva, perché James non
gli aveva detto niente, perché nascondergli una cosa cosi importante…
come un figlio… perché non gli aveva detto che era un vampiro
e che era un portatore. Poi Harry alzò il suo sguardo, e il verde
prato incontro il nero notte… i due si fissarono per un po’,
infine Potter distolse lo sguardo e si girò verso Draco che sembrava
chiedergli qualcosa, facendolo sorridere e annuire. Scosse la testa
alzandosi, facendo un cenno agli altri professori andandosene dalla
sala grande, aveva serio bisogno di pensare. Non gli piaceva come le
cose si stavano svolgendo, e poi aveva altri problemi a cui pensare…
e al eredita lasciatagli da sua madre… stava perdendo la sua calma,
e stava perdendo anche il controllo di se stesso e dei suoi sentimenti,
lui che da quando era bambino riusciva a controllare senza fatica i
suoi sentimenti, emozioni, non perdeva la calma… tra ne quando
seppe della morte di James, e di quella notte non si ricordava niente,
si era svegliato nella foresta proibita la mattina dopo, con solo i
jeans neri addosso e un leggero sapore di sangue nella bocca…
entrò nelle sue stanze sbattendo la porta dietro le spalle. Si
poggiò a essa con le spalle chiudendo gli occhi, alzando la mano
sul suo viso… la sua mano era calda… troppo calda per i
suoi gusti, e sembrava più ruvida del solito. Così apri
gli occhi e fissò incredulo la sua mano… la pelle era diventata
rossastra… e le sue unghie si erano trasformate in neri artigli
affilati. Continuo a fissarla, poi chiuse gli occhi respirò profondamente
e li riaprì… la mano era tornata come prima…
”Hn… un allucinazione dovuta al troppo stress…”
Si staccò dalla porta e si diresse nella sua sala comune sedendosi
sulla sua poltrona, rilassandosi cercando di non pensare a niente…
la sua mente iniziò a vagare nei tempi passati, quando ancora
stava con James, e lo teneva abbracciato stretto a se… i baci
dolci del compagno sulle sue labbra… fare finta che non erano
insieme, lanciandosi gli insulti gratuiti, con un tono di voce dolce…
il suo dolce sussurrare ti amo, quando erano insieme nascosti nello
spogliatoio di Quiddich, l’una di notte passata… la pelle
fredda di James contro la sua rovente… sentirsi avvolgere da un
sentimento più bello del mondo… per poi perderlo in un
attimo, per un ideale sbagliato, seguendo la via indicatagli dal genitore
bastardo… e poi si senti un ringhio basso… che fece tremare
il castello…
Sayaka entrò
nella torre che divideva con le sue alunne, trovando una Vèna
legata che cercava di arrivare alla caramella, mentre Kitsu cercava
di trovare il modo per tirarla fuori da quella venerazione per quel
dolce afrodisiaco. La professoressa gatto prese la caramella e la infilò
nella bocca dell’elfa recitando una formula magica, che fece uscire
da quella ossessione per le caramelle al gusto di fico, scosse la testa…
solo gli elfi potevano avere un ossessione del genere ed entrare in
calore solo per averne sentito l’odore. Poi guardò le ragazze:
”Allora, mi spiegate che cosa sta succedendo?”
Lady si lecco soddisfatta il labbro inferiore:
”Severus Snape non è umano.”
”Bella scoperta.”
Tutte sgranarono gli occhi:
”Lei lo sapeva?”
”So che non è umano, dal odore… ma non ho ancora
capito di che razza si tratta…”
Al che Alenia sorrise:
”E un demone.”
Sayaka e Kitsune alzarono entrambe il sopraciglio fissando senza parole
la ragazza cercando di assimilare la parola detta dalla mezza draga.
Natsume tossicchiò leggermente:
”Significa che Potter allora è mezzo vampiro mezzo demone?”
Il gruppo era in silenzio, ognuno cercava di capire che razza di poteri
poteva avere Harry… quando un ringhio forte si sentì provenire
dai sotterranei… i loro sguardi si incontrarono e i scatti più
veloci andarono al licantropo e alla Vah Shir, che corsero fuori dalla
stanza con velocità alta verso i sotterranei seguite dalle altre,
mentre la curiosità prendeva il sopravento… Sayaka che
conosceva meglio Hogwarts si infilò in un passaggio segreto seguita
da Orikune, per sbucare dietro una persiana vicino alle stanze del professore
di pozioni, scontrandosi con Minerva.
”Ah scusami Minerva… non volevo.”
”Non ti preoccupare Sayaka.”
Da sotto la porta stava uscendo il fumo e la professoressa di Difesa
D’Arte oscura sospirò:
”Minerva vai a prendere il preside… - si girò verso
i ragazzi che guardavano curiosi alla porta – voi allontanatevi…
ehm Potter… vieni qui, credo che mi servirà il tuo aiuto.”
Poi si girò verso la sua compagna:
”Kit… tu ne sai qualcosa di più di demoni…
non dovrebbero attaccare quelli del loro stesso sangue?”
Chiese in conferma e la volpe annuì, tenendo a bada le ragazze
curiose che cercavano di vedere qualcosa di più:
”Malfoy… lascia andare il tuo compagno… in questo
momento per te è pericoloso entrare, per lui no…”
Harry non riusciva a capire cosa stava succedendo… prima quel
urlo, e poi il freneticare assurdo della professoressa… ma il
suo coraggio Gryffindor ebbe il sopravento e le si avvicino…
”Vi ho detto di allontanarvi, adesso!”
Disse Sayaka prima di aprire la porta… dalla stanza uscì
un calore immenso, che gli occhiali di Harry si annebbiarono, e il suo
respirò si velocizzò. Intanto Alenia e Orikune che avevano
capito la situazione si erano messe vicino a Draco per fermarlo…
il fuoco poteva fargli veramente male, se non stava attento… i
loro sguardi seguirono la figura di Harry entrare, mentre la gatta gli
dava le ultime direzioni, e poi la porta si chiuse alle spalle del giovane
e arrivò il preside:
”Saa?”
”C’è Harry con lui.”
Il preside fissò la porta:
”E l’unico che riuscirà a farlo tornare in se…
Severus non gli farebbe mai del male.”
Intanto Potter era entrato, il fumo quasi non gli faceva vedere niente…
si tolse gli occhiali, mordendosi il labbro per poi chiamare con voce
debole:
”Professore…”
Una voce rocca, come se venisse dal più profondo dei inferi ringhiò:
”Chi sei?!”
Il giovane prese un respiro profondo, i suoi polmoni si riscaldarono
e sussurrò:
”Sono Harry Potter, signore.”
Dalla nuvola di fumo uscì un uomo dai capelli neri e occhi neri,
la pelle rossastra, mentre dalla sua testa uscivano due corna, il petto
nudo e ben scolpito… le braccia allungate con artigli che luccicavano
e le sue gambe avvolte dai pantaloni troppo stretti, il copro ricoperto
da scaglie rosse dai riflessi gialli, dalla schiena si alzavano fiere
due ali da pipistrello… Poi quei occhi neri si puntarono sul giovane
Potter ed infine si avvicinò annusandolo leggermente. Quelle
due onici alla fine si addolcirono:
”Harry…”
Potter socchiuse gli occhi continuando a fissarlo, mentre le sue iridi
leggermente cambiarono colore,… diventando rosso sangue, le sue
unghie crebbero leggermente trasformandosi in artigli piccoli ma affilati…
la pelle divenne bluastra, mentre anche su di lui si formavano le scaglie…
infine chiuse gli occhi per il dolore che attraverso tutto il suo essere,
finendo tra le braccia di quel uomo di fronte a lui che lo sosteneva…
la porta si aprì di scatto ed entrò un Draco Malfoy con
i canini estroflessi, e lo sguardo omicida, aveva sentito il dolore
di Harry, anche se non avevano ancora compiuto il rito del legame…
Snape guardò il vampiro che era entrato, i loro sguardi si incollarono,
quando la feribile voce ancora piena di dolore di Harry fermò
il demone:
”Lui è il mio compagno… padre, non fategli del male…”
Draco e Snape a quelle parole sgranarono gli occhi fissando Harry che
combatteva ancora con il dolore della crescita delle ali, e quando queste
uscirono strappando i vestiti del giovane, questo si accascio senza
coscienza tra le braccia del uomo di cui ha capito che era figlio. Severus
alzò il ragazzo tra le braccia, facendo un segno al vampiro di
seguirlo, mentre lancio un occhiataccia alla gente curiosa che lo fissava
dalla porta.
”Ragazzi, non c’è niente da guardare… tornate
nelle vostre sale, per oggi le lezioni di pozioni verranno anulate…”
Disse il preside. I ragazzi iniziarono a spostarsi nelle varie direzioni,
e rimasero solo le ragazze straniere e Hermione assieme a Ron:
”Vale anche per voi quello che ho detto…”
Aggiunse Dumbledore fissandoli:
”Ma preside, vogliamo sapere come sta Harry.”
”Harry starà bene assieme a Malfoy e Severus… non
vo preoccupate e tornate nelle vostre sale comuni… “
”Ragazze, il preside intendeva anche voi…”
Disse al quanto divertita Kitsuna fissando Miyu che stava cercando di
entrare in qualche modo in quella stanza. La biondina alzò lo
sguardo perdendosi nei occhi verdi della compagna di Saya e sorride:
”Si, vado, vado…”
”Minerva, vai a prendere Popy…”
La capo casa Gryffindor annuì correndo verso l’infermeria.
Intanto Severus aveva appoggiato Harry sul suo grosso letto a baldacchino
coperto dalle lenzuola nere, e fissò Draco… il quale sembrava
trattenersi di non saltargli addosso:
”Malfoy, stai calmo… non intendo nuocerti, se no Harry potrebbe
impazzire… anche se in questo momento avrei tanta voglia di farti
a pezzi… vampiro…”
Il giovane vampiro spostò lo sguardo sulla figura alta che stava
sdraiata sul letto.
”Sdraiati vicino a lui, ha bisogno della tua presenza, ha bisogno
che il tuo spirito sia in contatto con il suo, deve sentire che la sua
anima gemella sia vicino a lui…”
Il biondo fissò il demone con le sue onici, per poi tornare a
fissare il compagno. Si tolse il mantello e salì sul letto, senza
dire una parola si avvicinò a Harry e gli si sdraiò accanto…
non appena lo fece, il giovane Potter si strinse a lui e lo abbraccio
con le ali. Snape li fissò, poi scosse la testa uscendo dalla
stanza e chiudendo la porta, che era rimasta intatta. Si ritrovò
di fronte il preside che lo fisso:
”Severus siediti…”
Il demone non disse niente, ma si sedette sullo sgabello, squadrandolo
quasi con un aria annoiata.
”Allora Severus…”
”Albus, risparmiati la predica…”
Il vecchio sorrise e lo guardò:
”Non intendevo farti la predica, solo perché hai perso
il controllo del tuo potere… che nemmeno sai di avere quando hai
l’altra forma…”
”Cosa vuoi dirmi…”
”Devi fare in modo, che la tua forma umana conservi i ricordi
di quello che è successo oggi…”
Snape lo guardò truce:
”Mi darà solo problemi ricordarmi…”
”Harry avrà bisogno del aiuto del padre… per quanto
riguarda il suo essere Vampiro, Draco lo può aiutare, mentre
la sua parte demoniaca, potrà essere solo aiutata da te, che
sei suo padre… sei quello da cui ha preso quella parte del sangue…”
Severus sospirò chiuse gli occhi e tornò normale continuando
a fissare il preside:
”Mi ha chiamato padre…”
Gli occhi del preside brillarono per un momento:
”Il sangue non è acqua, Severus…”
Si sentì un leggero bussare sulla porta e Snape sospirò:
”Avanti.”
”Permesso…”
Entrò l’infermiera di Hogwarts:
”Mi avete fatto chiamare?”
Dumbledore si alzò:
”Controlla se Severus sta bene, e poi dovrai visitare anche Harry
e Draco quando si svegliano.”
”Si preside.”
Annuì la donna avvicinandosi al moro. Il quale fece un espressione
del viso esasperata lasciandosi cadere sulla poltrona e lasciò
che l’infermiera lo visitasse.
“Professoressa!!!!!!”
Sayaka guardò le ragazze che stavano sedute tra le poltrone e
le sedie e la guardavano con quei occhi grossi e curiosi:
”Prendete carta e penna. Che si fa una lezione privata…”
Le ragazze tirarono fuori le loro cose e sorrisero soddisfatte:
”Kit, tu mi devi aiutare… che abbiamo anche i demoni in
mezzo.”
Natsume si sedette vicino al camino, così il fuoco la riscaldava,
Miyu era mezza sdraiata sulla poltrona, mentre Orikune stava completamente
sdraiata per terra, con Vèna che le stava appoggiata sopra. Alison
era appoggiata con la schiena alla poltrona, mentre elegantemente seduta
sul divano c’era Lady con affianco Alenia. Sayaka si sedette sulla
sedia, mentre Kitsune prese il posto vicino alle sue gambe poggiando
la testa sulla coscia della donna.
”Allora come avete già imparato, il vampiro quando nasce
ha da qualche parte un compagno già nato o che deve nascere…
normalmente è un altro vampiro… o dampyr… anche se
molte volte succede che il compagno è un umano… in rarissimi
casi succede… che il vampiro abbia un compagno che non abbia ne
sangue umano ne sangue vampirico… insomma… una creatura
magica come lo è la veela, sirena, changeling, oppure questo
può essere un demone…”
Qui prese la parola la volpe:
”A differenza di vampiri il demone si accoppia solo con i demoni,
tra ne, se nelle sue vene scorre qualche altro sangue… i demoni
sono famosi che prima di trovare un compagno, violentano qualche altra
creatura… donna possibilmente… che rimane sicuramente incinta,…
oppure… in rarissimi casi il compagno è di qualche altra
razza… come avete visto nella unione tra Snape e James…
solo che un demone rimane fedele al compagno per l’eternità.”
Poi sorrise:
”Ci sono diversi tipi di demoni che noi conosciamo…”
Al che continuò la sua compagna:
”E voi… avrete il compito di scoprire se Snape è
un demone di puro sangue… e di che tipo sono lui è Harry.”
Le ragazze fissarono la donna:
”E come dovremmo scoprirlo…”
Chiese Natsume fissando le due.
”Ah, non lo so, però conoscendovi, potreste scoprire morte
e miracoli di mezza scuola qui…”
”Si, ma professoressa… noi…”
”Lady e Dra hanno scoperto che Snape era un demone… adesso…
dovete solo approfondire la ricerca.”
Le ragazze alzarono tutte quante il sopraciglio.
”Kitsune vi terrà sotto controllo, che mi darà il
cambio nei prossimi due giorni anche alla cattedra…”
”Perché?”
”Ho da fare per il ministero.”
Le alunne si alzarono tutte con l’espressione turbata:
”Ma ancora,… ma che vogliono di nuovo da lei…”
La gatta sorrise dolcemente alle sue ragazze:
”Andrà tutto bene, tornerò presto, lo prometto…”
I picchi delle montagne
erano avvolte nella nebbia. A un mese da li i Karpazi sarebbero stati
avvolti dal dolce mantello invernale composto da tanti e candidi fiocchi
di neve. Dalla nebbia apparvero quattro creature volanti - per chi viveva
li era fin troppo semplice riconoscerei draghi...solo uno di essi sembrava
avere un cavigliere sulla schiena tra le sue possenti ali. Mentre i
tre libero continuavano a volteggiare nel aria, il più grande
si abbassò atterrando sulla terra di fronte alla locanda, facendo
scendere l'uomo dai capelli rossi. Infine avvicinò il suo muso
al viso solare del rosso in forma di saluto:
"Ci vediamo domani Kane, mi vieni a prendere alla solita ora."
Il drago strusciò il suo muso tra le ani del amico e poi si alzò
in volo raggiungendo i compagni. L'uomo scosse la testa ed entrò
nella locanda, aveva bisogno di riscaldarsi. Non appena entrò
dentro, si ritrovo addosso la cameriera più carina della locanda
che lo guardava con occhi adoranti:
"Oh, Charlie, sei finalmente arrivato."
"Ciao Sally."
E sorrise in modo bonario, quando senti qualcuno aggrapparsi al suo
braccio e una sensazione di pace e felicita lo pervase, capendo subito
chi c'era accanto a lui:
"Sally, vai in cucina e porta qualcosa da mangiare, che a riscaldare
Char ci penso io."
La ragazza se ne andò sconsolata, sapeva più che bene
che non aveva minima percentuale di possibilità con lui, mentre
Charlie si girò guardando il suo compagno sorridendo, dandogli
un leggero bacio sulle labbra:
"Era ora che tu tornasi Bill..."
"Scusami, ma mi hanno trattenuto alla piramide di Keope."
L'uomo dai capelli corti annuì attirandolo nel loro angioletto
solitario, lontano dai occhi indiscreti. Almeno in quel villaggio sperduto
tra i Carpazi, era di dominio pubblico della natura vampirica dei due
ragazzi... e che il destino li aveva legati per sempre insieme. Charlie
passò leggermente la mano sulla guancia del fratello, per poi
passare dietro l'orecchio sfiorando l'orecchino a forma del artiglio
di drago.
"Mi sei mancato lo sai?"
Gli sussurrò dolcemente, guardandolo nei occhi.
"Char, ance tu..."
Rispose con la stessa dolcezza Bill, infine sospirò:
"Dovremmo dirlo ai nostri genitori..."
Il domatore dei draghi lo fisso corrugando la fronte.
"Non possiamo aspettare ancora? Lo so che nel momento in cui lo
diciamo a papà capirà, ma e la mamma che mi preoccupa."
"Papà non reagirà per niente, infondo tu sei il dominante,
e io sono il portatore, però Char è ora di dirglielo,
credo ce abbiano diritto di sapere chi è il padre dei loro nipoti."
Il secondogenito Weasley fissò senza dire niente il fratello...
poi gli si avvicinò annusandolo. Bill scoprì il collo
per dare accesso a esso al compagno e Charlie estroflesse i canini affondandoli
nella pelle morbida del fratello per assaggiare il sangue caldo... e
lo senti diverso, senti che qualcosa era cambiato, passò la lingua
sopra la ferita racchiudendola.
"Sei incinto..."
non era una domanda... era un affermazione e fece sorridere Bill:
"Si, se il mio conto è esatto, lo sono da un mese e mezzo..."
Charlie continuava a fissarlo, finche la sua mente non assimilò
la notizia, il sorriso si allargò e chiese:
"Diventerò papà?"
Al uomo dai capelli rossi, gli fece troppa tenerezza, con quel sguardo
adorante.
"Si, diventerai papà."
Charlie abbraccio il compagno stringendolo a se:
”Ti amo… ti amo da morire.”
”Non morire però.”
Gli baciò dolcemente le labbra sussurrando:
”Non ti lascerò mai solo… se devo morire, morirò
per proteggere te e i nostri figli.”
Bill alzò le braccia introno al collo del compagno approfondendo
il bacio. Le loro lingua si incontrarono, salutandosi sensualmente,
accarezzandosi ed infine si misero a giocare. In quel momento arrivò
la cameriera rompiscatole poggiando i piatti di fronte a loro.
”La vostra cena…”
Il più vecchio si staccò dal più giovane sorridendo
a Sally:
”Grazie…”
Marcando per bene il proprio territorio e fissando la ragazza, come
per avvertirla, che poteva aspettarla una brutta fine se toccava il
suo Charlie. La ragazza se ne andò e Charlie si mise a ridere:
”L’hai spaventata tesoro.”
”Così capisce che tu sei proprietà privata…”
Sibilò il giovane fissando con occhi che ormai erano tornati
normali il compagno. Il rosso dai capelli corti bacio di nuovo il compagno
per poi sorridere:
”Adesso mangia, devi mangiare anche per la creatura.”
Dicendo così gli accarezzò lo stomaco… un padre
fiero ancora prima che la creatura nascesse…
--fine 3--
Saya: ecco, contenti?
harry: O_____O
Draco: cheeeee?
Snape: O… non ci credo
Saya: ma andatevene… a quel paese… voi… ingrati
Charlie&Bill: *_*
Saya: Almeno loro sono… contenti =_=
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