Disclaimers: Mitsui e Sendoh appartengono a Inoue sensei, gli altri a me.
Attenzione: dedico questo capitolo a Malinka che mi ha suggerito di scrivere una threesome. Un grazie di cuore a Seimei, mia gemella e stylist ufficiale di Kaneda Satori.
Buona lettura!


Obsession

parte VI

di Yurika


I giorni passano, ma la situazione non cambia. Sendoh continua a torturarmi diventando, ogni volta, sempre più audace. Io gli resisto per poi andarmi a sfogare tra le braccia di Satori.
"Hisa-kun, quando fai l'amore con me è a lui che pensi?"
Siamo sdraiati nel suo letto. La mia testa poggia sul suo torace e il mio braccio lo tiene stretto alla vita. Satori, con il busto leggermente sollevato sui cuscini, mi carezza i capelli intrecciandone le ciocche tra le dita.
Alla sua domanda mi sollevo un po' facendo leva sui gomiti per poterlo guardare negli occhi.
"No angelo mio! Ti assicuro che in quei momenti è solo a te che penso!"
Credimi Kaneda, ti prego, credimi! Solo quando sono dentro di te riesco a trovare la pace dal tormento che mi assilla giorno e notte: il sorriso della persona che amo. Solo riempiendo le orecchie dei tuoi sospiri, il naso del tuo odore, gli occhi della tua figura, la bocca del sapore della tua pelle la mia mente cessa il suo costante lavorio e, stremata, riposa. Credimi Kaneda, ti prego!
"Non mi lasciare!"
Lo stringo forte tempestandolo di baci cercando di imprimergli il mio marchio su tutto il corpo alabastrino. Satori ride mentre lo bacio e i suoi occhi scintillano di pura gioia.
Sono io a chiederti di non lasciarmi? E con quale coraggio? Quando, completamente annientato, vengo da te solo per provare a dimenticare un altro e tu, paziente, mi accogli con una carezza gentile e lo sguardo amorevole. Tu mi ami e non mi chiedi nulla in cambio, io non ti amo e ti chiedo di non abbandonarmi. Sono un mostro di egoismo. Non so più da quanti giorni non riesco a guardarmi in uno specchio senza provare un senso di profondo disgusto. Sento la tua presenza vicina in ogni momento anche se fingo di non vederti o di non ascoltarti. So sempre dove sei e cosa stai facendo. Tu, povera vittima, rimani immobile ad aspettarmi mentre io ti giro intorno come un'aquila predatrice fa con il leprotto impaurito.
È vero, amo un altro. Ma non ti sto mentendo quando dico che ho bisogno di te. Kaneda, tu sei per me l'oasi nel deserto che incontra l'assetato impazzito per i troppi miraggi a cui ha creduto. Dubita di tutto se vuoi, ma non dubitare del mio affetto per te. Ti sarò per sempre grato per ciò che stai facendo, per essere ciò che sei.
Facciamo l'amore ripetutamente. Non sono di certo tenero con lui, ma Kaneda non si lamenta mai, si abbandona ai miei amplessi con una generosità commovente. In questo momento mi rendo conto che una piccola parte di me è sinceramente innamorata di lui. Ma allora perchè non è il suo viso che mi compare ogni volta che chiudo gli occhi? E perchè non è la sua voce che mi fa sobbalzare squassando il mio corpo di violenti brividi? Eppure lo vorrei tanto...

"Mitsui mi hai mentito".
Che gli prende ora? Stavamo parlando tranquillamente del più e del meno, perchè se n'è uscito con questa frase?
"Ma che dici Sendoh?!? Quand'è che ti avrei mentito?"
"Quando mi hai detto che fra te e Satori non c'era nulla".
Pare affaticato, come se soltanto per pronunciare quelle parole gli costasse uno sforzo immane.
"Di fatti è così".
"Smettila di dire bugie! So che è da lui che vai appena hai un momento libero e non venirmi a raccontare che vi vedete solo per giocare a carte. So molto bene anche COSA fate".
I suoi occhi mi bruciano per le accuse che sottintendono, il suo volto sempre così sereno è trasfigurato dall'ira. Oh, che voglia che avrei di gettarmi ai suoi piedi chiedendogli perdono con voce rotta dai singhiozzi! Ma perdono per cosa? In fondo, non sto facendo altro che eseguire su Kaneda il progetto che Akira aveva per me.
"Non sono affari tuoi, mi devi lasciare in pace, chiaro?"
Ringrazio gli anni che ho passato facendo il teppista per avermi insegnato a modulare la voce in questo (falso) ringhio minaccioso.
Sendoh sembra un po' spaventato, ma il timore lascia ben presto lo spazio ad una rabbia ancora più sorda e violenta.
"Allora è così che stanno le cose! È lui che vuoi! Perchè? In che cosa lui è migliore di me? Non capisci che stai sbagliando? Io e solo io sono l'uomo adatto a te!"
Mi afferra i polsi e mi sbatte contro il muro, premendo il suo corpo sul mio e baciandomi violentemente. Se volessi potrei scaraventarlo via da me, ma non ne ho la forza. La sua lingua prepotente riempie di sè la mia bocca facendomi quasi soffocare. Non riesco a trattenere i sottili gemiti che mi escono dalla gola. Dei, lo so che dovrei mettere fine a tutto ciò, ma vi prego lasciatemi almeno questo! In fondo non è che un semplice bacio, ma per me è tutto, per me è la vita stessa. Solo per questi pochi secondi lasciate che io mi illuda che lui possa essere mio, poi, appena le sue labbra morbide lasceranno le mie, tutto tornerà come prima. 
E così è. Non appena Sendoh si stacca per riprendere fiato lo guardo con aria impassibile come se ciò che era appena avvenuto non mi riguardasse affatto.
"Vattene subito".
Il mio è solo un sussurro perchè non ho neanche più cuore per gridare. Akira non se lo fa ripetere due volte ed esce dalla stanza sbattendo la porta.
Mi lascio scivolare con la schiena contro la parete fino ad accucciarmi sul pavimento e rimango lì per non so quanto con gli occhi sbarrati nel vuoto.
Il ricordo di due occhi luminosi mi riporta alla realtà. Kaneda! Solo lui può aiutarmi!
Mi alzo di scatto e guardo l'ora. Dovrebbe ancora essere al laboratorio di pittura. Velocemente esco di casa e scatto verso il deposito che si trova vicino all'ala dell'università riservata all'Accademia di Belle Arti e che è stato adibito a laboratorio per i giovani artisti.
Appena entrato lo vedo. È l'unico ragazzo rimasto a dipingere, gli altri devono essersene già andati. Mi avvicino a lui e lo afferro da dietro mentre lui, che non si era accorto della mia presenza, per lo spavento fa cadere la tavolozza dei colori.
"Hisa-kun così mi farai venire un infarto! Non credi che io sia troppo giovane e carino per morire?"
Non gli rispondo, ma lo volto verso di me baciandolo per tutto il viso, dalla fronte al naso e alle guance, risalendo sul naso per poi ridiscendere sulla bocca.
"Se vi disturbo basta dirmelo e me ne vado".
Mi volto di scatto. Non è possibile! Come avevo fatto a non vederlo? Su una pedana rialzata Sendoh, completamente nudo, ci guarda con le mani abbandonate sui fianchi. Probabilmente, anzi, sicuramente era qui per fare da modello per il quadro di Satori e così ha visto tutto! Sono preda del panico più assoluto.
"Ma no, che dici? Anzi, direi che potresti anche unirti a noi".
"Kaneda sei impazzito?"
"Perchè mai tesorino? In fondo, non sei venuto qui solo per divertirti? Penso che in tre il divertimento sarà raddoppiato".
Sto per mettermi a inveire sulla stupidità di quel ragionamento quando la voce tranquilla di Akira mi fa perdere del tutto il lume della ragione.
"Io credo che Satori abbia ragione".
Rimango a bocca aperta a guardare Sendoh che si avvicina a Satori e lo bacia con foga. Kaneda si stacca dalle labbra dell'altro e, afferrandomi per una manica, mi porta più vicino a loro e si avventa sul mio collo succhiandolo e mordicchiandolo. Le mani di Akira corrono lungo il corpo di Satori spogliandolo. Ogni tanto il ragazzo dai capelli viola smette di occuparsi di me per aiutare l'altro a togliergli i vestiti. Quando anche lui è nudo mi sorride malizioso e mi toglie la maglietta, mentre Akira mi slaccia i pantaloni. Ben presto ci troviamo tutti e tre privi di indumenti e sdraiati per terra in un groviglio di membra. Kaneda mi bacia la bocca e Akira traccia con la lingua complicate geometrie sui miei addominali. Ormai non capisco più niente, bacio e accarezzo tutto ciò che mi trovo vicino. Sendoh raggiunge la mia erezione e posa piccoli baci su tutta la sua lunghezza. Satori, accortosi di ciò che sta succedendo, si pone col viso di fianco a quello di Akira. Insieme leccano la punta sensibile del mio sesso facendo in modo che le loro lingue vengano a trovarsi spesso a contatto. Sono totalmente preda del piacere e gemo senza ritegno invocando entrambi i nomi dei miei amanti. Ad un tratto sento che Sendoh si stacca da me e Kaneda ne approfitta per accogliermi completamente. Il ragazzo più alto si porta dietro all'altro e, dopo avergli lubrificato l'apertura con la saliva, lo penetra guardandomi dritto negli occhi. Io e Akira non facciamo che fissarci per tutta la durata dell'amplesso, lui affondando in Kaneda e questi succhiandomi con forza. Raggiungiamo il culmine insieme in una sincronia mai sperimentata prima. Rimaniamo per alcuni attimi senza fiato. Mi vedo circondato dalle persone che amo di più al mondo, da una parte il mio angelo dai capelli viola e dall'altra la mia ossessione dal sorriso ammaliatore. Questo pensiero riaccende il fuoco della mia passione. Con uno scatto di reni mi porto sopra a Satori e lo penetro con una sola spinta, scivolando sul seme di Sendoh. Quest'ultimo ci raggiunge in un attimo e si mette dalla parte della testa di Kaneda abbassandosi a baciarlo in bocca e a stuzzicargli i capezzoli con le sue dita lunghe. Siamo di nuovo travolti dal nostro godimento.


Un ragazzo passa in quel momento vicino al laboratorio di pittura. Incuriosito dai rumori che sente provenire da lì, si avvicina alla porta. Rimane qualche secondo a guardare impassibile la scena. Poi una mano si stringe spasmodicamente alla porta, tanto da fargli diventare le nocche completamente bianche, e i denti gli affondano nel labbro inferiore facendolo sanguinare. Dopo una breve riflessione, la bocca gli si stende in un sorriso perfido. Il ragazzo si asciuga il rivoletto rosso che gli scende lungo il mento e si allontana.


Vengo nel corpo di Kaneda con un urlo animalesco. Mi accascio al suolo cercando di regolarizzare il respiro. Chiudo gli occhi. La testa mi gira da morire! Un corpo caldo si accosta al mio. Mani delicate mi accarezzano per tutto il corpo. Labbra fresche lambiscono la mia pelle. Rimango con gli occhi chiusi. Non voglio svegliarmi da questo sogno meraviglioso. Ancora mani e labbra e lingua e saliva. E una voce.
"Prendimi Hisashi".
Apro gli occhi fissandoli in quelli velati dell'altro ragazzo. Lo bacio dolcemente facendolo sdraiare sulla schiena. Sfioro il suo sesso teso mentre lo penetro delicatamente con le dita. Quando i suoi gemiti mi annebbiano la vista entro in lui senza fretta. Comincio a muovermi con ritmo ipnotico.
"Di più Hisashi... più forte!"
Aumento le spinte e lo sento gridare il mio nome. Senza che me ne accorga, calde lacrime mi scorrono sul viso.
"Akira... Akira... Akira..."
La mia voce è rotta dai singhiozzi. Vengo per la terza volta mentre sento il liquido di Sendoh spargersi sui nostri ventri. Mi rifugio nell'abbraccio rassicurante di quel ragazzo bellissimo che sto ancora piangendo. Sendoh mi stringe forte accarezzandomi la schiena e mormorandomi all'orecchio:
"Amore mio... amore mio..."
Solo quando, ormai ripresomi, ci alziamo per rivestirci noto l'assenza di Satori.

Torniamo alla nostra casa in silenzio. Per tutto il tragitto mi sono ripetuto in testa che adesso non avevo voglia di pensare a ciò che era accaduto, non avevo la forza per analizzare gli ultimi avvenimenti, avevo solo bisogno di una dormita.
Rientrati in camera, trovo sul mio letto una cosa che mi lascia alquanto perplesso. Qualcuno ha lasciato una banana in mezzo a due prugne e un biglietto con su scritto 'Se mi trovi sarò tuo'.
Aggrotto le sopracciglia irritato.
"Che scherzo cretino!"
Con una manata scaravento i tre oggetti per terra. Akira si avvicina e mi sfiora la guancia con la mano.
"Non te la prendere, dai. Ora andiamocene a dormire, ok? Buona notte".

Appoggia le labbra sulle mie e io mi ritrovo a pensare che mai bacio sia stato più delizioso.

La mattina dopo mi alzo prestissimo. Quando esco dalla stanza Sendoh sta ancora dormendo. Non sono ancora pronto per affrontarlo. Busso alla porta della stanza di Kaneda. Si sente il rumore di un tonfo e dopo qualche istante il ragazzo dagli occhi verdi mi compare davanti con espressione assonnata.
"Tesorino, ma è l'alba! Cosa...?"
"Ti devo parlare. Ti aspetto fra 10 minuti giù di sotto".
Non gli do il tempo di replicare che mi sono già dileguato.
Dopo un quarto d'ora sento uno strano sferragliamento accostarmisi da dietro. Chi cavolo sta facendo tutto sto casino? Mi volto.
"Kaneda! Dovevo immaginarmelo che eri tu".
Il giovane playmaker indossa una camicia rossa stropicciata con le maniche a 3/4, pantaloni stretti in eco-pelle neri, anfibi alti fino al polpaccio slacciati e un armamentario di catene, catenine e catenelle ai polsi, al collo e alla vita.
"Hisa-kun spero che sia importante, altrimenti dovrai rispondere del grave atto di avermi buttato giù dal letto all'alba di domenica!"
"Possiamo sederci un attimo?"
Kaneda annuisce e ci sediamo sul divano.
"Perchè te ne sei andato ieri sera?"
"Perchè ormai la mia parte l'avevo fatta. Era tempo che voi due steste un po' da soli".
"Ma non capisci che ora sarà tutto più complicato?"
"A parte che non vedo proprio come possa essere più complicato di come già era.... E comunque non vedo dove stia il problema. Tu lo ami, lui ti ama, direi che non vi resta altro che mettervi insieme e avere una lunga vita felice e zuccherosa".
"Lui non mi ama affatto!"
"Ma allora sei più stupido di quanto in genere dimostri! Ma non lo vedi che è pazzo di te? Ieri pomeriggio si è precipitato come una furia nel laboratorio sbraitando qualcosa sul fatto che è lui l'unico uomo che può renderti felice e che non rinuncerà mai al suo amore per te, quindi avrei dovuto rassegnarmi e bla bla bla".
"Cosa ha detto? Ma come... e lui... e tu...?"
"Io gli ho risposto che ero perfettamente d'accordo con lui e che lo avrei aiutato a conquistarti".
"Tu COSA?????"
"Va bene, lo ammetto, me la sono tirata un po' perchè in realtà sapevo che tu eri già stato conquistato da un bel pezzo".
"Ma allora ieri tu l'hai fatto solo...."
"Solo per dimostrare che non potete fare a meno l'uno dell'altro? Complimenti Hisa-kun, ci sei arrivato! Hai vinto una bella bambolina".
Così dicendo Kaneda tira fuori da non so dove un pupazzetto che rappresenta il personaggio della Warner Taz.
"Satori, ma tu vai sempre in giro con quel coso?"
"Certo, è il mio pupazzo preferito! Non lo trovi dolce e adorabile?"
Se lo stringe sul viso cullandolo teneramente.
"Tu sei malato!"
Kaneda mostra uno dei suoi famosi broncetti.
"E tu sei un insensibile. Pensandoci bene, Taz lo tengo per me. Nessuno è degno di poterlo avere, neppure tu, tesorino".
Scoppio a ridere scompigliandogli i capelli.
"Sei pazzo, ma un pazzo meraviglioso!"
Kaneda mi fa una linguaccia, poi torna serio.
"Vedi di spiegarti una buona volta con quel ragazzo. Se vai avanti così lo farai ammattire e io non voglio avere concorrenti per il premio 'Folle più sexy dell'anno'. Un'altra cosa. Da ora in poi ti proibisco di cercare di infilarti di nuovo nel mio letto. Se avrai bisogno di sfogare le tue voglie credo che il carciofino sarà molto lieto di aiutarti".
Gli sorrido mormorando un mesto 'Grazie'.
Lui si alza dal divano e sta per andarsene quando lo richiamo.
"Satori! Se non avessi conosciuto Sendoh prima di conoscere te... bè, penso che le cose sarebbero andate molto diversamente".
Kaneda mi osserva in silenzio un secondo, poi sospira e si porta una mano alla fronte con gesto tragico.
"E' il destino della mia misera vita non arrivare mai in tempo".
Mentre esce dalla stanza, ringrazio gli dei per avermi fatto trovare sulla mia strada un ragazzo come lui.

FINE SESTA PARTE


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