SAIYUKI

 

 

Io le fic su saiyuki non le so scrivere…non ho ancora capito perchè cavolo mi ci ostino>___< questa mi rigira in mente da uno sproposito di tempo, così ho deciso di farla finita e scriverla, anche se non è un gran che.

TITOLO: OCCHI DI BOTTONE

AUTORE:NIANE

SERIE SAIYUKI

PARTE 1/1

PAIRING: DOKUGAKUJI-KOUGAIJI

RATING: NC17

Note: è il parto di una mente malata, per favore non fateci caso e non chiamate la neuro che tanto hanno detto che non sono una malata mentale pericolosa e non mi vogliono ^_^

La fic va ambientata subito dopo lo scontro, nel deserto, in cui Goku si toglie volontariamente il diadema di controllo nel tentativo di far fuori kougaiji

E’ possibile che I pg siano un po’ OOC

 

Credono sempre che io non li veda.

No, è sbagliato, in realtà tutti loro credono che io addirittura non pensi, ma questo solo perché sono troppo presi da loro stessi e dai loro piccoli problemi per pensare a me che non mi muovo e non parlo e che perciò ai loro occhi non sono nulla.

Eppure è proprio perché io vedo e sento e comunico che lui mi tiene con sé.

Che importa se io devo passare ore ed ore in attesa vagando per questo palazzo nella noia più completa? Prima o poi qualcosa accade e io osservo e riferisco e lui mi accarezza piano la testa e mi ascolta.

Mi ascolta, perché lui sa che io vivo e io vivo perché lui mi ascolti.

Così attendo come al solito vagolando invisto per le stanze vuote del palazzo.

Accade il nulla totale: anche quella piccola scimmia sacrificale che di solito se ne va in giro urlando come un vitellino sgozzato tace. Silenzio dovunque. Per chi ha come unica capacità l’ascoltare, il silenzio si rivela una tortura degna del più sadico dei demoni.

Per fortuna da un po’ di tempo a questa parte dura poco…….infatti basta pazientare un attimo e il grande portone d’ingresso si spalanca di botto con un boato glorioso: Dokugakuji rientra dalla missione, fallita come al solito, riportando all’ovile il Principe svenuto.

Kougaiji è ridotto male, molto, moltissimo male. Ci sono parecchie contusioni sul suo corpo e sabbia appiccicata alle ferite. Come se non bastasse ha anche perso I sensi e Dokugakuji lo trasporta tenendoselo riverso su una spalla come se fosse stato un sacco di patate.

Un reale, potente rosso, malconcio sacco di patate.

Li seguo, pronto a registrare ogni parola, di sicuro lui vorrà sapere cos’è accaduto. Lui vuole sapere sempre tutto.

Con delicatezza Dokugakuji depone il principe sul suo letto ed esce di corsa, passandomi davanti senza degnarmi nemmeno di mezza occhiata……..se solo si impegnasse sono certo che riuscirebbe a percepirmi, ma è sempre troppo preoccupato per degnarsi di controllare l’invisibile.

Fa davvero fretta, in pochi istanti ritorna insieme a Iaone.

Oh Iaone bella! Se solo io fossi in grado di muovere quell’assurdo corpo fisico che mi ritrovo vorrei immergere il mio musetto nel tuo seno immenso e poi……poi chiederti se non hai mai freddo svestita così.

"Chi è stato?" la sento chiedere preoccupata ed oltraggiata.

"Son Goku. Improvvisamente si è trasformato ed è stato impossibile fermarlo. Più potente di qualsiasi demone." E borbotta e borbotta raccontando lo scontro avvenuto nel deserto .

La scimmia più potente di ogni altro demone. Bhè non ci sta dicendo nulla che noi già non sapessimo. Inizio ad annoiarmi: il grosso seno ambulante cura le ferite del Principe e dichiara che è fuori pericolo; suppongo che ora si sederanno entrambi su uno sgabello e giocheranno alle belle statuine fino al suo risveglio. Chissà che senso ha osservare qualcuno che dorme…almeno servisse a farlo svegliare prima! Quasi quasi me ne vado….

"Vai pure Iaone, resto io con lui".

Oh…..la sta buttando fuori, questo sì che è strano.

"Sta bene no? Non voglio che Lirin si preoccupi e piombi qui agitata facendo un baccano tremendo. Sono stanco anch’io. Torna da lei"

Si, ecco non facciamo preoccupare l’urlante scimmietta sacrificale; quante premuore, sembra quasi che davvero non abbiano capito quale destino aspetta quella ragazzina.

Grande seno non mi pare molto convinta però lascia la stanza. Sono indeciso se seguirla o meno: se non gli porto almeno una notizia lui non mi coccolerà! E io adoro sentire le sue dita lunga accarezzarmi proprio lì, dietro le orecchie.

"Questa volta mi hai davvero fatto spaventare Kou"

Cosa cosa?

Dokugakuji si inginocchia ai piedi del letto e con un dito sfiora la guancia del principe. Una carezza morbida e leggera che parte da sotto l’orecchio e scende fino allo zigomo.

"Ho davvero creduto che ti avrebbe ucciso" mormora sottovoce seguendo con la punta del dito la linea morbida di quel viso addormentato, soffermandosi sul mento, indugiando incerto e risalendo tentennante fino alle labbra. Non le sfiora, anche se il polpastrello è separato da quella pelle rosata e morbida da un'invisibile velo d’aria. I suoi occhi scuri si spostano su quelli chiusi del Principe e Dokugakouji ritrae la mano velocemente, come se si fosse avvicinato troppo ad una fiamma bollente.

Un sospiro straziante gli scappa dalle labbra socchiuse, che stia male? Non mi sembra ferito eppure soffre, è chiaro.

Con un singulto soffocato Kougaiji apre gli occhi, serrandoli di nuovo infastidito dalla luce debole che illumina la stanza, borbottando qualcosa con una voce roca simile allo strofionio della carta vetrata.

"Cosa?" chiede Dokugakuji avvicinando il viso a quello del principe.

Acqua idiota, ti ha chiesto dell’acqua. Torni dal deserto è ovvio che abbia sete no? Ma si può essere così cretini da non arrivarci e costringerlo a ripetere?

Evidentemente si perché il principe scandisce le sillaba con lentezza, una ad una, con un suono così secco e gracchiante che farebbe dolere anche la mia gola, se ne avessi una.

Con un secco cenno del capo Dokugakuji gli porge la tazza lasciata dall’erborista: acqua tiepida e due o tre puzzolentissime erbette lenitive triturate dentro. La puzza è notevole, s’infila nel naso pizzicando ogni poro con mille piccoli aghi, ma il sollievo è palese sul volto tirato di Kogaiji.

"Grazie" sussurra, la voce quasi normale "chi l’ha fermato?"

"Sanzo"
"Ha trovato la forza…"
"Per fortuna si, altrimenti non sarebbe rimasto nulla di nessuno. Non è un demone, è un mostro."
No, non è un mostro, è qualcosa di molto diverso, per favore, volete dirmi qualcosa che già non sappiamo? Come posso farmi coccolare se non mi dite nulla di interessante?

Con un sospiro, sollievo, estenuazione o dolore, o forse tutto insieme, Kougaiji si alza piano dal letto infilandosi la giacca.

"Andiamo" ordina avviandosi alla porta.

"Dove?"

"Nel deserto, a recuperare il sutra"

Ah si ecco, ovvio, a momenti non sta in piedi e va a recuperare il sutra.

"Non dire stupidaggini Kou! Non sei nelle condizioni di andare da nessuna parte."

"Andiamo" ripete, non c’è esitazione nella sua voce, solo la solita incrollabile sicurezza di chi è abituato al comando; si vede che non si aspetta obiezioni e l’ammutinamento lo coglie di sorpresa.

In un attimo Dokugakuji copre la distanza che lo separa dal principe e lo afferra per le spalle sottili sbattendolo con forza contro il muro, mozzandogli il respiro nell’impatto, bloccandogli le braccia contro I fianchi, I polsi stretti tra le sue dita cosi serrate da essere diventate bianche.

"Tu non vai da nessuna parte Ko." Sibila contro il suo viso.

Gli occhi viola del principe si socchiudono in due strette fessure irritate, ma Dokugakuji non allenta la presa continuando a tenerlo bloccato tra il muro e il suo corpo.

"Noi ora andiamo nel deserto. Ora." Calma, decisione sicurezza, ineluttabilità.

"NO MALEDIZIONE ! Ma ti rendi conto di cosa ho passato? Lo capisci che hai rischiato di morire?" il tono alto scema improvvisamente in un sussurro tremante. Le mani che gli serravano I polsi lo liberano risalgono piano lungo le sue braccia come se fossero una carezza per fermarsi sulla collina delle spalle. "Io ho rischiato di vederti morire senza poter far nulla per aiutarti. Non sono stato in grado di proteggerti. Per la prima volta in tutta la mia vita io mi sono sentito inutile. Cosa ne sarebbe stato di tua madre imprigionata per l’eternità nella roccia se tu fossi morto? Cosa ne sarebbe stato di Lirin? E Iaone?". Improvvisamente le sue mani si stringono mentre affonda la testa contro il collo del principe.

"Dannazione Kou, cosa ne sarebbe stato di me?" la sua voce è poco più forte del sussurro di uno spettro.

Kougaiji chiude gli occhi con un sospiro stringendo le braccia attorno alla vita del suo generale ;"Ci andremo domattina d’accordo?" capitola.

"Che testardo che sei" afferma ridendo e scuotendo la testa contro la sua spalla

"Mph" sbotta in risposta sollevando gli occhi verso il soffitto, sembrerebbe irritato, eppure le braccia continuano a cingere la vita del generale mentre le dita si muovono con piccole carezze alla base della schiena.

"Kou…" sussurra sollevando il viso "Kou…." Ripete posando una mano sulla guancia segnata del principe e costringendolo a girare la faccia sino ad incontrare il suo sguardo "Grazie"

"non lo faccio per te, è solo che hai ragione, se io dovessi morire nessuno si preoccuperebbe più di liberare mia madre; voi potreste semmai essere in grado di proteggere Lirin…"

"Kou…lo so; non occorre che ti giustifichi. So quello che provi"

Per un istante inquantificabile I loro occhi si legano e una corrente anomale pervade l’aria.

C’è un senso nascosto nelle parole del principe, un qualcosa che non riesco a decifrare; ignoto tanto quanto questa strana corrente.

La mano del principe sale lungo la schiena di Dokugakuji ed affonda tra I suoi capelli scuri, costringendolo ad abbassare la testa e ad avvicinarsi al suo volto.

Le loro labbra si sfiorano, si separano e si riuniscono.

La lingua del principe gli lecca piano l’angolo delle labbra che subito si aprono concendendole l’accesso.

Un bacio.

Un bacio….

Un bacio?!

Il principe e Doku…Dokugakuji e il principe Kougaiji….si stanno baciando?

Perchè? Da quando? Che vuol dire?

Lui non lo sa! Ne sono certissimo! Nichan non lo sa! Oh se solo potessi ballare saltare cantare gridare fare qualsiasi cosa, sono così felice che mi devo sfogare! Ah questa è la prova! La prova che anche per me c’è un dio!

L’aria vibra ancora, percepisco piccole onde che si allargano attorno a loro.

Dokugakuji ha attirato il principe contro il proprio petto, stringendolo con forza tra le sue braccia; una mano all’altezza delle spalle, l’altra infilata sotto la giacca si muove piano lungo la sua schiena nuda.

Mille brividi piacevoli increspano la pelle liscia de principe che mugola piano.

"Kou non dovremmo…..sei ferito…." Gli sussurra fiaccamente conto la gola, liberandolo con delicatezza dalla giacca. Kougaiji mugola di piacere gettando indietro la testa, offrendogli il collo indifeso. Basterebbe un attimo e gli artigli di Dokugaiji potrebbero tagliare quella carne tenera e ucciderlo all’istante; nel tempo di un pensiero. Oppure potrebbe azzannargli la gola recidendo le vene con le zanne; anche per questo basterebbe un semplice secondo, o anche meno.

Invece il più terribile dei demoni, il nostro principe, scopre le proprie parti vitali come un cucciolo di gatto potrebbe fare con la madre.

Indifeso.

Scoperto.

Vulnerabile.

La bocca di Doku si socchiude sulla sua giugulare, I denti affilati e letali ammiccano appena nella penombra, ma il demone si limita a succhiare la pelle calda, sorridendo per I gemiti soffocati del principe.

Indifeso; vulnerabile e completamente fiducioso.

"Doku" mugola slacciando febbrilmente I piccoli gancetti che chiudono la lunga tunica bianca del demone. Le mani del principe scivolano pallide sulla pelle più scura, disegnando con lentezza indicibile I muscoli scolpiti del petto, soffermandosi a stringere tra due dita un capezzolo eretto e duro, costringendolo a soffocare un gemito di piacere contro la sua gola calda.

Brividi percuotono l’aria, disegnando onde palpabili di tensione e desiderio e quell’altra cosa, quella che non conosco ma che sento mi sfiora in un modo caldo e piacevole risvegliando sensazioni a cui non so dare un nome.

"KOU!" il gemito fuoriesce dalle sue labbra con la forza di un urlo e le mani artigliano le natiche del principe stringendole tra le dita, spingendole con ancora più forza contro il suo stesso bacino che ondeggia allo stesso ritmo frenetico scontrandosi con quello del principe; "sei un essere malefico sai?" sussurra ridendo, la voce roca, affamata.

"Cosa c’è? La tua capacità di resistenza è già venuta meno?"

"E io che mi facevo degli scrupoli perchè sei ferito!" ribatte fissandolo negli occhi con uno scintillio malizioso "ora ti costringerò a supplicare la resa Kou!" lo minaccia prima di sollevarlo tra le braccia e deporlo con dolcezza sul letto, immobilizzandogli le gambe tra le proprie e bloccandogli con una mano I polsi sopra la testa.

"scordatelo", ma il suo tono duro e tagliente è annullata dal tradimento della sua schiena che si inarca piano sotto il rinnovato assalto delle dita curiose di Dokugaiji.

Solo due dita gli bastano per annullare la caparbietà del principe, due dita che gli sfiorano piano la guancia disegnando la linea delicata ed affilata dello zigomo, scivolando lente sulla sua gola, stuzzicandola con le unghie.

Due dita che gli accarezzano sensuali il petto, zigzagando tra le piccole ferite cicatrizzate, scivolando verso il basso rubando ansimi sempre più rochi ad ogni loro passo.

Kougaiji non ha più la forza di parlare, la testa gettata all’indietro, gli occhi chiusi e le labbra rosse e umide aperte sui sospiri sempre più frequenti che gli sfuggono dal petto.

"kou…." Sussurra Dokugaiji così piano che solo io lo posso sentire e in un modo così dolce che sento qualcosa bruciarmi nel pancino.

"Kou…" ripete liberandogli I polsi ed allungandosi per depositare una scia di baci sull’incavo morbido del gomito, sulla spalla, sulla fossetta sotto il collo e sul petto. Milioni di baci e di piccoli morsi sul petto, in un disegno disordinato.

Le mani libere del principe affondano tra I capelli scudi del suo demone, mentre I gemiti salgono di tono man mano che le labbra di Dokugaiji scendono dal petto al ventre, succhiando la pelle più chiara dei fianchi pienamente liberati dai pantaloni bassi.

Un piccolo morso dolce sul suo basso ventre e il principe rantola inarcandosi con violenza; ha gli occhi chiusi e non può vedere il sorriso trionfante del demone.

"Chi ha poca resistenza Kou?" sussurra risalendo al suo viso e baciandogli appena la punta del naso.

"Non crederai davvero che io mi impressioni per così poco vero?"; ma la sua voce continua ad essere incerta e a tremare.

"No certo che no" ribatte divertito Dokugaiji chiudendogli le labbra con le proprie in un bacio lungo e profondo. Le dita del principe si serrano con forza sulla sua schiena muscolosa attirandolo su di sé, facendo combaciare la pelle nuda dei toraci e I bacini che cominciano a muoversi uno contro l’altro.

Anche le mani di Doku ora si muovono impazzite sul corpo sottile del principe accarezzandogli freneticamente I fianchi, insinuandosi nei pantaloni del principe per afferrare il suo membro imprigionato nella stoffa.
Kougaiji spalanca gli occhi sciogliendosi dal bacio con un gemito quando la mano fresca del demone si chiude sulla sua virilità calda, stringendola tra le dita, stuzzicandola gentilmente con la punta dell’unghia.

"doku…" geme, ordina, supplica e con un gesto veloce il demone gli sfila I pantaloni liberando la sua virilità. I gemiti del principe riempiono l’aria seguendo il ritmo dettato dalle mani di Dokugaiji che scivolano su e giù sul suo membro congestionato.

C’è un sorriso strano sul viso di Dokugaiji, una luce che scintilla nei suoi occhi scuri e si mescola alla…venerazione? Con cui guarda il principe che geme e si contorce sotto le sue carezze.

Ho visto Nichan fare sesso con quella donna yoko, ma non hanno mai fatto nulla di simile; non c’erano simili vibrazioni nell’aria attorno a loro, non sentivo quel calore che mi si attorciglia qua dove dovrebbe esserci lo stomaco o il petto. Non ho mai visto una simile brillantezza nei loro occhi; eppure era lo stesso atto.

"ne hai abbastanza Kou?" domando stuzzicante.

Il principe apre gli occhi offuscati dal desiderio, sorridendo senza rispondere e sfrega la guancia contro la mano che gli sta accarezzando il viso spostandosi fino a poterne baciare il palmo, scivolando su di lui mordicchiandogli le dita sino a prendere l’indice tra le labbra, iniziando a succhiarlo e leccarlo allusivamente.

Dokugaiji si irrigidisce appena deglutendo.

"Giochi sporco Kou?" pigola imprigionando tra le labbra il membro pulsante del principe che spalanca gli occhi.

Si copiano a vicenda ripetendo l’uno sul pene bollente quello che l’altro gli fa sulle dita brividi sempre più violenti che squassano I loro corpi e gemiti sempre più frequenti ed inarticolati.

"Doku…" sussurra Kougaiji

" Supplichi?" ansima il demone sfregando con forza il proprio ventre imprigionato dai pantaloni contro la gamba nuda del principe.

"NO."

L’espressione di dokugaiji è uno spettacolo: I suo occhi scuri si spalancano per la sorpresa e la frustrazione ed anche la cicatrice che ha sul naso sembra ingrandirsi.

" Il mio è un ordine" continua Kougaiji afferrandogli l’orlo dei pantaloni e strattonandolo verso il basso.

"obbedisco" rantola il demone spogliandosi completamente e sfregando il proprio membro contro quello del principe che s’inarca gemendo contro di lui.

Gli occhi di Kougaiji si spalancano mentre il membro del demone penetra lentamente nel suo corpo, le sua mani gli affondano sulla schiena spingendolo con forza più in profondità, beandosi del gemito soffocato e roco che gli sfugge dalla bocca.

"Kou…" e in quel nome sospirato c’è tutto un mondo.

L’aria si fa densa ed avviluppante e si muove attorno a me in un vortice opprimente, le membra che ora non ho sembrano pesare infiniti chili, le viscere contratte in un unica pesante pallina e I polmoni cantano suppliche per poter respirare. Tutto scorre frenetico e violento fino ad un unico inesorabile punto e io mi sento schiacciare, mi sento vorticare, trascinare e scomporre.

Un urlo.

Un gemito roco e forte.

L’aria liquida si dissolve in mille particelle danzanti ed io mi riscopro immobile vicino alla porta.

Dokugaiji si accascia con un tonfo nel letto accanto al principe che gli appoggia la testa e un braccio sul petto.

"andare a recuperare il sutra sarebbe stato meno faticoso" borbotta.

Dokugaiji scoppia a ridere cingendogli la spalla con un braccio ed affondando la mano tra I capelli spettinati del principe "Senza dubbio".

Le vibrazioni, quelle strane, quelle indescrivibili, ci sono ancora e più forti di prima. Mi solleticano tutto quanto e mi pare che crescano col passare del tempo; epure l’atto è compiuto, perchè non scompaiono?

"Kou…" sussurra dopo un lungo silenzio

"mh" è la risposta del principe, ha gli occhi chiusi e credo che si stia per riaddormentare.

"Ti amo".

Kougaiji si irrigidisce appena, ma il dito di Dokugaiji gli si posa veloce sulle labbra, invitandolo al silenzio "Non dire nulla, non serve" gli sussurra contro la tempia.

Kougaiji annuisce stringendosi ancora di più contro di lui, intrecciando la mano con quella del demone e sfiorandole entrambe con un bacio leggero.

Le vibrazioni ridacchiano felici, danzano ancora un attimo e si sciolgono.

Il principe dorme tranquillo sul petto di Dokugaiji che gli accarezza piano I capelli e il viso.

Non c’è altro da vedere qui ora.

Posso tornare da lui riferirgli questo insolito incontro e chiedergli cosa vuol dire ti amo.

Chiudo gli occhi e penso al mio corpo e nel solito orribile secondo sono di nuovo vincolato a quella massa morbida che costituisce il mio involucro.

Due mani dalle dita sottili mi stanno tenendo stretto co forza. Troppa. Le unghi scarlatte e troppo lunghe mi penetrano nell’imbottitura.

Perchè sono tra le mani della Dottoressa Fan?

Dov’è Ni-jienin?
Dov’è il mio Nichan???

" Mettetelo giù" ordina la sua voce.

Dov’è?

" Mi chiedevo come mai avessi abbandonato tutto solo il tuo pupazzetto" ribatte l’arpia tenendomi per un orecchio. Insomma fa male! Bhe, forse non è proprio vero che fa male, dato che non so bene cosa sia il dolore, ma non è molto rispettoso nei miei confronti no?

Nichan allunga la mano e questo mostro invidioso di donna mi getta in malo modo tra le sue braccia, che si chiudono protettive attorno a me.

"Ti ho già detto che non lo devi toccare" afferma con un bel sorriso falso e cattivo sulle labbra sistemandomi comodo contro il suo petto.

Sento il suo cuore demoniaco battere contro il mio orecchio e di nuovo vengo avviluppato da quella sensazione insolita e piacevole che ho percepito nella camera di Kougaiji.

"Un pupazzo" sputa la dottoressa fan, che possa crepare!

"Si, il mio pupazzo e io gli sono affezionato, tu non riesci a trovare nemmeno la loro compagnia"

Il viso pallido della donna assume un’interessante tonalità rosso fuoco, ma se ne va senza replicare, limitandosi a sbattere la porta fino a far tremare I muri.

"Allora? Cosa hai visto?" mi sussurra mentalmente Nichan.

Ti amo.

Perchè mi torna in mente questa frase?

‘Non dire nulla, non serve’

Perchè Dokugaiji non ha voluto un contraccambio?

Per la prima volta nella mia esistenza uno strano brivido percuote il mio corpo di pezza, facendo vibrare la mia imbottitura dalla punta delle orecchie all’estremità mal disegnata delle mie zampette.

Un brivido insolito che credo si chiami paura.

Le labbra del generale che sfiorano quelle del principe.

Le mani del principe che accarezzano lente e pigre la testa di Dokugakuji.

L’aria che vibra felice. Posso davvero raccontargli una cosa del genere?

Ti amo

"Nulla" mento.

E ora? Ora che ne sarà di me che mi sono rivelato inutile?

Le dita s’insinuano tra le mie orecchie grattandomi la testa là dove più mi piace.

Ni-jienin sorride "sarà per la prossima volta" sussurra sfregando la sua barba pungente contro il pelo morbido delle mie guance.

Se nel mio corpo ci fosse altro oltre alla gommapiuma piangerei di gioia. Non mi ha gettato. Anche se sono inutile non mi ha buttato via e io ora non riesco a non sperare che questo forse sia amore.

Owari