DDisclaimers: Mitsui e Sendoh appartengono a T.Inoue, tutti gli altri squilibrati a me.
Avvertenze: fic dedicata ad Amberyl, la mia gemella di pairings.
Buona lettura!
Obsession parte
III
di Yurika
La mattinata trascorre tranquillamente con la ripresa dei corsi. All'ora di pranzo ci ritroviamo tutti in mensa a discutere sul programma degli allenamenti pomeridiani.
Finito il pasto mi ritiro in camera a studiare un po'. Akira deve andare in segreteria per sistemare la sua documentazione, Kaneda è rinchiuso nel laboratorio artistico a creare la sua nuova opera e Tadashi si è fermato in biblioteca a lavorare su una relazione. In pratica, posso starmene un po' in pace.
Verso le quattro torna Sendoh, ma non abbiamo il tempo di chiacchierare perchè ci dobbiamo recare in palestra.
"Qui non è consigliabile arrivare in ritardo. Il capitano Asada non è come Uozumi, se non fai esattamente ciò che ordina è capace di farti rimanere in panchina per metà del campionato".
"Avevo notato che non è una persona molto 'elastica'".
Una volta uscite dagli spogliatoi, le matricole vengono fatte schierare di fronte all'allenatore per la presentazione.
"Il mio nome è Satoshi Kanaya, ma voi mi chiamerete coach Kanaya. Spero che sappiate che la pallacanestro che viene giocata all'Università S non è quella a cui eravate abituati alle scuole superiori. Qui ci vuole impegno, costanza e disciplina. Se viene a mancare una di queste componenti, potete anche dire addio alla squadra. Dovrete impegnarvi sempre al massimo e sputare sangue per poter accedere al quintetto base. Inoltre, non voglio prime donne nel mio team: il punto segnato da un giocatore è il punto segnato dalla squadra intera che comprende sia il capitano che l'ultimo membro della panchina. Le bravate che servono per mettersi in mostra qui non sono tollerate".
Pronunciando l'ultima frase l'allenatore si volta per un istante verso Sasa che regge tranquillo il suo sguardo.
"Capitano Asada, forma due squadre in cui inserire i nuovi arrivati, così vediamo di che pasta sono fatti".
"Sì coach!"
Io vengo escluso dalla scelta dei giocatori. Potrò rimanermene in panchina ad osservare il livello delle matricole.
Satori è capitato insieme a Sendoh e al vicecapitano Noda, mentre dell'altro schieramento fanno parte Sasa e Wakashimaru.
Satori è quasi irriconoscibile. Quando entra in campo si trasforma completamente. I capelli viola sono trattenuti da una larga fascia bianca, gli occhi sono di un color verde torbido e non c'è traccia dell'atteggiamento ironico che di solito lo contraddistingue. Anche Wakashimaru sembra diverso. L'aria sicura e tranquilla, i movimenti calibrati alla perfezione, nulla fa pensare che quello sia uno dei ragazzi più impulsivi e irascibili di tutto il Campus.
La partita è a dir poco avvincente, tutti i giocatori sono molto agguerriti. Sendoh si trova spesso ad avere a che fare con il Noda che gli dà parecchi grattacapi, ma la sua classe è sempre inconfondibile. Anche altre due matricole non sono proprio niente male. Di sicuro lo scontro più entusiasmante, però, è quello fra i due playmaker: Satori e Sasa.
C'è sempre stata una grande rivalità fra quei due, specialmente perchè, appena arrivato, Kaneda ha soffiato il posto di titolare a Yukito. Satori è quasi imprendibile, scivola velocissimo tra gli avversari, è molto difficile riuscire ad intercettarlo. Sasa gioca più sulla sua abilità nel palleggio e nei passaggi veloci. Spesso si lascia avvicinare pericolosamente dall'avversario dandogli l'illusione di poter prendere la palla per poi spiazzarlo con una finta o un'improvvisa stoppata.
Quello di Yukito è un gioco rischioso e, spesso, anche falloso; quello di Kaneda, invece, è più tranquillo e pulito. Volendo si potrebbe accostare il modo di giocare di Sasa ad una fiamma che si muove in imprevedibili volute e che tutto travolge, mentre quello di Satori alle acque di un ruscello sinuose e sfuggenti.
La partita termina con la vittoria per due punti della squadra di Sendoh. Il coach sembra molto soddisfatto e si complimenta con tutti i ragazzi.
Un po' in disparte scorgo Sasa che parla all'orecchio di Satori. Vedo quest'ultimo irrigidirsi mentre l'altro si allontana. Kaneda rimane fermo così per qualche istante finché non si accorge che lo sto osservando e mi sorride strizzandomi l'occhio come per tranquillizzarmi per qualcosa.
Chissà cosa gli ha detto Sasa? Yukito non è persona da accettare la sconfitta facilmente.
Il vicecapitano si avvicina a Sendoh per fargli i suoi complimenti.
"Allora erano vere le voci che avevo sentito su di te. Sei davvero molto bravo. Quest'anno saremo un team imbattibile".
"Grazie Noda. In realtà ho penato parecchio per stare dietro al vostro ritmo, oggi. Però sono molto contento, credo proprio che mi divertirò qui".
"Bè, la vita qua non è tutta rose e fiori, ma non mancano di certo le occasioni di divertimento. A proposito! Stasera ci sarà la festa di inizio anno organizzata dal Campus. Ci verrai?"
"Una festa? Non ne sapevo nulla".
Non riesco a sentire il seguito della conversazione perchè la mia attenzione viene richiamata da Sasa che mi sta parlando.
"Peccato che tu oggi non abbia giocato con noi Mitsui! se c'eri tu al posto di quella matricola la nostra squadra non sarebbe stata di certo battuta".
"Sei troppo gentile. Comunque ve la siete cavata bene anche senza di me".
Yukito fa una leggera smorfia con la bocca.
"Si poteva fare di meglio".
Rido gentilmente.
"Sei troppo severo! In fondo i nuovi arrivati non si sono ancora ambientati. La cosa importante è che tu abbia giocato benissimo".
Di nuovo gli occhi di Sasa si accendono di mille sfumature di azzurro.
"Hai ragione, oggi sono proprio in forma".
Si passa delicatamente una mano tra i capelli nel gesto abituale che li riporta dietro l'orecchio, sempre senza staccare i suoi occhi dai miei. Credo di avere un principio di infarto.
"Senti, stasera c'è quella noiosissima festa dell'Università. Hai intenzione di andarci?"
E' un domanda trabocchetto? Perchè mi deve innervosire così tanto questo bello da far paura e sensuale da sturbo? Meglio tenersi sul vago.
"Non saprei... non mi dispiacerebbe passare una bella serata con gli altri, però sono un pochino stanco..."
"E se ti proponessi una più tranquilla partita a biliardo? In fondo ti devo ancora una rivincita".
Oh mammina bella!!! E adesso che gli rispondo? Hisashi, ricordati che lui è etero... lui è etero... lui è etero...
"Va bene ci sto!"
'Doh!' (detto alla Homer Simpson N.d.Y.)
"Mi fa piacere. Tu, io, il biliardo e un paio di birre. Sarà una serata divertente".
Mi scocca un sorriso che farebbe impallidire qualunque pubblicità di dentifricio e si allontana. Che strano, sento cinguettare degli uccellini. Ma che ci fanno degli uccellini nella palestra? (ragazzi perdonatelo, ma il cervello del povero Mit è stato conquistato dai suoi ormoni impazziti -___- N.d.Y.)
Torniamo all'alloggio dove ci aspetta una rapida cena e poi tutti vanno a prepararsi per la festa.
Akira, seduto sul letto, mi guarda perplesso mentre cerco qualcosa di decente da mettere nell'armadio.
"Ma non hai detto che resterai qui?"
"Cosa? Sì certo, resto qui in casa".
"E allora perchè ti stai vestendo in quel modo?"
"In quale modo, scusa?"
"Stai indossa quella che, nel gergo, viene definita 'tenuta da rimorchio'".
Alla fine ho optato per un paio di jeans chiari strappati, una maglietta grigia molto stretta a maniche lunghe e sopra una maglietta a maniche corte nera. Mi do un'occhiata nello specchio e devo dire che non sto niente male con i capelli che mi scendono fino alle spalle a incorniciarmi il viso. Con la coda dell'occhio vedo il riflesso di Sendoh che sta osservando intensamente qualcosa alle mia spalle e mi ricordo solo ora di una strappatura 'tattica' nei jeans proprio sotto la natica destra. Arrossisco e mi volto velocemente.
"Non dire assurdità, sono vestito normalmente".
E se non la pianti di guardarmi a quel modo ti salto addosso seduta stante, così ti faccio vedere come sto anche SENZA i vestiti.
"Mmhh... sarà..."
"Tesorinoooooooooo".
Satori apre la porta con la sua solita delicatezza facendo cadere un poster e tremare i vetri della finestra.
Indossa un paio di scarpe col tacco largo e la punta quadrata, jeans neri stra-attillati, una maglietta bianca sfumata col nero senza maniche e con una scritta rossa in caratteri gotici, una giacca di jeans molto corta in coordinato con i pantaloni e in testa porta un cappello 'a sbuffo' con visiera di un bel giallo canarino. Dall'orecchio sinistro gli pende una grossa croce rovesciata d'argento.
"Cos'è questa storia che non vieni alla festa per rimanere a giocare a biliardo con Sasa?"
Ma perchè una buona volta Kaneda non impara a tenere la bocca chiusa?
Sul volto di Sendoh si disegna un'espressione stupita.
"Non mi avevi detto che rimanevi qui con Sasa!"
"A no? deve essermi sfuggito..."
Akira non replica. Io mi ritrovo con Kaneda appiccicato addosso come una ventosa.
"Perchè non vieni con me? Ci divertiremmo tanto!"
Satori mette su quel broncetto delizioso che mi fa sempre intenerire.
"Stasera non mi va, sono un po' stanco. Facciamo la prossima volta, ok?"
I suoi occhi diventano liquidi ricordandomi le profondità di uno stagno.
"Per farti perdonare me lo daresti almeno un bacetto?"
Kaneda è così carino e dolce. A volte sembra un bambino, altre una tigre pronta a sbranarti. Qual'è il vero Kaneda, quale sei veramente tu?
Gli sorrido e gli accarezzo gentilmente una guancia, facendo scendere la mano sotto il suo mento per sollevarglielo. So che Akira ci sta guardando, ma non me ne frega niente. Ora ho solo voglia di assaggiare il gusto di Kaneda.
Mi sporgo verso di lui e poggio le mie labbra sulle sue. È un bacio molto casto, ma anche pieno di sentimento. Quando mi scosto vedo le guance di Kaneda, solitamente di un pallore quasi mortale, tingersi di rosa e i suoi occhi luminosi si fissano nei miei come a volermi ringraziare.
Una mano si poggia sulla spalla di Kaneda.
"Satori, è ora di andare. Gli altri ci aspettano".
Kaneda mi dà un rapido bacio sulla guancia ed esce ridacchiando dalla stanza. Wakashimaru alza per un attimo lo sguardo su di me e poi segue Satori. Solo ora mi accorgo della scomparsa di Sendoh. Ma quando cavolo è uscito dalla stanza?
Finalmente se ne sono andati tutti. Sasa ed io abbiamo già preparato il tavolo con le bocce. Tocca a me spaccare.
Per un po' giochiamo in silenzio. Cerco di concentrarmi sul gioco più che posso per non pensare alla presenza conturbante di quel ragazzo da favola al mio fianco. Certo che è difficile non distrarti quando hai due limpidi cieli estivi che seguono ogni tua mossa. Basta Hisashi, ora smettila! Presta attenzione al tavolo verde. Vediamo, devo riuscire a mandare in buca la nove.
"Hai veramente delle belle mani, Mitsui".
Striscio la punta della stecca contro il tavolo e la palla bianca rischia di saltare per terra. Merda!
"Oh, scusa! Ti ho fatto sbagliare. Forse dovremmo invalidare questo colpo".
Luci maliziose splendono su un viso d'angelo.
"Ma no, figurati! È stata colpa mia perchè mi sono distratto".
"Va bene, allora tocca a me".
Sasa mette in buca le palle rimaste in gioco, mentre io ho il terribile impulso di prendere il muro a testate.
"Ho vinto di nuovo!"
Ma, dico io, come diavolo fanno degli occhi a passare per tante tonalità in solo secondo? Ma soprattutto: perchè io sarei in grado di nominarle una ad una?
"Forse dovrei smettere, oggi non è proprio la mia giornata".
"Ma no dai, ci stiamo divertendo! Facciamone ancora una".
"Ok, d'accordo".
Meno male che non giochiamo a soldi.
Risistemo le palle nel triangolo. Sasa mi guarda stando dall'altra parte del biliardo. Con un movimento lascivo si sdraia col busto sopra il tavolo accostando il suo viso a pochi centimetri dal mio.
"Forse ti impegneresti di più se mettessimo qualcosa in palio".
Mi ritrovo con la bocca completamente arida, tanto che temo di non riuscire più nemmeno ad aprirla.
"Ma forse con la fortuna che hai stasera è meglio lasciare perdere".
Si rialza in piedi afferrando la stecca e concentrandosi sul gesso da sfregare sulla punta.
Le mani mi tremano ancora per qualche secondo rischiando di farmi cadere tutte le palle. Nella testa non faccio che ripetermi 'sono un coglione sono un coglione sono un coglione sono un coglione...'
Riprendiamo a giocare. Devo assolutamente trovare un argomento di conversazione neutrale in modo da potermi calmare almeno un po'.
"E così Satori ti sta sempre appiccicato, vero?"
Grazie al cielo è stato lui a spezzare il silenzio, visto che il mio cervello si è trasformato in un frullato di banane e non riuscivo a pensare a qualcosa di decente da dire!
"Sì, è vero. Penso di essere la sua vittima preferita Subito dopo Wakashimaru, naturalmente".
"Mh... e la cosa non ti dà fastidio? Insomma, avere sempre intorno un essere piagnucolante che cerca di infilarti le mani dappertutto..."
"Guarda che ti sbagli! È vero che Satori mi abbraccia spesso, ma i suoi gesti non sono mai andati al di là del lecito, se vogliamo dire così. Con me non ha mai usato carezze invadenti".
"Ah no? ma forse dici così perchè in fondo a te fa piacere sentirtelo addosso".
Non mi piace il tono che sta usando. Lo guardo dritto in faccia.
"Dove stai cercando di arrivare?"
Ci fissiamo in silenzio. Gli occhi gli sono diventati scurissimi. Non posso fare a meno di pensare che questa è una persona che può essere pericolosa. Dopo qualche istante di silenzio, Sasa mi sorride e gli occhi gli si rischiarano.
"Non volevo arrivare proprio da nessuna parte. Mi stavo solo chiedendo se a te non piacesse Satori".
"Mi piace... come amico".
Il sorriso gli si allarga e mi strizza un occhio.
"Meglio così".
All'improvviso mi torna in mente la scena a cui ho assistito oggi in palestra. Sto per chiedere a Yukito cosa abbia detto a Kaneda da farlo reagire in quel modo quando sentiamo la porta della sala aprirsi.
"Ciao ragazzi! State ancora giocando? Vi spiace se mi unisco a voi?"
Un sorridente Sendoh ci guarda con la spalla appoggiata allo stipite.
"Credevo fossi alla festa".
"No, sono solo andato a fare una passeggiata. Non avevo voglia di stare in mezzo a tanta gente sconosciuta".
"Peccato, ti sei perso uno spettacolo piuttosto interessante".
Sasa mi guarda sghignazzando.
"Cosa intendi?"
"Probabilmente sta parlando del comportamento del nostro capitano alle prese con la sua fidanzata".
"Non sapevo che Asada avesse una ragazza".
"Oh sì, ed è anche cotto di lei! Stanno insieme dai tempi del liceo e si sposeranno il prossimo anno, subito dopo aver preso la laurea. Dovresti vedere il terribile capitano Asada scodinzolare ubbidiente dietro quella virago della sua futura moglie".
Scoppio a ridere seguito da Akira, mentre Yukito emette solo una risatina sommessa.
"Allora è meglio non esserci andato. Se vedessi davvero il capitano farsi mettere i piedi in testa dalla sua ragazza non credo che riuscirei a guardarlo ancora in faccia senza morire dalle risate. E poi, c'è un'altra ragione per cui non sono andato alla festa. Temo di non essere molto simpatico a Satori..."
"Ma no, che dici? Anzi, secondo me tu gli piaci, è solo che ha un modo tutto suo di dimostrarlo".
"Oh sì, gli piaci di sicuro... quando stai lontano dal suo 'tesorino'".
Ci voltiamo verso Sasa che sta preparando il tavolo per una nuovo sfida. Lui ricambia lo sguardo.
"Allora, chi spacca?"
Decido di lasciar giocare loro due mentre io mi siedo godermi la partita.
Osservando questi due insieme mi rendo conto di una cosa. Sasa è indiscutibilmente bello, non deve far nulla per dimostrarlo, basta solo lanciargli un'occhiata fugace per capirlo. Sendoh, invece....
Sendoh è un'esplosione sensoriale!
Mi spiego meglio. Ogni gesto, parola, suono, sguardo, movimento è una provocazione diretta ad uno dei cinque organi sensoriali. Yukito è come un'opera d'arte, bella da vedere. Akira è bello da vivere: vorresti toccarlo, gustarlo, annusarlo. La sua voce può provocare un orgasmo anche all' ultimo degli impotenti. E ogni volta che si piega sulla tavola per battere sulla palla mettendo in evidenza la curva rotondeggiante del suo sedere sento i miei ormoni cantare l'Inno alla Gioia.
La sfida finisce con la vittoria di Sendoh e con una noiosa erezione da parte mia.
Non posso fare a meno di notare la freddezza con cui Sasa, di solito molto gentile con tutti, tratta Sendoh.
"Grazie Sasa, è stata una bella partita".
"Mpf! Se non mi fosse scivolato il gomito mentre stavo tirando avrei vinto io".
"... Hai ragione.."
Il sorriso di Akira si fa un po' incerto. Meglio intervenire.
"Si è fatto un po' tardi. Che ne dite di andarcene a dormire?"
"Sono parecchio stanco. Io comincio ad andare e ti aspetto su. Buona notte Sasa e grazie per la partita".
Yukito gli risponde con un cenno della testa.
Seguo Sendoh con lo sguardo finché non esce dalla stanza, poi mi volto di nuovo verso il nostro compagno.
"Bene, sarà meglio che vada anch'io".
"Mi dispiace".
La sua frase mi lascia un po' spiazzato.
"Ti spiace per cosa?"
"Siamo stati interrotti. Stavamo passando una bella serata insieme e poi è arrivata quella matricola a rovinare tutto".
Certe volte non lo capisco proprio questo ragazzo. Sembra davvero molto contrariato, ma non ne capisco la ragione.
"Io mi sono divertito comunque. E poi possiamo sempre rifarci un'altra volta".
Il sorriso che mi rivolge mi abbaglia la vista per qualche secondo.
"Guarda che ci conto".
"M-ma sì, certo".
"Allora buona notte, Hisa-kun".
"Buona notte".
Hisa-kun? Quello che mi serve è una bella dormita. No! Una doccia fredda e poi una bella dormita.
FINE TERZA PARTE
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