Odaiba

di Hymeko

La Ruota Panoramica più alta del mondo, ad Odaiba, dove le terre sono state strappate al mare...siamo quasi in cima. È venerdì pomeriggio, ci siamo concessi un week-end in totale solitudine. Niente scuola, niente compiti, persino niente basket.
Hanamichi ha sorriso divertito, quando gli ho proposto la cosa. Non credeva che sarei riuscito a starmene due giorni e poco più senza un canestro...ma poi gli ho dimostrato come ci sarei riuscito...avventandomi su di lui.
Sbircio il mio ragazzo, che guarda assorto fuori dal finestrino. Il mento appoggiato al palmo, gli occhi persi sulla baia leggermente annebbiata dalla pioggia. È bellissimo...ma questa è un'affermazione scontata.
Fuori piove, e c'è un po' di vento. Fa fresco, eppure...io ho caldo. Il solo guardarlo...mi trasforma il sangue in lava. Uccide il mio autocontrollo, mi riempie la bocca di saliva. Comprendo perfettamente quelle ragazzine che sbavano per me...perché io rischio di disidratarmi, per lui.
E ho sempre voglia di fare l'amore.
Anche adesso, qui, in una cabina vetrata dove tutti potrebbero vederci...
Non posso trattenermi dal maledire le famigliole che sono venute qua a passare il pomeriggio...ma non avevate visto che tempo c'è fuori? Non potevate starvene a casa? Così noi...
Anche se, ora che ci penso, basterebbe che la ruota si bloccasse proprio mentre la nostra cabina è in cima...le altre resterebbero più in basso, nessuno potrebbe vederci...
Naturalmente questa maledetta, complice di famigliole perditempo, continua a girare imperterrita...
Hanamichi avverte il mio nervosismo, e sposta il suo sguardo carezzevole su di me.
Non dico nulla, mi limito a intrappolargli una mano nella mia, e a fissarlo.
Lui capisce...in fondo è un genio! E avvampa...sa bene cosa desidero...fondermi con la sua anima, attraverso il suo corpo. Caldissimo, corpo...
Istintivamente rabbrividisco, e stringo più forte le sue dita.
Lo voglio, lo voglio, lo voglio!!! Ne ho bisogno...mi ha drogato, credo di essere in crisi d'astinenza...il mio corpo mi urla di sbatterlo contro quel finestrino, e farlo prepotentemente mio...
Lui infila anche l'altra mano fra le mie, e sospira. Non sono solo io quello che desidera assiduamente l'altro...nei suoi occhi ci sono quelle scintille che appaiono sempre, prima di fare l'amore con me. La sua pelle, calda, è come un segnale...
Sposta lo sguardo verso il vuoto, appoggiando la fronte al finestrino freddo.
Non ti basterà, amore mio...esiste solo un modo per estinguere il fuoco che ci brucia, lo sai...
Sento la sua gamba che si appoggia contro la mia, alla ricerca di un contatto più profondo. Ma nonostante sappia che lo sto fissando, non unisce i nostri sguardi...sa bene che accadrebbe, altrimenti.
Devo calmare il mio basso ventre, stiamo per scendere...sospiro, chiudendo gli occhi, imitandolo.
Il vetro fresco attutisce un po' i battiti del mio cuore, ma non placa la mia sete, il mio desiderio è ancora vivo. Si è lasciato ammansire per un po', ma presto...verrà di nuovo a reclamare il comando su di me.
.........
Che gentili...una volta scesi, ci offrono anche da bere!
La bibita è fresca, il sapore non male. Un po' fruttato, caramellato.
Chissà com'è, mischiato al suo...
Appoggio la mano sul corrimano fradicio, mentre scendiamo.
Hanamichi prosegue nel suo silenzio...forse non si fida della sua voce, o non vuole eccitarmi ancora di più...non lo so...ma sono contento che faccia fresco.
I miei brividi potranno essere interpretati nel modo sbagliato...
Hana mi indica lo Show Room di un'importante casa automobilistica, ma io scuoto la testa. Ci sono un sacco di jeep coi finestrini oscurati...la tentazione di sbatterlo nel bagagliaio di una, e di chiudermici dentro con lui sarebbe troppo forte.
Annuisce in silenzio, risaltando fra il chiasso dei bambini che ridono.
Riesce sempre a farsi notare, in ogni modo. Anche senza far nulla, è una calamita per lo sguardo di tutti. Soprattutto per quello di certe ragazzine assatanate che se lo mangiano con gli occhi.
Mi passo una mano fra i capelli...in fondo mi fa piacere, che lo guardino così. Perché so che è solo mio...mi riempie d'orgoglio, essere invidiato per essergli vicino...sapere che permette solo a me di passeggiargli accanto...di estasiarmi del suo splendido piacere.
"Entriamo in quella sala giochi?"
Lo guardo...nella sua voce c'era una brutta traccia d'irritazione.
"Hana?"
Lui scuote la testa, e mi fa un cenno alle ragazzine sbavanti di prima:
"Non mi piace come ti guardano..."
Dolce...
"Guardano anche te..."
Ripete quel movimento:
"Non mi piace. Andiamo?"
Annuisco...non voglio che si trovi a disagio.
Entriamo nella sala giochi, e Hana sfoga il suo nervosismo con il simulatore di baseball.
E io mi sento morire, ucciso dai palpiti impazziti del mio povero cuore.
Incrocio strette le gambe, e appoggio il golf sull'inguine, coprendo la mia erezione e sperando, nel contempo, che non prenda fuoco. I pantaloni mi sono improvvisamente stretti, il sudore mi cola lungo la schiena. C'è un caldo tremendo.
Improvvisamente non trovo più tanto assurda quell'esposizione di docce che ho visto entrando...non mi chiedo più a cosa serva in una sala giochi, non penso più sia una cretinata dare la possibilità di provarle. Anzi...ho certi pensieri, lì sotto con lui...
.........
Dopo poco meno di mezz'ora, Hanamichi si inginocchia davanti a me, gli occhioni da cucciolo sgranati. Non capisco...mi guarda e non parla, come se tentasse di trovare il modo giusto per affrontare la cosa.
Ignoriamo gli altri ragazzi che ci guardano, non ci interessano i loro commenti.
Però...cos'hai, amore mio?
"Hana..."
Finalmente si siede vicino a me, e io sistemo meglio il golf sulle gambe.
Sospira, e mi guarda sconsolato. Mi sento male...sembra triste, e ciò mi porta a detestarmi. Perché non me ne sono accorto? Perché non sono intervenuto?
Perché non è felice?
"Kaede..."
La sua voce...mi ferisce. È bassa, un po' triste. Così diversa da quella squillante che tutti sentono di solito, o da quella piena di passione che invece solo io posso ascoltare.
"...non dovevi dirmi di sì per forza"
Eh? Non capisco.
"Hana..."
Lui scuote la testa, passandosi nervosamente la mano fra i capelli. Se non fossi tanto in pensiero, ci penserei io a pettinarlo...
"Non mi devi dire di sì solo perché mi ami...non voglio che mi accompagni contro la tua volontà"
Un inserviente apre una finestra, e una folata d'aria gelida spazza il soppalco dove si trovano i simulatori del baseball. Hanamichi rabbrividisce, chiudendo gli occhi.
Il mio sospiro è coperto dalla battuta di un altro ragazzo...il mio cervello, intontito, non riesce a comprendere la sua preoccupazione...si fissa sulle sue labbra tremanti, e basta.
Hanamichi si strofina le braccia, e mi guarda.
Se lo stringessi a me non avrebbe più freddo...
"Lo so che ti sei stufato...è da quando siamo entrati che sei lì seduto con lo sguardo perso...Kaede se ti stai annoiando ce ne andiamo, io voglio che anche tu ti diverta, questo posto non è nulla di speciale...andiamo dove vuoi...però...sii felice...con me"
"Do'hao...non mi stavo annoiando...e ti assicuro che sono al settimo cielo"
Finalmente capisco...è preoccupato, per me. Pensa non mi stia divertendo...la mia anima si accende, come attraversata da un fiume di lava fiammeggiante. In ogni momento ci sono io al centro dei suoi pensieri, nel fulcro del suo mondo...mi fa sentire importante, desiderato.
Non preoccuparti, amore mio. Ora ti spiego...sposto il golf dalle gambe, e gli indico il mio inguine.
E lo vedo avvampare. E guardare me. Gli occhi sgranati, la bocca spalancata.
"A...a che stavi pensando?"
Nascondo di nuovo la mia erezione, non è il caso di farsi arrestare per atti osceni in luogo pubblico, e inclino un po' la testa, con quel movimento che gli piace tanto:
"Non lo indovini?"
mormoro, mentre la mia lingua mi accarezza le labbra, lenta, sensuale, provocante.
La sua pelle raggiunge il colore dei suoi capelli, e si sradica lo sguardo via dal mio inguine, inchiodandolo al linoleum del pavimento.
E io non riesco a fermarmi...voglio renderlo partecipe ai miei pensieri, deve sapere che lo stavo desiderando, che la mia mente non era distratta...
Mi accosto piano a lui, seguendo con un polpastrello la cucitura laterale dei suoi pantaloni:
"Il rumore della pallina che colpivi, quello schiocco secco che risuonava in tutta la sala giochi...mi ricordava la tua voce che rimbomba nella mia stanza, quando premo quel punto dentro di te, che ti fa spalancare gli occhi e gridare, un grido ogni volta che spingo, forte, impetuoso..."
"Kaede!!!"
Perdonami se ti imbarazzo...voglio che tu sappia tutto...anche se ti vedo fremere, anche se non riesci ad alzare gli occhi da terra, anche se la tua pelle è così rossa...bramo di vederti eccitato.
"...quel tuo modo di girare il bacino quando colpivi...sensuale...i pantaloni che si tendevano assieme ai tuoi muscoli, disegnando la perfezione dei tuoi glutei...mi spiace che nel basket non ci sia un movimento così...e quel maglioncino nero che saliva, scoprendo solo un po' della tua pelle...era una dolce tortura, un eccitante supplizio...desideravo non ci fosse nessuno, per poter allungare le mani e palparti, mentre giocavi..."
Hanamichi deglutisce, e si asciuga il volto con una manica.
"...l'ho lasciato apposta per ultimo...il roco respiro d'attesa mentre ti preparavi, aspettando la palla...così simile a quello che emetti quando mi appoggio contro di te, prima di possederti...ogni volta la mia pelle si accapponava, sentivo il sangue iniziare a scorrere come un fiume in piena...e dovevo mordermi le labbra a sangue per trattenermi, per non alzarmi e spingerti a terra, e far riempire questo posto dalle tue grida di piacere disperato..."
"Kaede basta!"
Un'inserviente ci passa accanto, e si ferma.
"Non si preoccupi è tutto a posto! Ci penso io!"
Hanamichi parla quasi in falsetto, mettendosi fra me e lei. La ragazza si allontana, poco convinta.
"Kaede andiamo in bagno!"
Sembra decisamente in crisi...mi prende per un braccio e mi trascina in piedi...mi si disegna un sorriso soddisfatto, quando noto che adesso anche i suoi pantaloni tirano.
"Muoviti!!!"
"Che c'è?"
"Ti esce sangue dal naso..."
Apre la porta di un bagno con un'anca, accende la luce e si appoggia contro una parete, ansimando pesantemente.
Io mi specchio...e già, sanguino. Bè, non c'è da stupirsi.
Mi lavo velocemente, e sento la sua voce chiamarmi.
Quella stessa voce che mi eccita prima che facciamo l'amore...mi giro, e vacillo.
Il mio sguardo è incatenato alla sua mano affondata nei suoi boxer.
"K-Kaede..."
Lo raggiungo e gli infilo la lingua in gola, di prepotenza. Non deve parlare, non deve respirare, deve solo baciare me.
Introduco la mia mano a raggiungere la sua, a lottare per chi deve toccare più della sua pelle...il suo sesso è così duro, contro di me...così caldo, imprigionato nelle nostre mani...
Senza lasciarlo, slaccio anche i miei pantaloni, e inizio ad accarezzarmi...sto andando a fuoco, non riesco a trattenermi, devo spingermi contro di lui, muovermi come lo stessi possedendo.
"Kaede..."
Si abbandona contro le piastrelle, socchiudendo gli occhi, gettando indietro la testa, offrendomi malignamente il suo collo.
Un chiaro invito a farlo mio, lì, in quel bagno.
Lo fisso, il suo petto si alza e si abbassa velocemente, come il mio. I capezzoli inturgiditi spiccano sul suo petto, piccole attraenti alture sulla pianura soda dei suoi muscoli.
E scuoto la testa, prima di posare dolcemente le labbra sulle sue.
"Noi...meritiamo di più...non voglio amarti...in uno squallido bagno"
Hanamichi mi guarda, e sorride. Così splendido...non è stato creato per essere amato in un luogo come questo...è troppo cristallino...
"Va bene, ma..."
Cristallino con un pizzico di malizia...allarga le gambe, spostando entrambe le mani sul mio pene pulsante, racchiudendolo. Stringendolo. Muovendosi. Come fossi dentro di lui.
Facendomi impazzire, schizzare il cuore in gola.
Stringo la presa sul suo, soffocando con la mia bocca l'urlo strozzato che rischia di sfuggirgli.
Nessuno deve interromperci, nessuno deve sentire i nostri gemiti, nessuno deve essere partecipe di questo momento miracoloso.
Le nostre mani vengono inondate insieme dal nostro seme bollente, le nostre urla di piacere si fondono nelle nostre bocche, librandosi attorno alle nostre lingue avvinghiate.
.........
Il nostro fiato corto si mischia...le nostre labbra ancora vicine, gli occhi persi gli uni negli altri.
Non so chi di noi abbia recuperato lucidità per primo, ma...riesco solo a comprendere solo quanto sia splendido, ancora sconvolto dal piacere che solo io posso dargli.
"...tutto ok?"
Sono senza fiato...ho una voglia matta di stendermi in un letto, stringendomelo al petto, con tutta la mia forza. Voglio riposare accanto a lui, vederlo scivolare nel torpore. È questo che segue la passione...ma Hanamichi si stacca di colpo dalla parete, e mi getta le braccia al collo, avvinghiando le labbra alle mie.
Lottiamo non per il predominio del bacio, ma per assaggiare al meglio la vitalità dell'altro...gli cingo la schiena, e lo stringo possessivamente a me, senza dargli la possibilità di muoversi.
Sento una delle sue mani che mi afferra la nuca, che mi preme verso di lui...se solo la nostra pelle potesse fondersi sul serio...
Alla fine Hanamichi si stacca, mordicchiandomi il labbro inferiore fino ad allontanarsi del tutto.
"Torniamo in ryokan?"
mormora ancora abbracciato a me.
Annuisco...posso leggere nella sua mente, so a cosa sta pensando.
Ci ripuliamo in qualche maniera, e usciamo in fretta da quel bagno.
Buio. Silenzio.
"Ma che?"
Mi fermo di botto, e Hanamichi mi urta.
Nessuno dei due si muove...è comunque un contatto, fra noi.
Sento le sue mani scivolare lungo i miei fianchi, ed allacciarsi alla mia vita. Il suo respiro caldo è l'ambasciatore del bacio che mi posa sul collo.
"Kaede...che è successo? Qui non c'è nessuno"
"Scendiamo"
Mi slaccio dal suo pericoloso abbraccio, e lo prendo per mano. La poca luce che filtra dalle vetrate ci aiuta a non cadere dalle scale...la sala giochi è quasi lugubre, senza i videogames accesi.
Hanamichi prova ad aprire una porta: nulla.
"Ma che è successo?"
Strappo un foglio e mi avvicino a lui, una figura statuaria sotto la poca luce dall'esterno:
"Qui dice che, per problemi di personale, oggi avrebbero chiuso presto..."
Vedo le luci riflettersi negli occhi spalancati del mio ragazzo...anche lui è subito arrivato alla stessa conclusione.
Siamo chiusi qui dentro...soli.
Il mio desiderio mi lascia solo il tempo di cercare ciò che voglio...lo prendo per una mano, e lo trascino in un posticino più intimo. Verso un videogioco da giocare solo coi pulsanti, senza leve.
Lo afferro per le braccia, e ve lo spingo contro.
Hanamichi alza le braccia e io lo spoglio dal maglione, il sangue che mi rimbomba nelle orecchie. Le sue dita corrono sul mio petto, slacciando i bottoni della mia camicia. In pochi secondi sono anch'io a torso nudo...il mio rossino mi tira a sé, appoggiando il petto contro il mio, chiudendomi la bocca, zittendo i sospiri rochi di entrambi.
Mi devo staccare per gemere...è bollente. La sua pelle, già coperta di un velo di sudore, si imprime sulle mia, in un'unione perfetta, due metà finalmente riunitesi.
Strofina i suoi capezzoli inturgiditi contro i miei...aaaahhhh!!!! Che voglia di mordicchiarli, quando fa così!!! Mi vendico...prendo il suo labbro inferiore fra le labbra, e lo succhio, stringendolo forte fra i miei denti.
Hanamichi grida, sfregando il ventre contro il mio, allacciandomi le gambe attorno alla vita.
"Do'hao...siamo ancora vestiti!!!"
Nella mia voce c'è parecchio panico...sto per esplodere. Ho bisogno di liberarmi di questi pantaloni inutili, di strappare quelli che indossa lui...ho bisogno della sua pelle nuda!!!
"Hana..."
Ghermisco quella stoffa maledetta, cerco di abbassarglieli.
"Ru...asp...zip..."
Toglie le mani dalla mia schiena, e si fionda sulla sua zip, aprendo lei e il bottone.
Faccio due passi indietro, e glieli afferro per le caviglie. Lui solleva il bacino, guardandomi negli occhi, e io tiro, spogliandolo.
Lentamente, la luce dei lampioni svela ai miei occhi la sua pelle lucente.
Le gambe abbronzate a penzoloni, le che dita sfiorano il pavimento, accarezzando la fredda superficie col loro tocco caldo.
Le mani avvinghiate al bordo, per tenersi su...i suoi occhi incatenati ai miei si stanno inesorabilmente impadronendo della mia volontà...alza di nuovo il bacino, invitandomi a finire l'opera appena cominciata.
E in pochi gesti, anche i suoi boxer raggiungono il terreno, e lui...rimane nudo. Eccitato.
Per me.
Ho la pelle d'oca...come potevo sopravvivere, senza di lui? Lo vedevo sotto la doccia, avvolto dall'acqua calda, dal vapore...come riuscivo a stargli lontano?
Non lo ricordo...non lo voglio ricordare. So solo che...il mio animo è debole, davanti a lui.
Il suo controllo su di me è totale, non ho più la forza di resistergli, di stargli lontano.
L'unica consolazione è che...vale lo stesso per lui.
Lentamente, inizio a spogliarmi, davanti ai suoi occhi.
Voglio che mi desideri, come io sto desiderando lui.
Osserva ogni mio movimento, esageratamente lento. Mangiandomi con gli occhi, si gusta i miei boxer che scivolano a terra, scoprendo il mio membro teso, verso di lui.
"Kaede..."
Allarga le gambe, stendendosi contro lo schermo di vetro.
Rabbrividisce al contatto con la lastra fredda...voglio scaldarlo.
Mi ritrovo stretto fra le sue gambe...non ricordo nemmeno di essermi spostato.
I suoi occhi...sono in attesa...le sue labbra rosse, socchiuse. Sta respirando veloce, ogni tanto si lecca una goccia di sudore che arriva all'angolo della sua bocca.
"Sei già tutto sudato"
mormoro, strofinando i nostri sessi, con casualità.
"Colpa tua"
ribatte semplicemente, inarcando la schiena.
"Già..."
rispondo, accarezzandogli i capezzoli.
"K-Kaede...fallo"
Adoro sentire la sua voce che mi implora...mi dà le vertigini, sapere ciò che posso fargli.
Ammansire questo spirito libero, incatenarlo a me...renderci una cosa sola.
Non ci siamo accarezzati, non abbiamo giocato neppure un po'...abbiamo saltato tutti i preliminari. È un peccato, ma...sono certo mi potrò rifare.
Mi posiziono contro di lui, e lo penetro con una sola spinta. Mi sembra di precipitare in una fornace...il calore mi divora, azzerando la mia mente.
La sua voce riecheggia forte ma subito si spegne, quasi la sala desiderosa l'avesse inglobata in sé.
"Di nuovo!"
Non gli ho fatto male, era troppo eccitato per provare dolore...spingo di nuovo, con tutta la mia forza, e di nuovo grida.
Afferro il suo sesso e inizio a masturbarlo, muovendo la mano in sincrono con le mie spinte.
Con la bocca cerco uno dei suoi capezzoli, all'altro pensa la mia mano libera.
Ne disegno il contorno con la lingua, lo succhio con forza, soffoco contro di esso le mie urla...voglio solo sentire rimbombare la voce di Hanamichi, non la mia.
"Kaede di più...."
Le sue mani mi inchiodano il viso sul suo petto, afferrandomi i capelli.
Stringo forte entrambi i capezzoli, e il suo sesso...assesto un'altra spinta decisa, affondando sempre più a fondo, sparendo risucchiato in lui.
Il corpo di Hanamichi si apre per ricevermi, senza esitazioni...la sua carne bollente mi avvolge, vedo le stelle ogni volta che violo questa guaina così stretta.
Mi sento impazzire...il mio ritmo è selvaggio, senza controllo.
'Forse gli sto facendo male'
Ma questo pensiero nato dalla violenza delle mie spinte viene subito ucciso dalla sua voce, che implora di continuare così, di farlo mio, di arrivare fino in fondo.
Le sue mani si spostano di scatto, e dalla mia testa raggiungono i miei glutei, artigliandoli. Mi spinge dentro di sé, sommandosi al mio movimento.
"Kaede!!!"
Inarco violentemente la schiena, allontanandomi di colpo dal suo petto, scottato.
Questo movimento aggressivo mi sospinge più a fondo, per l'ultima volta. Facendoci raggiungere il culmine, assieme. Hanamichi sentendomi nel profondo di sé, io imprigionato dentro di lui.
Con un lungo, intenso lamento di piacere.
Tremo, mentre mi accascio su di lui. Sono ancora abbagliato...non ho forza. Non sento i miei muscoli...solo la forza di gravità mi costringe prima a uscire da lui, e poi a inginocchiarmi a terra, appoggiandomi contro il videogioco, tra le sue gambe a penzoloni.
...è solo. Al freddo.
Scuoto la testa, quel pensiero l'ha attraversata come una luce nel buio...mi aggrappo al bordo, e mi rialzo.
Non deve essere solo, dopo un momento simile.
Mi gira un po' la testa, ma mi faccio forza.
Amo troppo questo ragazzo ansimante, che giace senza forze davanti a me.
"Hana..."
Gli poso un bacio su petto, accarezzandogli i pettorali.
Abbiamo entrambi bisogno di scaldarci un po'...soprattutto lui.
Raccolgo a fatica gli abiti, e lo copro.
E finalmente le sue palpebre si sollevano.
"Kaede"
Copro le sue labbra di baci, il suo viso di carezze.
"Vado a preparare la doccia..."
"Vengo con te"
sussurra piano.
Lo aiuto a scendere...credo proprio di aver esagerato un po', stavolta.
"Stai bene?"
Lui inarca un sopracciglio...c'era parecchia preoccupazione, nella mia voce.
"Stupido volpino...dobbiamo farci chiudere di nuovo qui dentro"
"Do'hao!"
Lo tiro a me e lo bacio, prima che possa parlare. Lo stringo forte, accarezzandogli la schiena. L'amore che provo per lui...è talmente intenso da farmi male.
Hanamichi si stacca per primo, e mi sorride:
"Ciò che abbiamo fatto adesso...nulla può essere tanto splendido. Il tuo corpo affondato nel mio...è l'unica vera bellezza di questo mondo"
"...ti amo"
Che altro potrei dirgli?
"Anch'io, volpino"
Sospiro, appoggiando la fronte alla sua spalla. So bene che...è lui, il più forte. Non perché mi dia il suo corpo, ma per questi momenti. In cui mi perfora l'anima, con queste parole. E mi costringe ad amarlo sempre di più.
.........
"Che facciamo adesso?"
Hana si siede sul bordo del materassone del gioco del rodeo, osservando il toro meccanico nel mezzo. L'accappatoio bianco gli sta davvero bene...anche se il mio corpo mi fa notare che senza starebbe ancora meglio.
Scuoto la testa, più rivolto a me che a lui.
Gocce scivolano lungo la mia pelle, sparendo oltre la spugna candida. Ci voleva quella doccia, dopo un simile incontro d'amore. Ci siamo rilassati, uno fra le braccia dell'altro. Con dolcezza, senza passione. Non ne era il momento...
"Mangiamo qualcosa"
Mi devo distrarre, o gli salterò di nuovo addosso. Non penso se ne risentirebbe, però...è meglio che mi alzi.
"Resta qui, torno subito. Riposati"
Gli bacio le labbra, raccatto il portafogli e sparisco verso un negozietto di sushi che ho adocchiato all'entrata, tra i bar. Mi chiedo se non sono malato...perché mi vengono certe idee?
Trovo ciò che voglio, metto i soldi vicino alla cassa e ritorno dal mio amore.
Che è davvero un genio.
Quasi leggendomi nel pensiero, si è steso sul materasso, a fissare la pioggia che picchia contro i vetri.
Mi siedo accanto a lui, accarezzandogli i lineamenti. Sembrano velluto.
La mia mano traccia i contorni della bocca, scende lambendogli il mento, il pomo d'Adamo...le mie dita affondano un po' nella fossetta alla base del mento, e poi di nuovo giù, accarezzandogli lo sterno, fino a dove s'incrociano i lembi dell'accappatoio.
"Non ti dà fastidio?"
"No..."
Inarca un sopracciglio, sorpreso. Sa che ho in mente qualcosa. Osserva la scatola di sushi, e tenta di girarsi sul fianco. La mia mano lo blocca, sciogliendogli nel contempo la cintura. Apro i lembi, lasciandolo nudo davanti a me.
"Stai al gioco..."
mormoro, baciandogli l'ombelico.
Lui geme, e si rilassa.
Io sospiro...il suo corpo lucente è abbandonato accanto a me, su un materasso. I capelli scompigliati si posano sulla plastica scura, come gocce di sangue sull'erba. Una sua mano sale a posarsi accanto a essi, giocando maliziosamente con una ciocca.
La pelle abbronzata risalta contro la spugna bianca come fosse steso sulla neve, o su una spiaggia di marmo finissimo, impalpabile come cipria.
"Kaede..."
Gli chiudo la bocca, guardandolo. Anche lui mi guarda.
Non è un bacio fra le nostre bocche. Sono le nostre anime, che si stanno toccando.
"...cosa vuoi fare?"
sussurra, dato che non ho ancora aperto la scatola.
"Voglio mangiare il sushi su di te"
Non posso fare a meno di ridacchiare...la faccia del mio Hana è così scioccata!!!
"D-Da quando hai queste idee da maniaco?"
mi chiede con un misto di preoccupazione e di imbarazzo.
Allungo le dita, con fare sensuale gli accarezzo il mento:
"Da quando tu sei il mio ragazzo"
mormoro, leccandomi le labbra.
Sorride, arrossendo. Lo so che certe volte si chiede ancora come lo possa trovare bello...anche per questa insicurezza lo amo con tanta passione. Non deve dubitare di ciò che mi fa sentire, di come stravolge il mio essere. Forse lo faccio perché...ho paura che non riuscirò mai a dimostrargli del tutto quanto potere abbia su di me...
"Dai..."
Il suo stare al gioco mi strappa dai miei pensieri...in fondo, ho tutta la vita per farglielo sapere.
Dispongo tutto il sushi su di lui, compiacendomi del mio gusto artistico.
I suoi capezzoli e l'ombelico sono nascosti...sarà un piacere scoprirlo.
Prendo le bacchette, e inizio imboccando lui. Che ridacchia...probabilmente non ci crede ancora, a quello che stiamo facendo.
Bè, ammetto che a me basta posare lo sguardo su questa pelle abbronzata, per chiedermi se non sia un sogno...allungo la lingua, e lecco il punto dove c'era il boccone che ha mangiato.
Hanamichi mugola, mentre io cancello dalla sua pelle ogni traccia. Sono un egoista...voglio che solo i miei baci la segnino.
Sposto la bocca, e mangio anch'io del sushi. L'unione fra lui, il riso e il pesce ha un sapore divino...così delicato, e indimenticabile. Dovremmo farlo più spesso...
"Buono?"
mi chiede arrossendo.
"Mai quanto te..."
rispondo baciandolo.
Prendo un boccone fra i denti, e glielo porto alla bocca.
Hanamichi lo prende, accarezzandomi le labbra con le sue.
Le lecca, poi inizia a masticare, a pochi centimetri di distanza da me.
I suoi occhi scintillano...mi guardano pieni di desiderio.
Sfidandomi a prenderlo prima che il cibo sia terminato.
Stringo i denti...non sarebbe una resa molto onorevole, ne manca un sacco.
Però il mio perfido ragazzo ha voglia di giocare...prende le mie dita, le usa per raccogliere un boccone di sushi, se le porta alla bocca e le prende dentro di sé...prima inghiotte il sushi, poi mi lecca le dita, come io ho fatto prima con la sua pelle.
Tutto senza staccare gli occhi dai miei.
Non contento, ripete l'operazione, ma stavolta lo dà a me, il boccone...e io mi ritrovo a leccare la sua saliva, a sentire il suo sapore in me.
Intanto il mio corpo brucia...devo strofinarmi contro la plastica, o impazzirò.
Hanamichi sa essere molto cattivo...ripete varie volte quei gesti, imboccando prima se stesso e poi me, appoggiando le mie dita vuote sulla sua pelle e poi facendosele scorrere addosso, serpeggiando fino a incontrare il sushi, lasciando scie di saliva lucente, sentieri fatti apposta per indicarmi come raggiungere il piacere...di scatto imprigiono le sue fra le mie, baciandole.
È una fortuna che la scatola fosse molto grossa, perché io non ho ancora iniziato a giocare.
"Aspetta..."
Ora tocca a me, tesoro mio.
"...voglio qualcosa di più"
Prendo un boccone fra le dita, e lo faccio scorrere sulla sua pelle, fino al suo sesso.
Hanamichi trattiene il respiro, inarcandosi leggermente. La sua pelle è percorsa da piccoli brividi, mentre sposto il sushi lungo tutta la lunghezza del suo pene, dalla base alla punta, accarezzando ogni centimetro della sua asta con un lento movimento spiraleggiante. Scendo piano, a cercare i suoi testicoli, e stavolta lui non riesce a trattenere un piccolo grido...le sue dita artigliano l'accappatoio, i muscoli si tendono per imporsi di non scostarsi di scatto.
"Guardami"
I suoi occhi si spostano lentamente sul mio viso, alla mia bocca dove il boccone sparisce il fretta.
Deglutisce a vuoto, mentre mi osserva inghiottire. E non posso che essere soddisfatto, quando noto minuscole lacrime di piacere agli angoli dei suoi occhi.
"Tocca a me..."
sibila ansimando, tra i brividi.
Quasi per spegnere il piacere intenso che gli ho provocato, esegue la mia stessa operazione.
...o forse vuole solo farmela pagare, perché il suo movimento è molto, ma molto più lento...inarco la schiena, offrendo alle sue carezze il corpo, senza difese.
Il riso fresco percorre ogni centimetro del mio petto, e poi il mio pene, e l'interno coscia, per poi spostarsi sulla natica...rischio di venire come un ragazzino, se non la smette di torturarmi così!
...e una lampadina mi si accende.
Hanamichi, che intanto si sta gustando il sushi, lo nota...il mio sguardo deve essersi leggermente arroventato...
"Kaede...devo spaventarmi?"
"Sì, amore mio...abbi paura"
Afferro il suo sesso, e inizio a masturbarlo vigorosamente.
"K-Kaede!!!"
Hanamichi stringe gli occhi, spalancando la bocca in cerca d'aria.
"Vieni nella mia mano"
"Kaede!!!"
"Voglio sentirti venire nella mia mano"
Bastano quelle parole, perché il suo seme mi si riversi tra le dita.
Il petto del mio rossino si alza e si abbassa, coperto di goccioline lucenti. La mia lingua ingorda le raccoglie tutte, quasi avvertendo il sangue che corre a velocità folle nelle sue vene.
Appoggio le labbra sul suo cuore, e lo bacio.
"Kaede..."
"Shhhh...guarda"
Sposto la mano ancora sporca del suo seme sopra il suo petto, e inizio a spalmare lo sperma sui bocconi rimasti.
Hanamichi sussulta, fissando la mia mano a occhi sbarrati, incredulo. Emette suoni inarticolati, di certo non crede a ciò che sta vedendo.
"Ne vuoi?"
Ne prendo un boccone, e glielo porto alle labbra. A lui il primo assaggio.
Hanamichi osserva incantato il seme perlaceo che ricopre il pesce, poi annuisce e apre la bocca.
Pianta gli occhi nei miei, e lo mangia, leccandosi lentamente le labbra.
Sospira, e prende un boccone, e lo porge alla mia bocca. Come sospettavo...è buonissimo. Il suo seme, dolce amaro, è ancora tiepido...contrasta col sushi freddo...si sposa col suo sapore delicato...
Sto mangiando il seme del mio ragazzo...non resisto, ne prendo un altro, ingoiandolo in pochi morsi. Lo desidero, non mi basta più il suo seme.
Hanamichi finisce l'ultimo pezzo, e mi guarda, con quello sguardo carico di promesse:
"Vieni qui, volpino"
Mi fiondo fra le sue braccia...lui inarca la schiena permettendomi di abbracciarlo meglio, stringendomi le braccia al collo.
Le nostre lingue lottano, mentre le mani scorrono lungo i nostri corpi accaldati.
In preda alla frenesia, le mie dita scendono lungo la sua spina dorsale, fermandosi solo quando possono accarezzare la sua apertura.
Hanamichi strofina il suo membro duro contro il mio, mentre solletica i miei testicoli.
"K-Kae...aspet-ta"
"Hana...non ce la faccio!!!"
"F-Fammi girare...così"
Si gira, aderendo al materasso.
"Così?"
chiedo titubante.
Lui annuisce, strofinando il petto contro la plastica, la sua piccola apertura contro il mio pene.
Mi getto su di lui, mordicchiandogli il collo, mentre inizia a inumidire le mie dita.
Con la mano libera gli cingo la vita, stringendolo a me, scivolando lungo il suo inguine fino a incontrare il suo sesso.
Non so quanto siano umide, ma non ce la faccio più, il sangue urla nei miei timpani...tolgo le dita dalla sua bocca, e inizio a prepararlo...non ce la faccio più, lo devo prendere...la mia bocca scivola sulla sua schiena, assaggiando ogni costola, ogni vertebra, leccando ogni goccia di sudore che incontra.
Hanamichi geme, chiedendomi di più...le mie dita affondano in lui, allargandolo, sparendo nel suo corpo bollente...non resisto, lo accontento, sostituendo ad esse il mio membro.
"Kaede!!!"
Inizio a spingere, attento alla sua reazione.
Il suo corpo si rilassa praticamente subito, iniziando a muoversi per incontrarmi.
Chiudo gli occhi, godendomi le sensazioni elettriche della sua carne rovente attorno a me.
Lo abbraccio, andando ad afferrargli con entrambe le mani il pene, e mi appoggio completamente alla sua schiena, schiacciandolo con il mio peso.
Hanamichi non ha molta libertà d'azione, premuto contro il materasso, ma lo sento tendersi lo stesso, per accogliermi meglio che può.
Nascondo la testa nell'incavo del suo collo, succhiandogli ferocemente la gola, assordandomi alle sue grida.
Le mie spinte sono violente, come la presa sul suo sesso...gli sto imponendo di godere. Lui non si tira indietro, si muove quanto può per farmi affondare meglio. Intreccia le gambe con le mie, artiglia l'aria cercando un appiglio.
Ai suoi gemiti permetto si uniscano i miei...voglio che senta quanto mi fa godere.
Anche se non si può muovere, anche se non riesce a venirmi incontro...il suo corpo si offre a me.
Abbandonandosi alle mie spinte...Hanamichi non tenta più di muoversi. Semplicemente si punta contro il materasso, per farsi penetrare.
Gridando, implorandomi a prenderlo di più.
Perdo il controllo, iniziando a spingere con violenza, con follia. Il solo fatto che non si possa muovere distrugge ogni mio autocontrollo, se si sommano le sue preghiere...perdo del tutto la testa.
So solo che voglio sentirlo gridare ancora di più.
Spingo, spingo con tutta la forza che ho in corpo...Hanamichi è sotto di me, che grida, che sussulta sbattendo contro di me, bloccato da me...la sua schiena picchia contro il mio petto, le sue gambe si stringono fra le mie, perché non lo lasci...
Lo sento venire fra le mie mani...inarca la testa, gettandola indietro, verso il cielo...il piacere è tanto forte da fargli incurvare la schiena, il suo petto si solleva dal materasso, mentre grida il mio nome...e io stringo tutto il suo essere, artigliandogli la pelle, pressandolo contro il materasso mentre vengo in lui.
Mi appoggio alla sua schiena...non credevo che sarei riuscito a rimanere sveglio...dio, sarebbe stato fantastico svenire ancora dentro di lui...ma devo uscire, lo so...con calma, scivolando piano...mi appoggio ancora alla sua schiena, riprendendo fiato, ascoltando il suo cuore che corre all'impazzata, per me.
.........
"Meno male che abbiamo fatto in tempo"
mormora, guardando fuori.
"Hn"
È molto tardi...l'ultima corsa della monorotaia. L'abbiamo presa al volo, anche se ho seriamente preso in considerazione l'idea di chiamare un taxi.
Questo tempo da lupi è servito a qualcosa, però...non c'è in giro quasi nessuno. E quei pochi sono tutti nell'altra carrozza...il mio sguardo assassino li ha tenuti lontani. Non li avrei perdonati, se fossero saliti con noi.
Non lo avrei potuto coccolare.
"Tutto a posto?"
Hana appoggia la testa alla mia spalla, e annuisce sospirando. È stanco, senza forza.
Appoggio le labbra alla sua fronte, accarezzandola.
"Riposa, hai un po' di tempo"
Ho anch'io un sonno tremendo, ma so rimanere sveglio, per un motivo importante. E cosa può esserlo, più di Hanamichi? Più del suo riposare appoggiato a me, più del suo sorriso spontaneo appena si sente circondato dal calore del mio corpo? Bacio le sue palpebre abbassate, e l'angolo delle sue labbra. Ottengo ciò che voglio...vederlo sorridere nel dormiveglia, sapere che anche nei suoi sogni sono con lui.
Le luci si specchiano sul finestrino bagnato, ma non ci danno fastidio...sembrano esistere solo per fare da gentile contorno, a noi due. Il convoglio scivola via silenzioso, cullandoci col suo dolce ondeggiare; il basso ronzio dell'aria condizionata, al minimo, è un'ipnotica cantilena.
Mentre passiamo sotto il Rainbow Bridge, la monorotaia improvvisamente sussulta, e si blocca. In lontananza, i lampioni della città si spengono di colpo.
Hanamichi apre un occhio, sollevandosi leggermente, ma io lo stringo a me, accarezzandolo. Non so perché, ma è tutto rosso...che si stia prendendo un malanno?
"È solo saltata la corrente, non ti preoccupare, dormi"
"Kaede...dove siamo?"
"Sotto il ponte...dormi"
Hanamichi mi guarda, gli occhi lucidi che spiccano come bracieri nella notte. Alza la mano, e la posa sulla mia guancia.
"Non voglio dormire...voglio fare l'amore con te"
Eh?!
"Hana..."
Prima che riesca a completare il suo nome, lui è già seduto a cavalcioni su di me.
"...da quando mi hai stretto a te, prima, non faccio che immaginare di...come sarebbe, farlo qui in monorotaia...e dato che adesso nessuno può vederci...."
Deglutisco...altro che stanco o ammalato, Hanamichi è più in forma di me! E decisamente deciso a rendere questo stop forzato un incontro bollente...
Senza preavviso, appiccica le labbra sulle mie, rubandomi il respiro. Le nostre lingue lottano, i nostri occhi spalancati non si chiudono, immersi ognuno nello splendore dell'altro.
Sento che scende dalle mie gambe...senza staccarsi da me, inizia lentamente ad abbassarsi i pantaloni...le mie mani si posano sui suoi boxer, li abbassano con un movimento secco...nonostante l'unico contatto fra noi sia quello delle nostre labbra, il pensiero di come mi stava pensando basta ad eccitarmi...
Hanamichi sembra comprendere il mio stato, e si occupa della cerniera dei miei jeans...mi devo staccare dalle sue labbra e gettare indietro la testa, per liberare il gemito che mi esplode in gola, quando lui passa sul mio pene le sue mani calde, accarezzandolo per tutta la sua lunghezza.
Il mio rossino ha voglia di farmi impazzire, anche più del solito. Adesso se ne sta qui a fissarmi negli occhi, la fronte contro la mia, i gomiti appoggiati alle mie spalle, le mani intrecciate dietro la mia nuca...e soprattutto la punta del suo membro duro che sfrega candidamente contro la mia...si lecca le labbra, assaggiando anche le mie, già che c'è, e mi sorride malizioso...
"Cosa vuoi che ti faccia, Kaede?"
La lista sarebbe molto lunga...mi mordo l'interno della guancia per rimanere impassibile, devo riuscire a mantenere almeno un briciolo di dignità...è ancora presto per iniziare a pregarlo.
Senza dire nulla, senza arrossire o sorridere...spero...appoggio le dita sulla punta del suo sesso, e le faccio scorrere fino al bordo del suo maglioncino, e su seguendo i fili intrecciati, fino alla sua bocca.
Hanamichi sorride, e le accoglie dentro di sé, mordicchiandole. Non ha voglia di essere dolce...bè, posso giocare allo stesso gioco...
Faccio fare all'altra mano il percorso inverso, dalle sue labbra al suo sesso...lui non capisce subito, glielo leggo negli occhi...non mi occupo del membro duro, ma dei testicoli...li accarezzo, li blandisco, li stringo fra le dita prima di allontanarmi, prima di ricominciare a giocarci coi polpastrelli...
Hanamichi getta indietro la testa, soffocando un urlo...lo libero immediatamente dalle mie dita, che senza indugio porto alla piccola apertura fra i suoi glutei.
Lo penetro senza dargli tempo di accorgersi.
Singhiozza...non certo di dolore...di sorpresa, mista a piacere giunto troppo in fretta, troppo intensamente.
Gli chiudo la bocca con la mia, mentre la mia presa sui testicoli si fa più salda, mentre spingo con più forza dentro di lui.
Le sue mani artigliano i miei capelli, la sua lingua si aggrappa alla mia, il suo sesso si muove contro il mio, masturbando entrambi.
Chiudiamo insieme gli occhi...non abbiamo abbastanza forze per tenerli aperti...ogni cellula del nostre essere è impegnata allo spasmo a saturarsi del piacere che ci stiamo donando...
"Kaede!"
Si è staccato...non l'ho fatto prima io solo perché le sue mani mi tenevano fermo...so cosa vuole, nemmeno io ce la faccio più.
Lo libero dalle dita, e lo accompagno dolcemente su di me...non riesco a non rabbrividire mentre mi sento affondare in lui, mentre il mio corpo viene lentamente circondato dal suo...
Spalanco gli occhi...ha iniziato subito a muoversi.
"Hana"
Non riesco a parlare...il piacere è troppo violento, la luce troppo forte, il calore troppo intenso. So solo che devo spingere di più, inabissarmi nella sua carne, svanire dentro di lui.
Mi accorgo appena dei suoi denti affondati nella mia spalla, i gemiti soffocati contro la mia pelle...anche lui ha aumentato l'intensità delle spinte, ogni volta che si impala su di me mi stringe più forte...sto per impazzire...e la cosa più bella è che so che anche lui sente le mie stesse sensazioni...
........
"Sei un do'hao...proprio qui dovevi soddisfare le tue voglie?"
Siamo tutti scarmigliati, e il suo seme è una macchia perlacea sul mio ventre.
"...ma ti sei divertito, mi sembra..."
ridacchia lui, assaggiando il suo sperma.
Scuoto la testa, sconfitto...come posso litigare con lui, mentre sono ancora dentro di lui?
Appoggio la testa sulla sua spalla, inebriandomi del suo odore. La sue mani si intrecciano fra i miei capelli, accarezzandoli lentamente.
"Possiamo rimanere ancora così?"
chiedo, baciandogli la pelle salata.
"Fin quando vuoi, amore mio"
Hanamichi posa la guancia sulla mia nuca, stringendomi a sé.
Chiudo gli occhi, facendo finta di potermi permettere di addormentarmi.
Lo so che fra poco la monorotaia ripartirà, che dovremo vestirci in tutta fretta, che dovremo cancellare tutte le tracce del nostro amore...ma adesso lasciatemi solo continuare a godere di questa fortuna, chiamata Hanamichi.

Fine

Tutti i diritti appartengono ai rispettivi proprietari.
Dedicata a tutte le ragazze che ho incontrato in fiera, e a Ely che non è potuta venire.



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