Disclaimers: Mitsui, Sendoh e Koshino sono personaggi del grande Inoue-sama. Gli altri sono pazzoidi scappati dal manicomio ai quali ho dato rifugio politico in questa fic :p
Attenzione: Fic dedicata a tutti coloro che mi hanno sostenuta fino a qui, in particolare a Naika di cui ho sentito oggi per la prima volta la voce. Un bacione alla stylist di Kaneda, ovvero la mia gemella Seimei e un abbraccio forte alla mia sorellina Eli che fra pochi giorni mi ospiterà a casa sua. VVTTTTTTB ragazze!
Buona lettura!


Obsession

parte VII

di Yurika


Ieri ho evitato Sendoh tutto il giorno. Nonostante ciò che mi abbia detto Satori ho una paura fottuta di confrontarmi con lui e con i miei sentimenti. So di essere solo un vigliacco, ma è più forte di me. Appena scorgo, anche da lontano, la punta delle chiome di Akira sudo freddo, mi si annebbia la vista e il cuore mi batte talmente forte da sembrare voler scoppiare. Allora fuggo, nascondendomi nell'illusione di poter rimandare ancora il momento della verità.
Passo quasi tutto il mio tempo libero nel parchetto del Campus. Ormai sta arrivando l'estate ed è piacevole trascorrere le ore pigre del pomeriggio all'aria aperta. Il mio posto preferito si trova sotto un'alta quercia. I suoi rami carichi di foglie mi riparano dal calore opprimente del sole e il loro verde intenso mi ricordano gli occhi di Kaneda, colui che si è aggiudicato di diritto l'appellativo di 'mio migliore amico'.
"Sapevo di trovarti qua tesorino".
È incredibile il tempismo di questo ragazzo! Basta pensare a lui ed ecco che si materializza come un folletto dei boschi. Che sia davvero una creatura uscita dal mondo delle fiabe?
Lo osservo con attenzione. Indossa un paio di pantaloni bianchi con un disegno a tribale che scende lungo la parte esterna della coscia sinistra, una maglietta bianca con una croce rovesciata nera sul petto e lo stesso tribale dei pantaloni lungo la manica destra, un cinturone nero molto alto e al collo porta un collarino color verde acido con un'elegante M d'argento al centro.
"Satori perchè porti una M al collo? E perchè continui a chiamarmi tesorino?"
Kaneda sbuffa e si siede sull'erba di fianco a me.
"Ho impedito a te di continuare a scoparmi, ma non impedisco a me di continuare ad amarti".
Lo guardo con una nota di tristezza e lui scoppia a ridere.
"Non preoccuparti, sto bene! Siamo ancora amici e questa è la cosa più importante. Non avrò più il tuo corpo, ma almeno so che una piccola parte del tuo cuore sarà sempre mio".
"Ci puoi scommettere, bello!"
Gli occhi da gatto di Kaneda sorridono maliziosi. Mi butta le braccia al collo appiccicandosi al mio petto.
"Davvero trovi che sia bello, Hisa-kun?"
Rimango un attimo interdetto.
"Satori potrebbero vederci".
Scoppia di nuovo a ridere e si rialza in piedi.
"Tranquillo, stavo solo scherzando. Sarà meglio che vada al laboratorio ora. Non vorrei far aspettare il nostro bel modello con il rischio che qualche malintenzionato cerchi di abbordarlo".
Mi strizza l'occhio e si allontana canticchiando.
Mi alzo anch'io. Devo andare in biblioteca per cercare il materiale per una tesina. La data degli esami si avvicina paurosamente e in quest'ultimo periodo non è che mi sia dato granché da fare.
Mi sto dirigendo verso l'edificio scolastico quando sento qualcuno chiamarmi.
"Ehilà Mitsui! sei da solo? Credevo che ultimamente ti piacesse molto stare in compagnia".
Sasa si avvicina a me accompagnato da una bella ragazza dai lunghi capelli neri e dallo sguardo fiero. Soprassiedo sul tono particolare con cui ha sottolineato quel 'compagnia'. Chissà cosa avrà voluto dire?
"Stavo andando in biblioteca a cercare dei libri".
"Ah, ma certo! Immagino che sia stancante dover studiare, giocare a basket e aiutare Satori nelle sue 'sedute' al laboratorio".
Di nuovo quel tono allusivo. Lo guardo fisso negli occhi senza rispondere.
"Ma io non ti ho ancora presentato la mia fidanzata. Si chiama Yoko Ionomiya. Può darsi che tu l'abbia già vista ritratta su qualche rivista di moda. È una fotomodella molto ricercata".
Le sorrido abbozzando un saluto e lei mi risponde con cortesia affettata.
"Scusate se vi lascio, ma ora devo proprio andare".
Non so perchè, ma la loro presenza mi irrita moltissimo e non vedo l'ora di allontanarmi. Mentre sono già a metà del vialetto che porta alla biblioteca, sento Sasa richiamarmi.
"Ah, Mitsui! spero che ti sia piaciuta la frutta".
Mi giro di scatto, ma vedo che i due mi voltano le spalle andando nella direzione opposta alla mia.
Quel maledetto bastardo me la pagherà molto cara!

Sono sotto la doccia. Sento provenire dall'altra stanza la musica di una canzone. Akira deve aver messo su qualche cd. Mi concentro ascoltando attentamente. Sono gli U2: Sunday bloody sunday. Sorrido. Adoro questa canzone e Akira lo sa molto bene, visto che gliela faccio ascoltare in continuazione. Esco di fretta dal bagno con l'accappatoio indosso. Sendoh mi guarda con aria allegra e anch'io mi sento in pace. È vero, non ci siamo ancora chiariti, ma non mi sono mai sentito tanto tranquillo e rilassato come ora. Perchè nonostante quello che è successo mi cerca ancora. Perchè mi è sempre accanto senza farmelo pesare. Perchè ha capito che ho bisogno di tempo e non mi mette fretta.
Sono ormai vestito quando Kaneda entra in camera senza bussare, come al solito.
"Che fate di bello voi due?"
Si guarda un attimo intorno con espressione delusa.
"E io che speravo di cogliervi in qualche momento di intimità".
Sendoh si mette a ridere mentre io, con il viso in fiamme, gli lancio dietro qualche insulto.
"Dai, non ti scaldare, tesorino. Sono solo venuto a farvi un salutino".
In quel momento si spalanca la porta e un tornado si abbatte su di noi.
"SATORIIIIIIIIII!!!!!!"
Ma che cavolo, hanno preso questa stanza per la loro sala giochi? Possibile che non abbiano ricevuto un minimo di educazione 'sti due?
Kaneda, che si era seduto sul mio letto, sobbalza dallo spavento cadendo rovinosamente in terra.
"C-che ho fatto stavolta?"
"Sei solo uno schifoso maledetto e io ti odio!!!"
C'è qualcosa che non va. Questo non è il solito litigio giornaliero tra quei due strani amici.
Wakashimaru è completamente rosso in viso con gli occhi iniettati di sangue. Sembra sconvolto, le mani contratte, la bocca sfigurata dall'ira.
Kaneda impallidisce visibilmente e apre e chiude la bocca senza emettere alcun suono come in cerca di aria per respirare.
"Taz che diavolo ti prende?"
Tadashi si gira verso di me e la sua rabbia sembra centuplicare. Un brivido mi percorre la schiena.
"Tu stai zitto! Non hai alcun diritto di rivolgermi la parola! Io mi fidavo di te, credevo che fossimo amici. Pazienza per quello spilungone dal sorriso ebete..."
Indica Sendoh, il quale solleva appena un sopracciglio senza replicare.
"... ma da te non mi aspettavo una cosa del genere!"
"Si può sapere cosa diavolo avremmo fatto?"
"Smettila di fare il finto tonto! Sasa mi ha raccontato tutto dei vostri incontri nel laboratorio di pittura! Siete delle bestie disgustose, non voglio più rivedervi!!!"
I capelli chiari, bagnati di sudore, gli si sono attaccati alla fronte e gli occhi sono riempiti di lacrime trattenute a fatica. Lui e Satori rimangono a fissarsi in silenzio per qualche istante, poi, rapido come è venuto, Wakashimaru scompare.
Sendoh è allibito.
"Ma cosa diamine....?"
"Era sconvolto, ma non ce l'ha davvero con voi. Non preoccupatevi".
Akira si volta verso Kaneda che è ancora seduto per terra. Ha lo sguardo rivolto a terra e trema leggermente.
"Cosa vuol dire che non ce l'ha con noi? A me sembrava parecchio arrabbiato".
"E' arrabbiato con me, ma non conosce tutta la storia".
Stringe le mani a pugno e serra le labbra in una linea sottilissima.
"Quel fottuto stronzo dovrà vedersela con me!"
Detto questo si alza e si precipita fuori dalla stanza.
"Sendoh dobbiamo fare qualcosa, quei due sono sconvolti! Tu pensa a Wakashimaru, io vado dietro a Satori".
Akira annuisce e insieme usciamo di corsa.
Girò a casaccio per il Campus per una buona mezz'ora finché, vicino al parchetto, non sento la voce alterata di Satori che sta urlando contro qualcuno.
"Maledetto, come hai potuto farmi questo? Cosa c'entrava lui?"
Mi dirigo, non visto, nella direzione da cui provengono quelle parole. mi nascondo dietro un albero e osservo la scena in silenzio. Kaneda tiene per il collo della maglia sbraitandogli in faccia un impassibile Sasa.
"E' solo colpa tua Kane-chan. Ti avevo detto che in un modo o nell'altro mi sarei vendicato".
"Brutto figlio di puttana!!! Perchè non mi lasci in pace una volta per tutte?"
Kaneda lascia andare l'altro ragazzo e si appoggia al tronco di un albero con espressione stanca. Yukito gli si avvicina e gli passa una mano tra i capelli.
"Lo sai bene il perchè. Voglio renderti felice Kane-chan e l'unico modo è quello di farti capire che senza di me tu non sei nulla".
Satori colpisce la mano di Sasa allontanandola da sè.
"Non dire assurdità, come potrei mai essere felice con una persona abietta come te? Io non ti amo e non ti amerò mai!"
Gli occhi di Yukito si trasformano in due fessure di un blu profondo.
"Già, perchè tu ami quell'idiota dal volto sfregiato, vero? Ma non ti accorgi che ti sta solo usando? Quello che vuole veramente non sei tu, ma il suo bel compagno di stanza! Appena si accorgerà di essere ricambiato ti abbandonerà come si fa con un vecchio cane diventato inutile. E poi cosa ti rimarrà? Anche il tuo caro amico Wakashimaru non ti vuole più tra i piedi".
"E di chi è la colpa di questo?"
"Non cercare di scaricare la responsabilità su di me. Hai fatto tutto da solo. Io l'ho solo aiutato ad aprire gli occhi su che genere di persona sei realmente".
Il labbro inferiore di Kaneda si contrae in piccoli spasmi e la sua testa si abbassa mortificata.
"Non fare così Kane-chan. Quello è solo uno stupido. Non capisce il tuo reale valore. Solo io posso capirlo, solo io posso amare questa piccola perversa creatura. Solo io riesco a farti gemere e urlare come una puttanella in calore".
Yukito preme il suo corpo contro quello di Satori, intrappolato dal tronco dell'albero alle sue spalle e lo bacia furiosamente.
"Sei mio, sei mio, sei solamente mio. Torna da me Kane-chan, smettila di resistermi. Perchè stai facendo soffrire tutti e due a questo modo?"
Le labbra lascive di Sasa passano sul viso e sul collo di Satori, senza che questi reagisca.
Sto per decidermi a intervenire per dare una bella lezione a quel bastardo pervertito quando Kaneda lo allontana da sè con uno strattone e lo colpisce alla mascella con un pugno mandandolo a terra.
"Non osare mai più toccarmi, mi fai schifo!"
Se ne va senza voltarsi mentre Yukito continua gridargli dietro.
"Tanto lo so che prima o poi tornerai da me! Non potrai farne a meno!"
Seguo Kaneda che gira senza meta cercando di calmarsi. Alla fine si ferma mostrandomi le spalle.
"Per quanto tempo hai intenzione ancora di venirmi dietro?"
"Pensavo fino a che non ti stanchi e non crolli a terra esausto".
"Oh, e così credi di avere più resistenza di me?"
"Modestamente credo di essere imbattibile in quel campo".
Si gira rivolgendomi un mesto sorriso.
"Hai ascoltato la nostre 'conversazione'?"
Annuisco.
Kaneda volge lo sguardo al cielo.
"Chissà che shock per te scoprire che Sasa non è così etero come cerca di dimostrare".
"In effetti.... e pensare che mi ha anche presentato la sua fidanzata pochi giorni fa!"
China il volto a terra.
"E così hai conosciuto Yoko".
"Già".
Rimane qualche minuto in silenzio.
"Yukito non è proprio gay. Credo sia bisessuale, ma non ne sono sicuro. In effetti pare che io sia stato l'unico ragazzo con cui abbia avuto a che fare".
Di nuovo quel sorriso triste.
"Dice che le ragazze lo divertono e che i ragazzi non lo interessano. L'unico che vuole sono io. Abbiamo avuto una breve relazione l'anno scorso, ma io ero infelice perchè lui continuava a divertirsi con altre fanciulle. Per non parlare di Yoko! Quando stava con me non faceva che parlarmi di quanto fosse figo poter sfoggiare una fidanzata come lei, totalmente stupida e condiscendente, ma bella da togliere il fiato. Non è finita tanto bene. È da allora che continua a darmi il tormento. Si è fissato col fatto che io sia un oggetto di sua proprietà e non vuole dividermi con nessun altro".
Alza gli occhi verdi su di me con uno sguardo quasi folle che mi spaventa.
"Io lo odio per quello che ha fatto. Non mi interessa se fa soffrire me, ma non gli perdonerò mai di aver fatto star male Tadashi. Aiutami Mitsui, perchè sento che in questo momento potrei anche ucciderlo!"
Rimango immobile per alcuni secondi non sapendo cosa fare. Poi mi avvicino a lui e lo circondo in un abbraccio. Kaneda si abbandona sul mio petto scoppiando in pianto dirotto.

Quando torno nella mia stanza, Sendoh mi sta aspettando sdraiato sul suo letto. Appena mi vede entrare si tira su e mi fa sedere vicino a lui.
"Sei riuscito a trovare Satori?"
Gli faccio un cenno affermativo con la testa. Akira sospira di sollievo.
"Per fortuna, ero preoccupato da morire! Anch'io ho trovato Wakashimaru. Era a pezzi, piangeva come un bambino! Ho lasciato che si sfogasse lanciando insulti vari a noi tre e a tutto il mondo in genere. Quando si è calmato ho provato a spiegargli che Satori non ha fatto nulla di male, che quello che è successo è stato solo per aiutare noi due. Credo abbia capito, ma ci è rimasto male lo stesso. Quel povero ragazzo è completamente cotto di quella testa matta!
Perchè non dici niente? Hai una faccia orribile! Cosa è successo?"
Ha ragione, sono stanco. Stanco e demoralizzato. Comincio a parlare, ma pronunciare ogni singola sillaba mi crea uno sforzo insostenibile.
"Sai perchè Sasa è andato a riferire di noi tre a Wakashimaru? Perchè lui ha avuto una relazione con Satori l'anno scorso. Ormai è finita, ma pare che non l'abbia presa affatto bene. È da un bel po' che continua a tormentare Kaneda cercando di costringerlo a tornare con lui".
"Cavoli! Ora capisco perchè ti stava sempre intorno! Era geloso delle attenzioni che ti riservava Satori".
"C'è di più".
Gli riferisco il breve racconto di Kaneda. Quando smetto di parlare mi sento la testa pesante e avrei solo voglia di mettermi a dormire per non risvegliarmi mai più.
"Che bastardo!!! Ma come ha potuto comportarsi con lui in quel modo?"
Lo guardo con occhi spenti e gli dico con voce atona:
"Lo pensi davvero?"
"Certo che lo penso davvero! Perchè dovresti dubitarne?"
"Allora cosa pensi di quello che tu hai fatto a me? O di quello che io o fatto a Satori? Ti sembra tanto diverso?"
Sembra stupito.
"Certo che è diverso! Tu non hai mai trattato Satori come una cosa, gli vuoi bene e glielo hai sempre dimostrato. E poi non vedo cosa c'entro io".
Mi alzo infuriato.
"Come sarebbe che tu non c'entri? E quello che è successo due anni fa allora? Non te ne ricordi nemmeno più?"
Un'espressione ferita gli si dipinge sul bel viso.
"E così per tutto questo tempo tu hai creduto che io avessi approfittato di te?"
"Perchè, non è così forse?"
"No che non lo è!"
Anche lui si alza e si mette a fronteggiarmi.
"Quello... quello che è successo è stato tutto un equivoco! Bè, non proprio un equivoco, però... forse è meglio se ti spiego dall'inizio. All'epoca io stavo con Koshino, ma da tempo le cose tra di noi non funzionavano. Poi quando ti ho visto per la prima volta nella partita contro lo Shoyo... per me è stato amore a prima vista. Da quel giorno non ho fatto altro che sognare di te. Ogni volta che potevo venivo ad assistere alle partite dello Shohoku solo per poterti vedere giocare. Persino durante lo scontro che ci ha visto su fronti opposti spesso mi sorprendevo a seguire ogni tuo movimento. Koshino aveva notato qualcosa. Diceva che ero strano, che sembravo diverso da prima. Aveva ragione, così un giorno ho provato a spiegargli che tra noi era finita. Lui è come impazzito. Ha cominciato ad urlare che non potevo abbandonarlo perchè altrimenti ne sarebbe morto. Ha anche aggiunto che se mi avesse visto in compagnia di qualcun altro si sarebbe suicidato. Non so se facesse sul serio, ma come atto dimostrativo si è anche tagliato un polso con un coltellino davanti a me. Io mi sono spaventato da morire, così decisi di rinunciare a te almeno finché non avessi trovato una soluzione per lasciare Koshino senza che ci fossero spiacevoli conseguenze. Ma quando è stata organizzata quella partita nella tua palestra... averti così vicino e non poterti toccare è stato straziante! Alla fine non ci ho visto più e quando ho notato che eri rimasto indietro e che tutti gli altri erano già nello spogliatoio ho agito d'istinto. È stata la voce di Hiroaki a riportarmi alla realtà. Se ci avesse beccati in quel momento non so cosa sarebbe successo. Così non ho potuto fare altro che correre da lui, lasciandoti senza una spiegazione. Ho provato a incontrarti varie volte, dopo, ma tu sembravi volermi evitare come la peste. Io pensavo che ti fossi pentito di esserti lasciato andare ad un momento di debolezza e così non ho insistito più di tanto. Quando mi hanno offerto di entrare all'Università S credevo di impazzire dalla gioia! Gli dei mi avevano concesso un'altra opportunità per poterti stare accanto.
Credimi, non ho mai pensato a te come a un semplice passatempo. Io ti amo Hisashi, non potrei fare nulla che ti potesse ferire".
È dalla parte di discorso sul suo amore a prima vista per me che sono scoppiato in singhiozzi e adesso mi ritrovo cullato tra le sue braccia.
Lo amo da impazzire! Ed è mio! Se morissi ora saprei almeno di non essere vissuto invano.
"Sei uno stupido Hisa-chan. Come hai fatto a non accorgerti che ero completamente ai tuoi piedi?"
Finalmente ho smesso di piangere, ma non ce la faccio ancora a parlare. Ho solo voglia di stringermi al suo corpo e dormire nel suo calore. Lui sembra capirlo e, dolcemente, mi aiuta a spogliarmi e mi infila sotto le lenzuola. Anche lui entra nel letto vicino a me. Ci addormentiamo uno nelle braccia dell'altro.

FINE SETTIMA PARTE




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